Festeggio per Cicala e vado in piazza con Emergency

Sono scampato per un pelo dalle spranghe dei katanga in Statale nel 1973: stavo attaccando ai muri della mia università dove seguivo le lezioni di Enzo Paci, un foglio situazionista, “robinud”, scissione a sinistra di “renudo”. Ne ho viste di barelle partire dal triangolo delle bermuda, tra Largo Righini, Santa Sofia e piazza Santo Stefano con su ragazzini con la testa sfasciata. Credo che sia lì che sia nata la passione di Strada per la chirurgia, si sa che è durante le guerre che la medicina realizza i suoi balzi in avanti. Eterogenesi dei fini o lezioni della vita?

Ma ora che ci penso… appena tornato dal lavoro… perché appendo i miei bigliettini da naufrago sul blog di un valido vaticanista con una lunga carriera alle spalle capace di suscitarmi reazioni che definirei feroci se non fossero mitigate da anni di scrittura? Alcune cose non riesco proprio a capirle. Mi chiedo quali caratteristiche di Emergency suscitano fascino in un cattolico. Forse perché identifica la sua attività con quegli uomini di buona volontà a cui dovrebbe essere rivolto il messaggio evangelico? Forse perché vi osserva un certo, a sé assai congeniale, primato della prassi della testimonianza sulla teoria? La simpatia dovuta a chi si spende o crede di spendersi per il prossimo che poi tanto prossimo non è perché vive in terre lontane? Tutte le volte che mi imbatto in questo tipo di cattolico affascinato divento un antimoralista alla Nietzsche: nell’altruismo leggo il cattivo amore che si ha di se stessi (il caso dell’imprenditore di Adro); o l’ipocrito e stantio paternalismo dell’alta borghesia milanese che con una mano toglie e con l’altra dà fingendo di non aver mai tolto niente a nessuno, anzi, di aver sempre dato. Sì, manifesto rancore e risentimento contro costoro. Hanno contribuito alla formazione di sogni irrealizzabili in più di una generazione; hanno fatto mordere la polvere delle strade a chi l’avrebbe comunque assaporata per svantaggio di censo e di classe; e ora amministrano il residuo dei loro sogni sui teatri di guerre che non sono riusciti a fermare perché ne avevano in mente una che non sono riusciti neppure a iniziare… Luigi mi spieghi perché un credente dovrebbe dare il 5 per mille a Emergency?

Se è per quello c’è tantissima altra gente che fa cose che nessun altro fa… compresa la cura dei corpi in luoghi in cui nessuno va. Non può essere solo questa la motivazione, o meglio, non basta se si usa lo stesso criterio usato dalla cultura che ha distrutto le motivazioni di fondo della carità cristiana. Non può dimenticarsi della durissima critica a cui il moderno ha sottoposto il comandamento dell’amore cristiano. Il movimento studentesco milanese dal quale proviene Strada è stato un campione di questa critica, anzi, dato che mai si è fornito di strumenti diversi dalle opere di Stalin, diciamo che ne è stata inconsapevole confutazione pratica (in più caratterizzata da una provenienza alto-borghese e antipopolare profondamente anticattolica, da sempre presente nella società milanese). Ora, che un suo esponente promuova a distanza di anni un impegno umanitario che sembra avere la stessa natura dell’ospedale del dottor Schweitzer a Lambaréné solleva un legittimo sospetto. Lo stesso che viene fatto valere da qualche secolo sulla carità cristiana, che sia cioè qualcosa di diverso da ciò che proclama e rende visibile. Una critica alla carità cristiana che viene da Marx, segue in Nietzsche e prosegue in Freud sul piano delle motivazioni individuali. Non mi sembra che i tre modi di confutare il cristianesimo si siano fermati. Ognuno a suo modo prosegue e se magari mostrano meno presa sulla cultura filosofica alta, deve convenire che a livello di cultura spicciola sono diventati luogo comune. Bene, non riesco a capire perché l’accusa di motivazioni nascoste e non dicibili a tutti coloro che impegnano la loro vita per gli altri debba valere per i cristiani e si debba fermare sulla soglia del comportamento di altri. In più i cattolici hanno l’autolesionistica propensione a dare l’assoluzione a chi fino a ieri ha irriso fede e speranza e carità. Anche in questo caso il racconto di ciò che è accaduto si arresta per alcuni e prosegue solo a carico dei cattolici; si assolve in quattro e quatt’otto la Hazet 36 dei katanga e si continua a descrivere i cristiani come utili idioti e fondamentalmente clerico-fascisti. E non credo proprio che Strada consideri la sua attività come un’espiazione di colpe che non vive come tali. Credo sia del tutto alieno come quasi tutti della sua generazione da sensi di colpa. Invece i cattolici hanno una fretta del diavolo di assolvere e ricondurre tutti in un ovile in cui poi rimangono solo loro. Ho mescolato consapevolmente due piani diversi del discorso, ma come lei certamente sa, tutta la nostra epoca è attraversata da questo mescolamento, anche se spesso poco compreso e valutato. Comunque grazie della risposta che però non mi convince affatto.

@Cherubino: falsa testimonianza? Illazioni? Ma sa cosa significa aver tremato a diciotto anni davanti alla violenza esercitata sotto i tuoi occhi su ragazzi come te solo perché erano vestiti diversamente da te? Ho passato molti sabato pomeriggio della mia giovinezza asserragliato con altri miei coetanei in attesa che passasse il “fascista” in rayban e scarpe a punta. Sa come è morto il povero Sergio Ramelli? Nella tecnica del pestaggio la regola principe era che la testa della vittima non doveva essere appoggiata a nessuna superficie in modo che la chiave inglese potesse spaccare il cranio senza però comprimere il cervello. Chi lo picchiò invece lo fece quando quel povero ragazzo aveva la testa sull’asfalto!!! E io dovrei invitare qualcuno a versare il 5 per mille e io dovrei credere al pacifismo di questi signori??? Ma per favore!!! E mi astengo da altro per rispetto alla citazione che fa del Vangelo… ma nulla è di più improvvido di quel testo per quelle storie e quegli eventi.