Mese: <span>Luglio 2015</span>

Mut und Demut: coraggio e umiltà. E’ il motto della Guardia Svizzera. Chiedo ai visitatori di venire incontro alla mia curiosità: da dove viene? Abbiamo un corrispondente italiano, latino? – Qualcuno ricorderà che una volta qui cercavo ossimori con il vostro aiuto: “Mut und Demut” è un mezzo ossimoro.

Aggiornamento. Vedi post seguente, 10 luglio, al quarto commento una parola del Papa in Bolivia: “Con coraggio e mansuetudine”.

L’evangelizzazione non consiste nel fare proselitismo – il proselitismo è una caricatura dell’evangelizzazione – ma nell’attrarre con la nostra testimonianza i lontani, nell’avvicinarsi umilmente a quelli che si sentono lontani da Dio e dalla Chiesa, avvicinarsi a quelli che si sentono giudicati e condannati a priori da quelli che si sentono perfetti e puri. Avvicinarci a quelli che hanno paura o agli indifferenti per dire loro: «Il Signore chiama anche te ad essere parte del suo popolo e lo fa con grande rispetto e amore» (ibid., 113). Perché il nostro Dio ci rispetta persino nella nostra bassezza e nel nostro peccato. Questa chiamata del Signore con che umiltà e con che rispetto lo descrive il testo dell’Apocalisse: Vedi? Sto alla porta e chiamo; se vuoi aprire…; non forza, non fa saltare la serratura, semplicemente suona il campanello, bussa dolcemente e aspetta. Questo è il nostro Dio: è nell’omelia tenuta oggi dal Papa a Quito.

“Ecco perché non mi piace questo mondo, perché ci sono troppe femmine”: ha sette anni e così protesta con papà e mamma che l’hanno portato al mare con altre tre famiglie, dieci bambini e lui l’unico maschio. Quand’uno non sa la sua fortuna.

“Che cos’è in realtà la musica? Da dove viene e a cosa tende? Penso si possano localizzare tre “luoghi” da cui scaturisce la musica. Una sua prima scaturigine è l’esperienza dell’amore […]. Una seconda origine della musica è l’esperienza della tristezza, l’essere toccati dalla morte, dal dolore e dagli abissi dell’esistenza […]. Infine, il terzo luogo d’origine della musica è l’incontro con il divino”: parlava così ieri il carissimo Papa emerito, a Castel Gandolfo, ringraziando per il dottorato honoris causa che gli veniva conferito dall’Università “Giovanni Paolo II” di Cracovia e dell’Accademia di Musica di Cracovia. Per la prima volta dopo la rinuncia, il testo da lui letto è stato riportato dal bollettino della Sala Stampa Vaticana: ne sono felice e mi auguro che d’ora in poi ciò avvenga ogni volta che egli parla. Nei primi commenti altre sue parole utili a conoscere. Chi era a Castello mi diceva ieri che Benedetto stava proprio bene: è entrato nella sala camminando da solo e senza bastone, ha letto in piedi per venti minuti il suo testo. Che bello.

“Povera terra di Sicilia, in cui guerre e lotte fratricide hanno intriso di sangue innocente il nostro suolo, per lunghissimi anni! Oggi, ancora oggi, il sangue di questi giusti grida al cospetto di Dio”: è un brano del racconto fatto ieri in piazza San Pietro dal magistrato di Palermo Vittorio Aliquò, che fece parte del pool antimafia (vedi post del 3 luglio, quinto commento). Non disponendo del testo di ieri, rimando a una precedente narrazione, sostanzialmente equivalente, di quella sua straordinaria esperienza.

Padre, inviaci lo Spirito Santo che Gesù ci ha promesso. Egli ci guiderà verso l’unità. Egli è Colui che dà i carismi, che opera la varietà nella Chiesa, ed è Lui che fa l’unità. Inviaci lo Spirito Santo, che ci insegni tutto quello che Gesù ci ha insegnato e ci dia la memoria di quello che Gesù ha detto. Gesù, Signore, Tu hai chiesto per tutti noi la grazia dell’unità in questa Chiesa che è Tua, non è nostra. La storia ci ha divisi. Gesù, aiutaci ad andare sulla strada dell’unità o di questa diversità riconciliata. Signore, Tu sempre fai quello che hai promesso, donaci l’unità di tutti i cristiani: preghiera del Papa oggi pomeriggio in piazza San Pietro, durante l’incontro con i Carismatici e i Pentecostali. Nei commenti altre parole del Papa.

“Il Santo Padre desidera far sentire la propria vicinanza a tutto il popolo ellenico, con speciale pensiero alle tante famiglie gravemente provate da una crisi umana e sociale tanto complessa e sofferta. La dignità della persona umana deve rimanere al centro di ogni dibattito politico e tecnico, così come nell’assunzione di scelte responsabili. Francesco invita tutti a unirsi in preghiera per il bene dell’amato popolo greco”: così il portavoce vaticano. Gli anziani e i bambini, chi è senza risorse. Chi è solo ed è preso dal panico prima che dal bisogno. Nuove forme di carestia e la fame di sempre: andiamo sulla luna e non sappiamo dividere il pane. Imparare una nuova solidarietà, da paese a paese. Penso con tremore agli amici greci e alla Grecia di sempre.