Una patria ai palestinesi: bravo Benedetto!

Così ha parlato stamane il papa a Betlemme, pronunciando le parole umanamente più urgenti tra quante ne ha donate ai suoi ospiti fino a oggi in questo viaggio: “I Palestinesi, così come ogni altro popolo, hanno un naturale diritto a sposarsi, a formarsi una famiglia e avere accesso al lavoro, all’educazione e all’assistenza sanitaria”. E invece no, questi impresentabili tra i poveri del mondo non hanno nessun diritto e le circostanze sono tali e i loro politici così ciechi che nessuno – si direbbe – può più sposare la loro causa nel mondo. Pare che solo il papa possa andare laggiù e parlare a loro nome: “Signor Presidente, la Santa Sede appoggia il diritto del suo popolo ad una sovrana patria palestinese nella terra dei vostri antenati, sicura e in pace con i suoi vicini, entro confini internazionalmente riconosciuti. Anche se al presente questo obiettivo sembra lontano dall’essere realizzato, io incoraggio lei e tutto il suo popolo a tenere viva la fiamma della speranza”. (Segue nel primo commento)

31 Comments

  1. Luigi Accattoli

    (Segue dal post) Benedetto ha detto ai palestinesi di essere andato da loro “per esprimere la mia solidarietà con il popolo che ha perduto così tanto”. Io lo ringrazio di questo e sono felice che esista un cristiano sulla terra che può gridare un diritto a nome di tutti, con voce da tutti udibile. Lo abbraccio e mi sento coinvolto quando offre, con disarmato cuore, l’unica risorsa di cui dispone: “io prendo con me tutti voi nelle mie preghiere quotidiane”. Non porta nulla in dono ma ha l’animo – quello sì – di nominare tutte le piaghe del popolo che l’ascolta: i tanti morti e i feriti, i senza casa e i profughi, l’embargo, i territori spezzettati, la disoccupazione, il blocco degli spostamenti, la tentazione del terrorismo, quella dell’emigrazione e quella della disperazione. Se non c’era il papa, pareva che nessuno potesse più dire questo al mondo.

    13 Maggio, 2009 - 19:34
  2. Luigi Accattoli

    (Segue dal primo commento) Betlemme dove un giorno arrivarono i Magi, è oggi questa desolazione! Chi c’è stato sa la gloriosa povertà di cui dà spettacolo. A tale strazio e slancio del cuore papa Ratzinger ha dato alta espressione: “Qui a Betlemme, nel mezzo di ogni genere di contraddizione, le pietre continuano a gridare la ‘buona novella’, il messaggio di redenzione che questa città, al di sopra di tutte le altre, è chiamata a proclamare a tutto il mondo. Qui infatti, in un modo che sorpassa tutte le speranze e aspettative umane, Dio si è mostrato fedele alle sue promesse”. Anche per questo, bravo Benedetto!

    13 Maggio, 2009 - 19:34
  3. marta09

    Ma la stella di Betlemme dove sarà finita?
    Brilla ancora?
    E … qualcuno ancora ha il coraggio (ed il tempo) di scrutare il cielo? … Ma non quello sopra le nostre teste, ma quello dentro gli occhi di persone come il nostro Papa!

    … E pensare che mi stava antipatico!!! 🙂

    13 Maggio, 2009 - 20:56
  4. fiorenza

    “Se non c’era il papa, pareva che nessuno potesse più dire questo al mondo”:
    in realtà, c’erano i francescani della Custodia di Terra Santa a dirlo. Ma il mondo non ascolta.

    13 Maggio, 2009 - 23:02
  5. E’ vero fiorenza,
    i francescani della Custodia fanno un lavoro immenso,
    ma il silenzio mediatico che li circonda è assordante,
    non se ne parla nemmeno nel nostro mondo cattolico,
    è rimasto nella nicchia francescana…..
    perdonatemi….
    ma se i cristiani di Terra Santa gridano aiuto da decenni e nessuno li ascolta, riducendosi al lumicino…,
    dubito che quel “Benedetto” uomo riesca a fare molto di più….
    a meno che non sia “Manzinga” 🙂

    (adesso mi bastonano!!!1)

    13 Maggio, 2009 - 23:51
  6. Voce di uno che grida nel deserto! Benedetto è un grande Papa, ed è un ottimo papà spirituale, mi ferisce questo continuo raffronto con Giovanni Paolo II, strumentale e di pessimo gusto.

    Un giorno a mons. Loris Capovilla, segretario di Giovanni XXIII, chiesero di commentare un intervento di Benedetto XVI, che cosa avrebbe detto in un circostanza analoga il Papa buono? Capovilla rispose: avrebbe detto ciò che ha detto l’attuale Papa, perchè il Papa è uno, quello vivente.

    13 Maggio, 2009 - 23:52
  7. marta09

    Wow! don Luca che colpo basso!

    avrebbe detto ciò che ha detto l’attuale Papa, perchè il Papa è uno, quello vivente

    è lo stesso errore che stavo facendo io, ma poi mi sono accorta che in modo diverso, ma dicono e vivono le stesse identiche parole.

    Ma è la stessa cosa che è successa a Gesù no? La Sua Parola veniva rifiutata perchè andava benissimo la parola dei Profeti e dei Padri … Insomma ancorati nel “nostro” certo e non voler rischiare con il più che certo … che è tutto in divenire.

    😀

    14 Maggio, 2009 - 9:53
  8. plpl8

    @ don Luca
    mi ferisce che qualcuno no sappia parlare in modo diretto, cosa
    che mi aspetterei almeno da un prete

    il gusto proprio perché é gusto non può essere pessimo !!!

    14 Maggio, 2009 - 10:10
  9. @plpl8

    Scusami ma non ho capito il tuo intervento…

    14 Maggio, 2009 - 10:27
  10. plpl8

    prevedibile

    14 Maggio, 2009 - 10:37
  11. plpl8

    @ don Luca
    quel prevedibile era riferito al tuo atteggiamento in quest’occasione
    e non ad altro.

    parto sempre dal presupposto che ad azione segue reazione…
    quindi, a meno che tu non legga con discontinuità questo blog,
    posso presupporre da dove abbia origine il tuo commento !
    forse che mi fido troppo della parvenza di intuizione ?
    può darsi e in tal caso ti porgo le mie scuse

    14 Maggio, 2009 - 10:50
  12. @plpl8

    Leggo con discontinuità questo blog… se il titolo del post mi attira leggo e lascio un commento al volo, quindi davvero non ho compreso il tuo commento. Poi vedi tu…

    14 Maggio, 2009 - 11:29
  13. … stavo facendo una riflessione banale… ma è possibile (come pare) che solo il nostro Papa c’abbia qualcosa di bello e nuovo e interessante (di utile, di politico, di sociale, di economico… aspetto pure qualche uscita sulla gastronomia) da dire…?

    Sarà per questo che stanno/stiamo sempre a pendere dalle sue labbra (peraltro, avendo difficoltà a capire la Fonte delle idee…) con varie intenzioni, ovviamente?

    Tutto sommato, sarebbe cosa ben triste per l’umanità, e in specie per l’opinione pubblica italiana…

    14 Maggio, 2009 - 12:00
  14. Cherubino

    grandi frasi del papa che penso pochi cristiani (forse nessuno) criticherebbero. Però invece ce ne sono tanti (cristiani dicono di essere) che apprezzano per il nostro paese le ronde squadriste, la madri clandestine costrette a far adottare i loro neonati, le carrozze in treno “riservate” ai milanesi, la criminalizzazione di un illecito amministrativo (entrare in un altro paese senza compiere alcun male), l’ipocrita finzione di chi li costringe deve farsi due viaggi (spesso intercontinentali) solo per far finta che non erano già qui presso quelli che ora li assumono…

    14 Maggio, 2009 - 14:08
  15. Cherubino

    meno male che anche l’Avvenire sta ormai seguendo Famiglia Cristiana nel denunciare l’immoralità del razzismo all’italiana… perchè c’è il rischio di vedere i poveri come vittime solo quando sono lontani da noi (come i palestinesi in palestina), poi per uno strano effetto ottico, quando si avvicinano (ad esempio un palestinese clandestino in Italia) diventano improvvisamente dei minacciosi e loschi figuri…

    14 Maggio, 2009 - 14:11
  16. FABRICIANUS

    @Cherubino

    Hai ragione, meno male che anche Avvenire si sta rendendo consapevole della situazione politica, esageratamente anti-stranieri. Meno male, meglio tardi che mai….

    14 Maggio, 2009 - 14:33
  17. discepolo

    e’ ovvio che i “poveri” quando si avvicinano sono minacciosi..
    ma soprattutto per gli altri poveri..io sono convinto che in Italia ad essere
    contro gli stranieri, i”migranti” , non sono tanto i ricchi borghesi, quanTo la gente di più bassa classe sociale..che perciò dà un sacco di voti alla Lega..
    e’ facile infatti essere “non razzisti” quando si abita ina bella casa, magari in un bel quartiere, si va in giro in macchina e si mandano i figli alla scuola privata
    più difficile se si sta nelle case popolari, col vicino extracomunitario che magari urla dalla mattina alla sera, si va in giro in metropolitana dove gli extracomunitari seduti non lasciano il posto neanche alle donne incinte, e
    non si riesce a mandare il figlio all’asilo Nido perchè davanti a te c’è una lista di attesa di cui il 90% sono figli di extracomunitari–
    quello che voglio dire è che se non vogliamo scatenare una guerra tra “poveri” bisogna essere realistici..io sono contrario a ogni forma di discriminazione ma mi rendo conto che il problema c’è eccome, soprattutto in una citta come Milano.. l’altro giorno una signora, una gentile vecchietta, povera, che vive in due stanze di una misera pensione mi ha detto:
    il cardinale Tettamanzi dice tanto di accogliere gli extracomunitari..ma perchè non gli accoglie lui nel suo palazzo arcivescovile che ci avrà 100 stanze? io se esco a far la spesa ho sempre paura che mi occupino abusivamente l’appartamento..

    14 Maggio, 2009 - 21:11
  18. Cherubino

    mi spiace ma non sono d’accordo: prova a farti un giro nelle province lombarde, tra ville suntuose protette da telecamere e cani ringhianti (che ogni tanto scappano e addentano bambini e signore, in nome della “sicurezza”), auto di lusso appartenenti a “nulla tenenti” e altre amenità del genere. Questi, te l’assicuro, sono i più razzisti e i loro figli quelli che gridano di più negli stadi gli slogan neonazisti… i poveri certo qualche volta si freganoa vicenda, e qualche volta invece si aiutano (anni di volontariato tra i senza fissa dimora me lo hanno fatto toccare con mano) ma non hanno paura gli uni degli altri, hanno paura di chi può fare una violenza ingiusta, ma al riparo della legge.

    14 Maggio, 2009 - 21:47
  19. FABRICIANUS

    Certo non è facile vivere in determinati quartieri, soprattutto nelle grandi città come Milano, Torino, Genova….
    Ma io continuo a pensare che la logica debba essere quella dell’inclusione, non dell’esclusione. Soprattutto non tollero l’equazione straniero=criminale.
    Questo va detto chiaramente: Non ci fossero i lavoratori extracomunitari, il Paese sarebbe in grave difficoltà di produzione.

    Ciò chiaramente non significa che la legalità non debba essere fatta rispettare, tutt’altro.

    Se non sbaglio, scriveva il nostro Luigi, qualche tempo fa in un post: “E’ giusto dare risposte alle esigenze di sicurezza e di giustizia dei cittadini, ma un giorno saremo chiamati a rispondere della domanda di giustizia che proviene dai popoli migranti”.

    Luigi, se mi sono sbagliato, e la frase non è tua, ti chiedo scusa anticipatamente…

    Comunque sia, è una frase che personalmente sottoscrivo.

    Un caro saluto a tutti!
    F.

    14 Maggio, 2009 - 22:50
  20. Luigi Accattoli

    Fabricianus non ricordo d’averlo scritto, ma la sostanza c’è. Per un giornalista, si tratta di percorrere una difficilissima terza via [tra il grido contro gli immigrati e quello a loro favore] della quale ho scritto per esempio in un post del 12 ottobre 2007 a proposito dei romeni, bisognosi d’aiuto – tutti – ma anche pericolosi – alcuni: “Stare con i romeni non lasciando passare inosservato – per quanto mi riguarda – nessuno dei fatti che possono metterli in cattiva luce. Per aiutarci a capire, per aiutarli a vincere lo scoraggiamento che viene loro – voglio dire alla maggioranza tra loro – dal peso di quei fatti”.

    15 Maggio, 2009 - 8:32
  21. discepolo

    caro Cherubino,
    quello che volevo dire è che secondo la mia esperienza (io vivo nel centro di Milano e per il mio lavoro frequento un po’ tutte le classi sociali) la maggior parte di quelli che vota per la Lega o per la destra e che sono definiti “xenofobi” e che magari sono anche cattolici e vanno alla Messa la domenica , è gente del popolo, piccoli borghesi, anziani , gente che forse non si può definire “razzista” in senso stretto, come erano razzisti in America gli stati del Sud , ma piuttosto direi “spaventati” di fronte all’invasione degli stranieri. Condannare e biasimare questa loro fobia non ci aiuta a comprenderla, come invece dovremmo fare se vogliamo cambiare le cose.
    Il loro spavento deriva , secondo me, dal fatto proprio che non sentono più
    tutelate le proprie esistenze , le loro piccole cose, il posto in tram, il posto all’Asilo, la passeggiata domenicale nel Parco senza essere scippati o struprati, ecc. ecc.
    pregiudizi, dirai tu. Sì è vero, pregiudizi, ma anche realtà. Ti posso assicurare che le signore della Milano – bene , sono tutte di ultrasinistra
    , tolleranti, aperte, “liberal “si direbbe in America .. tanto loro che cosa
    hanno da temere? Loro non vanno in tram, loro passeggiano nei giardini delle loro ville, i loro figli vanno all’asilo privato. La loro esistenza spicciola viene solo sfiorata dalla presenza degli stranieri .Anzi, i filippini o i cingalesi ben vengano come maggiordomi e badanti…ma gli altri invece ci vivono
    fianco a fianco ,
    Se non si comprende questo , se la sinistra riformista non comprende questo, non comprende e si allontana sempre più dal popolo e le idee di integrazione e di accoglienza nella legalità diventerà sempre più appannag
    gio di una minoranza illuminata, mentre la maggioranza continuerà a essere dominata dalla paura…

    15 Maggio, 2009 - 9:04
  22. caro discepolo en passant mi tocchi un tema su cui sono iper-sensibile e informato… sono assolutamente rattristato nell’informarti che a Roma, nel I municipio (una delle zone più multietniche di Roma), la leggenda metropolitana che il 90% dei premiati dalle liste di attesa degli asili nido sia straniero è una super-bufala… sono tre anni che monitoro le liste e ti assicuro che (e il dato ha una tendenza discendente) al massimo, nelle zone più popolate da stranieri, siamo intorno al 20-30% (e ci sono vari motivi per cui tanti immigrati che potrebbero davvero passare avanti in realtà nemmeno fanno domanda…).

    Chi occupa “li mejo” posti in graduatoria sono altri simpatici concittadini, inclusi quelli che fingono di separarsi (anzi, si separano proprio) o fingono di essere genitori single (in genere, coppie di fatto… poi dici i DICO), oppure fingono rapporti di lavoro che non sussistono (ma su questo sono stato recentemente rampognato da un’amica e quindi soprassiedo penitente…).

    Senza contare la simpatica evenienza che, col regolamento comunale di Roma, puoi essere povero in canna, ma se sei una famiglia monoreddito, mediamente ti attacchi… (hai benefici solo a fine graduatoria a parità di punteggio e sulla eventuale retta). Se una famiglia ha due genitori lavoratori, che insieme magari guadagnano una bella sommetta mensile, te passano avanti senza tema… (tutto questo…per la precisione)

    parliamone

    15 Maggio, 2009 - 9:34
  23. discepolo

    Caro Moralista ,
    quello che dici tu è verissimo, e sperimentato sulla mia pelle.. nessuno dei miei tre figli è riuscito ad andare all’Asilo Nido proprio per colpa di tutti quei trucchetti che dici tu e in cui noi italiani siamo imbattibili.. Infatti io non sostengo che la xenofobia
    sia razionale e giustificata, anzi come tutte le fobie è irrazionale , ma è quello che percepiscono soggettivamente le persone che conta.. anche se tu spieghi dati alla mano a un genitore inferocito che non è colpa degli extracomunitari se non ci sono posti liberi all’Asilo, non lo convinci.. , come se spieghi che gli stupri ci sono sempre stati anche prima dei romeni…
    Ma ormai siamo nel campo delle emozioni, della “fobia” appunto.
    cavalcare le paure della gente per farsi votare come fa la destra è ignobile, ma negarle e non comprenderle come fa la sinistra è snobistico.

    15 Maggio, 2009 - 10:25
  24. discepolo

    Ti faccio un altro esempio (oggi ho molto tempo libero perchè a Milano c’è lo sciopero dei mezzi pubblici, piove, dunque i pazienti non vengono…)
    mia madre anziana sta vicino alla sede dei frati cappuccini che danno ogni giorno pasti caldi a chiunque si metta in fila per averli, oltre a dare altri
    aiuti come vestiti , assistenza medica, ecc. . il quartiere perciò pullula
    di extracomunitari di tutte le etnie che spesso bivaccano sul marciapiede
    e alcuni , soprattutti gli slavi, bevono e lasciano le bottiglie vuote…
    insomma niente di grave ovviamente.. ma mia madre non vuole più uscire per percorrere quelle strade.. ammira e approva quello che fanno i frati cappuccini, ma ha paura e disgusto delle facce e degli ubriachi che troverebbe nel suo cammino.. così non riconosce più il “suo” quartiere , le “sue” strade , si sente lei sì, ormai straniera in casa sua..
    Voi direte egoismo, bizze di una vecchia signora, ma la vita delle vecchie signore è fatta di piccole cose come queste..

    15 Maggio, 2009 - 10:48
  25. seguo con interesse

    15 Maggio, 2009 - 11:03
  26. no… è chiaro… io “non dirò” :)…

    vivo a Esquilino a Roma dove il degrado è un bel “concorso di colpa”… condivido quel che dici sulle convinzioni delle persone… d’altra parte è solo i numeri potrebbero aiutare a smontare certi pregiudizi.

    L’argomento asilo è una nemesi. mi hai dato la stura e m’è partito ormai il mio “comunicato” di routine sul tema

    quindi sei un medico? non avevo capito…

    15 Maggio, 2009 - 11:04
  27. discepolo

    per dare un ulteriore esempio di come è la vita nella Milano del 2009
    vi do’ tre notizie così come sono riportate dal Corriere di Milano di oggi:
    1) portinaia aggredita e picchiata da immigrati “abusivi” che occupano irregolarmente un parte di un palazzo in Via Cavezzali, presa a calci e
    pugni , ultimo atto di una lunga scia di violenze e vandalismi.
    2) un terzo delle donne che partorisce alla Mangiagalli non è sposata:o è single o convive o è separata : un altro passo verso l’emancipazione delle donne o il segno di una solitudine esistenziale ?
    (Don Rigoldi commenta ::meglio farli da sole che non farli per niente,
    l’uomo? oramai è considerato inutile1)
    3)più psicologi di quartiere: promessa dell’assessore comunale alla salute
    dopo il boom di malati di disagio psichico , 85.000 malati di depressione , il 70% donne , con un ritmo di aumento annuo del 4%. E’ il “male di città”.

    Notizie di routine, ordinaria amministrazione, tutti i giorni ci sono notizie così, non ci facciamo più caso,
    mai ci fermiamo a pensare .ma dove stiamo andando ? è bello vivere così?

    15 Maggio, 2009 - 13:18
  28. FABRICIANUS

    Caro discepolo, Milano è così…è vero…Sono molti i disagi: sociali e anche psichici. Giusto fermarsi a riflettere.
    Ma, senza banalizzare i problemi, dobbiamo essere capaci di vedere anche ciò che di bello vi è nelle nostre città; le molte realtà positive che si fanno carico anche dei problemi di cui tu scrivi nel post precedente, le persone che si dedicano ad alleviare il disagio. Di questo, nei giornali non vi è mai traccia….

    15 Maggio, 2009 - 14:41
  29. Nino

    OT SI OT NO!
    Asili nido, assistenza sociale, sicurezza, scene di ordinaria violenza, barboni ed altro intorno.
    Ma che paura!!!

    Asili nido, assistenza sociale:
    mica vorremo risolvere i problemi di svariate centinaia di migliaia di mortacci di fame?

    Qui dobbiamo invertire il trend : impoverire il pubblico e trasferire l’istruzione, la sanità, la logistica ed altre amenità strategiche per una nazione moderna e progredita ai privati che alimentano il voto di scambio.

    Con i problemi che abbiamo a Roma, asili nido appunto ed altro, la priorità è il progetto del circuito di F1.

    Sicurezza:
    Cosa genera il clima di insicurezza? Boh! Stiamo tutti bene, abbiamo un reddito medio pro-capite scritto nel 2006 pari a 27.119 dollari!

    Eppoi si certo grandi notizie, anzi notizie bomba sulla microcriminalità e un bel silenzio tombale sul macro mega sistema criminale che ci vede nelle top ten mondiali del crimine organizzato con alcune centinaia di morti ammazzati per strada in faide per il controllo del territorio di luogotenenti, capi e capetti dalla pistola facile che apprendono l’arte dall’età di 9-10 anni.

    Fatturati della grandezza del debito pubblico italiano generato dal riciclaggio del denaro sporco derivante da nobilissime attività del malaffare : abusivismo edilizio, edilizia di sabbia e vinavil, stoccaggio di rifiuti tossici e non, traffico di droga, della prostituzione, di organi, di mano d’opera schiavistica, ecc.
    Dapprima caccia all’albanese, poi al rumeno, poi al clandestino che di fronte a un pazzo che mena martellate a due anziani a Palermo, di fronte all’immobilismo di nobili italiani presenti che non alzano paglia, prendono il rischio loro anonimi, dei fantasmi per l’Italia e oggi per legge penalmente sanzionabili, e intervengono addirittura consegnando il pazzo alla polizia.

    Io sono un appassionato di favole e apprezzo molto il notevole contributo che l’informazione in Italia ci regala tutti i giorni: nuovi miti, nuove storie; per questo amo spassionatamente la Gabanelli e il suo Report che m’intrattengono settimanalmente con storie e storielle fantastiche al di là dell’ immaginabile.

    15 Maggio, 2009 - 15:12
  30. Cherubino

    caro discepolo, capisco quello che dici e c’è sicuramente verità in quello che dici, ma vorrei un pò approfondirlo. Mi colpisce la frase che tu dici “gente che forse non si può definire “razzista” in senso stretto, come erano razzisti in America gli stati del Sud , ma piuttosto direi “spaventati” di fronte all’invasione degli stranieri”.
    Ora il punto è che il razzismo del Missouri o della Georgia non era solo il KKK, ma anche quel complesso di paure, sospetti, rappresentazioni del diverso come minaccia esattamente uguale a quello che descrivi nei vecchietti e nel popolino italiano. Il fatto è che gli studi sulla genesi dei movimenti illustrano proprio fenomeni di base come quello leghista. In questo la strategia xenofoba italiana è stata la più furba e sofisticata degli ultimi decenni nel mondo occidentale. Si è fondata sul far precedere le idee alle istituzioni, le fantasie alla realtà (abilmente fatta oggetto di interpretazione). Non so chi ci fosse dietro questa sofisticata strategia (Miglio ?) ma il danno (tale è per me) che certi slogan e certi gesti ad effetto (cappi, bandiere bruciate…) hanno fatto è di aver creato mentalità, aver attratto emozioni e risentimenti, paure e invidie… insomma un catalizzatore del peggior humus interiore di un popolo che già non brilla per senso del bene comune (retaggio di un periodo di signorie, ducati e regnetti vari).
    Il razzismo, prima di essere istituzione è negli schemi mentali. Lo vedi proprio negli occhi del negoziante, quando entri nel negozio lùmbard e solo perchè sei un pò scuro di carnagione o hai l’accento meridionale (senti chiaramente il pensiero che attraversa la mente dell’altro e che cerca di capire se sei un rapinatore o un rapitore, lasciando come ipotesi residuale che tua sia una brava persona. Siamo schiavi delle immagini, e anche se hai due lauree, sei un padre di famiglia e un buon cristiano, se non porti alcuni segni distintivi della tua appartenenza al mondo degli affari o delle varie isole televisive, o della cultura locale, sei quasi sicuramente un malvivente.
    Il problema è che nella categorizzazione sociale ci stiamo affidando sempre più a fonti distorsive, a modelli colonizzanti. Il colonialismo culturale è la fonte di ogni razzismo.
    Perdiamo il senso delle dimensioni: chi fa oggettivamente più danno ? mille extracomunitari che rubano o un banchiere che “frega” i suoi risparmiatori ? magari bisognerebbe chiederlo per le vie di Parma… eppure, il fatto che hanno reso la class-action e il falso in bilancio due barzellette non scandalizza poi molti. La sicurezza dipende da due fattori: le caratteristiche delle reti sociali e il controllo del territorio. Ma quale controllo puoi avere se alle forze dell’ordine fai mancare le risorse, se i poliziotti in gamba vengono trasferiti quando cominciano ad indagare sui politici, se poni limiti inverosimili alle intercettazioni ? Eppure su queste cose la paura non scatta. Come non scatta la riconoscenza verso quegli extracomunitari che danno molto al nostro paese, anche gratis tante volte, come quei due che a Palermo (mi sembra) hanno bloccato e consegnato alla polizia un pazzo che aveva appena ammazzato un passante per strada, mentre i tanti italiani presenti se ne fregavano, o come quelli che sono addirittura morti gettandosi in acqua per salvare vite italiane, o la colf straniera che pochi giorni fa, investita da un trattore, ha spinto lontano la carrozzina della neonata italiana, morendo lei e salvandola la piccola.
    Agli occhi di Dio chi saranno i primi ? e chi gli ultimi ?

    15 Maggio, 2009 - 19:09
  31. discepolo

    Credo che agli occhi di Dio, se esiste, ogni uomo è tutta l’umanità.
    siamo solo noi che diamo importanza all’individuo. ogni uomo
    rappresenta l’intera umanità. e se è, un eroe , un generoso, un mite
    è l’umanità intera che in lui è eroica, generosa, mite, se è violento e vigliacco
    è l’umanità intera che mostra il suo lato oscuro.
    Agli occhi di Dio, io credo, i nostri “distinguo” sulla razza e sul colore della pelle sono semplicemente ridicoli……

    15 Maggio, 2009 - 21:19

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