Bergoglio: “Se io cantassi, sembrerebbe un asino”

“Ti piace cantare?” chiede una bambina dei “Pueri Cantores” al Papa durante l’incontro del 31 dicembre, che risponde: “Mi piace sentire cantare ma, se io cantassi, sembrerebbe un asino, perché non so cantare. Neppure so parlare bene, perché ho un difetto nel modo di parlare, nella fonetica”. Nei commenti l’intera risposta sul canto e altre parole dette ieri da Francesco.

16 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Nonno che cantava. Ancora Francesco ai “Pueri Cantores”: Da bambino – noi siamo cinque fratelli – da bambini, la mamma, il sabato, alle due del pomeriggio, ci faceva sedere davanti alla radio per ascoltare. E cosa ascoltavamo? Tutti i sabati si faceva la trasmissione di un’opera [lirica]. E la mamma ci insegnava com’era quell’opera, ci spiegava: “Senti come fa questo…”. E da bambino ho provato il piacere di sentir cantare. Ma mai ho potuto cantare. Invece, uno dei miei nonni, che era falegname, mentre lavorava cantava sempre, sempre. Il piacere di sentire cantare mi viene da bambino. Mi piace tanto la musica e il canto.

    1 Gennaio, 2016 - 11:04
  2. Luigi Accattoli

    Canta e cammina. Sempre Francesco ai “bambini cantori: Vi dico una cosa: il canto educa l’anima, il canto fa bene all’anima. Per esempio, quando la mamma vuol fare addormentare il bambino, non gli dice: “Uno, due, tre, quattro…”. Gli canta la ninna nanna… la canta… e gli fa bene all’anima, il bambino diventa tranquillo e si addormenta. Sant’Agostino dice una frase molto bella. Ognuno di voi deve impararla nella propria lingua. Parlando della vita cristiana, della gioia della vita cristiana, dice così: “Canta e cammina”. La vita cristiana è un cammino, ma non è un cammino triste, è un cammino gioioso. E per questo canta. Canta e cammina, non dimenticare! Ognuno lo dica nella sua lingua: canta e cammina! [ripetono: “Canta e cammina!”] Non ho sentito bene… [“Canta e cammina!”] Ecco. Ricordatevi di questo: canta e cammina. E così la tua anima godrà di più della gioia del Vangelo.

    1 Gennaio, 2016 - 11:04
  3. Luigi Accattoli

    Le cose buone non fanno notizia. Omelia del Te Deum di ieri: Oggi i nostri occhi hanno bisogno di focalizzare in modo particolare i segni che Dio ci ha concesso [nell’anno trascorso], per toccare con mano la forza del suo amore misericordioso. Non possiamo dimenticare che tante giornate sono state segnate da violenza, da morte, da sofferenze indicibili di tanti innocenti, di profughi costretti a lasciare la loro patria, di uomini, donne e bambini senza dimora stabile, cibo e sostentamento. Eppure, quanti grandi gesti di bontà, di amore e di solidarietà hanno riempito le giornate di quest’anno, anche se non sono diventate notizie dei telegiornali. Le cose buone non fanno notizia. Questi segni di amore non possono e non devono essere oscurati dalla prepotenza del male. Il bene vince sempre, anche se in qualche momento può apparire più debole e nascosto.

    1 Gennaio, 2016 - 11:05
  4. Luigi Accattoli

    Mali di Roma. Ancora al Te Deum: La nostra città di Roma non è estranea a questa condizione del mondo intero. Vorrei che giungesse a tutti i suoi abitanti l’invito sincero per andare oltre le difficoltà del momento presente. L’impegno per recuperare i valori fondamentali di servizio, onestà e solidarietà permetta di superare le gravi incertezze che hanno dominato la scena di quest’anno, e che sono sintomi di scarso senso di dedizione al bene comune. Non manchi mai l’apporto positivo della testimonianza cristiana per consentire a Roma, secondo la sua storia, e con la materna intercessione di Maria Salus Populi Romani, di essere interprete privilegiata di fede, di accoglienza, di fraternità e di pace.

    1 Gennaio, 2016 - 11:05
  5. Luigi Accattoli

    Parole utili. Segnalo l’intera conversazione del Papa con i bambini cantori a chi si trova a fare animazione parrocchiale e simili con i piccoli: vi si tratta della lotta tra il bene e il male, del cuore umano come campo di battaglia, sui propositi di bontà, sulla rabbia che avvelena dentro, sull’impegno a pregare di più. Le parole di Francesco ai bambini possono essere d’aiuto anche nella conversazione familiare, con figli e nipoti che ci chiedono quale aiuto mai riceviamo dall’essere cristiani. In più occasioni – di conferenze ai ragazzi e di dialoghi in casa – ho sperimentato quell’aiuto.

    http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2015/12/31/1033/02304.html

    1 Gennaio, 2016 - 11:27
  6. Luigi Accattoli

    Roma incerta. Sull’accenno del Papa alle “gravi incertezze che hanno dominato la scena di quest’anno” [nella città di Roma] sto scrivendo un commento per il “Corriere Roma”: lo linkerò domani, preannunciando che in quelle parole e nel loro contesto trovo – da romano – una diagnosi ravvicinata e una in campo lungo sui mali della nostra città, vedute che potrebbero aiutarci nell’impresa di riscatto che ci troviamo davanti.

    http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2015/12/31/1034/02305.html

    1 Gennaio, 2016 - 16:08
  7. roberto 55

    Grazie, Antonella, per il bel contributo che hai riproposto alla memoria di noi tutti.
    Una domanda per Luigi: pensi che Papa Francesco interverrà ancora sui problemi della città di Roma di qui ai prossimi mesi, o preferirà astenersene per la coincidenza con le imminenti elezioni comunali ?
    Buona serata !

    Roberto Caligaris

    2 Gennaio, 2016 - 20:16
  8. Clodine-Claudia.F.Leo

    Che bella testimonianza Antonella! Grazie.
    Non capisco il motivo di tanto accanimento su questa come su altre congregazioni…

    2 Gennaio, 2016 - 21:25
  9. Luigi Accattoli

    A Roberto. Penso che fino alle elezioni non reinterverrà. Ovvero: spero che non intervenga e ritengo probabile che così sia.

    2 Gennaio, 2016 - 21:31
  10. Clodine-Claudia.F.Leo

    Ho letto attentamente il link Antonella. Sono fiera di te, e del tuo coraggioso attestato. Tu hai avuto contatti consistenti, hai potuto constatare la santità di vita di queste care sorelle che consacrano la loro intera esistenza a Dio e alla preghiera per la salvezza di molte anime e, vederne annientata la dignità, fa tanto, tanto male. Grazie per avere condiviso con noi la tua fedele testimonianza. In attesa di poterti incontrare, nel frattempo, ti abbraccio.

    3 Gennaio, 2016 - 18:56
  11. maria cristina venturi

    Grazie anche da parte mia cara Antonella Lignani. Purtroppo il calvario dell’ordine dei Francescanii e Francescane dell’ Immacolata , fondato da padre Massimiliano Kolbe, sembra non debba mai finire.
    Piovono sempre nuove accuse contro di loro. Speriamo solo che i frati e le suore resistano coll’aiuto delle preghiere di tutti coloro legati a questo Ordine.

    6 Gennaio, 2016 - 18:09
  12. Luigi Accattoli

    Maria Cristina Venturi i Francescani e le Francescane dell’Immacolata non sono ordini ma istituti di vita consacrata e non sono stati fondati da Maximilian Kolbe ma si ispirano a lui. I fondatori sono i padri francescani italiani, appartenenti all’Ordine dei Frati Minori Conventuali, Stefano Maria Manelli e Gabriele Maria Pellettieri e la fondazione avviene una trentina d’anni dopo la morte di Kolbe. E’ utile essere precisi? Non so, ma noi vaticanisti siamo gente pignola. Questo lo so.

    6 Gennaio, 2016 - 22:02
  13. maria cristina venturi

    E’ utilissimo e giusto essere precisi. perciò mi scuso per l’imprecisione.
    “si ispirano a Maximilian Kolbe” che come sappiamo è morto martire nel 1941 nel campo di AUSCHWITZ.

    padre Kolbe maturò e approfondì uno dei tratti essenziali della sua esperienza spirituale, legato alla venerazione di Maria, che caratterizzerà poi il suo impegno pastorale. Nel 1917, sulla scia dell’impegno teologico e intellettuale che i francescani avevano speso nei secoli per promuovere il riconoscimento dell’Immacolata Concezione di Maria, fondò a ROMA assieme ad alcuni confratelli la “Milizia dell’Immacolata”. L’obiettivo era dare continuità anche sul fronte esistenziale e pastorale al legame dei Frati Minori Conventuali con Maria, diffondendone nel mondo la devozione ”
    Nel 1922 uscì il primo numero del Cavaliere dell’Immacolata (Rycerz Niepokalaney), la rivista della Milizia dell’Immacolata, La tiratura iniziale fu di 5.000 copie, che diverranno un milione nel 1938.”
    La spiritualità mariana e missionaria di Massimiliano Kolbe ha le sue radici nella intesa tradizione e devozione mariana della Famiglia francescana e dei Frati Minori Conventuali in particolare. Egli ha contribuito in modo decisivo a sviluppare questa eredità, operando un allargamento di orizzonte: a partire da san Massimiliano il mistero di Maria Immacolata nella famiglia francescana conventuale non è solo oggetto di riflessione teologica e di devozione e culto, ma anche sorgente di intenso slancio missionario e apostolico.
    “L’apostolato mariano di alcuni frati ha portato alla nascita di nuovi istituti di vita consacrata. Nel 1954 padre Luigi Faccenda ha dato avvio all’Istituto secolare delle Missionarie dell’Immacolata – Padre Kolbe, cui si è aggiunto, nel 1997 un ramo maschile. Il modello di apostolato mariano di padre Kolbe ha ispirato anche gli istituti di diritto pontificio dei Frati Francescani dell’Immacolata e delle Suore Francescane dell’Immacolata, l’associazione pubblica di fedeli “Missione dell’Immacolata Mediatrice” (M. I.M.) fondati da p. Stefano M. Pio Manelli e altre comunità e congregazioni di diritto diocesano ”

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    7 Gennaio, 2016 - 11:20

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