L’audacia di un papa solista

Questa è la settimana giusta per interrogarsi sul domani di Papa Benedetto, dal momento che egli ora sosta per una settimana dall’incessante attività pubblica essendo impegnato negli Esercizi della Quaresima, predicati in Vaticano dal cardinale Francis Arinze. Il suo domani è sovraffollato: sta preparando il viaggio in Terra Santa, riscrive daccapo l’enciclica sulla dottrina sociale, è impegnatissimo nel recupero dei lefebvriani. Si tratta di tre imprese coraggiose che affronta in solitaria con l’audacia di un papa solista. Vedi lo sviluppo di questa analisi in un mio articolo che appare oggi sul quotidiano Liberal: http://www.liberal.it/primapagina/accattoli_2009-03-03.aspx

66 Comments

  1. Leonardo

    Bravo Luigi, che vuoi bene al papa.
    Leggendo la prima riga mi era corso un brivido lungo la schiena, perché come sai bene, il cielo della chiesa è attualmente pieno di neri corvi che svolazzano non vedendo l’ora che Benedetto XVI tiri le cuoia, e sono già all’opera per preparare il prossimo conclave meglio (dal loro punto di vista) dell’ultimo.
    I silenzi prudenti, gli attendismi (forse le viltà?) di molti cardinali, che in questo momento lasciano solo il papa, forse si spiegano con la volontà di collocarsi in posizione favorevole per il conclave?

    3 Marzo, 2009 - 14:57
  2. Grazie Luigi,
    di averci messo a disposizione questa tua pagina pubblicata su Liberal.
    Una bella lettura che fa riflettere.
    Grazie per la tua pacatezza.
    Allo stesso tempo prendo anche atto, che la collegialità episcopale, è completamente fuori discussione, come accade da alcuni decenni.
    Anche Benedetto è figlio del suo tempo, il papa uomo solo….
    Ultimi decenni di questa stagione generazionale.
    Un decennio abbondante di questo pontificato, metterà le basi per il prossimo.
    Sarò più vecchio !
    Ma cosa sono mille anni!…..

    3 Marzo, 2009 - 15:11
  3. anche io sapevo di gravi difficoltà sul testo dell’enciclica “sociale”, ma non ho osato estorcere di più dalle mie fonti…

    3 Marzo, 2009 - 16:20
  4. ignigo74

    “Anch’io voglio bene al Papa”.
    Ignigo Mazzolari.

    3 Marzo, 2009 - 16:35
  5. Gerry

    Caro Luigi,
    non vorrei tessere le tue lodi come giornalista: chi sono io per farlo?! Non posso però farne a meno, non c’è una parola di troppo e non ce n’è una che non significhi qualcosa. C’è, soprattutto, il ritratto di un piccolo, anziano fratello, di un uomo solo (quanto assordante silenzio intorno a lui!) che però non ha paura, e continua a vivere con mitezza e gentilezza anche ora che porta il peso delle Chiavi e deve cercare di tenere ferma la barra durante una navigazione piena di pericoli, non solo nel mare. Un quadro scevro di servo encomio e di codardo oltraggio, pieno solo di amore per la Chiesa. Davvero non è poco.

    3 Marzo, 2009 - 16:39
  6. Generalmente, nei Vangeli Pietro, non è da solo in barca,
    non si può fare tutto da soli,
    governare la barca nel lago,
    gettare le reti,
    e via dicendo.
    E poi in barca, non servono a molto le chiavi….

    Generalmente andavano insieme in barca a pescare…

    3 Marzo, 2009 - 17:04
  7. Caro Luigi, ieri sera a Torino ha parlato il Prof di economia Stefano Zamagni, davanti al Vescovo e a un pubblico a dire il vero non nutritissimo. Ha parlato anche di una sua collaborazione tecnica all’enciclica del Papa. Io a dire il vero ne sapevo poco, molto poco. Incredibile quali scenari plurali debba affrontare un Pontefice.
    Rispetto alla sua solitudine, al suo ruolo di solista non solitario, mi viene da pensare che questo dipenda non solo da un tratto psicologico o da una specifica modalità di governo che lo contraddistinguono ma anche dalla sua stessa intelligenza. Un’intelligenza acuta e penetrante, di cui forse non godono altri suoi collaboratori…

    3 Marzo, 2009 - 17:04
  8. un uomo solo al comando… e non è una corsa a tappe!

    ha fatto il vuoto?

    è tedesco, e mette in risalto anche “da quelle parti” una certa mediocrità della classe ciclo-dirigente italiana?

    🙂

    3 Marzo, 2009 - 17:10
  9. marta09

    Ho sempre avuto l’impressione che parlare del Papa o esporre i propri pareri sul Papa è un po’ sconveniente.
    Dio solo sa cosa può generare il confronto tra un Papa e l’altro.

    Luigi, se devo essere onesta, non mi è molto piaciuto quel vago senso di “polemica” nel tuo articolo sul come è stato il papato di Giovanni Paolo II. Sarà sicuramente una mia impressione, ma ci sono rimasta male.

    D’altro canto, mi consola il fatto che BXVI conosce bene la “corte papale” ed ascolta tutti (spero) e discerne (spero anche questo) senza lasciarsi “pilotare” da tornaconto o buon senso “del mondo”.

    Di fatto l’immagine di un “Papa che sta là” mi è sempre presente e mi preoccupa e non vorrei davvero che “il solista” entri nella tentazione di essere “il solitario”.
    Come è possibile una Chiesa che non dialoga al suo interno?
    Come è possibile che – dai tratti che sono stati tracciaci in questo articolo – la Chiesa possa essere immagine di “comunione e partecipazione”.

    Insomma, mi sgomenta un Papa che non sente la “piazza” (ho scritto “sentire” e non “ascoltare” volutamente) e ascolta solo “pochi amici fidati” perchè temo (come ho sempre temuto) decisione arbitrarie.

    Ma sono anche convinta che – come tutti gli altri Papi – è e sarà un “papato inedito ed unico” nel suo genere.
    E la mia preghiera è che sia un Papa per la Chiesa Cattolica e quindi Universale.

    Altro non possiamo fare o dire.

    3 Marzo, 2009 - 17:11
  10. marta09

    Ah! Luigi, il mio nome lo sai (e sai anche molto altro di me), ma se vuoi posso anche firmare, quanto ho scritto prima, con nome e cognome.
    Dimmi se lo devo fare e lo faccio immediatamente!

    3 Marzo, 2009 - 17:13
  11. e che hai commesso qualche reato penale? 🙂

    3 Marzo, 2009 - 17:35
  12. Nino

    LA GRANDE STORIA
    DELLA SOLITUDINE, DEL CORAGGIO E DELLO SPIRITO SANTO

    Al termine di una non facile giornata di circa 50 anni fa un Pontefice, più che un Papa,

    dopo aver colto tutti di sorpresa: la curia, i fedeli e il mondo con l’annuncio di un Concilio,rifiutò l’invito del suo segretario di affacciarsi alla finestra per salutare la folla oceanica radunata sulla piazza della Basilica Vaticana illuminata dalle torce impugnate da quella gente.
    Il suo segretario, tal Mons. Capovilla, prese coraggio e umilmente insistette chiedendogli solo di guardare
    la piazza dalle persiane e poi di decidere se dire qualcosa.
    Lui guardò e, da quel Padre e Pastore che era, si affacciò e parlò lasciando all’umanità, tutta,il più sentito e commovente discorso nella storia della Chiesa.

    3 Marzo, 2009 - 17:41
  13. Clodine

    Bellissimo articolo Luigi, l’ho letto d’un fiato. «La tua parola è stabile come il cielo» commenta il salmo 118, come non rammentare l’invito di Gesù che impone a Pietro la sequela senza sé e senza ma,secca, decisa :” Che t’importa, Tu seguimi”. Chi può misurare l’immenso peso della responsabilità, preoccupazione, sofferenza, pena che è riposta nel servizio di Pietro, se egli vuole essere realmente roccia. I tempi in cui -come avrebbe detto Leone X al tempo di Lutero- ci si poteva gloriare del papato perché dato da Dio sono lontani. E quante volte sotto il peso, la fatica di queste preoccupazioni la fede potrà vacillare -rammentate il Vangelo di Luca: “Pietro, io ti dico: non canterà oggi il gallo prima che tu per tre volte avrai negato di conoscermi”, potrà anche venir meno l’amore (Gv21,17) così come la speranza contro le porte degli inferi. Più che ogni altro servizio, questo è ancorato alla grazia di Dio ogni giorno, sempre più, e deve attendersi dai fratelli: non una devozione acritica ossequiosa, servile ma: intercessione quotidiana, collaborazione leale, critica costruttiva, amore sincero. Spero che Benedetto XVI nella solitudine e sobrietà della sua vita, trovi dei collaboratori fedeli che lo sostengano in questo momento storico di particolare gravità.

    3 Marzo, 2009 - 18:34
  14. marta09

    No, Matteo, nessun reato penale, solo sincerità … esattamente come Ignigo74 che ha asserito un ben più grande di quello che sembra:
    “Anch’io voglio bene al Papa”
    e – credo – “a tutti i Papi” al di là di ogni parere personale.

    (E ci può essere anche “amore difficile”)

    3 Marzo, 2009 - 18:44
  15. Gli amori, quelli veri, sono sempre difficili. Ma belli.

    3 Marzo, 2009 - 18:48
  16. Luigi Accattoli

    Marta09: non hai alcun bisogno di firmarti. Quando dico che si firmano gli attacchi non intendo una garbatissima riserva come la tua. E non intendo gli attacchi a me ma agli altri. Io però non polemizzavo – in quell’articolo – con il pontificato di Giovanni Paolo II. Ho scritto sei volumi su papa Wojtyla e li trovi elencati nella pagina ANTOLOGIA DELLE PUBBLICAZIONI dove puoi leggere le prefazioni. Vedrai che non c’è polemica.

    3 Marzo, 2009 - 19:43
  17. Francesco73

    La solitudine del Papa mi ha sempre molto colpito.
    In quella di Benedetto vedo un’indole, ma anche una scelta precisa.
    Egli ha lavorato tanti anni a Roma, ma non gli è riuscito di diventare nè un curiale nè un romano. Si direbbe, piuttosto, che ha potuto guardare da vicino quel che non funziona del sistema, e che oggi – non riuscendo forse a produrre grandi stravolgimenti organizzativi – lo aggira un pò con l”intelligenza che penetra unita al candore che aggira gli orpelli e va all’essenziale, per la fede e per la vita.
    Io auspico un futuro in cui la Chiesa viva di una forza pneumatica anche nelle strutture, soprattutto in quelle a servizio della funzione apostolica, locale e universale.
    Mi piace l’idea di una squadra valida, di un gruppo qualificato e credibile di padri che aiuti il Papa a svolgere la sua missione.
    Persone di livello, che anche nella dialettica sappiano servire e collaborare con leale sincerità: vedi Casaroli.
    Ecco, spero che Benedetto ci aiuti a rimettere in pista anche un governo ecclesiastico di buon livello.

    3 Marzo, 2009 - 20:42
  18. mattlar

    Grazie, Luigi. Questo tuo articolo mi ha chiarito veramente molte cose. Per me è un papato senz’altro difficile da decifrare. Lo apprezzo moltissimo ma mi mancano a volte alcuni tasselli del mosaico per comprenderne tutto il disegno.
    grazie

    3 Marzo, 2009 - 21:10
  19. Syriacus

    Alla luce anche del post di Luigi -e di commenti che ne son seguiti- , vi propongo come spunto di meditazione dalla Liturgia odierna (forma ordinaria del rito romano) , la Colletta :

    “Volgi il tuo sguardo, Padre misericordioso,
    a questa tua famiglia,
    e fa’ che superando ogni forma di egoismo
    risplenda ai tuoi occhi per il desiderio di te.”

    3 Marzo, 2009 - 21:44
  20. Non so se sbaglio, ma l’impressione è che il Papa sia una persona serena. Dal suo atteggiamento, dal modo di parlare, dal viso non sembrano mai giungere segnali di stanchezza o di sconforto (eppure ne ha passate tante in questi ultimi mesi). Questo rafforzerebbe l’idea che la solitudine del Papa non sia una condizione subita ma scelta. Certo anche a me sembra che servirebbe una squadra di governo qualificato, ma al di là di tutto (delle stesse intenzioni del Papa) ho proprio l’impressione che questa sia una stagione di vacche magre.

    3 Marzo, 2009 - 22:48
  21. roberto 55

    L’articolo, Luigi, è molto bello ed ancor più interessante.
    Anche questo post è molto bello: tutti gli interventi degli amici del “pianerottolo” dicono dell’affetto solidale che portiamo al nostro Papa.

    Qualche domanda per Luigi:
    a) questo tuo “pezzo” – mi scuserai se questo primo quesito è un pò “personale” – rappresenta l’inizio di una tua collaborazione professionale con “Liberal” ?
    b) la “solitudine” del Papa – sono “zuccone” e non l’ho colto con certezza tra le tue righe – risponde alla sua indole ?
    c) Che valutazione, a tuo avviso, s’è fatto il Papa della qualità del suo “staff” ? Detta in altri termini (e collegando quest’ultima domanda alla pregressa), Papa Benedetto non decide, per caso, in solitudine (anche) per non completa fiducia nei suoi collaboratori ?

    Buona notte a tutti !

    Roberto 55

    3 Marzo, 2009 - 23:43
  22. marta09

    Urca, Syriacus, abbiamo avuto la stessa idea! 😉

    Solo che dopo, pensando proprio al Papa, mi sono soffermata sull’ultimo versetto del Vangelo di oggi, questo:
    ———————————————
    “Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe”.
    ———————————————-
    Non contenta, mi sono “beccata” la lettura delle Liturgie delle ore (perdonatemi “don” del pianerottolo, ma non so i termini esatti) e mi sono soffermata su questa prima frase (ma anche il resto non scherza):
    ———————————————-
    Dai «Discorsi» di san Gregorio Nazianzeno, vescovo
    (Disc. 14 sull’amore verso i poveri, 23-25; PG 35, 887-890)

    Dimostriamoci vicendevolmente l’amore di Dio
    ———————————————-

    Quindi, dal fondo:
    1) dimostrare vicendevolmente l’amore di Dio
    2) attraverso il perdono
    3) per risplendere nel desiderio di Dio vincendo ogni egoismo

    Il programma del Papa per sé stesso e per la Chiesa.
    Che lavoro!!!! 🙁

    4 Marzo, 2009 - 0:41
  23. principessa

    Avrei una domandina facile facile:

    ma, i sacerdoti ( e comunque tutti coloro che hanno consacrato la propria vita al servizio di Dio, dal pretino al Papa) sono automaticamente salvi in ragione della loro devozione e del fatto che aiutano il nostro cammino di semplici fedeli o devono impenarsi come e piu’ di noi?

    ma che strani dubbi mi vengono…………

    4 Marzo, 2009 - 4:29
  24. principessa

    ooooops!! ovviamente era “impegnarsi”………tastiera in sciopero da un po’ di tempo
    abbracci a tutti

    4 Marzo, 2009 - 4:31
  25. discepolo

    Caro Luigi, mi è piaciuta molto la frase “lo chiamo solista in onore alla sua
    passione per la musica”.
    In effetti da buon tedesco secondo me Papa Benedetto è un
    musicista ,ma la sua musica non è quella sentimentale e patetica
    del nostro tempo, è la musica cristallina, razionale, limpida e pura
    di Bach e di Mozart.. che a volte non viene capita , non viene apprezzata
    dlla massa più propensa a farsi attirare dal clamore e dai facili
    “effetti speciali” di musicisti più popolari…
    Speriamo che questo grande solista rimanga ancora per molto fra noi…

    4 Marzo, 2009 - 8:28
  26. discepolo

    A proposito di Bach segnalo una sua bellissima aria che sto ascoltando e
    riascoltando in questi giorni, tratta dal Magnificat:
    ” Esurientes implevit bonis”
    (Ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote)
    putroppo non sono bravo come Syriacus e non so mandarvi il link.

    4 Marzo, 2009 - 8:39
  27. Nino

    Sulla solitudine dei leaders e in genere di chi ha “potere” si sono scritte intere biblioteche e tutt’ora se ne continua a scrivere.
    La chiamano “solitudine del potere o del leader” ed è il prezzo che pagano coloro che quel potere hanno e gestiscono a prescindere dalla loro autorevolezza e dalle loro capacità a ricoprire ruoli di rilievo nella politica, nelle istituzioni e nella società civile.
    Mentre nella Chiesa l’elezione del Papa, del leader, avviene per opera dello Spirito Santo, che in se trasferisce al neo eletto la santità, l’infallibilità ed altre benefiche virtù, generalmente premiate con la santità post mortem.

    Negli altri casi i leaders sono tali per eredità o per una brillante carriera professionale che prevede un possibile sbocco nella leadership, comunque deliberata dagli uomini senza i benefici di una trascendenza esterna che la indirizza e la sostiene.

    Altra non meno significativa differenza è che per questi ultimi è possibile la rimozione dall’incarico, il pensionamento ed altre forme di tutela del sistema per correggere eventuali defaillance come ad esempio una grave malattia del leader.

    Nella fattispecie il Card. Ratzinger, rispetto ad altri mortali nella sua condizione, ha avuto tempo e modo di capire a quale solitudine sarebbe stato confinato avendo visto di persona e da protagonista la storia di ben 4 suoi predecessori.

    Coraggiosamente ha scelto di accettare la nomina come altri hanno fatto prima di lui, e quindi gli oneri e gli onori. Ma lo Spirito Santo non chiede dimissioni né manda in pensione, chiede una cosa impossibile per un presidente di uno stato o di un governo, chiede niente popò di meno che di pascere e di condurre il gregge verso pascoli celesti.

    Anch’io, che di Ratzinger non sono mai stato un simpatizzante, ora come Benedetto gli faccio il tifo ma soprattutto prego Dio affichè, come Pietro torni a Roma.

    4 Marzo, 2009 - 9:23
  28. don78

    No principessa,

    i sacerdoti non sono “automaticamente” salvi per il fatto di essere sacerdoti, almeno nella misura in cui non siano “automaticamente” salvi i cristiani per il fatto stesso di essere cristiani.

    Io credo che ci salveremo (tutti, come cristiani, sacerdoti e papi) se ascolteremo e vivremo quello che Gesù ci ha detto nella Liturgia della Parola di due giorni fa in Mt 25.

    Cmq, alla fine, solo Dio lo sa quanto è grande la sua misericordia.

    4 Marzo, 2009 - 9:24
  29. lazzaro

    @ discepolo
    Adesso ce la dobbiamo prendere con il nostro tempo pure per la sua musica “sentimentale e patetica” e con la “massa più propensa a farsi attirare dal clamore e dai facili “effetti speciali” di musicisti più popolari…” ?
    Ma il nostro tempo e la massa quante opportunità e occasioni hanno di apprezzare Bach e Mozart? La scuola? La televisione? Lasciamo perdere…
    Chi glie lo insegna?
    E poi se un povero cristiano riesce a trascorrere qualche minuto di serenità con una canzonetta che male c’é?
    A proposito, anch’io voglio bene ala Papa.
    E anche a proposito di squadra: avete letto della nomina a vescovo di quel tal parroco “conservatore” austriaco, del dissenso della Conferenza episcopale austriaca, della rinuncia alla nomina da parte di quel parroco, dell’accettazione della rinuncia da parte del papa?
    Ma chi lavora con e per il Papa?

    4 Marzo, 2009 - 10:40
  30. lazzaro

    Pardon, “anch’io voglio bene AL Papa”

    4 Marzo, 2009 - 10:41
  31. Ma che s’è fatto un referendum su chi vuole bene al Papa?

    E ognuno nella sua Diocesi dove ha messo il suo vescovo?
    Visto che nessuno ne parla mai, forse nessuno vule bene al proprio vescovo?

    Io il mio vescovo ce l’ho, ma caso unico al mondo è il Papa.
    Ma è un caso unico al mondo.

    E gli altri?

    Immagino un vangelo scritto da un redattore di oggi, che parla solo di “Pietro”, disconosce completamete gli Apostoli e non sa chi siano i Discepoli.
    Cristo? Basta leggerlo dietro le righe….

    Mi consola che è lo stesso Benedetto, che dice ai suoi parroci che lui non è un oracolo e di non assolutizzare.

    Ma è come parlare a’ sordi?

    4 Marzo, 2009 - 10:53
  32. concordo Matteo!
    Anch’io voglio bene al mio vescovo (non so cosa dica lui!! 🙂 ) e ai miei con-discepoli…

    4 Marzo, 2009 - 10:57
  33. Syriacus

    Pater Achtënzeventig, giustamente, ci ricorda l’Essenziale: “Io credo che ci salveremo (tutti, come cristiani, sacerdoti e papi) se ascolteremo e vivremo quello che Gesù ci ha detto nella Liturgia della Parola di due giorni fa in Mt 25.”

    Solo che l’altro giorno, nel sentire questo Evangelo, non ho potuto non pensare a un ipotetico..: ‘ Poi dirà anche a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. Perché …ero stato cacciato dall’Argentina e non mi avete ospitato,… ero di fatto agli arresti domiciliari a Londra, e non mi avete visitato (e, quel che è peggio, mi avete anche tolto il saluto!).. ‘

    Lo so, rasento (o supero) la blasfemia. Forse. Ma: sunto della super-provocazione: l’errore è il Negazionismo, l’errante è pur sempre “un povero cristiano”.. O no? (Ricordo: “Io sono venuto per i malati e non per i sani” . E aggiungo: credo che non solo le prostitute -se ravvedute- ci precederanno nel Regno, ma persino i “negazionisti” -se sinceramente pentiti, coram Deo prima di tutto- . )

    4 Marzo, 2009 - 11:02
  34. Syriacus

    Parafrasando Matthaeus:

    Io il mio vescovo ce l’ho, ma caso unico al mondo è Bagnasco.
    Ma è un caso unico al mondo.

    4 Marzo, 2009 - 11:04
  35. Syriacus

    Sabato, ho avuto anche qest’altra “fantasia” :

    In quel tempo, Gesù vide un lefebvriano di nome Richard seduto al club dei revisionisti, e gli disse: «Seguimi!» . Egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì.
    Poi Richard gli preparò un grande banchetto nella sua casa nella City. C’era una folla di lefebvriani estremi, e d’altra gente -fra cui Irving- seduta con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangiate e bevete con i lefebvriani e i revisionisti?» .
    Gesù rispose: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a convertirsi» .

    4 Marzo, 2009 - 11:16
  36. pant pant… uff uff… accorro anche io a urlare il mio sincero “W il Papa!”.

    Sono salvo?

    4 Marzo, 2009 - 11:23
  37. 🙂 anche tu Syriacus sei un caso unico al mondo!!
    belle le attualizzazioni…
    Ma appunto: chiamati a convertirsi… a dire: Quello che ho detto lo rinnego, e mi pento non solo di aver detto una castroneria, ma di aver offeso la memoria di milioni di vittime (non solo ebree).
    E in futuro propongo di spendere la mia vita e impegnarmi quattro volte tanto a far sì che abomini come la Shoa non avvengano mai più…
    Un po’ Zaccheo…

    4 Marzo, 2009 - 11:26
  38. Syriacus

    Ok. Hai ragione Don Saludus (populi Sardiniae) . Accetto la tua chiosa.

    ( Comunque: devo dire che, anche se frammista a una certa dose di presunzione, le ‘scuse alle vittime’ ci siano già state. Le parole alla tv svedese le ritirò per di più già a un’intervista allo Spiegel -se non altro per motivi legali. Ma ripeto, accetto le osservazioni sul cuore ‘ancora duretto’ -che però solo Domeneddio conosce, in ultima analisi- .C’è da dire però che un tribunale tedesco si è rifiutato un mese fa di far bloccare -come richiesto invece dai legali di Williamson- la concessione del filmato incriminato a mezzo mondo, da parte della stessa tv svedese, che ‘ci marcia’ un poco.. Non capisco: in Germania tu puoi tenere certe opinioni nel privato, in corrispondenze private, etc… ma, non puoi dirle coram populo. Ok. Però: perchè la giustizia tedesca ha concesso alla tv svedese di cedere/vendere quell’intervista a tutti? Capisco l’esemplarità della “gogna del XXI secolo”, i media, ma … a cercare quell’intervista sul web non ci vanno solo i…Zaccheo. )

    4 Marzo, 2009 - 11:37
  39. Syriacus

    Io vi stupirò , ma non mi associo al “viva’l papaaaaa!!!!” (tipo quelli degli Angelus a Castelgandolfo) .

    Però, nessuno mi impedirà di pensare e affermare che : “tutti i vescovi sono servi di Dio, ma Benedetto ne è più servo degli altri”.

    ( Copyright -fra gli altri- : Gregorio Magno e Orwell )

    [Il Cristianesimo rovescia la logica mondana da “Animal Farm”. Approposito di bestie: viva l’orso di san Corbinianooooo!!!!!!!!]

    4 Marzo, 2009 - 11:47
  40. Syriacus

    Precisazione: “ne è più servo degli altri”, perchè è totalmente servo di tutti gli altri servi di Dio. (Anche se a molti non sembra… Ma così è questo mondo; però: quidquid latet apparebit, quel giorno lì..)

    4 Marzo, 2009 - 11:51
  41. Marta, Marta,
    ti ricordi di don Abbondio?
    orum…orum…

    4 Marzo, 2009 - 11:58
  42. Syriacus

    Io invece mi ricordo di Don Matteo…

    Ruptura co*on(orum)…orum…

    4 Marzo, 2009 - 12:11
  43. Syriacus

    (qusto per essere al tuo livello medio de’ correzzzzzione fraterna)

    4 Marzo, 2009 - 12:11
  44. Syriacus

    (Era solo per stavolta, Matteo. Sai e sapete che non è il mio stile, di solito. – Tuttavia: Ecce Sumpontcura vindicatus!-)

    4 Marzo, 2009 - 12:13
  45. Caro Syriaco,
    anche io dovrei sapere qualche cosa di latino,
    ma mi è stato fatto notare che mostravo saccenza nell’usarlo, perchè soprattutto non permettevo ad altri di capire, o comunque mi ponevo al di sopra degli altri.
    A me è stato utile saperlo.
    Mi rendo conto che questo non accade solo per me….
    Nella tua profonda percezione pensavo che magari il latinorum di don Abbondio ti avrebbe dato un segnale, ma vedo che ti sei abbassato ad un livello medio di correzione.
    Sinceramente, ad un giovane come te davo un po’ troppa intelligenza?
    Credo che tu ne abbia molta, ma non necessariamente debbo capire cosa celi dietro le tue espressioni.
    Ma se vuoi possiamo anche sentirci personalmente.

    4 Marzo, 2009 - 12:22
  46. Syriacus

    [Per Leonardo, preventivamente: capiscimi almeno tu, è stata una reazione alla Fantozzi: certe osservazioni di Matteo, invero un pò trite e déjà lu, mi fanno reagire d’istinto un pò come il Ragioniere dinnanzi all’ennesima proiezione forzosa di quel filmone di Ejzenštejn… – E ora prometto che sino a stasera almeno, mi ritirerò da cotesto loco virtuale. Mi coprirò di sacco e invocherò Dio con tutte le forze, come gli amici di Ninive. Ringraziandovi in anticipo per le preghiere fraterne -e anche per le possibili altrettanto fraterne correzioni, a seguire.]

    4 Marzo, 2009 - 12:23
  47. Caro Luigi, è un ritratto da incorniciare e un articolo prezioso. Davvero superbo. E grazie di cuore.
    Visto che l’articolo è stato prontamente (e giustamente) tradotto in inglese e messo a disposizione dei lettori anglofoni da Padre John Zuhlsdorf nel suo blog (What Does The Prayer Really Say?), ho fatto un link anch’io …
    Un caro saluto.

    4 Marzo, 2009 - 12:59
  48. Buon Syriaco,
    nessuno ti obbliga a leggere le mie riflessioni trite e già lette,
    puoi benissimo saltare al commento successivo.
    Non credo che il dottore ti abbia ordinato un farmaco simile,
    nè che un frate penitenziario ti abbia inflitto una tale penitenza.
    Lì dove vedi scritto Matteo, lo salti, e vedrai che il tuo cuore sarà in pace.
    Se il tuo cuore non riesce a trovare pace, è superfluo dare la colpa a me.
    Cerca nel tuo cuore.
    Buona Quaresima, in latino ovviamente.

    4 Marzo, 2009 - 13:37
  49. forse Syriacus ha un approccio “mitridatico” all’assunzione dei “farmaci” (veleni, in greco) di matteo … e se il veleno non è bello, nemmeno Mitridate risulta fosse un santo…

    ora basta però, che sono sensibile alle vexatae quaestiones … ho scritto bene 😉

    4 Marzo, 2009 - 13:48
  50. Francesco73

    L’Orso di Corbiniano era un mio nik scelto in onore del Papa su un blog di un giornalista mio amico, ora non più aperto alla discussione.
    Tanto amo – da sempre – questa figura per come la interpreta Ratzinger che due amici mi hanno fatto una sorpresa: a Natale mi hanno regalato due gemelli d’oro su cui hanno fatto incidere l’orso con la “sarcina”, tale e quale a quello dello stemma benedettino.

    “Sono divenuto la Tua bestia da soma, ma proprio così sono vicino a Te”.

    4 Marzo, 2009 - 14:02
  51. discepolo

    Lazzaro
    Non me la prendo affatto col nostro tempo per i gusti musicali
    odierni , non discuto mai sui gusti..la mia era una metafora
    volevo solo dire che il Papa attuale mi fa pensare alla musica di Bach, se mi si perdona il paragone…
    quel genere di musica che non ti è istintivamente e visceralmente subito
    “simpatica” ma più l’ascolti e più ne apprezzi la profondità nascosta sotto l’apparente semplicità
    Era solo una impressione personale

    4 Marzo, 2009 - 14:43
  52. Nino

    Help. Save Our Soul.
    Mi sono perso.
    Sono sotto attacco dell’alzheimer?
    Sono finito nel blog dell’accademia della Crusca?

    4 Marzo, 2009 - 15:13
  53. marta09

    Tranquillo, Nino, stai benissimo, non ti sei perso e sei nel blog giusto … solo che c’è stato un attimo di “consigli per gli acquisti”. 😀
    Càpita!!!

    Principessa, è carina la tua domanda … ma – stando alle parole di Gesù (il cammello e la cruna … quelli che “vi passano” davanti, ecc.) – nessuno è salvo (meglio dire Santo) perchè prete (dal più grande al più piccino) o anche cristiano.
    Se fosse così “facile” diventare santi, non ci sarebbero crisi vocazionali e le nostre chiese non riuscirebbero a contenere la gente … eh eh eh!!!! 🙂

    E visto che siamo in tema di Vangeli quotidiani …
    tosto è, quello di oggi? (Lc 11,29-32)
    Se poi lo mettiamo insieme a tutto … pare un “cazziatone” divino a tutti!!!
    Ciao 🙂 ciao

    4 Marzo, 2009 - 16:32
  54. affus

    Caro Luigi ,il problema è uno solo .
    Cristo è la stessa Legge,quella Legge rivelata sul Sinai , scritta col dito di Dio sulle lastre di pietra .
    Oppure quella Legge rivelata (naturale) tramite il suo angelo a Mosè sul Sinai. Però Cristo è anche quel Melkisedek, Re di Giustizia che salva dalla legge perchè la legge uccide l’uomo peccatore, chiunque esso sia .
    Ecco che la legge va imposta senza nessuna democrazia a tutti gli uomini del pianeta,mentre la fede è il vangelo è una proposta di salvezza personale ,facoltativa ,che ti dice : ” se vuoi …. vieni e seguimi “.
    Noi apostati cattolicie e cristiani crediamo invece che sia la legge e sia la grazia o la fede sia una proposta .
    La legge non è una proposta,la legge va imposta con le buone o con le cattive . E’ un dovere morale di ogni uomo che vive nella vita sociale .

    4 Marzo, 2009 - 17:01
  55. principessa

    Mi permetto insistere con la mia domanda, perche’ voglio veramente capire.
    Cio’ che intendo,con la mia questione, e’: siccome la vocazione e’ una “chiamata” da Dio e la preparazione per consacrarsi alla vita religiosa e’ necessariamente piu’ profonda e dettagliata di quella che un comune fedele puo’ avere,e il sacerdote e’ “usato” dal Cristo ad ogni Messa per santificare il pane e il vino trasformandoli in corpo e sangue Suo,non sono automaticamente – i religiosi – piu’ vicini alla salvezza ? Il fatto di aiutarci nella nostra vita spirituale e di spiegarci la Parola divina ( ma sempre per via della vocazione) non li rende piu’ “accettabili” per la salvezza? E ancora, pur essendo – alcuni, naturalmente – grandi peccatori talvolta,avranno una “corsia preferenziale” nel perdono del Padre visto che comunque la loro vita era dedicata al Signore?
    Lo so , magari vi sembrano domandine da 5a elementare, ma sono dubbi che mi vengono e che da sola non riesco a spiegarmi… neppure con tutte le cose che vado a leggere e la personale interpretazione dei testi religiosi.
    Grazie a chiunque – come don78 e Marta09 – vorra’ aiutarmi a capire……anche in privato via e-mail
    Baci

    4 Marzo, 2009 - 18:24
  56. marta09

    Principessa, non sono “domandine di 5° elementare, sono domande legittime e più che serie e domande che tutti dovremmo rivolgerci.

    E sono domande che mi spesso mi sono rivolta, che altrettanto spesso ho discusso in una richiesta di aiuto fatta con il cuore. 🙁

    Lo scenario che presentano queste domande è immenso ed è del tutto evangelico.

    Qualcosa ti dirò qui e qualcosa ti dirò in privato, ma di certo chi si consacra a Dio NON ha una “corsia preferenziale”, ma si carica di un’enorme responsabilità.

    Credo sia pericoloso (ma su questo lascio parlare i “don” del pianerottolo) pensare ad una specie di “predestinazione” da consacrazione. Pericoloso e falso perchè di Sacramenti ce ne sono 7 e non 1 solo, ed i Sacramenti sono strada di “santità” e non di “salvezza” perchè per essere salvati, siamo già stati salvati: ora dobbiamo capire “da che cosa” siamo stati salvati e per farlo ci sono 7 splendidi mezzi.

    Per ora è solo un accenno … 🙁

    ciao

    4 Marzo, 2009 - 19:16
  57. Luigi Accattoli

    A Roberto55. Scusa se rispondo con un giorno di ritardo, ma non sempre riesco a farlo rapidamente. Ho scritto sette volte per Liberal, da quando sono in pensione, sempre rispondendo a specifiche domande del direttore. Non è ancora una collaborazione fissa perchè attendo che il Corsera mi faccia un contratto. Lo diventerà se il Corsera non farà una mossa. – La solitudine del papa secondo me risponde alla sua indole. – Il fatto che decide in solitudine non viene da sfiducia nei collaboratori ma da una forte avvertenza della propria responsabilità.

    4 Marzo, 2009 - 22:15
  58. Luigi Accattoli

    Principessa alla tua domandina “facile facile” rispondo così: non c’è nulla di automatico nella salvezza, dalla quale sono ugualmente lontani e vicini tutti i battezzati. “Uno solo è il Signore e voi siete tutti fratelli”. I preti e i religiosi devono impegnarsi esattamente come noi. Quella del prete è una missione importante ma pensa all’importanza del generare figli e figlie. O dell’essere due in una carne.

    4 Marzo, 2009 - 22:24
  59. Luigi Accattoli

    A Principessa sulla vocazione. La vocazione al sacerdozio o alla vita religiosa è una “chiamata”, ma una chiamata è anche quella al matrimonio. Il sacerdote celebra l’Eucarestia, ma noi la riceviamo. Pensi che celebrare avvicini di più al Signore di quanto l’avvicinamento non sia operato dalla ricezione del Signore?

    4 Marzo, 2009 - 23:13
  60. Luigi Accattoli

    A Principessa sull’aiuto spirituale. La funzione di guida e la spiegazione della Parola non sono esclusive dei sacerdoti o dei religiosi. Vi sono sempre stati e vi sono dei laici che svolgono tali funzioni in maniera eminente. Il monopolio ecclesiastico in materia è una pretesa clericale.

    4 Marzo, 2009 - 23:18
  61. Luigi Accattoli

    A Principessa sul perdono. La corsia preferenziale per conseguire il perdono è aperta a tutti ed è data dal riconoscimento della sua necessità.

    4 Marzo, 2009 - 23:22
  62. principessa

    Grazie Luigi! per il tempo e per le risposte cha hai voluto dedicarmi, belle e chiarificatrici.
    Posso confessarti una cosa? Sin da bambina ho sempre pensato – e sentito – il sacerdote come qualcuno piu’ “vicino” a Dio di quanto lo siamo noi, per il solo fatto della vocazione. I tuoi esempi sono stati molto chiari e mi hanno dato anche una conferma di qualcosa che sentivo ma non riuscivo ancora a focalizzare ( ricorderai certamente le mie dispute con Giovanni Mandis) per quanto abbastanza convinta dei miei pensieri.
    Un abbraccio

    5 Marzo, 2009 - 0:11
  63. Clodine

    Principessa, amica mia..
    lascia che aggiunga un paio di riflessioni a quelle già ben esposte dal buon Luigi.

    “cum grano salis”, cioè: neppure quello che dicono o fanno i preti ha valore universale, sicuro, infallibile. I frutti spirituali li conosceremo soltanto nel giorno del giudizio. Quel giorno ci accorgeremo che tanti che hanno ascoltato le Scritture o addirittura predicato le Scritture, sentiranno da Gesù la famosa parola: “Andate via, lontano da me operatori di iniquità, non vi ho mai conosciuti” . Frase troppo spesso dimenticata, che il Vangelo di Matteo riporta per ben due volte (Mt 13,12; 25,29) . E in un altro passaggio la rafforza con un concetto ancora più ardito :” a chi ha sarà dato e sarà nell’abbondanza, e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha» .

    Nell’economia della salvezza c’è una logica che rovescia quella del mondo.
    Riflettiamo: come si può non avere dal momento che si ha? In verità si tratta di una presunzione che investe coloro i quali credono, anzi, si sentono padroni dei vari carismi, e dimenticano di essere NIENTE e omettono di ringraziare chi glie li ha donati. Quindi Dio gli porta via quel che è suo e a quello resta la malizia sua propria. Dunque, nessuno è casto se Dio non lo concede. Ci sono poi, cara amica mia, compiti e responsabilità grandi e piccole, ma a ciascuno Dio non chiede altro se non di essere un buon “imprenditore della vita. Tra i talenti che Dio ci affida vi è anche quello della nostra responsabilità di cristiani, che è già una bella responsabilità!

    Ti abbraccio sorellina.

    5 Marzo, 2009 - 7:46
  64. cara principessa, tocchi un tema che sento molto vicino, perché – forse per paradosso – voglio davvero bene ai preti e alla Chiesa. Ma sono un “fanatico” del matrimonio… come alcuni sfortunati lettori dei miei commenti qui ormai sanno…

    Comunque per me la risposta è “no, non sono più vicini” e Luigi ti ha già detto ottimamente perché in poche frasi chiarissime…

    mi farebbe piacere approfondire questo tema, se vuoi, per email… la mia la trovi sul mio blog.

    5 Marzo, 2009 - 9:41
  65. Diego Ruggiero

    Molto interessante l’articolo.
    Tuttavia mi ha fatto ricordare quelle parole di inizio pontificato: “Il mio vero programma di governo è quello di non fare la mia volontà, di non perseguire mie idee, ma di mettermi in ascolto, con tutta quanta la Chiesa, della parola e della volontà del Signore e lasciarmi guidare da Lui, cosicché sia Egli stesso a guidare la Chiesa in questa ora della nostra storia.”

    In tante scelte “soliste” elencate da Luigi, questo papa sembra molto coerente con le sue stesse personali idee espresse in tanti anni, con libri e interviste. Idee sempre ben argomentate ma pur sempre “sue”.

    Inoltre non mi pare l’unico papa coraggioso ad esprimersi nel pieno della bufera…lo stesso fece anche Paolo VI nel 1967 con la populorum progressio.

    5 Marzo, 2009 - 12:07

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