Chi non è contro di voi è per voi

Bologna, autobus 14, direzione Barca, ora di punta: salgono due giovani donne di colore. Una si issa sui due gradini che, nella parte posteriore, permettono di accedere ai sedili, e inizia a predicare, con accento latinoamericano: «Gesù ci ama». Prosegue con un certo calore per tre fermate; poi un ragazzo l’apostrofa, dal centro dell’autobus: «Basta, abbiamo capito!» Allora scende dal pulpito e con l’amica si mette a distribuire dei foglietti che ribadiscono, citando Giovanni 3,16, che «Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo figlio unigenito» e sul retro qualificano la loro comunità come la «Chiesa di Bologna» (se lo sa mons. Vecchi, penso, le denuncia per violazione di copyright), «Movimento Missionario Europeo». Seguono l’indirizzo, i giorni e gli orari di culto e quattro recapiti telefonici cellulari. Una delle due mi si siede a fianco e risponde al mio sorriso. «Che bella idea», le dico. «Eh sì, bello che Gesù ci ami». «Sì, certo; ma è bella anche l’idea del pulpito che avete scelto». Poi scendono perché devono andare a un funerale e mi invitano a visitare la loro comunità. Rispondo che sono già attivo nella mia e tutte contente mi salutano: «Ah, sei cristiano! Dio ti benedica».

13 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Il racconto mi viene da Guido Mocellin, amico bolognese attento a “storie di fede in questo tempo”, già noto ai visitatori: vedi post del 23 gennaio 2009 PARABOLA DELLA SUORA CHE METTE PACE NEI BLOG. Vedi anche un suo volumetto con mia introduzione nella pagina PREFAZIONI E CAPITOLI elencata sotto la mia foto. Mio è il titolo del post, cavato da Luca 9, 50, dove Gesù così rimprovera Giovanni che gli narra l’opposizione sua e dei discepoli a un tale che “scacciava demoni” nel nome del Maestro non facendo parte del loro gruppo: “Non lo impedite, perchè chi non è contro di voi, è per voi“. Il monsignor Vecchi dell’aneddoto è il vescovo ausiliare di Bologna Ernesto Vecchi.

    18 Aprile, 2010 - 23:12
  2. guido mocellin

    Gratissimo a Luigi per l’ospitalità, segnalo le tre cose dell’episodio che mi hanno colpito, e che mi hanno spinto a proporlo al mio “esperto di fiducia” di fatti di Vangelo: la trasformazione del retroautobus in pulpito, la battuta del ragazzo – “abbiamo capito” -, a dire che la notizia dell’amore di Dio è scontata, vecchia, non interessa poi tanto; e la corrispondente parola rivolta a me – “sei cristiano!” -: è l’aggettivo che preferisco usare per descrivere la mia condizione di credente, ma sentirmelo dire a due passi da casa mia, da quella donna che veniva da tanto lontano, mi ha fatto uno strano effetto.

    19 Aprile, 2010 - 0:34
  3. Mabuhay

    Buon giorno!

    Chiedo scusa per l’ OT –
    Scorrendo velocemente i post di questi giorni, su quello di “Benedetto sulla pedofilia: questa penitenza è una grazia”, mi trovo questo:
    @Marco -16 Aprile, 18:33- scrive,
    “Fuori mafiosi, puttanieri, tangentisti e pedofili dall’Ordine sacro!!! O nella Chiesa non ci rimarrà più nemmeno il Santissimo… ma solo Leonardo, Ubi humilitas, Bertone e Mubahay. Gli stessi che sono d’accordo nel rifiuto dei funerali ai poveri cristi come Welby o nell’associare pedofilia ed omosessualità” seguito da qualche “botta e risposta”con Syriacus.

    È incredibile la capacitá (o l’idiozia?) di far dire alle persone esattamente l’opposto di ció che hanno affermato/scritto! E nel minestrone ci aggiunge pure la questione Welby e compagnia, che nessuno dei bloggisti nominati menziona seppur lontanamente (ma che ne saprá il Marco di ció che noi si opina sul “caso Welby?”). Ammiro Leonardo e Ubi che hanno elegantemente ignorato il sopracitato post. Purtroppo mi manca la loro autoironia. Nella mia Chiesa, nella nostra Chiesa ci sará sempre posto per i mafiosi, puttanieri, tangentisti e pedofili che –sull’invito del Vangelo di Gesú – sono sinceramente disposti a pentirsi e a cambiare vita. E –purtroppo?- ci sará sempre posto anche per gli idioti, vivi o morti che siano.

    (Idiot: a person of mental retardation having a mental age below three years and generally being unable to learn connected speech…)

    Ancora, scusate l’OT e Buona giornata e Buona settimana a tutti!

    19 Aprile, 2010 - 4:29
  4. Mabuhay

    By the way, a scanso di equivoci: quel “ci sará sempre posto anche per gli idioti, vivi o morti che siano”, non é naturalmente riferito al povero Welby, ma –appunto- agli idioti che ogni tanto si affacciano anche su questo blog. Che non si preoccupino…anche nell’ora della morte tutti saranno benignamente accolti nella casa del Padre. Amen.

    ——-
    con tante scuse al nostro OSPITE per la mia incapacita’ a seguire la sua tolleranza e bonta’…

    19 Aprile, 2010 - 5:31
  5. Molto bello l’episodio raccolto da Guido Mocellin e ripreso da Luigi.
    Mi colpisce che:
    la faccia tosta di predicare a un pubblico casuale sia posseduta da due donne straniere, mentre spesso noi italiani siamo paralizzati dalla paura di testimoniare anche in circostanze molto più facili;
    il ragazzo dica “abbiamo capito” quando manifestamente ha sentito, magari addirittura ha ascoltato, ma non ha capito: infatti, se avesse capito, avrebbe ascoltato volentieri la novità perenne e che mai può stancare dell’amore di Dio.

    19 Aprile, 2010 - 11:24
  6. Syriacus

    Approposito (non so se molti lo ricordano) :

    “Eppure, con Benedetto XVI, la signora Brzakovic ha parlato anche della fede abbracciata qualche decennio prima, quella dei Testimoni di Geova. Una scelta che ha causato non pochi problemi e frustrazioni alla donna, che ha dovuto far fronte a molte opposizioni della sua famiglia. Il Papa, però non l’ha rimproverata, come la donna aveva rivelato già al Canberra Times tre anni fa: «Mi ha detto: “Voi state facendo il lavoro che dovremmo fare noi”», riferendosi all’attività missionaria dei Testimoni di Geova, che vanno di casa in casa a incontrare la gente. «Mi ha detto anche: “Voi avete le sale che non sono tanto grandi, ma sono piene, noi abbiamo cattedrali, chiese e cappelle, ma spesso sono vuote”». ”

    (Nota: la signora Brzakovic è una cugina australiana di Joseph Ratzinger :

    http://www.ilgiornale.it/interni/io_cugina_papa_sono_testimone_geova/17-07-2008/articolo-id=276593-page=0-comments=1 )

    19 Aprile, 2010 - 11:27
  7. Clodine

    Come diceva padre Congar “La salvezza, il regno di Dio, non sorvolano il mondo come nubi tra cielo e terra, ma sono veramente dentro il mondo”. Ecco, io credo che dentro ciascuno, nel proprio intimo, si nasconda un proprio “agire spirituale”. Ma prima e innanzi a tutto esista il radicato pregiudizio – frutto di una cultura che oppone, in una certa misura, lo spirito alla materia – che il “temporale”, inteso come luogo dove il nostro vivere quotidiano si dispiega, sia disdicevole alla spiritualità, quasi esistano luoghi preposti allo spirituale e al corporale come se queste due entità possano essere scisse. In realtà questo pensare comune non è che un comodo alibi alla propria pigrizia: lo spirituale è sempre coricato sul letto da campo del temporale! Ovvio: impegnarsi, dire al mondo il motivo della prorpia fede espone sempre al giudizio altrui, come amava ammonire Tailhard de Chardin :” La fede in Cristo si può conservare o diffondere solo passando attraverso la fede negli altri e degli altri”…In fondo la santià si misura anche con la capacità di compromettersi: saper annunciare quel Cristo nel quale si crede, ma soprattutto viverlo se si vuole essere convincenti, e poi …al momento opportuno sapersi pure scrollare la terra da sotto i piedi ..e andare oltre…

    19 Aprile, 2010 - 13:01
  8. Cari Guido e Luigi,
    Io adoro alcune magliette ed altro che mi faccio arrivare dagli USA da un sito evangelico(kerusso.com), ed altre che mi faccio arrivare da un sito cattolico (catholictothemax.com).
    Sono magliette divertenti, gioiose, tutto fuorchè offensive.
    Ma se provo a portarle in Italia mi prendono per matto.
    E mi danno – cattolici – dell’identitario, integralista, etc.
    E lo spirito che viene “vestito” di preferenza in ambito ecclesiale è quello di nascondimento – quasi vergogna – della propria fede, o all’opposto quello di parte. Mai gioia e apertura.
    Non sarebbe ora che trasmettessimo in modalità nuove e informali la nostra gioia di avere fede?
    O sembrerà davvero che gli unici che hanno fede e la gioia di averla saranno mormoni, evangelici, etc
    Poi non nascondo che ci si diverte ad essere un po’ “chiassosi”: in ufficio ho appeso una foto primo piano formato A4 di S.ta Teresa del Bambin Gesù, che mi guarda in faccia. Il risultato è che quelli che entrano e se la trovano alle spalle si sentono osservati, ed anche – perchè no, un po’ interrogati…

    19 Aprile, 2010 - 15:41
  9. Clodine

    ..E con tutti i rischi che comporta la professione della propria fede caro Alessandro: soltanto chi è capace di “sopportare” l’uomo sarà in grado di “sopportare” Dio…perchè, alla fine, andare alla ricerca di Dio saltando a piè pari la testimonianza si corre il rischio di uscire di strada. Quando non si accetta la proposta “uomo”, tutta la vita religiosa, spirituale, interiore, diventa una tragica illusione! In fondo, anche il Padre Eterno ha accettato il rischio della libertà umana che avrebbe potuto volgersi contro di lui [di fatto avviene] Stessa cosa accettare di evangelizzare con quei piccoli mezzi che possediamo sapendo di destare ilarità, stupore, a volte anche offese. Andare contro corrente è il rischio che corriamo e che, se siamo cristiani, non possiamo evitare, pena la rottura dei propri rapporti con Dio. Se poi ci rendiamo conto che la testimonianza è un avventura troppo grande, che fatichiamo ad uscire dal nido della nostra mediocrità e..fin che si tratta di andare a Messa, fare l’elemosina, osservare i precetti va bene, ma nel momento in cui ci disponiamo ad operare una scelta e dinnanzi alla scala dei nostri valori [calcolo,profitto,denaro, il proprio tornaconto ecc] se ci accorgiamo che dare la precedenza a ciò che non ci garba comporta una certa fatica, già c’è da chiedersi se quel “seguirlo” sia autentico…perché il Cristianesimo ci pone sempre davanti ad una scelta inquietante, ci interroga: se preferiamo più l’ onestà alla follia della croce, la nostra sicurezza alla sua avventura. E’ una disturbatrice pericolosa la testiminianza cristiana! Io nel mio piccolo, ci penso ogni giorno.

    19 Aprile, 2010 - 18:48
  10. roberto 55

    “Ah, sei cristiano ! Dio ti benedica”: sembra, quasi, che fossero sorprese di trovare dei cristiani in una città italiana.

    Buona notte !

    Roberto 55

    19 Aprile, 2010 - 22:14
  11. Beh, alla Barca e su un autobus è difficile accorgersene….

    19 Aprile, 2010 - 23:02
  12. fiorenza

    Un saluto a Guido Mocellin. Indimenticabile “suor Maria Angela”, “cattolica e mite”. Ma anche “Il giallo del samaritano: una storia gay?” (30 aprile 2009) mi è rimasto impresso nella memoria. Tutto molto importante e molto bello: apre la mente. Anche il racconto di oggi.

    20 Aprile, 2010 - 0:14
  13. guido mocellin

    Grazie anche a Fiorenza e agli altri per l’accoglienza e le parole generose. A me l’episodio ha davvero colpito: tutti i giorni il lavoro mi chiama a occuparmi della vita della Chiesa e tutti i giorni, più volte, prendo l’autobus 14, ma mai avrei immaginato di veder vivere così esplicitamente la Chiesa sul 14…

    20 Aprile, 2010 - 1:43

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