Mese: <span>Luglio 2008</span>

La bellezza è frequente anche nei titoli dei giornali: ne ho fornito qualche prova nei post dell’11 maggio e del 25 aprile. Il tempo lento dei giorni di vacanza mi aiuta a cogliere qualche fiore tra le pagine. Eccone cinque che prendo da “Avvenire” con un complimento ai colleghi che li hanno creati:

Il bello delle donne. Speranze, conferme, sorprese. Piccole storie di grande sport (6 luglio).

Formiche invisibili nei campi siciliani. Gli stranieri sfruttati: pochi euro e niente case (22 giugno)

E i non udenti sentiranno musica. Parte da Torino l’idea di uno spettacolo unico: il pubblico viene provvisto di palloncini che appoggiati al petto ritrasmettono le vibrazioni del suono (19 giugno).

Quelle mani che si aggrappano alle onde. Portopalo: l’orrore di centinaia di vite sprofondate, negli occhi della gente del posto (18 giugno)

Petrolio, corsa che frena il mondo. Il barile a quota 140 dollari, le economie sempre più in sofferenza (17 giugno).

Dalla finestra del treno vedo una ragazza crestata che ride a un ragazzo con bracciali a punte. Sono belli nel riso. Riparte il treno e anch’io rido calcolando il tempo che impiegano le farfalle a uscire dal bozzolo.

“Perchè questi casi di stimmatizzati avvengono soprattutto al Sud?” – chiede Corrado Augias. “Questo bisognerebbe domandarlo al Capoazienda”, scherza l’arcivescovo di Campobasso Giancarlo Bregantini. “Forse perchè lì è maggiore la fatica del vivere, con le sue sofferenze e i suoi travagli”, replica il professor Lombardi Satriani, una vita dedicata a studiare la religiosità popolare e la vicenda di Natuzza Evolo, la ‘mistica di Paravati’, a cui è dedicata la puntata di questa sera di Enigma il settimanale di Raitre in onda alle 21.05. Di Natuzza – una donna povera e analfabeta di un paesino calabrese che porta le stimmate, parla con i morti, vede gli angeli – ci eravamo già interessati in questo blog: vedi commenti di Tonizzo e Gianluca al post A me ci pensa Padre Pio del 1° novembre 2006.

Festa grande per Ingrid Betancourt che era perduta ed è stata ritrovata (vedi post del 21 febbraio, 1-3-6 marzo). Sono così contento che al momento non dico altro. Ma butto là un’idea per i miei bloggers: ognuno inventi un gesto, un dono, un’offerta per dare corpo a questa festa.

“Perdona in fretta, bacia adagio” aveva scritto in un suo sito Ruslana Korshunova, la ragazza del Kazakistan che si è gettata da un nono piano a New York l’altro ieri. Aveva vent’anni e faceva la modella. Nelle sue note, il sentimento della velocità della vita: “Sogno di volare, ma il mio arcobaleno è così lontano”. Velocità e sorpresa: “Io so perché i miei amori finiscono. Io sono imprevedibile. Ma perché ho paura?” Sono stato ad Alma Ata dove Ruslana era nata e ho negli occhi le donne kazake che hanno avuto madri che cavalcavano nella steppa e che immaginavo non avessero mai paura. Un abbraccio a Ruslana che ha conosciuto la fretta e la paura.