Mese: <span>Settembre 2015</span>

Visitatori belli, la prima settimana del nuovo corso del blog, con l’autorizzazione di ogni singolo commento, è andata bene. Continueremo così. Non vi sono state aggressioni verbali, né diatribe a due. Non ho cestinato commenti inaccettabili: vuol dire che i visitatori hanno saputo autoregolarsi. Ringrazio per la collaborazione e invito chi desideri intervenire a farlo senza timore di risse e dileggi: non vi saranno più. Invito anche a esprimere qui un parere sul nuovo corso.

“Ogni parrocchia, ogni comunità religiosa, ogni monastero, ogni santuario d’Europa ospiti una famiglia, incominciando dalla mia diocesi di Roma. Anche le due parrocchie del Vaticano accoglieranno in questi giorni due famiglie di profughi”: così il Papa all’Angelus. Nei commenti l’intero appello.

“Credo che il Sinodo ordinario del prossimo ottobre voterà orientamenti innovatori su tutto l’arco della tematica familiare e mi auguro che il papa promulghi ciò che il Sinodo avrà approvato. Mi aspetto decisioni sostanzialmente rispondenti alle sollecitazioni venute dal papa in questi due anni, anche se più prudenti nella formulazione”: è un pezzo di una delle mie otto risposte a un’inchiesta di “Micromega” su Francesco. Nel primo commento l’elenco delle persone che hanno risposto alle stesse domande.

Sono stato a Borgo a Mozzano, Lucca, media valle del Serchio, a parlare della strage di Farneta: lì vive Alberto Palazzi, unico rimasto tra i presenti in Certosa al momento dell’irruzione dei tedeschi. Ho rivisto il Ponte del Diavolo – che in verità si chiama “della Maddalena” – e ho conosciuto un’altra meraviglia: un convento francescano restato vuoto e donato alla Misericordia di Borgo che vi ha realizzato un ospizio per anziani che ho visto e ammirato. Nei commenti, dettagli e divagazioni.

Un momento inaspettato della vita? Quando sentii il capitano annunciare: «Sotto di noi a destra il monte Olimpo». E uno non crede a quello che vede.

“Arme sanguinate, arme bagnate del sanguine de tanti innocenti”: così l’ultima invettiva di Francesco – stamane in piazza San Pietro – contro i mercaderi di morte, come li chiamò una volta. Quando s’accalora Bergoglio mescola castellano e italiano e li riporta al latino. “Arme” invece di armi è in tutti i nostri maggiori fino a Manzoni incluso, “sanguinato” e “sanguine” sono voci antiquate ancora registrate dai migliori dizionari. Per dire un’idea nuova – “Mai più la guerra”, nel 70° della fine del secondo conflitto mondiale – Bergoglio torna indietro: qui, come forse in teologia, egli è un antico che guarda avanti.

“La vicinanza del Giubileo Straordinario della Misericordia mi permette di focalizzare alcuni punti sui quali ritengo importante intervenire per consentire che la celebrazione dell’Anno Santo sia per tutti i credenti un vero momento di incontro con la misericordia di Dio”: è il promettente avvio di una LETTERA DEL SANTO PADRE FRANCESCO CON LA QUALE SI CONCEDE L’INDULGENZA IN OCCASIONE DEL GIUBILEO STRAORDINARIO DELLA MISERICORDIA. E’ piena di novità piccole e grandi. Nuovi anche il metodo e il linguaggio, che Francesco rifà in libertà, nel segno di una misericordia per tutti. Nei commenti i passaggi che ho colto e una mia prima impressione.