Mese: <span>Agosto 2015</span>

In un paese del Meridione che è più giù di Eboli, una donna riaccoglie dopo vent’anni il marito fuggiasco e motiva il suo perdono dicendo alle amiche che lo riprende con sé perché è “lo sposo di Dio”, cioè l’uomo che aveva sposato davanti a Dio. Nel primo commento la storia in dettaglio come mi è stata raccontata da un visitatore che ringrazio.

Rientrato a Roma nella calura, la stessa del mare, esco presto la mattina e tardi la sera. Ieri in parrocchia alle 20,45 e poi al Foro di Cesare per lo spettacolo di Piero Angela della serie “Viaggi nell’antica Roma”, per la quale l’anno scorso avevo visto il Foro di Augusto. Belli tutti e due per me che amo le pietre e Svetonio. Tanta gente, ogni 20 minuti un nuovo gruppo scende una scala che è accanto alla Colonna Traiana, percorre zone dei Fori abitualmente visibili solo dall’alto, sottopassa per un tunnel la via dei Fori, va fino alla Curia. Nei commenti alcune mie fuorvianti esclamazioni.

Manzoni 15. Ah birbone ! – esclamò Renzo: – mariolo! tu mi torni ancora in campo con quell’infamità del nome, cognome e negozio! – Sta’ zitto, buffone; va’ a letto, – diceva l’oste. Ma Renzo continuava più forte: – ho inteso: sei della lega anche tu. Aspetta, aspetta, che t’accomodo io: riprendo la lettura estiva dei “Promessi Sposi”, già condotta per sette capitoli nell’estate del 2013 e per altri sette l’anno scorso. Sono ora al capitolo 15, quello di Renzo, dell’oste e del notaio criminale. Spero di portarmi almeno al 21° per la fine d’agosto, in tutto sono 38 e chissà quando arriverò al “credete che non s’è fatto apposta” che chiude il romanzo. Come sanno i visitatori longevi la mia è una lettura per desiderio di memoria e per godere l’arte della parola di chi ne fu maestro. Nel primo commento il brano dell’oste che alza il lume sul viso di Renzo: l’uno a specchio dell’altro, come ci capita quando vorremmo conoscere qualcosa d’un altro e di noi e non sappiamo da chi cominciare.