Su Pannella la telefonata del Papa la Bonino et similia

Credo d’avere verso Pannella gli stessi sentimenti detti in questi giorni da Lombardi e Paglia e provo a raccontare come sono nati e come li inquadro nella mia geografia. Non miro a confutare chi grida allo scandalo per le parole dei due o per la telefonata del Papa che il 24 aprile 2014 lo chiamò durante uno sciopero della sete per le carceri. Non ho interesse alle polemiche. Parlo a chi voglia ascoltarmi e procedo per spunti nei commenti.

74 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Che gambe lunghe. Ho conosciuto Pannella tra il giugno e il luglio del 1971, nelle settimane del processo dell’Isolotto, a Firenze. Lo seguivo per “Settegiorni”, vi ero andato in macchina con Angelo Bertani di “Avvenire” e ne ero tornato con Virgilio Levi dell'”Osservatore Romano”. Allora ero un precario e non avevo un’automobile. Durante la veglia alla vigilia della sentenza, che arrivò il 5 luglio, mi sedetti accanto a lui sui gradini di Palazzo Vecchio e restai scioccato dalla lunghezza di gambe e testa che sviluppò alzandosi in piedi.

    22 Maggio, 2016 - 12:37
  2. Luigi Accattoli

    Tra Eugenio e Marco. Negli anni di “Repubblica” (1975-1981) discussi con Scalfari su Pannella: l’aveva avuto compagno di varie battaglie e non lo sopportava più mentre io – come responsabile della rubrica delle lettere – volevo dare spazio ai suoi messaggi sempre troppo lunghi. Una volta in risposta alla mia insistenza sulla bontà della campagna pannelliana “contro la fame nel mondo” Eugenio disse: “Ma vedi se dev’essere un cattolico a difendere Pannella”.

    22 Maggio, 2016 - 12:38
  3. Luigi Accattoli

    Le chiamate di Radio Radicale. Tante volte sono stato intervistato da Radio Radicale a seguito di miei articoli di cronaca vaticana che trattavano gli stessi temi delle iniziative pannelliane: fame, pace, non violenza, pena di morte, ergastolo, carceri, tortura, Dalai Lama. Sono stato per decenni ascoltatore di Radio Radicale per la rassegna stampa del mattino (Marco Taradash leggeva spesso i miei articoli) e per seguire in diretta dibattiti parlamentari o altri avvenimenti.

    22 Maggio, 2016 - 12:38
  4. Luigi Accattoli

    Le marce di Pasqua. Trovai ovvi i gesti di vicinanza su fame e pace compiuti da Pannella verso Papa Wojtyla, specie con le “marce di Pasqua” a piazza San Pietro, in adesione agli appelli papali su fame, pena di morte, carceri e pace, ma anche a sollecitazione degli stessi. In un paio di occasioni il Papa cautamente mostrò di gradire quell’adesione.

    22 Maggio, 2016 - 12:38
  5. Luigi Accattoli

    “Sono Papa Francesco”. La telefonata di Bergoglio invece mi sorprese. Il vaticanista va per “precedenti” e qui non c’erano agganci. Ma Gesù non sdegnava di mangiare con i personaggi di maggiore scandalo e dunque ero preparato a fare mio quel gesto. Anzi, con la sua ripetizione verso Emma Bonino, scoprii che io quella telefonata l’attendevo a mia insaputa. A Emma avevo dedicato il primo post di questo blog, nell’aprile del 2006: un decennio addietro.

    22 Maggio, 2016 - 12:39
  6. Luigi Accattoli

    Se io abbia nemici. Che senso ha trattare da amico un nemico? Io ho nemici? Con chi la pensa diversamente potrò avere una relazione significativa? Se su cinque suoi obiettivi sono d’accordo e su cinque in contrasto, dovrò evitare di camminare con lui anche per i primi cinque?

    22 Maggio, 2016 - 12:39
  7. Luigi Accattoli

    Da uomo a uomo. Per me non è difficile rispondere a queste domande. In quattro decenni e più di professione sono venuto ad amicizia con colleghi e personaggi lontani dai miei convincimenti. Ma con ognuno, sempre, ho trovato un terreno. Mi è dunque facile dire che da uomo e da cristiano voglio essere amico di tutti. Voglio. Felice se avviene.

    22 Maggio, 2016 - 12:39
  8. Luigi Accattoli

    Dire a tutti. Da amico d’ognuno posso dire a tutti il mio convincimento. Dare ragione della mia speranza.

    22 Maggio, 2016 - 12:40
  9. Luigi Accattoli

    Vitandus. Se lo ostracizzo non potrò parlargli. Se lo tengo come “vitandus”, da evitare, mai lo vedrò.

    22 Maggio, 2016 - 12:42
  10. Luigi Accattoli

    Devo parlarti. Ma io sono mandato a parlargli.

    22 Maggio, 2016 - 13:10
  11. picchio

    Grazie Luigi. Da parte mia aggiungerei che parlare a chi non ha i miei convincimenti non significa ripetergli in continuazione il Ccc dice che ……stai sbagliando…..ecc…eccc.
    Cristina vicquery

    22 Maggio, 2016 - 14:41
  12. roberto 55

    Ricordo bene il processo ai dirigenti della comunità parrocchiale dell’Isolotto (non ricordo se Don Enzo Mazzi fosse tra gli imputati: forse, Luigi, mi puoi aiutare), conclusosi con la trionfale sentenza di assoluzione (altra circostanza su cui Luigi può rinfrescarmi la memoria: il Pubblico Ministero dottor Vigna chiese anch’egli il proscioglimento degli imputati ?): non ricordo che se ne fosse interessato pure Marco Pannella (che, però, nel 1971 era ancora semisconosciuto alla pubblica opinione).

    Buona serata a tutti.

    Roberto Caligaris

    22 Maggio, 2016 - 19:36
  13. Luigi Accattoli

    L’assoluzione degli imputati fu piena: “per non aver commesso il fatto”. L’accusa era di istigazione a delinquere. Era mossa a tre laici della parrocchia (Carlo Consigli, Casimira Furlani, Dianiele Protti) e a cinque sacerdoti ospiti (Bruno Scremin di Vicenza, Pergiovanni Ricciarelli e Renzo Fanfani di Firenze, Vincenzo Barbieri di Milano, Vittorino Merinas di Torino), e riguardava il loro comportamento in un’assemblea parrocchiale che il 5 gennaio 1969 aveva deciso di non partecipare alla messa del nuovo parroco, nominato dal cardinale Florit in sostituzione di don Mazzi, e di tenere una riunione di preghiera sul piazzale della chiesa.

    22 Maggio, 2016 - 20:41
  14. Luigi Accattoli

    Nel 1971 Pannella era già famoso, almeno per chi – come me – faceva prove di giornalismo. Aveva 41 anni, nel 1966 aveva fondato con Mauro Mellini la Lega Italiana Divorzio che aveva contribuito all’approvazione nel 1970 della legge Fortuna-Baslini. Quella sera che andai a parlargli a Firenze, in piazza della Signoria, sapevo benissimo chi fosse.

    22 Maggio, 2016 - 21:27
  15. roberto 55

    Grazie, Luigi: quanti ricordi hai stimolato ……………….; ricordo, si, la L.I.D. (presente ed attiva anche a Mestre), con i suoi presidi e sit-in vari davanti alle sedi di Camera e Senato, in occasione delle discussioni parlamentari sulla Legge Fortuna-Baslini (fu, forse, allora che sentii nominare per la prima volta Marco Pannella).
    Ricordo, ancora, che attorno all’esperienza pastorale di Don Enzo Mazzi, all'”Isolotto” di Firenze, si sviluppò un vasto movimento di sostegno e di solidarietà che coinvolse una parte significativa della gioventù cattolica di quegli anni (e ricordo, in proposito, anche qualche “arrabbiato” confronto presso le parrocchie della periferia mestrina).
    Bene: basta con gli “amarcord”; “la vita è adesso”, come canta Claudio Baglioni ……….. -)))))))))).

    Ciao a tutti.

    Roberto Caligaris

    22 Maggio, 2016 - 22:53
  16. Lorenzo Cuffini

    Conclusi i giorni del commiato da Pannella, da una panoramica di quello che se ne è detto sul web cattolico si è manifestata ancora una volta una parte di cattolici che è animata da una voglia di regolare i conti (?), di liquidare il nemico (?) di condannare a destra e a manca senza appello, in un clima da dies irae permanente.
    Ognuno fa, dice e manifesta quel che vuole, ovviamente.
    E non è una scoperta di adesso, ovvio.
    Reazioni non dissimili si erano avute anche in morte di uomini di Chiesa come don Andrea Gallo, per dire, figurarsi per Giacinto detto Marco.
    Non è la reazione che stupisce, quanto toccare con mano ogni volta il maldipancia, il grado di frustrazione, il revanscismo, la sete di farglielavedere
    e farglielapagare finalmente….
    Solo che, così facendo, si sprecano energie, si sbagliano bersagli, si fraintendono obbiettivi.

    23 Maggio, 2016 - 14:34
  17. Federico Benedetti

    No, Lorenzo, sbagli.
    C’è soltanto interesse a riaffermare la verità.
    Preghiamo per tutti i morti e, come ci ha insegnato la Beata Vergine Maria apparendo a Fatima, “specialmente per i più bisognosi di misericordia”.
    Tuttavia è evidente che un cattivo maestro non può essere ricordato come un buon esempio da seguire, un politico impegnato contro la vita e la famiglia non può essere lodato per il proprio impegno civile e politico da chi crede nel valore della famiglia e nel diritto alla vita. In questi giorni abbiamo sentito effettivamente parole assurde, ma soprattutto è stato assurdo associare il leader dei radicali italiani ai papi e alla Chiesa cattolica.
    Non capisco (o forse sì, ma transeamus) il senso di un’operazione mediatica che ha voluto presentare a tutti i costi Pannella come amico dei pontefici e intimo frequentatore di prelati, a un passo (?) dalla conversione, come se si potesse sorvolare sulla sua lunga e agguerrita militanza anticlericale e anticristiana. Come credente non posso che rilevare che il Signore ha voluto incontrare Pannella in molte occasioni (tutti quegli incontri e quella devota corrispondenza con papi e vescovi) e che Pannella alla fine Lo ha sempre rifiutato. Non possiamo che dire questo, con rammarico ma con onestà.
    E rifiutare Dio non è cosa da poco.

    Ho avuto l’impressione che Mons. Paglia abbia forzato un po’ troppo, anche perchè non ce n’era bisogno: quando mai si è sentito un sacerdote rivelare pubblicamente Urbi et Orbi le confidenze di un moribondo? Anche in assenza di segreto confessionale, è mancata quantomeno un po’ di riservatezza e di delicatezza. Non mi spingo oltre nell’immaginare le ragioni di questa forzatura. Spero, tuttavia, che il copione non debba ripetersi con altri feroci anticlericali (che so? Scalfari?), la conversione (vera o più facilmente presunta) dei quali si vorrebbe ardentemente e urgentemente apporre al medagliere di quanche ambizioso prelato…

    23 Maggio, 2016 - 18:29
  18. LuigiMortari FIdes

    Giudico le persone in base ai loro princìpi, non ai miei.
    (Martin Luther King)

    23 Maggio, 2016 - 19:57
  19. picchio

    e chi ti dice, Federico, che Pannella ” sia più bisognoso di misericordia” di altri, per esempio di te o di me? Forse tu ed io abbiamo più bisogno di misericordia di Pannella e tutti dovremmo ricordarci che pubblicani e prostitute ci precederanno nel regno dei cieli e servirà a poco aver passato il tempo a dire Signore Signore sui blog dicendo meno male che io non sono come loro…
    Cristina Vicquery

    23 Maggio, 2016 - 20:11
  20. Federico Benedetti

    Picchio, come al solito hai frainteso. Come sempre c’è chi denigra chi propone un’idea diversa, perché non sa argomentare. Pannella è morto fuori dalla grazia di Dio, da impenitente ( in caso contrario avrebbe avuto un funerale religioso e certamente Mons. Paglia ce lo avrebbe fatto sapere con dovizia di particolari): non credi che i peccatori impenitenti abbiano bisogno della miseri di Dio più di coloro che perlomeno ricevono i sacramenti (e l’assoluzione!) prima di morire? D’accordo che tu pensi di saperla più lunga della Beata Vergine Maria, ma ALMENO QUESTO..

    23 Maggio, 2016 - 20:50
  21. picchio

    Come al solito invece hai frainteso tu. A.Chi ti dice che sia morto fuori dalla grazia di Dio ? Quello non possiamo saperlo, perché non sono indici di questo il funerale cattolico o laico o monsignor paglia. Che ne sappiamo noi di quello che è successo nei suoi ultimi istanti di vita? per questo non c’è bisogno di assoluzione…chi ti dice che Giuda non sia in paradiso ? Magari ci sono anche hitler , Stalin e Pol pot..che possiamo saperne noi? Perché tu ne vuoi sapere sempre più di Dio?
    Cristina Vicquery

    23 Maggio, 2016 - 21:10
  22. picchio

    Una volta, prima del concilio, erano vietati i funerali religiosi per i suicidi proprio per il tipo di ragionamento fatto da te, ora grazie a Dio la Chiesa dice che non possiamo sapere quello che passa nel cuore di un uomo morente., non possiamo giudicare …
    Cristina vicquery

    23 Maggio, 2016 - 21:16
  23. roberto 55

    Al solito, anche troppo giuste le tue considerazioni,amico Lorenzo: a me, comunque, sembra (e la sensibilità qui espressa dall’amica Cristina ne fornisce ulteriore dimostrazione) che, in effetti, molta parte (direi, la gran parte) del mondo cattolico – ad eccezione, magari, di qualche sparuta recrudescenza di rabbiosa intolleranza di cui pure qui è giunta sgradevole eco: ma tutto sta, Lorenzo, a non sopravvalutarla …… – abbia reso a Marco Pannella l’omaggio dovuto ad un avversario tanto fiero quanto cavalleresco e leale, spesse volte (la maggior parte, per quel che mi riguarda) posizionato su sponde a noi opposte, altre volte da noi distante, ma alcune altre volte ancora (che tu, Lorenzo, hai opportunamente ricordato) capace di sintonizzarsi sulle nostre battaglie e sul nostro impegno di cattolici.
    Su tutto il resto, certo, Cristina, giudicherà Nostro Signore, del tutto impermeabile alle misere faziosità di noi “umani”.
    Buona notte !

    Roberto Caligaris

    23 Maggio, 2016 - 21:45
  24. Claudia Leo

    L’immagine di questi prelati sdolcinati, sentimentali, che per disonestà di pensiero non prendono mai posizione, sono una iattura! Se non sono onesti loro con Cristo Signore, con Dio e con gli uomini e si vendono al mondo (oggi è la politica che chiede una mano alla religione e gli ingenui cristiani in nome di un falso amore, una vana misericordia, gliela danno) come pretendono poi di traghettare la Chiesa in questo tempo di tenebre. Sostengono silenziosamente, in modo connivente, e in nome dell’amore e della carità leggi inique e viene chiesto ai cristiani di approvarle o meno a fronte della cosidetta “libertà di coscienza” omettendo di dire che mai la coscienza è libera dinanzi al male, ma è obbligata non solo ad evitarlo, ma a non prestarvi alcuna collaborazione, perchè ogni collaborazione prestata al male, in qualsiasi forma, anche con il silenzio, ci rende responsabili. Non vi è alcuna differenza tra collaborazione attiva e e passiva. Qui non si vogliono giudicare i morti, che sono dinnanzi al giudizio dell’Eterno, ma chi è in palese contrasto con la verità dell’uomo. Oggi è questo il grande fallimento cristiano: la svendita del pensiero di Cristo Gesù al mondo e alle sue abominevoli teorie. Dinnanzi al male morale si è responsabili di ogni parola ambigua, fuori luogo, fuori contesto, senza alcuna prudenza, perché non potranno mai essere contare le anime che per quelle parole poco chiare sono andate perdute, cadute nell’errore, nella confusione, nello smarrimento, e anche nella morte eterna…chi potrà contarle?…
    Madre di Dio, Cristo Gesù mai si vendette al pensiero del mondo, mai svendette il pensiero del Padre per una misera consolazione umana. Vieni in aiuto ai cristiani.

    23 Maggio, 2016 - 21:49
  25. maria cristina venturi

    Gesu Cristo mai si vendette al pensiero del mondo. Hai ragione Clodine e ricordiamo anche che Gesu‘disse “lasciate che i morti seppellisano i morti“ Lasciamo che le anime morte,morte spiritualmente, anche se riverite,anche se famose e. politicamente e clericalmente alla moda,seppelliscano ii loro morti. La cultura della morte che Pannella ha portato avanti e contribuito a far trionfare, e a imporre ad una intera societa‘: aborto,droga,eutanasia,divorzio, liberta‘ come licenza. assoluta e narcisistic a e“il culto dell“Ego .L‘ego smisurato dell‘uomo finisce poi in cenere.Rivolgiamoci al Signore dell a Vita,Cristo,e non lasciamoci ingannare dal Signore della morte. e dai suoi accoliti. piu‘ o meno famosi.
    Lascia che i morti seppelliscano i morti.

    23 Maggio, 2016 - 23:35
  26. LuigiMortari FIdes

    E’ struggente la preghiera di Federico che premurosamente implora la divina misericordia sull’anima dell’impenitente fratello Giacinto.
    Mi ha quasi commosso!

    23 Maggio, 2016 - 23:46
  27. Lorenzo Cuffini

    Ma che bel duetto.
    Maria Cristina, perdona: si potrebbe iniziare da casa propria, a dare una regolatina all’egone, che tende pericolosamente a sostituirsi a Dio…
    🙂

    23 Maggio, 2016 - 23:50
  28. Lorenzo Cuffini

    Strabiliante anche la filippica “contra prelatos” ( rigorosamente senza nome, si lancia la pietra ma si nasconde la mano :)) e il j’accuse fatto tirando in ballo “parole ambigue, fuori luogo, fuori contesto,senza alcuna prudenza” in un intervento che è tutto una parola ambigua, fuori luogo, fuori contesto, e senza prudenza alcuna.
    I casi sono due: SE si muovono accuse di tali gravità nei confronti di un cardinale , si presume, o comunque di un uomo di Chiesa , bollandolo come:
    – disonesto con Cristo Signore, Dio e gli uomini;
    – venduto al mondo
    – sostenitore occulto di leggi inique
    – falsificatore della libertà di coscienza
    – in palese contrasto con la verità
    -che svende il pensiero di Gesù Cristo al mondo e alle sue abominevoli (!!!) teorie.
    o si è certi di quello che si dice, e allora uno ha il dovere di mettere insieme le pezze giustificative e , NOME E COGNOME del reo, lo “denuncia” alla Chiesa intera e lo combatte a viso aperto.Oppure si parla per dar aria ai denti e per esprimere pareri personali – che NON possono essere espressi in tale maniera – e allora si farebbe meglio a tacere, perché il danno, pelosamente temuto dai perniciosi e sconosciuti prelati, , nel frattempo è già stato arrecato da chi ha bollato , e moltiplicato per centinaia di volte, se non migliaia, dato il numero di persone che inopinatamente si sarà letto il fumogeno tossico.
    Perché siamo d’accordo che l’ importanza di quel che spariamo qui sopra è prossima allo zero; ma siamo anche d’accordo che,.come diceva quello, sparlate sparlate, qualcosa resterà.
    Bella roba.

    24 Maggio, 2016 - 0:11
  29. roberto 55

    Credo che la citazione di Martin Luther King, da parte dell’amico Luigi / Fides, meriti, da sola, un applauso, e faccia, inoltre, giustizia di qualche spiacevole rigurgito d’intolleranza piovuto sul “pianerottolo”.

    Buon martedì !

    Roberto Caligaris

    24 Maggio, 2016 - 9:02
  30. Federico Benedetti

    Ma quale intolleranza?
    In questo caso ad “eccedere” non sono coloro che ricordano sommessamente la storia di Marco Pannella, ma semmai di chi, per interesse (anche personale) o per superficialità, sembra dimenticarsene.

    @Picchio,
    il paragone con i suicidi non è calzante. In ogni caso qui nessuno ha condannato Pannella al fuoco eterno dell’inferno, anzi diversi di noi hanno invitato alla preghiera. Tutti noi siamo bisognosi di misericordia. Non è un giudizio disumano pensare che chi è vissuto tutta la vita al di fuori della Chiesa cattolica abbia più bisogno di misericordia rispetto a chi, nel bene e nel male, ha cercato la conversione attraverso una vita di fede e la frequentazione dei sacramenti (compresa la confessione che serve, tra l’altro, a “pulire” dai peccati). Proprio perchè “non sappiamo” certe cose che ha senso pregare per un defunto: se avessimo la certezza della salvezza o della dannazione di un’anima non ci sarebbe bisogno della nostra preghiera.
    I novissimi, questi sconosciuti.

    Possiamo solo dire (sommessamente, sottovoce) che non basta aver contemplato per qualche istante con interesse la croce di Mons. Romero per andare in Paradiso, specialmente dopo aver dedicato tutta la vita a battaglie politiche come quella degli aborti (vale a dire INFANTICIDIO), l’eutanasia, la legalizzazione delle droghe…

    24 Maggio, 2016 - 13:15
  31. Lorenzo Cuffini

    Pensare che chi ha vissuto tutta la vita dentro la Chiesa cattolica sia meno bisognoso di misericordia di chi ha vissuto sempre fuori non è un giudizio: è una pia illusione .
    🙂 🙂 🙂

    24 Maggio, 2016 - 14:42
  32. picchio

    infatti Lorenzo 🙂

    24 Maggio, 2016 - 16:49
  33. picchio

    Oops Cristina vicquery

    24 Maggio, 2016 - 16:49
  34. picchio

    Per andare in paradiso non basta neanche aver frequentato Messa e sacramenti tutta la vita.
    Cristina vicquery

    24 Maggio, 2016 - 16:54
  35. Federico Benedetti

    Siamo d’accordo, ma almeno chi frequenta messe e sacramenti può contare in qualche occasione di conversione e nell’aiuto misericordioso della Chiesa Cattolica.
    Quanto alle “pie illusioni”, bisogna avere l’umiltà di riconoscere che il Signore non ci ha proprio lasciato alla deriva, ma che ha fondato la Chiesa proprio per aiutarci («Tu sei Pietro … Io ti darò le chiavi del regno dei cieli; tutto ciò che legherai in terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai in terra sarà sciolto nei cieli» Mt 16,19): certo il nostro narcisimo ne risentirà (e per qualcuno di noi questo è un prezzo troppo alto da pagare!)…
    Chi si sceglie liberamente di non appartenere alla Chiesa Cattolica e chi addirittura rifiuta il suo insegnamento non ha nemmeno questo amorevole aiuto e pertanto mi sembra corretto invocare in loro soccorso la misericordia per “i più bisognosi”.
    Questo è quanto, ma se volete polemizzare anche sulle acquasantiere…

    24 Maggio, 2016 - 17:59
  36. Lorenzo Cuffini

    Vecchia questione Federico, che presuppone un qualche merito da parte nostra nell’aver risposto alla chiamata ed essere cristiani…
    Storie.
    Meriti, zero.
    Tutto il merito, tutta l’iniziativa, tutta la grazia sta in Chi ci ha chiamato.
    Non noi abbiamo scelto lui, dovremmo saperlo a memoria, e continua ad essere così, nonostante ciascuno di noi, nell’intimo, si senta un campioncino della fede e della testimonianza. Continuiamo a non sceglierlo, scegliendo pervicacemente noi stessi e le nostre idee su di lui. Per una gran botta di fortuna, Lui è fedele a noi, non noi a Lui. Mi vengono i brividi lungo la schiena quando sento chi dice sventatamente: gli sono stato fedele una vita intera……seeeeeeee, come no.
    La fede è dono gratuito e, più vado avanti e meglio me ne convinco.
    Del tutto gratuito e per giunta immeritato.
    Continuo a conoscere, tra atei totali, virtù umane e anche -inconsapevolmente- cristiane splendenti.Continuo a scoprire in me, uno dei chiamati, segni di grettezza e di egosimo spaventosi. Grotteschi, per giunta, inzuppati come sono nel mio cattolicume.Eppure, invece di loro, sono stato chiamato io, assai piu’ fragile, incostante e che non sa manco dove stia di casa l’dea stessa di virtù, tanto da esserne vagamente infastidito,.
    Per dire.
    Quindi, chi crede, che merito proprio ha? Nessuno.
    Al contario, ha già avuto il massimo dei doni e dei privilegi possibili, e , nei confronti di chi non crede, per impossibilità, scelta o volontà dichiarata, ha solo e soltanto una pazzesca responsabilità diretta e nessunissimo diritto, né tantomeno presunte rendite di posizione. Altroche narcisismo.
    Senza di lui non possiamo NULLA.
    Quindi, figurarsi giudicare gli altri, preveggendo salvezze o condanne eterne….

    24 Maggio, 2016 - 18:37
  37. Lorenzo Cuffini

    Quanto all’aiuto misericordioso che mi puo’ portare la Chiesa Cattolica,fai bene a menzionarlo, Federico. Ne sono convinto fino al recondito midollo.
    Non solo: nessun altro puo’ portarmi la salvezza, perché nessun altro puo’portarmi letteralmente e direttamente Cristo, e a Cristo.
    Questo bisognerebbe ricordarselo in continuo, specie quando si imbraccia il fucile e si spara a pallettoni, così perché ci garba, contro la Chiesa stessa in nome di chissà che Chiesa altra, in nome di chissà che Vangelo, e in nome di chissà quale Cristo.
    Non c’è che QUESTA Chiesa, che è Cristo.

    24 Maggio, 2016 - 18:45
  38. Federico Benedetti

    La fede è un dono, ma non prescinde dalla nostra risposta.
    Si può accogliere o respingere.
    Facciamo bene a non considerarci privilegiati per il dono della fede, ma non è nemmeno possibile fare confusione e considerare alla stessa maniera chi si sforza di coltivare e fare crescere la propria fede, anche andando controcorrente (perchè è questo il prezzo che ci impone il mondo) e chi rifiuta Dio e la sua Chiesa.
    Mettere tutto sullo stesso piano, relativizzare tutto e sminuire ogni nostra risposta a Dio è una tentazione ancora più insidiosa e pericolosa di quella da cui, giustamente ci mette in guardia Lorenzo. Ed è per questo, e non per intolleranza o superbia (o peggio), che molti cattolici hanno “storto il naso” di fronte alla tentata beatificazione di Marco Pannella, il quale infine avrà avuto anche meriti e pregi (come tutti) ma che resta emblema di un impegno agguerrito e instancabile contro i valori del cattolicesimo e i principi della dottrina sociale della Chiesa. Ricordiamolo con misericordia ma nella verità: caritas in veritate.

    25 Maggio, 2016 - 9:42
  39. Lorenzo Cuffini

    “Chi si sforza di coltivare e fare crescere la propria fede anche andando controcorrente….”
    Siamo sempre lì, a presentare il conto delle nostre fatiche di credenti.
    “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando…”
    Il maldipancia da fratello maggiore ce l’abbiamo proprio nel Dna.
    🙂 🙂 🙂

    25 Maggio, 2016 - 12:56
  40. Federico Benedetti

    Può darsi, ma allora diciamo anche che tutta questa polemica nasce dal clamore attorno ad un figliol prodigo che NON è mai tornato.

    25 Maggio, 2016 - 13:19
  41. LuigiMortari FIdes

    Ma che ne sai, Federico, se il figliol prodigo è tornato o no?
    Ma che stai a occuparti dei suoi peccati?
    Ma perché non ti occupi dei tuoi?
    E finiamola di ergerci a giudici supremi, no?

    25 Maggio, 2016 - 14:08
  42. Lorenzo Cuffini

    ….e no, Federico, quello proprio NON siamo in grado di dirlo…..

    25 Maggio, 2016 - 14:30
  43. Federico Benedetti

    Luigi/Fides,
    trasecolo…
    La Chiesa, con la sua sapienza, ci insegna a condannare il peccato e non il peccatore. Io non condanno assolutamente il peccatore Pannella (tanto è vero che ho proprosto di pregare in suffragio della sua anima), ma i peccati commessi nella sua lunga militanza politica. Guardo e prendo posizione solo rispetto alla vita pubblica, non a quella privata.
    E lo faccio solo perchè su questo blog (ma anche altrove, qua e là) si è ecceduto negli elogi funebri andando ben oltre le solite buone parole di circostanza: si è espressa approvazione nei confronti di un peccatore e si sono esaltate le sue battaglie politiche, senza troppe distinzioni. Così si annulla la distanza tra bene e male, si confonde tutto, si relativizza tutto, scoloriscono (e poi scompaiono del tutto) i peccati. Consentimi di non essere d’accordo.
    Detto questo, io ho esaurito le mie obiezioni. Continuo solo perchè altri vogliono polemizzare a tutti i costi….

    25 Maggio, 2016 - 14:49
  44. Federico Benedetti

    Lorenzo,
    restando alla parabola del Padre misericordioso, qui noi non siamo in grado (in questo hai ragione) di dire se il figliol prodigo sia tornato, ma possiamo dire che è partito, è stato lontano e che non abbiamo notizie del suo ritorno. In questo senso intendevo “non è tornato”.

    25 Maggio, 2016 - 14:52
  45. Lorenzo Cuffini

    🙂
    E’ proprio come è raccontato nella parabola, Fede.
    Noi fratelli maggiori “non abbiamo mai notizie” del ritorno di chi se n’è andato lontano.
    Siamo troppo occupati a “lavorare nei campi”, a tenere il conto di tutto quello che facciamo, di tutto quello che potremmo ( vorremmo pazzamente? ) fare e non facciamo, a tenere d’occhio quello che fanno/non fanno gli altri…non siamo mica noi a spiare da lontano l’orizzonte, a scovare il primo cenno del ritorno, a precipitarci verso di lui correndogli incontro, a gettarglisi al collo e a baciarlo.
    Naaaaaaa…..noi non ci accorgiamo di niente.
    Caschiamo sempre dal pero.
    E poi, come da copione , ” ci indignamo e non vogliamo entrare”.

    25 Maggio, 2016 - 18:07
  46. picchio

    Oltre alle tue giuste considerazioni Lorenzo, padre Cencini un canossiano che si occupa anche di formazione, in un libro in cui tratta tratta del perdono, ad un certo punto dice che in una comunità di un qualsivogliasi ordine religioso è più negativo non il fratello che ha gravemente peccato , il figliol prodigo, ma il fratello maggiore , che ha sempre seguito ogni norma e che si indigna che per il peccatore sia ucciso il vitello grasso. Sono quelli che si ritengono più giusti, più meritevoli degli altri che distruggono la comunità.

    http://www.ibs.it/code/9788810508022/cencini-amedeo/vivere-riconciliati-aspetti.html
    cristina vicquery

    25 Maggio, 2016 - 18:31
  47. Lorenzo Cuffini

    e con il padre Cencini, mi trovo perfettamente d’accordo anch’io, Cristina.
    Capisco che l’essere stato- ed essere ancora – un prodigo, mi faccia drizzar le antenne sull’argomento, ma io sto qua con tutta la mia storia a “dire”
    ( nel senso che i fatti sono questi) che la Chiesa PER DAVVERO ti corre incontro come il Padre , e ti abbraccia e ti accoglie e ti riaccoglie e ti fa festa….
    Una bellezza & una rivoluzione. E questo è, nonostante tutti i mugugnamenti che montano d’intorno.
    Ci si puo’ affannare quanto si vuole a mostrarsi cipigliuti, diffidenti, sospettosi, indignati, scettici blu, davanti all’abominevole peccatore: perché poi è così che va a finire sempre ” io non ce l’ho col peccatore, ma col peccato” seeeeeee….nella settimana dei tre venerdì!!!
    Il fratello maggiore ce l’ha col minore e, ancor di piu’, ce l’ha col Padre!!!
    Quello che ha fatto il fratello minore è grave, ok, ma ancor piu’ grave, la vera gravità, è la festa, il vitello grasso ammazzato, le vesti e l’anello al dito….E A LUI NIENTE!!! Noi questa accusa al Padre non la esplicitiamo e la seppelliamo sotto il consueto stracciaveste e il consueto ritornello ” non si puo ! non si puo'”…ma Gesù se ne strabatte nei nostri travestimenti e ci smutanda bellamente, ficcando il dito nel mezzo esatto del nostro maldipancia e del nostro malumore…..

    26 Maggio, 2016 - 0:51
  48. LuigiMortari FIdes

    Giusto … e gli operai della vigna assunti al mattino continueranno sempre a lamentare che l’ultimo arrivato nel tardo pomeriggio è stato pagato come loro.
    Il Vangelo è lì, ti parla… perché non ascoltarlo?

    26 Maggio, 2016 - 7:08
  49. Federico Benedetti

    Mai nella vita mi sarei aspettato questa esaltazione di Pannella da parte di cattolici praticanti. E’ tutto talmente surreale, che non mi stupirei se adesso qualcuno volesse convincermi della santità di Erode il Grande e della propensione di Attila per i deboli…
    Ma la misericordia non è chiudere gli occhi e non distinguere il bene dal male, le azioni giuste da quelle sbagliate.
    Per l’ennesima volta ripeto: caritas in veritate.

    26 Maggio, 2016 - 9:07
  50. Lorenzo Cuffini

    …e, per l’ennesima volta, se volessi essere così preciso da indicarmi chi, dove , quando e come ha effettuato questa ” esaltazione ” di Pannella……
    🙂

    26 Maggio, 2016 - 11:43
  51. picchio

    lorenzo tu spari sulla croce rossa 🙂

    26 Maggio, 2016 - 12:56
  52. picchio

    picchio cristina vicquery

    26 Maggio, 2016 - 12:57
  53. Federico Benedetti

    La croce rossa dello scudo crociato…

    26 Maggio, 2016 - 16:54
  54. e se usassimo solo la parola “caritas” ?

    26 Maggio, 2016 - 18:58
  55. Federico Benedetti

    Perchè? La verità è un optional?

    27 Maggio, 2016 - 9:05
  56. LuigiMortari FIdes

    Perchè? La verità è un optional?

    Per te, Federico, è una dotazione di fabbrica.

    27 Maggio, 2016 - 12:11
  57. Federico Benedetti

    Senza la verità c’è la menzogna, il cui padre è il diavolo.
    Fate vobis.

    27 Maggio, 2016 - 13:10
  58. LuigiMortari FIdes

    Sì, ma il diavolo è molto bravo a travestirsi.

    27 Maggio, 2016 - 13:50
  59. LuigiMortari FIdes

    Mi spieghi cosa c’entra con Pannella?

    27 Maggio, 2016 - 14:30
  60. Federico Benedetti

    Se non l’hai capito fino ad adesso…

    27 Maggio, 2016 - 14:33
  61. LuigiMortari FIdes

    Vedi, discutere con te, non porta mai a un confronto costruttivo; perché tu comunque vai oltre la giusta e orgogliosa difesa delle tue idee.
    No, Federico, tu devi necessariamente trovare la piaga in chi ha rispetto a te una visione diversa delle cose; tu, forte della verità, hai ragioni e gli altri hanno torto.
    E’ una visione fondamentalista che rifiuta il dialogo e l’arricchimento reciproco che viene dalla dialettica e il confronto; tu hai ragione, gli altri torto; chi la pensa come te è un amico, chi la pensa diversamente è un nemico.
    Insomma esiste solo il paradiso e l’inferno.
    Questo è un blog di discussione e confronto, non è un sito di apologetica, ma fai come se invece lo fosse.

    27 Maggio, 2016 - 15:19
  62. Federico Benedetti

    Luigi M.
    non è come dici tu. Trovo anzi offensivo questo modo di concludere la discussione.
    Se credi veramente in quello che dici di me, dovresti dire altrettanto dei tanti miei interlocutori, tutti convinti di avere ragione e tutti motivati a dare torto a me.
    Questa è la difficoltà del confronto, sempre, qui e altrove.
    A me interessano discussione e confronto, ma questa pagina sta diventando un “tutti contro uno” e francamente mi sembra di aver detto tutto e in modo estremamente chiaro.
    Mi chiedi “cosa c’entra Pannella?”.
    Ti rispondo: la morte di Pannella ha suscitato tante buone considerazioni su di lui e sulla sua lunghissima carriera politica (e fin qui niente di male o di nuovo: de mortuis nihil nisi bonum), ma in certi ambienti cattolici e anche in questo blog si è andato anche oltre, troppo oltre, dando l’impressione che potesse essere accettata tutta l’azione politica di Pannella. A questo punto ho chiesto e invocato un minimo di rispetto per la verità: per un cattolico, alla luce non delle mie idee personali ma della dottrina sociale della Chiesa Cattolica, molte delle scelte politiche e delle battaglie dei radicali e di Pannella sono (come si diceva un tempo) “peccati che gridano vendetta al cospetot di Dio”. Se crediamo che esista una verità, facciamoci riferimento sempre, altrimenti è relativismo.
    Sottolineo che nessuno giudica l’anima di Pannella, ma possiamo (e secondo me è opportuno) discutere e prendere una posizione rispetto alla vita pubblica e all’attività politica di quest’uomo politico, protagonista di tante battaglie contro i valori del cattolicesimo.
    Lo stesso discorso, il riferimento alla verità così come ci è proposta dalla Chiesa Cattolica vale per tante altre questioni e una è quella di cui parla il Card. Caffarra. Il tema è sempre quello, la tentazione è sempre quella del relativismo. Gli attacchi sempre gli stessi, l’accusa sempre quella di fondamentalismo.
    Il Signore sa quali erano le mie intenzioni e perdonerà i miei limiti.
    Mi domando e ti domando però quale “confronto costruttivo” viene da chi mi azzittisce senza argomentare o da chi propone di tenere la caritas senza la veritas e via dicendo.
    Tutti pensano di aver ragione e vogliono dare torto a chi ha una visione diversa: possibile che l’unico fondamentalista sia io e che tutti gli altri brillino per carità e misericordia?

    27 Maggio, 2016 - 16:42
  63. Lorenzo Cuffini

    Caro Fede: mai detto di possedere la verità.
    Anzi.
    Ragion per cui, se trovo qualcuno chemi passa per veritas la sua opinione personale, parte molto affettuosamente l’inevitabile pernacchia.
    Tu ( men che meno io, e nessuno qui) non sei Dio, non sei Cristo, NON SEI LA CHIESA.
    Basta questo a ricondurre tutto alle giuste, piccolissime proporzioni. Finis.

    Se riuscissimo a discutere senza tirare in ballo ogni due per tre patentini di cattolicità, giudizi assoluti,anatemi apocalittici, belzebù con cuorna e coda, sarebbe già una cosa.
    Altrimenti va bene anche così.

    ps. a proposito di veritas, torno a domandarlo, visto che tu “ricostruisci” sorvolando come una mongolfiera sulla domanda basilare:”anche in questo blog si è andato anche oltre, troppo oltre, dando l’impressione che potesse essere accettata tutta l’azione politica di Pannella.”
    Chi, come , dove, quando?
    Senza scomodare il latinorum , basterebbe un minimo di precisione cronachistica, e si vedrebbe che i tre quarti delle polemiche si sfarinerebbero come crusca avariata, non essendocene il motivo….
    Chi, come, dove, quando?

    27 Maggio, 2016 - 17:44
  64. roberto 55

    Al solito l’amico Lorenzo ha, con la sua consueta sagacia, centrato il punto: una pernacchia, ecco !, una vera, profonda e sapida pernacchia è, in certi casi, proprio quel che ci vuole -)))))))))))))))))) !

    Buon fine – settimana !

    Roberto Caligaris

    27 Maggio, 2016 - 20:10
  65. Lorenzo Cuffini

    “Ad esempio di verità, propongo le parole del Card Caffarra.”

    https://www.facebook.com/notes/chiesa-cattolica/caffarra-a-tutto-campo-su-famiglia-e-cirinn%C3%A0-con-la-firma-mattarella-ha-ridefini/1145988868765606

    Non mi interessa nulla fare polemica, men che meno sulle parole di un cardinale.
    Tanto per chiarire da subito.
    Ma , visto che sono citate da Federico come un esempio di ” verità” nel corso di una discussione per dir così “metodologica” sul come un cattolico dovrebbe esprimere le sue valutazioni e i suoi giudizi, mi permetto di dire che sono un esempio lampante di come ci sia una gigantesca confusione sull’utilizzo di questo termine in generale, e dell’abuso che se ne fa in casa cattolica, specie con applicazione al campo della politica e della società.
    Il cardinale ha ovviamente non solo il diritto, ma il dovere, da cittadino, di dire quello che ritiene. Il diritto e il dovere di parlare da cattolico. Il diritto, e il dovere sacrosanto, di parlare da pastore della Chiesa.
    Ciònonostante, nell’esercizio di questo diritto/dovere, se passa, come lecito ovviamente, dal piano del magistero a quello delle valutazioni politiche sue, passa nel campo delle opinioni politiche personali: legittime, legittimissime. Ma, come sempre, del tutto, del tutto, del tutto opinabili.
    E quindi mescola pezzi di dottrina della Chiesa a propri personali giudizi.
    Ne risulta un pastiche molto vivace, con il merito della franchezza e della facile comprensione, ma che non puo’ essere preso in blocco COME SE TUTTO FOSSE DOTTRINA, e quindi archiviato ipso facto come verità.
    Dire che Mattarella, firmando la legge sulle unioni civili, ha ridefinito il matrimonio, è un particolarissimo parere personale, che non trova giuridicamente riscontro alcuno. Punto. Come si fa a passare per ” verità” questa affermazione?
    Non si fa.
    E’ sintomatico del fatto che la cd verità utilizzata ad ogni piè sospinto nelle nostre discussioni, se quadra con quello che penso io, allora è verità conclamata, in caso contrario è farina del demonio.
    Mentre invece non è né l’una né l’altra.
    In questo caso, semplicemente, una valutazione personale e politica espressa con pugnace intento provocatorio, pronta per i titoli dei giornali: da buon comunicatore.
    Non c’entra nulla né la verità, nè il maligno.
    Chiamasi ” politica”.
    Non è possibile ricondurre alle categorie basiche della discussione i termini della questione, senza azzuffarci sempre di continuo sui massimi sistemi?
    Io direi abbondantemante di sì, Federico.
    Che ne dici?

    28 Maggio, 2016 - 8:49
  66. Federico Benedetti

    Sono sicuro che ti (vi) fa comodo dire e pensare certe cose e prendere dal cattolicesimo solo quello che ti (vi) interessa. Ma non è così, non è sempre tutto opinabile, non per un cattolico. Poi, chiaramente, è più facile essere relativisti…

    28 Maggio, 2016 - 9:09
  67. picchio

    Questo ultimo commento, Federico, è un perfetto esempio di quanto ti ha detto Fides nel commento di venerdì ore 15,19

    cristina Vicquery

    28 Maggio, 2016 - 13:54
  68. Lorenzo Cuffini

    Non facciamo ridere i polli, Federico.
    Non ho nessun comodo da fare e dire.
    Certo non in questa materia,
    Che cappero c’entra?
    E il relativismo vale in campo di verità di fede.
    Non se io dico che gli asini volano.
    A meno che tu non voglia dare del relativista al cardinal Caffarra, nel fare quella affermazione su MAttarella , egli non esprime alcune verità di fede.
    Non esprime, ad essere precisi, nessuna verità.
    Esprime qualcosa di piu’ importante e piu’ prezioso, nel campo delle affermazioni che sta facendo: un’opinione politica.
    E quella , per definizione, non è né vera, né falsa.
    E’ una opinione.

    28 Maggio, 2016 - 20:12
  69. Lorenzo Cuffini

    Cnq, a conclusione di tutto questo discorso, e per ancorarci a un punto fermo per me e per te e per tutti, a un pezzetto di Magistero in materia, perché non piazzare il naso sul paragrafo 43 della Gaudium et Spes:

    “Per lo più sarà la stessa visione cristiana della realtà che li orienterà ( i fedeli), in certe circostanze, a una determinata soluzione. Tuttavia, altri fedeli altrettanto sinceramente potranno esprimere un giudizio diverso sulla medesima questione, come succede abbastanza spesso e legittimamente.

    Ché se le soluzioni proposte da un lato o dall’altro, anche oltre le intenzioni delle parti, vengono facilmente da molti collegate con il messaggio evangelico, in tali casi ricordino essi che nessuno ha il diritto di rivendicare esclusivamente in favore della propria opinione l’autorità della Chiesa.”

    28 Maggio, 2016 - 21:10
  70. Lorenzo Cuffini

    Entrando nella sostanza di quello che dice Caffarra nella sostanza del suo intervento, è interessante per tutti noi soffermarsi su qualche punto messo a fuoco con chiarezza.
    Il primo è questo.
    La Chiesa ha naturalmente ben presente lo stato di crisi della famiglia in occidente ma sembra non avere risposte precise sulle sue motivazioni.
    Caffarra lo riconosce con franchezza.
    Certo: generalmente si addita il crollo dei valori.Qui, il cardinale si sofferma sulla ” debiologizzazione ” , ad esempio…Tutto vero.
    Ma le domande da farsi sono due.
    La prima: perché questi valori sono crollati?
    La seconda: dove eravamo noi cattolici mentre c’era questo rovinio morale?
    Entrambe sono domande concrete a cui bisognerebbe cercare di dare risposta, se non ci si vuole limitare a lamentare uno stato di cose, seza far nulla perché quello stato di cose cambi.
    Noi, la Chiesa tutta, era lì. Era anche consapevole dell’esistenza del problema. Tant’è che – Caffarra lo ricorda opportunamente- fin dal 1981 (!!!) GPII aveva voluto l’ Istituto per gli studi sul matrimonio e la famiglia. Eppure, sono passati 35 anni e lo stato di crisi della famiglia è dilagato, anzichè ridursi. Nonostante la meritoria attività dell’Istituto.
    Evidentemente, (sono i fatti e i numeri della realtà a dircelo) non sono queste o non bastano queste, le corde da toccare, i campi da battere, i semi da lanciare per intercettare la mentalità, la cultura, il modo di vivere PRIMA ANCORA del sistema di valori & principi dei giovani e della gente.
    Il matrimonio e la famiglia stessa hanno perso peso, sostanza e importanza in modo trasversale e omogeneo in tutta la società: non ci si pone spesso manco piu’ il problema se sposarsi o meno….semmai se fare figli, in modo del tutto svincolato dal matrimonio. Bisogna riconoscere con franchezza che tutto il dibattito teologico, sociologico e morale che è indispensabile e fondamentale su questo tema, NON ESCE dalle sacre stanze, e, se esce, NON PASSA, NON ” BUCA”, resta argomento da addetti ai lavori. Ho provato a far leggere la frasetta sulla debiologizzazione agli amici di mia figlia ieri sera, ed ha avuto un impatto assolutamente nullo. D’altra parte, mi si passi la battuta, ma se i documenti ufficiali della Chiesa continuano a usare una terminologia che contempla la parola ” nubendi”, quale speranza ci puo’ essere di penetrazione nel muro di gomma della indifferenza?
    Dice naturalmente bene Caffarra:
    “Cosa dovrebbe fare la Chiesa?
    Una sola cosa: comunicare il Vangelo del matrimonio. Ho detto “comunicare”, perché non si tratta solo di un evento linguistico.”
    Perfetto.
    Accanto allo sforzo di approfondimento teologico , formativo e informativo portato avanti dalla Chiesa e nele chiese, è necessaria, indispensabile, essenziale, la presenza attiva, fattiva, calda e partecipe ( una volta si sarebbe detto missionaria) delle coppie sposate che lascino i tranquilli recinti all’ombra dei gruppi e dei campanili pere vivere con passione, affetto, complicità e comprensione , la loro vita di famiglia in mezzo a tutti quelli che non la conoscono, non la vogliono, la detestano.Passione, affetto, complicità e comprensione: perché se ci si limita a piazzarsi lì in vetrina, improvvisandosi predicatori e megafoni della volontà di Dio sulla famiglia, ci si taglia da soli il ramo su cui ci si scavalla. Altri possono e devono predicare meglio di noi. Noi dobbiamo vivere, convincere con la vita, consumarci nel vivere, senza possibilmente giudicare, discettare, ammaestrare. Altri possono e devono giudicare, discettare e ammaestrare meglio di noi.
    E senza che il risultato sia ovviamente manco lontanamente garantito.
    Ma se c’è una speranza- a mio parere l’unica e la sola- perrché qualcosa fori il muro di gomma della indifferenza mortale e paciosa, priva di drammi e di problemi ( in apparenza) che ormai circonda la famiglia, è cercare di dimostrarne nei fatti la bellezza, la ricchezza straordinaria, la potenza e la rivoluzione. Lo diceva Cristo ai suoi tempi, a maggior ragione vale per noi oggi su questo specifico, fondamentale argomento: ” Se non volete credere a me, credete almeno alle opere che compio”.
    Finché non si metteranno in campo i laici sposati, smettendo di giocare a fare i pretini e le suorine , i moralisti, i padri conciliari, tutto insomma fuorché quello che sono chiamati a fare”, le cose andranno sempre in questa direzione…..

    29 Maggio, 2016 - 12:19
  71. LEONE

    Torno dopo tanto tempo per capire qualcosa e l’unico con cui mi trovo d’accordo e’ DE BENEDETTI… Qui siamo proprio fuori strada Pannella di cui ho condiviso pochissimo, con le sue battaglie ha peggiorato la societa’ italiana…..e di molto…
    Spero si sia pentito ma per quanto riguarda un giudizio sul suo operato politico ollice verso…..grazie DE BENEDETTI….

    5 Giugno, 2016 - 8:19

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