Silvano da Adro e il piatto dei bambini

Si chiama Silvano Lancini l’imprenditore di Adro che ha pagato per i morosi della mensa scolastica e ha polemizzato con il sindaco leghista: vedi post dell’altro ieri. Intervistato dal Corriere della Sera di oggi fornisce ragionevoli motivazioni per il gesto che ha compiuto. Sulle difficoltà dei Comuni a far pagare chi si finge povero dice: «Lo capisco, ma a certi estremi non si dovrebbe mai arrivare. Si potevano tagliare altre spese, differenziare le rette in base ai redditi. Io ho messo lì una pezza, lo sentivo come dovere civico. Adesso andate avanti voi, dico: a cercare di far pagare i furbi, senza togliere il piatto dei bambini”. Ha preso la decisione una sera dopo aver parlato con amici: “Lascia stare, mi è stato risposto. Se fai qualcosa ti diranno che sei un comunista, uno che sta dalla parte dei furbi […] Quella sera ho parlato con mia moglie. Ma che cosa siamo diventati? le ho detto. Se sei d’accordo, io vado e porto i 50 mila euro che mancano per continuare a dar da mangiare a tutti i bambini […]. Si, aveva detto questo il sindaco in tv. Pensavo l’avesse sparata grossa e ne bastassero 30 mila. Invece erano solo 10 mila […]. E’ giusto che chi paga regolarmente non paghi anche per altri. Ma il Comune non deve dimenticare il principio della solidarietà. Non mi sento un benefattore: lo è chi si è privato del poco che ha per dare un contributo alla gestione della mensa. Non mi sento nemmeno un esempio di solidarietà: fanno molto meglio di me quelli che danno gratuitamente una cosa più importante dei soldi, che è il tempo per gli altri“.

51 Comments

  1. Il principio di solidarietà e sussidarietà è principio del cristianesimo, oltre che pilastri fondanti della dottrina sociale della chiesa.
    Dal punto di vista civile, sono garantiti anche da una certa Carta….

    ma si sa le parole volano al vento come le carte, di cui si fa usi peggiori…..

    16 Aprile, 2010 - 14:32
  2. Leonardo

    Diceva un grande giurista, che è stato anche un grande scrittore (non è Carofiglio, ovviamente, date queste premesse :-):
    «è la vita che è crudele, il diritto non fa che esprimere la crudeltà della vita».
    Dicono gli americani: «no meal is free».
    Senza entrare nel merito del caso specifico, il punto che penso si debba mantenere è che non può il diritto, lo stato, l’istituzione essere caritatevole. (Sarebbe già molto se fossero non troppo ingiusti, se non proprio giusti). La carità spetta alle persone.

    16 Aprile, 2010 - 15:00
  3. Può sembrare sfiziosa come frase ad effetto caro Leonardo.
    Ma in realtà sarebbe (è) il principio su cui si fonda l’individualismo e l’egoismo senza solidarismo, quello che ci propina la tv in pratica (calpesta basta che vai avanti tu, il tuo ego).
    Senza che citi in quali stati vige tale principio…

    Eppure l’uomo è un animale sociale… che una volta viveva organizzato in tribù…

    16 Aprile, 2010 - 15:45
  4. Clodine

    Mi domandavo, così, giusto per meditare su quanto avviene, sull’infame torto anche psicologico che si fa ai nostri ragazzi, ai bambini, ai quali viene tolto il piatto da sotto il viso, e posto sopra un misero tovagliolo di carta un tozzetto di pane un bicchiere d’acqua, e così resta -se la caritas o la comunità non sovvensiona- per tutti i giorni dell’anno con un rischio per la salute indescrivibile, ma è nulla a confronto dei danni morali, psicologici, e quelli sono irreversibili….! Mi chiedevo quanto sia costituzionalmente accettabile e giusto, che uno stato di diritto, civile, garantista,possa aver approvato l’attuazione della riforma Gelmini che taglia questo servizio imprescindibile. In più è uno Stato che non condanna la sua oscenità: l’oscenità di avere quale primo ministro un politico, Berlusconi, la sua ricchezza assurda, incalcolabile, ostentata è una bestemmia contro chi non ha niente e non può farci niente: è uno schiaffo ai principi della democrazia. . Per cui stiamo parlando di uno stato malato, pazzo, colpevole e ingiusto. La vera questione non sono le famiglie povere, o furbe, non credo esistano persone che per furbizia riducano a pane ed acqua i propri figli. Diciamo invece che siamo dei pecoroni, e che accettiamo supinamente l’iniqua gestione delle ricchezze, in primis quella dei politici. Io penso che a noi italiani, a differenza dei nostri cugini francesi, manchino gli attributi : non conosciamo la parola “rivoluzione”, e proprio quella servirebbe in nome della giustizia!

    16 Aprile, 2010 - 16:00
  5. Secondo ma ha solo riaggiustato il tiro sotto la “sapiente” direzione del Corriere. La differenza di accenti è chiara: dall’asticella dell’intolleranza che si alza sempre di più della lettera iniziale a tutta una serie di distinguo che nella prima lettera non c’erano. La cena poi in cui consulta gli amici… sceneggiatura da film all’italiana. Si poteva fare così, si poteva fare colà… ma il resto del consiglio comunale cosa si riunisce a fare? Mobiliti i suoi cittadini e intervenga in consiglio. La laudatio indiretta finale, “non mi sento un benefattore”, è ancor più da sceneggiata. Apprendiamo allora c’è qualcuno che “si è privato del poco che ha per dare un contributo alla gestione della mensa” e come mai non ha scritto al Corriere? Inverosimile, tutto molto mediatico… quante copie in più?

    16 Aprile, 2010 - 16:06
  6. @Clodine: mi valuti questi dati che non hanno mai raggiunto la prima pagina del Corriere e provi a paragonarli al danno subito dalle famiglie di Adro:
    famiglie che hanno avuto accesso al fondo di solidarietà previsto dal dlgs 122/05: 12.089 per un ammontare delle richieste di indennizzo pari a 1.007 milioni di euro. A proposito ho appena sentito un mio amico giornalista fiondato dalla mia testata lì ad Adro: mai, diconsi mai i bambini hanno avuto pane e acqua. Per tutto il giorno ha stazionato ad Adro la troupe di Annozero. Tralascio particolari che per segreto professionale non posso divulgare ma la panna montata senza la cannella a me è indigesta.

    16 Aprile, 2010 - 16:37
  7. Un appello a tutti gli amici del blog.
    Chiedo di pregare per me e la mia famiglia. Chiedo soprattutto preghiere ed invocazioni a San Michele Arcangelo. Se qualche don che segue vorrà celebrar Messa bacio devotamente le mani, così come le bacio a tutti.
    Vi ringrazio.

    16 Aprile, 2010 - 17:49
  8. Se è una sofferenza fisica sappia che la mia preghiera sarà unita a quella che elevo per la salute del mio anzianissimo padre in serie difficoltà.

    16 Aprile, 2010 - 17:53
  9. Gerry

    Caro Ubi, nella mia povertà prego per te e per la tua famiglia.

    16 Aprile, 2010 - 18:35
  10. Cherubino

    Condivido ciò che dice Leonardo: lo Stato non deve essere caritatevole. Ma non condivido il senso con cui lo dice.

    Cosa vuol dire “caritatevole” ? Dare senza un contraccambio ? E sia, ma siamo sicuri che non vi sia un guadagno nel sostenere chi non ha mezzi economici ?
    Due considerazioni molto semplici:
    1) far crescere bambini in una società solidale è il miglior investimento che uno Stato possa fare: domani avrà cittadini generosi, impiegati scrupolosi, eroi sconosciuti. Una prova al contrario ? chi vuole distruggere questo Stato diffonde una cultura del menefreghismo, del separatismo, dell’individualismo o del tribalismo, del benessere basso-ventrale.
    2) diversi studi di scienza economica hanno evidenziato come vi sia una vera e propria “economia del dono” che in ambito cattolico è stata chiamata anche “economia di comunione”, specie nel Movimento dei Focolari fondato da Chiara Lubich, approfondita dal punto di vista scientifico dagli economisti Luigino Bruni e Stefano Zamagni. Quest’ultimo è attualmente presidente dell’Agenzia per le Onlus e consultore del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. E’ stato tra principali consulenti di Benedetto XVI per la stesura del testo dell’Enciclica Caritas in veritate.

    Come si vede allora lo Stato non deve fare la carità, ma se è veramente lungimirante non applica rigidamente il do ut des.
    E per concludere da un punto di vista cristiano, Gesù non ha fatto distinzioni quando ha detto ” date e vi sarà dato, una misura pigiata, scossa e traboccante. Perchè con la misura con cui misurate sarete misurati”.

    16 Aprile, 2010 - 18:49
  11. discepolo

    però caro Cherubino il detto “date e vi sarà dato” vale anche per chi , e in Italia sono tantissini, non paga le tasse e lo considera non una cosa disonesta ma una furbata. In italia, pare, la maggior parte dei cittadini, denunnciano al fisco di meno di ventimilaeuro l’anno.?????????????
    “Date e vi sarà dato”. ma se non date nulla allo Stato e cioè non pagate le tasse e poi pretendete che lo Stato paghi tutto gratis, medicine , scuola ,servizi, mense ,allora c’è qualcosa che non quadra , non sei d’accordo?
    in Svezia, paese con un socialismo non ideologico ma reale, ottieni un sussidio dalla Stato non solo se sei povero e diisoccupato , ma persino se sei depresso e quindi non te la senti di lavorare. ma in Svezia le tasse le pagano tutti. non perchè siano più onesti ma perchè è impossibile evadere il fisco.
    Avere dei buoni servizi sociali come i paesi scandinavi e una allegra disinvoltura verso i propri doveri come il nostro paese, è come volere la botte piena e moglie ubriaca.
    MC

    16 Aprile, 2010 - 19:12
  12. Mi risulta, da collega serio, che la mensa di Adro è gestita dalle stesse mamme dei bambini. Le famiglie pagano a questa che credo sia societariamente una onlus o cosa del genere, non ho l’info completa. Ben incartato il tutto, consegnato dal garzone del pescivendolo sotto casa, la storia potrebbe configurarsi come una bufala inventata dal sindaco per avere risonanza (negativa, ma poi non così tanto), alla quale hanno abboccato benissimo l’imprenditore e il Corriere… e noi che ne discutiamo con grandissima civiltà e sfolgorar di dottrina… Se come sembra Annozero ne parlerà la prossima settimana la sceneggiata sul nulla andrà regolarmente in onda. A questo punto però la discussione dovrebbe rubricarsi sotto la voce: l’informazione è la voce del diavolo o no?

    16 Aprile, 2010 - 19:13
  13. Cherubino

    innanzitutto non capisco perchè dici “se non date… e poi pretendete”: io le tasse le pago dino all’ultimo centesimo. Vabbè, suppongo fosse un “tu” generico…
    quanto al resto io ho parlato di veri bisognosi, non di furbetti, anche se per fare un pò di pulizia bisognerebbe cominciare dai furbetti milionari, e da quelli “amici degli amici” che usano lo Stato (a proposito hai visto lo scoop di Striscia su quel sindaco che saluta la Polverini?)

    Quindi, fermo il compito dello Stato di verificare l’effettività della condizione di bisogno, l’intervento reale di sostegno, fosse anche a fondo perduto, non è mai veramente tale.

    16 Aprile, 2010 - 19:20
  14. Cherubino

    sono d’accordissimo sulla Svezia…

    16 Aprile, 2010 - 19:21
  15. discepolo

    Quanto all’educazione dei bambini , ti pare più educativo dire ai bambini che la mensa si può pagare o non pagare a piacimento, perchè pagare è una regola ingiusta messa da un sindaco cattivo, oppure dire che se la regola è che la mensa va pagata bisogna stare alla regola e semmai, se il sindaco non ci piace, alle prossime elezioni non lo voteremo ?
    Oltre a una educazione alla solidarietà è importante anche una educazione alla legalita’ oppure no?

    16 Aprile, 2010 - 19:24
  16. Confermo: la morosità delle famiglie gravava sulla onlus. Al sindaco non è apparso vero poter cavalcare sparare il solito mortaretto leghista del tipo “adesso ve la faccio vedere io come si fa ad aggiustare i conti” e si è inventato il buco di 50mila euro poi verificato a 10, ma sul quale nulla a lui e al comune competeva. Il benefattore, che evidentemente neppure sapeva come fosse gestita la mensa e da chi, caricava la sua borsa della pecunia necessaria e via con la carità. Il Corriere, attento alle sfumature etiche ma non ai dettagli (bei quali va sempre ricordate si mostra Dio o al diavolo a seconda dei gusti) ci è andato dietro ed ecco il caso impacchettato e scodellato al volgo. E poi ci si lamenta del calo di tiratura dei giornali! La fiction no!!??

    16 Aprile, 2010 - 19:37
  17. Cherubino

    certo, sarebbe più educativo allora dire ai bambini, quelli che non hanno problemi: “se vedi un compagno che è in difficoltà fregatene, perchè si deve arrangiare da solo, tu stai bene, che te ne frega ?”, e dire a quelli bisognosi “vedi, questa società è per i ricchi, quelli come te devono fare da sè, altrimenti non mangi”.

    E poi la legalità: lo sai che lo stato di bisogno è una esimente dalla responsabilità penale ? lo sai che nella nostra Costituzione c’è scritto che lo Stato elimina le condizioni di svantaggio sociale per realizzare una uguaglianza sostanziale, che è molto di più di una mera uguaglianza formale?

    E poi: chissà cosa pensa il bambino messo alle strette dal sindaco leghista che un giovanotto di nome Renzo, appena diplomatosi a “pieni voti”, ha ricevuto un incarico presso l’Expo di Milano con una retribuzione d’ingresso di soli 12000 euro al mese (MESE !). Lo troverà certamente molto educativo.

    16 Aprile, 2010 - 19:38
  18. @Discepolo
    @Cherubino… non c’è più la notizia c’è solo un sindaco pirla che deve correre per qualche cadrega alle prossime elezioni e ha bisogno di visibilità…

    16 Aprile, 2010 - 19:40
  19. Cherubino

    hai proprio ragione, ma la notizia non è lui, è quel uomo giusto che ci ha messo del suo per fare giustizia. Il Signore gli versi veramente quella misura scossa, pigiata e traboccante. Come dice un Salmo “il giusto fiorirà come palma”.

    16 Aprile, 2010 - 19:53
  20. Ma quale uomo giusto quale giustizia è uno che non sa neppure che la mensa non è gestita dal comune… è questo il punto. Era la scuola, che ha appaltato da anni alla onlus delle mamme la mensa, a dover sollecitare i morosi. Il sindaco, saputo della morosità, ha minacciato il pane e l’acqua ai bambini morosi ma non aveva titolo per farlo in quanto il servizio non è erogato dal comune… L’uomo giusto, credendo il sindaco responsabile del pane e acqua ai pargoletti (pane e acqua che mai hanno visto in quanto i pasti sono stati regolarmente erogati a tutti) ha pensato bene di pagare fare il beau geste e finire sui giornali insieme al sindaco.

    16 Aprile, 2010 - 19:59
  21. Infatti il mio giornale domani non riprende la notizia… non c’è più… puf svanita

    16 Aprile, 2010 - 20:00
  22. ci sono solo i nostri post… deludente vero!

    16 Aprile, 2010 - 20:00
  23. roberto 55

    Le mie umili preghiere all’amico Ubihumilitas, che abbraccio, ed i miei più cari auguri di buon compleanno al nostro Pontefice.

    Buona serata a tutti !

    Roberto 55

    16 Aprile, 2010 - 20:23
  24. Cherubino

    deludente è sentir sentenziare senza cognizione di causa: le mense scolastiche delle scuole statali (come in questo caso) non sono MAI di competenza dell’amministrazione scolastica. Ciò è confermato dal fatto che
    1) la scuola di Stato non può appaltare un servizio di carattere non formativo (e la mensa non lo è più, anche se resta “tempo scolastico”), in tal caso il Dirigente scolastico avrebbe commesso un illecito;
    2) essendo però la mensa funzionale alla frequenza scolastica (stiamo parlando di un tempo prolungato) i genitori a loro volta non possono auto-gestire un servizio che deve avere necessariamente caratteri di pubblicità (altrimenti risulterebbe discriminatorio e quindi illegale);
    3) i giornali seri riportano la decisione del Sindaco, e se fosse un rapporto privato non avrebbe parte in causa;
    4) se poi il Sindaco avesse ricevuto soldi dall’imprenditore, come attestato dalle dichiarazioni publiche, sarebbe in una condizione illegale e obbligato a restituire l'”indebito”.

    16 Aprile, 2010 - 20:25
  25. @Cherubino: guardi che lei non è informato. La mensa è gestita da una onlus di mamme da 24 anni, mamme che infatti si sono arrabbiate con il benefeattore. Le scuole di solito appaltano all’esterno questi servizi, per abbassare la retta ad Adro da 24 anni si è costituita una onlus che gestisce la mensa ai ragazzi. I giornali riportano male. Lavoro in un giornale nazionale e le info che vi passo sono verificate in tutto e per tutto, altrimenti non le avrei scritte. Posto sul blog di Accattoli per amore della discussione e stima del vaticanista e perché i frequentatori sono di qualità competenza e cultura (anche se la pensano diversamente da me). Questa vicenda mi puzzava dall’inizio e infatti…

    16 Aprile, 2010 - 20:36
  26. I soldi sono stati versati sul bonifico dell’associazione e non al sindaco.

    16 Aprile, 2010 - 20:49
  27. Manca la spiega della bufala del sindaco: la mensa non è gestita in alcun modo dal comune e quindi il debito di chi non paga non grava sul comune, grava sulla onlus che la gestisce.

    16 Aprile, 2010 - 21:46
  28. fiorenza

    Ubi, c’è anche la mia piccola preghiera, per la tua famiglia e per te.

    16 Aprile, 2010 - 23:50
  29. Cherubino

    ah signor debenedetti, l’associazione genitori… già ! peccato che la cosa funzioni così: il Comune gestisce un servizio, ma mica lo fa mettendo il segretario comunale a servire ai tavoli ! lo appalta mediante lo strumento giuridico della Convenzione, e il fatto che lo appalti ad una associazione del territorio, fosse anche “di genitori”, non cambia di una virgola il fatto che sia il Comune il titolare del servizio. Ed è proprio in nome di tale Convenzione che il Comune ha il potere di sospendere l’erogazione del servizio agli insolventi. Si legga, giusto per chiarire chi alleva bufale, questo articolo su Bresciaoggi
    http://www.bresciaoggi.it/stories/Provincia/143989_resa_dei_conti_per_la_mensa_fra_i_gestori_ed_il_comune/

    17 Aprile, 2010 - 0:55
  30. @Cherubino: chiudo qui. Per chi del mio giornale ha seguito la faccenda le cose sono andate così: il sindaco sta correndo per qualche incarico più importante. È al secondo mandato. Sente che alcuni non pagano le rette della mensa che NON È GESTITA DAL COMUNE e su cui il Comune non ha nulla a che fare. Dichiara ai quattro venti, facendosi passare come duro leghista bastardo e dichiara quel che dichiara, sapendo che nulla potrebbe fare né per togliere il pane di bocca ai bambini né per obbligare i morosi a pagare. Il Comune NON È TITOLARE DI ALCUN SERVIZIO DI MENSA. In questo modo ottiene rilievo mediatico. L’imprenditore va nella bacheca della onlus che gestisce la mensa e dice di voler estinguere il debito delle famiglie morose. Nessuno ha mai tolto neanche per un attimo il pranzo ai bambini. A quel punto la lettera arriva al Corriere, Il Corriere fa il suo mestiere di suscitatore di casi e il dibattito sulla panna inizia con i reciproci vantaggi mediatici per tutti. I ruoli sono distribuiti equamente tra tutti, i leghisti fanno i cattivi, la CGIL fa la morale, la politica parla della brutalità leghista e via di seguito. Annozero costruirà la sua puntata. Mi risulta che il sindaco si sia raccomandato alla troupe di Santoro per una sua presenza in Annozero… Per questi motivi della storia di Adro sul mio giornale oggi non c’è traccia alcuna. Cordialità.

    17 Aprile, 2010 - 10:39
  31. P.S. Il Corriere oggi non riporta alcuna notizia su Adro. Come volevasi dimostrare. Se qualcuno ancora legge questi post mi piacerebbe che Luigi ci fornisse la possibilità di discutere, prima o poi, sull’informazione e i suoi trucchi. Una volta si diceva, specie in ambienti cattolici, che il denaro era lo sterco del diavolo o come l’impressione che il suo posto sia stato preso dall’informazione.

    17 Aprile, 2010 - 13:33
  32. Ops ho non o… ho come l’impressione… errorissimo

    17 Aprile, 2010 - 13:38
  33. Leonardo

    Gentile Debenedetti, (ma non le dà un po’ fastidio chiamarsi come l’ing.Carlo?) sui giornali lei ha la mia totale approvazione. Ma proprio perché li leggo poco (e solo rigorosamente a sbafo, salvo il Foglio del sabato), deve perdonarmi se non ho capito quale sia quello per cui lavora lei.

    17 Aprile, 2010 - 16:09
  34. Lavoro da quando ho 16 anni ad Avvenire, cioè dal 1972. Le risparmio il mio curriculum ma alcune cose gliele racconto: prima recensione su libro di Folco Quilici. Come bona parte di coloro che hanno abbandonato il seminario nell’anno scolastico 1968-69 ero un estremista. Collabora a robunud giornale murale scissione a sinistra di renudo. Milito in lotta continua fino al rapimento moro. Mi sposo nel 1980. Laurea in filosofia nel 1982; dal 1977 sono nella redazione della rivista di filosofia “aut aut” fondata da Enzo Paci. Vi rimarrò fino al 2000. Dal 1982 sono sindacalisti in Avvenire e mi impediscono di scrivere. Utilizzo uno pesudonimo fino al 1988. Riprendo a scrivere fino al 2004. Appena guarito dal cancro Boffo mi impedisce di nuovo di scrivere. Nel frattempo incappo nella disavventura che segnerà la mia vita economica. Quella intellettuale è segnata positivamente dalla casa editrice Medusa di Maurizio Cecchetti e dagli splendidi libri che riesce a pubblicare. Dovrei scrivere la mia storia. Ci tenterò…

    17 Aprile, 2010 - 21:44
  35. Dimenticavo: a che Tempo fa viene rilanciata la lettera dell’imprenditore… la palla di neve diventa valanga… falsa… ma valanga

    17 Aprile, 2010 - 21:46
  36. E già che ci sono: ho frequentato tra il 75 e l’80 la stesa spiaggia di Nichi Vendola, mia madre era infatti di Molfetta. Ho conosciuto le sue fidanzate del tempo e potrei raccontare di cosa succede a dei giovani pugliesi dell’entroterra quando emigrano a Bologna… ma è davvero troppo lungo…

    17 Aprile, 2010 - 21:50
  37. … oppure cosa succede a dei giovani pugliesi quando arrivano ad insegnare a Milano… e cosa succede alla scuola milanese in conseguenza di questo quando, come mia moglie, non siano sposate/i… ecc. ecc.

    17 Aprile, 2010 - 21:53
  38. Cherubino

    sig De Benedetti, veramente strano però che lei non sappia che il “suo” giornale, a suo dire L’Avvenire, ha dedicato due terzi di pagina 13 del 16 aprile al caso di Adrio, riportando tanto di intervista al Sindaco e al Parroco.

    19 Aprile, 2010 - 9:25
  39. giorgio

    Potenza dei media : il sindaco “duro e puro” stasera verrà lanciato anche da Lerner…..

    19 Aprile, 2010 - 10:51
  40. @Cherubino: io non so? Ma cosa sta dicendo? Legga attentamente e controlli le date dei miei post. Nell’articolo, di Nello Scavo, non ci sono riferimenti alle competenze del comune in merito alla gestione della mensa e tutti accolgono le parti in commedia che si sono dati. Vuole il mio cedolino con lo stipendio che dal 1972 mi rilascia la Nuova Editoriale Italiana editrice di Avvenire? Su da bravo… e non si permetta di mettere in dubbio ciò che scrivo sul mio lavoro, contesti le mie opinioni e le mie idee fin che vuole ma non si permetta di mettere in dubbio il mio lavoro. Grazie,

    19 Aprile, 2010 - 13:59
  41. @Cherubino: se proprio vuole dare un colpo finale alla sua autostima telefoni al 0267801, le risponderà Avvenire e chieda di Riccardo De Benedetti (in questo momento sono in ufficio).
    Vede, se avesse usato un po’ di perspicacia in più si sarebbe reso conto almeno di una cosa: che io non uso nickname, come invece fa lei, ma il mio cognome, senza lo spazio tra il de e il be… Da qui risalire a chi sono e a cosa faccio e a tutta la mia attività pubblica sarebbe stato molto semplice e le avrebbe risparmiato una brutta figura. Fossi in lei cambierei il nickname… non le pare un po’ presuntuoso Cherubino?

    19 Aprile, 2010 - 15:01
  42. Cherubino

    sig. debendetti perchè si scalda ? lei ha detto che l’Avvenire non ha trattato il caso di Adrio, io le ho mostrato solo che ricordava male. Questo è un fatto. Su come poi possa essere interpretato io non ho avanzato ipotesi e non ho sostenuto che lei non sia ciò che dice di essere, ma solo che affermava una cosa inesatta sulla linea tenuta dal giornale a proposito di tale vicenda.

    Relativamente al resto, io rispetto la sua opinione, che però non essendo documentata resta la sua opinione. L’articolo di Avvenire non mette in dubbio in nessun passaggio che il Sindaco in tutto questo non sia il gestore del servizio, anzi molte affermazioni presuppongo logicamente il contrario.
    Ad esempio: “I soldi ad Adro non erano mai stati un pro­blema. «E neanche il bilancio della mensa scolastica», assicura il sinda­co Oscar Lancini”. Il sindaco parlarebbe qui di un bilancio che non gli compete ? evidentemente sta parlando del bilancio comunale.
    Poi: “la minaccia di un ‘no’ al pasto per i figli di chi non paga la retta scolastica, ha sollevato un pol­verone come non se ne vedeva uno da quando in Comune si decise di offrire ai quattro vigili urbani un bo­nus di 500 euro per ogni clandesti­no catturato” e “Anche in quel caso le chiavi del Municipio le aveva in pugno il biondo leghista della Franciacorta”. Mettere in collegamento il caso mensa con il bonus ai vigili non avrebbe nessun senso se non fosse il Comune gestore del servizio. Connessione espressa in modo inequivocabile da quell’ “anche in quel caso”.
    E’ vero poi che il sindaco parla di “casse della scuola” in cui sarebbero confluiti i soldi, ma si tratta di una imprecisione del Sindaco, dato che in nessun caso sarebbe permesso ad una scuola statale gestire il servizio mensa, che esula dalle competenze dell’amministrazione del Ministero della Pubblica Istruzione. E non essendo neanche possibile che il servizio descritto sia di carattere privatistico non rimane che ciò che accade in tutte le scuole italiane statali: il Comune organizza la mensa a fronte di una “retta”, che non è il corrispettivo di quanto consumato, ma il tributo relativo a quanto erogato dalla pubblica amministrazione comunale tramite appalto o convenzione.

    20 Aprile, 2010 - 22:14
  43. @Cherubino: Io mi scaldo che perché lei si è permesso di mettere in dubbio il mio lavoro. E non se lo deve permettere. Lei insiste senza avere la possibilità di verificare alcun dato, in base solo alle sue convinzioni. Si basa su cose che non conosce o conosce di seconda mano dagli articoli che legge. Quando i giornalisti non vogliono scrivere alcune cose è perché non vogliono contrastare la linea del giornale in cui lavorano. E se devi andare addosso al leghista lo fai. Anche se la realtà da raccontare sarebbe un’altra. Come le ho già detto lavoro nel giornale da quando avevo 16 anni quindi la cucina del diavolo, tale considero i giornali, la conosco benissimo. Se poi lei ha idee sue su come si confezionano i giornali hanno la stessa certezza delle fantasie sul paradiso. Nel caso specifico il comune non organizza alcuna mensa e la mensa è gestita dall’associazione dei genitori. Il sindaco parla di un bilancio che non gli compete? Esatto è proprio così, perché così ha visibilità e si può permettere di minacciare una cosa che lo porterà sulle pagine di tutti i giornali. Se non ha ancora capito la strategia comunicativa della Lega… questo è proprio uno dei motivi per cui la Lega vince. Questi sono i fatti e non le mie opinioni. Fatti verificati dal giornalista Nello Scavo che lavora ad Avvenire ed è un mio collega co il quale parlo ogni giorno.
    Non conoscendo la realtà lei tende a riferirisi a ciò che presume essere le regole. Ad Adro la gestione della mensa è in mano a un’associazione di genitori. Punto, se ne faccia una ragione. E comunque, si rilegga i miei post e leggerà che non ho mai detto che il mio giornale non ha parlato della vicenda, ho detto solo che non ne avrebbe parlato dopo che Nello aveva riscontrato una realtà diversa da quella che aveva raccontato il Corriere. I bambini non hanno mai saltato un pasto. Mai. Quindi il polverone c’è stato e la responsabilità è del sindaco ma chi vi ha marciato sono gli altri: l’uno ha dimostrato di avere le palle per i suoi scopi di visibilità, gli altri di essere buoni e tutti sono contenti. E adesso per favore la smetta con sta storia che lei vede solo con le lenti delle proprie opinioni senza alcun riscontro.

    21 Aprile, 2010 - 16:03
  44. Cherubino

    sig. De Benedetti, non ho messo in dubbio alcunchè, al limite posso aver sottolineato il fatto che proprio in quei giorni in cui lei diceva certe cose, l’articolo dell’Avvenire ne affermava altre. E non ho messo in dubbio il suo lavoro, come dice sopra, ma l’esattezza di ciò che dice, e questo è un mio pieno diritto.
    Lei peraltro nel suo precedente post non ribatte sui passaggi dell’articolo dell’Avvenire che ho citato.
    Oltre tutto sono le sue affermazioni ad essere pesanti: lei dice apertamente che il Sindaco avrebbe in sostanza commesso o permesso (non smentendo) la diffusione di informazioni pubbliche fasulle, attribuendosi azioni amministrative che non ha compiuto e non poteva -secondo lei- compiere.
    Dice poi che una gran parte di giornalisti e di giornali hanno diffuso informazioni sbagliate. Tra questi ovviamente, visto che non risponde nel merito lo ripeto, pare che lei includa anche quel Bresciaoggi il cui articolo online ho linkato e nel quale è scritto esplicitamante “Dopo il provvedimento del sindaco che nega i pasti ai figli della famiglie in ritardo con il pagamento delle rette…”. Inoltre nell’articolo sono riportate testuali (virgolettate) parole della presidente dell’Associazione che gestisce materialmente la mensa, sig.ra Paganotti, la quale dice “L’impegno dei volontari …ha permesso di siglare una convenzione con il Comune e di fissare il costo di ogni singolo pasto a 3,90 euro”. Dice poi (sempre virgolettato) “Il Comune – continua Giuseppina Paganotti – eroga un contributo tra i 20 e i 25mila euro che mai è stato utilizzato per saldare arretrati. L’unico intervento per vecchie pendenze risale al 2005, quando l’Amministrazione civica versò 5.475 euro per insoluti che risalivano all’anno precedente”.
    E questo chiarisce, per bocca degli stessi interessati, il tipo di rapporto tra utenti, Scuola, Comune e Associazione.

    Quanto al resto, rimango veramente colpito dalle sue parole: i giornali sarebbero “la cucina del diavolo” (lo dice lei sopra), il sindaco di Adro uno “con le palle” (sono sempre sue parole), l’odiosità della situazione inesistente… insomma un vero e proprio finale leghista… a tarallucci e vino !

    21 Aprile, 2010 - 17:22
  45. @Cherubino: senta le ripeto non ho nessun intenzione di continuare con lei. Che i giornali siano la cucina del diavolo è mia affermazione e se qualcuno me ne chiede la spiega gliela faccio se mi dà il tempo di scrivere di quasi 40 anni di lavoro. Le basta? Non le basta? Sono fatti suoi. Comunque, lei ha messo in dubbio che io potessi lavorare in Avvenire. E questo è sufficiente per definirla una persona che non verifica. Ha messo in dubbio le mie parole in base ai suoi pregiudizi nei miei confronti e per le tesi che esprimo su ciò che ritengo una manovra giornalistica ben congegnata da entrambi i lati, cosa che si ostina a non capire ma pazienza. Non lo scrivono gli altri giornali? Non è questo che mi fa mettere in dubbio ciò che mi ha raccontato il mio collega. Non sono leghista e “con le palle” (ma lei fraintende sempre perché le conviene così) ha un connotato negativo perché significa, se non l’ha capito, che come i giornalisti è in grado di manipolare la realtà meglio degli altri e soprattutto guadagnarsi consensi minacciando sanzioni che non può eseguire e che servono unicamente a finire, negativamente, ma finire comunque, sulle prime pagine dei giornali. Questa è la strategia dei leghisti e gli riesce bene, meglio dei loro critici che in genere cascano nella trappola. E adesso basta però. Mi ha stufato e non ho alcuna stima del suo modo di argomentare.

    21 Aprile, 2010 - 18:15
  46. Cherubino

    sig. De Benedetti lei gioca con le parole. Ripeto che io no nho mai messo in dubbio il fatto che lei lavori per l’Avvenire se con le parole “mettere in dubbio” lei intende dire che io avrei affermato retoricamente il contrario, cioè che lei non lavora per quel giornale. Io questo no l’ho mai fatto e ora è lei che sta affermando il falso rispetto a me, peraltro in modo palese, perchè basta andare a rileggere quanto ho scritto.
    E per rinfrescarle la memoria mi cito “veramente strano però che lei non sappia che il “suo” giornale, a suo dire L’Avvenire, ha dedicato due terzi di pagina 13 del 16 aprile al caso di Adrio”.
    In effetti lei il giorno 17 per due volte ha detto che l’Avvenire non ha riportato la notizia, certo ha detto “oggi”, ma non ha specificato che in realtà l’articolo su Adro era comparso il giorno prima, il 16, con ampio spazio dedicato alla vicenda. Io ho trovato la cosa strana. Mi sembra lecito. Ho poi sottolineato che era lei ad affermare di lavorare per quel giornale (e questo è un fatto), ma non ho mai detto -e la sfido a provarlo- che lei NON lavora per quel giornale. Trovavo solo che i tre dati (l’articolo del 16, le sue affermazioni del 17 e l’affermazione di lavorare per l’Avvenire) presentassero una qualche discordanza. Ora mi spiego tale discordanza con il fatto che lei ha sottilmente usato quell'”oggi” e non fatto cenno all’articolo del giorno prima, continuando a dire che l’Avvenire non si occupava della notizia perchè montata ad arte come continua a dire.
    E resta quindi un fatto, a prescindere da tutto: il quotidiano cattolico si è occupato della vicenda e le ha dato ampio risalto (due terzi di una pagina di cronaca), ha intervistato un parroco che ha detto: “Don Mario Fattorini è meno drastico, ma non me­no preoccupato. «Abbiamo la Caritas, il centro giovani­le ed una miriade di attività a cui partecipano gli immi­grati e che vanno avanti gra­zie alla solidarietà diffusa, segno che il razzismo non abita qui». In pochi mesi i cassintegrati sono passati da zero a cinquecento. Non sono pochi gli italiani che una volta alla settimana, protetti dalla massi­ma discrezione, entrano nel par­cheggio dell’oratorio con il porta­bagagli vuoto e ne escono con quan­to occorre per non tenere a digiuno la famiglia. Il corto circuito di que­sti giorni secondo don Mario è sta­to innescato «dal non aver ascolta­to per tempo i morosi, si sarebbe sa­puto subito quanti sono quelli nel bisogno e quanti invece fanno i fur­bi »”

    Rilevo poi ancora che evita di rispondere in merito alle parole della presidente dell’Associazione riportata dal giornale Bresciaoggi. Infine quanto alla sua stima, sinceramente, posso farne a meno. Sopravviverò.

    21 Aprile, 2010 - 19:02
  47. @Cherubino: forse lei non ha capito! Ho fatto considerazioni su come la realtà si manipola per opposti interessi. La considerazione partiva da ciò che sulla vicenda mi ha raccontato il mio collega che sulla notizia ha lavorato. Dal momento che mi fido di lui più che di altri che non conosco non mi interessano versioni della vicenda che non so come siano stati raccolte. Ho anche un segreto professionale da rispettare e quindi non le dico altri particolari della vicenda che la farebbero inorridire. Io non ho lavorato su questa notizia. Cmq Avvenire dopo l’articolo che lei cita non è più tornato sulla vicenda. Questo, per chi è attento nella lettura dei giornali, è un segnale, anche perché per linea politica Avvenire è un giornale che se può le malefatte dei leghisti le racconta. Ma questa, come molte, più che una malefatta e qualcosa di mal detto…per interesse, altrettanto colpevole e forse ancor di più. Guardi che non ci vogliono le mie parole per definire cucina del diavolo la stampa, basterebbe qualche passo dei diari di Kierkegaard… Come al solito poi fa finta di non capire ciò che scrivo: non ho stima del suo argomentare, se poi lei si identifica nel suo modo di argomentare… Io per esempio non sono fatto dei miei soli discorsi. Quanto alla sua sopravvivenza non ho dubbio alcuno. E cmq mi sembra che stiamo esagerando nell’occupare uno spazio che non è nostro. Spero che questo lo capisca e finalmente la smetta…

    21 Aprile, 2010 - 19:35
  48. Cherubino

    interesante anche la lettera della presidente Paganotti, riportata da Bresciapoint, nella quale dice, tra l’altro che l’associazione non ha “negato l’accesso in mensa ai bambini per ritardati o mancati pagamenti in quanto non di nostra competenza”. http://www.bresciapoint.it/informazione/553-parla-il-presidente-del-comitato-che-gestisce-la-mensa-di-adro.html

    Ma allora: non è competenza dell’Associazione (e lo dice la presidente); non lo è certamente della scuola (lo dice la normativa); se non fosse del Sindaco perchè andrebbe pagata una retta ? se non c’è un creditore non c’è neanche un debitore…

    21 Aprile, 2010 - 19:45
  49. Cherubino

    interessante poi è leggere il DPR 616/77 art. 42 che indica “le funzioni amministrative relative alla materia “assistenza scolastica” concernono tutte le
    strutture, i servizi e le attività destinate a facilitare mediante erogazioni e provvidenze in denaro o mediante servizi individuali o collettivi, a favore degli alunni di istituzioni scolastiche pubbliche o private, anche se adulti, l’assolvimento dell’obbligo scolastico” e l’art. 45 che dice: “Le funzioni amministrative indicate nell’art. 42 sono attribuite ai comuni che le svolgono
    secondo le modalità previste dalla legge regionale.”
    Ciò è ribadito dal T.U.E.L. D.lgs 267/2000 art. 13 “Spettano al comune tutte le funzioni amministrative che riguardano la popolazione ed il territorio comunale, precipuamente nei settori organici dei servizi alla persona e alla comunità, dell’assetto ed utilizzazione del territorio e dello sviluppo economico, salvo quanto non sia espressamente attribuito ad altri soggetti dalla legge statale o regionale, secondo le rispettive competenze.”
    La L.R. Lombardia 19/2007 rimanda ai Comuni per le competenze suddette in relazione ai gradi di scuola dell’obbligo scolastico; nè vi sono apportate modifiche dal D.C.R. 528/2008 e dagli Indirizzi e criteri per la programmazione dei servizi educativi (Deliberazione Consiglio regionale 19 febbraio 2008, n. VIII/528).

    21 Aprile, 2010 - 20:37

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