Mese: <span>Agosto 2014</span>

“Oggi è finito il tempo delle mediazioni, dobbiamo ascoltare direttamente la voce dello Spirito e credo che ora siano le donne a dover parlare, perché le donne sono più ricettive, sanno riconoscere la tenerezza di Dio, trasmetterla, raccontarla” parole di Antonella Lumini, una mistica dei nostri giorni. Vive da eremita urbana e dopo lunghi anni di silenzio ha pubblicato “Memoria profonda e risveglio” (Lef 2008), “Dio è madre” (Intento 2013) nei quali parla dell’avvicinarsi del ritorno di Cristo con parole miti e ardenti. Le parole citate sopra sono in un’intervista all’Osservatore Romano del 2 luglio. Le saluto con un bicchiere di Vino Nuovo.

“Ci lasciano increduli e sgomenti le notizie giunte dall’Iraq: migliaia di persone, tra cui tanti cristiani, cacciati dalle loro case in maniera brutale; bambini morti di sete e di fame durante la fuga; donne sequestrate; persone massacrate; violenze di ogni tipo; distruzione dappertutto; distruzione di case, di patrimoni religiosi, storici e culturali. Tutto questo offende gravemente Dio e offende gravemente l’umanità. Non si porta l’odio in nome di Dio! Non si fa la guerra in nome di Dio! Noi tutti, pensando a questa situazione, a questa gente, facciamo silenzio adesso e preghiamo. [Silenzio] Ringrazio coloro che, con coraggio, stanno portando soccorso a questi fratelli e sorelle, e confido che una efficace soluzione politica a livello internazionale e locale possa fermare questi crimini e ristabilire il diritto”: così il Papa all’Angelus.

Aggiornamento all’11 agosto. “Le persone private della casa in Iraq dipendono da noi. Invito tutti a pregare e, quanti possono, ad offrire un aiuto concreto”: è un nuovo tweet di Papa Francesco.

Sono tornato dai certosini di Farneta, Lucca, dove ho tenuto una nuova conversazione con i monaci su Papa Francesco simile a quella dell’anno scorso. Sono poi salito a Formentale, minuscola frazione montana in direzione della Garfagnana, ospite di un caro amico che qui passa una parte dell’anno e che già mi fu guida nella mia ricerca delle vicende dei monaci. Dalle finestre della sua casa si vedono – giù in basso – sia Lucca che Pisa, nonchè il monte di San Giuliano “per che i pisani veder Lucca non ponno”. Un saluto a tutti da questi luoghi straordinari per natura e memorie.

Voto del Senato sul Senato: finalmente una riforma. Ero giovane quando iniziò la cabala delle riforme. Confido che ora si facciano. Che tenerezza Augusto Minzolini e Corradino Mineo, valorosi colleghi che trovano affrettato l’iter: sarà che sono giovani.

Manzoni 12. “Aveva così poco da lodarsi dell’andamento ordinario delle cose, che si trovava inclinato ad approvare ciò che lo mutasse in qualunque maniera”: così il Manzoni nel capo 11 dei “Promessi Sposi” dice di Renzo appena entrato in Milano, che prova un “sentimento di piacere” nel vedere che quella era una “città sollevata” in un “giorno di conquista”. Cioè di esproprio proletario, si sarebbe detto in tempi più recenti. Un Renzo che mi somiglia ai cinquestelle. Nel primo commento riporto un branetto di poco precedente dove mi pare di somigliare – io – a Gervaso. Il tumultuoso capitolo termina con le parole “il vortice attrasse lo spettatore”, che fanno da prologo al capo 12, quello dell’assalto ai forni e al vicario.

Bellezza dell’agosto e dei santi che festeggia. Con la poetessa greca Praxilla di Sicione e con il traduttore Salvatore Quasimodo lodo “la luce bellissima del sole / e le stelle splendenti e il sembiante della luna / e i cocomeri maturi e le mele e le pere“. Con gli amici che incontro alla Madonna dei Monti lodo le meraviglie del suo calendario: Alfonso Maria de’ Liguori il 1°, Jean-Marie Baptiste Vianney il 4, Domingo de Guzman l’8, Edith Stein il 9, Lorenzo martire romano il 10, Chiara d’Assisi l’11, Maximilian Kolbe il 14, Bernard de Clairvaux il 20, Giuseppe Sarto il 21, Luigi dei francesi il 25, Monica e Augustinus il 27 e il 28.

Manzoni 11. “È una delle facoltà singolari e incomunicabili della religione cristiana, il poter indirizzare e consolare chiunque, in qualsivoglia congiuntura, a qualsivoglia termine, ricorra ad essa”: è l’avvio della pagina dei “Promessi Sposi” – capo 10, storia di Gertrude – che più risuona nelle mie giornate. Nei primi commenti altre poche righe dell’utile pagina.

“Compassione, condivisione, Eucaristia: questo è il cammino che Gesù ci indica nel Vangelo di oggi. Un cammino che ci porta ad affrontare con fraternità i bisogni di questo mondo, ma che ci conduce oltre questo mondo, perché parte da Dio Padre e ritorna a Lui”: così ha parlato Francesco ora ora all’Angelus. “Il prodigio dei pani – ha detto ancora – preannuncia l’Eucaristia. Lo si vede nel gesto di Gesù che «recitò la benedizione» prima di spezzare i pani e distribuirli. E’ lo stesso gesto che Gesù farà nell’Ultima Cena, quando istituirà il memoriale perpetuo del suo Sacrificio redentore. Nell’Eucaristia Gesù non dona un pane, ma il pane di vita eterna, dona Sé stesso, offrendosi al Padre per amore nostro. Ma noi dobbiamo andare all’Eucaristia con quei sentimenti di Gesù, cioè la compassione e quella volontà di condividere. Chi va all’Eucaristia senza avere compassione dei bisognosi e senza condividere, non si trova bene con Gesù”.

“Esistono in alcune province del regno semplici associazioni di fatto che, sotto la denominazione di pentecostali o pentecostieri o neumatici o tremolanti, attendono a pratiche di culto in riunioni generalmente presiedute da ‘anziani’”: è l’attacco della Circolare Buffarini Guidi del 9 aprile 1935 sulle “Associazioni pentecostali”, con la quale il regime fascista ne decretava lo scioglimento. Il Papa in visita ai pentecostali di Caserta il 28 luglio ha chiesto perdono per la parte avuta dai cattolici in quella persecuzione. Qui segnalo la curiosità dei nomi che la circolare dava ai pentecostali. Nei primi commenti qualche dettaglio sui nomi e sui fatti.