Sono all’Oasi di Troina, in Sicilia, per il 90° compleanno del Padre Ferlauto. Nel pomeriggio ho parlato del tema del dolore in famiglia: potete leggere il mio testo nella pagina CONFERENZE E DIBATTITI elencata sotto la mia foto andando alla voce “Troina” e cliccando sul titolo linkabile dell’incontro. Ho conosciuto il padre Ferlauto di cui fino a oggi avevo solo letto e ho ritrovato l’arcivescovo Giuseppe Costanzo, emerito di Siracusa, al quale voglio molto bene. Ho sostenuto che la felicità non è incompatibile con la sofferenza. Ma leggete, leggete e meditate… buona domenica.
Aggiornamento alle ore 22 del 7 ottobre. Troina a mille metri sulla sinistra dell’Etna per chi guarda la carta della Sicilia. Se da lì alzi lo sguardo al pennacchio del vulcano, incroci con lo sguardo Bronte. Dall’aeroporto di Catania ci arrivi passando per Paternò e Adrano e poi facendoti strada con gli occhi tra crateri lunari e casali diroccati con fichi d’India sui muri. Ditonze sgargianti dei fichi. Non c’è stato tempo di mangiarne uno. Salendo verso Troina ieri e tornando oggi a Catania, per un paesaggio di cardi, stoppie, fuoco tra le stoppie, una poiana sopra, tutto del colore delle crete su cui poggia la strada, anche le mucche al pascolo – salendo e scendendo ho intuito che la Sicilia forse la capisci quando guardi con lo stesso sentimento un rudere e una roccia. Ed è capitato che io non sapessi dire – e neanche chi guidava – se le pietre che vedevo erano un segno dell’uomo o del tuonante.
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