Benedetto 3: “Non osavo essere tanto originale”

“Ultime conversazioni” [Edizioni Garzanti: vedi post dell’11 e del 13 settembre] mostra un Ratzinger che non teme di rievocare momenti di vita che non aveva mai narrato prima con tanta libertà. E’ uno degli aspetti amabili del libretto. Il titolo lo prendo dalla confidenza sulla bicicletta: l’usava da professore, ma non se la sentì di pedalare per Monaco quando ne divenne arcivescovo.

14 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Passione per la bici. Lei girava molto in bicicletta, non solo da bambino e da giovane, ma anche quando era professore. Sì. A Münster, e poi ancora a Tubinga e Ratisbona. Anche a Monaco, quando era vescovo? No, a Monaco non ne ho avuto il coraggio. Non osavo essere tanto originale. [Pagina 104]

    22 Settembre, 2016 - 21:51
  2. Luigi Accattoli

    Sul divano. Come e dove riflette meglio? Da un lato alla scrivania, però, quando devo ponderare bene una questione, mi distendo sul divano. Lì si può riflettere tranquillamente sulle cose. Ha sempre avuto un divano nelle vicinanze? Non posso farne a meno. [Pagina 105]

    22 Settembre, 2016 - 21:51
  3. Luigi Accattoli

    Mai con la penna. Tutte le sue annotazioni nei lavori dei suoi studenti sono scritte a matita. (Ride.) Ho sempre fatto così. Scrivevo così da ragazzo e mi è rimasta l’abitudine. La matita ha il vantaggio che si può cancellare. Quando scrivo con l’inchiostro, ciò che è scritto è scritto. Anche da papa ha scritto con la matita? I libri su Gesù, per esempio? Sì. Sempre. Mai con la penna? Mai. [Pagina 109]

    22 Settembre, 2016 - 21:51
  4. Luigi Accattoli

    Attenzione alla salute. Nelle sue memorie parla molto spesso delle sue condizioni di salute. Le voci sulla sua probabile nomina a vescovo di Monaco le commenta dicendo che non poteva prenderle sul serio: «i limiti della mia salute erano noti», dichiara. La sua salute le ha dunque sempre dato problemi. (Il papa ride.) Così però ho fatto sempre attenzione e sono invecchiato. Non ha mai subito un’operazione? Mi hanno messo un pacemaker, ma non ci sono state altre operazioni. Quanto tempo fa? Era il 1997, penso. [Pagina 133]

    22 Settembre, 2016 - 21:52
  5. Luigi Accattoli

    Quel testo sul celibato. A quel tempo [fine anni sessanta] ci fu una petizione per abolire il celibato, che lei firmò. Fu un passo falso? Il documento fu elaborato da Rahner e Lehmann e discusso in seno alla Commissione dottrinale della Conferenza episcopale tedesca di cui eravamo membri. Era così tortuoso, come sono appunto i testi di Rahner, che da un lato rappresentava una difesa del celibato, dall’altro cercava di lasciare aperto il problema per un’ulteriore riflessione. Io firmai più per l’amicizia verso gli altri. Non fu naturalmente una decisione felice, ma direi che non si trattava di una richiesta di abolire il celibato. [Pagina 150]

    22 Settembre, 2016 - 21:52
  6. Luigi Accattoli

    Sostenitore del polacco. Si spaventò quando fu eletto il cardinale polacco? Niente affatto. Ero un suo sostenitore. [Pagina 156]

    22 Settembre, 2016 - 21:52
  7. Luigi Accattoli

    Occhio sinistro. [A causa di una maculopatia] dall’occhio sinistro sono praticamente cieco. Completamente? Sì, non vedo nemmeno più le luci e le ombre. [Pagina 166]

    22 Settembre, 2016 - 21:53
  8. Questo fatto di non vederci dall’occhio sinistro mi accomuna a papa Ratzinger. In quanto alla maculopatia ce l’ho all’occhio destro .. speriamo bene.

    22 Settembre, 2016 - 22:18
  9. roberto 55

    Avevo, da inguaribile appassionato della “pedata” (come la chiamava il grande Gianni Brera), trattenuto memoria d’una dichiarazione attribuita a Papa Benedetto, e risalente ad anni or sono (ma, Luigi, prevengo subito la tua domanda: non ricordo dove l’ho letta), in cui il nostro Papa Emerito aveva ricordato d’essere stato in gioventù tifoso del Bayern (e scusate se è poco !): nel libro, però, non mi pare se ne faccia cenno (non era, evidentemente, un hobby importante, e non ha lasciato traccia nella vita adulta di Joseph Ratzinger).

    Buona serata a tutti.

    Roberto Caligaris

    23 Settembre, 2016 - 20:40
  10. Luigi Accattoli

    Mai saputo che tifasse. Ma sono stato testimone di una sua forse inaspettata attenzione alla diretta di una partita. Era il 9 giugno 2008: convegno della diocesi di Roma, nel quale ero relatore, il primo che doveva parlare dopo la prolusione papale e come tale ammesso al cortile tra quelli che dovevano accogliere Benedetto. Scende dall’automobile e chiede al cardinale Ruini: “C’è gente?” E il cardinale: “La basilica è piena”. Papa: “Ma non c’è la partita?” Iniziava quella sera il campionato europeo e l’Italia giocava con l’Olanda. Perdemmo 3 a 0. Cardinale: “Avranno preferito venire qui”. Benedetto guardò l’orologio e disse: “Si perderanno almeno il primo tempo”.

    23 Settembre, 2016 - 21:46
  11. Per quanto riguarda le biciclette, conviene ricordare famosi preti ciclisti, come don Camillo e don Matteo. Eppure ai tempo della Grande Guerra era severamente vietato ai preti di andare in bicicletta. Il motivo?.Si muovevano così velocemente che era impossibile ai parrocchiani sapere dove poter rintracciare il parroco .. Poi la Chiesa si adeguò ai tempi …

    23 Settembre, 2016 - 22:10
  12. picchio

    antonella ricordi male.
    Era proibito andare in bicicletta per “decoro”. I poveri si spostavano in bici, non i “signori”. Poi si accese un dibattito per permettere l’uso della bicicletta proprio per permettere spostamenti più veloci e non perdere troppo tempo se chiamati ad amministrare un sacramento o nell’andare a celebrare la Messa.

    http://www.lastampa.it/2013/05/17/esteri/vatican-insider/it/quando-il-cardinale-non-poteva-andare-in-bicicletta-JuwtbdrXEYj8rEdCJw0y3H/pagina.html

    cristina vicquery

    24 Settembre, 2016 - 14:55
  13. Comunque le proibizioni papali.non hanno. retto.al.diffondersi del velocipede!

    24 Settembre, 2016 - 18:09

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