Thellung: ho scelto di fare il «badamante» di mia moglie

“A 86 anni ho lasciato le altre attività per dedicarmi totalmente a lei e mi domando se ho inventato un nuovo mestiere: faccio il badamante”: così Antonio Thellung in una lettera ad Avvenire di ieri. Saluto con un bacio Antonio e Giulia, amici carissimi. Nel primo commento qualche rimando alla presenza di Antonio in questo blog.

7 Comments

  1. Luigi Accattoli
    3 Giugno, 2017 - 22:18
  2. Buona Pentecoste. Io l’ho cominciata bene assistendo ad una bellissima celebrazione guidata dal nostro Vescovo in Cattedrale.

    3 Giugno, 2017 - 23:34
  3. Victoria Boe

    Anche io ammiro il sig. Thellung nel suo dedicarsi completamente alla cura della moglie. Del resto, già si sapeva del suo prodigarsi nei confronti di altri malati. Un uomo di grande intelligenza e di notevole apertura di mente.
    Un cattolico di libero pensiero, capace di vedere e di denunciare apertamente, senza infingimenti e senza servilismo, il percorso tortuoso della Chiesa fra verità e menzogne.
    Di tutto questo lo ringrazio, e anch’io gli mando un bacio.

    3 Giugno, 2017 - 23:46
  4. Lorenzo Cuffini

    Molto bello.
    Mi permetto una precisazione, che forse dal di fuori non appare: i badamanti, come gli amanti, SONO SEMPRE DUE.
    L’uno lo è dell’altro.
    🙂

    4 Giugno, 2017 - 12:44
  5. Grazie Luigi per la benevola attenzione, e grazie Victoria per gli apprezzamenti che mi domando se non sono eccessivi. A entrambi due baci di ritorno. Quanto a Lorenzo, ha ragione. Infatti noi siamo, ciscuno con le sue caratteristiche, due badamanti per due badamati.
    Saluti affettuosi a tutti.

    5 Giugno, 2017 - 18:37
  6. Clodine-Claudia Leo

    Interessante blog dott. Thelleung. Bello dal punto di vista degli argomenti, ricco di spunti, ottima bibliografia, insomma, c’è molto da leggere e probabimente lo farò.

    A colpo d’occhio mi ha catturato un titolo: ” La Chiesa del futuro – I documenti magisteriali odierni appaiono più vicini all’indefettibilità di Kung che all’infallibilità del Vaticano I-

    Ma questa è la scoperta dell’acqua calda, non c’è ombra di dubbio che Bergoglio è filokunghiano lo vedrebbe anche un cieco muto e sordo.
    Bergoglio è il clone di Khung, la cosa è evidentissima..

    Non sarebbe più preciso dire la verità: che i documenti Magisteriali si sono serviti del patrimonio dogmatico del Vaticano I° ( e Tridentino) con riferimenti impliciti, di sguincio, se non addirittra velati per suffragare la validità delle costituzioni cosidette “Dogmatiche” -la LG e SC e non solo- tale da accreditare a queste e all’intero Concilio una forza normativa e vincolante che di per sé non possiede?… Si può dire senza essere zannati e accusati di compiere un illecito che quel Concilio eminentemente pastorale dovrebbe essere fatto oggetto di revisione, di scansione onde eliminare i possibili “virus” che lo hanno infettato. Che un’opera di rivalutazione sui 16 documenti del Concilio Vaticano II richiederebbe non 16, ma decine e decine d’autori altamente qualificate, specializzati, per affrontare con la dovuta competenza gli ambiti nei quali ogni dogma si muove perché si faccia finalmente un’analisi critica su quei documenti senza che si venga fatti oggetto di insulti e dileggio? Io penso che la Chiesa resusciterebbe, se ne avvantaggerebbe non solo la Scienza sacra ma anche l’intera traduzione pastorale: riprendere tutto il pacchetto e riesaminarlo, con umilta, perché è evidente che qualcosa non ha funzionato e continua a non funzionare.

    Quando lei dice che ” L’obbedienza è una grande virtù, ma c’è un equivoco sull’autentico significato della parola” , mi chiedo in cosa consista per Lei ‘l’autentico significato della parola “obbedienza”.

    Per come la vedo io non è una virtù, ma una chiamata, un carisma che dispone tutti, dal Vicario di Cristo all’ultima falange del Corpo, e inclina ad usare il dono dello Spirito Santo che traduce questo lemma in “Obbedienza alla Volontà di Dio” : solo in questo modo la Chiesa può parlare ai giovani i quali hanno bisogno di gesti concreti ma pure di teoria .

    Quando si prende la patente non basta afferrare il volante, e, a meno che non si vuole fare come gli islamici che falcidiano a destra e a manca, è necessaria la conoscenza teorica che mi indica le regole, i segnali, quando posso passare , dove mi devo fermare, quando devo rallentare e dare la precedenza (in questo caso a Dio) oppure scegliere di correre fino aschiantarmi contro il muro invalicabile del peccato e della morte.

    Lei non vuole una Chiesa ingessata sul passato, basata su divieti e riprovazioni, non soffocata dal legalismo, ma impostata sulla fiducia e sul sorriso. Per, me, voce del dissenzo della Tradizione val bene quel : ” chi ti vuol male ti fa ridere, chi ti ama, ti fa piangere- Nelel sue affermazioni infatti, egregio Antonio che stimo, non scorgo la luce della speranza in fondo al tunnel , ma lo schianto della casa costruita sulla sabbia, sulla menzogna e sull ‘inganno.

    6 Giugno, 2017 - 10:04

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