Mese: <span>Aprile 2013</span>

Prima decisione del Papa nuovo riguardante il governo, così annunciata oggi da un comunicato della Segreteria di Stato (e dunque questa, almeno formalmente, non è stata scavalcata): “Il Santo Padre Francesco, riprendendo un suggerimento emerso nel corso delle Congregazioni Generali precedenti il Conclave, ha costituito un gruppo di Cardinali per consigliarlo nel governo della Chiesa universale e per studiare un progetto di revisione della Costituzione Apostolica Pastor bonus sulla Curia Romana. La prima riunione collettiva del gruppo è stata fissata per i giorni 1 – 3 ottobre 2013; Sua Santità è tuttavia sin d’ora in contatto con i menzionati Cardinali“. – Nel primo commento l’elenco dei magnifici otto e nel secondo una mia lettura.

Rolando Rivi, seminarista di 14 anni, viene ucciso da un gruppo di partigiani nella zona appenninica di Monchio (Modena) il 13 aprile 1945 perché vestito da prete. Gli uccisori – appartenenti a un battaglione della brigata “Dolo” – saranno condannati, dopo la liberazione, e la sentenza sarà confermata in Appello e in Cassazione. Rolando è stato riconosciuto “martire” in quanto “ucciso in odio alla fede” dalla Congregazione per le Cause dei Santi nel marzo del 2013. – E’ il cappello di un mio profilo del piccolo martire emiliano che si può leggere qui per intero. Lo pubblico oggi perchè domani ricorre l’anniversario del martirio, che sarà ricordato nel Duomo di Modena con una celebrazione presieduta dall’arcivescovo Antonio Lanfranchi. Per un inquadramento sui martiri italiani più recenti riconosciuti l’anno scorso e quest’anno, vedi il post dell’8 aprile: Arrivano altri due martiri del nostro tempo: Girotti e Rivi. Per una mia lettura più ampia del martirio contemporaneo vedi qui e qui.

Il presbitero e il diacono benediranno chi si accosta con le braccia incrociate sul petto tracciando il segno della croce senza pronunciare alcuna parola. Qualora a distribuire la Comunione fosse un ministro straordinario, questi, al posto della benedizione, si rivolgerà al fedele con la seguente parola di incoraggiamento e di consolazione: ‘Spera nel Signore, egli ti è vicino'”: è un passo di una nota del Servizio liturgico della diocesi di Milano che invita i divorziati risposati – e “altri” che “non fossero in condizione di accostarsi alla Comunione Sacramentale” – ad avvicinarsi comunque a chi distribuisce l’Eucarestia per averne una benedizione. La nota è del 21 marzo. Propone anche un testo per la “Comunione spirituale” che mi è sembrato molto buono.

Luigi Accattoli ha fatto il vaticanista alla “Repubblica” e al “Corriere della Sera”, ora modera un blog (luigiaccattoli.it), gira l’Italia per conferenze e cerca storie di vita. Non lo interessa granchè la politica ecclesiastica ma i “fatti di Vangelo” che ritiene siano frequenti e spesso del tutto laici. Da oggi consiglierà un libro al giorno dall’account Twitter della “Lettura”: @laLettura – Questo patetico annuncio appariva domenica 7 aprile a p. 6 del supplemento del “Corriere della Sera” LA LETTURA. Sta a voi scoprire che vi sia di vero.

Sono pieno di riconoscenza ai Papi Giovanni Paolo, Benedetto e Francesco per il generoso riconoscimento del martirio contemporaneo grazie al quale noi italiani abbiamo ora altri due martiri dei nostri anni, dopo Puglisi e Focherini che ci furono donati l’anno scorso da Papa Ratzinger: Papa Bergoglio il 28 marzo ha autorizzato la pubblicazione dei decreti che riconoscono il martirio di Giuseppe Girotti e di Rolando Rivi, l’uno vittima dei nazisti, l’altro dei partigiani comunisti emiliani. Del seminarista Rivi (aveva 14 anni) dirò alla vigilia della ricorrenza del martirio (13 aprile), di Girotti, salvatore di ebrei e precursore dell’ecumenico, tratto ora rimandando al profilo che è nel capitolo Giusti delle Nazioni della pagina CERCO FATTI DI VANGELO elencata sotto la mia foto: Giuseppe Girotti: “L’unione delle Chiese è massimamente necessaria ai nostri giorni”.

Papa Francesco entra ora nella Basilica di San Giovanni per la presa di possesso impugnando il Crocifisso che fu di Paolo VI, dei due Giovanni Paolo e del primo Benedetto XVI. Per il ritorno dal Crocifisso alla Croce, deciso da Papa Ratzinger nel 2008, vedi qui: Benedetto dal Crocifisso di Montini alla Croce di Mastai. Ho la mente rutilante di esclamazioni ma ora devo seguire la diretta, a più tardi qualche parola di interpretazione. Nei primi quattro commenti alcuni passaggi dell’omelia del Papa argentino.

Aggiornamento all’8 aprile. Il “Corriere della Sera” di oggi pubblica un mio articoletto sul ritorno del Crocifisso di Paolo VI che inizia così: Cambia il Papa cambiano i simboli, o tornano quelli di prima.

Oggi voto per Paolo Gentiloni candidato sindaco a Roma per il Centro Sinistra: è il più preparato tra i votabili di questa tornata. – Rientro ora [tre ore dopo la pubblicazione del post] dal voto, che ho “dato” con moglie e figlia secondo il tesserino elettorale al chiosco della Madonna dei Monti, piazzato a fianco dell’edicola e davanti alla Chiesa degli Ucraini. Ho poi accompagnato un amico al seggio di via Galileo Galilei e in ambedue i punti c’era buon flusso e una decina di persone in conversazione sull’imu, gli ospedali, i tram, i taxi. Ieri mi ero consultato con Giovanni Bachelet e Stefano Ceccanti e ambedue mi avevano indicato Gentiloni. “Come collaboratore di Rutelli sindaco conosce da quel dì l’amministrazione di Roma” diceva Ceccanti. “Siccome poi Rutelli si è suicidato politicamente ora Gentiloni è senza padrini e dunque è più libero di fare le sue scelte” aggiungeva Bachelet. Ecco a che servono le Primarie: a conoscere le persone, a discutere della città.

“Satana picchia dove c’è più salvezza, dove c’è più trasmissione della vita, e la donna, quale punto di riferimento esistenziale, è sempre stata la più colpita nella storia“: parole del cardinale Bergoglio nel volume “Il cielo e la terra”, tradotto da Mondadori, nel quale dialoga per 200 pagine con Abraham Skorka, rettore del Seminario rabbinico di Buenos Aires. Gli dedico un bicchiere di Vino Nuovo. delle donne testimoni del Risorto il Papa aveva parlato mercoledì: nei primi tre commenti riporto un paragrafo della catechesi.

Nella curia di Buenos Aires lavora un uomo umile, da 30 anni lavora; padre di otto figli. Prima di uscire, prima di andare a fare le cose che fa, sempre dice: ‘Gesù!’. E io, una volta, gli ho chiesto: ‘Ma perché sempre dici ‘Gesù’?’. ‘Quando io dico ‘Gesù’ – mi ha detto questo uomo umile – mi sento forte, mi sento di poter lavorare, e io so che Lui è al mio fianco, che Lui mi custodisce’. Quest’uomo non ha studiato teologia, ha soltanto la grazia del Battesimo e la forza dello Spirito. E questa testimonianza a me ha fatto tanto bene: ci ricorda – in questo mondo che ci offre tanti salvatori – che solo il nome di Gesù salva. – Così il Papa nell’omelia mattutina nella cappella del Santa Marta. Ci abitueremo alla semplicità narrativa di Papa Francesco.

Aggiornamento a due ore dalla pubblicazione del post: nel terzo commento un comunicato della Congregazione per la Dottrina della Fede che merita di essere letto.