Francesco e la sterminata moltitudine di Manila

“Una folla di poveri per il Papa dei poveri: la sterminata moltitudine di Manila aiuta a intendere qualcosa di Francesco e del destino della sua Chiesa”: è il maldestro attacco di un mio supponente articolo pubblicato oggi dal “Corsera” alle pagine 1 e 3 con il titolo “La nuova frontiera del cristianesimo”.

27 Comments

  1. discepolo

    Tutti parlano di poveri, tutti si dicono a favore dei poveri, amanti dei poveri, preoccupati per i poveri, anche Imelda Marcos, quella deelle 2700 paia di scarpe
    http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/francesco-filippine-38606/

    Fossi un povero comincerei a preoccuparmi se troppi si interessano di me e mi
    citano ad ogni piè sospinto. come la “classe operaia “era citata dai marxisti, vuol dire che sicuramente hanno qualche tornaconto! Un po’ come il grande slancio caritativo delle cooperative di Buzzi per i migranti..

    19 Gennaio, 2015 - 16:36
  2. FABRICIANUS

    Mitica discepolo: dal Santo Padre che celebra la Santa Eucarestia di fronte a sei/sette milioni di persone, (in cui il papa ha denunciato tra le altre cose anche la corruzione,) la “collega” di pianerottolo discepolo arriva a menzionare le cooperative di Buzzi.

    Non è da tutti fare questi collegamenti.

    Mitica discepolo.

    19 Gennaio, 2015 - 17:46
  3. FABRICIANUS

    Ora ovviamente aspetto i collegamenti con le giunte rosse di Spiletti.

    19 Gennaio, 2015 - 17:47
  4. Fides

    Fossi un povero comincerei a preoccuparmi se troppi si interessano di me e mi citano ad ogni piè sospinto.

    Da qualche parte ho letto che nel 2016 la ricchezza sarà concentrata nell’1% delle persone che da sole avranno più del restante 99%. Mi sembra un dato abnorme.
    Credo sia assolutamente giusto interessarsi finalmente dei poveri; di non ha di che sussistere. Mi sembra il minimo per un cristiano, in attesa che sia Lui a colmare di beni gli affamati e a rimandare i ricchi a mani vuote.

    Non so francamente quanto abbia da guadagnarci Papa Francesco a parlare dei poveri se non il riconoscimento che questi possono avere nei suoi confronti. La mia speranza è che nelle curie ci sia sempre meno gente che amministra dei beni e sempre più gente che annuncia il Vangelo.
    La vera sfida per Francesco è lì!

    19 Gennaio, 2015 - 18:18
  5. picchio
    19 Gennaio, 2015 - 18:55
  6. discepolo

    Caro Fabricianus non metto in dubbio la buona fede di papa Francesco quando parla di poveri.
    Ma mi permetterai di mettere in dubbio la buona fede di tanti altri cosiddetti “pauperisti”? A cominciare dall’incredibile Imelda Marcos ch dovrebbe solo stare zitta e non pontificare coi giornalisti di “poveri” visto che lei è stato lo schiaffo vivente alla povertà del suo popolo con 2700 paia di scarpe?
    e mi consentirai caro Fabricianus di dubitare della generosità e della buona fede di molti cosiddetti “amanti dei poveri” che sui poveri lucrano e fanno affari?
    Ripeto fossi un povero starei molto molto diffidente.
    non so se hai letto il Signore degli Anelli.
    A Frodo , il portatore dell’anello, uno Hobbit piccolo e umile, diremmo noi uno sfigato, ad un certo punto qundo si sa che il portatore dell’anello, tutti fanno le moine, tutti si interessano di lui, tutti proclamano di essere suoi amici.
    ebbene il povero ,secondo me , è il portatore dell’Anello.
    e deve stare attento, perchè molti che si proclamano suoi amici e lo vezzeggiano, vogliono solo fregarlo.
    non parlo di papa Francesco, ovviamente.
    ma il populismo e la demagogia, come la Storia ci insegna , servono solo a fregare il povero colla scusa di aiutarlo.
    questo volevo dire Fabricianus. Come diceva Gandalf: Frodo stai attento e non fidarti!

    19 Gennaio, 2015 - 19:22
  7. discepolo

    In nome del “popolo” sono stati commessi i più grandi crimini della storia.
    In Cina Mao ha fatto morire MILIONI di persone in nome dei poveri.
    Poveri anche quelli che crepavano, ma che importava al Grande Leader?
    L’ideologia si nutre della condizione umana per farne programma politicoI. Populismo e il pauperismo sono una IDEOLOGIA, che nuocciono prima di tutto al povero stesso.
    Perchè persone si arrogano il diritto di dire che “fanno questo per i poveri, per il popolo. Dio ce ne scampi!

    19 Gennaio, 2015 - 19:31
  8. discepolo

    IL cristiano dovrebbe sempre ricordare chw Gesù ha detto Il mio Regno non è di questo mondo.
    Cosa vuole dire il mio Regno non è di questo mondo?
    Non so per voi ma per me vuole dire che il Regno di Cristo non è un regno politico e storico TERRENO e SOCIALE, non è un regime sociale e tanto meno un teocrazia. Non si identifica colle strutture politico-sociali degli uomini, per quanto giuste
    e quindi scambiare il Regno dei cieli , entità spirituale,con una ideologia, come quella comunista è un errore assurdo. Cristo non è il leader di comuniismo e il pauperismo.
    se Cristo avesse voluto la “giustizia sociale” non avrebbe detto il mio regno non è di questo mondo e soprattutto si sarebbe presentato come leader politico e sociale e non spirituale come ha fatto.

    19 Gennaio, 2015 - 20:46
  9. Sara1

    I giornali del viaggio papale hanno messo in evidenza finora il cazzotto e i conigli!!!

    🙂 🙂 🙂

    Gran discorso invece, il Papa è come i contadini: scarpe grosse, cervello fino.

    19 Gennaio, 2015 - 21:19
  10. FABRICIANUS

    Beati i poveri probabilmente me lo sono inventato io.
    La predilezione di Gesù l’Unto del Signore per i diseredati del suo tempo è una favola, la sua nascita in una stalla pure.
    Le parabole che hanno messo al centro storpi/zoppi/ciechi e altro sono delle fiabe.
    Non parliamo poi della scelta di Gesù di mettere al centro i bambini che in quell’epoca contavano zero.

    La beatificazione e canonizzazione di molti Santi che hanno dato la loro vita per i poveri deve essere una fandonia colossale del cattolicesimo tramandato dai nostri avi.

    Il cristianesimo-cattolicesimo non è un’ideologia, tranne quando si parla di alcuni “valori”. Vero discepolo ?

    E con questo non c’è nessuna condanna della ricchezza….Il Vangelo non condanna la ricchezza, ma l’idolatria della ricchezza.

    La verità è che i cattolici identitaria, di quello che è successo nelle Filippine sono invidiosissimi.
    Per loro, non è possibile, non è concepibile che in Occidente non ci sia più una tale risposta verso il cattolicesimo. E allora ecco che tirano fuori il pauperismo e il comunismo.

    In Occidente le Chiese continuano a “puzzare” di chiuso….Questo è il problema.

    19 Gennaio, 2015 - 21:49
  11. Eugenio Spiletti

    Fabricianus,
    quelli che tu chiami “cattolici identitari” (e ti ringrazio per non aver usato espressioni sprezzanti) non sono invidiosi di fronte a quanto accaduto nelle Filippine. Ne sono lieti e ne traggono alimento per la propria speranza.
    Non trovo giusto contrapporre i poveri ai “valori”: in alcuni contesti è doveroso richiamare l’attenzione sulla povertà materiale e spirituale dei nostri fratelli, in altri è (o dovrebbe essere) doveroso richiamare l’attenzione su quei valori che, pur essendo fondamentali e vitali, sono spesso disprezzati.
    Hai frainteso il senso dell’intervento di discepolo, che ha ragione a sostenere che
    “il Regno di Cristo non è un regno politico e storico TERRENO e SOCIALE, non è un regime sociale e tanto meno un teocrazia. Non si identifica colle strutture politico-sociali degli uomini, per quanto giuste”.
    Ha ragione perché, tutto sommato, può far comodo limitare la nostra testimonianza ad un piano unicamente sociale e politico, magari adattando il Vangelo a quelle che sono le nostre simpatie (mentre dovrebbe essere il contrario!).
    Il “problema” dell’Occidente non sono le chiese chiuse, ma i cristiani troppo concentrati su se stessi e sulle proprie proiezioni di cosa dovrebbe fare e pensare Dio…

    20 Gennaio, 2015 - 9:06
  12. Sara1

    A parte che se non è regno politico storico terreno non lo è neppure in quelle forme di alleanza trono altare che i tradizionalisti tanto rimpiangono, dove lo vedete questo spettro della giustizia sociale tutta terrena in un momento dove le diseguaglianze aumentano ogni giorno di più?

    Ripeto non per fare l’alternativa però dati sotto mano.

    20 Gennaio, 2015 - 9:27
  13. Eugenio Spiletti

    Ho scritto “rischio”, ma la parola corretta sarebbe tentazione.

    20 Gennaio, 2015 - 10:50
  14. Sara1

    “Qui il rischio evidente è ridurre la Chiesa a ONG e il cattolicesimo a filantropia.” in questo particolare momento storico tutta questa filantropia non è che si veda, inoltre vista in quest’ottica anche Gesù avrebbe dovuto avere paura quando si è occupato di vino, pane e pesci e malati vari di essere troppo filantropo.

    Il rischio della filantropia viene dal Vangelo Spiletti.

    🙂

    20 Gennaio, 2015 - 12:26
  15. Eugenio Spiletti

    Non è così e lo sai.

    20 Gennaio, 2015 - 13:15
  16. Sara1

    Gramellini oggi:

    “Crescete e moltiplicatevi ma senza esagerare, è la lieta novella annunciata ieri dal Papa Pop. ”

    “10. Perciò l’amore coniugale richiede dagli sposi che essi conoscano convenientemente la loro missione di paternità responsabile, sulla quale oggi a buon diritto tanto si insiste e che va anch’essa esattamente compresa. Essa deve considerarsi sotto diversi aspetti legittimi e tra loro collegati. In rapporto ai processi biologici, paternità responsabile significa conoscenza e rispetto delle loro funzioni: l’intelligenza scopre, nel potere di dare la vita, leggi biologiche che riguardano la persona umana. In rapporto alle tendenze dell’istinto e delle passioni, la paternità responsabile significa il necessario dominio che la ragione e la volontà devono esercitare su di esse. In rapporto alle condizioni fisiche, economiche, psicologiche e sociali, la paternità responsabile si esercita, sia con la deliberazione ponderata e generosa di far crescere una famiglia numerosa, sia con la decisione, presa per gravi motivi e nel rispetto della legge morale, di evitare temporaneamente od anche a tempo indeterminato, una nuova nascita.”

    Così diceva l’HV e mi pare che le parole del Papa rispettino l’enciclica (per chi la conosce paternità e maternità responsabile vuol appunto dire non figliare come conigli)

    Prosegue poi Gramellini:

    “Da laico affettuoso mi permetto soltanto di chiedergli se non pensa che alla lunga questo suo parlare semplice e pieno di buon senso, mai seguito però da fatti concreti, non rischi di togliergli autorevolezza e credibilità. Facendolo assomigliare, più che a un vecchio prete argentino, a un giovane premier toscano. ”

    http://www.lastampa.it/2015/01/20/cultura/opinioni/buongiorno/pap-coniglio-EjjwAuPB37p4tBjjfKncvJ/pagina.html

    Sinceramente (a parte che vedere accostata la figura schietta e concreta di Bergoglio a frottolo non vi dico cosa mi procura) non capisco cosa dovrebbe fare il Papa secondo Gramellini.

    Il Papa gira il mondo per invitare le persone alla conversione mi sembra che l’occidente si aspetti invece qualche cosa che non riesco bene a identificare.

    (tra parentesi la critica al neocolonialismo maltusiano è completamente sparita dai titoli dei giornali mi pare che questo viaggio abbia segnato come un punto di rottura nei media)

    20 Gennaio, 2015 - 13:59
  17. picchio

    Frottolo…….ma dove vai a pescarle sara? 🙂 🙂
    Riguardo ai media: anche prima i giornali riportavano solo quello che interessavaoro o pensavano intereressasse ai loro lettori.
    Forse Gramellini si aspettava un annuncio tipo : vi comunico che Hv e’ stata cancellata, da domani i preti potranno sposarsi e le donne diventare preti.:-)

    20 Gennaio, 2015 - 16:36
  18. Eugenio Spiletti

    Per una volta concordo con picchio.

    20 Gennaio, 2015 - 17:11
  19. picchio

    con il sinodo non c’è minimamente paragone, non se poteva veramente più. Ed è vero che purtroppo quello che non riguarda l’occidente viene trattato con sufficienza o bellamente ignorato.

    20 Gennaio, 2015 - 19:41
  20. picchio

    bello l’articolo di Faggioli, che condivido.
    Sul pensiero di Francesco riguardo a l’HV fa le stesse considerazioni che ha fatto Luigi nel suo articolo sul Corriere.

    20 Gennaio, 2015 - 19:49
  21. Sara1

    “Francesco riapre il discorso su matrimonio e famiglia nel contesto di una onesta e sincera visione di chiesa nella società e cultura moderne. La chiesa sfida le pulsioni disumanizzanti del mondo contemporaneo ma senza disumanizzare i cattolici in questa sfida.”

    Condivido.

    20 Gennaio, 2015 - 20:12
  22. picchio

    Une fois n’est pas coutume, Spiletti 🙂

    20 Gennaio, 2015 - 20:25

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