Ucciso in Turchia il vescovo Luigi Padovese

L’avevo intervistato, gli ero amico e ora piango la sua morte: Luigi Padovese, milanese di nascita, cappuccino per vocazione, per mandato papale vicario apostolico dell’Anatolia. E’ stato ucciso oggi a Iskenderun, in Turchia. Lo ha confermato il nunzio apostolico in Turchia Antonio Lucibello. Pare sia stato assassinato a colpi di coltello nella sua abitazione. Secondo l’emittente privata Ntv, sarebbe stato ucciso dal suo autista, al quale aveva aperto la porta di casa. Un «fatto orribile, incredibile, siamo costernati»: è questa la prima reazione di padre Federico Lombardi, portavoce del Vaticano. – Domani il papa parte per l’isola di Cipro, che è divisa tra una Repubblica di Cipro abitata in prevalenza da greco-ciprioti con presenza di truppe greche e una Repubblica turca di Cipro del Nord abitata in prevalenza da turco-ciprioti e con presenza di truppe turche, nata 36 anni addietro a seguito di un intervento armato della Turchia in risposta a un analogo intervento greco. – Qui un testo del vescovo ucciso, che si qualificava come “amico e innamorato della Turchia”, pubblicato dalla rivista MONDO E MISSIONE nel 2007.

22 Comments

  1. raffaele.savigni

    Mi ha dato purtroppo la notizia poco fa un’autorevole collega universitaria, storica del Cristianesimo, che si reca ogni anno in Turchia presso mons. Padovese in occasione degli annuali convegni sulle comunità cristiane fondate da Paolo e Giovanni nell’attuale Turchia.
    Mons. Padovese, vescovo in Turchia, era promotore di importanti incontri culturali sulle origini cristiane e animatore del dialogo col mondo islamico.
    Era un uomo mite, colto ed aperto al dialogo. Io l’avevo conosciuto personalmente quando, tre anni fa, partecipai a Iskenderun (presso Antiochia e Tarso), ad un incontro interreligioso cattolico-islamico presso il Centro per il dialogo col mondo islamico nato per ricordare don Santoro, anche lui barbaramente ucciso da fondamentalisti islamici.
    Credo che dobbiamo meditare sulla gravità di questi episodi e, pur senza sposare le note posizioni dell’on. Pera, dire un chiaro NO all’ingresso della Turchia in Europa, finché non sarà in grado di garantire la libertà religiosa ed il rispetto dei diritti di tutti.
    In queste ore in cui giustamente condanniamo l’azione di Israele dobbiamo condannare con la stessa forza la politica criminale del governo iraniano, la politica di Hamas ed i fondamentalisti turchi, tollerati dall’attuale governo.
    Vi chiedo di ricordare nella preghiera questo martire del dialogo interreligioso

    3 Giugno, 2010 - 15:10
  2. fiorenza

    Subito, subito, per vincere lo sgomento, ho pregato per lui e pregato lui di pregare per noi. Quale segno, quale grazia, versare il proprio sangue nel giorno del Corpus Domini!

    3 Giugno, 2010 - 16:39
  3. fox

    Ho conosciuto Mons. Padovese, l’anno scorso durante un incontro. La notizia della sua morte ha suscitato in me sgomento e rammarico per la perdita di una persona dalla fede concreta. Una fede fatta di ascoto, rispetto, e capacità di tessere relazioni..Era una persona positiva, che faceva piacere incontrare perchè ti faceva venire la nostalgia del Cielo!

    3 Giugno, 2010 - 20:33
  4. dontizio

    è stato mio professore alla Gregoriana. Se conosco qualcosa dei padri della Chiesa è anche per suo dono.

    3 Giugno, 2010 - 20:45
  5. rossocardinale

    In mezzo allo sgomento,alle preghiere,alla tristezza per la scomparsa di una così mite persona ma grande tessitore di dialogo, non riesco a comprendere (e lo dico senza vena di polemica o criticismo)dove la signora Fiorenza possa vedere segni o grazia del Cielo nell’assassinio del vescovo Padovese.Forse,sono io che non capisco o non sono abbastanza credente.

    3 Giugno, 2010 - 22:30
  6. Di poveri squilibrati purtroppo è pieno il mondo!

    Per le restanti considerazioni…

    “Promuovere, favorire, accettare i dialoghi, a tutti i livelli e in ogni tempo, è
    una regola di saggezza e di prudenza che attira la benedizione del cielo e
    della terra.
    Che tutti i Nostri figli, che tutti coloro che sono segnati dal sigillo del
    battesimo e nutriti dalla speranza cristiana, infine che tutti coloro che sono
    uniti a Noi per la fede in Dio, uniscano le loro preghiere alla Nostra per
    ottenere dal cielo il dono della pace: di una pace che non sarà vera e
    duratura se non si baserà sulla giustizia e l’uguaglianza. Che a tutti gli
    artigiani di questa pace, a tutti coloro che con cuore sincero lavorano per il
    vero bene degli uomini, vada la grande benedizione che Noi accordiamo
    loro con amore al nome di Colui che ha voluto essere chiamato “Principe
    della Pace”

    3 Giugno, 2010 - 22:49
  7. lycopodium

    Ingeneroso, rossocardinale.
    La tradizione cristiana conosce la “teologia del martirio”, riassunta in modo “ufficiale” nel Prefazio dei Martiri:
    «A imitazione del Cristo tuo Figlio, il santo martire … ha reso gloria al tuo nome e ha testimoniato con il sangue i tuoi prodigi, o Padre, che riveli nei deboli la tua potenza e doni agli inermi la forza del martirio, per Cristo nostro Signore».
    E, pure -se si vuole- l’ “ateologia” del martirio (si veda l’ “Assassinio nella cattedrale” di Eliot).
    Del resto, anche la Croce -umanamente parlando- fu solo un fatto di sangue.
    Eppure …
    Quindi, attenzione a derubricare la realtà delle cose, vedendovi “meno”.

    Come, ad esempio, prendere l’ “odium fidei” per semplice patologia psichiatrica …

    4 Giugno, 2010 - 5:10
  8. roberto 55

    Capiremo meglio, nelle prossime ore, o, forse, nei prossimi giorni, il movente e la dinamica di quest’orribile, agghiacciante omicidio, ma, certo, restiamo sgomenti e profondamente addolorati per il sacrificio di Monsignor Padovese: mi unisco a Fiorenza nella preghiera per lui.

    Roberto 55

    4 Giugno, 2010 - 5:16
  9. ….. effettivamente mi fai sorgere un dubbio sul giudizio che io stesso ho espresso sulle condizioni psicologiche dell’assassino…

    …che sia stata la deformazione professionale… il timore di crociate o guerre “sante”… oppure… addirittura… di un eccesso di zelo di misericordia nei confronti di un peccatore contro il Quinto Comandamento?

    4 Giugno, 2010 - 11:43
  10. rossocardinale

    Sono e sarò sempre unito ai miei fratelli e sorelle nella preghiera e,pertanto,vicinissimo alla signora Fiorenza e al suo sentire.Non credo di essere stato ingeneroso nel mio commento,forse sono stato poco chiaro.Ciò che intendevo dire è che sono rimasto così sconvolto che non sono riuscito a pensare subito,come ha fatto la signora Fiorenza,ad un martirio,a collegare la giornata del Corpus Domini all’assassinio,a vedere in questa morte un sacrificio per la gloria di Dio.Mi sono lasciato prendere dallo sgomento,dalla tristezza per una perdita così importante per il dialogo.Probabilmente,ciò denota le mie mancanze in materia di fede ma sicuramente non era una critica e neppure un tentativo di vedere “meno” in una realtà così atroce.

    4 Giugno, 2010 - 12:27
  11. Sua Santità Benedetto XVI così commenta così con i giornalisti a bordo dell’aereo l’assassinio del vescovo.

    “L’uccisione di mons. Luigi Padovese non è “un assassinio politico o a sfondo religioso” e il fatto “non può essere attribuito alla Turchia e ai turchi, e non deve oscurare il dialogo”.

    Eccesso di zelo anche del Papa?

    Lycopodium non te la prendere, non è polemica la mia, è che sono fatto così..
    sicuramente sotto il mio finto vello d’umiltà, si nasconde l’irto e pungente pelo di lupo vanaglorioso…

    4 Giugno, 2010 - 12:39
  12. fiorenza

    Tornando a “odium fidei” e “patologia psichiatrica”, lycopodium, ti dirò che questo è un tema su cui, senza venirne mai a capo, mi arrovello da anni. Come mai se ne parla così poco e sempre in maniera inadeguata? O sono io che non trovo le fonti giuste? Hai qualche testo da indicarmi, o qualche suggerimento da darmi? Qualche piccola luce in tanto buio, insomma.

    4 Giugno, 2010 - 21:38
  13. Marcello

    Mons. Padovese, come don Andrea Santoro, era in Turchia perché amava il Medio Oriente, l’Islam e i musulmani, credeva nel dialogo e nella ricchezza del Cristianesimo orientale.

    Sapevano ambedue che la loro presenza ad alcuni era sgradita e -pur battendosi con ottimismo contro i pregiudizi- accettavano serenamente il rischio.

    Questo mi basta per dare un primo pacato giudizio.

    In ogni caso ricordiamoci oggi dei cristiani di Turchia.

    4 Giugno, 2010 - 22:06
  14. lycopodium

    Fiorenza al momento non posso indicarti testi “definitivi”.
    Anche perché mi è difficile non percepire un certo disagio nelle formulazioni degli studiosi e, come facilmente si evidenzia anche in questo blog, di molti cristiani comuni.
    Fino ad una certa data, in effetti, era del tutto spontaneo associare il martirio alla confessione (fino all’effusione del sangue) dell’identità cristiana.
    Poi la sensibilità si è spostata verso altri tipi di criteriologia: l’ “odium fidei” è diventato, nella percezione dei più (e non senza aspetti anche condivisibili), un caso particolare dell’ “odium iustitiae”.
    Oggi, così, è del tutto autoevidente il martirio di un Romero, di un Popielusko, di un Puglisi … (ed io sono “devoto” da sempre alla figura laica di Jan Palach). Il risultato però è quello di mettere in sospetto proprio “la confessione l’identità cristiana”, che per poter essere “dicibile” deve essere ricodificata sotto altra forma (l’amicizia con i popoli, la lotta ai pregiudizi, l’approccio dialogico e non proselitistico …), come se l’unica forma del cristiano non fosse Cristo.
    Paradossalmente, ma non del tutto, la vera consapevolezza “teologica” sembrano averla (rovesciata) proprio i persecutori!

    Mentre

    5 Giugno, 2010 - 5:18
  15. Luigi Accattoli

    Sul martirio c’è invece – a mio parere – abbondante riflessione e non vedo come se ne possa trarre motivo di pessimismo: forse è l’unico aspetto fiorente delle Chiese cristiane di questa nostra età. E immagino basti a riscattare il resto. Giovanni Paolo ha svolto un vasto magistero che mi pare abbia dato i suoi frutti. L’attenzione a nuove facce del martirio non ha fatto perdere di vista la sua faccia centrale ma ci ha aiutati a coglierla per intero.
    Questa è almeno la mia opinione. Qui appena abbozzata, ma che una volta ho avuto modo di argomentare con una certa ampiezza. Nella pagina ANTOLOGIA DELLE PUBBLICAZIONI elencata sotto la mia foto si può rintracciare un dossier giornalistico che curai in vista del grande Giubileo che commemorò i Martiri del XX secolo – dossier che fu pubblicato nel 2000 dalla San Paolo con il titolo NUOVI MARTIRI – e cliccando sul titolo se ne può leggere la premessa.
    Don Andrea Santoro, Annalena Tonelli, Leonella Sgorbati e ora il vescovo Padovese, i sette trappisti dell’Atlas e tanti altri con loro sono martiri nel senso classico e pieno e glorioso della nostra tradizione: martiri della missione e dunque della fede. Nel fatto che oggi siamo più sensibili di ieri verso i martiri della giustizia, della carità e della dignità dell’uomo e della donna non vuol dire che non sappiamo riconoscere i martiri della fede.

    5 Giugno, 2010 - 18:34
  16. fiorenza

    Grazie, Lyco. Grazie, Luigi.

    8 Giugno, 2010 - 22:54

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