Ho salutato per voi i tre Patriarchi

Sabato a Brindisi – prima di prendere l’aereo per il ritorno a Roma – mi sono fatto portare dagli amici Consiglia, Angelo e Pio nella chiesa di Santa Maria del Casale, dove già ero stato da re e vi ho passato un’ora in contemplazione delle meraviglie che contiene. Mi sono fermato più a lungo davanti al Giudizio Universale che è sulla controfacciata e ho salutato a uno a uno per conto di tutti voi – visitatori del blog – i Tre Patriarchi che lì sono raffigurati, sulla sinistra del portale: Abramo, Isacco e Giacobbe, “seduti su larghi scanni resi più comodi da morbidi cuscini” [così dice la guida che mi ha regalato don Pio Conte]. Abramo ha nel grembo Lazzaro, “vestito di bianco che reca candidi gigli tra le mani”. Isacco e Giacobbe avvolgono con i loro splendidi manti la moltitudine dei giusti. Dietro a loro sono le piante felici del paradiso.

33 Comments

  1. Luigi Accattoli

    [Segue dal post] Accanto ai Tre Patriarchi – tra loro e il portale, come si intravvede nell’immagine di insieme del Giudizio che ho linkato nel post – vi è la Porta di ingresso al Paradiso, dove si vede San Pietro in manto verde su tunica rossa che vi introduce il Buon Ladrone, nudo, con croce sulle spalle. La porta è d’oro con chiavistello d’argento, vegliata da un angelo. Essendo io un cultore del ladrone, molto mi sono scusato con lui per non poterne linkare a voi un’immagine rispondente a quella che ho negli occhi. Con il bel garbo di Pietro che tiene per mano il ladrone rifatto innocente e incredulo al grande passo.

    15 Marzo, 2011 - 16:30
  2. Leonardo

    Ecco, adesso sì che un po’ ti invidio anch’io.

    15 Marzo, 2011 - 16:37
  3. FABRICIANUS

    Che bello!!!!! Una meraviglia.

    Luigi come sta l’arcivescovo Talucci? Hai avuto modo di incontrarlo?

    15 Marzo, 2011 - 16:59
  4. Luigi Accattoli

    Non ho visto l’arcivescovo. Ma per due piatti di fichi fioroni mangiati a casa sua in altra stagione, vedi qui e qua.

    15 Marzo, 2011 - 17:41
  5. Gioab

    Devo ringraziare Luigi che con il suo “buon ladrone” di cui è un cultore (solo quello?) mi ha ricordato un aspetto di quel racconto che dimostra come Pietro non avrebbe potuto introdurre il buon ladrone né in manto verde su tunica rossa, nè con la croce sulle spalle.

    Il perché è presto detto, Il Ladrone è morto prima di Pietro, così forse avrebbe potuto essere il contrario, il ladrone che introduceva Pietro morto almeno 25 anni dopo.

    Ma non è nemmeno questa la spiegazione, perché il ladrone non poteva essere in Paradiso ad attendere Pietro per il semplice fatto che il ladrone non ci è mai andato. Come mai ?

    Perché Gesù gli disse: “: “Veramente ti dico oggi: Tu sarai con me in Paradiso”. (Luca 23.43) – In quale Paradiso ? In quello che sarà nuovamente ripristinato nella “ricreazione” da Gesù. Infatti essendosi dimostrato “un giusto” anche se in extremis, verrà risorto e sarà in un Nuovo Paradiso, quello di cui il Salmo 37.29 dice: “I giusti stessi possederanno la terra, E risiederanno su di essa per sempre.” E Gesù lo ha ricordato dicendo: “Felici quelli che sono d’indole mite, poiché erediteranno la terra.( Matteo 5.5)

    Per precisione, alcune traduzioni riportano: “Io ti dico in verità, oggi tu sarai con me in paradiso».” ( Luca 23.43 – Nuova Riveduta ) – «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso».( CEI)

    Ebbene, essendo qui la virgola posta prima della parola oggi, ne cambia il senso facendo intendere che l’azione si sarebbe avverata al presente anziché al futuro. Ma è ingannevole perché Gesù in quell’oggi non andò in paradiso ma solo 40 giorni dopo. Ed essendo Gesù il primo ad essere sceso e risalito dal Paradiso, (Giov.3.13) non sarebbe stato possibile che il ladrone ci andasse prima di Lui.
    Quindi sorge la domanda, “dove andò il ladrone in quei 40 giorni ? visto che “oggi” non avrebbe potuto andarci ?”

    Questa come al solito è la verità cattolica che non combacia mai con tutto il contesto ! Mi spiace per te Luigi che sei un cultore, ma il ladrone non fa parte del “piccolo gregge” a cui è stato promesso il Regno e saranno sacerdoti per regnare per 1000 anni sulla terra ( Riv. 5.10; – 20.6 ) Se fossero tutti in cielo, su chi regnerebbero ? Chi ci sarebbe sulla terra ? Perché solo 1000 anni ?

    Un saluto a Luigi

    15 Marzo, 2011 - 18:39
  6. Nino

    Grazie Luigi!

    15 Marzo, 2011 - 18:54
  7. discepolo

    magari anche noi tutti siamo inquella piega del manto dei Patriarchi, forse ognuno di noi è una di quelle testine che si vede.. e forse c’è anche Gioab!
    😀
    MC
    PS: Magari lo sapete, ma io ve lo dico perchè l’ho letto sul sito di santi e beati che il Buon Ladrone chiamato anche Sant Dimas era molto popolare nel medioevo! oltre a essere ovviamente il patrono degli agonizzanti, è anche quello degli .. alcolizzati,dei mascalzoni in genere che si ravvedono all’ultimo minuto . di qui la sua popolarità .!!!! San Dimas prega per noi peccatori1
    a proposito vi ricordate lo strepitoso “buon ladrone ” del film La ricotta di Pasolini?

    15 Marzo, 2011 - 19:00
  8. nico

    Grazie Luigi.
    Mi chiedo se riusciremo a lasciare altrettanta bellezza in eredità ai nostri figli.

    15 Marzo, 2011 - 19:25
  9. fiorenza

    Ciao, Discepolo.

    Di questo saluto ai tre Patriarchi sono felicissima.

    Stesso schema iconografico nella chiesa di Santo Stefano (ciao, Stefano) a Soleto (Lecce) :
    http://www.flickr.com/photos/farsergio/3011597175/in/photostream/

    Stessa festa per gli occhi di questo mondo italogreco. Né orientale né occidentale. Uno.

    15 Marzo, 2011 - 22:14
  10. antonella lignani

    Sono tanto contenta che ci facciate vedere queste belle cose.

    16 Marzo, 2011 - 1:16
  11. lycopodium

    Nico: “Mi chiedo se riusciremo a lasciare altrettanta bellezza in eredità ai nostri figli”.
    Direi di no, contrariamente a quanto alcuni http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1346722 pensano.
    Poco da scegliere tra “chiese brutte”, progettate da architetti normali e “chiese brutte” progettate da archistar.
    Sugli sponsor ecclesiastici (dell’una e dell’altra corrente) taccio, per rispetto a nostra madre Chiesa.

    16 Marzo, 2011 - 5:55
  12. Ombretta

    Grazie Luigi, come sempre stemperi le provocazioni e, proponendoci tanta bellezza, ammutolisci gli scherzosi eccessi del pianerottolo sia per le divagazioni di risposte sfuggenti sia per gli sfoghi in cui si può cadere come è normale in un dialogo tra persone convinte che si mettono in gioco…Grazie! L’arte chiarisce nel suo linguaggio le nostre difficili razionalità e ci fa comprendere nel suo sguardo ciò che veramente importa oltre la disquisizione se è nato prima o è morto prima…Quel che conta, alla fine, è il quadro del convincimento ultimo ed ancora di più conta il nostro adeguarci a tale convincimento lasciandoci interpretare in quelle testoline ochieggianti…Magari fossimo là!!! Nel mio paese c’è un piccolo santuario con una dormizio che rappresenta in basso Maria dormiente/morente attorniata dai discepoli e da Gesù che con la destra benedice e tiene contemporaneamente appoggiata sul braccio sinistro un’altra Maria in formato ridotto come fosse una bambina ma con lo stesso vestito nero che ha l’altra sul letto di morte… L’autore vole rappresentare così il mistro di Maria “figlia di suo Figlio”…Dite poco? Come non stupirsi della singolare abilità dell’artista che ha saputo dipingere un mistero? Non mi viene in mente di porre considerazioni “ragionevoli” e mi perdo nello stupore dell’affresco con lo stesso entusiasmo dei primi che ebbero l’opportunità di vederlo e non mi sento infantile o irrazionale…mi sento fortunata di poter godere tale bellezza e la preservo come posso…(Per chi fosse interessato il Santuario in questione è dedicato alla “Madonna dell’uva secca” e se ne trovano notizie in rete) Un saluto a tutti, Ombretta.

    16 Marzo, 2011 - 7:47
  13. Chi altri è il buon ladrone, se non colui che riconosce il proprio peccato e invoca misericordia?

    16 Marzo, 2011 - 7:55
  14. Gioab

    @ Ombretta
    “L’arte chiarisce nel suo linguaggio le nostre difficili razionalità e ci fa comprendere nel suo sguardo ciò che veramente importa”
    ___________________________________

    Perché i “santi” cattolici sono raffigurati col nimbo o aureola? Notato l’aureola dietro il capo dei 3 personaggi ? Da dove proviene, qual è l’origine ?
    Alla voce “nimbo”, l’Enciclopedia Cattolica dice: “Disco che fin dal sec. IV a. C. si trova disposto intorno al capo di immagini di divinità o di esseri divinizzati. Nell’arte classica tale attributo fu dato alle divinità dell’Olimpo, specie a quelle simboleggianti la luce, come Apollo-Helios-Sole; Artemide-Selene-Luna; ad Eos-Aurora; a Phosphorus-Lucifero”. — Città del Vaticano, 1948-1954, Vol. VIII, col. 1884.

    La New Encyclopædia Britannica (1976) dice: “Nell’arte ellenistica romana il dio sole Helios e gli imperatori romani sono spesso rappresentati con una corona di raggi. Data la sua origine pagana, questa forma fu evitata dall’arte cristiana primitiva, ma gli imperatori cristiani adottarono per i loro ritratti ufficiali un semplice nimbo circolare. Dalla metà del IV secolo, anche Cristo viene rappresentato con questo attributo imperiale . . . fu solo nel VI secolo che l’aureola divenne elemento comune nelle rappresentazioni di Maria Vergine e degli altri santi”. — Micropædia, Vol. IV, p. 864.

    (The Catholic Encyclopedia, ed. 1987): – “La sua origine non è cristiana”, riconosce un’enciclopedia cattolica,

    (Bamber Gascoigne, The Christians) “l’aureola è collegata al culto pagano del sole.”

    (The Encyclopedia of Religion) Uomini come Plutarco, Dione di Prusa (Crisostomo), Massimo di Tiro, Celso, Porfirio e Giuliano l’Apostata ammettevano che gli idoli erano inanimati. Ma i pagani giustificavano l’uso di idoli ragionando che erano degli ausili per adorare i loro dèi invisibili.
    L’iconografo russo Leonid Ouspensky riconosce: “I Padri della Chiesa si servirono della filosofia greca, adattandone il pensiero e il linguaggio alla teologia cristiana”. — The Meaning of Icons;

    (Colossesi 2:8) – “ State attenti che qualcuno non vi porti via come sua preda per mezzo della filosofia e di un vuoto inganno secondo la tradizione degli uomini, secondo le cose elementari del mondo e non secondo Cristo”

    (2Corinti 6.16-17) : – “E quale accordo c’è fra il tempio di Dio e gli idoli? Poiché noi siamo il tempio dell’Iddio vivente; come Dio disse: “Io risiederò fra loro e camminerò fra [loro], e sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo”. 17 “‘Perciò uscite di mezzo a loro e separatevi’, dice Geova, ‘e cessate di toccare la cosa impura’”; “‘e io vi accoglierò’”

    (Matteo 24.24) : -“sorgeranno falsi Cristi e falsi profeti ”

    Buona meditazione !

    p.s.
    perché mai Abraamo, Isacco e Giacobbe dovrebbero essere santi ? E’ impossbile ! Non possono !

    16 Marzo, 2011 - 9:03
  15. Luigi Accattoli

    Ombretta. Qui si mostra come un giorno io sia stato all’Uva secca e un poco me ne sia cibato.

    16 Marzo, 2011 - 9:05
  16. Gioab

    @ Luigi Accattoli

    Avevo dimenticato ! C’è anche un altro motivo molto importante e diverso da ciò che ti ho già scritto, per il quale il “buon ladrone” non poteva andare in paradiso, sarei tentato di dirtelo ma forse non ti interessa, allora aspetto.

    Se me lo chiedi e te lo spiegherò.
    Ma davvero non avrebbe potuto era impossibile. Credimi Pietro non avrebbe potuto accoglierlo ! Ed è pure facile da capire, ma se non ti interessa……..

    Come va la gamba ? Sempre in giro ?
    Saluti

    16 Marzo, 2011 - 9:10
  17. Leopoldo

    E così il il buon ladrone andò in Paradiso, lo sappiamo con certezza perché fu Gesù stesso a dirlo. Eppure, lo stesso Gesù non rispose all’altro ladrone, quello che gli chiedeva di salvargli la vita, questa, e la cui sorte ultraterrena non conosciamo. Ecco, se avessi fede, mi piacerebbe pensare che la misericordia di Dio si sia distesa anche sulla quell’altra croce, in nome della condivisione d’un supplizio pensato da uomini per la perdizione di altri uomini: usato da Dio per la loro salvezza.

    16 Marzo, 2011 - 9:31
  18. Luigi Accattoli

    Leopoldo la fede cristiana invita a sperare per tutti. Questa speranza è oggi attestata abitualmente con l’invocazione della Misericordia sia sulle vittime sia sui carnefici. Per esempio dopo l’11 settembre e ogni volta che piangiamo un innocente fatto a pezzi, o un martire. Nelle liturgie per il genocidio del Rwanda l’invocazione ha sempre abbracciato sia la moltitudine dei martiri sia quella altrettanto numerosa degli assassini. E dunque anche l’altro ladrone.

    16 Marzo, 2011 - 9:56
  19. Gioab

    @ Luigi Accattoli

    La Speranza è un desiderio nella convinzione che sia realizzabile. Il verbo ebraico “qawàh”, da cui derivano i termini resi “speranza”, significa fondamentalmente “attendere” con ansiosa aspettazione. (Ge 49:18) Nelle Scritture Greche Cristiane il senso del sostantivo greco elpìs (speranza) è “attesa di cose buone”.

    E’ chiaro ed evidente che per poter avere questa “speranza” sono necessarie delle prove o delle motivazioni che la rendono possibile e convincente.
    “L’aspettazione dei giusti è un’allegrezza, ma la medesima speranza dei malvagi perirà”. (Pr 10:28)

    E’ facilmente comprensibile che ci sono speranze che benché legittime non hanno la possibilità di avverarsi, e che periscono. Perciò è importante conoscere i dettagli delle motivazioni per cui si vuole avere una speranza piuttosto che un’altra, perché – “Quando l’uomo malvagio muore, la sua speranza perisce; ed è perita anche l’aspettazione basata sulla potenza”. (Pr 11:7)

    Se quindi è evidente e facilmente comprensibile che “oggi” il buon ladrone non poteva andare con Gesù in paradiso perché Gesù ci andò 40 giorni dopo, come fai a sostenere che hai speranza in una bugia ?

    Una bugia non si trasformerà mai in una verità, devi quindi realizzare qual è la verità più possibile e convincente per poter avere una speranza vera, altrimenti sarà la speranza in una menzogna.
    E’ questa la fede cristiana, quella basta sulla conoscenza dei fatti non sulle teorie anche se piacevoli e desiderate.

    La Misericordia : – “Espressione di benevola considerazione o pietà che reca sollievo agli infelici; tenera compassione; a volte anche attenuazione di un giudizio o di una punizione.”

    “Chi non pratica la misericordia avrà il suo giudizio senza misericordia. La misericordia esulta trionfalmente sul giudizio”. (Gc 2:13) si manifesta agli afflitti, senza favoritismi e discriminazione a danno dei poveri. (Gc 1:27; 2:1-9

    Ma non sempre e non per tutti, perché verrà permessa solo fino a quando il tempo è favorevole e verso coloro che si pentono ma non esenta dalla punizione.

    Illuminante l’esempio – : “E a Davide batteva il cuore…Di conseguenza Davide disse a Geova: “Ho peccato moltissimo in ciò che ho fatto. E ora, Geova, fa passare l’errore del tuo servitore, ti prego; poiché ho agito molto stoltamente”. Quando Davide si levava la mattina, la parola stessa di Geova fu indirizzata a Gad il profeta, visionario di Davide, dicendo: “Va, e devi dire a Davide: ‘Geova ha detto questo: “Ti propongo tre cose. Sceglitene una perché io te la faccia”’”. Pertanto Gad entrò da Davide e gli riferì e gli disse: “Ti devono venire sette anni di carestia nel tuo paese, o per tre mesi devi fuggire davanti ai tuoi avversari, che ti inseguiranno, o devono accadere tre giorni di pestilenza nel tuo paese? Ora sappi e vedi ciò che devo rispondere a Colui che mi manda”. Davide disse dunque a Gad: “È molto angustioso per me. Cadiamo, ti prego, nella mano di Geova, poiché molte sono le sue misericordie; ma che io non cada nella mano dell’uomo”. (2Samule 24.10-14) – “Geova mandò quindi una pestilenza in Israele dalla mattina fino al tempo fissato, così che morirono settantamila persone del popolo da Dan a Beer-Seba. E l’angelo continuò a tenere la mano tesa verso Gerusalemme per ridurla in rovina; e Geova cominciò a rammaricarsi della calamità, e disse dunque all’angelo che causava rovina fra il popolo: “Basta! Ora lascia cadere la tua mano”. E l’angelo stesso di Geova era presso l’aia di Arauna il gebuseo. E Davide diceva a Geova, quando ebbe visto l’angelo che abbatteva il popolo, sì, diceva: “Ecco, sono io che ho peccato e sono io che ho agito male; ma queste pecore, che hanno fatto? Venga la tua mano, ti prego, su di me e sulla casa di mio padre”.

    Caro Luis, è Vangelo ! perché Dio punì il popolo e non il colpevole ? senza misericordia ?

    16 Marzo, 2011 - 10:50
  20. Gioab

    Molto ben detto Leopoldo, molto ben pensato !
    Perché l’altro ladrone non fu oggetto della stessa misericordia ?

    Perché la salvezza non è per tutti ma è selettiva ! Perché i pesci non adatti vengono scartati, perché le zizzanie vengono bruciate nel fuoco, perché alle vergini stolte viene sbattuta la porta in faccia.

    Fondamentalmente perché non è vera la teoria tutta cattolica della salvezza per tutti perché hanno cancellato l’ultimo pezzetto (tutti i meritevoli).

    E’ una truffa travestita da buonismo che si approfitta di persone semplici che credono alle chiacchiere piuttosto che a quello che è scritto.

    E’ il testo che conta, e La Parola che dice la verità !

    “ Tutti quelli che sono venuti invece di me sono ladri e rapinatori; ma le pecore non li hanno ascoltati” ( Giovanni 10.8)
    Molto ben pensato.

    16 Marzo, 2011 - 10:58
  21. adriano

    Chiedo a Luigi, “cultore del ladrone”, se non ha mai sentito questa storia che mi sembra di aver letto alcuni mesi dopo la morte di Che Guevara (9/10/1967). Gli avrebbero trovato, in una tasca interna della giacca, un foglietto, con sopra scritto di suo pugno:

    “Cristo, ti amo!
    Non perché sei caduto da una stella,
    ma perché mi hai rivelato che l’uomo tiene sangue, lacrime, angosce,
    chiavi per aprire le porte chiuse della luce.
    Sì, tu mi hai insegnato che l’uomo è dio,
    un povero dio crocifisso come te.
    E quello che ti sta a sinistra,
    il ladrone cattivo,
    anche lui è un dio”.

    Forse è un apocrifo, ma a suo tempo me l’ero studiato a memoria, in spagnolo! Dedico invece un testo autentico a Leopoldo che spera per il “cattivo ladrone”: è la chiusa del testamento di padre Christian de Chergé, ucciso con gli altri monaci di Tibhirine (Algeria) nel maggio del 1996.

    “Di questa vita perduta, totalmente mia, e totalmente loro, io rendo grazie a Dio che sembra averla voluta tutta intera per quella gioia, attraverso e nonostante tutto. In questo grazie in cui tutto è detto, ormai, della mia vita, includo certamente voi, amici di ieri e di oggi, e voi, amici di qui, accanto a mia madre e a mio padre, alle mie sorelle e ai miei fratelli, e ai loro, centuplo accordato come promesso! E anche a te, amico dell’ultimo minuto, che non avrai saputo quel che facevi. Sì, anche per te voglio dire questo grazie e questo ad-Dio profilatosi con te. E che ci sia dato di ritrovarci, ladroni beati, in paradiso, se piace a Dio, Padre nostro, di tutti e due.
    Amen! Insc’Allah!”

    16 Marzo, 2011 - 20:07
  22. fiorenza

    Adriano, ti posso abbracciare? Forte forte?

    16 Marzo, 2011 - 20:23
  23. Luigi Accattoli

    Adriano non sapevo di Che Guevara e non so dire se sia un apocrifo, ma credo che sì.

    16 Marzo, 2011 - 20:49
  24. adriano

    Ti abbraccio anch’io, Fiorenza. Forte forte!

    16 Marzo, 2011 - 21:36
  25. adriano

    Luigi, ci sono: ne aveva scritto “Settegiorni” di Ruggero Orfei, ed aveva ripreso la notizia anche Idoc (o viceversa).
    Il Che si era trascritto quella ed altre sei poesie del poeta messicano Leòn Felipe (lo dice Wikipedia…)
    http://en.wikipedia.org/wiki/Le%C3%B3n_Felipe

    Qui la poesia-preghiera in spagnolo

    Cristo, te amo
    no porque bajaste de una estrella
    sino porque me descubriste
    que el hombre tiene sangre,
    lágrimas, congojas…
    ¡llaves, herramientas!
    para abrir las puertas cerradas de la luz.
    Sí… Tú nos enseñaste que el hombre es Dios…
    un pobre Dios crucificado como Tú.
    Y aquel que está a tu izquierda en el Gólgota,
    el mal ladrón…
    ¡también es un Dios!

    Da:
    http://www.pastoralsj.org/oracion/index.asp?id=92

    16 Marzo, 2011 - 21:51
  26. Leonardo

    Il santino del Che però no! Dai, per favore, almeno quello risparmiamocelo.

    17 Marzo, 2011 - 8:43
  27. fiorenza

    Perché? Perché no, Leonardo?
    “aquel que està a tu izquierda en el Golgota, / el mal ladron”, perché non fare il santino anche di lui? Fa parte del quadro, del Corpo Mistico di Cristo, del Cristo totale, e noi lo contempliamo crocifisso anche lui con il Signore. Anche lui nel mistero dello Spirito che dà la vita.
    Una volta che tremando raccontai ad un santo la mia storia di perdizione e di sdegno, il mio passato di ateismo “rivoluzionario”, lui, sereno, invece di scandalizzarsi, mi disse: “Io credo che tu abbia fatto sempre la volontà di Dio. Anche allora”. E, per quell’aver fatto il santino della mia possibilità di errare, io penso di dovergli eterna gratitudine.

    17 Marzo, 2011 - 11:21
  28. Leonardo

    Possiamo amare i nostri errori passati, possiamo intenerircene (un po’ perché son nostri e molto perché forse Dio stesso se ne intenerisce), ma non glorificarli. “Orribil furon li peccati miei / ma la bontà infinita ha sì gran braccia / che prende quel che si rivolge a lei”. Credo che possa essere solo in questo senso che anche sbagliando “facciamo sempre la volontà di Dio”. Solo nel senso dell’ “etiam peccata” di Agostino (mentre su Lutero sarei già molto più perplesso).

    Questo volevo dire. (Poi io ho le mie idiosincrasie, e ricordare un periodo in cui – sia pur ragazzino – per un attimo anch’io ho pensato bene di Camilo Torres non mi fa piacere).

    17 Marzo, 2011 - 11:51

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