Francesco su peccato pentimento riconciliazione

Giubileo come “tempo di riconciliazione per tutti”, purché vi sia “pentimento per il male compiuto” e consapevolezza che il peccato è “un’espressione di rifiuto dell’amore di Dio”: sono i contenuti della catechesi giubilare tenuta sabato dal Papa. Nei commenti i passaggi utili a intendere come sia infondata l’accusa che gli viene mossa di predicare una misericordia a costo zero che non prenderebbe sul serio il peccato e la necessità del pentimento.

12 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Necessità del pentimento. Spesso riteniamo che i nostri peccati allontanino il Signore da noi: in realtà, peccando, noi ci allontaniamo da Lui, ma Lui, vedendoci nel pericolo, ancora di più ci viene a cercare. Dio non si rassegna mai alla possibilità che una persona rimanga estranea al suo amore, a condizione però di trovare in lei qualche segno di pentimento per il male compiuto.

    2 Maggio, 2016 - 8:28
  2. Luigi Accattoli

    Serietà del peccato. Con le nostre sole forze non ce la facciamo a riconciliarci con Dio. Il peccato è davvero un’espressione di rifiuto del suo amore, con la conseguenza di rinchiuderci in noi stessi, illudendoci di trovare maggiore libertà e autonomia. Ma lontano da Dio non abbiamo più una meta, e da pellegrini in questo mondo diventiamo “erranti”. Un modo di dire comune è che, quando pecchiamo, noi “voltiamo le spalle a Dio”. E’ proprio così; il peccatore vede solo sé stesso e pretende in questo modo di essere autosufficiente; perciò, il peccato allarga sempre di più la distanza tra noi e Dio, e questa può diventare un baratro. Tuttavia, Gesù viene a cercarci come un bravo pastore che non è contento fino a quando non ha ritrovato la pecora perduta.

    2 Maggio, 2016 - 8:28
  3. Luigi Accattoli

    Teologia della Croce. Gesù ricostruisce il ponte che ci ricongiunge al Padre e ci permette di ritrovare la dignità di figli. Con l’offerta della sua vita ci ha riconciliati col Padre e ci ha donato la vita eterna (cfr Gv 10,15). «Lasciatevi riconciliare con Dio!» (2 Cor 5,20): il grido che l’apostolo Paolo rivolse ai primi cristiani di Corinto, oggi con la stessa forza e convinzione vale per tutti noi. Lasciamoci riconciliare con Dio!

    2 Maggio, 2016 - 8:29
  4. Luigi Accattoli

    Tempo di riconciliazione. Questo Giubileo della Misericordia è un tempo di riconciliazione per tutti. Tante persone vorrebbero riconciliarsi con Dio ma non sanno come fare, o non si sentono degni, o non vogliono ammetterlo nemmeno a sé stessi. La comunità cristiana può e deve favorire il ritorno sincero a Dio di quanti sentono la sua nostalgia […]. Questo Anno Santo sia il tempo favorevole per riscoprire il bisogno della tenerezza e della vicinanza del Padre per ritornare a Lui con tutto il cuore.

    2 Maggio, 2016 - 8:29
  5. Luigi Accattoli

    Ruolo dei confessori. Soprattutto quanti compiono il «ministero della riconciliazione» (2 Cor 5,18) sono chiamati ad essere strumenti docili allo Spirito Santo perché là dove ha abbondato il peccato possa sovrabbondare la misericordia di Dio (cfr Rm 5,20). Nessuno rimanga lontano da Dio a causa di ostacoli posti dagli uomini! E questo vale anche per i confessori: per favore, non mettere ostacoli alle persone che vogliono riconciliarsi con Dio. Il confessore deve essere un padre! E’ al posto di Dio Padre! Il confessore deve accogliere le persone che vengono da lui per riconciliarsi con Dio e aiutarli nel cammino di questa riconciliazione che stiamo facendo.

    2 Maggio, 2016 - 8:29
  6. Luigi Accattoli

    Riconciliazione tra noi. Fare esperienza della riconciliazione con Dio permette di scoprire la necessità di altre forme di riconciliazione: nelle famiglie, nei rapporti interpersonali, nelle comunità ecclesiali, come pure nelle relazioni sociali e internazionali.

    2 Maggio, 2016 - 8:29
  7. Da pellegrini diventiamo erranti.
    La pecora perduta va errando; è un concetto espresso in modo efficace.

    2 Maggio, 2016 - 8:49
  8. Luigi Accattoli

    Buongiorno Antonella: tu già sabato in un commento avevi riportato la preziosa catechesi papale. Ma ho deciso di tornarci per fornire un’opportuna segnaletica.

    2 Maggio, 2016 - 9:00
  9. maria cristina venturi

    Oggi si fa memoria di Sant’ ATANASIO, un santo quanto mai fuori moda.
    lo segnalo a tutti quelli che sono ancora (almeno in parte) legati , direi “incardinati” alla tradizione cattolica.

    “Rimase talmente solo a difendere la purezza della dottrina che per quasi mezzo secolo la sopravvivenza della fede autentica in Gesù Cristo si trasformò in una diatriba tra chi era per e chi non per Atanasio.

    http://www.civiltacristiana.com/cio-che-accadde-a-santatanasio-un-insegnamento-per-i-nostri-tempi/

    2 Maggio, 2016 - 14:35
  10. maria cristina venturi

    “Volete essere figli della luce, ma non rinunciate ad essere figli del mondo. Dovreste credere alla penitenza, ma voi credete alla felicità dei tempi nuovi. Dovreste parlare della Grazia, ma voi preferite parlare del progresso umano. Dovreste annunciare Dio, ma preferite predicare l’uomo e l’umanità. Portare il nome di Cristo, ma sarebbe più giusto se portaste il nome di Pilato. Siete la grande corruzione, perché state nel mezzo. ” SANT’ATANASIO

    Eh, il vecchio buon Atanasio non parlava in “curialese” e non aveva paura di mandargliele a dire!

    2 Maggio, 2016 - 14:39
  11. Non per nulla Atanasio è uno.dei quattro santi che sostengono la cattedra di San Pietro nella basilica vaticana.

    2 Maggio, 2016 - 17:39

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