C’è dell’avventura nel Papato

Oggi come sempre c’è dell’avventura nelle vicende del Pontificato romano. Il 13 maggio 1981 ce lo ricordarono i proiettili di Alì Agca. L’11 febbraio e il 13 marzo di quest’anno siamo stati richiamati al sentimento di quell’avventura dalle serene parole di Benedetto e di Francesco. I pieni poteri conferiti ai Papi nel segno della continuità garantivano la tenuta dell’istituzione, ma passati a un Vescovo di Roma disposto a rinunciare al Pontificato e a un altro inteso ai cambiamenti procurano ansia. E’ verosimile che domani sia l’ala della tradizione a cercare di ridurli.

105 Comments

  1. lycopodium

    Sarà l’ora tarda ma,
    mentre ho aderito con ammirazione al post precedente,
    non riesco invece a capire la logica di questo.
    Il cui centro di gravità solo in apparenza è la parola “avventura”.
    In realtà tutto porterebbe anche ad un focus d’altra natura,
    individuabile in termini quali “proiettili” o “attentato”.

    18 Ottobre, 2013 - 0:16
  2. Io invece colgo il focus nella parola “pieni poteri”.
    Mi sembra che Luigi ci proponga una sorta di ossimoro: i tradizionalisti che pensano di ridurre i pieni poteri del papa.
    Ma è un ossimoro che si fa realistico oggi, dato il modo in cui due papi hanno vissuto e stanno vivendo il papato.

    Interessante prospettiva…

    18 Ottobre, 2013 - 8:39
  3. Sara1

    Ha scritto una cosa simile Discepolo ieri: sogna un cristianesimo sempre meno dei preti e del catechismo. Che è il sogno di alcuni ma che potrebbe poi venir usato da altri per tutt’altri (e facilmente immaginabili).

    Però Francesco non mi pare ingenuo e si deve essere accorto che la riforma della Curia è voluta da persone diverse e per motivi diversi.

    18 Ottobre, 2013 - 8:44
  4. Sara1

    Altri motivi, scusate.

    18 Ottobre, 2013 - 8:44
  5. Sara1

    Comunque c’è differenza tra conservatori e tradizionalisti. Ho seguito la polemica del Foglio dell’ultima settimana e si vede tutta:

    http://www.ilfoglio.it/soloqui/20157

    Questo è uno dei casi dove tutto sommato tenere in piedi il prestigio del Papa non è male.

    18 Ottobre, 2013 - 8:59
  6. Francesco73

    “Avventura” mi pare un focus perfetto.
    Se guardato con occhi d’attualità, basterebbero gli ultimi 30 anni a trovare conferme. Nel caso di Wojtyla, poi, io ho sempre pensato che il mood giusto fosse “Vita spericolata” (ma mi riferisco solo al titolo, non al testo di tutta la canzone di Vasco).
    “Avventura” associata a “Papato”, però, da l’idea di cosa sia la storia della Chiesa, e la storia in generale davanti agli uomini. Una miriade di peripezie, di colpi di scena, di cadute e di riscatti, ma tutto dentro un flusso lunghissimo di XX secoli. Un tempo enorme e profondo, che però – paradossalmente – agli occhi di Dio resta come un soffio, ed è già passato.

    18 Ottobre, 2013 - 11:32
  7. Luigi Franti

    PIeni poteri? Ma di fare che? Se guardiamo in prospettiva (dal di qua, si capisce; che cosa si veda dall’aldilà non lo sappiamo proprio) gli ultimi centocinquanta anni di sede petrina non vediamo forse una serie di grandi (talora grandissimi) pontificati fallimentari? Quale di quei grandi (talora grandissimi) papi è morto (o si è ritirato) potendo pensare di aver realizzato, sia pure in parte, il programma del proprio pontificato? Non hanno forse dovuto tutti, chi più chi meno, fare i conti con una sorta di maligna ed apparentemente invincibile eterogenesi dei fini? Paolo VI, uno dei più intelligenti fra loro, lo ammise apertamente: “pensavamo che sarebbe arrivata una primavera per la chiesa ecc. ecc.”

    Ecco un altro paradosso cristiano, dopotutto.

    18 Ottobre, 2013 - 12:21
  8. Luigi Franti

    Il presente pontificato poi è talmente ben intenzionato che promette di riuscire catastrofico. (Niente paura, la barca non affonderà per questo)

    18 Ottobre, 2013 - 12:22
  9. Luigi, temo che il tentativo sia già in atto. Del resto quando sento chiedere al Papa di parlare meno, o quando leggo che il Papa debba riprendere la sua distanza e sacralità, diciamo che i dubbi mi vengono. Osservo solo che Cristo andava in giro a piedi, probabilmente gli puzzavano anche, accostava la gente, l’abbracciava, piangeva. Solo una cosa non si sa: se il Signore abbia mai riso, e questo è espediente buono per farci un bestseller come Il nome della Rosa. Ma, a parte questo, sì, trovo anche un po’ stucchevole questo continuo richiamo al Papa su come egli debba fare il suo mestiere. L’idea che detto “mestiere” possa cambiare, e sia cambiato nel corso dei secoli, questo è impensabile. San Pietro non mi pare fosse lontano e sacrale dalla gente, sarà che a me piace il Quo Vadis che è un romanzo ma mi piace immaginarlo così, però ci sono stati anche Papi con mogli, amanti, figlie, con l’armatura pronti ad andare in guerra e capaci di fare “patenti crocioni” sulla testa di Cellini (se ben ricordo) che risponde al fuoco durante l’assalto dei Lanzichenecchi.

    Perché avere paura del cambiamento?

    18 Ottobre, 2013 - 12:59
  10. Clodine

    Non scherzare, Tonizzo, sulla sacralità della successione Petrina, del Papato: realtà ontologica, non archeologia da preservare. Non si tratta di salvaguardare l’istituzionalità organizzata relativa ad una struttura confessionale qualsiasi, ma della Rivelazione cristiana, di una precisa Volontà del Suo fondatore: Gesù Cristo, il Risorto che l’ha voluta così, proprio come espressa dalla LG8 in riferimento alla Chiesa Cattolica.

    Se anche i papi susseguiti nel bimillenario incedere avessero indossato l’armatura, come dici tu, o avuto moglie e figli o fossero peccatori pronti a dissipare intere fortune, non cambierebbe l’elezione divina del Papato perché nessuno mai potrà spogliare il Verbo sussistente del suo significato pregnante….

    18 Ottobre, 2013 - 14:34
  11. Clodine

    Il testo conciliare [LG8] infatti, conferma la dottrina di sempre, non la si può mistificare o raggirare o modificare: richiama espressamente al governo del Papa e dei Vescovi nella Chiesa Cattolica. Per quanto, malgrado la chiarezza del testo conciliare che non lascia spazio a dubbi sull’esistenza del successore di Pietro, si sia andata allungando sempre più l’ombra lunga dell’ambiguità; un mistero che non ci è dato ancora sapere…

    18 Ottobre, 2013 - 14:41
  12. Non ci sto affatto scherzando, Clodine. E non lo metto in dubbio. Ma quello che contesto è un richiamo a un concetto di “distanza” del Papa che non condivido. A maggior ragione con un Papa che prima di tutto si professa, è e si sente Vescovo di Roma.

    18 Ottobre, 2013 - 14:42
  13. Clodine

    Perché avere paura del cambiamento? Toniuzzo!?
    Se per cambiamento intendi lo smantellamento del dogma cattolico certamente ne ho paura, anzi, mi fa orrore e ne resto scandalizzata, perché è lucuferino!
    Se per compiacere e non conturbare eventuali “interlocutori” acattolici ci si appella all’equilibrismo, all'”elasticità” di vedute e con formulazioni “accomodanti” atte a “deformare” -più che “riformare”- la Chiesa, la Rivelazione e tutti i documenti conciliari allora si, caro Tonizzo, ne ho paura e orrore!

    18 Ottobre, 2013 - 14:50
  14. Clodine

    La Primazialità universale del Papa non si tocca.

    18 Ottobre, 2013 - 14:52
  15. Clodine, quel Toniuzzo ti ha fatto fare bonus da 5.000 punti. Avanti così e scatta l’invito a cena.

    Però mi pare che ccà parlamme e nun ce capimme, come dicono a Napoli (Principessa mi corigerà se mi sbaglierò). Che il Papa sia primus inter pares è cosa che nessuno discute. C’è però modo e modo di esercitare questa primazia. O no?
    Poi non vedo dove sia la voglia di cancellare dogmi e compiacere interlocutori. Quando il Papa dice di andare verso il mondo non sta dicendo di vendersi al mondo. Né mi pare che almeno fino ad oggi i dogmi siano stati toccati.
    O no?

    18 Ottobre, 2013 - 14:56
  16. Clodine

    Ahh mbeh!..Me credevo..! Toniuzzo mio “focu meu!”

    18 Ottobre, 2013 - 14:58
  17. Segnati ‘sta variante, spesso usata da mia madre e mia nonna: chimmu càdi fòcu nto mari (possa cader fuoco nel mare), al che io risposi impertinente nei miei otto anni: E se ci cade si spegne.

    18 Ottobre, 2013 - 15:02
  18. Clodine

    ah ah ah ah ah..troppo bello il dialetto calabrese!

    18 Ottobre, 2013 - 15:08
  19. Caro Luigi,
    un O.T.

    sono contento di quello che leggo su il Messaggero:
    Strappo alla tradizione il Papa sposta ad Albano gli esercizi spiritali.

    Finalmente Esercizi Spirituali seri. 🙂

    Quelli che facevano in casa nella bellissima cappella Redemptoris Mater,
    erano come quei ritiri che si fanno in parrocchia,
    perché la gente non è disposta ad uscire…
    uscire dall’obliante quotidiano,
    per mettersi nel silenzio di fronte a se stessi e al Signore,
    e discernere sulla propria vita.

    (tenendo conto che Esercizi e Ritiro hanno anche dinamiche diverse)

    Per chi conosce la spiritualità Ignaziana,
    gli Esercizi, possono essere fatti anche nel quotidiano.

    Ma qui appare un messaggio nuovo che il Vescovo di Roma,
    sta dando ai suoi confratelli,
    un messaggio nuovo
    per la vita spirituale di coloro che lavorano in Curia,
    che lavorano in Vaticano.

    Rimango sorpresissimo sulla guida degli Esercizi,
    il buon don Angelo parroco di s. Marco a p.za Venezia,
    uomo di grande capacità di accoglienza,
    uomo mite,
    uomo prudente.

    Sotto il Governo Ratziger,
    quando tutta l’istituzione ecclesiastica ha vissuto il “blocco”
    ricordo un don Angelo, comunque e sempre accogliente alle diversificate realtà,
    ma attento e prudente verso gli umori curiali.
    Negli ultimi tempi era anche girata voce di nomina all’episcopato.

    Ecco, Luigi,
    mi fa piacere leggere il tutto,
    all’interno di quell’analisi,
    che mi hai regalato il 7 sera scorso.

    Buon Lavoro

    18 Ottobre, 2013 - 15:49
  20. discepolo

    C’è dell’avventura nel Papato.
    si esattamente come ce ne è nella vita di OGNI CRISTIANO. Ed infatti Ignazio Silone intitolava un suo bellissimo libro su Celestino V “l’AVVENTURA DI UN POVERO CRISTIANO” non è vero che fare il papa sia più avventuroso che essere un semplice, povero cristiano.
    per esempio quando la legge europea ci imporrà per legge ( se ne discuterà a giorni al Parlamento Europeo) di “favorire” l’aborto, la contraccezione e la cultura LGBTI (lesbo-gay-bisessuli, transessuali e I che vorrà di’ boh non lo so intermedi…)

    Dal sito “libertà e persona”

    RlEDUCAZIONE SESSUALE PRO LGBTI. Dovranno essere «obbligatori» corsi di «educazione sessuale a scuola» che includano «la lotta contro gli stereotipi, i pregiudizi, tutte le forme di violenza di genere e violenza contro le donne e le ragazze, fare luce sulla discriminazione basata sul genere e sull’orientamento sessuale, e denunciarla, e sulle barriere strutturali all’uguaglianza sostanziale, in particolare all’uguaglianza tra donne e uomini e tra ragazze e ragazzi, oltre che porre l’accento sul rispetto reciproco e la responsabilità condivisa». Inoltre «l’educazione sessuale deve includere la fornitura di informazioni non discriminatorie e la comunicazione di un’opinione positiva riguardo alle persone LGBTI, così da sostenere e tutelare efficacemente i diritti di giovani LGBTI».

    RIEDUCAZIONE DEI MEDICI. Gli Stati membri dovranno anche «sviluppare e attuare programmi e corsi di educazione e formazione post-laurea obbligatori sui temi riguardanti la salute sessuale e i diritti riproduttivi indirizzati agli studenti di medicina e agli operatori sanitari». In generale, «in materia di salute sessuale e riproduttiva e relativi diritti», sempre bisogna tener conto delle particolari esigenze di «lesbiche, bisessuali o transessuali, bambini e giovani, persone LGBTI».

    Ecco quando dovrò essere “rieducata” come medico la vita diventerà “avventurosa anche per me”. saprò tener fede alla mia fede?
    o mi piegherò ai compromessi, soprattutto per non perdere il posto di lavoro?
    Ecco caro Luigi, non solo i Papi rischiano la vita, ma anche i poveri e semplici cristiani.
    non dimentichiamoci di Asia Bibi e di tuttii i cristiani perseguitati nel mondo!
    non esistono solo le avventure dei Papi a questo mondo ma anche le avventure dei “poveri cristiani ! 😉

    18 Ottobre, 2013 - 18:28
  21. discepolo

    vorrei rispondere a Sara .
    Discepolo sogna un cristianesimo meno dei preti “alla moda” e narcisisti che propomgono solo SE STESSI e la loro mediocrità umana … non ho mai detto un cristianesimo senza catechismo!
    e infatti il catechismo dice di seppellire i morti i preti alla moda si rifiutano di seppellire il morto “sbagliato” pr non dispiacere al mondo!
    non capisci la differenza cara Sara?
    Del resto i dogmi e il catechismo di Santa Romana Chiesa sono sacri per noi tradizionalisti, almeno come la Liturgia.
    lasciateci almeno questo! A voi la bontà, l’ecumenismo, l’assistenza caritatevole, a voi “i vincitori” tutto quello che di bene si può dire ma a noi , i vinti, non toglieteci almeno il catechismo e la Santa Messa in Latino! 😉

    18 Ottobre, 2013 - 18:36
  22. discepolo

    Del resto vorrei chiedere a sara, non ho mai capito. ma perchè quest’odio di alcuni cattolci contro i tradizionalisti? non ho mai capito perchè i buoni cattolici che sono misericordiosi ( giustamente!) con tutti persino con gli atei, hanno questa acredine contro i tradizionalisti. credere nella Tradizione è un così gran peccato? essere affezionati alla Liturgia antica fa del male a qualcuno?
    perchè dunque esecrazione, odio, rancore , epurazioni, punizioni ( vedi Francescani dell’Immacolata, vedi Padre Lanzetta) solo contro i tradizionalisti?
    O se non è odio è ipocrita ironia, che è peggio, come quella di Luigi Accattoli, ipocrita ironia e disprezzo il sorisetto di chi si crede superiore ai poveri ottusi tradizionalisti..
    questo sorisetto di disprezzo l’ho sperimentato tante volte nella mia vita cara Sara. basta dire a un cattolico a Milano che vado a sentire la Messa in latino e parte subito il sorrisetto di disprezzo di ironia, del tipo “è una povera pazza2
    sì sono una povera pazza , come sono stati poveri pazzi quelli che hanno sentito per tanti tanti anni la Messa VO.
    solo voi i novatori , avete naturalmente capito tutto!

    18 Ottobre, 2013 - 18:42
  23. Sara1

    Il catechismo dice:

    Can. 1184 – §1. Se prima della morte non diedero alcun segno di pentimento, devono essere privati delle esequie ecclesiastiche:

    1) quelli che sono notoriamente apostati, eretici, scismatici;

    2) coloro che scelsero la cremazione del proprio corpo per ragioni contrarie alla fede cristiana;

    3) gli altri peccatori manifesti, ai quali non è possibile concedere le esequie senza pubblico scandalo dei fedeli.

    §2. Presentandosi qualche dubbio, si consulti l’Ordinario del luogo, al cui giudizio bisogna stare.

    http://www.vatican.va/archive/cod-iuris-canonici/ita/documents/cic_libroIV_1183-1185_it.html#CAPITOLO_II

    A forza di correggere le inesattezze che i tradizionalisti fanno dire al catechismo l’ho imparato a memoria.

    Comunque volevo solo dire che il commento di Discepolo (chiesa meno clericale e meno attenta ai codicilli) potrebbe averlo scritto un Melloni o un Mancuso.

    Per fini molto diversi.

    18 Ottobre, 2013 - 18:48
  24. discepolo

    Il Santo Padre Benedetto XVI ha provato a disinnescare questo assurdo odio contro i tradizionalisti e contro la Messa secondo l’antico rito.
    ma sappiamo come è andata a finire: aveva CONTRO tutti, pover’uomo, e alla fine ha dovuto capitolare , ha dovuto rinunciare,
    adesso c’è il Santo Padre Franscesco , tutto allegro, tutto giulivo, uno show man , un incantatore di folle, ma coi tradizionaliste non sorride e e non è per niente misericordioso anzi ci va’ giu’ duro… Con Scalfari baci e abbracci, vogliamo scherzare? e’ cento volte meglio un ateo illumista e massone che un tardizionalista! Almeno l’ateo illuminista e massone è più potente…mentre i tradizionalisti ormai poveracci sono degli sfigati, degli emarginati ,
    dei perdenti…

    Hannah Arendt ha scritto il bellissimo libro “la Banalità del Male”
    questo pontificato si potrebbe intitolare “la Banalità del Bene”

    18 Ottobre, 2013 - 18:54
  25. Sara1

    Non mi citi a sproposito Hannah Arend Discepolo.

    18 Ottobre, 2013 - 18:56
  26. discepolo

    Credo proprio cara Sara che non ci capiamo:
    i codicilli non sono la DOTTRINA cattolica . Io credo nella dottrina cattolica tradizionale ( cosa che invece Vito Mancuso non crede visto che non crede che Cristo è risorto veramente)
    i codicilli sono proprio quello a cui si appigliavano i FARISEI al tempo di Gesù.
    Nel caso di Priebke qualunque cattolico, anche non tradizionalista ( e infatti anche Luigi Accattoli e su questo blog Principessa che non mi pare una tradizionalista) è rimasto scandalizzato dal fatto che il Vicariato di Roma invece di fare un discorso “cristiano” sul cadavere di un odioso criminale nazista sì, ma pur sempre uomo, si sia appellato solo al DIRITTO CANONICO.
    sai a chi mi somiglia il Vicariato di Roma ? a quei professori che dicono “abbiamo svolto il PROGRAMMA SCOLASTICO” Punto.
    se dobbiamo avere dei preti-impiegati, dei preti che non guardano al dila’ del proprio naso, dei preti DOn Abbondio , dei preti che MAI per nessuna ragione farebbero una azione coraggiosa,controcorrente, profetica, allora proprio per uesto dico ” NOn voglio una Chiesa di preti!Di preti impiegati!
    Cara Sara di preti ne ho conosciuti tanti nella mia vita. penso che il fatto di essere rimasta cristiana NONOSTANTE i preti che ho conosciuto sia un vero miracolo!perchè la maggior parte dei preti che ho conosciuto avrebbe fatto diventare miscredente ed ateo anche un santo! NONOSTANTE questi preti, NONOSTANTE questa Chiesa sono rimasta cattolica e di questo posso solo ringraziare DIO, che è l’unico a poterci dare la GRAZIA della fede.
    SE IL SIGNORE NON COSTRUISCE LA CITTA’ INVANO NOI METTIAMO PIETRA SU PIETRA

    18 Ottobre, 2013 - 19:09
  27. Sara1

    Vero Discepolo, infatti gli opposti si toccano, come l’antisemitismo che per paradosso c’è a destra (neonazismo e similia) ma anche a sinistra (per via della Palestina, o in certa teologia femminista come critica alle società patriarcali).
    In questo caso i progressisti sognano una Chiesa liquida e misericordiosa, poi finisce che con la Chiesa liquida e misericordiosa i tradizionalisti fanno allegre rimpatriate per i funerali dei gerarchi nazisti.
    Son rischi ecco, sottolineavo solo questo, però in fondo bisogna avere fiducia.

    18 Ottobre, 2013 - 19:14
  28. Scalfari non dice che il Vaticano II è eresia
    Scalfari non considera Pio XII l’ultimo Papa
    Scalfari non è per l’antisemitismo e l’accusa di deicidio contro gli Ebrei
    Scalfari non nega l’Olocausto
    Scalfari non ha paura del mondo
    Scalfari sa che presentare le cose in modo nuovo non è eresia, ma aggiornamento
    Scalfari dialoga col Papa, e il Papa dialoga con lui.

    Il mondo della “Tradizione” – mondo sul quale ci dobbiamo mettere d’accordo – di che cosa è fatto?
    Tradizione vuol dire sedevacantismo?
    Tradizione sono i Lefebvriani?
    Tradizione solo quelli del Summorum?
    Tradizione è usare il Messale di San Pio V edizione ’62 come corpo contundente contro quelli che vanno alla Messa di Paolo VI?
    Tradizione è chi fa gli elenchi delle 100 eresie di questo o quel Papa?
    Tradizione è odiare Paolo VI?
    Tradizione è definire la Messa conciliare “Messa bastarda”?
    Tradizione è dire che la Chiesa di oggi è massonica?
    Tradizione è tornare a dire che il Papa è modernista, come già detto da Lefebvre nel 1976?
    Tradizione è dimostrare che questo o quel Papa porta indumenti più o meno satanici?
    Tradizione è negare l’Olocausto?
    Tradizione è disperarsi se il Papa si leva lo zucchetto?
    Tradizione è preoccuparsi se in qual misura viene usata la ferula di Pio IX?
    Tradizione è fare i funerali a Priebke, ma attaccare Bagnasco per la Comunione data a Luxuria?

    Che cos’è la Tradizione?
    Se la Tradizione è questo bailamme, discepolo, mettetevi prima d’accordo. E ti rispondo: no, grazie.

    Se la Tradizione è capire che la Chiesa è viva, che tanti riti possono raccontarla e rappresentare tutti, allora è un’altra cosa. Allora benevenuti i fratelli del Summorum, ma benvenuto anche il Papa che parla con Scalfari.

    Se la Tradizione è un’idea condivisa di Chiesa, e cioè tutti insieme per annunciare il Vangelo, allora mi andrebbero bene persino i lefebvriani accolti e trasformati in prelatura personale.

    Se la Tradizione è capire quali sono le tue radici per fare passi avanti, va benissimo.

    Se Tradizione è far convivere le signore in veletta e i ragazzi che ballano a Rio, ci sto.

    Se Tradizione è smetterla di essere ipocriti verso il Concilio e capire che c’è stato un aggiornamento e tutto sommato non è stato male, mi piace.

    Altrimenti, ripeto, meglio salutare e uscire. Andare via, lasciare la Chiesa e finirla una volta per tutte.

    Ma se Tradizione è armarsi contro gli altri cattolici per dimostrare loro che sono una manica di protestanti, fessi, modernisti, sionisti, venduti al Demonio, massoni e tutto il resto, discepolo, te la regalo. Perché stamattina queste storielle me le sono sentite dire da un amico tradizionalista ancora piccato per Priebke, e francamente mi pare che adesso si stia andando fuori dal mondo in certi settori della Chiesa. E fuori, letteralmente, dalla grazia di Dio.

    PS: la Arendt ha parlato di gente che ha scannato gente a milioni, evitiamo di parlare così del Santo Padre, visto che non è Hitler. Grazie.

    18 Ottobre, 2013 - 19:15
  29. discepolo

    Cara Sara , perchè le dovrei citare a sproposito Hannah Arendt?
    invece la cito proprio a proposito!
    Esiste una banalità del male, cioè quello che dice, per difendersi, ho fatto il male sì ma ero obbligato, non potevo fare altrimenti , non sapevo, non credevo le circostanze ecc..
    esiste anche una banalità del bene: è il politicamente corretto! ciioè: sì ho negato i funerali religiosi a nazista , ma lei pensi , un nazista!Cosa si sarebbe detto di me? e cosa sarebbe accaduto?
    Ho accompagnato una donna ad abortire ( come hanno fatto alcune SUORE negli USA) : certo sì, ma cosa avrei dovuto fare ? la poveraccia aveva bisogno ecce.
    La banalità del bene la vediamo ogni giorno: nell’isola di Lampedusa politici noti fanno passerella e fanno dichiarazione di sdegno, di solidarietà ecc.
    poi ognuno se ne va .. i della sorte dei poveri migranti chi se ne occupa?
    non gli hanno fatto neppure il funerale .. neppure a loro!
    ma uno Stato che non sa occuparsi dei morti, cara Sara come può presumere di saper occuparsi dei vivi?
    La banalità del bene : l’ONU, la Boldrini….

    18 Ottobre, 2013 - 19:21
  30. Sara1

    L’esempio dell’aborto mi pare sia più una banalità del male (cioè chi lo fa lo ammette adducendo tutta una serie di giustificazione di vario genere). Se proprio.
    In ogni caso è tirato per i capelli, la Arendt nella sua opera riflette proprio sul perchè agli inizi del secolo scorso la morale comune sia schiantata di fronte all’avanzata del male.
    E’ una riflessione radicale non un qualunquismo al cubo.

    http://www.einaudi.it/libri/libro/hannah-arendt/responsabilit-e-giudizio/978880620562

    18 Ottobre, 2013 - 19:31
  31. Vista la banalità del bene, cara discepolo, ecco come un esponente della Tradizione commenta – in maniera certo non politically correct – il Papa a Lampedusa: “becerume progressista”.

    http://www.sanpiox.it/public/index.php?option=com_content&view=article&id=989:papa-franceso-a-lampedusa&catid=93&Itemid=149

    Dal IX secolo i Papi, tra i quali diversi santi, hanno armato flotte per frenare l’ingresso (armato, certo) dei musulmani in Italia, desiderando preservare il cattolicesimo lì dove non era ancora stato annientato dall’invasione maomettana. Papa Bergoglio invece con il suo viaggio a Lampedusa ha voluto invece semplificare la questione: ci sono dei miserabili che vogliono venire da dei ricchi egoisti che li lasciano morire in mare, e questi ricchi colpevoli siamo noi tutti. Seppur questo messaggio possa contenere una piccola verità, non può esaurire un problema dalle complicazioni così gravi. Se è vero che il primo soccorso, nel pericolo di vita, non può essere negato a nessuno (qualora lo si possa dare), è chiaro anche che non si può sottovalutare il piano massonico di creazione di una società multiculturale, specialmente quando si è Papa e quindi si ha la responsabilità della difesa della fede.

    Gesti e parole di Papa Francesco sono stati quindi all’insegna del più bieco becerismo progressista, fino alla celebrazione della Messa sulla barchetta e con oggetti sacri fatti di rottami. Gesti di popolarità immediata presso un certo pubblico e soprattutto presso i media.

    Il Papa non si è però limitato a lanciare un SOS globale per dei poveri naufraghi, cosa che con molto sforzo potrebbe ancora giustificarsi: egli non ha dimenticato di trovarsi di fronte a immigranti prevalentemente musulmani (portati ovviamente a seguire la Messa, nonostante il decantato rispetto della coscienza altrui). E quale messaggio ha rivolto a loro, e tramite loro all’Europa? L’augurio di abbondanti frutti spirituali per il Ramadam. L’espressione frutti spirituali evidentemente mette il Ramadam non su un piano di pura ricorrenza sociologica, per cui si augura di trascorrere una buona festività della loro cultura, ma inequivocabilmente lo si qualifica di pratica religiosa che può portare frutti per l’anima. Si deve ricordare che la tali auguri, nelle forme più ufficiali e alle più svariate religioni, sono prassi del Vaticano e degli episcopati da decenni, ovviamente anche durante il Pontificato di Benedetto XVI. In questo caso essi costituiscono l’unico accenno alla problematica dell’appartenenza religiosa degli immigrati. Nessun invito alla conversione, ovviamente, ma a rimanere fedeli alle loro pratiche religiose, considerate efficaci sulla scorta di Nostra Aetate e del solito modernismo.

    Posso dirtelo, discepolo? Meglio il Papa. E la Boldrini, che col tuo permesso ha speso una vita in mezzo ai disgraziati.

    18 Ottobre, 2013 - 19:38
  32. discepolo

    Caro Tonizzo;
    le rispondo per me , non so certo quello che pensano e credono tutti tradizionalisti, La mia storia forse potrebbe essere interessante per vedere
    il corso della vita di una cattolica italiana
    Nata negli anni 60, da famiglia cattolica ma non bigotta, educata dalla suore, dopo le classiche consuete crisi mistiche dei 15 – 16 anni, quando volevo farmi suora, dopo gli esaltamenti tipici dell’età per Santa Chiara e le clarisse, insomma dopo tali “bufere” e la fase emotivo-mistica,
    diciamo che la vita che ho fatto dai 18 ai trent’anni non era proprio cattolica anzi e neppure religiosa. Diciamo che sono andata all’opposto, all’altra estremità.
    Poi cosa e’ successo? ovviamente col matrimonio e i figli Sono ritornata alla fede della mia infanzia. I figli hanno cominciato ad andare al catechismo e io ho ri- cominciato ad andare in CHIESA.
    Ma ho scoperto che la Chiesa nel frattempo era cambiata, molto più di me! era del tutto diversa e per certo versi OPPOSTA a quello a cui ero stata educata. altro che clarisse! Altro che ritiri spirituali, fioretti, mortificazioni, purezza, confessione. Altro che moralità!
    La nuova Chiesa proprosta dai catechisti ai miei figli era estremamente più divertente, attuale, senza dogmi, senza moralità . Ma perchè. mi chiedo nonostante questo, nonostante questa chiesa “piaciona” e placida dopo il catechismo nessuno dei miei figli è più andato più alla Messa ? Mah…
    Iinvece in me , evidentemente, il seme gettato da quella Chiesa così dogmatica, cos’ rigida , così severa e così dura , quel catechismo cos’ tremendo, ha attecchito.. Ha attecchito NONOSTANTE ME. Cioè io il seme l’ho ripudiato con tutte le mie forze ma non ce l’ho fatta.
    Gli psicologi freudiani direbbero che il SUPER IO ha avuto la meglio.
    ebbene io oggi ringrazio la Chiesa dure e dogmatica e rinfrazio il mio SUPER IO.
    i giovani di oggi sono da compiangere, Nessuno ha inculcato loro la verità.
    ma non solo: nessuno si è preso la responsabilità delle loro anime.
    questo è tradizionalismo , Tonizzo, un grazie alle suore, agli educatori, a tutti quelli che non solo hanno gettato in me il seme ma non l’hanno distrutto.
    tradizione è essere in contatto con le RADICI.
    le radici da cui passa la vita soprannaturale, le radici che fanno l’umano comunicare col divino.
    Le radici , la tradizione, non taglietele, non toglietele, per carità!

    18 Ottobre, 2013 - 19:51
  33. Ok discepolo, capisco il tuo travaglio e ne ho rispetto. Ma penso che tu la veda troppo cupa cupa cupa. E invece, malgrado la tempesta del dopo Concilio, un po’ di cielo azzurro si è visto.

    Una cosa: perché mi hai dato del lei? Mi pare Totò mentre prendeva schiaffi: “E tu? E io mica ero Pasquale!!!”

    18 Ottobre, 2013 - 20:34
  34. Sara1

    Discepolo se è nata negli anni ’60 quando è finito il concilio nel ’65 massimo massimo aveva 5 anni.
    Può essere la Chiesa attorno a lei fosse così rigida, dura severa e dogmatica?
    io sono del ’71, è vero mia nonna era un po’ giansenista, ma intorno a me l’ambiente in parrocchia era invece allegro, ricordo Dylan in Chiesa, le chitarre.
    Forse è segno di insicurezza questo bisogno di rigidità, si può avere fede anche con un pizzico di gioia in più.
    🙂

    18 Ottobre, 2013 - 21:15
  35. Sono sconvolto.

    Uno dei motivi per cui non avevo nulla da ridire a Discepolo,
    era per rispetto alla sua canizie,
    dal suo pensiero ero certo di una deliziosa vecchiettina,
    a cui si potesse lasciar dire tutto.

    18 Ottobre, 2013 - 21:57
  36. Marilisa

    Leggo il post di discepolo e resto di sasso. Mi cadono le braccia.
    Quanto di più dietrologico possa esserci.
    Certo che la Chiesa attorno a lei prima del Vaticano II era “rigida, dura severa e dogmatica”. Lo era eccome!
    Ma come è possibile rimpiangere un Chiesa così? Ha fatto solo danni quella Chiesa lì.
    Ho visto molti giovani allontanarsene. E molti meno giovani continuare, per paura del castigo divino, in una fede senza amore, predicata con imposizione. Nessuna adesione libera.
    E mi sembra assurdo che ancora ci sia chi la rimpiange.
    Non posso fare a meno di chiedermi: discepolo ha capito qual è la vera fede?
    Discepolo è convinta che i suoi figli catechizzati in modo diverso da come lo è stata lei, non vadano a Messa per i motivi da lei elencati( niente dogmi, niente moralità etc…). Convinzioni senza fondamento.
    Dovrebbe ricredersi e non pensare che tutti i ragazzi siano uguali.
    Molti, a differenza dei suoi figli, continuano ad andare a Messa, e lo fanno con entusiasmo. Che dire delle migliaia di giovani che partecipano alla adunate oceaniche della Giornata della Gioventù?
    Il fatto è che anche quelli educati alla religione nella vecchia maniera, arrivati all’età dell’adolescenza, spesso vivevano la crisi tipica di quell’età e si allontanavano. E mi sembra impossibile che un medico, anche non specialista in psicologia, non conosca certe tematiche. Lo trovo grave, anzi.
    Passato il tempo della crisi adolescenziale, chi vuole ritorna alla Chiesa, ma più consapevolmente, più libero. E questo è un bene.
    Al Dio-amore non si giunge con la forza dell’imposizione, tipica della Chiesa preconciliare, ma nella libertà della ricerca della Verità.

    19 Ottobre, 2013 - 1:08
  37. Nega ai figli
    quel che si è permessa la mamma.

    Lei si è potuta allontanare,
    per ritornarvi in età matura,

    ma i figli ????

    Se non vi rimangono è colpa della Chiesa modernista, massone, comunista….. !!!!!!

    E io che credevo che fosse una vecchina e zitella !!!!!!

    Faccia come i suoi figli,
    e attenda tempi che si confanno al suo genio femminile.

    19 Ottobre, 2013 - 1:50
  38. Assumo la sintesi del pensiero di Francesco
    così come l’ha ben fornita Luigi Accattoli:

    «La novità di papa Francesco l’avevamo negli occhi, ma fino a ieri non c’era la parola per dirla, ora l’abbiamo ed è questa: prima il vangelo e poi la dottrina». Non c’è nulla da aggiungere.

    Un papa fedele al vangelo
    di Gad Lerner
    in “Nigrizia” dell’ottobre 2013

    19 Ottobre, 2013 - 2:00
  39. Ci tengo a dissociarmi dal commento delle 18.42 di discepolo che accusa Luigi di ipocrita ironia.
    In Luigi io sempre visto soltanto ironia intelligente o silenzio.
    Meno male che il padrone di casa ha spalle grandi e forti…

    ( In effetti cominciavo a preoccuparmi di essere un po’ troppo in accordo con la nostra pediatra!)

    19 Ottobre, 2013 - 3:22
  40. elsa.F

    Un’altra “bella” testimonianza di amore reciproco fra quelli di Cefa e quelli di Paolo, di Apollo e di Cristo.
    Sembra sempre necessario che il confronto di idee diventi attacco personale, derisione, offesa.
    Complimenti.

    19 Ottobre, 2013 - 7:09
  41. mattlar

    Grande sara1 delle 1801

    19 Ottobre, 2013 - 7:57
  42. lycopodium

    La distanza.
    In sé non è un valore, se mai il valore sta nella “giusta distanza”.
    A differenza di Tonizzo,
    leggo molta ironia (e qualche grassa intima risata) pure in NSGC.
    [Che poi tutto fosse finalizzato alla serietà della situazione e della soluzione, è altro discorso].
    Tornando alla “distanza”, quella “giusta” è “critica” ed “ironica” ad un tempo:
    nel senso che sa distinguere il grano dal loglio,
    che c’è ovunque e in chiunque,
    ma non pretende di separarli prima del tempo debito.
    Niente a che vedere con l’ ipocrita ironia di cui sopra…
    [D’altronde, rigido, duro, severo, dogmatico non è solo quello che così è ritenuto o così si presenta, ma quello recondito, sotto traccia, implicito e che nessuno nota, tranne – è ovvio – chi ha ricevuto l’immeritato Dono della giusta distanza].

    19 Ottobre, 2013 - 9:41
  43. Sara1

    Ieri sera mi sono andata a rileggere qualche pagina della autobiografia di Ratzinger, per cercare tracce di Chiesa rigida, dura, severa, dogmatica pre anni ’60.
    Sinceramente non racconta lo tenessero in Chiesa con la frusta, anzi sottolinea spesso la gioia della sua esperienza di fede.
    Ugualmente ricordo di aver sentito Scola raccontare a De Mattei di quando da ragazzi dopo la messa discutevano di Teilhard de Chardin.
    E in questo anche il conciliarismo discontinuista fa danni avvalorando le idee del peggior tradizionalismo.

    19 Ottobre, 2013 - 9:58
  44. lycopodium

    Rileggo i commenti.
    E mi colpisce che una persona come Nico, di cui ammiro la spiritualità, colga i “pieni poteri” come focus del post.
    E mi colpisce non solo il “cosa”, ma il “cosa” con il “come” e anzitutto con il “quando”.
    Come mai e come mai oggi e non prima di oggi?
    Questione che travalica l’ambito del post stesso…
    Quando un potere è “pieno”?
    Quando, non solo è agito o riconosciuto, ma è effettivo e corrisposto.
    Ovvero, quando non è “contraddetto” né contraddicibile.
    Ciò presuppone che il potere e l’ambito in cui si esercita siano sovrapponibili (e reversibili l’uno nell’altro).
    O, in altri termini, che il potere non sia più “segno di contraddizione” o che sia “segno di contraddizione del suo essere segno di contraddizione”.
    Ripeto, questione che travalica l’ambito del post stesso…

    19 Ottobre, 2013 - 10:27
  45. lycopodium

    Ad esempio…
    La “piccola preghiera” di qui
    http://www.luigiaccattoli.it/blog/?p=12760
    era preghiera autentica
    e non perché effettivamente è stata pronunciata
    ma perché vi si intravede
    non solo la visione dell’uomo sulle vicende umane,
    ma quel che Dio vede in e vede per quelle vicende…
    Eppure, ha creato scandalo, inaspettate divisioni
    e inaspettate condivisioni,
    fino ad elicitare una quasi bestemmia.
    Nulla di strano,
    perché la vera preghiera è anch’essa “segno di contraddizione”.
    Ma, davvero, mi colpisce che
    questo singolare mix di scandalo, divisioni e condivisioni
    sia cessato con una “non preghiera” pur in forma di preghiera…
    Prodigi in senso inverso o prodigi del senso inverso?

    19 Ottobre, 2013 - 10:54
  46. Sara1

    La preghiera di Luigi era molto buona, il segno di contraddizione caso mai è dato dal fatto che tutti i settori tradizionalisti hanno fatto un gran rumore per la misericordia verso Priebke su Cattolici Romani (non certo progressista) hanno chiuso la discussione ricordando che l’apologia al fascismo è reato.
    Il che è tutto dire.

    Sui ricordi gioiosi di Ratzinger:

    http://it.radiovaticana.va/news/2013/04/16/benedetto_xvi_compie_86_anni._i_ricordi_dell%E2%80%99infanzia:_%E2%80%9Ceravamo_u/it1-682939

    19 Ottobre, 2013 - 10:57
  47. Momentomomentomomentomomento Lycopodium (alla Peter Griffin).

    Che Dio sia capace di un’ironia anche feroce è per me fuori discussione,
    È nel Vangelo, però, che non trovo Cristo che ride.

    19 Ottobre, 2013 - 11:00
  48. lycopodium

    Gv 20, 30-31
    (e tanti saluti al biblicismo di ieri, di oggi e di domani).

    19 Ottobre, 2013 - 11:23
  49. lycopodium

    Sara1, non so nulla di ciò che è successo su Cattolici Romani.
    Ho scritto di quello che è capitato qui.

    19 Ottobre, 2013 - 11:26
  50. Marilisa

    Sara1, tu hai letto, io ho vissuto.
    Io ho respirato, pur essendo piccola, l’aria della Chiesa preconciliare, ne sono stata testimone diretta. Ne ho visto tutte le negatività vere.
    Per cui qualunque cosa possa sentire da certi ministri della Chiesa, per me lasciano il tempo che trovano.
    Tu sei libera di credere a quel che dicono Ratzinger e altri, che hanno tutto l’interesse a presentare la Chiesa secondo i loro schemi mentali ai quali hanno facilmente adattato la loro visione di Chiesa.
    Io credo a quel che ho visto direttamente.
    Del resto, il CVII fu indetto da Giovanni XXIII per la necessità di rinnovare l’aria di una Chiesa asfittica, che non comunicava amore ma solo rigidi precetti. Lo sanno tutti.
    L’autorevolezza dell’Istituzione non consiste nell’imporre– magari con forbitezza di linguaggio– un gesto, una verità, una fede, ma nel proporre l’amore del Cristo praticandolo e rispettando la libertà di scelta dell’uomo. Il quale senza libertà non è uomo, ma burattino.
    La gente cerca la verità sull’uomo, su Dio e sul rapporto Dio-uomo. E la Verità è una continua ricerca, nessuno può dire di averla in tasca.
    La gente vuole, soprattutto, che il Vangelo puro e autentico non sia solo predicato con magniloquenza ma praticato.
    Come oggi infatti sta avvenendo.

    19 Ottobre, 2013 - 11:27
  51. lycopodium

    p.s.
    Sara1 ho letto il tuo link a Introvigne. Ci penso e poi scrivo…

    19 Ottobre, 2013 - 11:31
  52. Hai ragione Lyco (10.27), questione grande…

    19 Ottobre, 2013 - 12:29
  53. Sara1

    Marilisa io non ho vissuto la CHiesa preconciliare però ho vissuto la Chiesa degli anni ’70 e non mi pare fosse come l’ha descritta Discepolo.
    In ogni caso Benedetto non ricorda la CHiesa del passato perché era dura e severa ma perchè in essa attraverso l’amore della sua famiglia ha potuto percepire l’amore di Dio. (“siamo cresciuti nella certezza che è buono essere un uomo, perché vedevamo che la bontà di Dio si rifletteva nei genitori e nei fratelli”)
    Si può accusarlo di idealizzare o di assolutizzare la sua esperienza ma non certo di rimpiangere castighi dogmi e durezze.

    19 Ottobre, 2013 - 13:00
  54. Marilisa

    E infatti io non accuso Ratzinger di “rimpiangere castighi dogmi e durezze.” È discepolo che rimpiange.
    Rimpiange una Chiesa che era come io ho detto. E non solo io lo dico.
    Il fatto che Ratzinger abbia raccontato che non “lo tenessero in Chiesa con la frusta” non significa proprio niente.
    Grazie a Dio moltissimi non venivano costretti dai genitori. Io certamente no.
    Era la Chiesa che, senza fruste, impostava male la sua predicazione e pretendeva di obbligare alla fede minacciando castighi eterni.
    Mi sembrava di essere stata chiara.
    Resto allibita tutte le volte che mi imbatto in persone che invocano a gran voce il ritorno alla Chiesa rigida del passato.

    19 Ottobre, 2013 - 15:03
  55. Luigi Franti

    Lei è una cara ragazza, gentile Sara1 e quindi se a lei basta, nulla da eccepire. Anche l’insopportabile Melloni (uno che si ascolta adorante, immagino, anche quando dice che nel cesso manca la carta igienica) dice per una volta una banalità giusta. In tanti hanno cantato le canzoni di Chieffo, a tanti sono piaciute, per tanti sono state un modo per esprimere un sentimento religioso o una fede cercata o raggiunta.
    Il povero Ratzinger cercava di far capire che la liturgia è un’altra cosa. I cieli che si aprono (o si dovrebbero aprire) al canto del Kyrie sono “letteralmente” quelli della “liturgia celeste” officiata dagli angeli.
    Temo che non solo all’improbabile dotto bolognese, ma anche alla simpatica Sara1 la differenza sfugga completamente.

    20 Ottobre, 2013 - 10:50
  56. Clodine

    Purtroppo è rimasto il guscio, caro Franti, ma la sostanza è cambiata. Ricordo la preghiera che accompagnava tutti i giorni la mia avventura scolastica, sui quei banchi di scuola, alle elementari e tutto si concludeva con l’ inno all’Italia perché ci ricordassimo il valore della nostra identità: Cristo, Patria, Famiglia..era il motto… E’ non è passato poi così tanto tempo da quei tempi, che sembrano remoti assai…

    20 Ottobre, 2013 - 10:58
  57. Clodine

    Ricordo ancora l’impeto con cui, all’indomani del concilio di cui eran passati soltanto una manciata d’anni, si cantava all’unisono “noi voglian Dio”…mi piaceva: reminiscenza di un trascorso che terminava in un “De Profundis” senza precedenti.
    Ero piccola, un soldo di cacio, ma la cantavo assieme alla corale parrocchiana e a tutto il Popolo di Dio che riempiva la Chiesa accorata e presa d’ardente amore…”Noi voglian Dio che è nostro Padre, noi voglian Dio che è nostro Re “. Forse, qualcuno dirà che son pazza ad amare un simile tempo trascorso nell’attesa del cambiamento. Un cambiamento che portò allo scempio, alla cancellazione totale di ogni afflato: tolti di torno gli oratori, la maggior parte dei quali vennero chiusi dopo lenta agonia, e quelli che ancora sopravvivono sono fauna da preservare, si iniziò a smantellare sistematicamente tutta l’impalcatura, e il teatro chiuse per mancanza d’attori! Un piano ben congeniato a tavolino: nulla accade per caso!

    20 Ottobre, 2013 - 11:09
  58. Clodine

    @parrocchiale [corrige]

    20 Ottobre, 2013 - 11:19
  59. Clodine

    Il tempo cambiava, le parrocchie chiudevano i battenti per dare respiro a nuove gigantesche macrocellule: veri satelliti orbitanti attorno al nucleo centrale: la Chiesa in movimento nei movimenti! Mi ha sempre incuriosita questo fenomeno di massa al quale veramente non aderii ami, né saprei dare un nome.. Le comunità clericali: focolarini, neocatecumenali , comunione e liberazione, Opus Dei [che diventa addirittura una Chiesa nella Chiesa] vere “trincee” dove o sei dentro o sei fuori. Credo che questo fenomeno alla lunga abbia provocato dei danni, uno scollamento, un distacco dei cattolici dal legame diretto con la Chiesa. Un processo di parcellizzazione e confusione. D Comunità che nascono ovunque, un’onda crescente composta da singoli organismi con le loro “pratiche religiose”, i loro riti, le loro preghiere, non più con la prerogativa di assimilazione alla Chiesa istituzionale vista nel suo insieme, ma piuttosto volte alla ricerca di un “piccolo porto sicuro” dove trovare conforto, negli uomini tra gli uomini, nei surrogati anziché nell’Unico Conforto sicuro: Cristo.

    20 Ottobre, 2013 - 11:49
  60. elsa.F

    Concordo, Clodine.
    In certi casi si può parlare di vere e proprie sette.

    20 Ottobre, 2013 - 12:52
  61. elsa.F

    Che tristezza…

    20 Ottobre, 2013 - 13:00
  62. Marilisa

    Io– devo confessarlo con tanta reverenza– resto sempre ammirata di fronte a chi per criticare qualcuno che ne è distante per idee e ragionamenti, ed è per la verità di gran lunga superiore a lui, immagina che insopportabilmente “si ascolta adorante anche quando dice che nel cesso manca la carta igienica”.
    Sì, leggo ed ammiro queste frasi volgarotte.
    E mi viene facile pensare ad un individuo che ha tanta bile in corpo; e per sfogarla non può fare che così: ricorrere a frasi che ne denotano la inequivocabile debolezza di argomenti.
    Il blog di Luigi Accattoli può vantarsi di avere una sola persona che ricorre a frasi “sublimi” di questo tipo.
    Quando io le vedo, non ho bisogno di leggere il nome di chi le ha scritte. Lo accosto con naturalezza alle immagini “espressive” (di una potenza unica!) da lui usate.
    E ringrazio Dio per avercelo dato in questo blog.
    Davvero c’era bisogno di un uomo come lui qui. Sennò come avremmo fatto a capire?

    Buona domenica, signor Franti.

    20 Ottobre, 2013 - 13:18
  63. elsa.F

    Rispetto a quanto si è perduto quello che si è guadagnato è poco più di nulla.

    20 Ottobre, 2013 - 13:20
  64. Clodine

    esattamente cara elsa, esattamente…

    20 Ottobre, 2013 - 14:31
  65. “Spesso infatti avviene, come abbiamo sperimentato nell’adempiere il quotidiano ministero apostolico, che, non senza offesa per le Nostre orecchie, ci vengano riferite le voci di alcuni che, sebbene accesi di zelo per la religione, valutano però i fatti senza sufficiente obiettività né prudente giudizio. Nelle attuali condizioni della società umana essi non sono capaci di vedere altro che rovine e guai; vanno dicendo che i nostri tempi, se si confrontano con i secoli passati, risultano del tutto peggiori; e arrivano fino al punto di comportarsi come se non avessero nulla da imparare dalla storia, che è maestra di vita, e come se ai tempi dei precedenti Concili tutto procedesse felicemente quanto alla dottrina cristiana, alla morale, alla giusta libertà della Chiesa”
    Giovanni XXIII, Gaudet mater Ecclesia, 11 ottobre 1962 – 1962!!!

    20 Ottobre, 2013 - 15:57
  66. Marilisa

    Esattamente, cara Nico, esattamente…

    20 Ottobre, 2013 - 16:07
  67. Marilisa

    ” La differenza tra i grandi Padri della Chiesa e noi ecclesiastici moderni sta nel fatto che quelli, dalla loro cultura cristiana, traevano motivi di santità, e noi quasi solo di carriera.
    ………
    Ma non pensa anche Lei che gli uomini di Chiesa, più che affannarsi a custodire la verità, dovrebbero piuttosto affannarsi a manifestarla e contro-provarla?
    Fare il bene non è meglio che dare la caccia al male? Fare il bene è più lungo e difficile, ma non è forse più umanamente intelligente e PIÙ DIVINO che scandalizzarsi del male?”(don Verzé)

    ” Sono pienamente d’accordo con Lei quando auspica che gli uomini di Chiesa debbono mettere tutto il loro impegno nel manifestare la verità, e NON SOLO CUSTODIRLA INTATTA. Lei afferma che fare il bene è meglio che dare la caccia al male. Dobbiamo ricordare sempre che lo scopo di tutto è l’amore, e che quindi se non si giunge ad amare veramente, TUTTO CIÒ CHE PRECEDE NON HA FRUTTO.” ( card. Martini)

    20 Ottobre, 2013 - 16:42
  68. roberto 55

    GRANDE NICO !

    Roberto 55

    20 Ottobre, 2013 - 17:06
  69. Nino

    @nico
    Grazie Nico per aver ricordato quel brano.
    Ma certe pecorelle sono talmente ben pettinate che non necessitano di coiffeur, sono esteticamente perfette e ineccepibili.

    Si riconoscono e si compiacciono tra loro, appartengono al VIP club Freccia Alata dell’autoreferenzialità polverosa e incipriata.

    Tutto chiacchiere, dogmi e paraocchi.

    Su in cattedra a pontificare sui massimi sistemi, a infliggere stucchevoli fotocopie di lectio mandate giù a memoria, prive di pathos.

    20 Ottobre, 2013 - 17:39
  70. Luigi Franti

    «lectiones» (oppure lo lascia in italiano, tanto capiamo lo stesso)

    20 Ottobre, 2013 - 17:57
  71. Clodine

    “e arrivano fino al punto di comportarsi come se non avessero nulla da imparare dalla storia, che è maestra di vita, e come se ai tempi dei precedenti Concili tutto procedesse felicemente quanto alla dottrina cristiana, alla morale, alla giusta libertà della Chiesa”

    Mi fa strano come proprio in nome di quella storia che avrebbe dovuto insegnare si sia, invece, smarrita la via. Non è, forse, proprio in nome di questa medesima libertà “liberata” che Vescovi, preti, religiosi, laici sfondarono le mura di Gerico e assalirono la Chiesa come fosse una loro proprietà da trattare a piacimento? E allora cosa ha insegnato la storia a 50 anni da quelle parole? Nulla!
    Anzi, è proprio a fronte di quella libertà strappata, rubata, se abusi e obbrobri -che ancora oggi deturpano il volto della Chiesa- hanno potuto attecchire e grazie all’incuria di chi avrebbe dovuto vigilare [e qui mi taccio sulle responsabilità non meno dei laici compiacenti ai quali questa libertà diveniva motivo di potere e generava contrasti tra Vescovo e Vescovo in difesa di questo o quel vessillo, di questa o quella casacca].
    In nome di quella l.ibertà si elaborò la liturgia fabbricata a misura d’uomo, con patetici teatrini collettivi, comunione sulla mano anziché in ginocchio, atteggiamenti di sfrontata fierezza come lo stare in piedi, da pari na pari, a Nostro Signore quando si dovrebbe stare capo chino, in ginocchio. Per non parlare di quelle melense per quanto oscene canzoncine, talvolta anche eretiche che desacralizzano il rito anzhiché rendere Gloria…Sarebbe da servi ottusi e ciechi far finta di niente.
    Francamente, se questi sono i risultati di quella libertà così caldamente auspicata, preferisco adorare il Dio incarnato con l’antico rito senza ombra di dubbio.

    20 Ottobre, 2013 - 18:13
  72. Clodine

    “debbono mettere tutto il loro impegno nel manifestare la verità, e NON SOLO CUSTODIRLA INTATTA.”
    Peccato che quella medesima Verità, anziché essere custodita e preservata intatta, con le varie revisioni e aggiustamenti postumi, dopo la morte di Paolo VI, è andata a farsi benedire…

    20 Ottobre, 2013 - 18:22
  73. Marilisa

    Devo dire che in effetti quando ricevevo l’ Ostia in bocca e in ginocchio, la sentivo di più come “Corpo di Cristo”. Oggi che la ricevo sulla mano, mi sembra tutta una farsa, perché l’ Ostia è sicuramente meno “Corpo del Signore”.
    Se cambia il modo, cambia anche la sostanza, chi non lo sa? Prima di tutto la forma.
    I canti liturgici, poi, da parrocchietta di infimo ordine fanno proprio pena. Però non annoiano nessuno, tranne quelli che capiscono solo Messa in latino, canti gregoriani, cerimoniali di tipo feudale, cardinali in porpora, livree ed eminenze reverendissime.
    La Chiesa vera non è fatta per la gente semplice, umile, che non comprende il latino perché non ha studiato, poveretta!, e che trova noiosi i canti gregoriani perché non è stata educata alla loro comprensione; ma che–guarda caso– sa amare nella semplicità, non capisce di teologia e costituisce la vera ricchezza della Chiesa.
    E si accontenta di quei miseri canti liturgici magari accompagnati dalla chitarra.
    Ma che schifo!! Come è possibile adorare Dio in quel modo?
    Per adorare Dio nel modo migliore bisogna dimenticarsi completamente della semplicità del Cristo. Il quale, si sa, voleva che la gente si inginocchiasse davanti a lui, e nell’ Ultima Cena–come è noto– diede il pane e il vino direttamente in bocca ai suoi discepoli ( che Lui chiamava stoltamente “amici”).
    Lui parlava di mantello da condividere e non di stole di ermellino che dessero lustro ad esponenti gerarchici.
    Lui era un illuso. E gli illusi, anche questo è risaputo, non sono Dio.

    20 Ottobre, 2013 - 21:14
  74. Clodine

    De gustibus non disputandum est

    20 Ottobre, 2013 - 21:37
  75. Clodine

    Gesù insegna che pregare è cosa seria; Amava, Gesù, ritirarsi sull’alto monte in solitaria quiete, lontano da tutti, per entrare in una relazione d’amore con Dio, proprio come l’innamorato quando parla all’orecchio dell’innamorata. Ci ha indicato la via della preghiera , Gesù Nostro Signore, che è un dialogo senza tempo, fatto di poche parole e lunghi silenzi.
    Dio non è sordo né tonto. La musica non è affatto una sovrastruttura ma parte integrante della preghiera che deve -imperativo- per essere tale seguire precise regole liturgiche affinché possa liberare la mente dai pensieri e lasciar fluire il soffio dello Spirito fin dentro al cuore; stiamo per celebrare un rito, non la festicciola del compagnio di scuola al MCDonald’s….

    20 Ottobre, 2013 - 21:52
  76. Sara1

    Premesso che mio padre ha da sempre un coro di musica polifonica che comprende anche Monteverdi o Palestrina, insomma niente chitarre, premesso che ho anche studiato 5 anni in un istituto diocesano di musica sacra e quindi conosco altra musica oltre le chitarre, ho fatto quell’esempio solo per dire che capivo quell’affermazione di Benedetto sul Kyrie che apre le porte del cielo.
    Anche con canzoni che ad altri dicono nulla ma a me tanto perchè sono quelle con cui la mia comunità mi ha accompagnato nel cammino di fede.

    Non volevo affatto iniziare la solita discussione pre e post concilio.

    20 Ottobre, 2013 - 22:06
  77. Clodine

    @compagno [corrige]

    20 Ottobre, 2013 - 22:23
  78. Clodine

    sara, credo che ciascuno si esprima in base alla propria spiritualità, non sto criticando i canti moderni tout court, alcuni hanno dei testi validi, ma l’esagerazione. La celebrazione Liturgica ha la sua dignità…

    20 Ottobre, 2013 - 22:31
  79. A me piace molto “Il Signore è il mio pastore” di Turoldo. Poi canto volentieri i vari “Symbolum” di Sequeri, e la rivisitazione dei gospel come quella che ci ha proposto sara, o “Camminiamo sulla strada”.
    Mi commuovono “Tra le mani” e “Lieta armonia”, e tanti tanti altri.

    Ma per stasera ho trovato un regalo che sto ascoltando e condivido
    http://solamusika.blogspot.it/2013/10/mount-lebanon-choir-arab-greek-orthodox.html

    20 Ottobre, 2013 - 22:32
  80. Sara1

    Grazie Nico.
    Parlando di Kyrie il mio preferito da tanti anni è questo.

    http://www.youtube.com/watch?v=Y47JdUI_PhE

    Non so se è utilizzabile in ambito liturgico, ma è di una bellezza che incanta.

    Buona notte a tutti.
    🙂

    20 Ottobre, 2013 - 22:42
  81. Grazie Sara

    …notte
    🙂

    20 Ottobre, 2013 - 23:03
  82. lycopodium

    Il brano citato dalla nostra – peraltro ottimissima!!!!!!!!!!!! – Nico
    (20 ottobre 2013 @ 15:57)
    ormai esercita ahinoi il duplice ruolo
    di “dio tappabuchi”
    e di “dio tappabocche”…

    21 Ottobre, 2013 - 7:05

  83. Dio tappabocche
    🙂

    Però, dato che come ho già detto una delle mie ‘preghiere-guida’ è il salmo 141,3 (Poni Signore una custodia alla mia bocca, sorveglia la porta delle mie labbra) questa funzione del brano che ho citato mi casca a fagiolo: non vorrete che l’unica bocca chiusa sia la mia, vero?
    😉

    21 Ottobre, 2013 - 8:46
  84. Sara1

    Io ammetto di giudicare entrambi gli schieramenti tradi e prog intolleranti.
    Nel senso, ho avuto una bella esperienza nelle parrocchie in cui sono stata, perchè la base è accogliente, aperta e giocosa, con tutti i difetti del caso ovvio, che la gerarchia sia più “rigida” mi pare buono, visto che spesso a livello locale si ha il problema opposto.
    A me la Chiesa piace com’è, nonostante ciò non mi opporrei ad accettare i cambiamenti che il Papa ritenesse opportuni.
    Mi da invece fastidio questa lotta continua tra schieramenti, a me alla fine va bene il gregoriano, van bene le chitarre, insomma non è questo il punto è proprio stupido litigarci sempre su.
    E comunque serve rispetto anche per la base, un articolo come questo per dire io lo trovo arrogante al massimo.

    ” Bisognerà buttare via un sacco di paragrafi del “nuovo” Catechismo, rileggere quasi tutti i dogmi”

    http://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/Stampa201310/131020codrignani.pdf

    Ma chi sono questi per voler riscrivere catechismo e dogmi?
    E se lo fanno loro perchè non posso farlo io?
    Magari con altri punti del catechismo o altri dogmi?

    O si rema insieme cercando di ascoltarsi oppure è solo una lotta a chi strilla di più.

    “Non dico i lefevriani, ma i devoti, quelli che hanno speso la vita baciando la mano ai vescovi, andando in pellegrinaggio a Medjugorya o da padre Pio, ascoltando da molti parroci e vescovi esattamente l’opposto di quanto viene dicendo papa Francesco. ”

    Mi pare ridicolo, considerando che tra l’altro quello che mi da più fastidio in Francesco è proprio la simpatia per il devozionalismo popolare tutto processioni e santuari.

    21 Ottobre, 2013 - 9:05
  85. Clodine

    “Maledetto l’uomo che confida nell’uomo, che pone nella carne il suo sostegno e il cui cuore si allontana dal Signore. Egli sarà come un tamerisco nella steppa, quando viene il bene non lo vede; dimorerà in luoghi aridi nel deserto, in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere.” Geremia 17.5-6

    Chi ha fede non bacia le mani di nessuno e fa della sua stessa vita un pellegrinaggio. Da assenso liberamente a tutta la verità rivelata e si affida a Dio solo…i mafiosi “baciano le mani”, non i cristiani…

    21 Ottobre, 2013 - 9:50
  86. Meglio il devozionalismo, Sara. La religiosità popolare non è vergogna.
    Per tutto il resto c’è la veletta. Preferisco un milione di volte la mia gente nel Sud ad altri posti spiritualmente stanchi e annoiati. In cui ti trovi il prete che in confessionale ti dà risposte fotocopia anziché starti a sentire. O ti risponde burocraticamente: qui si fa così e basta, se hai bisogno di battezzare tua figlia e i parenti devono fare 2500 km in aereo in giornata. Nessuno gli ha detto che la legge canonica, in quanto legge di carità, può adattarsi alle esigenze.

    Quel gran genio del diritto di Pisanelli, quando si trattava delle leggi eversive del 1866, arrivato a parlare di confraternite prende e dice: signori, il povero non ha balli o feste dove andare, gli basta mettersi l’abito una volta l’anno e andare in processione. Lasciamoglielo.

    Ecco, meglio il “povero” che senza balli o feste va in processione – e con lui la vecchia che sparla, i fidanzatini abbracciati e tutto il resto, coreografia ma c’è anche chi ci va con tanta fede – al vuoto delle parrocchie in cui questa devozione popolare viene scambiata col “fanatismo”.
    Fanatismo de che?

    Ma andiamo invece a riscoprire i santuari: io sto male se non vado a Vicoforte, per esempio. O alla Madonna della Costa a Sanremo. Andiamo a conoscere i nostri santuari dove Maria ci attende, riscopriamo il valore del santuario: cioè il fatto che è stato pensato soprattutto per mettere a disposizione di tutti, con forza, il Sacramento della Penitenza. Bellissimo entrare a Vicoforte e trovare un sacerdote sempre pronto a confessare: altro che le parrocchie in cui il prete fa orario d’ufficio e: “sabato ore 15-18”. Poi per il resto sono fatti tuoi. Bellissimo stare in pace a un passo dal cielo, gli ex voto, la devozione.

    Ecco, una cosa che questa Chiesa ha perso, insieme al culto dei Santi che prima era molto più forte, è proprio questo: la devozione. Non è colpa del Concilio, è colpa di chi ha visto nella devozione le avvisaglie del fanatismo. Niente di più sbagliato.

    21 Ottobre, 2013 - 9:59
  87. Marilisa

    Il punto in questione non è la divisione fra tradizionalisti e progressisti.
    È, piuttosto, che i primi vorrebbero tappare le bocche dei secondi, cioè pretenderebbero di limitare la libertà di pensiero di chi discorda dalle loro vedute. E li tacciano di eresia o quasi.
    Sbagliatissimo! Bisognerebbe abituarsi ad ascoltare la voce di tutti, senza etichettare, con la puzzetta sotto il naso, chi la pensa in modo diverso.
    Ascoltare tutti, e senza pregiudizi, apre la mente, insegna a guardare più in là del proprio naso.
    La questione vera è tutta qui.

    21 Ottobre, 2013 - 10:08
  88. Sara1

    A me pare che l’articolo che ho postato, di segno opposto, voglia parecchio tappare la bocca agli altri.
    Per questo dico intolleranti uguali, a me le processioni non piacciono ma non faccio campagne per abolirle, se uno vuole andare da Padre Pio che mi toglie?
    E in generale accontentare tutti è un’impresa, un conto è cercare di migliorare le cose un conto è pensare che le proprie esigenze debbano essere al primo posto per tutto il mondo, insomma, se ti piace un canto e non lo trovi ti adatti, fa troppo brutto?
    Dico in generale.

    21 Ottobre, 2013 - 10:13
  89. Marilisa

    Per esempio, dire che “è colpa di chi ha visto nella devozione le avvisaglie del fanatismo” è, caro Tonizzo, un pregiudizio.
    Ognuno ha il diritto di vedere quello che vuol vedere.
    E nessuno può addebitarglielo a “colpa”.
    Del resto, ognuno poi è libero di fare quel che vuole, cioè fa quello che soddisfa le sue esigenze spirituali. Sarà sempre così.

    21 Ottobre, 2013 - 10:14
  90. Eh no, Marilisa: è pregiudizio. Perché sono d’accordo che certe forme di culto sicuramente sono fanatiche (Padre Pio ne è un esempio lampante), ma è altrettanto vero che non mancano quei cattoli intellettual-snob che davanti a una professione fanno spalluce. E questo è pregiudizio.

    21 Ottobre, 2013 - 10:16
  91. Clodine

    Condivido Tonizzo, per questo ho detto che il cristiano fa della propria vita un pellegrinaggio, consapevole di avere degli amici in cielo, più che in terra, non gli uomini, ma la Vergine e i santi. Per cui anche l’aspetto devozionale rientra in un contesto di fede vissuta, di testimonianza autentica. Sono i pregiudizi che classificano, nomenclano, danno un nome anche spregiativo a tutto quanto si sovrappone alla moderna concezione delineata dalle “comunità clericali” con le loro gerarchie, caratterizzati da forte appartenenza di gruppo i quali obbediscono alla chiesa e vi si conformano per ragioni di opportunismo onde evitare scismi, eresie e scomuniche e i cui pellegrinaggi si fermano solo e soltanto a Piazza San Pietro.

    21 Ottobre, 2013 - 10:34
  92. Marilisa

    E infatti, Tonizzo, i “cattoli intellettual-snob” sono dei perfetti ignoranti, che nel loro snobismo ci si rivoltolano da soli.
    A me pare, tuttavia, che la storia degli “intellettual-snob” sia messa in campo molto spesso da chi ha enormi complessi di inferiorità.

    21 Ottobre, 2013 - 10:36
  93. Sara1

    Torniamo sempre lì non è che se non ti piacciono le processioni sei un intelletual snob.
    A me non piace il devozionalismo perchè spesso assume tinte “fosche”, mi va benissimo una fede popolare, basta che non spinga sulle paure delle persone.
    Per questo apprezzavo l’invito di Benedetto XVI a tenere nel giusto conto la ragione nell’esperienza di fede.
    Non un intelletto astratto e snob, ma solo un’attenzione verso quelle che possono essere derive fanatiche.
    (possibili in entrambi gli schieramenti).

    21 Ottobre, 2013 - 10:40
  94. elsa.F

    Nico,
    la tua citazione del Papa mi lascia del tutto indifferente.
    Guardo alla realtà delle cose e al momento di estrema confusione e criticità in cui oggi versa la Chiesa, almeno nel nostro paese.
    Nei nostri paesi le nuove generazioni hanno di fatto abbandonato la chiesa; completamente e totalmente; anzi guardano con ironia e disprezzo chi gira attorno alla canonica.
    Da un questionario distribuito ai ragazzi delle medie emerge un’ignoranza cosmica su fede, vangelo, catechismo.
    La partecipazione alla celebrazione della messa domenicale è rispetto a una generazione fa crollata dei sette decimi.
    I matrimoni religiosi sono passati nella mia parrocchia da quaranta a due.
    Le catechesi per adulti sono state sospese per mancanza di adesioni e si continua a celebrare la messa feriale in attesa della dipartita delle ultime ormai diroccate vecchiette.
    Mi fa piacere che qualcuno riesca a vedere in questo un’apprezzabile novità.
    Io vedo solo deserto in attesa che passi un’altra generazione e si chiudano definitivamente i battenti.

    21 Ottobre, 2013 - 13:47
  95. Marilisa

    Grazie, mattlar, per la segnalazione.
    Domani comprerò il libro.

    21 Ottobre, 2013 - 18:14
  96. @elsa
    il quadro che dipingi è molto fosco e non ho motivi per dubitare della sua veridicità.
    Ma dimmi, noi cosa possiamo fare? se siamo convinti che tutto sia inutile, da una parte tradiamo il nostro essere profondo, segnato dalla speranza, dall’altra non contribuiamo in alcun modo al miglioramento delle cose.
    Io preferisco pensare come Giovanni XXIII, che metteva in guardia già nel 1962, dal rimanere ripiegati sul passato.
    Se tu hai un’altra indicazione di percorso, qualche altro modo per impegnarti ad essere, lì dove vivi, seme del regno, te ne sono grata, comunque questo si concretizzi.

    21 Ottobre, 2013 - 18:34
  97. elsa.F

    L’indicazione che posso dare è quello di recuperare la dimensione sacra del cristianesimo, il senso del mistero, del trascendente.
    Perché ogni anima ha bisogno di questo incontro interiore, ha bisogno di nutrirsi di questo cibo. Lì trova il nido il passero e lì trovano riparo il cerbiatto.
    E’ la nostalgia della Gerusalemme Celeste.
    Questa è l’unica cosa che sento profondamente e sinceramente.

    21 Ottobre, 2013 - 19:35
  98. Grazie della tua risposta.

    21 Ottobre, 2013 - 20:03

Lascia un commento