Mese: <span>Aprile 2013</span>

Basta con il Partito democratico ingessato e tristissimo della sconfitta elettorale: sto con Renzi, trovo giusto abolire il finanziamento pubblico ai partiti. Sono necessarie nuove primarie da intendere come “sala gessi”: tolto il gesso monumentale che l’avvolge, questo partito forse tornerà a respirare.

“Si potrebbe andare tutti quanti al tuo funerale” cantavi tanti anni fa, caro Enzo. Ebbene ora ci siamo al tuo funerale e siamo in tanti, e siamo tutti. Ma nella canzone precisavi il motivo, la curiosità: “per veder se la gente poi piange davvero”. E anche questo te lo possiamo garantire: la gente ti voleva bene, ti vuole bene, perché non si può non voler bene a chi con la sua arte ha dato voce a quelli che la voce non ce l’hanno, ai tanti anonimi sconfitti della storia, da quel Soldato Nencini meridionale ma di stanza ad Alessandria, “perché c’è più nebbia”, a quello che faceva il palo della banda dell’ortica sordo e cieco arrabbiato con i complici per un bottino che – secondo lui – gli consegnavano a cento lire alla volta. Le riascolteremo a lungo le tue canzoni, caro Enzo, non solo per ricordarti, ma piuttosto per diventare più umani, più autentici. – E’ l’avvio dell’omelia di don Roberto Davanzo, direttore della Caritas ambrosiana, per le esequie di Enzo Jannacci. Più avanti don Roberto accenna al “fascino proveniente da quel Gesù che tanto aveva attratto Enzo in questi ultimi anni”. Non so nulla di questa attrazione e mi piacerebbe conoscerla. Sono grato a Jannacci per la vita che è nelle sue canzoni e nel primo commento riporto un’impressione di un amico che ha partecipato alla celebrazione di ieri.

Nel mese di marzo il blog ha avuto 23.263 visitatori diversi: è la massima affluenza nei sette anni di attività, una vera esagerazione. Erano 13 mila nel marzo del 2008 e 17 mila nel marzo del 2010. Il primo post l’avevo scritto nel marzo del 2006 e non c’era per qualche settimana nessun visitatore. Ringrazio tutti dell’attenzione. Il balzo oltre i 20 mila è dovuto alle vicende papali. Ringrazio anche quelle.

Il sito “Pontifex” – incoraggiato dalla propria denominazione – il 30 marzo scrive perentorio: “E’ vescovo di Roma ma anche Papa e dunque capo della cattolicità e questo farebbe bene a non dimenticarlo. Il populismo, il pauperismo e la demagogia lasciano il tempo che trovano”. – E’ la chiusa rilassante di un mio antologico articolo sulle critiche a Papa Bergoglio che iniziano a circolare nella Rete, pubblicato oggi dal “Corriere della sera”. Avvio con esso una rassegna degli aforismi lanciati a girandola verso Francesco da tipi che si considerano più cattolici del Papa e che provo a chiamare – in via sperimentale – Furbi e Orbi: denominazione suggerita dalle critiche alle benedizioni Urbi et Orbi del Papa nuovo.

Un visitatore con un commento del 27 marzo al post Bergoglio: “La Chiesa esca da sé e vada verso le periferie” afferma qui nel blog che “il cardinale Martini dimenticava il diavolo”: non è vero. Darò qui e nei primi commenti un’idea dell’ampiezza e della forza del magistero di Martini su questo tema. Il testo principe è intitolato Il combattimento spirituale ed occupa 43 pagine del volume Ritrovare se stessi (Centro Ambrosiano – Edizioni Piemme 1996, pp. 143-186). Nei primi otto commenti riporterò brani probanti di questo testo. In altri due commenti fornisco indicazioni per chi voglia leggere altro, tra i testi del cardinale.