Calci dalle parti di Pisa: sindaco e prete per Haiti

Calci è un paese della Valgraziosa a due passi da Pisa, verso l’interno. Non ci sono mai stato ma ho lì un amico che mi invita e mi informa: è il parroco don Antonio Cecconi, conosciuto alla Caritas nazionale. In accordo con il sindaco Bruno Possenti ha fatto una proposta ai 5.800 abitanti e in particolare agli sposi novelli, stante che gli sposi hanno a vedersela col sindaco e col prete: un’adozione a distanza per i bambini di Haiti restati senza famiglia o menomati. Nel primo commento il testo della lettera ai “carissimi concittadini”.

9 Comments

  1. Luigi Accattoli

    [Segue dal post] Ecco la lettera del sindaco e del proposto di Calci:

    Carissimi concittadini, i moderni mezzi di comunicazione riescono a suscitare grandi emozioni collettive, che però durano poco. Anche le più grandi tragedie vengono presto dimenticate.
    L’isola di Haiti è stata distrutta dal terremoto. La popolazione, già poverissima, è rimasta in condizioni disperate. Tanti bambini hanno perso i genitori. Tanti altri, rimasti menomati, hanno bisogno di cure mediche. E tanta altra gente è bisognosa di tutto. Eppure, a pochi mesi di distanza, non se ne parla più.
    Nonostante le difficoltà che in questo momento sta attraversando il nostro paese, possiamo e dobbiamo fare qualcosa. L’adozione a distanza può dare a molti bambini di Haiti la speranza di un futuro, come pure il sostegno a progetti di riabilitazione può mettere molte famiglie in condizione di ripartire. Abbiamo individuato, come “canali” attraverso cui far pervenire gli aiuti, due organizzazioni affidabili e presenti sul posto: la Fondazione Rava e la Caritas.
    Facciamo appello allo spirito di solidarietà umana e di carità cristiana che in tante occasioni avete saputo manifestare. In particolare, proponiamo alle nuove famiglie che in quest’anno si uniscono in matrimonio, di “invitare” simbolicamente un bambino di Haiti a unirsi allo loro festa.
    Per ulteriori notizie e per informazioni sulle modalità operative, potete rivolgervi alla Propositura o all’Ufficio di Segreteria del Comune.

    Don Antonio Cecconi – Proposto di Calci
    Bruno Possenti – Sindaco di Calci

    4 Giugno, 2010 - 6:58
  2. rossocardinale

    Quando il “fare” vale molto di più del “parlare”.

    Come quelle coppie che rinunciano alle bomboniere o al superfluo e inviano l’equivalente alle suorine di Madre Teresa di Calcutta,per esempio.O quelle famiglie che avendo già figli,ne adottano anche a distanza,magari della stessa età,e poi si ritrovano a fare feste di diciottanni o di laurea per i figli e per gli adottati,tutti insieme,a gloria di Dio e degli insegnamenti evangelici.
    Qualche tempo fa qualcuno su questo blog si interrogava su che cosa fare per essere buoni cristiani:esempi come quello proposto a Calci potrebbero essere un inizio concreto da affiancare a riflessioni,interiorità,preghiera e ricerca personale.

    4 Giugno, 2010 - 13:24
  3. “date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio”.

    “E chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è mio discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa”.

    4 Giugno, 2010 - 16:26
  4. fiorenza

    Sì, ma ci sono tanti modi di “dare”, o di “fare”. Ti ricordo, Ubihumilitas, i Padri del deserto che ti piacciono tanto, e che piacciono tanto a Marcello, e tanto anche a me.
    Gli anziani si recarono da padre Abraham, il profeta della regione, e lo interrogarono su padre Banè dicendo: “Ci siamo intrattenuti con abba Banè sulla clausura nella quale egli si trova adesso; ci ha detto queste gravi parole: egli stima tutte le elemosine che ha fatto nel suo passato come una profanazione”. E il santo vegliardo Abraham rispose loro e disse.”Ha parlato rettamente. Durante il tempo nel quale abba Banè distribuiva le elemosine, sarà arrivato a nutrire forse un villaggio, una città, una contrada. Ma ora è possibile a Banè levare le sue due mani affinché l’orzo cresca in abbondanza nel mondo intero. Gli è anche possibile, ora, chiedere a Dio di rimettere i peccati di tutta questa generazione”.
    E Cristina campo commenta dicendo che si tratta di “quell’amore che porta il nome strano di Comunione dei Santi. Tutti i portenti, tutte le conversioni, tutte le grazie di cui narrano le storie dei Padri del deserto sono largiti a qualcuno “per la pena che s’è assunto” per qualcun altro, per la privazione e l’umiliazione che qualcun altro ha accettato. Ogni altra forma di carità, verso Dio o verso il fratello, apparirebbe ai Padri giustamente risibile: sentimentalismo o complicità”.
    Con questo non voglio certo dire (non fraintendetemi) che non apprezzo l’iniziativa del parroco e del sindaco di Calci che mi pare, invece, cosa molto bella.

    4 Giugno, 2010 - 22:12
  5. Cara la mia concittadina Fiorenza, ti sono grato che tu non mi abbia ignorato.

    Sembra a me (probabilmente a te è sfuggito…) che sia su questo blog, che sul mio inutile blog io abbia parlato e incitato spesso e volentieri al modo altro… cioè della necessità della preghiera della comunione, del sacrificio e dell’apostolato….

    “Ubi humilitas scrive,
    27 marzo 2010 @
    Sostieni Benedetto XVI (davvero però!):
    Prega Comunicati Sacrificati Sii Apostolo”

    Ovviamente questo vale per ogni altra causa…

    Ne ho fatto anche oggetto di due post sul mio inutile blog…
    http://francescoriparalamiacasa.splinder.com/post/22707142/ribadire-senza-mai-stancarsi

    Per quel che riguarda i detti dei Padri del Deserto c’è questo di S.Antonio il grande che è un poco in controtendenza con quello che postavi tu…

    “Un fratello disse al padre Antonio: “prega per me”.
    L’anziano gli dice: non posso io avere pietà di te, e neppure Dio, se non sei tu stesso a impegnarti nel pregare Dio.”

    Ripeto anche a te che la mia risposta non è polemica, ma è il mio modo schietto, sono fatto così…
    e quindi in questo stesso spirito ti dico che, nella nostra Firenze spesso mi reco a messa alla Santissima Annunziata… e tu sai benissimo che è vicinissima alla cappella di S. Francesco Poverino… e non disdegno la Domenica di sentir messa anche lì… passo dal Novus al Vetus Ordo e viceversa con assoluta tranquillità… e quanto a dottrina mi sento ben fondato…

    insomma non vediamo “modernisti” ove non vi sono e non vi applichiamo tale categorie di pensiero o “dottrina” a chi non le ha.

    Insomma faccio mia l’affermazione di quel personaggio buffo di nome “er tripparolo” che scrive sul blog Messainlatino:

    “non sono un modernista patetico nè un tradizionalista isterico”…

    Tutto questo giusto a mò di chiarimento, senza rancore o polemica.
    Ti ringrazio per non avermi ignorato. Un cordiale saluto dalla tua stessa Firenze.

    4 Giugno, 2010 - 22:57
  6. Non so come ma del mio commento che riportavo a citazione nel post precedente è saltato un pezzo, lo riposto:

    “”Ubi humilitas scrive,
    27 marzo 2010 @

    Sostieni Benedetto XVI (davvero però!):
    Prega
    Comunicati
    Sacrificati
    Sii Apostolo

    Ps. Detto senza offesa per Lycopodium e altri e senza voglia di polemica, quello delle firme e degli “appelli” è un’altra forma di “schieramento” un poco ideologizzante.

    L’appello per tutti i cristiani lo suona la campana che annuncia la Messa, e la presenza ad essa è la firma più valida. Comunione in Dio con i fratelli.

    Poi la mia opinione è giustamente “opinabilissima”. Però volevo dirla.”

    Tale commento si trova nell’articolo:
    “Pedofilia:il contrappasso del nascondimento” del 25 marzo 2010

    4 Giugno, 2010 - 23:14
  7. @ Fiorenza

    Una domanda: ma Giovedì 3 Festa del Corpus Domini, alla messa delle 21:00 e alla processione ci sei stata? Può darsi pure che ci si è visti…

    Un salutone.

    4 Giugno, 2010 - 23:21
  8. roberto 55

    A Fiorenza l’ardua risposta …………….
    Buona serata !

    Roberto 55

    7 Giugno, 2010 - 17:56
  9. fiorenza

    Scusa se ti rispondo in ritardo, Ubi. No, non c’ero alla processione. Ma credo che, anche se non ci vediamo, ci incontriamo sempre, nella preghiera. Così come non ci ignoriamo mai, anche quando non interloquiamo direttamente. Un salutone anche a te e buonanotte.

    8 Giugno, 2010 - 22:50

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