Se il boccino è nelle mani di Renzi e di tre siciliani

Il boccino della riforma del Senato – e di tutta l’avventura riformatrice della legislatura – è al momento nelle mani di Renzi e di tre siciliani: la presidente della Commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama Anna Finocchiaro, il presidente del Senato Pietro Grasso, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un pivello etrusco e tre lungimiranti e retropensanti siculi. Ci vedo un significato e forse anche un presagio.

9 Comments

  1. petrus

    Che dio ce la mandi buona!

    17 Settembre, 2015 - 18:10
  2. giosal

    Il fatto è – come mi sembra da un certo tempo – che il pivello non ammette di essere contrariato e, come un bimbo viziato, si vuole portare a casa tutti i giocattoli.
    L’aspetto grottesco della vicenda sta nel fatto che questo gioco viene consumato, a spintoni e purtroppo in un disinteresse generale, su materie istituzionali (legge elettorale e struttura del Senato) così importanti che in una società moderna dovrebbero avere l’attenzione e l’interesse di tutti. E potrebbero/dovrebbero costituire un’occasione per una discussione generale nel paese anche per farlo crescere.
    Ma per questo ci vorrebbe altro che un pivello. E i lungimiranti dovrebbero farsi sentire, se hanno stoffa.

    17 Settembre, 2015 - 19:01
  3. donema2015

    Lei con chi sta?

    17 Settembre, 2015 - 20:21
  4. Luigi Accattoli

    Sto con il pivello. Amo il rischio.

    17 Settembre, 2015 - 21:15
  5. Spiletti

    Le riforme costituzionali dovevano essere condivise e non lo sono, nemmeno all’interno del partito del “pivello”. Anche se passassero cosa si otterrebbe?
    Siamo sicuri che al momento del referendum gli Italiani approveranno una riforma dii questo tipo?

    18 Settembre, 2015 - 11:02
  6. Spiletti

    Quanto al Presidente della Repubblica, ammiro il suo sangue freddo.
    I suoi predecessori avrebbero già espresso,e chiaramente, il proprio punto di vista. Non vorrei che, alla prima vera prova, finisse per assomigliare troppo alla grigia e inconsistente caricatura che ha ispirato Crozza.

    18 Settembre, 2015 - 11:07
  7. donema2015

    @ Luigi accattoli
    Anch’io…Avevo frainteso e mi ero spaventato. 🙂

    18 Settembre, 2015 - 13:59
  8. Fides

    Le riforme costituzionali dovevano essere condivise e non lo sono,

    Ma dai, per piacere!
    Sono due anni che se ne discute e ci sono già stati due passaggi parlamentari.
    Vogliamo parlarne all’infinito?
    Tanti che prima erano d’accordo ora non lo sono più. E non vogliamo pensare che ci sia nulla di strumentale?

    18 Settembre, 2015 - 15:21
  9. Spiletti

    Fides,
    dal primo “patto del Nazareno” ci saranno state una ventina di modifiche, ognuna imposta da Renzi per accontentare la sua minoranza interna o qualche alleato. Si era creato, faticosamente, un clima di larghe intese che il premier, con le sue prepotenze, furbizie, rottamazioni e asfaltature ha messo a dura prova fino a fare saltare tutto. Anche adesso l’intesa sarebbe possibile ma Renzi non vuole cedere di un millimetro.
    Quando si discute di riforme costituzionali non si può adottare la logica del “o come piace a me o niente”, chi non è d’accordo è un gufo o peggio.
    Le intese si cercano, si costruiscono, si sostengono e a Renzi tutto questo non interessa: vuole solo un risultato da vantare nella prossima campagna elettorale.
    Ma come fanno a durare nel tempo riforme imposte in questo modo, che non piacciono a quei partiti che, stando ai sondaggi, rappresentano il 70% degli italiani? Ci sarà un referendum che rischia di trasformarsi in un plebiscito sulla leadership di Renzi.
    Non ti sembra un’occasione sprecata?

    18 Settembre, 2015 - 15:54

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