Lei scende dal treno e si illumina

Lei scende dal treno e si illumina quando lo vede. Lui ride alla ridente. Io rileggo mentalmente Genesi 3,16: “Verso tuo marito sarà il tuo istinto / ed egli ti dominerà”; e Cantico dei cantici 7, 11: “Io sono del mio amato / e il suo desiderio è verso di me”. Un giorno un biblista mi spiegò che “istinto” e “desiderio” della traduzione Cei 2008 nel testo ebraico sono detti con la stessa parola “teshuquah”. Anche la Nova Vulgata ha un’unica parola: “appetitus”. Come sono ampi questa “teshuquah” e questo “appetitus” e questo “istinto” e questo “desiderio”. Ci stiamo dentro tutti.

21 Comments

  1. Gioab

    Si, ho capito ! E’ colpa del caldo, in fondo è estate e le fontane sono le mete preferite dei turisti. Alcuni ci vorrebbero anche farci il bagno dentro.

    28 Luglio, 2011 - 10:08
  2. Grazie Luigi. In questa società infame che corre hai trovato il tempo per la poesia di un sorriso. Grazie davvero.

    Donare un sorriso
    Rende felice il cuore:
    Arricchisce chi lo riceve
    Senza impoverire chi lo dona.
    Non dura che un istante
    Ma il suo ricordo rimane a lungo.

    Nessuno è così ricco
    Da poterne fare a meno
    Né così povero da non poterlo donare.
    Il sorriso crea gioia in famiglia
    Dà sostegno nel lavoro
    Ed è segno tangibile d’amicizia.

    Un sorriso dona sollievo a chi è stanco,
    Rinnova il coraggio nelle prove
    E nella tristezza è medicina.

    E se incontri chi non te lo offre,
    Sii generoso e porgigli il tuo:
    Nessuno ha tanto bisogno di un sorriso
    Come colui che non sa darlo.

    28 Luglio, 2011 - 11:40
  3. Alexandros

    La scena descritta è dolce e trovo strida molto con il verso citato della Genesi. Trovo quel verso violento ed espressione di una sessualità ferina, di soggiogamento della femmina, che per me non attiene per nulla ad una concezione autenticamente umana e cristiana della sessualità.

    28 Luglio, 2011 - 12:51
  4. Gioab

    @ Alexandros
    Non è cristiano chi gradisce è cristiano chi agisce e ubbidisce.

    “L’uomo non deve coprirsi il capo, poiché egli è immagine e gloria di Dio; la donna invece è gloria dell’uomo.” ( 1 Corinti 11.7)

    Non è ciò che piace che fa testo è ciò ch’è scritto che fa testo.

    28 Luglio, 2011 - 13:40
  5. nico

    Il versetto citato, Alexandros, si trova al capitolo 3 ed è conseguenza del peccato originale, non espressione del progetto di Dio.
    Il progetto di Dio è nel capitolo 2 quando Egli dice:
    Gli voglio fare un aiuto che gli sia ‘ezer kenegdo (che potremmo tradurre “di fronte” in condizione di parità e anche di contrapposizione – espressione bellissima e dolorosa della fragilità del rapporto uomo/donna).

    Nel capitolo 3, invece, uomo e donna hanno deciso di fare da soli, e Dio non è lì a ‘dare’ un castigo, ma ad esplicitare le conseguenze inevitabili della loro scelta: “guardate che, al di fuori del progetto divino, uomo e donna tendono a vivere i rapporti in chiave di reciproco dominio”.

    Eppure anche in questa espressione c’è tutta la bellezza del desiderio, che Luigi ci aiuta a leggere in reciprocità.
    Secondo una etimologia che a me piace molto, la parola ‘desiderio’ ha in sé il concetto di ‘sidera’ = stelle.
    Il desiderio sarebbe lo sguardo volto alle stelle, diretto verso l’alto, per intuire la via da seguire.
    Uno sguardo a qualcosa che, in qualche modo, ci domina: ma in fondo chi di noi non ha vissuto questa sensazione di essere ‘prigioniero’ della persona che ama?

    28 Luglio, 2011 - 13:53
  6. “Vieni, cambiamo con leggi insensate le leggi del cielo,
    pieghiamo con un solo gesto beato il destino,
    ad altre labbra porgiamo la docile coppa rotonda,
    adoperiamoli, gli occhi, e del cuore facciamo
    ben funzionante strumento di gioia dal ritmo continuo.
    Lasciamo il peso dell’anima, e al corpo neppure pensiamo:
    andiamo, e alle spalle chiudiamoci dietro ogni porta,
    licenziamo la guardia notturna, godiamo del buio,
    rifiutiamo l’omaggio dei re, non curiamo i tumulti,
    usiamo ancora dei fiori, chè ancora profumano, e l’acqua di rose
    asperge ancora le vie, dolce è il nettare ancora.
    E non proviamo vergogna del lieto sorriso di donne in amore:
    l’impudicizia si levi a sviare le stelle dal loro cammino,
    mozzi l’ansia furente dei corpi avvinghiati il respiro all’aurora.
    Vinciamo il giorno d’estate col nostro vivente calore
    induciamo in agevole errore chi crede la notte infinita,
    riportiamo all’ovile il pastore ed il gregge a metà del cammino.
    A mani vuote vogliamo ritorni tra noi il cacciatore,
    perchè molti rami vogliamo, fioriti d’uccelli, fioriti di nidi,
    vogliamo i boschi, le ali, le ali che fremono all’alba,
    vogliamo credere, come io stesso non credo, alla legge d’amore.”

    (Ghaleb)

    28 Luglio, 2011 - 14:46
  7. Gioab

    “Lei scende dal treno e si illumina quando lo vede. Lui ride alla ridente. “ Lui le corre incontro e fa: “ ma come, anche oggi con la “casula e le chiroteche” ?

    E lei : “Si caro devo celebrare !”

    Palazzo Apostolico – http://www.paolorodari.com/2011/07/27/cosi-il-vaticano-prova-a-evitare-un-nuovo-scisma-i-collaboratori-del-papa-e-i-dossier-su-irlanda-austria-e-stati-uniti/?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+PalazzoApostolico+%28Palazzo+Apostolico+-+Diario+Vaticano+di+Paolo+Rodari%29

    28 Luglio, 2011 - 19:19
  8. IL frammento visivo che hai avuto, Luigi,
    non lo vedevo collimare con il paio che fai con il verso di Genesi, che nella storia tanti danni ha fatto,
    con interpretazioni
    che hanno dannato e distrutto milioni di donne,
    intere generazioni di donne,

    che hanno costretto le donne a combattere per il riconoscimento
    per la stessa dignità umana che era privilegio esclusivo dei maschi.

    In Italia,
    il paese dove Pietro è in pianta stabile,
    il paese delle radici cristiane(!) (vedi la diffidenza di Paolo per la donna!)

    bisogna attendere il 1 feb. 1945,
    con un decreto il voto finalmente viene esteso alle donne.

    Bisogna attendere gli anni ’90
    per vedere l’Europa con diverse risoluzioni
    che continuamente affermano la pari dignità e opportunità tra uomo e donna,
    questo perchè
    la donna evidentemente viene discriminata nei vari ambiti della vita sociale.

    Bisogna attendere tra il 2003 e il 2006
    con decreti legge che vietano discriminazioni tra uomo e donna

    (quella discriminazione positiva che a tuttoggi [vedi ultime votazioni] fa orrore a Buttiglione).

    L’organizzazione Ecclesiale
    che parla ad ogni piè sospinto di Maria,

    a tuttoggi è tra le organizzazioni che più discriminano le donne,

    nel sinodo dei vescovi 2005
    Suor Maria Regina Cesarato,
    superiora delle «Pie discepole del divin maestro»,
    ha chiesto che nella Chiesa sia tenuto presente e valorizzato il «principio mariano» accanto al «principio petrino».
    (Come scrivevi nell’ottobre 2005, Luigi).

    Nelle Sacre Scritture,
    sono sublimi le narrazioni sulle opere delle donne,
    non di certo le considerazioni sulle donne
    frutto di influenza di culture mesopotamiche.

    Preferisco la poesia
    del Cantico dei cantici (unicum),
    preferisco i versi riportati da Principessa,
    preferisco i sorrisi di desiderio e di vitalità erotica che possiamo cogliere
    negli sguardi rubati.

    28 Luglio, 2011 - 19:38
  9. nico

    Matteo
    permettimi di dissentire, almeno in parte.

    Che il versetto abbia fatto danni lungo la storia è vero, ma non che esso sia in sé negativo (come ho cercato, insufficientemente, di spiegare…).

    Ricordo che la considerazione della donna creata a immagine di Dio al pari dell’uomo (a immagine di Dio lo creò, maschio e femmina li creò, Gen 1,26-27) è un unicum proprio all’interno della cultura in cui si è formata la bibbia, uno di quei segni di discontinuità culturale che pongono seriamente la domanda sull’ispirazione.

    Sono versetti tanto originali che non sono stati davvero compresi, per lunghi secoli, e ancora non lo sono
    talmente grande è la sovrastruttura ideologica attraverso la quale ci sono stati per lungo tempo proposti.

    28 Luglio, 2011 - 19:56
  10. nico

    …come donna non smetto di combattere per il superamento di questa sovrastruttura, non solo dentro la chiesa.
    Come cristiana so di trovare nelle scritture un valido sostegno per la mia battaglia.

    28 Luglio, 2011 - 19:58
  11. Cara Nico,
    confermo,
    il verso in sè non ha nulla di negativo,

    Come le Sacre Scritture non hanno in sè nulla di negativo.

    Basta leggerle e meditare con scienza e coscienza.

    Infatti il danno lo fanno le persone,
    che reputano di avere le chiavi di lettura esclusive e fondamentali.

    Sulla base delle loro letture hanno fatto danni spaventosi,
    e continuano ancora a farli.

    La mia espressione sul commento precedente
    intendeva questo
    anche se espresso con espressione semplicistica.

    Per quello che hai scritto, Nico,
    non dissento affatto da te.

    28 Luglio, 2011 - 20:24
  12. Clodine

    Variante di canzone

    “Io te vurria vasà“, sospira la canzone.
    Ma prima e più di questo io ti vorrei bastare.
    “Io te vurria abbastà“, come la gola al canto,
    come il coltello al pane,
    come la fede al santo io ti vorrei bastare.
    E nessun altro abbraccio potessi tu cercare
    in nessun altro odore addormentare,
    io ti vorrei bastare,
    “Io te vurria abbastà“.
    “Io te vurria vasà“, insiste la canzone
    Ma un po’ meno di questo io ti vorrei mancare.
    “Io te vurria mancà“ più del fiato in salita,
    più di neve a Natale,
    di benda su ferite,
    più di farina e sale.
    E nessun altro abbraccio potessi tu cercare,
    in nessun altro odore addormentare.
    “Io ti vorrei mancare“
    “Io tu vurria mancà.”

    28 Luglio, 2011 - 20:37
  13. marta09

    A volte i sorrisi sono doverosi, a volte sono per abitudine, a volte sono “di rito”.
    Per vedere la gioia dell’incontro di queste due persone sarebbe necessario vedere i gesti: la mano nella mano ad esempio.
    E sarebbe necessario sentire le parole o – quanto meno – vedere le labbra che sussurrano qualcosa che solo loro possono sentire.

    Troppo affrettato parlare di “desiderio” solo basandosi sui sorrisi che – alla stazione – sono davvero ovvii.

    Sotto gli occhi io ho invece una coppia anziana che cammina sul lungo mare mano nella mano, con lei che si preoccupa del troppo peso che porta lui (le porta una mega borsa da spiaggia) e lui che si schernisce e la tranquillizza.

    I sorrisi in questa coppia non sono sulle labbra, ma sono nella mani e nei fugaci sguardi che sono riuscita a vedere.

    28 Luglio, 2011 - 23:42
  14. nico

    “…si illumina…”

    E’ vero, i sorrisi possono essere di circostanza, ma non c’è circostanza che mi faccia diventare luce se non l’amore.

    29 Luglio, 2011 - 8:34
  15. lycopodium

    Brava Nico, hai citato il nostro poeta Maioba…

    29 Luglio, 2011 - 8:49
  16. lycopodium

    Il termine “istinto” effettivamente può far problema alle nostre orecchie da educande del XXI secolo.
    Detto che la Bibbia non si vergogna affatto della biologia umana, anche se sembra farlo (o almeno agli occhi delle educande del XXI secolo), e dunque nemmeno dell’istinto,
    magari il traduttore avrebbe potuto pensare ad un altro termine,
    meta-biologico ma non anti-biologico o non-biologico,
    quello psicanalitico di “pulsione”:
    la carne e sangue dell’uomo non più come solo “organismo animale”, ma istituita dell’elezione divina, non revocata dal peccato originale, come “corpo culturale”: corpo del “desiderio” (“corpo pulsionale” direbbe Freud).

    29 Luglio, 2011 - 9:07
  17. nico

    Credo che un altro problema lo faccia la parola “dominio”.

    Dimentichiamo che, biblicamente, “dominus” è il Signore, e il dominio inteso alla luce di “quel” Signore che noi preghiamo è quello di chi, per noi, stende le braccia sulla croce…

    Per questo il passo di San Paolo (Ef 5,22-25), che innervosisce tante donne, a me piace così tanto:

    “Le Le mogli siano sottomesse ai mariti come al Signore;
    il marito infatti è capo della moglie, come anche Cristo è capo della Chiesa, lui che è il salvatore del suo corpo.

    E voi, mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei”

    In questo brano mi viene chiesto di stare sottomessa ad uno che, per me, deve essere disposto a dare la vita, stendendo le braccia sulla croce.
    Uno che mi ama così, quale genere di sottomissione potrà mai chiedermi?

    29 Luglio, 2011 - 10:28
  18. lycopodium

    Perfetto, Nico.
    Ma, come ben sai, molti orecchiano una parola e partono per la tangente…

    29 Luglio, 2011 - 14:23
  19. Alexandros

    Grazie Nico per la spiegazione che mitiga un po’ l’asprezza di quel verso. Anche se continuo a sentirmi più vicino a quanto detto da Matteo in merito alle ricadute di una certa tendenza interpretativa delle Scritture in chiave patriarcale e misogina.

    29 Luglio, 2011 - 16:07
  20. lycopodium

    E invece è ne la più formidabile contestazione…

    29 Luglio, 2011 - 16:09
  21. lycopodium

    Invero sarebbe “ne é” ma, grazie alle baruffe dell’altro post, è passato inosservato.

    29 Luglio, 2011 - 22:00

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