Venite a Fondi gemellata con Dachau

Venite a Fondi gemellata con Dachau“: scritto su un cassonetto della raccolta dei rifiuti in via di Santa Maria Maggiore a Roma. Lo sfogo – immagino – contro la camorra di un giovanotto di Fondi (città sulla via Appia un poco sotto Latina) in trasferta nella capitale per studio o per lo stadio. Oppure uno – sempre di Fondi – che straparla per vendicarsi della ragazza?

20 Comments

  1. marta09

    Può essere di tutto, Luigi, ma – di certo – è indice di un grosso disagio, di un qualcosa o qualcuno che non trova risposte adeguate alle domande.
    Può anche essere non un ragazzo, ma una persona adulta … può essere un singhiozzo di speranza quando la speranza è un qualcosa che va oltre una realtà che afferma il contrario.
    E’ straordinario, però, come ti abbia postato queste 4 righe e proprio alla vigilia dell’Epifania.
    Per questo, a te e a tutti, ti mando queste parole di augurio che ho scritto ieri per un amico parecchio preoccupato del domani.
    Parla di profeti di luce e di vita: quello a cui ognuno di noi sarà chiamato dal 7 gennaio, dal giorno in cui tutto tornerà normale.
    A te e a tutti (è un po’ lungo e prego tutti di perdonarmi per questo):
    Luce e Vita sono state le due parole più usate in questi giorni.
    Che la luce sia vita bene o male tutti lo sanno, ma che la vita sia luce … beh! oltre a non saperlo in tanti, c’è pure qualcuno che dubita fortemente.
    Insomma, come si fa ad essere così ottimisti? Non si può davvero esserlo, perché non è banale ottimismo, ma è certezza.
    La luce – di per sé – è qualcosa a cui nessuno può rinunciare e – sempre di per sé – rincuora parecchio, tranquillizza e toglie ogni paura.
    La banale luce elettrica fa questo miracolo, la meno banale luce del sole fa questo miracolo … ma esiste un’altra Luce davvero eccezionale e pure nascosta in noi.
    Si dice che “L’Epifania tutte le feste le porta via” … difatti tutto riprende come prima … apparentemente. Addirittura, ogni bruttura inizia ad aggredire (a parte casi particolari) proprio dal 7 gennaio.
    Dopo l’Epifania le “lucine” colorate si spengono e vengono riposte nelle loro scatole, gli alberi di Natale seguono la stessa sorte ed il Presepe viene riposto con cura nel suo contenitore … magari guardandolo con un po’ di nostalgia.
    Le luci elettriche si potranno pure spegnere e la scenografia delle nostre case e delle nostre città riprenderà la ferialità … Ma solo le case e le città, però, riprenderanno la ferialità.
    Io mi auguro invece che rimanga tanta luce negli occhi e nei sorrisi della gente, luce che rimanda alla Luce.
    Ed ecco che la Luce diventa Vita e vita reale.
    Adesso dovremmo riprendere in mano le nostre giornate, adesso dovremmo riprendere in mano il nostro vivere.
    Dovremmo fare tutto questo con tanta onestà (un po’ dura a dire il vero) da ammettere che molti di noi in questi giorni si sono solo “adeguati” alla festa, ma non c’erano per niente dentro.
    Dovremmo ammettere che chi già sta male, a Natale ed in queste Feste di Dio, sta peggio; chi è deluso in questi giorni rasenta la disperazione; chi è sfiduciato, in questi giorni arriva al cinismo; chi è ferito, in questi giorni, sente le ferite sanguinare di nuovo; chi si sente morto dentro, in questi giorni, si sente morto anche fuori … Natale da dramma per tante persone. Dramma che, per di più, non trova sfogo perché in questi giorni “nessuno deve piangere”, “non sta bene soffrire, perché significa che non si è compreso”; “non si piange a Natale ed in questi giorni di festa”; … perché si arriva addirittura alla falsità di mistificare il “perdono” dato per lo spazio di poche ore … perché domani saremo di nuovo in guerra. Insomma, una tregua per tutto, ma che dura pochi giorni e poche ore senza cambiare nulla, senza modificare niente. Purtroppo esiste anche una falsità del Natale, una specie di “maschera di Natale” … che non si addice per nulla al cristiano.
    Non è bello dirlo adesso, non lo è davvero, ma con prima ammettiamo tutto questo con prima il “meglio” sarà per tutti.
    La Luce in questo periodo ha fatto tutto il giro del mondo e dell’umanità ed in ogni sua dimensione; la Luce è arrivata fino ai non credenti; la Luce si è infiltrata in persone quasi geniali che pensano che ogni cosa ha una risposta scientifica.

    La Luce è stata annunciata a tutti e vista da tutti … anche da quelli che non vogliono vederLa o non possono vederLa … ma da domani si ritorna alla normalità con il cuore più pesante di prima.

    Ed è qui che entrano in gioco i “profeti di vita e della luce”.

    Saranno forse i “magi” che vengono dall’oriente? Saranno forse quelli che poco sanno ma che molto conoscono? Saranno quelli forse che non riescono a rinunciare alla Luce? Saranno in tanti e verranno da ogni luogo questi profeti di luce e di vita che stanno già preparando la culla per il prossimo uomo nuovo che dovrà nascere, uno di quelli che in questo Natale si è – forse – sentito tradito anche da Dio.

    Saranno in tanti questi profeti di luce e di vita che incontreremo nelle scorrere dei minuti del nostro tempo.

    Saranno in tanti questi profeti di luce e di vita che ben sanno che la Carità non sono soldi dati (troppo facile), ma è tempo dato e tempo che – obiettivamente – dovrebbe mancare.

    Saranno in tanti questi profeti di luce e di vita che diranno a gran voce che il Natale non si ferma ad un solo giorno, che la festa non è di un periodo intenso di festeggiamenti, che è Natale ogni giorno, ogni momento in cui si riesce a strappare un movimento di speranza ad un disperato, ogni attimo in cui solo con l’ascolto si potrà alleggerire il peso che qualcuno porta sulle spalle o nel cuore.

    Sì, è vero che l’Epifania ogni festa porta via, ma porta via solo “l’immagine esteriore della festa”; porta via “la maschera della festa” … e lascia la vera festa di luce e di vita. Solo questa festa rimarrà nel cuore, nel pensiero e negli occhi di tutti questi profeti che si offrono come pane per affamati, acqua per assetati, calore per i gelati dalla sconfitta.

    Mi verrebbe, allora, da dire che il vero Natale inizia al 7 gennaio quando ogni luce finta viene spenta e si fa avanti la vera Luce, quella che ci è stata donata come “uomini umani e figli di una divinità che ha desiderato diventare uomo, perfettamente uomo, nei limiti di tempo concesso all’uomo” … E’ questo il dono che ci è stato fatto in questi giorni, dono grande da donare e da serbare – come Maria – nel proprio cuore affinché ogni attimo prenda forza e si rigeneri.

    Questo dono, forse, è quel famoso comando dato all’uomo “creato” nel Paradiso Terrestre che neppure il peccato originale ha cancellato. Quel “crescete e moltiplicatevi” che mai è stato tolto o bloccato. Quel “crescete e moltiplicatevi” che da Gesù in poi ha il sapore di generazione e non solo di creazione.

    Ma prima c’è un “crescere” e poi un “moltiplicarsi”: si “cresce” nel tempo di Natale e ci si “moltiplica” in tutto il tempo dell’anno.

    Questo è il mio augurio per tutti, che l’Epifania sia un marchio di eternità portato nel mondo da profeti di Luce e di Vita.

    E questo è un augurio in modo particolare per Fabrug.
    Ciao

    6 Gennaio, 2009 - 0:24
  2. FABRICIANUS

    Grazie, Marta09 di questo tuo post delle 0.24 del 6 Gennaio, nella Solennità dell’Epifania.

    Grazie, per queste tue parole di augurio molto belle.

    La Luce illumini tutti noi….affinchè possiamo dare testimonianza, della Luce.

    Fab.

    6 Gennaio, 2009 - 0:36
  3. marta09

    La cosa buffa, Fabricianus, è che non sono solo parole … è tutto vissuto e vissuto in modo un po’ drammatico dal 22 dicembre ad oggi. Mi è arrivato addosso di tutto e da tutti, sono rimasta un po’ schiacciata e ammaccata, sono arrivata alla Messa di mezzanotte di Natale così sfiancata che, onestamente, a quel Dio bambino ho chiesto: “Fai qualcosa per queste persone!” … e Lui da Bambino un po’ monello sembrava mi rispondesse “Comincia tu!”.
    Ma c’erano situazioni così abnormi e orribili che non sapevo davvero da che parte cominciare … e poi mi è venuta in mente la parola “dono” e “dono di sé” … del proprio tempo (il regalo più costoso in assoluto) …
    Così le ho scritte esattamente come le avevo in testa, con i volti delle persone davanti agli occhi (molte di queste non credenti, ma estremamente umane).
    Ecco perchè il post di Luigi mi ha rammentato tutto, perchè c’era tanto di quel disagio e rabbia in giro che avrebbe potuto oscurare anche il sole.
    Ma ora, Fabricianus, guardiamo dalla finestra e può darsi che vedremo dei fiocchi bianchi e luminosi rivestire la nostra città e renderla splendida come lo è stata la mattina del 1° giorno dell’anno.
    E poco importa il disagio che potrebbe creare perchè è il prezzo che si paga volentieri per la bellezza.
    Sii luce per chi non vede, sii bastone per chi zoppica, sii sorriso per chi piange, sii leggerezza per chi è complicato, sii semplicità per chi ha pensieri sofisticati e complessi, sii vita per chi crede di non averne più, sii te stesso da quando vivi con lo stesso sangue e lo stesso respiro del Creatore … che è sangue e respiro di ogni uomo. E sappi che quand’anche non avessi nulla da dare, hai ancora una cosa: il tuo tempo e le tue orecchie. Bastano queste piccole cose a compiere autentici miracoli. Te lo garantisco perchè l’ho provato … è un po’ faticoso a volte e – per altrettante volte – si è in perenne corsa … ma ce la si può fare, ce la si può fare davvero.
    E queste altre parole non sono solo per te … ma per tutti.
    E adesso … tolgo il disturbo e vado a dormire.
    Buona Epifania a tutti.

    6 Gennaio, 2009 - 1:17
  4. Comunque Fondi è veramente collegata con Dachau. Sono del paese vicino e ogni volta che vado a Fondi vedo i cartelli di benvenuto: “Benevenuti a Fondi città gemellata con Dachau” e “Comune antitransgenico” 🙂

    6 Gennaio, 2009 - 8:52
  5. marta09

    Ciao Robo197!
    Quando si dice la semplicità è? A volte ci facciamo di quei film da paura su cose di un semplice e casuale mai visto.
    Ma – e non per entrare nella testa di Luigi – credo che quello che lo abbia colpito non era tanto la frase in sé stessa, quanto il fatto che fosse scritta su un cassonetto dell’immondizia.
    Da bravo “padrone di casa” ha dato – quello che si dice – “l’abbocco” o – se preferisci – ha “buttato il sasso” … Insomma per il “dove” era scritta questa frase ha – penso – percepito uno “strappo”, un qualcosa che non andava bene e non era bene: un disagio appunto … magari solo una “sciocca” contestazione che accusa e denuncia senza proporre il meglio.
    Detto questo … sono comunque contenta di aver avuto l’occasione di fare gli auguri a tutti di diventare profeti di luce e di vita … anche al di là del proprio Credo.

    Ehi! Fabricianus hai visto che meraviglia la nostra città sotto la neve? Senti che silenzio e vedi quanta luce? L’unica cosa che mi dispiace è per quei poveretti che oggi devono lavorare, per quelli che sono costretti da emergenze a stare in macchina e per i simpatici vecchietti/e che oggi “faranno numeri” per andare a Messa.
    Ma il bello è bello … o forse sono fortunata io ad abitare in una zona di Monza (verso Milano) dove ci sono tanti pini, alberi e prati! Quelli più fortunati sono quelli che abitano vicino al nostro Parco … ma mi va bene così ed ho una gran voglia di mettermi a camminare nella neve (volevo anche farlo alle 5 di questa mattina … quando la neve con la luce brillava).
    Boh! Bella Epifania davvero … e poi oggi davvero ci viene richiesto lo “sforzo” di andare in chiesa esattamente come i magi che – fidandosi – hanno sfidato ogni difficoltà pur di seguire la Luce ed arrivare a Betlemme!
    Ciao a tutti e un ciao particolare a Luigi che mai finirò di ringraziare per questo blog così vivo.

    6 Gennaio, 2009 - 9:57
  6. FABRICIANUS

    Hai ragione, cara Marta…oggi la nostra città è davvero bella sotto la neve…

    Buona Santa Epifania!

    Ciao a tutti!!!
    F.

    6 Gennaio, 2009 - 12:43
  7. Secondo me la scritta potrebbe essere:
    a) di qualcuno che va fiero della sua città, come un generale nazista poteva andare fiero della sua opera scientifica e rigorosamente organizzata nei campi di concentramento;
    b) di qualcuno che all’opposto non va per nulla fiero della sua città, soprattutto di chi la governa e che vede come un dittatore che assoggetta tutti i cittadini con leggi inique.

    Interessante però la notazione di Robo1871. Mi fa sorridere la seconda interpretazione di Luigi: il voler sempre (o perlomeno spesso) ricondurre le scritte sui muri a scritte di vicende amorose è un fatto singolare…

    Buona Befana e Buona Epifania a tutti!
    Andrea

    6 Gennaio, 2009 - 13:04
  8. fiorenza

    “Lo sfogo contro la camorra di un giovanotto di Fondi”
    o: “uno che straparla per vendicarsi della ragazza”.
    E: “un cassonetto della raccolta dei rifiuti”.

    Sì, “la Luce in questo periodo ha fatto tutto il giro del mondo” (Marta09), “il giro completo degli Annunci” (Marta09, 5gennaio):
    “gyrum caeli circuivi sola” (Ecclesiastico, 24,8).

    Ed è scesa anche su queste cose.
    Anche sul cassonetto:
    “et profundum abyssi penetravi” (ib.)

    Anche su noi, scende: su noi, “spazzatura del mondo”.

    6 Gennaio, 2009 - 13:22
  9. @Feynman82: mi hai dato cento anni in più! 🙂

    6 Gennaio, 2009 - 14:54
  10. Luigi Accattoli

    Ma se Fondi è davvero “gemellata con Dachau” cambia tutto! Robo1971 devi fare luce. Perchè quel gemellaggio? E quella è una scritta “ufficiale” o per satira? Dal paese vicino se ne sa qualcosa? Sei forse di Scauri, o di Minturno?

    6 Gennaio, 2009 - 15:55
  11. Chiamato in causa dal capo, rispondo. Fondi è gemellata con Dachau dal 1998. In occasione del decennale il sindaco di Fondi, Luigi Parisella, ha detto: “Il legame tra la Baviera e Fondi è molto più profondo di quanto si possa pensare. Infatti già dagli anni ’30 del ‘900 molti commercianti fondani intessettero i primi rapporti economici con questa regione tedesca: l’integrazione può essere ancora oggi una risposta alle nuove economie che minano le nostre».
    La scritta è ufficiale, con tanto di bandiera europea. Pure quella del “Comune antritransgenico” suppongo (scritta bianca su fondo marrone).
    Il paese vicino, cioè il mio, si chiama Monte San Biagio ed è piccolo. Avrebbe dato i natali all’imperatore Galba, era un po’ terra di nessuno essendo al confine tra lo Stato Pontificio e il Regno delle due Sicilie. Per gli amanti del calcio, è il paese in cui nacque Andrea Alessandro Carnevale (che si sposò sempre lì con Paola Perego… ed io facevo il “chierichetto”).

    Sul decennale del gemellaggio, si può vedere qui:
    http://telegolfonews.blogspot.com/2008/08/fondi-incontra-dachau-per-i-10-anni-di.html

    6 Gennaio, 2009 - 16:55
  12. fiorenza

    Perché, Luigi, “cambia tutto” ? Anche se Fondi è ufficialmente gemellata con Dachau, non resta ugualmente aperta la domanda su quel grande o piccolo dolore o sdegno gridato tra i rifiuti?

    6 Gennaio, 2009 - 17:03
  13. marta09

    Già, Luigi, perchè dovrebbe cambiare tutto?
    Il gesto, è vero, potrebbe essere solo quella “mania” che alcuni giovani hanno oggi di scrivere ovunque le cose più disparate; ma potrebbe anche essere davvero un gesto di disprezzo o di sdegno. E’ quanto meno singolare andare a scrivere una frase (vera) di questo genere sui cassonetti dei rifiuti.
    Probabilmente è davvero un gesto di “rimostranza” e di rabbia che non trova nè sfogo nè soluzioni. Il solito gesto di chi “ha le mani legate” insomma!
    Discutibile fin che si vuole, ma potrebbe essere davvero così.
    L’ho già detto, per ogni cosa c’è in giro tanta di quella rabbia e delusione che potrebbe oscurare persino il sole.
    Questo post potrebbe anche essere, ad esempio, un invito a tutti a prestare più attenzione agli “arrabbiati” o a quelli che si sentono dei “cassonetti dei rifiuti” … magari non nel caso specifico di Fondi, ma in casi che ci sfiorano da vicino e di cui neppure ce ne accorgiamo.
    Spesso mi accorgo, in effetti, che molta gente si sente “un rifiuto” (cioè che non si piace molto) ed altra gente che si sente un “cassonetto dei rifiuti” (cioè che hanno l’impressione di essere lo scarico del brutto altrui).
    In ambedue i casi c’è – e di nuovo – bisogno di luce, la nostra luce, quella banale e quotidiana: per i primi, affinchè, la smettano di sentirsi tali; e per i secondi … affinchè con coraggio continuino con passione questa strana missione che serve, accidenti se serve!
    Quindi, Luigi, a te la parola.
    Ciao

    6 Gennaio, 2009 - 18:05
  14. Luigi Accattoli

    Ma sicuro – mie care Fiorenza e Marta – che la scritta resta interessante, ma “cambia tutto” quanto alla sua interpretazione: solo questo volevo dire. Diventa ancora più arduo capirla, almeno per me.

    6 Gennaio, 2009 - 18:34
  15. roberto 55

    Io non so darmi spieazione di questa scritta, ma, sinceramente (“viro” leggermente l’argomento), speravo che i motivi del gemellaggio tra Fondi e Dachau, città tedesca dove sorse – se non erro, nel 1934 – il primo “campo di lavoro” (oppure, e meglio: “campo di concentramento”) istituito dal governo nazista di Adolf Hitler, fossero, come dire ?, un pò più “nobili” – e, cioè, riconducibili a quelle tremende pagine di storia recente ed occasione di monito e loro memoria – del semplice richiamo a questi presunti, antichi legami commerciali tra i mercanti di Fondi e la Baviera, che sembrano, invece, premere molto al suo Sindaco.

    Caro Robo 1971 (sei “nuovo” del blog ?), ho ben presente – da inguaribile appassionato di calcio – che Monte San Biagio è il paese natale di Andrea Carnevale.

    La neve ha, quest’oggi, risparmiato le terre di Nordest: solo qualche fiocco, quà e là, nel primo pomeriggio; piuttosto, in queste ultimissime ore, le nostre sempre imbiancate campagne si sono illuminate di tanti piccoli fuochi accesi, nella penombra del tramonto, e che bruciano, come tantissimi, minuscoli puntini rossi, fino all’incipente, prima oscurità della sera, roghi di sterpaglie e di legnami e fantocci di Befane: si “brucia la vecchia”, come si dice da queste mie parti (e la circostanza – visto il gelo polare – è buona pure per scaldarsi), e con quest’usanza “pagana” che trova le sue radici nel vecchio mondo contadino di secoli addietro, si suole, ancor oggi, salutare la fine del periodo delle feste natalizie.
    Mi sono sempre chiesto – e, già che ci sono lo chiedo ora agli amici del “blog” – se “bruciar la vecchia” il pomeriggio del 6 gennaio sia costume esclusivo delle campagne venete e friulane o se qualche tradizione analoga sussista (o sopravviva) anche in altre regioni (che sò ? del Nord: Lombardia, Emilia-Romagna): a chi vuole la risposta.

    Complimenti a Marta 09 per il contributo generoso ed entusiasta che ha contraddistinto questi tuoi primi interventi: le tue righe palpitano di autentica passione e di grande voglia di donarsi agli altri, e sono doti che mi piace trovare nel prossimo.

    Vorrei, infine, mandare un saluto agli amici Principessa (che non leggo da qualche giorno: va tutto bene ?) e Sump (che non leggo da Natale: spero tu stia bene).

    Buona domenica sera a tutti voi e una speciale preghiera perchè gli esili spiragli di tregua a Gaza, che sembra si stiano aprendo in questi minuti, si rafforzino e possano così tacere le armi.

    Roberto 55 Roberto

    6 Gennaio, 2009 - 18:56
  16. Sumpontcura

    Ciao Roberto.
    Rompo il silenzio (ma solo un momento) perché è già la seconda volta che ti ricordi di me (grazie di cuore) e non voglio che tu pensi a malattie o cose brutte.
    Per farmi perdonare, provo a buttare là qualcosa a proposito dei riti del brucia-la-vecchia. A parte la ricchissima tradizione del Triveneto, mi viene in mente un rito analogo presente in Sabina. Eccoti l’inizio di un canto di questua di Poggio Moiano (Rieti), eseguito da Italia Ranaldi, ricerca di Gianni Bosio:
    “Bonasera, padroni di casa,
    per favore ci aprite l’ingresso:
    questa sera ci date il permesso
    che una vecchia dobbiamo ammazzar”.

    Un’usanza folclorica molto simile, documentata anche nella tradizione colta (certamente in Michelangelo il Giovane), è quella del Sega-la-vecchia, tuttora presente in Toscana, Umbria e Marche ma anche in Puglia; ma è un rito di inizio primavera (mezza quaresima: un tempo collegata alla “domenica in Laetare”).

    Un saluto affettuoso e un augurio a te e a tutti.

    6 Gennaio, 2009 - 21:30
  17. FABRICIANUS

    Bentornato Sump. Auguri di buon anno!!

    Ti rivolgo questo invito con amicizia: Rimani con noi!!! Non andare di nuovo via

    Buonanotte a tutti!
    F.

    7 Gennaio, 2009 - 0:03
  18. Luigi Accattoli

    Saluto anch’io Sump con affetto! Luigi

    8 Gennaio, 2009 - 10:19
  19. @ Robo 1971: chissà, parlando di Dachau ho portato quasi spontaneamente (inconsciamente?) la data indietro di un secolo… 😉
    Chiedo perdono!

    Chissà se c’è qualche città italiana gemellata con Auschwitz?

    8 Gennaio, 2009 - 11:29
  20. marta09

    Ma dài, Auschwitz!!!!!
    E per che cosa potrebbe essere gemellata? Non oso pensare.
    Ma si potrebbe valutare, al di là dello scherzo, un gemellaggio positivo dentro il massimo del “negativo”…
    Chissà …

    9 Gennaio, 2009 - 1:00

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