Com’è nato il libro intervista di Papa Benedetto

“Il libro è nato da alcuni colloqui concessi all’intervistatore in vista di una possibile futura biografia”: così il padre Lombardi alla Radio Vaticana. I colloqui sarebbero avvenuti in agosto e novembre 2012 (cioè già prima della rinuncia), in luglio e dicembre 2013, nel febbraio 2014. Continua nel primo commento.

9 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Approvato da Benedetto. Trovo chiarificatore quanto dice il padre Lombardi. Già leggendo il volume avevo annotato questo avviso dell’intervistatore, a pagina 17: “Le interviste che seguono, effettuate poco prima, e dopo le dimissioni di Benedetto XVI, costituiscono la base per una biografia e permettono di gettare uno sguardo su una delle personalità più affascinanti della nostra epoca. Il testo è stato approvato e autorizzato dal papa emerito”. Quell’avviso ora è più chiaro.

    10 Settembre, 2016 - 16:06
  2. roberto 55

    Mi sto letteralmente “bevendo” il libro, che trovo leggibilissimo, per merito, Luigi, del tuo collega Peter Seewald, ed anche, ovviamente, di Papa Benedetto: le domande di Peter Seewald sono semplici, dirette, incalzanti, e Papa Benedetto non solo non vi si sottrae ma ad esse fornisce risposte sempre chiare, puntuali, esaurienti; è un “botta-e-risposta” davvero godibile.

    Buona serata a tutti !

    Roberto Caligaris

    10 Settembre, 2016 - 21:18
  3. maria cristina venturi

    Ti stai letteralmente bevendo il libro. Ma quando Benedetto XVI era il tuo papa e ogni giorno insegnava e parlava ti bevevi le sue parole?E quando la stampa e u media lo attaccavano con cattiveria tu lo difendevi?E quello che per OTTO anni e‘andato dicendo e ripetendo. il caro Benedetto e‘‘entrato nella tua zucca?
    Oppure c‘e‘voluto il.libro di Seewald propagandato dal Corriere per farti apprezzare Benedetto XVI? DElla serie se piace al Corriere. e a Seewald ra deve valerequalcosa?Prima invece quando non era di moda eon piaceva ai media non valeva nulla? Cosi‘funziona e lo vediamo adesso benissimo la macchina mediatica per influenzare le opinioni. Se tutti ,ora,dicono bene di Ratzinger anche il Corriere allora vuol.dire che Ratzinger e‘permesso di stimarlo.. Prima invece ai twmpi della sua Via Crucis di estimatori ne aveva pochi…

    10 Settembre, 2016 - 22:37
  4. maria cristina venturi

    Povero Benedetto ai tempi del suo pontificato di amici. di estimatori di gente che “beveva“le. sue parole ne aveva pochi?soprattutt fra i cattolici “de sinistra“ . Ma da quando ha dato le dimissioni gli amici ed estimatori si sono moltiplicati. Ora poi che elogia Bergoglio ad ogni intervento i suoi estimatori fra le file dei cattolici progressisti sono miracolosamente. tantissimi Insomma pare quasi che Ratzinget abbia avuto una sola grande qualita‘ nella sua vita: quella di aver rinunciato al papato. spianando cosi‘la strada al suo magnifico successore!

    10 Settembre, 2016 - 22:48
  5. roberto 55

    Ovviamente, amici, non mi passa neppure per la controcassa dell’anticamera del cervello – come diceva quel tale – di mettermi a rispondere alla solita signora Venturi (d’altra parte, cosa si potrebbe mai rispondere a tante rabbiose sgangheratezze ?).
    Piuttosto, Luigi, una domanda (anzi, due): hai notato che, tra le pagine 42 e 43, Papa Benedetto dapprima afferma di non poter rivelare i retroscena del Conclave del 2005, e, poi, “incalzato” da Seewald, ammette implicitamente che in quello stesso Conclave la candidatura di Josè Mario Bergoglio rivaleggiò con la sua ?
    Inoltre, Papa Benedetto parla di non aver molto conosciuto Papa Francesco prima della sua (di Papa Francesco, cioè) elezione: ho interpretato esattamente questo “passaggio” ?
    Una domanda anche per Cristina / Picchio: ti stai “riconciliando” con Papa Benedetto ?

    Buona domenica !

    Roberto Caligaris

    10 Settembre, 2016 - 23:21
  6. Luigi Accattoli

    Ho notato la contraddizione tra la pagina 42 e la pagina 43. L’ho spiegata come risultanza di un ragionamento su due piani. A pagina 42 è il piano dei fatti: richiesto di confermare se il cardinale Bergoglio fosse stato tra i favoriti nel conclave del 2005 risponde che non può dire. A pagina 43 è il piano delle voci. L’intervistatore dice “gira voce che” e il Papa su questo piano può dire la sua, perché egli era in conclave – e come tale non può dire – ma anche è tra quelli che hanno poi udito quella voce, e qui può parlare. La contraddizione comunque resta. E’ capitato anche a me di conversare con cardinali che dicono “non posso parlare” ma poi ragionando evocano il fatto che nel 2005 il cardinale di Buenos Aires “si era tirato indietro”. Sono le cerimonie del segreto.

    10 Settembre, 2016 - 23:55
  7. Luigi Accattoli

    Quanto all’altra domanda, sulla conoscenza che Ratzinger aveva avuto di Bergoglio prima che fosse eletto, non sono d’accordo con te. A pagina 42 dice: “Io lo conoscevo naturalmente”. E ancora “Lo conoscevo grazie alle visite ad limina e alla corrispondenza”. Solo aggiunge che non gli erano noti “la sua cordialità, la sua attenzione nei confronti degli altri”. Conclusione: dice che ne aveva una conoscenza sostanziale, diretta e documentale, ma non completa.

    11 Settembre, 2016 - 0:04
  8. roberto 55

    Grazie, Luigi: avevo, evidentemente male interpretato.
    Altra domanda, Luigi: tra le pagine 60 e 70 Seewald interroga Papa Benedetto sulla sua infanzia, la sua famiglia, ed i primi momenti di formazione personale e, in particolare, religiosa, ed è inevitabile, per Seewald, riferirsi al periodo nazista; non hai la sensazione che Papa Benedetto – che ha sempre condannato, ed anche in questo libro condanna, in termini forti ed inequivocabili (oggi si direbbe: senza “se” e senza “ma”) il regime hitleriano – ricordi, peraltro, poco volentieri (come fossero momenti di memoria dolorosa) quegli anni ? Sembra quasi che gli “pesi” parlarne: sbaglio ?

    Buona domenica a tutti !

    Roberto Caligaris

    11 Settembre, 2016 - 10:07
  9. Luigi Accattoli

    Le pagine che indichi, che potrebbero essere intitolate “Sapevamo che c’era Dachau” (parole che prendo da pagina 68), le ho trovate di basso profilo rispetto a quanto sul tema il cardinale Ratzinger aveva scritto nell’autobiografia intitolata “La mia vita” (San Paolo 1977), in particolare nel capitolo “L’ombra del terzo Reich”; e rispetto a quanto aveva già detto a Peter Seewald nel primo capitolo del volume “Il sale della terra” (San Paolo 1997); nonché nei “Quattro discorsi in occasione del sessantesimo anniversario dello sbarco degli Alleati in Francia” che sono nel volume “Europa. I suoi fondamenti oggi e domani” (San Paolo 2004). Reputo che sia l’intervistato sia l’intervistatore abbiano concordato – senza esplicitarlo – che sull’argomento il più era detto.

    11 Settembre, 2016 - 21:34

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