Francesco sfida destri sinistri e omologanti

Forte omelia di Francesco nel giorno di Pentecoste, che invita i figli della Chiesa “all’unità nella differenza”, ammonendo sia i “cristiani di destra o di sinistra” che si fanno “tifosi di parte” sia quelli che mirano all’unità senza la diversità e finiscono nell’omologazione dove “non c’è più libertà”. Un’omelia da leggere tutta. Nei commenti riporto le righe al calor bianco.

31 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Diversità nell’unità. Omelia 1: Il medesimo Spirito crea la diversità e l’unità e in questo modo plasma un popolo nuovo, variegato e unito: la Chiesa universale. Dapprima, con fantasia e imprevedibilità, crea la diversità; in ogni epoca fa infatti fiorire carismi nuovi e vari. Poi lo stesso Spirito realizza l’unità: collega, raduna, ricompone l’armonia. Cosicché ci sia l’unità vera, quella secondo Dio, che non è uniformità, ma unità nella differenza.

    4 Giugno, 2017 - 13:03
  2. Luigi Accattoli

    Destra o sinistra. Omelia 2: Per fare questo è bene aiutarci a evitare due tentazioni ricorrenti. La prima è quella di cercare la diversità senza l’unità. Succede quando ci si vuole distinguere, quando si formano schieramenti e partiti, quando ci si irrigidisce su posizioni escludenti, quando ci si chiude nei propri particolarismi, magari ritenendosi i migliori o quelli che hanno sempre ragione. Sono i cosiddetti “custodi della verità”. Allora si sceglie la parte, non il tutto, l’appartenere a questo o a quello prima che alla Chiesa; si diventa “tifosi” di parte anziché fratelli e sorelle nello stesso Spirito; cristiani “di destra o di sinistra” prima che di Gesù; custodi inflessibili del passato o avanguardisti del futuro prima che figli umili e grati della Chiesa. Così c’è la diversità senza l’unità.

    4 Giugno, 2017 - 13:04
  3. Luigi Accattoli

    Fare tutto uguale. Omelia 3: La tentazione opposta è invece quella di cercare l’unità senza la diversità. In questo modo, però, l’unità diventa uniformità, obbligo di fare tutto insieme e tutto uguale, di pensare tutti sempre allo stesso modo. Così l’unità finisce per essere omologazione e non c’è più libertà. Ma, dice San Paolo, «dove c’è lo Spirito del Signore, c’è libertà» (2 Cor 3,17).

    4 Giugno, 2017 - 13:04
  4. Luigi Accattoli

    Casa accogliente e aperta. Omelia 4: La nostra preghiera allo Spirito Santo è allora chiedere la grazia di accogliere la sua unità, uno sguardo che abbraccia e ama, al di là delle preferenze personali, la sua Chiesa, la nostra Chiesa; di farci carico dell’unità tra tutti, di azzerare le chiacchiere che seminano zizzania e le invidie che avvelenano, perché essere uomini e donne di Chiesa significa essere uomini e donne di comunione; è chiedere anche un cuore che senta la Chiesa nostra madre e nostra casa: la casa accogliente e aperta, dove si condivide la gioia pluriforme dello Spirito Santo.

    4 Giugno, 2017 - 13:04
  5. Luigi Accattoli

    Altra volta le tentazioni furono cinque. Un richiamo simile a quello di oggi Francesco lo rivolse il 18 ottobre 2014 con il Discorso per la conclusione della III Assemblea generale straordinaria del Sinodo dei Vescovi quando mise in guardia i padri da cinque tentazioni: dell’irrigidimento ostile, del buonismo distruttivo, di trasformare la pietra in pane e il pane in pietra, di scendere dalla croce, di trascurare il “depositum fidei”.

    4 Giugno, 2017 - 13:26
  6. Ricevo da un amico che si chiama Stefano questo commento sulla Pentecoste. Mi sembra molto bello e ve lo voglio far conoscere.
    La Parola di Dio racconta in quattro modi diversi il venire dello
    Spirito santo, per dirci che Lui, il respiro di Dio, non sopporta
    schemi. Nel Vangelo lo Spirito viene come presenza che consola, leggero
    e quieto come un respiro, come il battito del cuore. Negli Atti viene
    come energia, coraggio, rombo di tuono che spalanca le porte e le
    parole. Mentre tu sei impegnato a tracciare i confini di casa, lui
    spalanca finestre, ti apre davanti il mondo, chiama oltre. Secondo
    Paolo, viene come dono diverso per ciascuno, bellezza e genialità di
    ogni cristiano. E un quarto racconto è nel versetto del salmo: del tuo
    Spirito Signore è piena la terra. Tutta la terra, niente e nessuno
    esclusi. Ed è piena, non solo sfiorata dal vento di Dio, ma colmata:
    tracima, trabocca, non c’è niente e nessuno senza la pressione mite e
    possente dello Spirito di Dio, che porta pollini di primavera nel seno
    della storia e di tutte le cose. “Che fa vivere e santifica l’universo”,
    come preghiamo nella eucaristia. Mentre erano chiuse le porte del luogo
    per paura dei Giudei, ecco accadere qualcosa che ribalta la vita degli
    apostoli, che rovescia come un guanto quel gruppetto bloccato dietro
    porte sbarrate. Qualcosa ha trasformato uomini barcollanti d’angoscia,
    in persone danzanti di gioia, ‘ubriache’ (Atti 2,13) di coraggio: è lo
    Spirito, fiamma che riaccende le vite, vento che dilaga dalla camera
    alta, terremoto che fa cadere le costruzioni pericolanti, sbagliate, e
    lascia in piedi solo ciò che è davvero solido. È accaduta la Pentecoste
    e si è sbloccata la vita. La sera di Pasqua, mentre erano chiuse le
    porte, venne Gesù, stette in mezzo ai suoi e disse: pace! L’abbandonato
    ritorna da coloro che lo avevano abbandonato. Non accusa nessuno, avvia
    processi di vita; gestisce la fragilità dei suoi con un metodo
    umanissimo e creativo: li rassicura che il suo amore per loro è intatto
    (mostrò loro le mani piagate e il costato aperto, ferite d’amore);
    ribadisce la sua fiducia testarda, illogica e totale in loro (come il
    Padre ha mandato me, io mando voi). Voi come me. Voi e non altri. Anche
    se mi avete lasciato solo, io credo ancora in voi, e non vi mollo. E
    infine gioca al rialzo, offre un di più: alitò su di loro e disse:
    ricevete lo Spirito santo. Lo Spirito è il respiro di Dio. In quella
    stanza chiusa, in quella situazione asfittica, entra il respiro ampio e
    profondo di Dio, l’ossigeno del cielo. E come in principio il Creatore
    soffiò il suo alito di vita su Adamo, così ora Gesù soffia vita,
    trasmette ai suoi ciò che lo fa vivere, quel principio vitale e
    luminoso, quella intensità che lo faceva diverso, che faceva unico il
    suo modo di amare, e spalancava orizzonti. Commento al Vangelo di
    domenica 4 giugno 2017

    4 Giugno, 2017 - 13:41
  7. Clodine-Claudia Leo

    Bellissimo!

    Oggi in Parrocchia la mia quarta nipotina è stata presentata alla comunità assieme ad altri 9 bambini tutti tra 7 e i 12 mesi . Chi piangeva a destra chi a sinistra, si addormentava uno si svegliava svegliava l’altro a volte tutti insieme per dare il ‘la” alla vivace snfonia.
    Ma, cosa che abbiamo notato tutti, non appena il parroco ha intonato il ” Vieni Santo Spirito’ ….si son fatti cheti , tutti ,all’unisono hanno smesso di piangere tanto che il silenzio sembrò quasi….come dire. …irreale. ..
    Domenica riceveranno il Battesimo, che è la vera nascita. .

    Buona festa di Pentecoste a tutti.

    4 Giugno, 2017 - 13:58
  8. La tua testimonianza è molto bella, Clo. Come si chiama la tua nipotina?

    4 Giugno, 2017 - 15:06
  9. Lorenzo Cuffini

    Direi che Bergoglio ha fatto una rappresentazione precisa fin nei dettagli più minuti.
    Nitidissima.

    4 Giugno, 2017 - 17:19
  10. maria cristina venturi

    Il ma-anchismo lo ha inventato Walter Veltroni.
    Non so se ispirato dallo Spirito Santo o meno.
    Dun q ue , il papa dice che ci deve essere nella Chiesa diversita’ MA ANCHE unita’.
    Unita’ma anche diversita’.
    Naturalmente non si accenna neppure al COME gli opposti possano convivere, basta la formuletta del “ma anche”.Per esempio e’ispirato dallo Spirio chi non crede a certe dottrine MA ANCHEchi ci crede?
    E’ispirato dallo Spirito chi si comporta in un certo modo, MA ANCHE, chi si comporta nel modo opposto?
    Che in termini piu’popolareschi si diceva salvare capra e cavoli.
    Lo Spirito Santo mi perdoni visto che secondo Bergoglio l’unico suo dono e’il perdono, ma sinceramente non me lo raffiguro come un ma-anchista!

    4 Giugno, 2017 - 18:10
  11. Lorenzo Cuffini

    Come volevasi dimostrare: nitidissima, fin nei dettagli più dettagliati.
    🙂

    4 Giugno, 2017 - 18:38
  12. picchio

    nella Chiesa c’è diversità, ma anche un unità e questo da 2000 anni….ben prima di Veltroni direi..
    cristina vicquery

    4 Giugno, 2017 - 19:11
  13. Amigoni p. Luigi

    A dire il vero nel Vangelo c’è un tic, almeno implicito, di “ma-anche”. “…Fa sorgere il sole e fa piovere su malvagi e buoni, sopra i giusti (ma anche) sugli ingiusti” (Matteo 5). E in Luca 6:… è benevolo (oltre che con i buoni – immagino) verso gli ingrati e i malvagi.
    Poi c’è qualche correttivo al “ma anche”: Non chi dice Signore, Signore (o: dottrina, dottrina) ….ma (solo) chi fa…

    4 Giugno, 2017 - 21:25
  14. picchio

    vero padre 🙂 🙂
    cristina vicquery

    4 Giugno, 2017 - 22:03
  15. Andrea Salvi

    Consiglio vivamente a chi vuol sapere cosa pensa il papa della evangelizzazione di leggere su Asia News.it del 4 giugno l’articolo seguente:
    Messaggio per la Giornata missionaria mondiale: La missione al cuore della fede cristiana.

    4 Giugno, 2017 - 22:44
  16. Clodine-Claudia Leo

    Per Antonella: la ultima nata si chiama Sofia. Bellissima la presentazione di queste creature, accompagnata da canti soavi e partecipazione dei presenti. un momento comunitario straordinario, specie quando il Parroco, chiamati uno ad uno e, portati in braccio dai genitori (tutti giovanissimi)- li ha baciati sulla fronte teneramente!

    5 Giugno, 2017 - 6:42
  17. Clodine-Claudia Leo

    A me sembrava, se non mi vado confondendo, che lo Spirito Santo -prima ancora che soffio, colomba ed altre immagini retoriche- fosse Persona,o no. Precisamente la terza della Santissima Trinità,nell’ordine. In sostanza è Cristo stesso che si dona allo Spirito Santo. Ora, che lo Spirito Santo contempli il “ma-anche”, a me non sembra proprio, anzi,abbiamo ragione di credere, almeno in base al Vangelo di Giovanni (tutto il capitolo terzo, ma in modo specifico il 3,14-21) che : ” Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio”.Dunque o si crede o non si crede, si o no, bene o male, tenebra o luce. Non ci sono scappatoie o “possibilismi” . Poi, se ci vogliamo aggiustare i Vangeli, chi vuole, lo faccia, purché se ne assuma la responsabilità.

    5 Giugno, 2017 - 6:44
  18. Clodine-Claudia Leo

    Sulle differenze, poi, che dire, quando tali “differenze” si escludono a vicenda e rendono impossibile la comunione ecclesiale – perché differenze perentorie , esclusiviste il più delle volte e perciò dannose- non diventano forse “falsificazioni” dell’unica Chiesa di Cristo, che è quella con gli attributi che conosciamo? Io penso di si. Alora, non esiste il “ma-anche- perché si tratta di confessioni opposte dal punto di vista dottrinale, di ordinamento, con diversa liturgia e, di fatto, quell’unità vagheggiata è già infranta in partenza.

    5 Giugno, 2017 - 6:55
  19. Clodine-Claudia Leo

    Il “male” , a mio avviso, non è nella pluralità -penso alla Chiesa di Efeso, di filippi, Tessalonica , ma anche della Macedonia della Galazia ecc…- L’unità quasi presuppone la “pluralità” che deriva appunto dalla varietà dei doni dello Spirito Santo che non si vogliono, ne si potrebbero, soffocare!
    Ma questa pluralità di configurazioni, di Chiese, convive fintanto c’è tra loro comunione ecclesiale, liturgica, eucaristica, finché si aiutano l’un l’altra, non è la “pluralità” che frantuma ma l’intima opposizione tale da infrangere questa unità per cui ciò che qui è Verità li è errore, ciò che è dogma li è eresia e perciò il confine è inevitabile.

    5 Giugno, 2017 - 7:43
  20. Clodine-Claudia Leo

    Che tornino i figli alla “Madre Fertile”, pronta ad accogliere a braccia aperte i suoi figi dai quattro venti. Si convertano a questo “Sacramento universale di salvezza”, ne accolgano la dottrina,i 7 sacramenti, la lode alla vergine Maria, ai martiri e ai santi.
    Infine:
    “essa possiede senz’altro il nome “La cattolica”, e solo essa l’ha mantenuto, non senza diritto, tra tante e tante eresie, così che, benché tutti gli eretici si vogliono chiamare cattolici, non ve n’é tuttavia uno selo che abbia osato indicare la propria basilica o la propria casa a uno straniero che gli avesse domandato dove si riunisse “la chiesa cattolica”.
    Agostino , Contra ep. Manichei 4,5; PL 42, 175

    5 Giugno, 2017 - 8:24
  21. Lorenzo Cuffini

    Se uno fosse stato alla ricerca di una esemplificazione concreta di che significa “quando ci si irrigidisce su posizioni escludenti”, espressione felicemente espressiva usata da Bergoglio nell’omelia riportata ieri da Luigi, può leggersi i commenti dalle 6,44 alle 8,24.

    5 Giugno, 2017 - 8:57
  22. Lorenzo Cuffini

    Nel frattempo, il ritorno alla Madre Fertile potrebbe essere con giovamento e praticità estrema essere messo in opera da ciascuno di noi, invece di additare certi tortuosi viottoli tutti personali che ce ne portano lontani anni luce e, soprattutto, non portano da nessunissima parte.

    5 Giugno, 2017 - 8:59
  23. Clodine-Claudia Leo

    i viottoli tortuosi li opera chi nella Chiesa agisce con doppiezza. La doppiezza non produce alcun frutto di vita anzi prosciuga la “Madre Fertile” la rende arida, desertica . Chi è doppio, non produce né per sé, né per gli altri .
    In merito a quello che porta lontano anni luce dalla “Madre fertile” è la fede quando è spuria, non santa né cristalina -e per fede santa e cristallina s’intende l’impegno di formarla nel cuore, obbedendo alla Parola di Dio, sforzandosi di fare il bene, essere giusti, evitare il peccato- porta lontano anni luce la fede debole, malferma, malata, ereticale e scismatica!

    5 Giugno, 2017 - 10:39
  24. Lorenzo Cuffini

    Ecco.
    Si legga, si mediti, si rumini, si “studi”, soprattutto si viva tutti i santi giorni l’omelia di Pentecoste, senza andare a cercare chissà quali altri criteri personali
    per rendere la propria fede pura e cristallina.
    Se li cerchiamo dati da noi, sì, buonanotte: fango e palude, nient’altro.
    🙂
    E invece di cercare nei massimi sistemi, alti, lontani da noi, e quindi coì comodi, teorici, ottimi per sdottorarci sopra gratis, teniamo lo sguardo e l’orizzonte ben ben fisso alla nostra altezza e sul nostro piccolo mondo, dove ci è chiesto di dare la vita IN ACCORDO con la Chiesa e i suoi insegnamenti…
    Della nostra predicazione non hanno bisogno, vivaddio, manco i paracarri delle provinciali di campagna.

    5 Giugno, 2017 - 10:48
  25. Lorenzo Cuffini

    Quanto aitermini ” ereticale ” e “scismatica”, lasciamoli usare da chi ha, per sua massima sfortuna, l’autorità di utilizzarli.
    In bocca nostra, a meno che non siano certificati dalla Chiesa, sono privi di qualunque significato.
    🙂

    5 Giugno, 2017 - 10:50
  26. Victoria Boe

    “porta lontano anni luce la fede debole, malferma, malata, ereticale e scismatica!”

    Invece la sua fede, signora Claudia, è una fede forte, stabile, sana, non eretica, non scismatica. Vero? Le vedo già l’aureola in testa. Beata lei!
    Perché non smette di giudicare, signora? Perché non smette, una buona volta, di additare l’inferno a chi crede in modo diverso dal suo? Perché non smette di fare lezioni sulla vera fede, quasi solo lei avesse il monopolio della fede pura e autentica?
    Alla lunga, questo atteggiamento presuntuoso fa venire un bel po’ di nausea.
    Ancora non ha capito che nessuno può misurare la fede altrui? E che la fede non si regge necessariamente su dottrine, su dogmi, su catechismi e su testi teologici sventolati come bandiere del cattolicesimo?

    5 Giugno, 2017 - 11:18
  27. Clodine-Claudia Leo

    Lei lo dice ,Victoria, non io…

    5 Giugno, 2017 - 12:55
  28. Clodine-Claudia Leo

    Senti da che pulpito. …

    5 Giugno, 2017 - 12:56
  29. Clodine-Claudia Leo

    Quod scripsi scripsi. Chi si picca ha coda di paglia: se la bruci!
    Chi volesse spiegazioni sui miei post può trovarmi dalla 18alle 21presso il mio ufficio.
    Nel frattempo, consiglio una bella doccia fredda.

    5 Giugno, 2017 - 13:12
  30. Lorenzo Cuffini

    Uppercarità.

    5 Giugno, 2017 - 14:16
  31. Victoria Boe

    È proprio bella e significativa l’omelia del Papa.
    Sembra adattarsi perfettamente al clima della Chiesa in questo nostro tempo. Per chi abbia orecchie per intendere.
    Quanti sono oggi quelli che amano “la diversità senza l’unità”?
    Quanti quelli che si sentono “custodi della verità” ritenendosi i migliori? Basta guardare a certi giornalisti e cardinali e vescovi e preti che puntano l’indice contro il Papa, che ha il torto, secondo loro, di dire cose nuove rispetto ad un passato mummificato.
    Un passato che dovrebbe escludere l’apporto benefico dei “carismi nuovi e vari”.
    Per tutti costoro lo Spirito Santo ha qualcosa da dire? Oppure vogliono l’unità della Chiesa nella omologazione senza libertà?
    È davvero giusto dire che lo Spirito di Dio plasma la Chiesa nella diversità.
    Se solo certi uomini non si irrigidissero nella colpevole presunzione di essere i fedeli custodi della verità.
    La verità ha “molte lingue come di fuoco”, e loro non se ne accorgono o lo dimenticano.

    5 Giugno, 2017 - 14:20

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