Mese: <span>Settembre 2015</span>

La malevola telefonata del finto Renzi al vero Paglia ha reso comprensibile la brusca risposta data dal Papa in aereo sul sindaco Marino, che al momento era parsa eccessiva, come se Francesco avesse da regolare dei conti con il primo cittadino di Roma, con il quale pareva invece intrattenere un buon rapporto. Ora sappiamo che un minimo conto l’aveva da regolare davvero, con il povero sindaco: un conto che potremmo chiamare “uso politico dell’immagine papale”. E’ il disinvolto avvio di un mio commento alla vicenda Marino-Papa-Philadelphia pubblicato oggi dal Corsera.

“Nella riforma dei processi [matrimoniali] ho chiuso la porta alla via amministrativa che era la via attraverso la quale poteva entrare il divorzio. E si può dire che quelli che pensano al ‘divorzio cattolico’ sbagliano perché questo ultimo documento ha chiuso la porta al divorzio che poteva entrare – sarebbe stato più facile – per la via amministrativa. Sempre ci sarà la via giudiziale”: così il Papa in aereo parlando con i giornalisti. Nei commenti altri argomenti trattati da Francesco.

“Siamo tanti oggi a partecipare a questa celebrazione, e questo è già in sé stesso qualcosa di profetico, una specie di miracolo nel mondo di oggi. Magari fossimo tutti profeti! Magari ciascuno di noi si aprisse ai miracoli dell’amore per il bene di tutte le famiglie del mondo, e per poter così superare lo scandalo di un amore meschino e sfiduciato, chiuso in sé stesso, senza pazienza con gli altri! Come sarebbe bello se dappertutto, anche al di là dei nostri confini, potessimo incoraggiare e apprezzare questa profezia e questo miracolo! Rinnoviamo la nostra fede nella parola del Signore che invita le nostre famiglie a questa apertura; che invita tutti a partecipare alla profezia dell’alleanza tra un uomo e una donna, che genera vita e rivela Dio”: così Francesco oggi a Philadelphia, a conclusione dell’incontro mondiale delle famiglie. Nei commenti altre parole generose del Papa delle quali gli sono grato come padre.

A me piace abbaiare e mi meraviglio che tanti, che pure sembrano normali, non abbaiano mai.

“Non posso non reiterare il mio appello in relazione alla dolorosa situazione di tutto il Medio Oriente, del Nord Africa e di altri Paesi africani, dove i cristiani, insieme ad altri gruppi culturali o etnici e anche con quella parte dei membri della religione maggioritaria che non vuole lasciarsi coinvolgere dall’odio e dalla pazzia, sono stati obbligati ad essere testimoni della distruzione dei loro luoghi di culto, del loro patrimonio culturale e religioso, delle loro case ed averi e sono stati posti nell’alternativa di fuggire o di pagare l’adesione al bene e alla pace con la loro stessa vita o con la schiavitù”: così oggi Francesco all’Onu nel passaggio più appassionato del suo messaggio. Nei commenti altre parole del Papa al Palazzo di Vetro.

“Una nazione può essere considerata grande quando difende la libertà, come ha fatto Lincoln; quando promuove una cultura che consenta alla gente di “sognare” pieni diritti per tutti i propri fratelli e sorelle, come Martin Luther King ha cercato di fare; quando lotta per la giustizia e la causa degli oppressi, come Dorothy Day ha fatto con il suo instancabile lavoro, frutto di una fede che diventa dialogo e semina pace nello stile contemplativo di Thomas Merton”: così ha parlato questo pomeriggio Francesco al Congresso degli USA. Nei commenti riporto alcune delle parole che ha detto, facendole seguire da brani del discorso che aveva tenuto ieri ai vescovi cattolici del paese.

Nel volo dall’Avana a Washington il Papa ha parlato con i giornalisti. In risposta a Gian Guido Vecchi [mio successore al Corsera] ha commentato le accuse d’essere comunista e acattolico: “Un Cardinale amico mi ha raccontato che è andata da lui una signora, molto preoccupata: molto cattolica, un po’ rigida, la signora, ma buona, buona, cattolica, e gli ha chiesto se era vero che nella Bibbia si parlava di un Anticristo. E lui le ha spiegato. E poi, se era vero che si parlava di un antipapa … “Ma perché mi fa questa domanda?”, ha chiesto il Cardinale. “Perché io sono sicura che Papa Francesco è l’antipapa”. “E perché? – chiede quello – Perché ha questa idea?”. “Perché non usa le scarpe rosse”.

“I pubblicani erano malvisti, considerati anche peccatori, e per questo vivevano isolati e disprezzati dagli altri. Con loro non si poteva mangiare, né parlare e né pregare. Per il popolo erano dei traditori, che prendevano dalla loro gente per dare ad altri. E Gesù si fermò, non passò oltre frettolosamente, guardò Matteo senza fretta, lo guardò in pace. Lo guardò con occhi di misericordia[…]. Egli sa vedere oltre le apparenze, al di là del peccato, al di là del fallimento o dell’indegnità. Sa vedere oltre la categoria sociale a cui apparteniamo. Egli vede quella dignità di figli, che tutti abbiamo, a volte sporcata dal peccato, ma sempre presente nel profondo della nostra anima. Egli è venuto proprio a cercare tutti coloro che si sentono indegni di Dio, indegni degli altri. Lasciamoci guardare da Gesù”: così il Papa ieri nell’omelia di Holguín, in Cuba. Nei commenti altre parole di Francesco nei giorni cubani.

Stamane sono andato a vedere la piazza Martin Lutero che il Comune di Roma ha dedicato al “teologo tedesco della Riforma (1483-1546)” come dice la targa. E’ al Colle Oppio, tra pini, pinastri e lecci, cornacchie, piccioni, mamme con bambini. Un poco fuori contesto? Ma in prospettiva, guardando verso Sud, da lì si vede la via che sale al Celio, alla Navicella e a Santo Stefano Rotondo, passando accanto al caro vecchio San Clemente. Dai, mi sono detto, qui intorno Martino qualche amico lo rimedia.

Visitatori belli siamo a venti giorni del nuovo corso del blog, da quando ho introdotto la regola dell’approvazione dei singoli commenti e ringrazio tutti per la bonifica che insieme abbiamo realizzato. Continueremo così ma con minori attese per l’ingresso dei commenti: come ho fatto per i tre giorni nei quali ero in viaggio, ripristinerò l’accesso automatico ogni volta che mi allontano da casa. Un rischio calcolato che credo di poter correre stante il buon livello di autocontrollo che si è realizzato. Se nelle mie vacanze dal desco dovessero entrare pesci cattivi, li caccerò al rientro. Buona domenica.