Non dimentichiamo i nostri fratelli e sorelle ucraini! Soffrono tanto per la guerra! Questo Natale in guerra, senza luce, senza caldo, soffrono tanto! Per favore, non dimentichiamoli. E oggi, vedendo la Madonna che porta il bambino nel Presepio, che lo allatta, penso alle mamme delle vittime della guerra, dei soldati che sono caduti in questa guerra in Ucraina. Le mamme ucraine e le mamme russe, le une e le altre hanno perso i figli. Questo è il prezzo della guerra. Preghiamo per le mamme che hanno perso i figli soldati, siano ucraine siano russe. Così Francesco oggi all’Angelus.
Mese: <span>Gennaio 2023</span>
Appena possibile darò conto di quanto avrò visto e ascoltato. Buona giornata a tutti
In questi giorni di commiato da Papa Benedetto ho scelto di riproporre ai visitatori alcuni miei piccoli studi sulla sua figura pubblicati negli anni dalla rivista Il Regno. Ne ho già richiamati due: uno scritto al momento dell’elezione, un secondo all’uscita del libro intervista Luce del mondo (2010). Oggi ne ripropongo un terzo, che scrissi all’indomani della rinuncia e che fu pubblicato dalla rivista nel numero 6/2013, alle pp. 191s, con il titolo Due o tre idee avventate sulla traumatica e salutifera rinuncia di Papa Benedetto. Lo riporto per intero nei commenti. In esso mi dicevo convinto che il cuore della sua azione di Papa andasse cercato nella teologia dell’amore: ne sono ancora convinto e trovo una conferma della validità epocale di quella scelta nel fatto che Francesco l’abbia prolungata – o fatta propria – ponendo al centro della propria predicazione la misericordia divina. Amore e misericordia sono sinonimi come nomi di Dio.
Lungo il Pontificato di Benedetto XVI mi capitò una volta di partecipare alla presentazione di un suo testo: il libro intervista con Peter Seewald che fu pubblicato nel novembre del 2010 con il titolo Luce del mondo (Libreria editrice vaticana). Riferii i piccoli retroscena di quella vicenda con un articolo per Il Regno che fu pubblicato con il titolo Il papa opinionista e il suo laboratorio (Il Regno 22/2010, pp. 789s). Lo riporto per intero nei commenti.
“Non prevedevo l’elezione del cardinale Ratzinger ma sono contento che sia papa”: è l’attacco di un articolo con il quale, nel maggio del 2005, presentavo il nuovo Papa ai lettori del Regno. Fu pubblicato dal Regno 10/2005 alle pagine 359s con il titolo Nella fatica di credere. Un papa che prega e lotta contro il «nascondimento di Dio». Lo ripropongo per intero nei commenti.
Ora che Benedetto ha chiuso la sua operosa giornata, possiamo azzardare l’idea che il rapporto tra i due Papi, che era inedito e rischioso, sia stato sostanzialmente buono. Ma non potremo certo negare che siano mancate forzature, screzi e risentimenti tra le due scuderie: è l’attacco di un mio articolo pubblicato oggi dal Corsera online che riporto per intero nei commenti.
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