Berlusconi fa dimettere i ministri

40 Comments

  1. Sara1

    Bho, se dobbiamo continuare mesi con si iva, no iva, si imu no imu, forse è meglio così.

    28 Settembre, 2013 - 20:02
  2. giuseppe2

    Se Letta ha le p…. come dice, e vuole evitare il peggio, cali l’asso della rforma della legge elettorale per decreto, Napolitano adiuvante, che il Parlamento approverà in un lampo grillini compresi.
    Poi tutti a casa, manica di incoscienti, alle urne di corsa. E noi a ramengo…
    Altrimenti sono guai seri.

    28 Settembre, 2013 - 21:01
  3. Marilisa

    «Berlusconi per cercare di giustificare il gesto folle e irresponsabile di oggi – dichiara il premier – tutto finalizzato esclusivamente a coprire le sue vicende personali, tenta di rovesciare la frittata utilizzando l’alibi dell’Iva».

    Parole di Letta che sottoscriverei parola per parola tanto sono giuste e rispondenti alla verità.
    Il “puparo” è un pazzo, irresponsabile e doppiogiochista, che ama giocare ai danni della povera gente.
    Sta svelando il suo vero volto, sempre nascosto dietro un sorriso ipocrita, di despota narcisista e ferito a morte da una sentenza di condanna definitiva.
    Merita solo disprezzo da parte degli italiani.

    28 Settembre, 2013 - 21:12
  4. FABRICIANUS

    IRRESPONSABILITÀ totale di Berlusconi e Ministri PdL.

    28 Settembre, 2013 - 21:49
  5. Sarei curiosa di sapere cosa dicono di B. i sondaggi. Non saremo così pazzi …

    28 Settembre, 2013 - 21:59
  6. claudia74

    E questi sarebbero ministri che hanno giurato fedeltà alla Repubblica? Questi sono solo servi stipendiati da un padrone privato, dipendenti di una ditta uninominale. Tra l’altro l’aumento dell’IVA dal 20 al 21 fu proprio deciso dal governo Berlusconi nel 2011 e adesso vuole farci credere che affossa il governo per questo motivo? Bastava non togliere l’IMU a gente con abitazioni con 25 stanze, ma figuriamoci !!!! Avrebbe fatto uno sgarbo ai suoi amichetti. Tanto alla fine pagano sempre quelli che guadagnano 1000 euro ala mese.

    28 Settembre, 2013 - 22:29
  7. Se Letta ha le p…. come dice, e vuole evitare il peggio, cali l’asso della rforma della legge elettorale per decreto

    giuseppe2, in quale sistema giuridico la riforma della legge elettorale si fa per decreto, di grazia? Un decreto non può cambiare una legge, c’è una gerarchia delle norme che non può essere superata.

    Alludi forse ad un decreto-legge? E perché, dove sono le ragioni di necessità e urgenza? E poi tra 60 giorni chi lo converte in legge, il parlamento sciolto che non c’è più?

    Questo non si può fare, c’è una Costituzione di mezzo. Facciamo invece che Letta prenda l’interim dei ministeri caduti, presenta una nuova legge elettorale che possibilmente metta tutti (o quasi) d’accordo ponendo la questione di fiducia, e una volta approvata si dimetta. Allora sì, preso atto della mancanza di fiducia per qualsiasi esecutivo, Napolitano potrà sciogliere le camere.

    28 Settembre, 2013 - 23:17
  8. discepolo

    Massimo Fini per il Fatto quotidiano

    E adesso ci tocca anche il Papa democratico, femminista, di sinistra e magari, chissà, antifascista. “Non sono mai stato di destra”. Da quando esistono queste due categorie, cioè dalla Rivoluzione francese, nessun Pontefice si era mai abbassato a tanto, a nominarle.
    E che significa “non sono mai stato di destra”? Forse che quel Cristo che ha sempre in bocca (povero Cristo), non del tutto legittimamente perché il cattolicesimo non coincide col cristianesimo, riserva una maggior misericordia a quelli di sinistra (il discorso naturalmente vale, a segno contrario, se avesse detto “non sono mai stato di sinistra”)?
    L’atteggiamento da “piacione”, cioè di uno che vuole piacere a tutti senza dispiacere nessuno, compresa la tambureggiante retorica della modestia, la sua (il massimo dell’immodestia), Bergoglio, intelligenza fine, da gesuita, non lo ha scelto a caso anche se magari ha assecondato un aspetto reale del suo carattere.
    Il significato profondo della fluviale intervista a Civiltà cattolica ce lo spiega in un pur contorto articolo sul Corriere della Sera (20/09) un cattolico doc come Vittorio Messori (cui, se lo conosco un po’, devono essersi torte le budella a far sue le “aperture” di Bergoglio): “È da questo desiderio di convertire il mondo intero, usando il miele ben più che l’aceto, che deriva una delle prospettive più convincenti fra quelle confidate dal Papa al confratello”. Siamo alle solite: all’evangelizzazione. Che muove da uno slancio di generosità (se io posseggo la Verità perché non farne partecipi anche gli altri?), ma è quel tipo di generosità, come certi favori non richiesti, che ti ricade in testa come una tegola.Nell’evangelizzazione c’è infatti, in nuce, il vizio oscuro di tutta la storia dell’Occidente, il tentativo di reductio ad unum dell’intero esistente. L’evangelizzazione partorirà molti figli, apparentemente diversissimi. Il primo sarà l’eurocentrismo, il colonialismo europeo che si basa, almeno a partire dal XV secolo, sulla distinzione fra culture “superiori” e “inferiori” e il dovere delle prime di portare la civiltà alle altre.Il secondo figlio – anche se può apparir strano – sarà l’Illuminismo che a Dio sostituirà, assolutizzandola, la Dea Ragione. La Rivoluzione francese e le truppe napoleoniche si incaricheranno di esportare, sulla punta delle baionette, questa inedita “buona novella”. Il terzo – il che può apparire ancora più strano – sarà la Rivoluzione sovietica che, sotto il manto del materialismo scientifico e dell’internazionalismo proletario, tenterà di ricondurre tutto il mondo sotto il suo modello (Trotsky: “La Rivoluzione o è permanente o non è”).Il quarto, il più compiuto e realizzato , è il modello di tipo capitalista. La sua formidabile espansione si basa su una sorta di evangelizzazione mercantile e tecnologica che ha al suo fondo la convinzione che questo sia “il migliore dei mondi possibili”. È in virtù di questa convinzione che ci siamo intromessi in tutte le altre culture, assimilandole o, quando non è stato possibile, togliendole brutalmente di mezzo.

    Dio ha preso le forme della ruspa. Quando Bergoglio afferma che “senza lavoro non c’è dignità” non so se si renda conto che così si inserisce, a pieno titolo, nonostante le parole su solidarietà e misericordia, in questo modello disumano. Un suo predecessore, un po’ più autorevole, San Paolo, che la Chiesa l’ha fondata, definiva il lavoro “uno spiacevole sudore della fronte”. Io non sono credente ma, pistola alla tempia, sto con Paolo non con Bergoglio.

    29 Settembre, 2013 - 0:07
  9. claudia74

    Se il papa avesse detto sono di destra vedi le sviolinate di Fini, pessimo giornalista e scrittore. Bergoglio ha sentito la necessità di chiarire che non è di destra pensando alla sua Argentina e al fatto che è stato accusato di essere stato vicino ai generali. Di sicuro non pensava a Berlusconi.

    29 Settembre, 2013 - 10:30
  10. Marilisa

    Discepolo, il signor Massimo Fini per lei fa testo? E perché? Per il fatto che dice ciò che lei pensa?
    Tempo sprecato quello passato a scrivere discorsi che fanno a pugni contro l’evidenza.
    E l’evidenza è che abbiamo un Papa che conquista con parole e atteggiamenti improntati all’ umiltà nella verità.
    Un Papa, soprattutto, che dice quel che la vita gli ha insegnato concretamente, più che gli elaborati teologici. Un Papa che fa riscoprire il Vangelo.
    Massimo Fini, Vittorio Messori (del quale avevo apprezzato “Ipotesi su Gesù”, ma che non ha niente da insegnare date le sue vicende personali), lei,discepolo, e quelli che stanno sulla vostra linea, tenetevi il vostro “aceto”. Fatene l’uso che volete. Ma non mettetevi in testa di essere convincenti.
    Il vostro cristianesimo-cattolicesimo ha il volto scuro e malevolo dei castigatori, dei fustigatori, anche degli invidiosi che vedono di traverso chi riesce ad attrarre la gente.
    Il vostro cristianesimo allontana dal Cristo e dalla sua Chiesa.

    29 Settembre, 2013 - 11:31
  11. giorgio

    Oggi la parabola di Gesù raccontata nel Vangelo di Luca 16,19-31

    E’ la parabola giusta per il giornalista che scrive sul pessimo giornale anti-clericale.
    Non credo ci sia molto da aggiungere, dopo tutto il sig.Epulone era uno che pensava ai fatti suoi e non gettava lo sguardo sul povero. Oggi ci sono tante nuove poverta’ e non solo quella antica del mendicante, essere profugo, essere senza lavoro e quindi senza risorse non e’ forse assimilabile alla poverta’ ? Se un Papa si abbassa sull’umanita’ , invece di stare inaccessibile nel Tempio, non ripercorre la strada di Cristo ?

    29 Settembre, 2013 - 11:49
  12. Chi lo sa se in Vaticano si decidono a “ripulire” il cattolicesimo da tutto ciò che riguarda San Paolo, Maria Maddalena e tanti altri.
    Infatti secondo alcuni che fanno la voce grossa e pretendono di saperla lunga
    essi potrebbero non avere “niente da insegnare date le sue (loro) vicende personali”.
    E poi in fondo varrebbe la pena di “espungere” anche il Nazareno, dato che sempre secondo questa teoria non esisterebbe ravvedimento e pentimento e quindi “redenzione”…

    29 Settembre, 2013 - 13:41
  13. mattlar

    Berlusconi ultimo atto. E’ finito: i suoi ministri non sono mai esistiti… erano nati come burattini e ora tornano alla loro natura

    29 Settembre, 2013 - 14:50
  14. Marilisa

    Mi fa piacere vedere che ogni tanto si affaccia qualcuno che, umilmente, scambia l’aglio con le cipolle.
    Un po’ di confusione ci vuole, è l’ingrediente indispensabile per tentare di difendere i cattolici che parlano bene e razzolano male.
    La Chiesa ha bisogno di questi tentativi in extremis.

    29 Settembre, 2013 - 16:47
  15. giuseppe2

    Tonizzo non sei preparato. La riforma della legge elettorale si può fare benissimo e si farà per decreto legge, che sarà convertito velocemente.
    Si tratta di liquidare la nuova F.I. e Berlusconi, del quale non gliene frega più niente a nessuno tranne i burattini più aficionados, per cui è facilissimo trovare una maggioranza per un Letta – bis governo si scopo: ratifica del diktat della troika sulla finanziaria e legge elettorale: ben venga una bella legge elettorale con le prefeenze e sbarramento al 5%, è già pronta. E fuori il Berlusca dal Parlamento coi suoi servi e servette, che hanno già rotto abbanstanza.

    29 Settembre, 2013 - 17:15
  16. mattlar

    Tonizzo non vedo obiezioni costituzionali all’uso del decreto legge in questo caso. Anzi, mi sembra che l’ingovernabilità che deriverebbe da una nuova votazione con l’attuale legge elettorale e le provocate nuove elezioni sia un buon esempio di decreto legge. Peraltro, l’organo costituzionale che potrebbe muovere obiezioni preventive all’uso del decreto legge dovrebbe essere il Presidente della Repubblica; l’organo costituzionale che lo potrebbe fare in via successiva sarebbe la Corte costituzionale, la quale si pronuncerà sull’ammissibilità della critica costituzionale alla legge Calderoli il 3 dicembre e potrebbe, nell’occasione dire qualcosa in proposito. Ma anche ove qualcuno dovesse impugnare ex post l’uso del decreto legge per mancanza dei presupposti costituzionali, la corte avrebbe margini di tempo ristrettissimi per pronunciarsi e non è detto che la pronuncia non avvenga ad elezioni avvenute…
    .

    29 Settembre, 2013 - 19:22
  17. Federico B.

    Se saltano le larghe intese è perchè c’è stata troppa rigidità da entrambe le parti e chi doveva mediare, a cominciare dal Presidente del Consiglio, non ha fatto abbastanza. Dicendo che bisognava tenere separate le vicende giudiziarie di B. dalla vita del governo Letta e Napolitano si sono schierati sulle posizioni del PD e non hanno aiutato quella mediazione che era necessaria per smorzare le tensioni.
    Quanto all’aumento dell’IVA, bignorebbe ricordare l’insistenza del ministro Fassina sull’impossibilità di non aumentare l’aliquota al 22% le dichiarazioni del ministro Saccomanni (con minaccia di dimissioni) della scorsa settimana: ho l’impressione che il Governo Letta aspettasse solo un pretesto per dare corso all’umento dell’IVA e scaricare la responsabilità su qualcun altro.

    30 Settembre, 2013 - 13:26
  18. La sentenza della Corte Costituzionale 220 del 2013 osserva che:
    La competenza legislativa esclusiva dello Stato a disciplinare “legislazione elettorale, organi di governo e funzioni fondamentali” degli enti locali (ai sensi dell’articolo 117 secondo comma, lettera p) della Costituzione) non abilita un decreto-legge, ad avviso della Corte, a porre “norme ordinamentali, che non possono essere interamente condizionate dalla contingenza, sino al punto da costringere il dibattito parlamentare sulle stesse nei ristretti limiti tracciati dal secondo e terzo comma dell’articolo 77, concepito dal legislatore costituente per interventi specifici e puntuali, resi necessari dall’insorgere di «casi straordinari di necessità e d’urgenza»”.

    La legge elettorale, in quanto alla base della formazione del Parlamento, è una norma ordinamentale? Sembrerebbe di sì, attesa l’espressa riserva di legge in capo allo Stato. Permettetemi di nutrire forti dubbi, almeno, sulla possibilità di un decreto legge in materia. E se permettete, qualche dubbio in materia lo nutre qualche costituzionalista.

    http://www.forumcostituzionale.it/site/images/stories/pdf/documenti_forum/temi_attualita/fonti_del_diritto/0010_bin.pdf

    A parte il fatto che quando il Governo ha usato la decretazione d’urgenza in materia elettorale si è sempre trattato di aggiustamenti minimi e si è sempre mosso con il consenso unanime delle Camere (e quando non lo ha conseguito le polemiche sono state feroci), qui ci si immagina addirittura che il Governo intervenga per scegliere tra opzioni sulle quali gli stessi schieramenti parlamentari che lo sostengono sono duramente divisi. Possibile che non si noti l’enormità dell’ipotesi? Che cosa c’è di più vicino ad un colpo di Stato “in doppio petto”, cioè ammantato di forme legali, di un Governo che cambi le regole elettorali alla vigilia dello scioglimento anticipato delle Camere, determinandone l’esito? Perché di questo si tratterebbe, se si modificasse l’attuale (deprecabile) meccanismo del premio di maggioranza, non c’è dubbio.

    30 Settembre, 2013 - 16:50
  19. Tra l’altro, già che ci siamo, l’art. 15, comma 2, lett. b) della l. n. 400/1988 dispone che il Governo «non può» mediante un decreto-legge «provvedere nelle materie indica- te nell’articolo 72, quarto comma, della Costituzione»: materie, queste, fra le quali rientra anche quella «elettorale».

    Come potete vedere, un decreto legge non può cambiare la legge elettorale.

    Riporto l’art 15, co.2, lett. b L. 400/88
    2. Il Governo non puo’, mediante decreto-legge:

    a) conferire deleghe legislative ai sensi dell’articolo 76 della Costituzione;

    b) provvedere nelle materie indicate nell’articolo 72, quarto comma, della Costituzione;

    c) rinnovare le disposizioni di decreti-legge dei quali sia stata negata la conversione in legge con il voto di una delle due Camere;

    d) regolare i rapporti giuridici sorti sulla base dei decreti non convertiti;

    e) ripristinare l’efficacia di disposizioni dichiarate illegittime dalla Corte costituzionale per vizi non attinenti al procedimento:

    Qui la legge
    http://www.comune.jesi.an.it/MV/leggi/l400-88.htm

    30 Settembre, 2013 - 16:54
  20. Per finire art. 72 della Costituzione, co. 4:

    La procedura normale di esame e di approvazione diretta da parte della Camera è sempre adottata per i disegni di legge in materia costituzionale ed elettorale e per quelli di delegazione legislativa, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali, di approvazione di bilanci e consuntivi..

    La procedura normale esclude i decreti legge.

    30 Settembre, 2013 - 16:55
  21. Marilisa

    Anche l’Osservatore Romano ha preso netta posizione contro chi sta provocando la crisi di Governo.
    Niente di strano che questo faccia fare un passo indietro a B.
    In tal caso non so quale sarebbe il male minore.

    30 Settembre, 2013 - 18:26
  22. giuseppe2

    Tonizzo sei preparato sull’argomento, molto più di me, e ti chiedo scusa.

    Però se cinque ministri della Repubblica (che fatica a chiamarli tali…), appena rassegnate le dimissioni a comando, dichiarano niente meno che a un giornalista portavoce del padrone: “noi non abbiamo paura”; se questo accade, c’é davvero qualcosa che non va.
    Davvero siamo ridotti male. E allora un decreto-legge, se necessario, in ogni modo sempre possibile, diventa tutt’altro che una forzatura. Giacché se c’é un’emergenza vera e propria è questa. Che apra gli occhi chi li deve aprire e ci si decida.

    30 Settembre, 2013 - 19:18
  23. Giuseppe non è questione di scusa. E’ solo che spesso qualche politicante parla senza senso e senza sapere di che cosa discute. Detto questo, se le cose stanno così temo che non voteremo con una nuova legge elettorale. E questo è drammatico.
    Come è drammatico, per esempio, il fatto che rischiamo l’esercizio provvisorio, come l’Argentina del Cardinal Bergoglio di 10 anni fa, dove rubavano la carne per strada.
    Come è drammatico che ci sia ancora gente, davanti a questo DRAMMA, convinta della bontà di Berlusconi e del suo acume politico.
    Come è drammatico che mi si venga a parlare di “valori non negoziabili” in un momento simile. Quando resteremo senza pane non so che ce ne faremo dei valori non negoziabili.

    30 Settembre, 2013 - 19:34
  24. Marilisa

    “Come è drammatico che ci sia ancora gente, davanti a questo DRAMMA, convinta della bontà di Berlusconi e del suo acume politico.”

    Condivido totalmente.

    30 Settembre, 2013 - 19:54
  25. nicoletta z.

    Condivido anche io.

    30 Settembre, 2013 - 21:14
  26. mattlar

    Tonizzo, nell’art. 72 vedo le obiezioni costituzionali che indichi nella riserva di legge formale e che onestamente non ricordavo. Penso però che non ci siano dubbi che il decreto legge, per altre cose, ha lo stesso rango della legge ordinaria e che non si tratta di un problema gerarchico tra le due categorie di atti.

    1 Ottobre, 2013 - 12:55
  27. No, Mattlar. La Costituzione IMPONE il procedimento ordinario, che non è quello del DL. Per tutto il resto c’è Mastercard, come appunto dicevi tu. 😀

    1 Ottobre, 2013 - 13:33
  28. mattlar

    Si. Procedimento ordinario= riserva di assemblea o riserva di legge formale.
    Per il resto mastercard. 🙂

    1 Ottobre, 2013 - 14:26
  29. Federico B.

    Forse alla fine dovremo riconoscere che nel centrodestra non ci sono solo pupi…

    1 Ottobre, 2013 - 18:47
  30. mattlar

    Ben venga, federico.b !
    Ben venga !!!

    1 Ottobre, 2013 - 18:59
  31. Sara1

    Oddio fan tanto topi che abbandonano la nave.

    1 Ottobre, 2013 - 20:02
  32. Federico B.

    @Sara,
    insomma sbagliano sempre: se non reagiscono sono paggi Fernando e burattini, se reagiscono sono traditori o “topi che abbandonano la nave”.
    A me sembra una scelta coraggiosa e profondamente politica: a prescindere dal marito della questione (pur importante), è questo che i cittadini chiedono ai loro rappresentanti.
    Chapeau!

    @Mattlar,
    vuoi vedere che alla fine rischiamo di trovarci dalla stessa parte?

    2 Ottobre, 2013 - 9:38
  33. Sara1

    Diciamo che sarebbe stata più coraggiosa una settimana fa o un mese fa.
    Così da quel retrogusto di mi attacco alla cadrega….

    2 Ottobre, 2013 - 9:40
  34. Sara1

    In questo caso a me fa più simpatia chi affonda insieme alla nave.

    2 Ottobre, 2013 - 9:42
  35. Federico B.

    Già, il nemico che affonda è sempre uno spettacolo piacevole…

    2 Ottobre, 2013 - 10:55
  36. Sara1

    Anzi, proprio perchè mi fa pena trovo squallido chi scappa in ultimo.

    2 Ottobre, 2013 - 12:12
  37. Sara1

    Quindi come va a finire? Un governo Slitta bis e un Berlusconi ri-ri-vivo?

    Ma come finiremo poveri noi…

    2 Ottobre, 2013 - 13:54

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