Francesco ai catechisti: siate creativi e non abbiate paura

Dio non ha paura delle periferie. Se voi andate alle periferie, lo troverete lì. Dio è sempre fedele, è creativo. Non si capisce un catechista che non sia creativo. E la creatività è come la colonna dell’essere catechista. Dio è creativo, non è chiuso, e per questo non è mai rigido. Dio non è rigido! Ci accoglie, ci viene incontro, ci comprende. Per essere fedeli, per essere creativi, bisogna saper cambiare. ‘E perché devo cambiare?’. E’ per adeguarmi alle circostanze nelle quali devo annunziare il Vangelo. Per rimanere con Dio bisogna saper uscire, non aver paura di uscire. Se un catechista si lascia prendere dalla paura, è un codardo; se un catechista se ne sta tranquillo finisce per essere una statua da museo: e ne abbiamo tanti, eh! Per favore, niente statue da museo“: così oggi Francesco al Congresso internazionale sulla catechesi. Nei primi commenti altri due passaggi.

100 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Lui è già là. Quando noi pensiamo di andare lontano, in una estrema periferia, e forse abbiamo un po’ di timore, in realtà Lui è già là: Gesù ci aspetta nel cuore di quel fratello, nella sua carne ferita, nella sua vita oppressa, nella sua anima senza fede.

    27 Settembre, 2013 - 22:12
  2. Luigi Accattoli

    Bambini che non sanno il segno della croce. Ma voi sapete una delle periferie che mi fa male tanto, che sento dolore, lo avevo visto nella diocesi che avevo prima? E’ quella dei bambini che non sanno farsi il Segno della Croce. A Buenos Aires ci sono tanti bambini che non sanno farsi il Segno della Croce. Questa è una periferia, eh! Bisogna andare là! E Gesù è là, ti aspetta per aiutare a quel bambino a farsi il Segno della Croce. Lui sempre ci precede.

    27 Settembre, 2013 - 22:13
  3. discepolo

    Non solo i bambini delle periferie di Buenos Aires non sanno farsi il segno della croce ma anche quelli del centro di Milano e non sanno neppure le preghiere Padre Nostro, Ave Maria, Angelo di Dio che sei mio custode.
    Perchè nessuno le insegna loro.
    A me queste prime preghiere in particolare l’Angelo di Dio che sei mio custode custodisci reggi e governa me che ti fui affidato dalla pietà celeste , me le insegnarono non i catechisti ma i genitori credo a tre- quattro anni.
    Oggi a dodici tredici anni, DOPO aver fatto la Prima comunione molti bambini non sanno il PADRE NOSTRO. verrebbe da chiedersi ma gli adulti che dovrebbero insegnare loro dove sono? e soprattutto chi sono? Io direi prima di tutto i genitori . se i genitori non insegnano a fare il segno della croce ai bambini, sarà un po’ difficile che un catechista possa insegnarlo.
    La creatività è bella è vera è santa. Anche però l’umile tradizione dei nostri avi, delle nostre mamme e nonne , che non erano così colte ed intellettuali, ma erano CREDENTI potrebbe far molto. anche la semplice fede, senza esser tanto creativi, potrebbe far molto.
    la creatività senza fede, al contrario, porta solo illusioni.

    27 Settembre, 2013 - 22:26
  4. discepolo

    Quanto alle “periferie” mi pare sinceramente un po’ retrò , un po’ datata questa persuasione che nelle “periferie” ci sia più bisogno di Dio . a me sembra al contrario che proprio nel “centro” prorpio nei quartieri alti, propio la dove la vita odierna è più soddisfatta e satolla grazie al denaro, proprio lì ci sarebbe più bisogno di Dio. Un missionario davvero coraggioso e mante delle sfide estreme dovrebbe proporsi di convertire i ricchi , i sazi, i borghesi, i radical chic, queli del “centro” e dei quartieri alti. qualcuno ci ha provato nel passato , per esempio Monsignor Escrivà de Balaguer , fondatore dell’Opus Dei.
    convertire i sazi e satolli non è facile. Gli affamati sono più sensibili al richiamo di Dio.

    27 Settembre, 2013 - 22:34
  5. discepolo

    E per “convertire ” intendo proprio convertire , non certo lisciare il pelo alla borghesia e ipocritamente assecondarne i vizi, come tanto clero ha fatto nel passato. Non sto parlando certo del prete amato dalle “damazz” della Milano bene perchè le rassicura sulla loro personale santità e religione.
    Sto dicendo che le periferie esistenziali non sono solo quelle del tossicodipendente e del barbone.
    A Piazza Affari e a Wall Street ci sarebbe tanto terreno di missione e di evangelizzazione quanto alla periferia di Buenos Aires.

    27 Settembre, 2013 - 22:42
  6. discepolo

    Il ministro francese dell’Istruzione, Vincent Peillon, ha annunciato con parole che più chiare non possono essere: “Non si potrà mai costruire un paese libero con la religione cattolica. Non si può fare una rivoluzione unicamente in senso materiale, bisogna farla nello spirito. Adesso abbiamo fatto la rivoluzione essenzialmente politica, ma non quella morale e spirituale, così abbiamo lasciato la morale e la spiritualità alla chiesa cattolica. Dobbiamo sostituirla”.

    ecco magari anche con gente come il Ministro Peillon , che non sta nelle periferie ma nel CENtro del CEntro del mondo culturale europeo che è PARIGI, anche con costui ci sarebbe bisogno di CREATIVITA’ e non solo coi bambini che non si fanno il segno della croce. ùanche perchè i bambini comunque soo cari a Gesù, che si facciano o no il segno della croce, mentre il MInistro dell’Istruzione di una grande Nazione come la Francia, può mandare lla rovina coi suoi argomenti milioni di persone.
    Capisco che papa Francesco voglia occuparsi SOLO delle periferie e dei poveri, , ma insisto . se vuole davvero giovare alla causa cattolica dovrebbe occuparsi ANCHE del centro e dei ricchi.

    27 Settembre, 2013 - 22:57
  7. Luigi Accattoli

    Discepolo hai ragione che il centro può essere lontano quanto la periferia o anche più. Ma io credo che il Papa lo sappia e lo dica. Quando dice “anima senza fede” (qui sopra, al primo commento) intende ogni anima senza fede. E così quando dice “disprezzo dei religiosi” o “del pensiero”. Di sicuro le periferie non le intende solo come luoghi del degrado sociale. Potrei fare molte citazioni.

    27 Settembre, 2013 - 23:01
  8. Luigi Accattoli

    Eccone una di citazione, dalle parole che disse ai cardinali in Congregazione generale prima del Conclave: “La Chiesa è chiamata ad uscire da se stessa e andare nelle periferie, non solo geografiche, ma anche nelle periferie esistenziali: dove alberga il mistero del peccato, il dolore, l’ingiustizia, l’ignoranza, dove c’è il disprezzo dei religiosi, del pensiero, e dove vi sono tutte le miserie”.

    27 Settembre, 2013 - 23:01
  9. Luigi Accattoli

    “Dove alberga il mistero del peccato” lì è periferia.

    27 Settembre, 2013 - 23:02
  10. Molte volte poi sono proprio le ricchezze a causare infelicità.

    27 Settembre, 2013 - 23:04
  11. mattlar

    Ma perché queste periferie vengono sempre fraintese. A me piace, beninteso, il concetto. Mi piace moltissimo. Ma da una parte, Discepolo pensa che il papa dimentichi i radical chic; dall’altra, dalle parti mie altri credono che l’importante è uscire fuori, indipendentemente da quel che si fa… perché l’importante è stare in mezzo alla gente… “ma che je dimo o che se dimo?” (diciamo, per i non romani)… un contenuto ce l’avremo pure da dire..e invece no: perchè il concetto di moda è che siamo il contenitore e non il contenuto… l’ho sentito per due volte nel giro di una settimana da due punti diversi….

    27 Settembre, 2013 - 23:17
  12. I bambini non sanno le preghiere perché non gliele insegnano. Ma anche perché tanti catechisti non fanno il loro dovere. E perché è visto in fondo come una rottura di scatole da superare al più presto.

    Sono gli stessi bambini che tra Oratorio e compagnia bella, davanti alle urne di Schuster e Ferrari al Duomo di Milano fanno la faccia schifata: “Che vergogna, i morti in chiesa!”.

    27 Settembre, 2013 - 23:25
  13. mattlar

    E ti credo!!!
    Il 90% dei catechisti italiani pur di evitare il vangelo o le storie della Bibbia vanno dal Piccolo principe all’ultimo film di walt dinsy…

    27 Settembre, 2013 - 23:33
  14. lycopodium

    Per prima cosa,
    sull’argomento mi piacerebbe sentire le nostre catechiste super: Nico e Clodine (ma dov’è finita?).
    Da parte mia, che catechista non sono, penso che ci sia una verità nella nuova, a volte ben espressa a volte colloquialmente meno, forma di urgenza missionaria.
    La verità è lo svuotamento (cfr. Discepolo) delle parole e dei gesti, senza un’esperienza cattolica a sostegno.
    Svuotamento nei fatti, ma anche nei programmi?
    Forse.
    In effetti da molto tempo ho l’impressione che le parole e gesti che si impiegano, vengano impiegati presupponendo una loro autoevidenza e spesso presupponendo (come già noto) la loro origine e la loro destinazione.
    Come mostrava efficacemente T. S. Eliot, nei Cori della Rocca:
    “O città miserabili d’uomini intriganti,
    O sciagurata generazione d’uomini colti,
    Traditi nei dedali del vostro stesso ingegno,
    Venduti dai profitti delle vostre invenzioni:
    Vi ho dato mani che distogliete dall’adorazione,
    Vi ho dato la parola, e voi l’usate in infinite chiacchiere,
    Vi ho dato la mia Legge, e voi fate contratti,
    Vi ho dato labbra, per esprimere sentimenti amichevoli.
    Vi ho dato cuori e voi li usate per sospettarvi.
    Vi ho dato il libero arbitrio, e voi non fate altro che alternarvi
    Fara la speculazione futile e l’azione sconsiderata,
    Molti sono impegnati a scrivere libri e a stamparli,
    Molti desiderano vedere il loro nome a stampa,
    Molti leggono solo i risultati delle corse.
    Leggete molto, ma non il verbo di Dio.
    Costruite molto, ma non la Casa di Dio.”

    28 Settembre, 2013 - 6:59
  15. lycopodium


    E non è che origine e destinazione che non ci sono si recuperano sostituendo una strategia ad un’altra.
    Presupporre, oggi, significa solo rimuovere o censurare.
    Servirebbe riprendere la scoperta di Peguy,
    quella che il mondo (cristiani compresi) è divenuto “in-cristiano”.

    Non è che andiamo “ad extra”, con un grande “intra” nel bagaglio.
    No, l’extra (le periferie) siamo anche noi
    (l’unico orizzonte è la mondanità,
    coccolata o avversata, sempre reattivamente;
    la legittima autonomia è diventata autonomia come fonte di legittimità;
    non ci sono cristiani anonimi, ma l’anonimia è la cifra dei cristiani d’oggi ).

    Situazione, non so se deprimente o stimolante,
    certo (cosa che più conta) diversa da come ci viene chiesta
    dall’ottimismo obbligatorio odierno.

    28 Settembre, 2013 - 7:05
  16. elsa.F

    E alla sera, prima della nanna, un bel O? Ma?i Padme H??….

    28 Settembre, 2013 - 7:06
  17. Alla fine leggendo il discorso non è poi tanto… cosi…
    solo che come al solito ci infila la “imprudente” o ricercata “parolina” ad usum Delphini. E infatti i giornalista “orientati” (se ad oriente, mi chiedo a quale Oriente?…) eccallà…
    Leviamoci la meschera, i fatti sono belli chiari e tondi: nella Chiesa esistono visioni e correnti di pensiero diverse. Quella di Ratzinger-Benedetto XVI ne è uscita perdente.
    Metto insieme i fatti senza trarre conclusioni:
    1) Ratzinger-Benedetto XVI già nella Missa Pro Eligendo Romano Pontifice con la sua Omelia traccia la strada della lotta al relativismo…
    2) Nella Messa d’Inizio Ministero pronuncia testuali parole:
    ” Pregate per me, perché io non fugga, per paura, davanti ai lupi.”
    3) Ratzinger-Benedetto XVI dall’inizio del suo pontificato incontra resistenze in curia e fuori, e soprattutto l’ostracismo assoluto della stampa.
    4) Ratzinger-Benedetto XVI si dimette…
    5) La “cordata” che elegge Papa Francesco non è certo ascrivibile al Ratzinger-Benedetto XVI Pensiero!
    6) Il “nuovo” papa si presenta e fa quel che fa, parla come parla (parla come magna sarebbe più corretto, questo detto senza intento offensivo, ma come presa d’atto; un normale curato di campagna si esprime meglio e magari è più prudente nel parlare)

    Ci sarebbero altri fatti, ma mi fermo…
    ah, l’ultima: è un fiorire di voci che dicono semieresie, come è un rifiorire sulla scena di personaggi sospesi a divinis o addirittura scomunicati, che altro non fanno che parlare della fiera dell’ovvio (ovvio, eretico!).
    La mondezza viene buttata sotto l tappeto, facendo finta che sia stata rimossa, che non esista più.
    E la “chiesa mediatica” gioisce…

    (P.S. La chiesa mediatica non è “fondata sulla Roccia”…)

    28 Settembre, 2013 - 8:51
  18. Ultimo, io non tacerò. Quando c’è limpidezza di fede e di dottrina, non ve ne è motivo. Posso permettermi certo il lusso di parlare, e con cognizione di causa!

    28 Settembre, 2013 - 8:54
  19. Eddai, ma lo avete letto bene? oppure ascoltatelo, che è molto meglio:
    chiede al catechista di stare con Cristo, di mettersi in adorazione! fonda tutto sulla dimensione spirituale e dice che senza di Lui non possiamo fare nulla.
    Ma lo sapete quanti catechisti incontro preoccupatissimi del problema metodologico? Che è di secondo, o terzo o quarto, ordine: è Cristo il centro! Papa Francesco lo dice chiaro, riportandoci all’essenza della nostra missione e ai contenuti che trasmettiamo, e all’attenzione a chi li trasmettiamo.
    E quindi proprio per non essere frainteso delinea la periferia e non parla di un tossicodipendente o di un povero ma di un ‘bambino’ – guarda un po’ – che non ‘sa’ – guarda un po’ 2 – farsi il segno della croce – guarda un po’ 3-.

    In parole chiare ha delineato:
    1. l’ESSERE profondo del catechista (non una funzione)
    2. fondato in e sostenuto da Cristo
    3. per condurre a Lui i fratelli.

    E se riparte dai fondamentali è perchè ha capito benissimo che di quelli abbiamo bisogno, oggi. Che si sono persi. Sprofondati nella rigidità delle posizioni più diverse.

    28 Settembre, 2013 - 9:03
  20. “è Cristo il centro! Papa Francesco lo dice chiaro”
    Eccerto che lo dice…, in un discorso che nessuno leggerà/sentirà…
    Dice anche “creatività” (l’assist imprudente (per me!) alla stampa amica) che domani tutti leggeranno/sentiranno rilanciata da giornali e tg.
    E tutti capiranno creatività=faiunpococomecazzotipare…

    28 Settembre, 2013 - 9:07
  21. @Lyco
    i programmi non sono stati svuotati per nulla. Anzi. Il progetto catechistico italiano è articolato, e ricco.

    Ciò che è mancato, per anni e anni, è stata la cura alla catechesi in sé nelle parrocchie, data per scontata, lasciata andare avanti per inerzia, affidata a chiunque basta che tenga i bambini. E’ crollato un metodo (domanda-risposta) per motivi fondamentalmente culturali e pedagogici, non si è colta la necessità di accompagnare le persone (catechisti e cristiani tutti) a vivere con consapevolezza il cambiamento in corso, a cercare strade nuove per dire la verità di sempre.

    Però io conosco il popolo dei catechisti.
    E’ un popolo straordinario. Perfettamente consapevole di aver bisogno di formazione, attento e presente ad ogni offerta in questo senso.
    La responsabilità – grande – è nostra, di noi che per grazia abbiamo potuto formarci approfonditamente. Deve nascere una nuova figura ministeriale nella chiesa, il formatore di formatori, magari laico ma preparato, che offra alle comunità un servizio continuo, costante ed approfondito di accompagnamento.
    Ce n’è di lavoro, e c’è posto: vi aspettiamo!

    28 Settembre, 2013 - 9:15
  22. Mi premetto di elencare qui la struttura del Progetto catechistico italiano, perché possiamo farci un’idea (in effetti approfitto dell’ampiezza della diffusione del tuo blog, Luigi, scusa!):

    Percorso storico:
    1. 1962-1965: Concilio Vaticano II
    2. 1970: Documento Base Il rinnovamento della catechesi (leggetelo!!!)
    3. 1972: RICA (Rito Iniziazione Cristiana Adulti)
    4. Anni ’90: Catechismi della CEI – gli otto volumi per completare il percorso che sono:
    La verità vi farà liberi – catechismo degli adulti
    1. Io ho scelto voi 2. Venite e vedrete – catechismo dei giovani in due volumi.
    Catechismi dell’Iniziazione Cristiana dei fanciulli:
    Lasciate che i bambini vengano a me – 0/6 anni
    Io sono con voi – 7/9 anni
    Venite con me – 9/11 anni
    Sarete miei testimoni – 11/13 anni
    Vi ho chiamato amici – 13/15 anni
    4. 1992: CCC (catechismo della Chiesa cattolica)
    5. 1993: Direttorio generale per la catechesi
    6. Tre note pastorali: 1. Orientamenti per l’Iniziazione cristiana degli adulti, 2. Orientamenti per l’Iniziazione cristiana dei ragazzi 3. Orientamenti per il risveglio della fede e il completamento del cammino di iniziazione negli adulti.
    7. 2005: Compendio CCC

    28 Settembre, 2013 - 9:19
  23. lycopodium

    Diversi anni fa,
    un padre conferenziere (che certo si troverebbe benissimo oggi)
    si dilungava su un concetto:
    “è come con la radio, non serve aumentare il volume, serve sintonizzarsi bene”.
    Nel dibattito successivo,
    uno degli astanti intervenne facendo presente che:
    1. sintonizzarsi è difficile dato che si sono spesso interferenze e occupazioni di spazio
    2. quand’anche la sintonia fosse perfetta, il problema è che cosa si sta trasmettendo.
    Al che il conferenziere replicava, ribadendo la sua tesi, con un volume sempre maggiore di voce, che lo Scalfaro del “non ci sto”, sarebbe sembrato in confronto un monaco certosino (tipo questi: http://www.luigiaccattoli.it/blog/?p=12608)…

    28 Settembre, 2013 - 9:26
  24. lycopodium

    Nico,
    considerata la tua sapientia e la tua sapientia cordis,
    spero un giorno vorrai approfondire
    la quota di male dovuta al crollo del “metodo (domanda-risposta) per motivi fondamentalmente culturali e pedagogici”.
    Oggi è qualcosa di ecclesiasticamente indicibile, nonostante il CCC e il Compendio abbiano tentato una timida ripresa del metodo.
    Eppure, una Chiesa “al passo coi tempi” non dovrebbe defilarsi dal considerare che:
    * l’ipermoderno web ricorre ad esempio al metodo delle “Frequently Asked Questions”
    * le culture religiose oggi vincenti (intensivamente: l’ebraica; estensivamente: l’islamica) non hanno mai snobbato l’apprendimento mnemonico…

    28 Settembre, 2013 - 9:38
  25. Ecco, quello che non mi è chiaro è: ci sono dubbi sulla qualità di ciò che si sta trasmettendo?
    Ossia, siete convinti che il progetto catechistico italiano sia povero di contenuti?

    Su questo dato – oggettivo – mi permetto di dire una parola: il progetto è buono, i contenuti ci sono tutti ed esposti con cura e con metodo.
    Ritengo che il problema sia nella sintonia, per stare alla tua metafora, Lyco.
    Sempre per mia esperienza, abbiamo avuto tra mano per trent’anni certi catechismi, e li abbiamo usati (ab-usati) senza conoscerli mai.

    28 Settembre, 2013 - 9:40
  26. La trasmissione mnemonica è INDISPENSABILE.
    Ed è una dimensione che non manca, nella teoria, pur non essendo la sola.
    Nei fatti però è crollata, per motivi legati ad un clima culturale che l’aveva fatta quasi scomparire anche nella scuola.

    Oggi stiamo tentando di recuperare, ma è durissima!

    28 Settembre, 2013 - 9:43
  27. Sara1

    Qui immagino sia poco apprezzata però sia io che mio marito veniamo dall’Ac. Lui è educatore acr da quasi trentanni (ha iniziato da adolescente proprio).
    E’ una catechesi di tipo “esperienziale” con tutti i pro e i contro.

    Quando Spadaro parlava dell’esperienza di insegnante di Bergoglio, che faceva iniziare a leggere i ragazzi dai testi non scolastici mi è venuta in mente proprio questo genere di catechesi.

    28 Settembre, 2013 - 9:57
  28. Perchè dovrebbe essere poco apprezzata l’AC?

    E comunque, per evitare equivoci che qui sono facili, dire che memorizzare è importante non significa affermare che dobbiamo tornare al catechismo domanda-risposta (tra l’altro impresa impossibile e anacronistica) ma che dobbiamo curare tutte le dimensioni della catechsei, la razionale (con comprensione e una base di memorizzazione) la spirituale (preghiera e liturgia) la pratica (promozione della vita morale).
    Sì, fare catechismo non è niente facile, ma è bellissimo.

    28 Settembre, 2013 - 10:12
  29. Sara1

    Bho in genere mi pare che l’acr sia abbastanza criticata. (spesso la si accusa di ridurre tutto al gioco).

    28 Settembre, 2013 - 10:19
  30. Il fatto è che abbiamo confuso un pochino le cose.
    ACR è formazione cristiana, anche attraverso il gioco se occorre; non è catechismo e non dovrebbe sostituirsi al catechismo. Sono attività complementari, ciascuna con una propria identità.

    28 Settembre, 2013 - 10:27
  31. Già è difficile parlarsi spiegarsi e capirsi a mezzo post, poi il discorso salta a vari livelli.
    Ma poi, alla fine, mi chiedo io: “quanto è “ortodosso” un catechista? Come lo valuto? E’ un altro piano ma pure conta.
    E poi, ma parliamoci chiaro: ma che senso ha la parola “creatività”.
    Nessuno ha il coraggio di dire che non ha nessun senso?
    E se lo ha, qual è? Certamente la creatività può esservi solo nel metodo e non nel merito, che è de fide…
    E se qualcuno/a invece fraintende e crede creatività “nel merito”?
    Basta con questi “slogan”, per carità!

    28 Settembre, 2013 - 12:17
  32. elsa.F

    Picasso diceva che “Ogni atto di creazione è, prima di tutto, un atto di distruzione”.
    Da meditare, no?

    28 Settembre, 2013 - 12:37
  33. elsa.F

    Se poi crediamo nel valore della creatività, come mai ci ostiniamo a scrivere lenzuolate di ovvietà?

    28 Settembre, 2013 - 12:38
  34. Sara1

    Da noi il cammino ac è un catechismo completo. I ragazzi fanno giusto qualche incontro in preparazione ai sacramenti. (ricordo mio figlio prima della comunione ha dovuto imparare tutte le preghiere a memoria).

    Io sono legatissima a questo cammino perchè mi ha formato veramente e mi ha anche aiutato a prendere la giusta distanza dalla religiosità tutta castigo di mia nonna.

    Poi ognuno ha la sua esperienza.

    28 Settembre, 2013 - 12:46
  35. elsa.F

    Noterete che mi esprimo a Tweets.
    Tra una cretinata lunga e una breve è sicuramente meglio la seconda!

    (102 chrs, spazi inclusi)

    28 Settembre, 2013 - 12:49
  36. elsa.F

    Linguaggio creativo quello di Twitter.
    breve, conciso….
    lol, imao.

    (68)

    28 Settembre, 2013 - 12:53
  37. Nino

    Picasso diceva che “Ogni atto di creazione è, prima di tutto, un atto di distruzione”.
    Da meditare, no?
    —–
    Picasso non è poi un grande esempio di stile di vita nè è la Bibbia.
    Un grande artista innovatore si, per il resto un essere spregevole a cominciare da come trattava le donne, era un violento e perfido.

    Non era certo un ottimista, il suo concetto negativo di creazione era del tutto compatibile con l’immagine che aveva di se e del mondo.

    28 Settembre, 2013 - 12:55
  38. @stefano

    Io credo che quando il papa dice “educare alla fede”, alcuni capiscono trasmettere “il credo” ma il papa voglia sopratutto sottolineare l’importanza di trasmettere “il credere”.

    (Per fare il gioco di parole uso Credo inteso come la preghiera del….)

    E questo si accompagna all’intendere la fede nel senso di elementi/contenuti che articolano al nostra dottrina, piuttosto che intendere la fede come il rapporto vissuto con Cristo.

    Il papa, come al solito bilancia, vedendo la situazione attuale evidentemente troppo sbilanciata sul formalismo e sulla dottrina.

    28 Settembre, 2013 - 12:56
  39. claudia74

    Per Discepolo: io credo che il papa quando parla di periferie, non intende solo quelle geografiche ma anche quelle dello “spirito” , quindi potrebbe benissimo essere il centro di Milano.

    28 Settembre, 2013 - 13:03
  40. elsa.F

    @Nino.
    Creare significa distruggere, un po’ com’è per la rivoluzione.
    La creazione è un punto di discontinuità, non un cambiamento nella continuità.

    (140)

    28 Settembre, 2013 - 13:23
  41. @Elsa
    Dio crea mettendo ordine. In tutto il racconto di Genesi 1 separa, specifica, finalizza, riconosce buono.

    (95- o si contano anche gli spazi?)
    😉

    28 Settembre, 2013 - 13:44
  42. Nino

    elsa.F scrive,
    28 settembre 2013 @ 13:23

    Mi spiace ma io propendo per Lavoisier:
    nulla si crea, nulla si distrugge,ma tutto si trasforma…

    28 Settembre, 2013 - 13:49
  43. elsa.F

    @nico

    Giusto! E si distruggono le tenebre e l chaos.

    (46)

    Sì, si contano anche gli spazi… 😉

    28 Settembre, 2013 - 14:03
  44. elsa.F

    @nino

    Quindi sei anche un darwiniano… la creazione non esiste!

    (58)

    28 Settembre, 2013 - 14:05
  45. elsa.F

    @stefano

    Denunciarlo? E togliere così quel poco di umorismo che è rimasto nel web?

    (73)

    28 Settembre, 2013 - 14:12
  46. @stefano

    Umorismo? Umorismo?

    Aspetta che provo a riguardarlo…

    28 Settembre, 2013 - 14:18
  47. elsa.F

    Pienamente convertita al tweet!
    Che sballo. lol

    (46)

    😀

    28 Settembre, 2013 - 14:19
  48. @stefano

    Elsa, tu mi inquieti

    28 Settembre, 2013 - 14:19
  49. Sara1

    C’è la polizia postale in primo luogo.

    Credo che i siti razzisti, antisemiti ecc. siano già tenuti d’occhio.

    28 Settembre, 2013 - 14:27
  50. elsa.F

    @Sara1

    Xché, quelli (autenticamente) cattolici no?

    28 Settembre, 2013 - 14:30
  51. @stefano

    Sara

    Speriamo. Non pensavo fossero così espliciti. Ma non hanno,paura di essere presi? Ma forse sanno che siamo in Italia.

    28 Settembre, 2013 - 14:33
  52. Sara1

    Stormfront è andato avanti a lungo prima di essere chiuso.
    Lo stesso Holywar risulta ancora aperto. (però ho letto che sono monitorati)

    28 Settembre, 2013 - 14:36
  53. @Elsa
    le tenebre non vengono distrutte ma distinte dalla luce. Neppure il chaos è distrutto, la possibilità del suo ritorno esiste sempre (la vediamo fin troppo spesso).

    Questo indica come la creatività in catechesi può essere buona: non deve essere puro arbitrio ma rispetto di un ordine dato, in modi e stili sempre da rinnovare.

    28 Settembre, 2013 - 14:52
  54. lycopodium

    @ Ubi
    Ha ragione Nico. Il papa ha parlato bene, ma i media lo trattano da papa: se ne fregano.

    (93)

    28 Settembre, 2013 - 15:50
  55. elsa.F

    Grande, Lyco, facciamo crescere il team dei Tweets.
    Morte alle parole di troppo!

    (80)

    28 Settembre, 2013 - 17:28
  56. Marilisa

    A me, caro Luigi, del discorso del Papa è piaciuto molto il passaggio sul lasciarsi guardare dal Cristo.
    “Ma tu ti lasci guardare dal Signore? Lasciarci guardare dal Signore! Lui ci guarda e questa è una maniera di pregare. Ti lasci guardare dal Signore? ‘Ma come si fa?’. Guardi il Tabernacolo e lasciati guardare… E’ semplice! ‘E’ un po’ noioso, mi addormento…’. Addormentati! Addormentati! Lui ti guarderà lo stesso. Lui ti guarderà lo stesso. Ma sei sicuro che Lui ti guarda! E questo è molto più importante che il titolo di catechista: è parte del’essere catechista. Questo scalda il cuore, tiene acceso il fuoco dell’amicizia col Signore, ti fa sentire che Lui veramente ti guarda, ti è vicino e ti vuole bene”.
    Se penso al catechismo della mia infanzia, vedo una differenza abissale dall’ insegnamento cui indirizza oggi papa Francesco.
    Sì, si imparava a memoria e se dimostravi di avere imparato, tutto andava bene.
    E molti imparavano senza capirci pressoché niente.
    “Dio è Amore” ti dicevano, e tu ripetevi da bravo bambino, con un sorriso compiaciuto e anche un po’ scemotto, senza capire che cosa volesse dire. Pura astrazione.
    E andavi avanti così. Che bellezza il catechismo!
    Ci avessero detto quello che ha detto il Papa e che ho riportato, sarebbe stata tutta un’ altra cosa.
    Ma ci si rende conto che molti anziani o vecchi, anche prossimi ad andarsene da questo mondo, e che hanno avuto una tale educazione religiosa, non sono a conoscenza di nulla di una religione presentata in quel modo? Quanto tempo perso!!
    Lo dico perché io ho a che fare con persone di età avanzata, e se vado a sondare appena appena, mi rendo conto di una ignoranza che in fondo, fino ad una certa età, era la mia stessa ignoranza.
    E poi c’è chi vorrebbe una fede, un credere, un affidarsi a Dio senza porsi dei perché su quel che accade nell’ avventura della vita di ciascuno.
    Senza cercare risposte, senza ragionamento, senza cercare Dio.

    28 Settembre, 2013 - 20:19
  57. Clodine

    Tweets (1)
    “ Tu però rimani saldo in quello che hai imparato e di cui sei convinto, sapendo da chi l’hai appreso e che fin dall’infanzia conosci le sacre Scritture: queste possono istruirti per la salvezza, che si ottiene per mezzo della fede in Cristo Gesù” . (2 Tim. 3, 14-15).
    Contra factum non valet illatio!

    28 Settembre, 2013 - 20:45
  58. elsa.F

    Ciao, Clodine!

    (14)

    28 Settembre, 2013 - 22:10
  59. lycopodium

    Ciao Clo!

    (9)

    28 Settembre, 2013 - 22:13
  60. Giovanni Mandis

    Optime Clodine 😉

    29 Settembre, 2013 - 0:17
  61. Ben tonata Clo!

    29 Settembre, 2013 - 9:05
  62. …tornata… sorry

    29 Settembre, 2013 - 9:05
  63. Clodine

    Tweets (2)
    nessun cruccio, nico, per il “refuso”. Diceva Sant’Agostino che le parole, spesso, nascondono pensieri perversi.
    Ma da te, da una catechista, di certo non lo credo!
    Buona Domenica a tutti .

    29 Settembre, 2013 - 10:22
  64. Marilisa

    Se chi impara ha cattivi maestri, meglio non imparare. E cercare buoni maestri, di quelli che ti fanno capire.

    29 Settembre, 2013 - 10:42
  65. Clodine

    “Il catechista è colui che fa memoria della Parola di Dio, si lascia -da questa -guidare in tutta la sua vita e la sa risvegliare nel cuore degli altri.. e trasmette fedelmente tutto quello che Dio ha rivelato, cioè, la dottrina nella sua totalità! Come Maria, che parte per aiutare Elisabetta. Il Suo primo atto è la fedeltà a Dio nella Sua vita, nella Sua storia, nella nostra Storia.
    La fede è memoria della Sua Parola. Il catechista è un cristiano che mette questa memoria a servizio del Suo annuncio”.
    Guai agli spensierati di Sion -dice il profeta- che pongono la loro sicurezza in sé stessi e nelle cose…

    Papa Francesco

    29 Settembre, 2013 - 11:02
  66. Giovanni Mandis

    L’unico maestro è Gesù Cristo.
    Ma c’è chi preferisce il catechismo di Piero Angela…

    29 Settembre, 2013 - 11:02
  67. Tweet
    “Rivestitevi dell’armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo.”
    (79)

    29 Settembre, 2013 - 11:05
  68. lycopodium

    Quoto Nico:
    “La trasmissione mnemonica è INDISPENSABILE.”

    29 Settembre, 2013 - 11:30
  69. @Clo
    Hai ragione, le parole possono essere ingannevoli.
    Per questo conviene scegliere La Parola: “Lampada sui miei passi è la Tua parola, luce sul mio cammino” (Sal 118)
    Buona domenica

    (non ho contato – conta?)

    29 Settembre, 2013 - 11:53
  70. Luigi Accattoli

    Un “bentornata” grande grande a Clodine.

    29 Settembre, 2013 - 12:47
  71. Sara1

    Buona Domenica e ben tornata Clodine.

    🙂

    29 Settembre, 2013 - 13:39
  72. elsa.F

    Angela è il sacerdote dello scientismo.
    Lo scientismo è assolutismo.
    Strano che trovi adepti fra scettici e relativisti.

    (118)

    29 Settembre, 2013 - 17:15
  73. elsa.F

    Non il possesso della conoscenza, della verità irrefutabile, fa l’uomo di scienza, ma la ricerca critica, persistente e inquieta, della verità.
    (Popper)

    (143, ops!)

    29 Settembre, 2013 - 17:31
  74. Nino

    Ipotesi darwiniana
    elsa.F scrive,
    28 settembre 2013 @ 13:23

    Risposta darwiniana
    Nino scrive,
    28 settembre 2013 @ 13:49

    Sulla creazione sottoscrivo
    nico scrive,
    28 settembre 2013 @ 13:44

    29 Settembre, 2013 - 18:39
  75. Nino

    Questioni di lana caprina
    @Ubi
    “Ma poi, alla fine, mi chiedo io: “quanto è “ortodosso” un catechista? Come lo valuto? E’ un altro piano ma pure conta.”
    —————————————–
    Mah, occhio e croce sarà ortodosso quanto i genitori che mandano i figli da quel catechista.
    Ovvero quel catechista-i corrispondono alla linea spirituale dei genitori?
    C’è differenza tra i catechisti, nel senso della preparazione e dell’indirizzo religioso-spirituale?
    – Opus Dei
    – Neocatecumenali
    – Focolarini
    – Diocesani
    – Maristi
    – Legionari di Cristo
    – Lefebvriani
    – Salesiani
    – Carmelitani
    – Gesuiti
    – Altri ordini religiosi
    Che io sappia, ad esempio, i figli di fedeli neocatecumenali e opusdeini frequentano solo chiese e catechisti di queste comunità.
    Altrettanta rispondenza riguarda coloro che frequentano le scuole cattoliche.

    30 Settembre, 2013 - 15:39
  76. Oddio, ma davvero potete scegliere in quell’Eden in cui abitate?

    Da noi un catechista si valuta in base al dono di sé che è disposto a fare nel servizio e nella preparazione, e si è costretti a diventare molto ma molto misericordiosi, perchè di persone disposte a spendersi per gli altri in questo servizio ce ne sono sempre meno: forse perchè i catechisti vengono massacrati di critiche ad ogni piè sospinto da coloro che ritengono che esercitare la “correzione fraterna” sia l’unico modo di porgere loro aiuto?

    30 Settembre, 2013 - 17:44
  77. Clodine

    condivido nico, totalmente !!

    30 Settembre, 2013 - 17:53
  78. Nino

    nico scrive,
    30 settembre 2013 @ 17:44
    Oddio, ma davvero potete scegliere in quell’Eden in cui abitate?
    Da noi un catechista si valuta in base al dono di sé che è disposto a fare nel servizio e nella preparazione,……..
    ——-
    Nico non ho proposto “modelli” , ho solo descritto lo scenario della realtà della capitale.

    In risposta ad Ubi che parlava della ortodossia e della valutazione del catechista.

    Anche da noi si valuta in base al dono di sé che è disposto a fare nel servizio e nella preparazione,……..

    Tuttavia avviene anche che nella mia parrocchia i battezzandi, i comunicandi, i cresimandi e i matrimoni siano per il 70% di fedeli provenienti da altre parrocchie.

    E non è un dato specifico della mia parrocchia.
    Del resto l’offerta religiosa della capitale è per ovvi motivi vasta e variegata.

    30 Settembre, 2013 - 19:26
  79. Scusa, Nino, se il tono era risentito.

    Stasera incontrerò 60 catechiste di diverse parrocchie, piene di voglia di imparare e di disponibilità verso i bambini, mosse dalla fede.
    Sono davvero un po’ stanca di sentir attribuire ai catechisti dituttounpo’: ci sono moltissimi limiti e tante cose da migliorare, ma è un popolo animato da grande fede, che ha tanto bisogno di aiuto.

    30 Settembre, 2013 - 20:12
  80. Luigi Accattoli

    Nico sono contento della tua serata. Quello che dici delle catechiste è lo stesso che dico io dei gruppi di coppie e famiglie. E’ irrispettoso e irresponsabile trinciare giudizi e stare a guardare.

    30 Settembre, 2013 - 21:45
  81. Grazie, Luigi.

    30 Settembre, 2013 - 23:06
  82. mattlar

    Nico, io sono pienamente d’accordo con te. Penso che i catechisti e tutti quelli che lavorano attivamente in parrocchia siano persone generose, con grande fede e anche, certamente, con molti (molti!) limiti. Ma intanto, stanno in frontiera tutti i i giorni, con generosità e dedizione. E’ per questo che quando leggo il Papa che parla delle zitelle, dei depressi e delle persone della parrocchia con il tono di mettere in ridicolo questi poveretti, onestamente mi rattristo e mi chiedo dove voglia arrivare. Perché con Scalfari è morbido e poi con chi, ogni giorno, si assume il carico per la sua stessa missione fa il sarcastico, come se si trattasse di una brigata di deficienti? Ha mai pensato che la depressione di alcuni cristiani possa derivare anche dal peso delle responsabilità che gratuitamente si assumono? Io non mi reputo tra quelli e conosco bene che ci sono cristiani che escono tristi dalla messa, ma forse si riprendono se gli diamo le botte in testa? E poi, sono sincero, quando vedo tutti gli applausi al Papa quando dice queste cose mi chiedo spesso dove si nascondono e che cosa fanno quelli che si spellano le mani…
    Sento di poter dire queste cose, confidando nella vostra comprensione e nella apertura di cuore, senza essere tacciato di essere un tradizionalista e un conservatore.

    1 Ottobre, 2013 - 13:06
  83. Marilisa

    “Sento di poter dire queste cose, confidando nella vostra comprensione e nella apertura di cuore, senza essere tacciato di essere un tradizionalista e un conservatore.”

    Mattlar, ti perdono solo perché oggi mi sono svegliata bene, ma non pretendere di avere la mia comprensione. L’apertura di cuore sì, ce l’hai tutta da parte mia.
    Guarda che il Papa non voleva essere sarcastico parlando di zitellaggio e non voleva dare botte a nessuno.
    Era un’ironia bonaria, un buffetto dato con il sorriso.
    Per raccomandare di parlare di Gesù e della religione cristiana senza dolorismi. Per rendere più accattivante l’approccio con la fede cristiana.
    E poi, perché mi fai il paragone fra il suo dialogare con Scalfari e il suo parlare ai catechisti e ai religiosi in generale? Si tratta di registri, e dunque di linguaggi, diversi in circostanze diverse.
    Gli applausi al Papa sorgono spontaneamente per il suo modo tanto colloquiale e spontaneo di parlare. Non posso credere che tu non l’ abbia capito.
    Allora Mattlar, mettiti gli occhiali giusti, ben puliti dai preconcetti, per afferrare la giusta definizione delle cose.
    Non preoccuparti, non ti “taccio” di conservatorismo. Io no.
    Mangia e dormi tranquillo.

    1 Ottobre, 2013 - 14:18
  84. mattlar

    Perdono si, comprensione no, apertura di cuore si. Due su tre: mi posso accontentare. Peraltro ho mangiato benissimo: ma già mi ero corazzato con lo stomaco d’acciaio dopo che @elsa.f ha poggiato le sue attenzioni su di me…
    Inoltre, dopo 40 anni di onorato servizio è vero che i miei occhi stanno cedendo. Me lo ha detto l’oculista la settimana scorsa, presbiopia e ipermetropia… 1,75 ma non ricordo di aver parlato, con lui o con altri, di preconcetti…

    1 Ottobre, 2013 - 15:10
  85. Marilisa

    Mattlar, domani l’Osservatore Romano pubblicherà un editoriale del direttore sul confronto fra il Papa e Scalfari.
    Mettiti gli occhiali giusti e leggilo. Io farò lo stesso.

    1 Ottobre, 2013 - 16:51
  86. @mattlar
    ti rispondo – con molto affetto e senza la minima intenzione di etichettarti – con quel brano del Vangelo che ritengo sia la chiave di lettura di tanti ammonimenti di papa Francesco:
    “A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più” Lc 12,48.
    Quando veniamo rimproverati di essere ‘da salotto’ o ‘zitelle’ io vi leggo un richiamo a non sentirci sicuri, a posto, arrivati.
    E’, a parer mio, la nostra (di noi che lavoriamo nella vigna, per scelta o per Provvidenza) maggior tentazione.
    Ti è mai capitato di sentire, quando si parla’tra noi’: “ma guarda quei genitori, non sono proprio capaci di educare i bambini” “ma come si fa a non pregare in famiglia?” e tanto tanto altro, con uno sguardo giudicante che deriva spesso dal nostro sentirci, tutto sommato, ‘a posto’?
    Ecco, papa Francesco ci ricorda che non siamo a posto se non siamo ‘fuori posto’ ossia se non ci decentriamo, se non mutiamo la nostra prospettiva, anche in una sola, piccola cosa.
    E’ sempre la logica del vangelo, quella del fariseo e del pubblicano, quella degli operai dell’ultima ora e dell’invidia di quelli della prima, quella del fratello maggiore… quanti esempi vogliamo?

    Quando i miei figli mi dicevano “mamma, quanto rompi!!!” io rispondevo sempre “è il mio compito istituzionale”. Papa Francesco ci scomoda. E’ tra i suoi compiti, io credo.

    1 Ottobre, 2013 - 18:33
  87. Sara1

    io l’ho interpretato diversamente, non da salotto ma da strada.
    Insomma, tipo armatevi e partite.

    1 Ottobre, 2013 - 18:44
  88. mattlar

    Grazie Nico della risposta. Mi fa piacere confrontarmi su questi punti che per me sono veramente di difficile comprensione… io vedo un po’ una messa alla berlina… si certo non prendiamo troppo sul serio, sono d’accordo. Però sono sempre immagini molto di impatto che colpiscono molto il pensiero comune e che, in fondo, lo assecondano un po’… quante risate si sono fatti i giornali sulle suore zitelle… e sui social network ancora di più… finalmente qualcuno che li tratta per quello che meritano… si fa una fatica enorme a far capire a chi è lontano che le suore non hanno tutte i baffi e non sono zitelle e poi arriva il papa. Hai mai sentito l’espressione “fraticello”… invece di frate? Hai mai notato chi lo dice… che pensa che, in fondo in fondo, sia un povero deficiente incapace di vivere “nel mondo”…

    1 Ottobre, 2013 - 20:20
  89. mattlar

    Altro tema.
    A suo tempo mi lasciò perplesso il battesimo di Magdi Allam. Potete controllare i post di allora… Certo, da una parte mi rallegrevo di una conversione, certamente sentita, vissuta, creduta, cercata. Questa la difenderò sempre. Dall’altra, mi ha lasciato molto perplesso la ostensione del battesimo di un politico, proprio dal Papa, proprio la notte di Pasqua, proprio con un altro politico come padrino… non si rischiava di confondere la ricerca vera di Dio con la politica, con un’alleanza particolare, con un’esibizione… con alcuni esponenti di una sola parte politica…
    Oggi onestamente da una parte senza dubbio ci si deve rallegrare e lo faccio sinceramente di una rinnovata vicinanza ai non credenti e delle lettere che il Papa scrive ai giornali… ma possibile che esista solo Repubblica? E’ possibile che il Papa sia interessato a percorrere un tratto di strada soltanto con Scalfari? E noi, ci rallegriamo perché finalmente il Papa è dalla nostra oppure perché veramente una persona cerca Dio con cuore sincero? E se cerca Dio con cuore sincero, c’è veramente bisogno di scriversi lettere sul giornale con il Papa?
    Sono dubbi… Marilisa, domani leggerò senz’altro l’osservatore.. ma per gli occhiali uso quelli che mi ha consigliato l’oculista… sono giusti perché sono miei…

    1 Ottobre, 2013 - 20:33
  90. lycopodium

    Caro Mattlar,
    condivido quanto scrivi per l’oggi e (ahimè) per lo ieri…
    Una piccola aggiunta.
    Ti chiedi: perché solo Repubblica?
    Qualcuno pensa sia un approccio latamente missionario o una presa di contatto alla cortile dei gentili.
    Non direi.
    Entrambi gli approcci fanno parte del DNA ecclesiastico.
    Ma ce n’è un terzo, che chiude il cerchio con più rispetto dei dati di realtà.
    E’ l’approccio “concordatario”.
    La Chiesa gerarchica sa l’arte della realpolitik
    (cosa che non mi scandalizza affatto, dato il quantum di umanità che il Popolo di Dio ha in sé, che gli è proprio nonostante qualche VIRGINITAS DIABOLICA ne provi orrore).
    La Chiesa gerarchica attuale ha individuato (con molta perspicacia) il potere cultural-mediatico-politico vincente.
    Sa che questo potere ha convinto o irretito molti, fuori e dentro il Popolo di Dio stesso.
    Con questo potere cerca di venire a patti, di trovare un modus vivendi che garantisca una quota di libertà, per quanto sotto condizionamento.

    Alcuni applaudiranno il nuovo trono & altare, altri vi vedranno sciagure.
    Io speriamo che me la cavo…

    1 Ottobre, 2013 - 21:04
  91. Mattlar e Lyco, grazie.
    Una delle cose che apprezzo di Francesco è la sua capacità di provocare ‘dissonanze cognitive’, il modo più efficace per aprire spazi al dialogo e per promuovere la conoscenza.
    Ma non ci sarà mai il papa perfetto. Ognuno di noi se ha grazia incontrerà nella propria vita una figura che si avvicina al suo sentire, e che sarà contemporaneamente agli antipodi del sentire di un altro.

    Notte – che possiate ricevere una rosa
    🙂

    1 Ottobre, 2013 - 21:35
  92. mattlar

    Nico, cosa intendi per dissonanze cognitive?
    ps ti posso chiedere un tuo parere sulle predilezione per Repubblica e Scalfari?
    grazie della rosa (?!) che ricambio con piacere

    2 Ottobre, 2013 - 9:18
  93. La rosa rimanda a santa Teresina, che ricordavamo ieri.

    La dissonanza cognitiva è una sorta di ‘incoerenza’ tra due concetti che sono entrambi importanti. A livello cognitivo si usa questa strategia in modo da provocare la riflessione da parte del soggetto e condurlo poi a modificare il proprio mondo cognitivo e/o il proprio comportamento.
    Un esempio classico di dissonanza cognitiva è proposto da Gesù:
    la logica umana, sempre accettata, afferma che dobbiamo amare gli amici e odiare i nemici. ‘Ama i nemici’ è una dissonanza cognitiva che ti costringe a pensare e ti obbliga o a rifiutare il comando o a modificare sia il mondo cognitivo (i nemici non sono persone da odiare) sia il tuo comportamento (inizio a perdonare coloro che mi fanno del male).

    A scuola e in ogni contesto educativo è un modo per ottenere immediatamente attenzione, interesse, e quindi per promuovere la possibilità (non la garanzia, la possibilità) che le persone introducano delle modifiche nei loro pre-giudizi (non inteso in senso negativo, ma in senso di giudizi che si hanno sulle cose prima di passarle al vaglio dell’analisi).

    Pensa a quanto stiamo discutendo sul fatto che il papa ha affermato che ognuno deve seguire ciò che sente essere il Bene: non sappiamo se questo contribuirà a suscitare la fede nelle persone, ma certo dà da pensare. E’ SEMPRE un servizio prezioso reso all’umanità.

    Cosa penso di Repubblica?
    Fa parte delle dissonanze cognitive: se avesse usato ‘Avvenire’ o un discorso durante un’udienza, nessuno lo sarebbe stato minimamente a sentire.
    Ha scelto chi per primo ha avuto l’idea di porgli delle domande direttamente, e a lui ha risposto. Una risposta a una persona, come le telefonate o le lettere a singoli; e ‘scegliere’ uno vuol dire ‘lasciare’ tutti gli altri.

    2 Ottobre, 2013 - 11:10
  94. mattlar

    Nico, avevo notato anche io l’effetto delle dissonanze cognitive, anche se non sapevo che ci fosse una definizione scientifica a e conosciuta come me la hai spiegata tu (e ti ringrazio).
    Sul punto di Repubblica non mi sono spiegato bene. A me non dispiace che abbia scritto a Scalfari o a Repubblica. E’ evidente che ha più risonanza ed efficacia scrivere all’esterno che parlare in casa. Quello che mi chiedo è: perché sempre e solo a scalfari repubblica? Cerca il dialogo con i non credenti o il dialogo con i radical chic?

    2 Ottobre, 2013 - 11:32
  95. 🙂
    Bergoglio radical chic, mi mancava.
    😉
    Fermarsi al dialogo con Scalfari o rivolgersi anche a quelli dell’UAAR? O parlare con gli atei devoti per consolarli?
    A me tutto questo sembra poco importante, mi interessa di più vedere con quanti riesce a comunicare, attraverso questo suo parlare con qualcuno.

    D’altra parte, credo che basti lasciargli tempo: non è mica finita qui…

    2 Ottobre, 2013 - 11:49
  96. mattlar

    “Bergoglio radical chic, mi mancava”.
    Perdonami, Nico, ma dire che io ho detto questo è sleale.

    2 Ottobre, 2013 - 12:46
  97. Ma no!!!
    Era un accostamento per sorridere, che ho fatto io!

    …spesso provoco fraintendimenti volendo essere spiritosa, è evidente che non mi riesce bene, chiedo scusa.

    2 Ottobre, 2013 - 12:52

Lascia un commento