La strada dell’iniquità ha i suoi intoppi

Manzoni 18. “La strada dell’iniquità, dice qui il manoscritto, è larga; ma questo non vuol dire che sia comoda: ha i suoi buoni intoppi, i suoi passi scabrosi; è noiosa la sua parte, e faticosa, benché vada all’ingiù”: è una sentenza del Manzoni moralista che la cronaca mi richiama ogni giorno. Ultimamente gli arresti dei postini di Matteo Messina Denaro, a suo tempo la Bibbia tutta segnata di Bernardo Provenzano: una fatica di pizzini e pizzinari che neanche Dante con le terzine. La fatica dei figli delle tenebre. Quella di chi accumula fino all’ultimo giorno, già deprecata dal severo Qoelet. Nei commenti altri miei passatempi con il capitolo 18 dei “Promessi Sposi”.

11 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Un uomo o un diavolo. La considerazione sui passi scabrosi degli iniqui il Manzoni la svolge per don Rodrigo che – al fine di non “darla vinta a un villano e a un frate” – si risolve a chiedere aiuto a “un uomo o un diavolo, per cui la difficoltà dell’imprese era spesso uno stimolo a prenderle sopra di sé”, cioè l’Innominato: “potente ausiliario certamente, ma non meno assoluto e pericoloso condottiere”.

    22 Agosto, 2015 - 12:42
  2. Luigi Accattoli

    Diavolo addosso. Il lettore lento del Manzoni sa che le parole e le storie si calamitano a vicenda in ogni sua pagina. Ed ecco che il diavolo evocato a proposito dell’Innominato che ricorre altre tre volte nel capitolo e una delle ricorrenze aiuta il narratore a distinguere il diavolo da chi ha dentro un diavolo: “Questa relazione [del Griso inviato a Monza a indagare sul rifugio di Lucia] mise il diavolo addosso a don Rodrigo, o, per dir meglio, rendé più cattivo quello che già ci stava di casa”.

    22 Agosto, 2015 - 12:43
  3. Luigi Accattoli

    Perifrasi sfacciata. La pagina più fine del capitolo è quella di Gertrude – la Monaca di Monza – che narra a Lucia “una parte (la parte netta) della sua storia” sperando di ottenere, a contraccambio, la storia della sua protetta. Ma inutilmente, perché “alla povera innocente quella storia pareva più spinosa, più difficile da raccontarsi, di tutte quelle che aveva sentite, e che credesse di poter sentire dalla signora. In queste c’era tirannia, insidie, patimenti; cose brutte e dolorose, ma che pur si potevan nominare: nella sua c’era mescolato per tutto un sentimento, una parola, che non le pareva possibile di proferire, parlando di sé; e alla quale non avrebbe mai trovato da sostituire una perifrasi che non le paresse sfacciata: l’amore!”.

    22 Agosto, 2015 - 12:43
  4. .....

    Sono pagine eterne, come eterna è la lotta tra il bene e il male. Che dire: impossibile sostituire con una perifrasi che non appaia smaccatamente ipocrita questa levata di scudi che si leva da più parti: condanna senza riserve, diniego, imbarazzo della Chiesa, imbarazzo delle autorità per quella carrozza funebre così sfacciata che impavida percorre le strade della Urbe trascinata da due maglifici destrieri. A me sembra che la carrozza funebre ha già caricato, da tempo, le salme di intere società, nazioni, stati, nessuno escluso: corrotti, collusi, senza Dio, è come dire a Beelzebub di scacciare
    Beelzebub !

    23 Agosto, 2015 - 10:25
  5. .....

    Rifletto sulla prima lettura di oggi: molto attuale, secondo me.
    Se Mosè vide da lontano la Terra promessa: punito per avere dubitato, per un solo istante? Bastò. Aveva parlato con Dio ne aveva visti i prodigi e dunque.
    Giosué condusse, ma prima di entrare cosa fece: “radunò tutte le tribù d’Israele a Sichem e convocò gli anziani d’Israele, i capi, i giudici e gli scribi, ed essi si presentarono davanti a Dio”
    Che disse : «Se sembra male ai vostri occhi servire il Signore, sceglietevi oggi chi servire: se gli dèi che i vostri padri hanno servito oltre il Fiume oppure gli dèi degli Amorrèi, nel cui territorio abitate. Quanto a me e alla mia casa, serviremo il Signore».
    Il tempo della decisione è un tempo eterno. Qui, ora, oggi, viene chiesto da che parte stare: Chiesa,società, nazioni, stati, da che parte sono, e noi, da che parte stiamo..
    Se si è creata una spaccatura netta e si è scelto di servire tutti tranne il Vivente, come ci si può poi scandalizzare per un elicottero che senza permesso sorvola indisturbato la Orbe, orba di quello che le stesse autorità , nessuno scluso , hanno prodotto.

    23 Agosto, 2015 - 10:47
  6. .....

    E’ vero “la storia dell’iniquità ha i suoi intoppi”,come disse Benedetto Croce, che tanto benedetto non era e della croce faceva volentieri a meno, in quel suo discorso all’Assemblea Costituente all’indomani dell’ultimo conflitto mondiale, in cui, usciti sconfitti, traditi dai governanti, dal re, additati per giunta come traditori, venduti, disertori, dovevamo dimostrarci grati per quella fine ingloriosa:
    “Non si può approvare e costringere il popolo italiano a dichiarare che è bella una cosa che esso sente come brutta, e questo con l’intento di umiliarlo e di togliergli il rispetto di sè stesso, che è indispensabile a un popolo come a un individuo, e che solo lo preserva dall’abiezione e dalla corruttela”
    Oggi, svendendo il patrimonio culturale e industriale, consegnando le città alla malavita organizzata subiamo lo stesso tradimento, la stessa sconfitta: depauperati in capite et in membris anche della dignità agli occhi del mondo. Questo, francamente,è ancora più insopportabile.

    23 Agosto, 2015 - 11:46
  7. .....

    Con buona pace di un’Europa che tutto è fuorché unita…e della nostra Repubblica che baratta la Patria facendone merce di scambio …

    23 Agosto, 2015 - 11:58
  8. discepolo

    Scusate c’èuna cosa che non riesco a capire di tutta questa faccenda dei Casamonica, ma io non sono di Roma. Ora tutti, politici, giornalisti, opinionisti,L’Osservatore Romano, gridano allo scanalo e sono indignati per il funerale del capo del clan dei Casamonica, ma prima del funerale questi Casamonica a quanto risulta erano potentissimi a Roma, ci sono foto che ritraggono un Casamonica a cena col ministro Poletti, il Comune di Roma gli ha dato circa 50 alloggi popolari al clan dei Casamonica , come riporta il Corsera. Addirittura un Casamonica faceva ufficialmente
    il mediatore culturale per i rapporti con gli immigrati sinti e nomadi.I casamonica nella Parrocchia di Don Bosco ci hanno celebrato battesimi, cresime, matrimoni.
    Ma allora gli affari coi Casamonica sì, le cene coi Casamonica sì , lasciare indisturbati i Casamonica farsi i loro affaracci va bene, e invece l’unica cosa che non va bene è il funerale pacchiano?
    cioè fatemi capire: se non facevano il funerale , tutto continuava come prima e nessuno si indignava?
    conta solo l'”immagine”?, la figuraccia internazionale?
    ma allora scusatemi questa è la vera mentalità mafiosa: che la mafia faccia purei suoi affari basta che tutto venga fatto in silenzio e senza pubblicità e nessuno ne sappia nulla???.
    C’è qualcosa che non capisco in tutta questafaccenda: ma i romani non dovevano indignarsi più per i Casamonica vivi che per quelli morti?

    23 Agosto, 2015 - 19:52
  9. discepolo

    Addirittura secondo Roberto Saviane su Repubblica la parrocchia di Don Bosco sarebbe da “commissariare”
    http://www.repubblica.it/politica/2015/08/22/news/una_parrocchia_da_commissariare-121385438/?ref=HREC1-9

    La parrocchia sì e il Comune di Roma no? Il funerale era scortato da dieci auto di vigili urbani, i parenti carcerati del Casamonica avevano avuto i permessi di partecipare ai funerali dai magistrati, e l’unico che deve essere commissariato secondo Saviane è il parroco?
    Follia, follia….

    23 Agosto, 2015 - 20:11
  10. .....

    Tutti li conoscono a Roma, le forze dell’ordine sono perfettamente al corrente. Alcuni sono collusi altri hanno le mani legate e questo stato di cose fa si che a Roma la sicurezza non ci sia affatto e a regnare sia il caos e l’illegalità. Dove manca lo Stato manca tutto, anche la libertà dei cittadini costretti a subirsi spettacoli indecenti come la prostituzione liberamente esercitata lungo le vie cittadine.
    Il Parroco avrebbe dovuto riferire al Vescovo, avrà sbagliato. Tutti i preti sanno che pende una scomunica sui mafiosi, è arcinoto. Tuttavia non getterei la croce sui salesiani di Cinecittà, avranno avuto paura, saranno stati minacciati, è gente senza crupoli e non tutti hanno la forza di sfidare la sorte.

    23 Agosto, 2015 - 20:46
  11. Marilisa

    Lasciando da parte tutti i commenti sentiti da più parti su questa vicenda, mi ha fatto ridere parecchio la dichiarazione di un nipote dello zio Vittorio, che nel corso di una intervista ha detto candidamente che la musica del padrino che accompagnava il funerale era una “allegra canzone” che il defunto ( allegrone pure lui) aveva desiderato per le esequie funebri.
    Se tutte le canzoni allegre fossero come quella, dovremmo cercare di capire quali sono quelle tristi e inquietanti. L’è proprio tutto da rifare…

    24 Agosto, 2015 - 0:43

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