L’elemosina d’oggi e gli arretrati

Alla porta della chiesa bivacca un poverello che s’abitua alla moneta d’una parrocchiana che va alla messa delle 19.00. La signora manca per tre domeniche e il poverello le fa: “Non eri venuta l’altra volta e l’altra e l’altra”. Lei la prende come un’attenzione alle sue vicende e gli dice “ero in viaggio”. Ma lui severo: “E per quattro domeniche mi dai solo questo?”

21 Comments

  1. Anche loro fanno compagnia. Anche io ho i miei habitués; qualche volta ho la tentazione di cambiare strada per non incontrarli, ma poi mi pento di questo pensiero meschino. Loro fanno conto su quell’euro.

    23 Luglio, 2014 - 22:39
  2. Luigi Franti

    Scarsa (o quanto meno discutibile) professionalità del mendicante, spero che la parrocchiana non gli abbia dato niente.

    23 Luglio, 2014 - 23:21
  3. Clodine

    Ci fu una volta in cui restai senza parole : al bar, la donna con bambini a seguito, tanti, sucidi come cenci -nonostante due fantanelle di li a un passo- sguinzagliati a destra e a manca puntuale fuori la Chiesa a mendicante. La vidi tirare fuori un malloppo di monete di vario taglio per il “consueto” -così mi disse il barman- “passaggio di stato”, da metallo a cartamoneta. Ebbene, la sommetta fu di ben350 euro. Niente male la paghetta settimanale!
    E dire che il Parroco raccomandava di non dare soldi a chiunque perché la questua anche a questo scopo serve.
    Ma noi, beoti, ci lasciamo ricattare sul piano morale, e lasciamo che certa gente, affatto misera se non dentro l’anima, giochi sul senso di colpa che tutte le persone oneste provano dinnanzi alle umane sofferenze, e ci lasciamo docilmente manipolare. La vera povertà è sempre dignitosa, mai miserabile, forse anche in questo dovremmo imparare a discernere per poter corrispondere a questo dono di giustizia che piace a Dio.

    24 Luglio, 2014 - 8:00
  4. Clodine

    corrige: a mendicare.

    24 Luglio, 2014 - 8:08
  5. Clodine

    Ce n’era una, poi: zingara, grassa e unta, puntuale fuori la COOP dove un tempo [ora non più perché la COOP ha prezzi improponibili] mi approvvigionavo la quale, puntualmente, se non davi la consueta moneta volente o nolente, si accodava a chiunque chiedendo di tutto: dagli assorbenti per le mestruazioni a quelli da neonato, dalla busta di parmiggiano alla scatola di tonno. Il bello, anzi il brutto, odioso vizio, era di chiedere pezzi pregiati: non le sovra coscie del pollo, ad esempio, ma addirittura il galletto alla diavola già impepato pronto all’uso che ti infilava nel carrello di soppiatto mentre eri li, a fare fila alla cassa…mortaccisua.
    Impossibile reagire se non a costo di una valanga di maledizioni che ti lasciavano dentro un’ansia indicibile….
    Altro motivo, oltre l’esosità, per cambiare aria !

    24 Luglio, 2014 - 8:25
  6. Clodine

    ….cosce…sorry !

    24 Luglio, 2014 - 8:28
  7. picchio

    1996, Regione di Reims patria dello champagne.
    Giovanni Paolo II arriva in visita pastorale.
    Nel corso di una Messa troppi vogliono ricevere la comunione da lui, compressa una baronessa proprietaria di un’azienda vinicola che offre un bel mucchio di franchi alla Chiesa per l’ambito onore. Il Vescovo rifiuta i soldi e ordina al prete incaricato di organizzare la cosa di fare un’estrazione a sorte. Si procede così. Pochissimi giorni prima un partecipante è ricoverato in ospedale e il prete si consulta con il vescovo: “che fare? come rimpiazzarlo?” Il vescovo risponde: ” facciamo quello che ci suggerisce il vangelo nella parabola degli invitati al banchetto di nozze, esci dalla tua chiesa e invita il primo che incontri” Il prete fa come aveva ordinato il vescovo e il primo che incontra è il mendicante sulla porta della chiesa, che riceve così la Comunione dal Papa.

    Raccontatami da un prete della regione.

    24 Luglio, 2014 - 9:25
  8. discepolo

    Ricevere la Comunione dal Papa o riceverla dall’ultimo sbrindellato prete magari anche indegno e’esattamente la stessa cosa. Perche’il. valore della Santa Comunione e’in Chi si riceve,cioe’Cristo,non in chi ce lo da’.Questo avrebbero dovuto rispondere alla baronessa i preti francesi se avessero ancora creduto nella Presenza Reale di Nostro Signore nell”Eucarestia. La retorica dei mendicanti e”come tutte le altre retoriche fasulla. E unaChiesa. retiorica e fasulla. come l‘Esercito della Salvezza che voleva redimere i barboni a suon di pasto gratis. E una Chiesa che non crede piu‘nel sup fondamento soprannaturale ma solo nella sociologia o nel socialismo si merita di fare la fine che sta facenfo (in Francia i cattolici sono ormai meno del 20 per cento e la religione piu‘rappresentata e‘l‘Islam.)

    24 Luglio, 2014 - 11:52
  9. Sara1

    Anche a me capita di fare amicizia con chi staziona davanti al supermercato.
    Perchè tra i tanti finisce che ci si ferma sempre con il solito che ti riconosce ti saluta, si aspetta qualche cosa.
    Spesso mi dico che non è la soluzione giusta, poi mi giustifico dicendomi che è come pagare la colazione ad un amico, insomma un po’ e un po’.

    24 Luglio, 2014 - 12:00
  10. discepolo

    C‘e‘un bellismo libro di Graham Greene intitolato Il potere e la gloria. Parla di un prete messicano ai tempi in cui il governo del Messico aveva messo fuorilegge i preti e la religione. Costretto a nascondersi e a portare abiti civili,questo prete non e‘un eroe e neppure un santo. E‘un ubriacone,ha delle amanti e dei figli illeggittimi, pero‘continua ad essere cetcato dalla gente che sa che lui e‘un prete. Cercato percosa?Per i Sacramenti: per impartire battesimi ed estreme unzioni,per confessare e per dare la Santa Comunione. Il prete stesso si rende conto che la gente ha bisogno di lui e lorispetta non come uomo ma come prete. Se l‘uomo e‘indegno,fragile,pieno di peccati,comunque ha il Potere di consacrare nella Santa Messa il pane e il vino. E‘questo il. suo Potere e la sua Gloria. Il libro e‘bellissimo e dovrebberlo leggerlo tutti quelli che npn si rendono neppure piu‘conto di cosa siano i Sacramenti.

    24 Luglio, 2014 - 12:03
  11. Clodine

    Si, Sara, “un po’ e po’”. Anche io inizialmente compravo : ora un pacco di “Pampers”, ora gli omogeneizzati. Sa’, me li chiedeva, “avrà dei bambini” pensavo. Ma quando il troppo inizia a storpiare e ti ritrovi con mezza spesa nel carrello, non tua, da pagare, messa lì dalla zingara che staziona ogni giorno dell’anno per tutti gli anni…t’assicuro che non è affatto piacevole!

    24 Luglio, 2014 - 12:46
  12. Clodine

    Per tornare sul discorso di Discepolo a proposito della Santa Comunione e dei doni straordinari ricevuti dal sacerdote, uno stralcio molto bello tratto dalla “Vita” di Santa Brigida di Svezia-pag 280:
    ” Vedi, figlia, io sono come colui, il quale partendo da questa vita, lascia agli amici suoi l’oggetto più prezioso dei suoi averi. Così ai miei ministri, che ho prescelti a preferenza degli Angeli e degli uomini, nel dividermi da questo mondo ho rimesso ciò che avevo di più caro e lasciato loro cinque doni: la fede è il primo, il secondo la consegna delle due chiavi del cielo e della terra, il terzo è la virtù di trasformare in un angelo un nemico di Dio, il quarto è il potere di consacrare il mio Corpo, ciò che a nessun Angelo è concesso, il quinto è il privilegio di poter toccare con le proprie mani la Carne mia purissima…”
    Forse questo è uno dei tanti motivi per il quale ritengo che ricevere la Comunione in mano sia una cosa tristissima, per non dire blasfema.
    Che ne pensate di questa mistica indiana, certa Rani John Kerala alla quale vengono attribuiti dei miracoli eucaristici incredibili, filmati da tantissime persone ; in pratica, appena la Santa Ostia viene data inizia a trasformarsi diventando VERO SANGUE E CARNE! Sembrerebbe che lo stesso Signore le sia apparso varie volte dandole Lui stesso in bocca la Santa Comunione.

    http://www.motherofkanchikode.com/site/

    E’ scritto in inglese, per chi lo capisce, non io ovviamente…

    24 Luglio, 2014 - 13:00
  13. FABRICIANUS

    @discepolo delle 12.03

    Secondo te i partecipanti di questo Blog non conoscono il principio ex opere operato??

    Dai, non scherziamo neanche.

    24 Luglio, 2014 - 13:11
  14. Luigi Franti

    Un approccio realistico al problema dell’accattonaggio deve partire dalla constatazione che, nella quasi totalità dei casi, si tratta di un’attività professionale che – in determinate condizioni (come ad esempio la “titolarità” di una postazione vantaggiosa) – può risultare anche parecchio redditizia (vedi l’esempio sopra fornito da Clodine).
    Dunque, nessun sentimentalismo, nessun senso di colpa, nessun buonismo. Quel che si può e si deve fare per i poveri lo si fa nelle mille altre forme che sono a nostra disposizione, dall’impegno diretto in opere di carità al sostegno economico di iniziative valide.
    Se a qualcuno fa piacere dare qualcosa ai mendicanti, suggerirei due modalità: dare a tutti quelli che si incontrano (e sono tanti!) una somma piccolissima (tipo 10 centesimi), incuranti delle imprecazioni che molti di loro ci manderanno; oppure scegliersi il proprio “mendicante di fiducia”. Io, per esempio, sono cliente di una zingarella che lavora davanti al Discount dove vado a comperare la verdura: è gentile, scambiamo due parole, non si lamenta mai di quello che le dò, ha saputo “fidelizzarmi”, come direbbero gli esperti di marketing. Si potrebbe dire che, in un certo senso, fa un servizio di accoglienza alla porta del supermercato.

    24 Luglio, 2014 - 15:12
  15. Luigi Franti

    Magari “do” senza accento.

    24 Luglio, 2014 - 15:14
  16. Gianrinaldo

    Una delle foto che più amo del mio matrimonio, di ahimè, molti anni fa, è quella in cui il barbone che bivaccava sempre fuori dalla Chiesa, da tutti i parrocchiani conosciuto , sorseggia felice un bicchiere di vino, stringendosi nel suo puzzolente tabarro, nonostante i 30′ di quel giugno, in mezzo agli altri invitati al rinfresco. Ma allora eravamo ex sessantottini, i matrimoni di adesso, degli amici dei nostri figli, sono più formali…

    24 Luglio, 2014 - 17:24
  17. Anch’io ho una zingarella che ho conosciuto fin da quando era bambina. Una volta l’ho abbracciata, baciata e le ho dato i molti soldi che mi chiedeva. Mi sentivo un’eroina, ma ora non lo faccio più, e non do nemmeno retta a sua madre che m’insegue. Poi mi viene da pensare: cosa dirà dei miei abbracci, delle mie proteste d’amicizia? per lei purtroppo si convertivano in somme rilevanti. Io mi sento stanca di lei, e lei … penserà che sono un’ipocrita.

    24 Luglio, 2014 - 22:40
  18. Clodine

    Non importa quello che pensa, Antonella, l’approccio realistico di Franti ha centrato in pieno il problema. A questa gente non importa niente della nostra amicizia, non saprebbero che farsene se non fosse finalizzata a spennarci come i tacchini a Natale. C’ho sbattuto il muso tante di quelle volte, che, francamente, non mi suscitano più alcun sentimento né di bene né di male, mi sono totalmente indifferenti. Te ne dico un’altra e poi mi taccio sull’argomento: fuori la Chiesa del Sacro Cuore [Salesiani] alla Stazione Termini idem: con un’aria così sofferta chiedeva, chiedeva, e io davo, davo… Fino a che, un bel giorno, mentre pregavo all’ultimo banco verso l’uscita mi sottrae la borsetta da dietro, con destrezza, alla Lupen, e in un nano secondo dileguossi come l’alice in bagna cauda (!).
    Che motivo aveva per fare un’azione così indegna, e proprio a me ,se non perché disonesta e ladra!?…
    Perciò, non farti più scrupoli. Io non me ne faccio più da tempo.
    Ciao Antonella, ti abbraccio forte.

    25 Luglio, 2014 - 7:38
  19. Ciao, Clodine. Non ti dico ora cosa penso della mia zingarella, comunque per fortuna non è più in zona da qualche tempo. Ma, che vuoi, un po’ di rimorso rimane sempre.

    25 Luglio, 2014 - 23:00
  20. germano turin

    Riguardo ai soldi, che nelle mie tasche stazionano sempre in maniera risicata, non do mai nulla a nessun mendicante: l’uica offerta che faccio è quando mi reco in qualche luogo di culto. Per l’Eucarestia festiva o anche solo per una breve preghiera di passaggio. Penso infatti che, se uno vuole mangiare, abbia mille possibilità per farlo nei posti dove forniscono cibo ed alloggio gratuiti. Penso che i sodi vadano guadagnati ed io non ho mai ricevuto soldi in regalo da nessuno.

    Riguardo alla distribuzione dell’Eucarestia ricordo un aneddoto raccontato da un mio insegnate di religione che si trovava, novello sacerdote appena consacrato, a concelebrare la Messa col proprio vescovo.

    Al momento della comunione tutti la volevano ricevere dalle mani del Vescovo mentre lui, tapino, se ne stava da solo con la sua pisside piena fra le mani e nessuno davanti. Dopo alcuni secondi il Vescovo sospese momentaneamente la distribuzione delle ostie e disse ai devoti che stavano in fila davanti a lui:

    – “Guardate che lo stesso prodotto che distribuisco io lo sta distribuendo anche il mio collega: andate pure anche da lui”…

    1 Agosto, 2014 - 18:30

Lascia un commento