Ma i sedici “testimoni” sono tutti laici

Ho scritto (tre post più sotto) che i laici al convegno di Verona erano sì in maggioranza per numero, ma non per peso. Debbo però riconoscere che c’è stato un momento – io credo più importante d’ogni altro – in cui i laici sono stati egemoni e lo sono stati per decisione dei chierici: quello dei 16 “testimoni” della “Chiesa in Italia”, di cui ho già parlato all’inizio di questo blog (vedi post del 17, 18, 22 maggio). Segnalo ai visitatori il volumetto della San Paolo Sedici profili di testimoni della Chiesa in Italia, a cura del Comitato preparatorio del IV Convegno ecclesiale nazionale (141 pagine, 7 euro), tutto da leggere. Quei testimoni sono stati scelti dai vescovi delle sedici regioni “ecclesiastiche” in cui è divisa l’Italia. Dando la precedenza alle donne, ecco per la Liguria Itala Mela, una mistica del nostro tempo. Per il Lazio e per la Basilicata sono state segnalate Lorena d’Alessandro e Maria Marchetta, che hanno accettato con il sorriso grandi malattie. La Calabria e la Sardegna hanno proposto Concetta Lombardo e Antonia Mesina, che potremmo chiamare “martiri della dignità della donna” in quanto uccise da corteggiatori violenti. La più nota e più recente di queste sorelle forti è Annalena Tonelli, uccisa in Somalia nel 2003, proposta dall’Emilia Romagna. Tra gli uomini vi sono il politico Giorgio La Pira (Toscana), lo scienziato Enrico Medi (Marche), i pedagogisti Gesualdo Nosengo (Piemonte e Valle d’Aosta) e Giovanni Modugno (Puglie), il filosofo del diritto Giuseppe Capograssi (Abruzzo-Molise), il medico Vittorio Trancanelli (Umbria), l’imprenditore che vende tutto e va a soccorrere i poveri dell’America Latina Marcello Candia (Lombardia), i martiri dell’aiuto agli ebrei Giovanni Palatucci (Campania), della resistenza al nazismo Flavio e Gedeone Corrà (Triveneto), della giustizia Rosario Livatino (Sicilia). Forse nessuno di loro – o perché sconosciuti, o troppo noti, o troppo creativi – sarebbe stato chiamato a fare il delegato a un convegno ultraselezionato come questo. Ma a loro il convegno si è ispirato e io trovo bellissima tale scelta. Era bello passare tra i grandi poster che riproducevano le loro facce, per raggiungere l’auditorium del padiglione numero 4.

3 Comments

  1. Si potrebbe dire che l’unico laico buono è il laico morto.
    Tranquilli, è solo una battuta, troppo cattiva anche per me.

    21 Ottobre, 2006 - 11:41
  2. Christian Albini

    E’ vero che noi delegati laici eravamo tutti cooptati tra persone che svolgono mansioni ecclesiali, ma la nostra vocazione cristiana, grazie a Dio, non si esaurisce in queste ultime. Ho incontrato avvocati, medici, insegnanti, intellettuali… per cui l’ambito familiare e lavorativo non sono compartimenti stagni separati da quello ecclesiale. Anche se forse sono proprio gli ambienti extra-ecclesiali quelli in cui ci si sente più “soli”: lì la responsabilità personale è piena, ma il sostegno comunitario è scarso o nullo. Detto questo, è vero che il metodo della cooptazione taglia fuori tante persone (e ne conosco davvero parecchie) che hanno una loro ricchezza “esterna” ai normali luoghi ecclesiali. Penso, per esempio, a una coppia di amici che ha maturato una vocazione missionaria al di fuori di qualsiasi percorso tradizionale. Però, questo nervo scoperto è stato ampiamente toccato sia negli interveniti plenari, sia nei lavori di gruppo. La prolusione di Tettamanzi, la relazione di Brambilla e soprattutto l’intervento di Paola Bignardi (qui forse varrebbe la pena anche di soffermarsi su una dominante “lombarda” del Convegno) sono stati espliciti. Decisiva mi sembra la riflessione della Bignardi sul bisogno di prendere la parola da parte dei laici non solo in luoghi appartati a loro riservati, ma anche in luoghi ecclesiali (che vorrebbe dire ripensare a fondo gli organismi di partecipazione esistenti). Questa idea va nella direzione di quanto scritto anche da p. Bartolomeo Sorge su “Aggiornamenti Sociali”. Parlare di luoghi ecclesiali per i laici non vuol dire clericalizzarci, ma dare espressione e cittadinanza dentro la Chiesa a quanto viviamo nel mondo. Contesti del genere potrebbero far emergere figure di cristiani dalla fede “adulta e pensata” a partire dalla base e non solo per investimento dall’alto. Qui ci vorrebbe uno scatto di creatività e di coraggio, perché ormai le affermazioni di principio ci sono tutte, chiare e indiscutibili. Forse, però, non dovremmo aspettare che ciò venga come una concessione, ma ci vorrebbe spirito di iniziativa da parte nostra per non lasciar cadere questa istanza e portarla avanti. Un ultima battuta per dire che non mi trovo per niente d’accordo con l’analisi odierna di Galli Della Loggia. E’ vero che Benedetto XVI non nasconde le sue simpatie, ma nelle sue parole non ho trovato vincoli rigidi che escludono anche altri percorsi. Bisogna tenere conto che nel suo magistero il discorso della verità va sempre di pari passo con quello dell’amore. E ricordo anche che ha chiuso l’omelia di giovedì citando le parole della prima lettura di Isaia, con un tono fortemente esortativo, che sono uno dei passaggi più dirompenti (anche a livello di prassi sociale) del testo biblico e che sono state assunte da Gesù come “cifra” della propria missione (Luca 4,14-21).

    21 Ottobre, 2006 - 15:31
  3. Luisa

    Questa discussione sui laici suscita in me qualche riflessione, anche se pensavo non intervenire, visto la mia ignoranza della situazione della Chiesa in Italia.
    In anticipo scusate la mia ingenuità.
    Mi dicevo che la Chiesa è composta in maggioranza da laici, che essere un laico cristiano, cattolico è essere testimone di Cristo e che essere un testimone di Cristo è essere fedele al suo messaggio come ci è stato trasmesso nelle Sante Scritture.
    Ciò comincia per ognuno di noi , con l`accettare, vivere i valori fondamentali della nostra fede , direi all`interno di noi stessi, cominciare da noi per poi andare testimoniare nel mondo.
    Ci sono diverse sensibilità, diversi carismi. Chi preferisce vivere semplicemente questi valori, nell`ambito ristretto ( si fa per dire) della famiglia, del lavoro ( che è il mio caso) , e altri che sentono il bisogno di partecipare più attivamente in movimenti, comunità ecc.
    Per me non c`è problema, se singoli e gruppi si muovono all`interno della Chiesa, fedeli al Successore di Pietro. Mi sembra invece osservare che certe comunità diventano come dei satelliti che cominciano a girare su se stessi !
    Testimoniare l`amore di Cristo, giorno per giorno laddove la vita ci ha posti, domanda responsabilità, attenzione, delle volte anche coraggio.
    Ho smesso di scrivere per pregare l`Angelus con il Papa e le sue parole mi hanno commosso come a sostegno della mia riflessione che condivido con voi .
    Continuo…C`è posto per tutti coloro che si impegnano a seguire Cristo, a patto che non ci si tiri nelle zampe ( è un francesismo..)….io faccio giusto, tu ti sbagli….noi abbiamo capito, voi no, noi siamo veramente fedeli al messaggio iniziale , voi no… voi siete conservatori, retrogadi… bisogna andare col tempo…adattarsi….aprirsi ecc.ecc.
    È questo che io non capisco, se si parte da Cristo, dalla contemplazione, dalla preghiera, dal silenzio, non si puo che essere testimoni del suo amore… partire dal cuore !
    Riassumendo, e sono forse un po assolutista ma lo assumo, per me si è cristiani o non lo si è, si è fedeli al messaggio d`amore di Cristo e che il Santo Padre non cessa di rammentarci, o non lo si è, si è nella Chiesa e con la Chiesa o non lo si è.
    A partire da qui che tutte le voci si esprimano, ben vengano le diversità, il lievito è movimento, è vita !
    Vorrei infine ricordarvi l`omelia pronunciata dal Santo Padre il 3 giugno, durante l`incontro con i movimenti ecclesiali e le nuove comunità.
    Gesù ha detto a Nicodemo ” lo Spirito soffia dove vuole”. Il Papa commenta dicendo:” lo Spirito non soffia da qualunque parte, girando una volta di qua e una volta di là. Il Suo soffio non ci disperde, ma ci raduna perchè la verità unisce, l`amore unisce. In Lui molteplicità e unità vanno insieme.
    Lo Santo Spirito soffia dove vuole, ma la sua volontà è l`unità.
    Non ho niente da aggiungere e scusatemi per essere stata così lunga !
    Buona domenica, Luisa

    22 Ottobre, 2006 - 11:47

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