Vedi il papa e poi muori

Poliziotto australiano malato viene portato dal papa il 16 luglio e muore il 19 luglio. Dona all’ospite il proprio cappello e Benedetto se lo mette in testa regalandogli un ultimo sorriso. Forse avrà sognato che l’uomo vestito di bianco l’avrebbe guarito. Il papa si sarà chiesto perchè i miracoli oggi siano rari. O magari no e allora quel sogno e quella domanda li faccio io per loro. Anzi per tutti.

36 Comments

  1. ignigo74

    Preghiamo per lui, il poliziotto australiano, e per i tanti segni di contraddizone che ci agganciano come malefici uncini usciti dalla cronaca tristemente mestierante dei nostri quotidiani.
    Ha ancora senso mostrare le immagini di una madre disperata – ma le parole non bastano – alla notizia della morte del figlio 20enne?
    Ha senso immaginare che quello strazio è avvenuto circondato da fotoreporter avvisati da qualche portinaio o tassista per 50 euro?
    Aiutatemi voi, aiutiamoci noi.

    22 Luglio, 2008 - 14:07
  2. Leonardo

    Ma è poi vero che i miracoli oggi son rari? Non è che siam noi a pensare che quando guariamo è per merito dei dottori e delle medicine? (I nove lebbrosi che non tornarono indietro a ringraziare, che cosa avranno pensato? Come si saranno spiegati la guarigione?)

    22 Luglio, 2008 - 15:06
  3. Sumpontcura

    Perché il Signore non ci ha voluto dare – in mondovisione! – questo grande segno di potenza e d’amore?
    Forse perché la nostra generazione è ancora più perversa e adultera di quella degli scribi di duemila anni fa: dunque non ci sarà dato altro segno che quello di Giona. (Che è poi l’unico che conta: un uomo-Dio che muore per amore, in croce, e dopo tre giorni risorge e va a preparare per chi crede in Lui un posto nella casa del Padre. Altro che la guarigione di un poliziotto australiano!).
    (Il quale poliziotto sta ora probabilmente sorridendo dei nostri sogni e delle nostre domande: “Qui credit in me, etiam si mortuus fuerit, vivet”).

    22 Luglio, 2008 - 15:18
  4. principessa

    Forse, perche’ il Signore non e’ mercante che paga al sabato , come usava sempre dire mia madre. Non risponde quando noi chiediamo, ma quando e’ il momento giusto che ci risponda. Non quando “vogliamo” ma quando Lui decide che e’ ora che riceviamo. E, in parole molto povere, la nostra Fede dovrebbe essere tutta qui: avere fiducia che siamo nelle Mani giuste che sapranno provvedere per noi, anche quando siamo disperati e avviliti.
    Forse il miracolo e’ stato il sorriso di Benedetto prima di raggiungere la casa del Padre, chissa’! o, forse, il perdono di tutti i peccati, niente purgatorio, e l’immediata accoglienza in Paradiso…
    Scusate a mia semplicita’, ma sono i miei pensieri…

    A volte, mi succede di pregare che, nel momento finale, ci sia qualcuno a cui ho voluto bene e che me ne ha voluto per chiudermi gli occhi: sarebbe triste, per me, avere una mano estranea ( seppure pietosa e amorevole) a compiere quel gesto.

    22 Luglio, 2008 - 15:54
  5. Luigi Accattoli

    Da Marco Sostegni ricevo questo messaggio:
    Caro Dott. Accattoli, la ringrazio per la risposta sul Corriere sul costo dei viaggi del Papa. Da cattolico praticante non sa le volte che mi sono trovato a dover “giustificare” (ma non ne sapevo nulla) di fronte a qualche “cristiano sulla soglia” le spese per i viaggi aerei del Papa. Mi sembra una scelta molto politica il prossimo incontro dei giovani in Spagna. Un cordiale saluto – Marco Sostegni.

    Questa era stata la risposta, pubblicata sabato 19 luglio nella rubrica di Sergio Romano, in dialogo con un lettore che si stupiva come Alitalia, che rischia il fallimento, possa ancora far fronte alle spese dei viaggi papali che immaginava fossero offerti alla Santa Sede “a titolo gratuito”: I voli papali non sono a “titolo gratuito”, ma pagati – dal Vaticano e dai giornalisti che ne usufruiscono – ai prezzi di mercato dei “voli speciali”, calcolati secondo i parametri della IATA: International Air Transport Association. Nel caso del volo Roma-Darwin-Sydney i 43 giornalisti e altri operatori dei media hanno pagato un biglietto di 3338 euro a testa, per un totale di 143.534 euro, mentre il Vaticano per le trenta persone del seguito ha pagato il costo restante, pari a una cifra quasi doppia rispetto al totale versato dagli inviati dei media. Tra le compagnie aeree c’è una forte gara ad aggiudicarsii i voli papali – il rientro dall’Australia spetterà alla Qantas australiana – per il forte ritorno di immagine: portare il papa vuol dire apparire con l’aereo e il logo per più giorni in decine di telegiornali di ogni paese del mondo. Una visibilità pubblicitaria equivalente costerebbe un patrimonio. Un saluto a Sergio Romano da Sydney! Luigi

    22 Luglio, 2008 - 16:00
  6. ezio

    Sottoscrivo quello che dice principessa, ed in più mi permetto una piccola aggiunta: se Dio facesse miracoli a richiesta, credere sarebbe come pagare una assicurazione sulla vita (o sulla salute, o sul benessere, ecc ecc):
    significherebbe cioè trasformare un evento incerto (malattia, perdita del lavoro, e così via) in uno certo ma meno dannoso (pagamento del premio = preghiere, frequenza ai sacramenti)…

    22 Luglio, 2008 - 16:03
  7. Damiano

    Non vorrei uscire fuori argomento (anzi, mi dispiace molto la notizia della morte di quel povero poliziotto, sebbene sia riuscito a realizzare un ultimo, grande, sogno) ma mi piacerebbe ricollegarmi a ciò che ha scritto Luigi Accattoli un’oretta fa.
    Ho ben presente la lettera, poc’anzi citata, apparsa qualche giorno fa sul Corriere e non posso non notare come il veleno della demagogia da 4 soldi spesso venga utilizzato con lo scopo assolutamente denigratorio nei confronti della Chiesa.
    Ne so bene qualcosa poichè il 7 settembre Benedetto XVI sarà in visita pastorale qui a Cagliari e sul massimo quotidiano isolano, L’Unione Sarda, compaiono spesso lettere o sms di lettori che ovviamente contestano i costi del programma, dell’accoglienza affermando le solite cose sul dare quei soldi ai poveri ecc…
    Di solito sul banco dell’accusa vanno gli anelli d’oro e i viaggi papali, ma tant’è…
    Se la memoria mi sovviene, sempre sul Corriere (dottor Accattoli mi corregga se ricordo male) è comparsa 2 giorni fa una lettera che criticava l’uso dei paramenti affermando che un prete, un vescovo o un Papa potrebbero tranquillamente officiare la messa in borghese, tanto non andrebbe a discapito del rito.

    I figli delle tenebre sono più scaltri dei figli della luce: guardiamoci dunque da certa stampa e certi luminari, potrei fare nomi e cognomi, che hanno come solo obiettivo quello di allontanare la gente comune dalle parrocchie e dal magistero della Chiesa.
    E non credo sia una coincidenza che gli attacchi si siano fatti più virulenti da quando Joseph Ratzinger è salito al soglio petrino: è visto come un pericolo da tanti ignoranti laicisti che consideravano Giovanni Paolo II un povero vecchietto ammalato e innocuo, ben dimenticando quanto Karol Woytjla fosse altrettanto duro in materia di morale, etica e dogmi.

    22 Luglio, 2008 - 16:21
  8. Clodine

    Io credo nei miracoli: la potenza di Gesù -attraverso Padre Pio ad esempio ma non solo- ha fatto irruzione tantissime volte con miracoli potenti (so di fatti di cui una suora, figlia spirituale, fu testimone) ma questi esempi assolutamente straordinari non costituiscono, a mio avviso, il vero miracolo. Possono testimoniare dell’esistenza di Dio ,e relativamente perché l’agnostico metterà sempre in dubbio l’accadimento trovando soluzioni di tipo materialistico.
    Gli angeli e gli uomini, teologicamente possono essere, secondo la Chiesa, «mediatori» del miracolo, ed io l’ ho chiesto, tante volte eppure, nonostante l’oggettività nefasta degli eventi, ho sempre avuto la netta percezione di avere una presenza accanto ,una presenza attiva che mi sosteneva: “sentire”, “percepire non è una grande grazia? Quando mi sono trovata nel buio più profondo non ho mai avuto il dubbio di essere assistita da una presenza reale.

    Credo profondamente nella potenza della preghiera oltre ogni ragionevole dubbio, e quando mi si obietta che “nessuno ascolta”,quando la voce del “nemico” mi suggerisce che Dio non c’è, a quella voce rispondo:” Chi c’era a udire le parole di Gesù nell’Orto degli ulivi? o a fare da cronista alla creazione del mondo?” nessuno, eppure il mondo non è un’invenzione, né lo è stata la morte di Cristo, il quale non è sceso dalla croce, avrebbe potuto, ma non l’ha fatto. Questo per dire che Gesù “appare ai suoi”: chi ha fede lo vede, come luce nelle tenebre…è questo il miracolo!

    Ricordo un momento di particolare abbattimento: ero alla finestra e vidi una rosa nel pieno fulgore, di un colore rosso scarlatto, bellissima, perfetta…mi riempi’ la vista, l’odorato…ed è stato come riavermi, mi svegliò da un incubo. L’armonia la bellezza , la bontà, sono doni inestimabili, ringrazio Dio ad ogni respiro per il miracolo della creazione

    22 Luglio, 2008 - 16:38
  9. ciao Damiano,
    possibile che si parli di un milione di euro?

    22 Luglio, 2008 - 17:44
  10. Damiano

    Ti riferisci ai preparativi per la venuta del Papa in Sardegna?
    Non credo, anche perchè si trattiene per una sola giornata e non si sposterà da Cagliari.
    Tra l’altro molti aspetti organizzativi erano già stati messi alla prova a febbraio quando a Cagliari è venuto il card. Josè Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione per le cause dei Santi, in occasione della Beatificazione di suor Giuseppina Nicoli.
    Da quel che so, i maggiori costi riguardano la ristrutturazione dell’ala del Seminario diocesano che accoglierà il Papa per un breve riposo pomeridiano.
    Il palco credo che sarà lo stesso utilizzato per la Beatificazione ma con ovvi accorgimenti.

    22 Luglio, 2008 - 20:45
  11. Giovanni Mandis

    voci di corridoio da palazzo chigi, dopo aver letto questo intervento:

    “Luigi Accattoli scrive,22 Luglio 2008 @ 16:00
    Da Marco Sostegni ricevo questo messaggio:
    Caro Dott. Accattoli, la ringrazio per la risposta sul Corriere sul costo dei viaggi del Papa. […..] Un cordiale saluto – Marco Sostegni.
    Questa era stata la risposta, pubblicata sabato 19 luglio […..]:
    I VOLI PAPALI NON SONO A “TITOLO GRATUITO”, MA PAGATI- dal Vaticano e dai giornalisti che ne usufruiscono – AI PREZZI DI MERCATO dei “voli speciali”, calcolati secondo i parametri della IATA: International Air Transport Association. Nel caso del volo Roma-Darwin-Sydney i 43 giornalisti e altri operatori dei media hanno pagato un biglietto di 3338 euro a testa, per un totale di 143.534 euro, mentre il Vaticano per le trenta persone del seguito ha pagato il costo restante, pari a una cifra quasi doppia rispetto al totale versato dagli inviati dei media. […..]”

    pare che l’ultima idea del premier Silvio “ghe pensi mi” Berlusconi per risollevare alitalia sia “organizzare un volo transoceanico del Pontefice con TUTTI i vaticanisti del mondo, una volta al mese.”

    durante le polemiche sul gestaccio di Bossi all’italico inno ho sentito che Berlusconi non faceva dichiarazioni in merito perchè impegnato a risolvere il “caso-alitalia”…. (il fido emilio fede pare che già abbia predisposto il “risiko” con le bandierine di tutti le possibili destinazioni del Santo Padre..)
    🙂

    e se il miracolo fosse che l’incontro col Papa gli avesse donato (o offerto una occasione di) una morte nella Grazia e nella Pace di Nostro signore Gesù Cristo?
    e se il miracolo non fosse stato necessario perchè questo signore già in Grazia di Dio e anzi il Signore lo volesse con se in Paradiso?
    e se la morte di quest’uomo fosse un monito e uno strumento del Signore per qualche parente o amico per riflettere sulla propria vita e ovviamente sulla propria morte? un appiglio per e un’opportunità per cambiare vita?

    sulla giustificazione che il Papa dovrebbe per i costi…
    io penso che il mondo, particolarmente oggi,
    dove noi comuni mortali scimmiottiamo lo stile di vita di pochi veri ricchi, andando in mezzo mondo in modo apparentemente facile (tipo voli a basso costo), per appunto simulare la bella vita dei ricconi, ma in realtà ammassati in moderni carri buoi in luoghi sconosciuti e che quasi certamente non facciamo a tempo a conoscere nelle cose essenziali (storia e cultura, costumi e usi tradizionali, ammesso che a quello si sia interessati…), per fare le stesse cose che si potrebbero fare molto più serenamente in tanti posti anche vicino a casa,
    ecco penso che sia il mondo dell’INVIDIA elevata a Nsima potenza, dove misuriamo col contagocce quello che fa tizio e che fa caio, dove non ci si rende più conto che nella vita le cose, i viaggi di qualsiasi tipo compresi, hanno un costo e in qualche misura chi se li può permettere se li sarà pur merirtati, avrà lavorato per poterselo permettere;
    ovviamente non misuriamo allo stesso modo i nostri “costi”…
    da questa invidia non è escluso, ovviamente, neppure il Papa che scandalizza anche alcuni cristiani benpensanti (non solo i cristiani suppongo che si scandalizzino…) per i costi dei suoi viaggi e/o che pensano che forse sia meglio “vendere tutto per darlo ai poveri”, dimenticando che la diffusione del Vangelo e del Regno di Dio non ha prezzo.

    Io penso che il Pontefiche debba rendere conto solo a Nostro Signore del suo operato e a nessun altro (ignigo tu che sei insegnante, ci va o no l’apostrofo tra nessun e altro?).

    un caro saluto a tutti

    22 Luglio, 2008 - 23:50
  12. Luigi Accattoli

    Mandis quando dici che la diffusione del Regno non ha prezzo, ecco una battuta irata di Giovanni Paolo una volta che in aereo gli fu chiesto – proprio rientrando dall’Australia a Roma il 2 dicembre 1986, come rispondesse all’obiezione che il viaggio era costato di più di quello della Regina Elisabetta: “Penso che le spese non si devono guardare, quando siamo comprati a un prezzo inestimabile. Non ci sono spese per questo. Sono cose stupide quando parlano delle spese e cercano di fermare il papa. Oh le spese! Oh, costa più della Regina! Grazie a Dio, grazie a Dio! Perchè il messaggio che porta ha un suo valore, un valore trascendente. Ma anche la Regina fa cose valide e importanti”.

    23 Luglio, 2008 - 7:16
  13. ciao Damiano,
    grazie della risposta,
    che in quanto contiene qualche particolare che mi ha fatto riflettere,
    accostando alle ingenti donazioni che ha fatto il Conte Gerini qui a Roma per una determinata lunga ristrutturazione,
    gestita dall’eccezionale don Giuseppe.
    Ovviamente mi veniva un’associazione di idee che quel don Giuseppe è a Cagliari, e saprà valorizzare “la pupilla degli occhi” di ogni vescovo,
    anche se il costo sarà a carico dei cittadini,
    come ha già fatto da Ordinario Castrense
    nel dare vita al seminario per giovani militari o parenti di militari che vogliano diventare sacerdoti per il mondo militare,
    a costo non di noi Cattolici,
    ma di tutti cittadini italiani attraverso il contributo totale del Ministero della Difesa/Stato Maggiore Difesa.
    Per carità, è solo una riflessione.
    Riconosco a don Giuseppe, il suo affetto primario, che gli viene dalla sua storia personale. In questo è fantastico.
    un saluto

    23 Luglio, 2008 - 7:30
  14. tonizzo

    Nel marzo del ’63 Giovanni XXIII ricevette una bambina americana gravemente malata di cancro. Stettero insieme per un’ora, il Papa moribondo anche lui per un tumore le teneva le mani. “Prega per me, figlia mia”, le disse. Forse il miracolo non è solo quello dei muti che parlano, forse il miracolo è morire felici.

    23 Luglio, 2008 - 8:04
  15. Damiano

    Caro Matteo, mons. Mani è indubbiamente una forza della natura in tutti i sensi, visto che ha sempre mille progetti in testa.
    E’ Arcivescovo Metropolita di Cagliari da quasi 5 anni e in poco tempo ha portato avanti decine di iniziative, alcune importantissime.
    Tuttavia debbo anche dire che da molti è osteggiato e mal visto, anche all’interno del suo stesso clero.
    Rimane il fatto che ha un grande pregio: non è il vescovo che se ne rimane in episcopio a girarsi i pollici o che erige un muro insormontabile tra lui e il popolo che deve guidare.
    E poi ogni volta che sento delle critiche nei confronti di qualcuno, mi sovviene l’idea che il successore potrebbe sempre essere peggio del precedente, quindi forza e coraggio!

    23 Luglio, 2008 - 8:41
  16. Francesco73

    Giusto vigilare su soldi e spese, ma l’interesse pernicioso per il danaro ha sempre qualcosa di inquietante.
    Non capisco come di fronte ai viaggi papali, per i loro significati non solo religiosi, ma culturali, di popolo, di emozione, di evento, per lo stesso impatto politico, anche per le ragioni di opposizione o di critica nel merito, a uno venga in mente di andarsi a spulciare i conti.
    Come se non fosse evidente a tutti (simpatizzanti e non, vicini e lontani, credenti e feroci non credenti) che il Papa e il seguito tutto fanno, in tali trasferte, fuorchè spassarsela. Come se non fosse chiaro che di tutto si tratta tranne che di gite di piacere o di relax.
    E invece, ciclicamente, occorre star qui a spiegare quanto costa e chi paga.
    Ma, con tutto il rispetto, chissenefrega!

    23 Luglio, 2008 - 8:58
  17. Sumpontcura

    Caro Francesco73,
    concordo in pieno, con una sola piccola eccezione: dalla tua frase finale toglierei il concessivo “con tutto il rispetto”. Per quanto mi riguarda non nutro alcun rispetto per quel tipo particolare di deficienti. (Intendo il significato etimologico di “deficiente”: uno cui viene a mancare, nell’uso della ragione, qualcosa di importante).
    E siccome oggi mi sento politicamente molto scorretto, butto là anche una scorrettissima parafrasi di Matteo 19, 12:
    «Vi sono infatti deficienti che sono nati così nel ventre della madre (ed essi hanno diritto a tutto l’ amore e la solidarietà di cui siamo capaci); altri vengono detti tali, dagli uomini, solo perché superano la ragione umana in nome di una ricerca più accurata della verità (chiamati deficienti, essi sono in realtà i saggi che hanno accettato di farsi piccoli come bambini, rendendosi “deficienti” per il regno dei cieli); altri ancora rinunciano volontariamente all’uso della ragione per somigliare sempre più al principe di questo mondo, che per aver voluto essere come Dio ha fatto la fine miseranda che sappiamo. Quest’ultimo tipo di deficienti non merita rispetto: pena, piuttosto, e preghiere a Dio onnipotente che voglia far rifulgere la sua misericordia anche e persino nei loro confronti».
    (Per farmi perdonare, spiego perché mi sento così incavolato: sto leggendo l’ultima maialata editoriale di Piergiorgio Odifreddi. “Cacata carta”, direbbe il buon Catullo).

    23 Luglio, 2008 - 11:47
  18. Clodine

    Sump, condivido tutto quello che hai scritto!

    E poi su Odifreddi … sarebbe meglio stendere un pietoso velo…non si sopporta l’arroganza di Odifreddi , è allucinante …

    23 Luglio, 2008 - 13:59
  19. Grazie Damiano,
    don Giuseppe,
    è sempre stato di una vitalità immensa, (sono solo poco più di 30anni che lo conosco)
    e mi fa piacere che la sua forza non si è attenuata.
    un saluto

    23 Luglio, 2008 - 14:06
  20. Leonardo

    Ma perché, caro Sumpontcura, leggi Odifreddi? (Almeno, hai preso il libro in prestito, senza comprarlo?)

    23 Luglio, 2008 - 14:16
  21. Sumpontcura

    Perché una persona a cui tengo non solo mi ha regalato il libro, ma chiede anche pressantemente un parere “obiettivo”. Leonardo, sono incavolato nero, all’idea di ciò che dagli scaffali delle librerie va liscio liscio, senza filtro, nella zucca di tanta gente. E pensare che fra noi – di fronte alla necessità di una “letteratura apologetica” adeguata al momento e all’avversario – è facile trovare sorrisetti, smorfiette e puzzette sotto il naso! Da parte mia, sogno i cataloghi BUR e Oscar Mondadori pieni di volumetti rapidi, efficaci, una botta e via: affidati agli Accattoli, ai Messori, ai Cammilleri, ai Tornielli e a tutti i giornalisti cattolici di ogni tendenza e sensibilità. Apologetica? Certo che sì, corpo di mille bombe! All’armi, scrittori scrivani divulgatori storici affabulatori di buona volontà, sale della terra.

    23 Luglio, 2008 - 15:03
  22. Giovanni Mandis

    W L’APOLOGETICA CRISTIANA

    23 Luglio, 2008 - 15:39
  23. Cari amici, vi segnalo una lettura edificante: “Il fuoco della poesia”, di Davide Rondoni, edito proprio da BUR e decisamente in tema con quanto scritto da Sump qui sopra.

    23 Luglio, 2008 - 16:31
  24. Francesco73

    Oddio, solo l’apologetica no, e tantomeno solo letteraturina devozionale…no, no…il discorso religioso ha bisogno di provocazioni intellettuali forti, esigenti, urticanti.
    Sogno scrittori cattolici coraggiosi e spregiudicati anche verso il proprio mondo, più ancora che pii.

    23 Luglio, 2008 - 16:55
  25. Insisto, legga e capirà.
    O, almeno, potremo riparlarne.

    23 Luglio, 2008 - 17:02
  26. Sumpontcura

    Dio ci benedica tutti, caro Francesco. Ma di coraggio, spregiudicatezza e ortica contro il nostro mondo ce n’è a iosa. Se cominciassimo ad adoperarli a difesa del nostro mondo e in culo al mondo dei nostri avversari non sarebbe più opportuno? Francesco, qui c’è bisogno di pane, non di stuzzichini!

    23 Luglio, 2008 - 17:19
  27. Sumpontcura

    “Coraggio”, poi… Qui ci vuole coraggio a dirsi cattolici: un intellettuale che si dica ateo, o agnostico, e comunque gagliardamente anticlericale sai che rischio corre? Di arricchire un bel po’ il conto corrente.
    Coraggio, bleah!

    23 Luglio, 2008 - 17:23
  28. Sumpontcura

    Caro Gonzalo,
    grazie per il suggerimento. Domani ti darò retta e mi prenderò l’antidoto al veleno odifreddiano.

    23 Luglio, 2008 - 17:26
  29. Giovanni Mandis

    e poi giornali e tv straboccano dell’ “apologetica mondana”, di quanto è bella la pornografia, l’aborto, il divorzio, l’eutanasia, l’ateismo, la volgarità, la droga magari legale, la prostituzione magari legale etc etc

    23 Luglio, 2008 - 17:57
  30. Clodine

    ..e oltretutto, appare ancora più sorprendente che dobbiamo essere noi credenti a dover fare apologetica. Si discute, con grande apparato di erudizione se la parola “Dio” sia sensata o insensata! Mi chiedo come sia possibile, dopo che i più grandi spiriti della storia si sono confrontati per tutta la vita con Dio, dopo duemilacinquecento anni di filosofia e duemila di storia la quale ha ruotato attorno a questa parola, tenendo conto che il Dio di Gesù Cristo è accolto da grand parte dell’umanità ..ritengo veramente assurdo che si debba ancora parlare di apologia del cristianesimo..
    Ci pensino i vari Odifreddi, a risolvere il “loro” problema.

    Per quanto ci riguarda : “No PROBLEM ” !!!

    23 Luglio, 2008 - 19:18
  31. Giovanni Mandis

    eh no Clo.. è anche un nostro problema perchè questi apologisti del mondo hanno mezzi e capacità intellettive (che usano male evindentemente) per influenzare negativamente tante persone, specialmente i giovani…

    24 Luglio, 2008 - 0:00
  32. Clodine

    Su questo versante hai ragione Giovanni…

    24 Luglio, 2008 - 4:56
  33. Francesco73

    la migliore apologetica, a mio giudizio, è quella che viene dalla credibilità personale dei cristiani unita alla loro capacità di essere persuasivi sul piano della ragione, sul terreno della convivenza con gli altri e di comuni coordinate logiche
    questo non significa piegarsi al “mondo”, ma stabilire un confronto (anche duro, esigente) con linguaggi e ragionamenti che possono stare in campo, senza fughe e senza ritirate
    se ci si preoccupa davvero dell'”annuncio”, occorre dotarsi di un idioma accettabile, perchè si va in territori altrui, in zone impervie, non ci si consola a vicenda dentro le mura di casa propria
    e poi occorre – a mio giudizio – non aver paura di quanto e come “il mondo” (con tutte le sue scoperte, di bene e di male) provoca la nostra fede
    che sarà più forte e – in ultima analisi – davvero tale, solo se purificata duramente dentro un bagno di consapevolezza umana, con tutto ciò che questo significa
    non mi piace una fede protetta, amo una fede sfidata e per questo rinnovata ogni giorno, anche a fatica

    24 Luglio, 2008 - 10:59
  34. Sumpontcura

    “Non mi piace una fede protetta, amo una fede sfidata e per questo rinnovata ogni giorno, anche a fatica”.
    Va’ tranquillo, Francesco: non te la protegge nessuno, la tua fede, le sfide non mancheranno di sicuro, e le fatiche nemmeno. Quanto al rinnovarsi della fede ogni giorno, l’immagine mi sembra letterariamente bella e me ne congratulo: siamo d’accordo, però, spero, che il contenuto della fede resta fondamentalmente lo stesso, stabilito duemila anni fa dal Dio incarnato, Redentore e risorto; vero? e che quello che si rinnova ogni giorno, a fatica, sotto le sfide del mondo, non è il depositum fidei ma il nostro modo di comprenderlo e di aderirvi, per merito della Grazia e dello Spirito Santo e niente affatto – se non per via mediata – “dentro un bagno di consapevolezza umana”. O no?

    24 Luglio, 2008 - 14:00
  35. Francesco73

    🙂
    Sum mi interroga davanti al Tribunale della Suprema…

    ma è in inquisitore intelligente e garbato, e io rispondo volentieri

    certo, ciò che si rinnova ogni giorno è il nostro modo di comprendere, e questo implica l’accettazione del rischio di sbagliare, e quindi un minimo di senso di umiltà
    poi il rinnovo quotidiano è inteso nel senso della confermazione: che passa però non anzitutto per le fatiche dell’accettazione passiva, ma per le sfide della persuasione, per l’impegno della nostra ragione, per la mediazione dei segni e dei linguaggi (che sono vita, non accidenti) e per il coinvolgimento del cuore
    quanto ai meriti della Grazia, ti rispondo con le parole del cardinale Siri sulla Chiesa e sui compiti dei cristiani, che secondo me valgono un pò per tutti gli aspetti della nostra vita e del nostro impegno: “la Grazia aiuta, ma noi dobbiamo fare la nostra parte”; lo disse in una intervista negli anni’70, mandata alla tv con lo speciale RAI su Papa Luciani
    fare la nostra parte vuol dire anche ricordarsi che qualsiasi proposta ed esperienza religiosa non si stacca dalla realtà della vita, e per essere vera parte dalla consapevolezza di quel che l’uomo è, e di tutto ciò che nell’uomo contrasta con le ragioni della fede, non solo per vizio e insensibilità ma anche per comprensibile resistenza della ragione

    24 Luglio, 2008 - 15:02
  36. Clodine

    Sump..non avevo letto questo tuo intervento, ma è abbastanza allineato con il mio che trovi sull’altro post…e questo mi rende felice…

    Un abbraccio!

    Clo

    24 Luglio, 2008 - 15:03

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