Vescovo Napolioni: quando Cristo si prende cura di Cristo

“Chi si prende cura dei fratelli è Cristo che si prende cura di Cristo”: così parla il vescovo di Cremona Antonio Napolioni dei medici e degli infermieri che l’hanno curato in ospedale: dimesso oggi dopo dieci giorni di cura intensiva contro il Covid-19. Parole di vivo Vangelo che ho preso da un’intervista data dal vescovo al sito della diocesi. Nei commenti ne riporto alcuni passaggi. E chiudo con un saluto d’amico.

Aggiornamento al 9 settembre 2020. Al commento numero 10 trovi un aggiornamento sul vescovo Napolioni in pandemia.

10 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Onore ai giovani medici. Penso, personalmente, di essere abbastanza vicino alla fine del tunnel, ma si avverte tutto il carico della comunità ospedaliera e del territorio. Le richieste di aiuto non mancano ed è impressionante il ritmo di servizio a cui sono chiamati soprattutto i giovani del personale sanitario. Quindi il messaggio positivo è quello di vedere comunque una generazione di giovani medici e sanitari che si dedicano totalmente a questa emergenza.

    16 Marzo, 2020 - 22:22
  2. Luigi Accattoli

    Non avere paura. Cosa si sente di dire a chi sta attraversando questo tunnel? Prendiamo sul serio tutto quello che ci viene detto perché non ci sono dietrologie. C’è l’esperienza della nostra fragilità rispetto alla quale la prudenza non è mai troppa. Se la situazione ci costringe a fare un passo indietro rispetto all’attivismo, alla frenesia e al chiasso, questo ha una sua provvidenzialità. Quindi non dobbiamo aver paura. A me è capitato, probabilmente, di contrarre il virus in piena visita pastorale, nello slancio in mezzo alla gente. Dobbiamo, probabilmente, ricalibrare delle modalità relazionali che non ci impediscano di essere con la gente e tra la gente ma anche con tutta l’intelligenza e l’accuratezza che questo richiede.

    16 Marzo, 2020 - 22:23
  3. Luigi Accattoli

    Cristo incarnato. Qual è il suo messaggio ai fedeli? Quello di riscoprire la presenza del Signore, molto più potente, fedele e capillare delle forme a cui noi siamo abituati. Certamente la domenica dovrebbe veder riunite le comunità. Il pensiero corre alla Settimana santa, alla Pasqua. Al di là delle forme della tradizione, c’è il mistero reale e presente del Cristo incarnato. E quindi chi si prende cura dei fratelli è Cristo che si prende cura di Cristo. Questo è il vero nome di tutto ciò che accade. E questo conferisce senso all’attesa, alla pazienza ed anche al dolore.

    16 Marzo, 2020 - 22:23
  4. Luigi Accattoli

    Momento di unità. Quali parole intende rivolgere ai medici e agli infermieri? Di grande gratitudine anche per il senso di unità che si percepisce nel Paese. Al di là delle diversità regionali, di sensibilità politica e di interpretazioni è veramente un momento di unità di cui avevamo assoluto bisogno per capire come continuare a costruire, nel tempo che ci è dato da vivere, le vie per il futuro delle nostre generazioni. Quindi ci sono gratitudine, stima e anche il serbatoio spirituale che non manca. Sapere quanta gente in preghiera e quanti sono gli uni per gli altri, riempie di consolazione e di pace.

    16 Marzo, 2020 - 22:24
  5. Luigi Accattoli

    Una Quaresima perfetta. Se lo permettiamo questa pandemia, come tutto quello che sfida l’intelligenza degli uomini, è una grande opportunità di conversione. Non poteva capitarci una Quaresima più completa da certi punti di vista. Drammaticamente dura, ma proprio per questo perfetta.

    16 Marzo, 2020 - 22:25
  6. Luigi Accattoli

    Dico grazie all’ottimo vescovo. Si dà il caso che io conosca Napolioni, che è marchigiano come me: lui di Camerino, io di Recanati. Una volta mi ha chiamato a tenere un incontro nel seminario regionale delle Marche di cui era rettore. Conosco l’intelletto d’amore che lo muove. In questa intervista ho trovato le parole di migliore Vangelo tra quante ne ho lette e ascoltate fino a oggi su questa Quaresima perfetta. Antonio ti mando un bacio smart.

    16 Marzo, 2020 - 22:31
  7. Centofanti Giampaolo

    Si. Leggete queste parole.

    16 Marzo, 2020 - 22:54
  8. Centofanti Giampaolo

    Vangelo 18 marzo 2020
    Mt 5, 17-19

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
    «Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.
    Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».

    Si potrebbe osservare che Gesù ha abolito, cambiato, eccome. Ma Gesù parla un linguaggio spirituale, va al senso profondo e libero delle cose. Fin dagli esordi la Parola anche nell’Antico Testamento poteva venire letta in maniera meccanica o, come vissutamente cercavano i profeti, lasciando che questo seme di grazia maturasse, si approfondisse, nella vita delle persone. Così quello che ad un dottore della legge che ha imparato la lezioncina a tavolino può apparire un irrispettoso cambiamento delle Scritture viene invece sentito dal popolo come l’avvicinarsi, il compiere le promesse, di un Dio di amore. Che con amore e comprensione, nella grazia, porta molto più lontano, in una fede e in un amore molto più pieni, di una norma senza vita. Dio può permettere per esempio che una persona entri con gradualità nella preghiera proprio per scoprire, assaporare, il dono della grazia che ve la porta con delicatezza. Non cadendo nell’inganno di ritenere di pregare con le proprie forze. Forse in quest’epoca il Signore sta smuovendo in mille modi le cose per farci uscire dagli inceppamenti delle astrazioni a tavolino e farci tornare al cuore semplice, che si lasciava portare dalla Luce serena, di Maria, di Gesù, dei primi discepoli: http://gpcentofanti.altervista.org/gli-opposti-estremismi-della-ragione-astratta/

    La macchina del tempo

    Boccali di vino lasciati sulla tavola vuota,
    finestre schiuse sull’aia non più nota,
    un tempo allegra di vita semplice e buona.
    Può tornare anche il tempo su quella strada,
    dove un gallo bastava a salvare l’anima nostra
    e l’asinello era un messo del cielo che ci parlava
    .

    17 Marzo, 2020 - 19:22
  9. Luigi Accattoli

    Che cosa insegna questa Quaresima assurda. “È una Quaresima assurda ma per un certo verso perfetta. Gesù è nel deserto per quaranta giorni, lotta con il diavolo. La Quaresima non è la bellezza dei riti ma è il mistero profondo del male, della morte e della disperazione che ci sono. Ma anche del Signore che c’è. Bisogna riconoscere la sua presenza”. Così il vescovo Antonio Napolioni intervistato da Avvenire:

    https://www.avvenire.it/attualita/pagine/vescovo-napolioni-cremona-ospedale-umanita-competenza

    18 Marzo, 2020 - 9:37
  10. Luigi Accattoli

    Aggiornamento al 9 settembre 2020. In altra storia di pandemia da me qui pubblicata il 9 settembre, trovi il testo integrale di una lettera del vescovo Napolioni in morte per Covid di un suo prete, Alberto Franzini, pubblicata il 4 aprile nel sito della diocesi.

    10 Settembre, 2020 - 8:00

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