“Cambia vita e non peccare più” dice Bergoglio

Nell’omelia di stamane al Santa Marta il Papa commentando la promessa del Signore “non mi ricorderò dei loro peccati” ha insistito sul dovere che incombe su ogni cristiano – in risposta alla misericordia divina – a “cambiare il cuore, cambiare la vita, non peccare più”. Nei commenti fornisco il link e il riferimento scritturistico, riporto le parole di Francesco e spiego perché le riporto.

29 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Gli antibergoglio a prescindere sostengono che Francesco non chiama mai alla conversione e a non peccare più. Naturalmente non è vero, ma chi si informa su Mundabor’s Blog ne è convinto. Ecco l’opportunità di segnalare i richiami del Papa alla conversione, che da soli costituiscono la metà della sua predicazione.

    Qui si può leggere la cronaca dell’omelia fatta dall’Osservatore Romano:
    http://w2.vatican.va/content/francesco/it/cotidie/2017/documents/papa-francesco-cotidie_20170120_cambio-totale.html

    L’omelia commentava Ebrei 8, 6-13: “Io perdonerò le loro iniquità
    e non mi ricorderò più dei loro peccati”.

    20 Gennaio, 2017 - 15:20
  2. Luigi Accattoli

    Non hai una buona memoria. Francesco 1: «A volte a me piace pensare, un po’ scherzando col Signore: “Tu non hai una buona memoria!”». Questa «è la debolezza di Dio: quando Dio perdona, dimentica, dimentica». Tanto che «il Signore non dirà mai “me la pagherai!”: lui dimentica, perché perdona». Davanti «a un cuore pentito, perdona e dimentica: “Io dimenticherò, non ricorderò i loro peccati”». E «anche questo è un invito a non far ricordare al Signore i peccati, cioè a non peccare più: “Tu mi hai perdonato, tu hai dimenticato, ma io devo…”». Si tratta, appunto, di un vero «cambio di vita: la nuova alleanza mi rinnova e mi fa cambiare la vita, non solo la mentalità e il cuore, ma la vita». Essa spinge a «vivere così, senza peccato, lontano dal peccato». E «questa è la ri-creazione: così il Signore ricrea noi tutti».

    20 Gennaio, 2017 - 15:21
  3. Luigi Accattoli

    Dunque cambio di vita. Francesco 2: Il passo della lettera agli Ebrei propone poi «un terzo tratto, un cambiamento di appartenenza». Si legge infatti: «Sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo». È «quell’appartenenza» che porta a dire: «Tu sei l’unico Dio per me, gli altri dèi non esistono». Perché, ha aggiunto Francesco, «gli altri dèi, come diceva un anziano che ho conosciuto, sono stupidaggini: “tu solo sei il mio Dio e io sono tuo, questo popolo è tuo”». Dunque, ha insistito il Pontefice, «cambio di mentalità, cambio di cuore, cambio di vita e cambio di appartenenza: questa è la ri-creazione che il Signore fa più meravigliosamente che la prima creazione».

    20 Gennaio, 2017 - 15:22
  4. Luigi Accattoli

    Cambierà il tuo cuore. Francesco 3: In conclusione, Francesco ha suggerito di chiedere «al Signore di andare avanti in questa alleanza, di essere fedeli; il sigillo di questa alleanza, di questa fedeltà, essere fedele a questo lavoro che il Signore fa per cambiarci la mentalità, per cambiarci il cuore». Ricordando sempre che «i profeti dicevano: “il Signore cambierà il tuo cuore di pietra in cuore di carne”». Ecco allora, ha riaffermato il Papa, l’impegno a «cambiare il cuore, cambiare la vita, non peccare più e non fare ricordare al Signore quello che ha dimenticato con i nostri peccati di oggi, e cambiare l’appartenenza: mai appartenere alla mondanità, allo spirito del mondo, alle stupidaggini del mondo, soltanto al Signore».

    20 Gennaio, 2017 - 15:22
  5. Clodine-Claudia Leo

    Mi piace pensare al “cuore di carne” come a un cuore trapiantato e perciò bisognoso di cure e di sollecite gocce di amore da dedicare a Colui che ha operato questo miracolo: lo Spirito santo senza il quale il “trapianto” è destinato al rigetto! E’ una delle immagini che la mente visualizza ogni volta che penso al cuore di pietra e a quello di carne. Purtroppo, se non si esce dal recinto del peccato personale non possiamo avere né cominicare lo Spirito di conversione e nulla servirebbe lo Spirito di Santificazione e tutta la vita cristiana si trasforma in ipocrisia. Penso, a proposito la pericope di Mc 23;15: ” voi percorrete il mare e la terra per fare un solo prosèlito e, quando lo è divenuto, lo rendete degno della Geènna due volte più di voi.”. Monito severe sul quale si deve riflettere….

    20 Gennaio, 2017 - 20:34
  6. Clodine-Claudia Leo

    Altra immagine che mi sovviene per per dare forma al peccato e alla sua vera essenza distruttrice e quella di una bomba nucleare impiantata al posto del cuore ,esplosa la quale dell’uomo non resta che cenere: il peccato riduce l’uomo in frantumi ancora più piccoli.
    E per estendere il concetto alla creazione intera: immagino tutte le bombe nucleari esistenti sulla terra, le si facciano esplodere in una sola volta e in luoghi diversi del pianeta. Di esso non rimarrebbe vita. Il peccato è così, tale da lacerare Dio nel cuore dell’uomo e dell’universo tanto da toglierlo di mezzo lasciando morte, aridità, assenza di vita…E rimandendo, l’uomo, senza Dio, principio e fonte di ogni vita, altro non può fare, l’uomo, che lavorare per la morte…

    20 Gennaio, 2017 - 20:55
  7. Clodine-Claudia Leo

    E lo fa già: tutte le strutture di peccato sono di morte. Dal peccato, dentro e fuori la Chiesa, mai si potrà costruire vita.
    Anche i Sacramenti,ricevuti nel peccato, mai potranno creare vita essendo essi ordinati alla cancellazione del peccato, all’annientamento di esso.
    O
    Per uscirne, è necessario rimettere al loro posto alcune verità che sono state abrogate, cancellate, annientate, distrutte. E siccome il peccato è falsità, se si lavora dalla falsità esso non fa che ricevere forza, vigore sempre più grande.
    Solo la Verità e la luce della conoscenza che vengono da Dio in Cristo, per la mediazione profetica della Chiesa potranno aiutarci a comprendere la gravità del peccato nella sua vera essenza.
    Un fatto è certo: oggi molti uomini di Chiesa giocano con il peccato al peccato.

    20 Gennaio, 2017 - 20:55
  8. Clodine-Claudia Leo

    Si parlava, qualche post addietro, del primato della coscienza ebbene, chi ha una certa confidenza con la Sacra Scrittura può constatare in ogni sua pagina che nulla è lasciato alla coscienza, intelligenza, desiderio, discernimento dell’uomo al contrario: tutto è rigorosamente definito, stabilito, descritto nei minimi dettagli dal Signore Dio. Anche il bene e il male che non sono frutto di sapienza umana o particolare acume, sono stabiliti,definiti, scritti da Dio per l’uomo. Dunque, c’è un’ oggettività del bene e del male, dell’ingiusto e del giusto come anche del vizio e della virtù e questa oggettività deve essere assolutamente recuperata ad ogni costo.

    Oggi questo manca, di questo si sente l’urgenza: dell’oggettività che è stata cancellata nel mondo come nella Chiesa, anzi, inverto il concetto: è stata cancellata nel mondo perché è stata cancellata nella Chiesa. Si lavora da decenni per abrogare l’oggettività del male. Allora, penso seriamente che se non ci si decide a recuperare l’oggettività, è inutile parlare e discutere, il Santo Padre potrà ammonire all’infinito, tanto, alla fine ognuno agirà secondo il suo cuore…un cuore trapiantato, precario, sempre in bilico e destinato al rigetto…

    20 Gennaio, 2017 - 21:23
  9. maria cristina venturi

    La conversione e’cio’ che c osta di piu’e che piace di meno. AI nostri giorni poi e’ una asoluta rarita’. Chi si converte piu’?La conversione e’ l’assoluto cambiamento della propria vita. Come Francesco (il santo di Assisi) che depone i propri abiti si spoglia e inizia un vita del tutto diversa. Pochi pochissimi oggi gli rse

    20 Gennaio, 2017 - 22:11
  10. maria cristina venturi

    Pochi oggi gli esempi di conversione. Piu numerosi gli esempi di inversione e di decadenza.
    Ri c ordo un bellisimo libro una testimoninza moderna “Conversione”di Vittorio Messori che parla della conversione di Arnoldo Mondadori l’editore da agnostico del bel mondo a cattolico fervente.

    20 Gennaio, 2017 - 22:16
  11. Lorenzo Cuffini

    Tutto il contrario.
    Moltissimi gli esempi di conversione.
    Gli unici che trovo assolutamente refrattari e impermeabili alla conversione sono i cattoliconilasolungaio….che non si muovono dalle loro quattro scemate riprodotte h24 7gg su 7 365 gg l’anno.
    🙂

    21 Gennaio, 2017 - 10:20
  12. Lorenzo Cuffini

    “…..chi ha una certa confidenza con la Sacra Scrittura può constatare in ogni sua pagina che nulla è lasciato alla coscienza, intelligenza, desiderio, discernimento dell’uomo al contrario: tutto è rigorosamente definito, stabilito, descritto nei minimi dettagli dal Signore Dio.”

    Forse in qualche Sacra Scrittura rivelata personalmente alla scrivente.

    21 Gennaio, 2017 - 10:31
  13. Lorenzo Cuffini

    ” …..dell’oggettività che è stata cancellata nel mondo come nella Chiesa, anzi, inverto il concetto: è stata cancellata nel mondo perché è stata cancellata nella Chiesa. Si lavora da decenni per abrogare l’oggettività del male.”
    🙂
    Balle, naturalmente. E restano tali, anche se sparate con sicumera apodittica.

    21 Gennaio, 2017 - 10:38
  14. LuigiMortari Fides

    Sicu… che?

    21 Gennaio, 2017 - 10:59
  15. picchio

    le conversioni ci sono ancora ora, parla a qualche prete che faccia anche il confessore Maria Cristina….Non sono pubblicate e raccontate sui libri e giornali e forse è pure meglio, pensiamo all’ingloriososa fine del gran convertito Magdi ” non sono più cristiano” Allam.
    Comunque anche i convertiti continuano a peccare , nonostante l’esortazione, perchè continuano ad essere umani, non per niente Gesù ci ha lasciato il Sacramento della riconciliazione.
    cristina vicquery

    21 Gennaio, 2017 - 11:13
  16. Andrea Salvi

    Se parliamo di conversioni con grande risonanza mediatica non ne mancano di recenti. Nel 2014 Ulf Ekman, pastore protestante celebre in tutta la Scandinavia per i suoi sermoni televisivi, trasmessi in mezzo mondo, feroce oppositore della visita di papa Giovanni Paolo II, annuncio’ la sua conversione al Cattolicesimo. Ma la conversione e’ un processo continuo che riguarda tutti noi. Per quale motivo tra qualche settimana andremo a ricevere della cenere sulla testa e ci sentiremo dire “convertitevi e credete al Vangelo” ? Anche la nostra fede va purificata, come la vita…Siamo invitati a passare da una adesione intellettuale, che viene dopo, a una adesione del cuore, emotiva, di vita. Passare a una vita di Vangelo…Difficile..E le prove della vita ci rivelano fino a che punto la nostra e’ una vita di Vangelo, e fino a che punto viviamo il Cristianesimo come una dottrina, una filosofia, una teologia e non come l’ incontro con una Persona…Quanta strada ho ancora da percorrere…devo affrettarmi.
    .

    21 Gennaio, 2017 - 12:36
  17. Luigi Accattoli

    Maria Cristina Venturi ti ringrazio d’aver ricordato la storia di Leonardo Mondadori, che nel volume “Cerco fatti di Vangelo 2” (EDB 2011) segnalavo così a pagina 211:

    Leonardo Mondadori: “Non si tratta di parole al vento ma di un dialogo”. “Ormai io non riuscirei più a chiudere la mia giornata senza rivolgermi a Dio. Ne ricavo la certezza, sempre confermata, che non si tratta di parlare al vento ma di un dialogo, un dialogo fruttuoso con un Padre che ascolta sempre i suoi figli”: parole di Leonardo Mondadori (1946-2002) pronunciate nella conversazione con Vittorio Messori dalla quale è nato il volume Conversione (Mondadori 2002), citate dal biblista Gianfranco Ravasi a conclusione dell’omelia per la messa di addio, nella chiesa milanese di San Carlo al Corso e riportate dal Corriere della Sera del 17 dicembre 2002 a p. 17: “Leonardo, un uomo capace di parlare a Dio”.

    21 Gennaio, 2017 - 14:21
  18. Victoria Boe

    Per qualcuno conversione della Chiesa vuol dire tornare alla Chiesa preconciliare.
    Questa non sarebbe “conversione” ma “inversione”. La peggiore delle cose.

    21 Gennaio, 2017 - 14:25
  19. Clodine-Claudia Leo

    Conoscere la scrittura è una gran cosa, ma non la si conosce mai abbastanza: la vita intera non basta…
    Ma non conoscerla affatto è anche peggio, anzi, è un gran male…
    Chi ha la pazienza di accostarsi alla sacra scrittura saprebbero che nulla nella Bibbia è lasciato alla coscienza. Anzi a dire il vero di coscienza individuale nell’Antico Testamento non si parla ,si parla semmai di cuore. Per ben 860 volte l’Antico Testamento parla del cuore il più delle volte come di cosa ” insanabilmente maligna” (Geremia 17:9).
    San Paolo in Romani 1:18 parla della coscienza in modo tale che la persona in questione può venirne rovinata, marchiata, cauterizzata, e il punto è sempre quello : la soppressione e la repressione della verità di Dio il non voler chiamare le cose con il loro nome, chiamando il male bene e il bene male la persona, così ridotta, non ha più una bussola interiore (coscienza), nemmeno approssimativamente attendibile per segnalare una cosa giusta come “giusta” e una cosa sbagliata come “sbagliata”.

    21 Gennaio, 2017 - 15:54
  20. Victoria Boe

    In realtà chi conosce le Scritture sa che vi si leggono passi molto controversi. L’ Antico Testamento è un’ opera costruita in un amplissimo arco di tempo, per cui vi si riflettono mentalità (ebraiche) diverse.
    Non c’ è omogeneità.
    Lasciamo perdere allora il discorso della coscienza e del cuore.
    Ma quale cuore c’ è in un Dio che in alcuni libri di quel testo definito “sacro” minaccia rovine e castighi degni del peggior despota che si possa immaginare? Che vuole ispirare negli uomini il terrore?
    Lasciamo perdere…

    21 Gennaio, 2017 - 16:37
  21. Clodine-Claudia Leo

    Adoro le storie di conversione. Penso a quella istantanea di Alfonso di Ratisbonne, a quella del Cardinale Newman…ho letto in “fatti di Vangelo” . Tutte commuovono,toccanti, straordinarie. Ricordo il caso dei genitori di una ragazzina al primo anno di formazione per la cresima, sul punto di divorziare. Lei cattolica, ma poco presente, lui ateo totalmente. Ebbene, entrarono lentamente in simpatia/empatia, con il nostro anziano parroco, persona buona, di fede, coinvolgente. Riusci lentamente e inesorabilmente a catturare l’attenzione di lui tra una chiacchierata e l’altra e la conversione non tardò a manifestarsi come pure la ripresa del matrimonio. Nacquero altri 3 cinque figli da quell’unione: ora , dopo trent’anni (eravamo nel 1986) sono nonni di una caterva di nipoti e non mancano mai alla Santa Messa. Ecco, osservare la loro “osservanza” penso allo Spirito di Conversione come qualcosa che, in linea di principio, coinvolge ciascun cristiano, nel senso che tutti siamo chiamati a versarlo nei cuori. Altro è lo Spirito di Santificazione che solo attraverso i sacramenti lo si raggiunge…allora, la conversione senza i sacramenti non è sufficiente…solo l’uno e l’altro Spirito danno la salvezza eterna…

    21 Gennaio, 2017 - 16:51
  22. Enrico Usvelli

    Andrea,

    ‘Per quale motivo tra qualche settimana andremo a ricevere della cenere sulla testa e ci sentiremo dire “convertitevi e credete al Vangelo” ?’

    Forse è lo stesso motivo per cui papa Francesco praticamente un giorno sì e l’altro pure ci ricorda ogni possibile peccato in cui possiamo cadere, no?

    ‘Quanta strada ho ancora da percorrere…devo affrettarmi.’

    Giustissimo, io sono sempre a ripromettermi di essere più fedele al Vangelo,
    però mi dimentico la fretta, come se fossi certo di avere tanto tempo per farlo.

    21 Gennaio, 2017 - 17:17
  23. Clodine-Claudia Leo

    La Chiesa, signora Boe, è immersa nella storia della Salvezza, peregrinante verso la sua meta escatologica pertanto questo “andare” implica necessariamente una continua conversione che non è sinonimo di “‘inversione di rotta” per quanto non è mai esclusa la possibilità, -né rappresenta una contraddizione-che vi si “insinui” questa “inversione” nel suo sviluppo giacché “tutto muta”, ed è nell’ordine delle cose. Pertanto, a maggior ragione dovrà riflettere, ed eventualmente fare una “conversione” anzi,un’inversione ad “U” , se un cambiamento, una mutazione, interrompesse la linea dinamica della Sua identità Salvifica. Cambiamenti seppur parziali ci possono stare avvengono in modo meccanico. Ma ogni cambiamento dovrà sempre essere legittimato, confrontato con l’immagine della Chiesa conosciuta dalla fede. Sarà dovere dei Pastori , dal Papa fino all’ultimo battezzato vigilare cercando nella Scrittura il modo di procedere secondo lo Spirito di Cristo. Dato che il modo di considerare la Volontà del Signore è soggetto a continue fluttuazioni arbitrarie, se la Chiesa considerasse la prassi, solo ed unicamente la prassi come unica via per la salvezza chiudendo in tal modo tutti i canali possibili cesserebbe di essere comunità di salvezza.

    21 Gennaio, 2017 - 20:25
  24. Clodine-Claudia Leo

    Inoltre, guardi, non c’è cuore più appassionato, potente, grande, grondante amore, più personale, furente geloso, vivo e affascinate di quel Dio narrato dai profeti dell’Antico Testamento.
    Dio: libertà assoluta, che agisce, parla nel roveto, interviene e si volge nel segreto. Dio: che non è individuabile e documentabile oggettivamente ma viene riconosciuto nell’abbandono fiducioso. La critica letteraria poi, Signora Boe, ha dimostrato ampiamente che l’evento narrato, i segni, la potenza non sono destinati ad abbellire la descrizione ma a suscitare stupore: non il prodigioso passaggio del mare è importante, ma il messaggio di Dio, del Dio sperimentato come il “Liberatore”. Tutto, in quei libri è meravigliosamente denso di fede, una fede in Lui, in quel Dio che non è affatto un principio cattivo, ma un alleato potente e presente all’uomo in tutte le sue dimensioni :spazio e tempo, individuo e società, corpo e spirito. Meraviglioso il Dio del’Antico Testamento che si mischia con il destino dell’uomo e si impegna per esso nella sua storia! Straordinariamente meraviglioso!

    21 Gennaio, 2017 - 20:46
  25. roberto 55

    E’ chiaro che quelle sparute conventicole di “cristiani da salotto” che si oppongono al Papa, in realtà, non lo leggono, e se anche lo leggessero vi si opporrebbero egualmente: le ragioni della loro ostilità sono, probabilmente, altre.

    Buona notte a tutti.

    Roberto Caligaris

    22 Gennaio, 2017 - 0:55
  26. Victoria Boe

    Che la Chiesa sia “immersa nella storia della Salvezza” non c’è dubbio alcuno. Ma cambiano i tempi e devono cambiare i modi per fare incontrare Dio e gli uomini, altrimenti c’è un blocco che fa restare la Chiesa indietro rispetto alla storia degli uomini. Come, del resto, aveva detto giustamente il card. Martini quando aveva parlato di 200 anni indietro.E lo aveva detto da quel fine conoscitore dell’animo umano e conoscitore ed esegeta della Bibbia quale era.
    Con ciò non si vuol rinnegare il patrimonio della Chiesa. Si vuol dire soltanto che bisogna andare avanti discernendo i segni dei tempi, come aveva detto Gesù, e rivedendo quindi alcuni asserti dottrinali. Tali segni dei tempi si riconoscono solo guardando in faccia il mondo vivo, perciò arrivano spesso dalla base, cioè dalla pressione della opinione pubblica. E ciò avviene per opera dello Spirito Santo, che non è circoscritto ai membri che operano nella Chiesa. Lo Spirito di Dio investe anche chi sta al di fuori di essa. Infatti il bene c’è anche fuori della Chiesa, a volte anche di più.
    Chi l’ha detto che la volontà del Signore subisce “fluttuazioni arbitrarie”? Ciò che è scaturito dal C.V.II va considerato forse fluttuazione arbitraria? Direi che è proprio il contrario. Il grande Papa GIOVANNI XXIII indisse il Vaticano II per opera della Spirito Santo.Ne sono convinta. E considero che il Papa attuale abbia avuto dalla sua parte proprio lo Spirito Santo.
    I nemici delle innovazioni sono tanti nella Chiesa, lo sappiamo tutti, ma sarà vano il loro remare contro. La barca di Pietro continuerà ad andare avanti nonostante le ostilità dei tanti che cercano di fermarla o di farla tornare indietro.
    Restando arroccati sul passato la Chiesa vera va in sfacelo.
    Non è la dottrina cristallizzata in una serie di dogmi e di asserti non attinenti alla realtà, e quindi non accettabili, ad avere valore.In altri termini, non è vero che dottrina e verità si equivalgano.
    Il brutto è che molti credenti sono convinti che la verità della loro fede cattolica si misura sulla adesione incondizionata alla dottrina statica e rigida.
    Questo è un grave errore.
    Si tratta di persone timorose dei cambiamenti, abitudinarie e incapaci di essere mentalmente libere. O magari si tratta di servilismo, che forse è peggio. E vanno avanti così.
    Non gliene faccio una colpa, naturalmente.

    22 Gennaio, 2017 - 2:12
  27. Victoria Boe

    Come opera letteraria l’Antico Testamento è un monumento di grande valore, certo. Notevole opera culturale, storica e sociologica, la cui composizione è avvenuta nell’arco di circa 15 secoli.
    Perché ho voluto precisarlo? Perché se si guarda ai temi religiosi, è possibile vedere che il rapporto fra Dio e l’uomo non è omogeneo, e ciò è dovuto evidentemente alle diverse circostanze temporali in cui i vari libri furono scritti. Infatti nell’Antico, o primo, Testamento sono mescolate politica e religione. E spesso compare un Dio irato e vendicativo, anche crudele a volte, che niente ha a che fare con il Dio-Amore del Nuovo Testamento.
    Erano i tempi in cui in quelle terre medio-orientali c’erano guerre ( come adesso, del resto) e vigeva ancora la legge del taglione.
    Ci sono però pagine di alta spiritualità che sono preziose,certo.
    Eppure, non è che inducano necessariamente alla fede.
    Alcuni studiosi ed esegeti erano atei e tali sono rimasti dopo la lettura di quei testi.
    La Chiesa cristiana fino a non molto tempo fa ne proibiva categoricamente la lettura. Poi le cose sono cambiate.
    Ed ora in ogni chiesa c’ è un leggìo con la Bibbia bene aperta, e nella liturgia sono compresi anche passi veterotestamentari.

    22 Gennaio, 2017 - 2:18

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