L’imprenditore di Adro che paga e polemizza

«Mi vergogno che proprio il mio paese sia paladino di questo spostare l’asticella dell’intolleranza di un passo all’anno: prima con la taglia sugli extracomunitari, poi con il rifiuto del sostegno regionale e adesso con la mensa dei bambini»: parla così al “Corriere della Sera” un imprenditore di Adro, Brescia, che si ribella alla decisione del sindaco leghista di escludere dalla mensa scolastica i bambini che non pagano la refezione. L’imprenditore ha consegnato in Comune una lettera di protesta e un assegno di 10 mila euro, pagando per tutti i morosi e chiedendo l’anonimato. «C’è troppa aridità intorno a noi – scrive nella lettera – ed è tempo di reagire. Non sono comunista, alle ultime elezioni ho votato Formigoni. Sono figlio di un mezzadro che non aveva soldi ma un infinito patrimonio di dignità. Ho vissuto i miei primi anni in una cascina come quella del film L’albero degli zoccoli. Possibile che i miei compaesani non capiscano quello che sta avvenendo? I sacerdoti sono forse disponibili a barattare la difesa del crocefisso con qualche etto di razzismo? Dov’è il segretario del partito che ho votato e che si vuole chiamare partito dell’amore? E dove sono i leader della Lega che si vuole candidare a guidare l’Italia?» Sarebbe stato meglio avere il nome e il cognome di questo simpaticone, ma il collega Giangiacomo Schiavi che l’ha intervistato garantisce sulla sua identità: “Noi il nome lo conosciamo”. [Nel primo commento altre espressioni contenute nella lettera dell’imprenditore e qui l’articolo del Corsera intitolato I BIMBI SENZA MENSA E L’IMPRENDITORE GENEROSO pubblicato ieri a pagina 34]

68 Comments

  1. Luigi Accattoli

    [Segue dal post] Altri passaggi della lettera di protesta dell’imprenditore anonimo di Adro del quale narra il post.

    «So perfettamente che fra le 40 famiglie morose, alcune sono di furbetti che ne approfittano, ma di furbi ne conosco molti. Alcuni sono milionari e vogliono fare la morale ad altri. In questo caso, nel dubbio, sto con i primi. Agli extracomunitari chiedo il rispetto dei nostri costumi e delle nostre leggi, con fermezza ed educazione, cercando di essere il primo a rispettarle. Tirare in ballo i bambini, non è compreso nell’educazione. Sono certo che uno di quei bambini diventerà medico o imprenditore o infermiere e il suo rispetto vale la mia spesa: molti studieranno per riscattare la loro vita, mentre i nostri figli faranno le notti in discoteca a bearsi con i valori del grande fratello».

    14 Aprile, 2010 - 20:30
  2. “Sono figlio di un mezzadro che non aveva soldi ma un infinito patrimonio di dignità.”

    Il buon Peppino De Filippo diceva: “E con questo ho detto tutto!”.

    Dignità, chi la possiede possiede tutto.

    Detto senza mezzi termini, queste sono parole che dovrebbe pronunciare la “gerarchia”.
    Solo che le pronunciano i laici, e magari poi dalla “gerarchia” viene pure qualche richiamo……
    L’Umiltà, corona delle Virtù sembra stia diventando allergica alla porpora e viceversa.

    14 Aprile, 2010 - 21:01
  3. ….a proposito del post precedente
    ma ci sono nella “gerarchia” figli di contadini, di mezzadri o di umili artigiani o operai?
    Chi sa che mi faccia sapere.

    14 Aprile, 2010 - 21:15
  4. mamma

    Umiltà, solidarietà,……..
    certo a casa nostra stasera durante la cena, ci siamo chiesti quanto noi siamo disposti a dare, dei nostri soldi, a qualcuno…, e chi è quel qualcuno che riteniamo più povero di noi, e bisognoso dei nostri averi.
    Nel libro dei Re, la vedova di Zarepta, dice…”nel nome del Signore tuo Dio,……” e offre tutto quello che ha, disposta a perdere tutto di sè. La cosa più bella di questa storia è la generosità, non solo materiale, ma anche quella generosità della denuncia, seria a a partire dal buon esempio

    14 Aprile, 2010 - 21:21
  5. ignigo74

    Senza farne un idolo a me la lettera è piaciuta, specialmente in alcuni passaggi. E’ realistica la descrizione del 18enne medio, alto-borghese: alcool, droga, disco e cinismo. Vi dico che è realistica.

    Io l’ho letta in classe, questa lettera, in una classe dove c’è un bel concentrato di figli di gente con la fabbrichetta, il SUV e compagnia bella: regnava il silenzio di chi si vede allo specchio.

    Altri ragazzi però sono stupendi, sono il futuro e sono già meglio di noi: è indiscutibile e va detto.

    infine, scusate, fatemelo dire almeno qui: le dichiarazioni di mons. Segretario di Stato sono letteralmente allucinanti, allucinanti e per lo spagnolo macheroninco e per il contenuto in sè che, semplicemente, dice che a quel livello non si può fare così, NON SI PUO! Non si può parlare senza sapere quello che si dice, senza essersi informati, senza aver appreso un linguaggio specifico, scientifico, preciso, non si può citare los psicologos las psichiatras e poi sparare roba che nemmeno al bar dell’angolo dicono più. E noi giù di nuovo a fare i salti mortali e Lombardi a ricucire… che barba, che noia, dicevano sandra e raimondo.

    A me viene tristemente in mente il cardinal Gasman nei “nuovi mostri”.

    14 Aprile, 2010 - 23:52
  6. Il gesto dell’imprenditore non mi piace. Plateale così come plateale la scelta della lettera al Corriere. Effetto scenico assicurato. Estinguendo lui il debito crede forse di avere estinto il suo personalissimo debito con la giusta mercede che dà o meno ai suoi dipendenti? Se le famiglie da lui sdebitate fossero state messe nelle condizioni di pagare la retta, che credo giusta visto che anche altre famiglie sono riuscite a pagarla, non ci sarebbe stata necessità di una scelta così drastica da parte del comune. Ho lottato dal 2001 per ottenere la legge che salvaguardia gli acquirenti di immobili in costruzione vittime del fallimento dell’impresa costruttrice [http://conafi-assocond.textdriven.com/]. Non ho mai visto in dieci anni di lavoro su questo tema, una banca, un giudice, una procedura fallimentare, un imprenditore retrocedere di un millimetro dai suoi diritti. Diritti che per effetto di una procedura di legge non in linea coi tempi crea danni a migliaia di famiglie danni gravissimi senza averne alcuna responsabilità o colpa. Avevamo bisogno noi famiglie vittime dei fallimenti di una normativa che ponesse i cittadini in grado di non subire quello che avevamo subito noi. Non avevamo bisogni di soggetti che con una mano levavano e con l’altra concedevano… L’imprenditore avrebbe dovuto convincere i suoi colleghi a pagare meglio le famiglie in difficoltà. Oppure neppure lui crede che questo sia il problema. Ma se non è questo allora è di natura leggermente diverso e non risolvibile con la donazione e non è certamente l’esosità della retta. Potrebbe essere quello di una errata valutazione delle priorità di spesa in seno alla famiglia, che so, meno telefonini, meno motorino, meno cartella griffata… insomma nulla che possa essere risolto da una donazione. A mio parere non ha costruito niente di educativo.

    15 Aprile, 2010 - 0:31
  7. Ciao Iñigo,
    parlaci più spesso del mondo dei tuoi ragazzi…
    e in quel mondo/scuola…e…..cosa passa della roba da preti….

    15 Aprile, 2010 - 0:33
  8. Sono così cattivo che mi è rimasta nella tastiera un’altra considerazione: dice di aver votato Formigoni: allora sa bene come difendere i suoi interessi! O no?

    15 Aprile, 2010 - 0:40
  9. Syriacus

    “allora sa bene come difendere i suoi interessi! O no?”

    Le sue Opere buone, allora, sono senz’altro in buona Compagnia.

    15 Aprile, 2010 - 0:58
  10. Sono tornato da due ore dal lavoro, sono un po’ nervoso e ho aspettato troppo il metrò invaso da festanti designer… Dopo aver partecipato ai divertenti commenti sulla cultura omo, manifestando la mia omofobia latente e ora manifesta (scherzo, in fondo ai cortei degli anarchici ho sempre urlato “diciamo un fermo basta al clero pederasta”, io appena uscito dal seminario senza aver avuto alcuna molestia, anzi un’equilibratissima educazione sessuale che mi ha permesso un matrimonio felice che dura da 30 anni), leggere Luigi che dà del simpaticone all’imprenditore di Adro (ma era ironico?), scatena adrenalina pura. Dignità? Mia madre, meridionale a Milano per amore di mio padre milanese (e viceversa, milanese innamorato di donna pugliese) non ne vendeva perché ne aveva per sé e per noi. Anche quando il parroco non voleva integrare con un sussidio la retta del seminario che mia madre faceva fatica a pagare… “non è necessario che suo figlio diventi prete!”. Detto fatto, sono uscito nel 69 dopo la III media. io che c’ero entrato forzando mia madre… appunto. Anche il mio parroco di allora elargiva, e ciò che con una mano dava con l’altra prendeva e viceversa, una dea Kalì dell’offerta. Da lì una certa mia diffidenza nei confronti dei versamenti a fondo perso… Freudianamente parlando non faccio fatica a trasferire quella vecchia immagine di parroco nell’imprenditore di Adro, così lesto nel dare che potrebbe apparire sia altrettanto nel prendere… Ma forse è tutto molto più mediocre e basso… polemica politica e un po’ di buoni sentimenti che, in questo caso, costano ma poi non così tanto.

    15 Aprile, 2010 - 1:17
  11. Ora davvero chiudo e vado a nanna che domani mattina devo accompagnare mio padre novantaseienne dal San Carlo al Redaelli per sperare in una pronta riabilitazione dopo la rottura dell’acetabolo due mesi fa. Domando: una volta al beau geste si dava un significato eminentemente estetico, da quando l’estetica è diventata etica e, poi, trattandosi di evento partecipato al Corriere, fonetica? (etica e fonetica è citazione da Battiato e forse anche Gianni Emilio Simonetti).

    15 Aprile, 2010 - 1:30
  12. Vede lycopodium come vanno le cose. Uno dice a una più o meno vasta platea di persone intelligenti che fa una semplicissima e dovuta opera di misericordia filiale, come la chiama lei, che subito diventa ragguardevole. Moltiplichi l’effetto del pagamento della retta alla mensa di Adro per quanti sono i lettori del Corriere e per quanta risonanza riesce a dare di per sé la testata e si diventa santi subito. Troppo facile. Saluti e cordialità.

    15 Aprile, 2010 - 7:52
  13. Nino

    @Ignigo74,
    sempre forte e in palla.
    Servono e rincuorano i tuoi squarci illuminanti di vita vissuta nella realtà e per la verità.
    Un abbraccio.

    15 Aprile, 2010 - 8:23
  14. Una persona compie un gesto da vero signore, e subito ci si lancia nell’analisi e nel giudizio delle intenzioni recondite, se non proprio addirittura su chi lo ha compiuto. Mah…
    Comunque il bel gesto resta, e se non lo faceva questo Signore, mi sa che bambini e comune attendevano ancora…
    come avremmo atteso ancora “da altri” le parole pronunciate da lui.

    Il mio pensiero va allo Tsunami del Dicembre 2004.
    Un personaggio che mi era anche antipatico, cioè Michael Schumacher, staccò un assegno da 20 (venti) milioni di dollari a favore delle comunità colpite.
    Schumacher, che signore! Diede uno schiaffo morale a tutto il riccame del globo.
    E dove erano gli altri “ricchi” soliti vantarsi delle loro “ricchezze”. Latitarono…
    Grande Anonimo, grande Schumacher. Il vostro gesto mi basta.
    I perchè sappiateli solo voi, il gesto mi basta.

    15 Aprile, 2010 - 8:57
  15. Clodine

    Insomma la famosa canzone di Antoine è sempre valida e questo vale per l’mprenditore che si fa in quattro per non lasciare a pane ed acqua 50 bambini [reazione delle altre mamme? Sfilano con su i cartelli urlando sdegnate: “come ha osato l’imprenditore…]

    Il caso Bertone idem…ti voglio bene ignigo…ma smettetela di ciurlare nel manico PER FAVORE…ma va la’…

    “E sei cattivo e ti tirano le pietre
    e sei buono ti tirano le pietre…
    il giorno che vorrai
    difenderti vedrai
    che tante pietre in faccia
    prenderai.
    sarà cosi
    finche vivrai,
    sara cosi.
    sara cosi
    finche vivrai,
    sara
    cosi…

    15 Aprile, 2010 - 8:58
  16. io la lettera e il gesto del “benefattore di Adro” me li gusto e me li leggo per quel che sono, nella sostanza e nella concretezza… nonostante, sulla carta, sembri essere una persona distante da me su diversi punti, ci ho trovato solo bellezza e gratuità… e Dio sa quanto ne abbiamo bisogno di questi “cibi” in un’epoca di passioni tristissime…

    sul mio blog, ho anche fatto un’associazione temerararia…

    15 Aprile, 2010 - 9:01
  17. Un’altra cosa…
    mi lamento sempre del fatto che oggi si faccia carta straccia del Vangelo…
    … si vede che anche la Costituzione è andata già al macero e la carta è stata riciclata, e magari seguendo la tracciabilità della carta, si scopre trasformata in rotoli…
    tipo art. 2 “e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale….”

    e art. 3 “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale…”

    Cordiali saluti a tutti.

    15 Aprile, 2010 - 9:15
  18. roberto 55

    Ignigo74,

    sei grandissimo !
    Un abbraccio !

    Roberto 55

    15 Aprile, 2010 - 9:18
  19. Sono un po’ preoccupato. Questo blog è l’unico posto dove ho trovato un’aura di diffidenza nei confronti dell’anonimo di Adro, e non me ne capacito.

    15 Aprile, 2010 - 9:18
  20. Luigi Accattoli

    Luca la diffidenza non so ma la disputa è giusta perchè si tratta di un gesto misto, o meticcio. A metà, voglio dire, tra la beneficenza e la polemica pubblica. Da qui l’effetto ambivalente dell’anonimato. Se compi un gesto di beneficenza è giusto che la tua destra non sappia quello che fa la tua sinistra. Ma se polemizzi con il comune, i preti e il “partito dell’amore” allora sarebbe giusto che tu ti firmassi. Tutte le cose miste sono pericolose – diceva Esopo.

    15 Aprile, 2010 - 9:28
  21. Mabuhay

    Buon giorno! …sull’andante cazzeggiando…
    Avevo letto la lettera….si’, si’, tutto bene e bello…ma chissa’! (E poi e’ quella buona anima di LUIGI -non sto facendo ironia- che mi aiuta a prendere su bene questo gesto, apprezzarlo…) Ma chissa’…; ma quanta confusione c’e’ in giro… A me certe cose “non tornano”. La coerenza e’ ancora una virtu’? Alla quale anche io naturalmente devo convertirmi, per carita’! Condividevo qualcosa in un altro post…

    @Clodine: ieri hai fatto alcuni post che se te li leggessero le tue rondini soffrirebbero un attacco cosi’ forte di diarrea acuta…che povera te e il tuo lavoro di manutenzione dei tubi di scappamento e scanalature…; cioe’, erano un po’ sul talebano spinto… Su Bertone…beh…aveva una opportunita’ per stare zitto e l’ha persa ancora! Non si puo’ continuare a confondere il RISCHIO con la CAUSA, mannaggia!

    P.S. – Fooooooooorrte (scusate ma mio nipotino mi scrive sempre cosi’…) la vignetta di Giannelli sul Corriere di oggi. Stupenda! Si commenta da sola… Ecco il cambio e la trasformazione di cui l’Italia ha bisogno, finalmente. Si’, loro sanno chi sono. No confusion.

    15 Aprile, 2010 - 9:30
  22. Mabuhay

    I post si sono accavallati signor LUIGI; lei scrive (e apprezzo):

    “Se compi un gesto di beneficenza è giusto che la tua destra non sappia quello che fa la tua sinistra. Ma se polemizzi con il comune, i preti e il “partito dell’amore” allora sarebbe giusto che tu ti firmassi. Tutte le cose miste sono pericolose – diceva Esopo”

    Ma se polemizza con il comune, i preti e il “partito dell’amore” che lui vota…che si gratti pure lui, dico io! Cioe’, lo so che e’ una cattiveria ma..: l’Unto, tra la compra di una villa e l’altra, elargisce regali, beneficenze e doni a tutto spiano… Anche li’ il gesto c’e’, c’e’ ma…che vuol dire?

    Certo la chiarezza e parresia del Vangelo sono un’altra cosa… Beh, che si arrangi il buon Dio.

    15 Aprile, 2010 - 9:43
  23. Mi ricollego agli avvenimenti sulla Pedoifilia e sull’ultimo intervento del card. Bertone e faccio alcune riflessioni da povero prete di periferia:
    – sulla pedofilia la Chiesa ha perso un’ottima occasione per parlare del vangelo, + PER RICORDARE LA SERIETÀ DEL MALE E DEL PECCATO CHE COLPISCE ANCHE GLI INNOCENTI,
    + PER RICHIAMARE IL VALORE DELLA POSSIBILITÀ DELLA REDENZIONE,
    + PER TORNARE A FARE DELL’UOMO (DI QUALSIASI ETÀ) “LA VIA DELLA CHIESA”,
    + PER PURIFICARSI AL PROPRIO INTERNO,
    +PER RICHIAMRE SE STESSA ALLA CONVERSIONE,
    + PER EVIDENZIARE LA NECESSITÀ DI RIVEDERE LA FORMAZIONE UMANA E SPIRITUALE DEL CLERO E RIPENSARE LA LORO VITA (PERCHÈ NON RITORNARE A FORME DI VITA COMUNE?):
    INVECE CI SI È MESSI SUBITO IN TRINCEA DANDO ANCHE UNA PESSIMA IMMAGINE AL MONDO (QUANDO TI NASCONDI ARMATO DAI LA SENSAZIONE DI ESSERE COLPEVOLE E AVERE CMOLTO DA NASCONDERE)!
    -in secundis:
    + DOV’È FINITA LA RAFFINATA DIPLOMAZIA VATICANA) IL CARD. BERTONE SI MUOVE COME UN BRANCO DI ELEFANTI E FA PIU’ DANNI DI UN BULLDOZER DENTRO UNA PROFUMERIA!
    + MA IL PORTAVOCE VATICANO SA RELAZIONARSI SON I GIORNALISTI OPPURE EMETTE SOLO PROCLAMI?
    – conseguenze:
    + IL PAPA, CHE AVREBBE POTITOI FARE COSE MOLTO BELLE E INTELLIGENTI COME “CUSCINETTO TRA GPII E IL PROSSIMO SUCCESSORE VIENE “MARTIRIZZATO” INGIUSTAMENTE E LAVORA MALE
    + L’IMMAGINE C0MPLESSIVA DELLA CHIESE NE RISENTE MOLTO NEGATIVAMENTE.
    C’È BISOGNO DI FARE PULIZIA IN VATICANO E SPERIAMO CHE NON SI DEVA ASPETTARE A LUNGO!

    15 Aprile, 2010 - 9:44
  24. Clodine

    Mabu: spiegami il motivo per il quale le mie rondini dovrebbero riccore a “imodium”…spiegamelo?!

    15 Aprile, 2010 - 9:47
  25. Clodine

    Un ringraziamento a Fabrug per i suoi + che valgono assai + di tante parole prive di senso che sono state ripetute su questo come su altri blog. Tuttavia continuo a restare perplessa a non capire -forse per un mio limite, per una mia forma mentis abituata ad essere diretta- dicevo, dov’è tutto questo danno che avrebbero causato le parole di Bertone: francamente non lo comprendo. Erano o non erano in riferimento allo scandalo pedofilia? Ora se a commettere questo orrendo crimine nella chiesa è accertato essere stato causato da sacerdoti con chiara tendenza omosessuale …perché è messo al muro: forse perchè ha toccato tasti che urtano il “pensiero dominante” ?…

    15 Aprile, 2010 - 9:59
  26. Luigi Accattoli

    Tutte le cose miste sono pericolose – diceva Esopo.
    Favola 53 [BUR 1978], L’UOMO BRIZZOLATO E LE SUE AMANTI: togliendogli la giovane i capelli bianchi e la vecchia quelli neri, restò calvo. “In ogni circostanza, ciò che è eterogeno presenta pericoli”.
    Favola 60, L’UOMO E IL SATIRO: che scappa dall’uomo perchè non intende come egli possa con il fiato scaldare le mani e raffreddare la ministra. “”Fuggiamo anche noi l’amicizia delle persone di indole ambigua”.

    15 Aprile, 2010 - 11:34
  27. Luigi Accattoli

    Saltando di palo in frasca – cioè da Adro a Bertone – la tendenza omosessuale può essere detta mista, o eterogenea, o ambigua?

    15 Aprile, 2010 - 11:37
  28. plpl8

    io non sono intervenuto finora, perché se fossi intervenuto ieri sera
    avrei mandato a quel paese il sig Adro e invece non lo faccio
    mi é stato detto da una coppia di amici di Montecchio che le maestre della mensa e gli stessi compagni dei piccoli rimasti senza pasto hanno condiviso
    il loro pasto sin dal primo giorno… nonostante le decisioni del sindaco,
    che in parte appoggio (provate voi a trovarvi nella situazione di chi fa orecchie da mercante)

    paolo p

    15 Aprile, 2010 - 12:32
  29. @Luigi: la tendenza non lo so; la pratica della sodomia è però considerata da Freud una perversione senza tante cautele. Il discorso culturale della sodomia certo non è ambiguo anzi è eplicito. Per il mio libro su Sade ne ho passate di pagine sul tema. Il libertinaggio storico settecentesco annette la sodomia alle pratiche di esplicito sfregio alla fecondità del genere umano. Nella Filosofia dans le boudoir Sade ne parla per lunghe pagine (tra le meno prolisse per altro della sua immensa opera) come del capovolgimento esplicito dell’imperativo a continuare l’esistenza del genere umano. Paradossalmente prende per buona l’accusa dell’atto contro natura, ma ne ribalta l’esito: non si tratta di sfregiarla bensì di aiutarla a ristabilire le sue condizioni iniziali, cioè quelle nelle quali mancava l’uomo. Ora quanto di questo discorso sia filtrato nelle tesi dell’omosessualità militante non è una mia opinione ma è esplicitamente rivendicato da Mario Mieli e seguaci, vale a dire tutto il movimento ai suoi esordi. Molti buoni cattolici continuano a non voler leggere nell’omosessualità il suo contenuto pratico e agito: vale a dire la penetrazione anale. Riducono tutto a una sorta di ognuno prende piacere dell’altro come meglio gli pare, che ci possiamo fare noi se a qualcuno piace così? Purtroppo, almeno sul piano del discorso culturale, non è così e in gioco c’è una vera e propria visione dell’uomo e del suo significato. Non è un problema di mera preferenza sessuale. Col disvelamento freudiano della sessualità l’oggetto dell’omosessualità è ritornato dicibile, di questo ha preso atto la cultura occidentale. I movimenti gay hanno accelerato l’altro passaggio, che è all’indietro in quanto punta direttamente al settecento libertino, per proporre non tanto la dignità della persona omosessuale o una sua parità di diritto quanto l’affermarsi di una ontologia dell’umano del tutto disperso all’interno della materia. Capisco che la consolazione dei molti è quella di non sentire, non leggere e possibilmente fidarsi della tv, ma il movimento gay queste cose le ha scritte dette e ridette, se poi non le si vuole ascoltare e ci si limita a prendere per vere le richieste di pari diritti credendo che la questione sia tutta lì credo che sia una pia illusione. E comunque non è l’autocomprensione che le elite omosessuali hanno del loro movimento. Ma non lo dico io… lo scrivono loro.

    15 Aprile, 2010 - 12:55
  30. Clodine

    ..Io..veramente resto sgomenta, e mi riferisco al commento dell’amico plpl8, …
    Ma che diavolo di paese siamo diventati, io me lo vado chiedendo, stiamo toccando il fondo e non ce ne rendiamo conto! Madri di famiglia che sfilano in accordo col sindaco a mo’ di suffraggette esibendo lo slogan” o si paga tutti o non si paga nessuno!” anziché autotassarsi per aiutare quelle famiglie di emigrati in difficoltà: vergogna!!!
    Si cerca di ripulire il tempio della cristianità dai guasti interni, dalla pedofilia, si piangono le vittime degli abusi, si contano le parole, le inflessioni, le punteggiature del papa, del segretario Bertone, della gerarchia forcaiola secondo il pensiero laico la chiesa dovrebbe scomparire sotto le pietre del tempio profanato le si scagliare addosso lo sterco…..e intanto il mondo si toglie il pane dalla mensa ad anime di Dio innocenti col beneplacido di mamme modello?! Vergogna!
    Si scatena il putiferio a schiocchi di frusta puntando il dito sul papa, con parole di fuoco e ironia della sorte sono gli stessi adepti, gli stessi cristiani, i frequentatori delle parrocchie, i cattolicissimi devoti, icosidetti “amici” a rivelarsi i peggiori nemici di Cristo, della Chiesa, e della carità: “Homo homini lupus”: mai espressione fu appropriata: vergogna!Vedete: siamo diventati “anti” [anti-questo. anti-quello] e pro [pro per questo o per quel’altro], abbiamo ridotto il nostro essere cristiano ad un “anti” e ad un “pro” mentre sarebbe urgentie un esame di coscienza e un minmo di metanoia o estrema conversione a U
    perchè il pericolo -e non solo per la chiesa..ma anche per questo schifo di mondo secolarizzato, disumanizzato, imbarbarito- non viene dall’esterno, ma dall’interno!

    15 Aprile, 2010 - 13:37
  31. Clodine

    Gli omosessuali possono fare quello che vogliono, e dire quello che vogliono, ciascuno è padrone del proprio cuore e della propria libertà, ma non possono fare i preti…si riammettano i sacerdoti sposati, se la carenza di vocazioni crea problemi, ma non preti ambigui: ne han combinati fin troppi di guai!

    15 Aprile, 2010 - 13:46
  32. plpl8

    Allora Clodone, intanto non generalizzare con il mondo che a esprimersi così sono stato solo io, quindi prenditela con me. Dietro le mie parole ci sono mesi di richieste, moduli mai compilati e appunto … Orecchie da mercante. Non é meglio dire forse “guarda sono in questa situazione, non ce la faccio” ? Ma sai quanti sarebbero felici di aiutare anche senza gesti plateali ?

    15 Aprile, 2010 - 13:53
  33. Su Adro: ora che ci penso, ma come faceva il mio parroco? Elargiva dove c’era necessità e a chi, in stato di bisogno, si rivolgeva alla parrocchia perché non riusciva a pagare le rette. Ma non avrebbe mai scritto al Corriere per dire guardate che ho dato un tot a quelle famiglie che non riuscivano a pagare la retta della mensa perché voi margniffoni avete deciso che chi non paga la retta non ha diritto alla mensa. Se il gesto di Adro è visto come esempio di carità cristiana allora non sappiamo più cosa sia. O la mescoliamo con la politica sociale, in tal caso sotto a modificare le rette e le spese e gli appalti di mensa e la gestione dei servizi da quando si è piccoli a quando si è anziani ecc. In questo caso estinguere il debito vale quel che vale. Secondo me nel gesto di Adro, più ci si pensa (e ci si è pensato fin troppo grazie alla grancassa del corriere) meno risulta quel gesto concreto bello efficace gratuito che appare. Il gesto beninteso… sulla persona non esprimo alcun giudizio e se ha ritenuto bene farlo bene ha fatto; benché la nostra libertà di valutazione può altrettanto benevolmente esprimersi al contrario.

    15 Aprile, 2010 - 14:33
  34. Nel mio primo post lodavo il “valore” della dignità.
    All’epoca, cera una volta anche il valore della “sincerità”…

    forse qualcuno che volesse essere sincero potrebbe dire:
    “mi brucia che il caso sia stato portato alla luce della ribalta”…
    e che la gente faccia le debite considerazioni in merito ad una parte…
    parte a cui uno magari tiene…
    insomma il bel gesto condanna qualcuno o qualcosa
    purtroppo sono finiti i tempi in cui la ragione stava dalla parte della ragione, qualunque essa fosse, parte avversa o amica…
    …la sincerità, anche quella di questi tempi è merce rara….

    Ps per il Signor Luigi.
    L’elemosina, la solidarietà, o che dir si voglia non è per definizione polemica e condanna?
    .. con se stessi, con la ricchezza, con la propria, con quella degli altri, con lo stile di vita proprio e deglli altri…
    non è gesto di rottura delle regole del comune agire, sentire, pensare?

    15 Aprile, 2010 - 15:03
  35. Nino

    Le cose che non capisco di molti miei compatrioti e che mettono a dura prova la mia sopportazione sono veramente troppe, lo dico così come la penso.

    Luigi: “Saltando di palo in frasca – cioè da Adro a Bertone – la tendenza omosessuale può essere detta mista, o eterogenea, o ambigua?”
    ————–
    Oppure liscia, gasata o Ferrarelle. Scusa Luigi, ma chi se ne frega di come può essere detta.
    La sostanza e la realtà del mondo e non di una pur autorevole comunità cattolica comunque minoritaria è che la promiscuità dei e tra i sessi è sempre esistita e abbondantemente presente in natura.
    Dio ha fatto il creato? Bene ha voluto che fosse anche plurimo e antropologicamente diverso e unico nel suo genere.
    E’ difficile da capire?

    Passo ad Andro.
    Uno fa un opera di bene?
    Ci si domanda perché critica chi non provvede istituzionalmente a rimediare a quella che pare quantomeno una assenza di sensibilità verso i bisognosi.

    Evviva “non c’è fede senza le opere”, “sarete giudicati dalle opere”. Ovvero dalle opere, dai fatti concreti : ero ammalato…. Ero in carcere…, avevo fame..
    Il resto sono barriti di bla, bla.

    Sulla pedofilia, sesso ed altre amenità incluso il nascondimento di cadaveri in una chiesa.
    Da alcuni anni la gerarchia da i numeri, è sulle prime pagine dei giornali per tutto tranne che per l’unica cosa fondante della comunità ecclesiale “l’unita nella Comunione con il Corpo e il Sangue del Risorto”.

    Che ne è del nuovo comandamento “Ama il prossimo tuo come te stesso”. “Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi.”
    Della Giustizia? C’è carità senza giustizia? Boh, chissà?

    Cosa d’altro deve ancora accadere perché prelati cialtroni alla Sodano che hanno intascato valanghe di palanche da un depravato come Maciel per tenere sotto cenere le sue porcate, abbiano la faccia come il cu…. di difendere il Pontefice in mondovisione per farlo apparire subdolamente inadeguato, si tolgano dalle scatole?

    Lui che per muovere le chiappe dagli appartamenti di ex segretario di stato c’ha messo due anni e passa dopo la nomina di Bertone , mentre il nuovo segretario vagava per i corridoi del palazzo apostolico!
    Suvvia un salvifico e bel rigurgito di decenza!

    15 Aprile, 2010 - 15:23
  36. Nino

    “Auguri Principessa 5-08” , con accanto il disegno di un cuore e sotto
    firmato MEME.

    Così è scritto sul muro dell’edificio di una scuola all’inizio di via del Mascherino sulla destra a pochi passi dalla libreria san Paolo in borgo Pio.

    E poi dice la fama!

    Ciao Principessa e auguri ( fanno sempre bene soprattutto se fatti di cuore come questi )

    15 Aprile, 2010 - 15:39
  37. Luigi Accattoli

    plpl8 un po’ più di attenzione… prima scrivi del signor Adro e invece è un paese, poi Clodine me la chiami Cludone, che sembra Clusone. Ma ti rendi conto di che cosa potresti provocare?

    15 Aprile, 2010 - 15:41
  38. plpl8

    mi hai fatto ridere di gusto Luigi ! GRAZIE

    15 Aprile, 2010 - 16:23
  39. @Nino: mi dica dov’è il gesto di carità, non riesco a vederlo. Io leggo e mi scuso per la mia miopia, la lettera al Corriere. Carità e lettera insieme non ci stanno e se ci stanno si chiamano in altro modo, ma non carità. Se lei la chiama carità cercherò di aggiornare le mie definizioni. Libero di non sopportarmi.

    15 Aprile, 2010 - 16:31
  40. Clodine

    Eh..è vero Luigi hai ragione: avevo notato qualcosa di strano nel mio nome ma… ho finto di non badarci… Dai .. non sono così cattiva! ah ahahah..ah…che ridere!

    15 Aprile, 2010 - 16:41
  41. Nino

    @De Benedetti
    non ho letto la lettera ma stamani ho ascoltato “tutta la città ne parla” su RadioRai 3, si può riascoltare o scaricare da:
    http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/programmi/PublishingBlock-a1e3b801-994a-41e8-8098-72f0c3bca667.html
    Io mi riconosco nell’intervento del regista Olmi.
    Sto al fatto, alla concretezza del gesto che lei può chiamare o criticare come vuole. Il fatto è che dei bambini non si sentiranno discriminati e avranno del cibo come gli altri.
    Io lo configuro nell’area della carità, nell’aiuto al prossimo.
    Il resto non m’interessa nè lo giudico.
    Ad ogni modo l’intenzione era più in generale allargata al contenuto del post.

    15 Aprile, 2010 - 17:35
  42. Clodine

    Forse non lo sapete, ma anche nelle scuole di Roma i bambini che non pagano la retta sono a pane e acqua, e non solo gli immigrati, anche bambini italiani: sono a pane e acqua tutto il giorno.. Questo è il risultato dei tagli alla scuola pubblica miei cari: questo è!

    Si fanno delle collette, sempre con riferimento alla parrocchia e si cerca di dare una mano. Quello che han fatto le mamme di Adro è osceno, inqualificabile e non si giustica con il pretesto di sparare sulla crocerossa puntanto il dito sul benefattore! Non c’è giustificazione per quel corteo che hanno inscenato…

    15 Aprile, 2010 - 17:48
  43. Clodine

    Perché non vedere il gesto di Adro per quello che è ? Un atto di protesta verso le istituzioni…non un mero atto di vanità, o carità sputtanata che rende il gesto, per quanto meritevole, privo di senso. Ma un vero e proprio “schiaffo morale” al comune , alla regione…infine allo stato: è ciò che rappresenta quell’atto di generosità che merita un plauso, non una condanna!

    15 Aprile, 2010 - 17:59
  44. tonizzo

    Diceva Sandro Pertini che tra noi c’è sempre uno disposto a farsi accoppare per una giusta causa. Aggiungerei: anche a pagare per una giusta causa. Auguro a questo signore di restare nell’anonimato che ha chiesto, perché se lo farà mostrerà di essere un uomo e un cristiano degno di rispetto. E auguro a chi si lamenta di provare per un momento un poco di vergogna. Lorsignori non hanno sborsato un centesimo per quelle rette non pagate, non vedo che problema debbano avere con questo signore. Italiani, ancora brava gente nonostante tutto. Credo.

    15 Aprile, 2010 - 19:12
  45. @Nino: davvero replico senza polemica e senza alcun astio ma solo per cercare di capire e per amore della discussione, non me ne abbia. La concretezza, dice. Ma questa si esaurisce in un attimo. Queste famiglie continueranno a non pagare o perché non hanno i soldi o perché hanno privilegiato altri consumi e mi creda spesso capita questo (moglie e sorella insegnano e quindi parlo sulla base dei loro racconti). Nel caso l’insolvenza dipenda da penuria occorre provvedere a un’adeguata provvista economica destinata a renderla solvibile e il gesto dell’imprenditore non è concreto in questo senso: lascia le cose come stanno. È dell’ordine del simbolico non della concretezza. Credo che non aiuti, anzi, sortisce l’effetto opposto, deresponsabilizza ulteriormente le famiglie. Evita la discriminazione? Al momento ma nel prosieguo? Voglio dire: se si lavoro sui fatti sui fatti ci si deve impegnare e come cittadini modificare e muoversi perché non avvenga ciò che è avvenuto. Ma anche qui cosa è avvenuto: non è solo avvenuto che chi non paga non mangia, prima è avvenuto che qualcuno non poteva pagare. È lì il problema ed è lì che il generoso imprenditore non interviene, lì la sua concretezza non ha alcun effetto, cioè non è concreta ed è solo simbolica.
    @Clodine: proseguo con lei perché ha il merito di aver detto il vero: un atto di protesta, appunto. Ma la protesta non è carità, gli schiaffi morali sono tali e basta. La generosità merita un plauso? La generosità di chi se la può permettere? Clodine, mi scusi, ma è l’essere generosi del superfluo che si possiede che permette gesti non concreti ma simbolici, gli schiaffi morali, appunto che nella percezione popolare equivalgono all’inefficacia. Quanti atti di generosità rimanendo silenziosi e non svelati neppure entrano nel cono di luce dei media (cono di luce prontamente rivendicato da Schiavi in una lettera a Dagospia contro la presenza della notizia sul Fatto, quindi lotta tra testate ad aggiudicarsi il primato della generosità) e si perdono nell’insignificanza sociale? Il nostro senso di giustizia può appagarsi di gesti di questo tipo solo perché è così vago, generico e riflesso che interrogarsi sul suo senso e sulla sua efficacia appare un attacco alla bontà d’animo e alla sensibilità sociale. Almeno così la penso io per amore di discussione e nulla più.

    15 Aprile, 2010 - 19:28
  46. LEONE

    Prof. De benedetti, mi scusi ma non la seguo o la seguo solo in parte, Quando tutti noi facciamo un gesto di carità, l’aiuto ad un missionario, o a un povero, oppure lavoriamo per un ente che aiuta i poveri, pensa che risolviamo loro tutti i problemi? Gesu’ cristo ha risolto tutti i problemi del mondo, non mi pare e se ha dato da mangiare una volta a 5.000 persone il giorno dopo questi avranno dovuto cercaris il cibo come tutti i giorni..
    Quello che ha fatto quell’imprenditore di Adro è a mio avviso un segno, un segno è qualcosa che si nota e che rimane impresso e che puo’ produrre conseguenze positive e farci riflettere.
    Una candela accesa in una stanza illuminata non fa alcun effetto, una candela accesa in una stanza buia illumina e ci indica una direzione, ecco secondo me l’imprenditore di Adro ha dato un segnale, non poteva risolvere il problema, non spettava a lui, e se qualcuno non paga anche secondo me bisogna vedere bene se fa il furbo o se è nel bisogno, ma poi se capiamo che quelle persone o solo alcune di esse sono nel bisogno penso che potremmo cercare di aiutarle non con regali ma con politiche sociali adeguate, che responsabilizzino anche le persone ma anche che le aiutino nei loro percordi di vita. Ecco io l’ho vista cosi’ e mi pare che quella persona abbia fatto una buona azione.

    15 Aprile, 2010 - 19:47
  47. @Leone: ha ragione, perfettamente ragione. Ma quello dell’imprenditore non è carità. Non riesco a convincermene. Il gesto dell’imprenditore non indica una strada, è sì un segno, ma di altro tipo di quello indicato dalla prossimità caritatevole del Cristo. È stato preso all’interno di una rete di altri segni, alcuni contraddittori, fortemente contraddittori. Io mi fermerei qui e grazie per lo spunto riflessivo.

    15 Aprile, 2010 - 20:31
  48. fiorenza

    Fece un dono, ma dissero: “Eh, ma ha dato solo del suo superfluo”. “E poi,
    -aggiunsero- in concreto non ha risolto proprio nulla”. “E’ stato solo un gesto simbolico”, dissero.
    Era un tempo, quello, in cui un gesto simbolico non veniva compreso più da nessuno.
    Figuriamoci come veniva accolto ciò che è “ambiguo, eterogeneo, misto”!
    “Ha pagato per tutti i morosi, -dissero- certamente, però…Però ha scritto anche una lettera di protesta”. “La protesta non è carità. E’ solo polemica politica”, dissero.
    “Plateale, per di più”.
    “Questo non mi piace”, conclusero.

    15 Aprile, 2010 - 20:47
  49. fiorenza

    Di palo in frasca, per tornare alla provocazione di Luigi:
    con buona pace di Esopo, teniamoci il pericolo delle “cose miste”: quel “mostro incomprensibile”, per usare le parole di Pascal, che è l’uomo. Lasciamo al satiro la scelta di ciò che è unilaterale, a una sola dimensione. A me ciò che è “ambiguo, eterogeneo, misto”, (o complesso -e niente è più complesso della semplicità- o indefinibile, inclassificabile) è sempre molto piaciuto. Massimo esempio di complessità, che ai satiri piace poco, è il santo. La tradizione mistica islamica tenta di definirlo (ambiguamente, come a lui si conviene) in questo modo: “Ti sembrerà molto diverso da te: non lo è. Ti sembrerà molto simile a te: non lo è”.
    Poi, per cercare di rispondere alla domanda di Luigi (” la tendenza omosessuale è ambigua, eterogenea o mista?”), direi che c’è speranza, per gli omosessuali, di accedere ad una visione più complessa ( anche ambigua, anche eterogenea, anche mista) di sé. C’è speranza di questo anche per gli eterosessuali, anche se, certo, a volte, a guardarsi intorno, si spera contro speranza. E’ l’intero nostro mondo che ha assunto la fissità di tratti della “città maledetta”, E tuttavia possiamo ancora fare nostra , come proponeva Massignon, la prima delle tre preghiere di Abramo, quella per Sodoma. Dove, invece, anche la Speranza teologale sembra vacillare, è di fronte ad un caso di pedofilia. Che a molti sfugga il fatto che tra omosessualità e pedofilia c’è un salto di livello, un abisso, ( o che, insomma, qui sia venuta meno la vitale ambiguità dell’umano) è un’altra delle realtà che vorrebbero indurci a disperare.

    15 Aprile, 2010 - 22:24
  50. Nino

    Bene, abbandono il piano evangelico che non la convince e passo a quello politico forse capirà meglio la mia posizione.
    Alcuni antefatti sulla scuola:
    -Ieri e oggi, parlo di quel che conosco personalmente della realtà romana, genitori di alunni di scuole pubbliche dalla materna alle superiori che si tassano per l’acquisto di carta igienica, dei detersivi per le pulizie e di materiale di cancelleria. Alla materna di mio nipote oltre alla retta della mensa, mio figlio paga un extra 15 euro al mese per le cose di cui sopra, indetraibili dall’IRPEF.
    -Ieri ad Adro famiglie che hanno difficoltà a pagare la retta della mensa.
    -Oggi a Verona il comune interrompe il servizio scuolabus per 16 bambini le cui famiglie hanno difficoltà a pagare il servizio.
    Immagino che non si tratti di casi isolati ma assai diffusi.

    Volo sul pianeta università e della ricerca e mi viene da piangere.
    Domanda: la scuola e l’istruzione sono ancora considerati punti di forza di una società evoluta e strategici per il nostro paese?

    Le auto blu in Italia sono oggi 625.000. ( paghiamo noi acquisto, manutenzione, consumi, assicurazioni e autisti ). Negli USA 72.000.
    Ha un’idea del costo di questo schiaffo alla miseria?

    Lei dice: “Nel caso l’insolvenza dipenda da penuria occorre provvedere a un’adeguata provvista economica destinata a renderla solvibile e il gesto dell’imprenditore non è concreto in questo senso: lascia le cose come stanno.”

    Domanda: sarebbe un gesto concreto un minimo di etica che imponga a chi è stato delegato ad amministrare, di farlo con discernimento? Rubando un tantino meno?

    Lei pensa che sia etico che ogni cittadino italiano abbia un debito di 30 mila euro e che oltre il 50% delle persone dichiarino un reddito inferiore a 15 mila euro/anno e che l’80% del gettito sia assicurato dai pensionati e dai lavoratori dipendenti?

    Questo sarebbe il paese del bengodi, ma purtroppo è abitato da masochisti impenitenti.

    Allora quando non si ha un progetto largo, complessivo, strategico e poche regole realmente applicate e fatte rispettare, si guarda alla pagliuzza e ci si scanna tra poveri.
    Allora l’auto blu che è la trave diventa la pagliuzza e bene prioritario e la mensa o lo scuolabus o la carta igienica, viceversa.
    No so se in tutto questo c’è un simbolismo, forse c’è una mistificazione.

    16 Aprile, 2010 - 1:06
  51. Nino

    Il post che precede è in risposta a Debenedetti.
    L’ora è tarda e mi è sfuggito di indicare il destinatario.
    Me ne scuso.

    16 Aprile, 2010 - 1:10
  52. Buongiorno.
    Curiosità…
    sulla destra di questa pagina, nel banner pubblicitario, c’è la pubblicità di un…
    …role-playing game… meglio conosciuto come
    …gioco di ruolo…

    ps Bravo Leone, ha usato la parola “segno”…
    i “segni” sono cosa importante…

    16 Aprile, 2010 - 8:24
  53. @Nino: vede mi sono anch’io imbattuto sulla mia pelle in questioni di questo tipo, anzi di più gravi. Mi sono ammalato di cancro nel 1991 (mio figlio ha un anno). Nel 1994 mi hanno dichiarato guarito. Nel 1996 firmo preliminare di acquisto di casa in costruzione a Milano. Nel 1998 fallisce l’impresa. Perdo tutti, tutti, i 150 milioni versati. Per cattiveria dell’impresa fallita? No, la legge di procedura fallimentare considera gli acquirenti di immobili creditori chirografari. Nel 2000, realizzo perché nessun legale ha avuto l’onestà di dircelo, di aver eprso tutto. Costituisco il cooordinamento delle vittime dei fallimenti immobiliari e inizio da solo con tre altre persone di pregio la mia lotta per ottenere una legge di tutela. Incontro per cinque anni politici e parlamentari di ogni fede. Ottengo la legge nel 2004 come legge delega (primo firmatario Lino Duilio). Il governo Berlusconi di allora esercita la delega in sei mesi grazie all’ottimo Vietti allora sottosegretario alla giustizia. Ho raccontato tutto nel libro «Case di carta». Non mi sono posto problemi generali, ho cercato la soluzione tecnica più efficace e ho cercato le persone in grado di sostenerla. Di motivi per urlare contro l’infamia ne avevo a centinaia… e ne ho tuttora visto che la legge grazie alla dabbenaggine dei nostri cittadini non viene applicata. Non la conoscono né si peritano di conoscerla. Per me e per le migliaia di altre famiglie vittime ho chiesto l’istituzione di un fondo di solidarietà che a 5 anni dall’entrata in vigore non ha ancora erogato un soldo e non so quando lo farà. Tra gli imprenditori che hanno sostenuto la legge, che prevede la fideiussione obbligatoria a garanzia di chi acquista, ho incontrato Claudio De Albertis allora presidenete dell’ANCE. Laico, senza molte pippe caritatevoli (scusi il termine ma è così, sono pippe!!) ha sostenuto la legge e ha pagato con la mancanza del rinnovo della carica il sostegno a una legge equa e solidale (direbbero i pippaioli, mi scusi la durezza ma è così e lo sosterrei di fronte a tutti i tribunali della santa inquisizione del politicamente corretto). Per me lui e pochi altri rappresenta l’esempio di un comportamento corretto e destinato a inserire maggior giustizia nel mondo. In questo mondo non nella Palestina del Cristo, in questo questo qui non un altro… Per questo che mi sono girate sulla storia della bellezza del gesto e ammennicoli estetico-morali del tutto inappropriati per chi l’azione civile e politica la vive e la pratica con l’intelligenza di trovare la soluzione equa e giusta. Nell’elenco che mi fa delle disfunzioni etiche aggiungerei un dato: i legali inglesi non superano i 20mila. Solo a Milano sono più di 16mila… qualcosa non funziona no? Questi elenchi sono infiniti e potrebbero occupare tutto lo spazio della nostra vita di lamentevoli cittadini a metà quali noi siamo. Mi scusi per la durezza delle mie tesi ma ogni giorno che Dio manda in terra da dieci anni io ho telefonate di famiglie che perdono tutti i loro soldi semplicemente perché un equivoco procedurale, risolto perfettamente da tutte le altre legislazioni (e da 5 ani anche la nostra ma pochi lo sanno) condanna l’acquirente a pagare un rischio d’impresa che non gli compete per ovvi motivi. anticipa i soldi per avere un bene non per partecipare agli utili dell’impresa. Le rette di Adro di fronte al danno che hanno subito famiglie che hanno pagato la casa e hanno perso la casa e tutti i loro soldi,,, beh il senso delle proporzioni… Sa quante volte in dieci anni le nostre storie sono finite sulla prima pagina del Corriere? Una volta, in un boxettino a piè di pagina… la giornalista da allora ha seguito la moda… Saluti cordiali.

    16 Aprile, 2010 - 8:44
  54. discepolo

    tutta la mia solidarietà umana e di cittadina , per quello che possa valere, al Sig.. Debenedetti e alle famiglie i cui diritti lui cerca di tutelare-
    sono perfettamente d’accordo con lui in tutto quello che ha scritto.
    vorrei solo aggiungere a commento delle ultime righe ” sa quante volte in dieci anni le nostre storie sono finite sulla prima pagina del Corriere, una.!.”, che da anni rifletto che noi ci commuoviamo ci indignamo ci scandalizziamo a comando.. come burattini.. sono i giornalisti, sono i media che tirano le fila della nostra civica indignazione.. col dare risalto o no a certe notizie indirizzano l’emotività del pubblico in un senso oppure in un altro..
    forse non c’è rimedio a questo, ma almeno rendiamocene conto!
    Maria Cristina

    16 Aprile, 2010 - 9:03
  55. Il rimprovero che “non risolvono i problemi strutturali” è quello che tradizionalmente è sempre stato fatto negli ambienti marxisti alle istituzioni caritative cristiane (e a Gesù).
    Comunque Clodine ha ragione: quello dell’imprenditore di Adro (oggi il Corriere l’ha scovato, con nome e cognome) è una protesta, uno “schiaffo” (ricordate Cyrano che ammollava una borsa di monete al padrone del teatro in cui aveva interrotto un’orrida recitazione?). Ma uno “schiaffo” di alto valore morale, e di grande impatto comunicativo. Senza nessuno scopo “politico”, nel senso basso del termine, ma con un alto contenuto “civico” e civile. E se a qualcuno scoccia che abbia votato a destra, io dico: meglio ancora, così nessuno avrà scuse. Non mi sembra neanche che l'(or non più) anonimo adrense abbia inteso mettersi in concorrenza con le altre persone o organizzazioni che fanno del bene. Del resto nessuno ha proposto di beatificarlo. Ma non capisco perché dobbiamo complicare le cose semplici e guastarci le cose belle.

    16 Aprile, 2010 - 9:05
  56. Già che ci sono e solo per sfogo e senza spero offendere nessuno (mi riferisco a Fiorenza il cui post è per altro serio senza per questo convincermi): dopo un certo dispendio linguistico i casi sono due: o le parole sommergono la realtà, la fagocitano e l’oscurano o, per usare la formula di Edmund Husserl, si torna alle cose stesse. Beh per me tornare alle cose stesse significa una cosa: gli omosessuali prendono piacere dalla penetrazione anale! Non c’è alcuna ambiguità, nessun sostare sul limite, nessuna zona d’ombra o piacevole alternarsi di nuances o florilegi profumati. Lo prendono o lo danno. Punto. Uno può dire mi sta bene è un ottimo modo di allietarsi la vita. Non saprei cosa opporgli al riguardo. Ma se si comincia a imbellettare la cosa, a costruirci intorno la tendenza, e la piega, e la preghiera per Sodoma (di Massignon si dovrebbe conoscere le sue considerazioni sul significato della pederastia islamica ecc.) e l’amore e i salti di livello e l’ambiguità del santo e l’eterogeneità del misto… non seguo più e mi accontento di contemplare la rovina che procura l’eccesso della parola. Beninteso… dopo avermi sorbito dall’AntiEdipo in poi tutto quello che c’era da leggere di questa vasta e prolifica letteratura. In una lettera Malraux, di ritorno dall’Indocina, scoperta la propensione dei suoi amici francesi ad occuparsi di omosessualità nei loro libri sbottò esclamando: la statua al pederasta ignoto proprio non la voglio!!!

    16 Aprile, 2010 - 9:16
  57. @Luca Grasselli: Marx non aveva mica tutti i torti! Mi permetto di continuare (prima di correre in ospedale) visto che qualcuno continua a seguire la discussione con intelligenza e considerazioni che sfidano, giustamente, le mie intemperanze. La simpatia che il gesto trova tra i cristiani dipende dal suo essere segno. Segno del trasformarsi dell’imperativo cristiano dell’amore del prossimo in carità fattiva. Ma è fattiva in ordine a quell’imperativo non in ordine all’introduzione di maggior giustizia nel mondo. Qui il gesto non sposta una virgola. Il cristiano dice: non sposta una virgola perché sposta la montagna del nostro egoismo, dell’egoismo sociale che si è installato nella greve cittadina di Adro, che affama bambini le cui famiglie non pagano ecc. La complicazione è il nostro sale… purtroppo e per fortuna e un mitologico ritorno alla semplicità dei gesti è impossibile. Il Corriere lo ha scovato? Il Corriere lo sapeva da sempre…

    16 Aprile, 2010 - 9:41
  58. La campagna del Corriere cosa produrrà alla fine? Che non ci saranno più provvedimenti di questo genere e aumenteranno le famiglie che non pagheranno così potranno acquistare un telefonino in più (mercato mai in flessione, ricordo). La carità è salva, l’amore del prossimo più intenso di pria e la giustizia meno. Ma fa niente, basta aver dato uno schiaffo morale! Tanto a bilancio potrebbe figurare come donazione… a volte si abbassano le tasse in questo modo. [Scusate la cattiveria ma sono di scuola occidentale e da qualche secolo impazza la scuola del sospetto: Marx, Nietzsche e Freud, non si riesce più a pensare bene].

    16 Aprile, 2010 - 9:50
  59. discepolo

    Le famiglie che non pagano almeno a Milano sono già tante.
    Ma il problema non si risolve con la carità o con la tolleranza di chi non paga o con le collette o con metodi simili.
    O si considera la mensa scolastica un servizio, come la scuola, e allora deve essere gratuita per tutti, o la si considera una cosa in più, rispetto alla scuola, e che quindi deve essere pagata.
    In questo secondo caso, si potrebbero fare delle deroghe , una specie di ticket come per le prestazioni sanitarie, per le famiglie meno abbienti che dimostrino di non pagare la mensa per motivi di indigenza e non per altri motivi.
    In un paese civile , non dico socialista, ma semplicemente civile,credo ci si comporterebbe così.
    MC

    16 Aprile, 2010 - 10:01
  60. discepolo

    Oppure le soluzioni potrebbero essere innumerevoli. le famiglie che non pagano potrebbero avere la visita di un Assistente sociale che appurato la veridicità della proclamata indigenza ne faccia relazione al comune che provvederà a d abbuonare la retta a tali cittadini , ecc.ecc .
    Le soluzioni potrebbero essere tante e ragionevoli.
    Ma al Corriere queste cose non interessano c, sono cose noiose, ciò che fa “notizia” devo essere sono cose “emotive”: . un sindaco leghista ( il perfetto CATTIVO) fa crudelmente digiunare i poveri bambini che non pagano la mensa scolastica, un imprenditore cristiano , generoso e modesto nel suo anonimato( il BUONO) paga per loro, dando così uno schiaffo morale a tutta la popolazione degli egoisti ed ottusi concittadini..
    Un grande regista cristiano Ermanno Olmi si entusiasma per lo stupendo soggetto per un film. la sceneggiatura è pronta, il pubblico piange e si commuove, il successo della storiastrappalacrime è assicurato !..
    MC

    16 Aprile, 2010 - 10:10
  61. discepolo

    Dimenticavo chi non si commuove affatto .. come Debenedetti e come me è un insensibile guastafeste!
    🙂 .-)

    16 Aprile, 2010 - 10:16
  62. Nino

    @debenedetti
    Caro Debenedetti,
    un adagio dice: se uno va in piazza a scambiare con altri la croce che porta sulle spalle, felicissimo se ne torna a casa con la propria.

    Capisco il suo punto di vista e, per quel che vale, abbia tutta la mia sincera comprensione per la sua vicenda personale.

    Condivido in larga parte anche ciò che dice sulla genuinità e sulla reale utilità dei tanti che si adoperano per gli altri, anche quando lo fanno senza la sindrome dell’autocompiacimento.

    Tuttavia, ho prove personali e concrete della verità di uno dei tanti pensieri di madre Teresa “Quello che facciamo è soltanto una goccia nell’oceano. ma se non ci fosse quella goccia all’oceano mancherebbe.”

    Ed anche se, come dice lei, “È lì il problema ed è lì che il generoso imprenditore non interviene, lì la sua concretezza non ha alcun effetto, cioè non è concreta ed è solo simbolica.”.
    Ritengo che nel vuoto pneumatico in cui ci troviamo, i simboli di “buone pratiche” anche se non risolvono le contraddizioni e le mancanze dei massimi sistemi, aiutino a riflettere sulla potenzialità e la forza del bene e del bello, sempre.
    Una buona giornata.
    @ MC
    sulla scuola.
    Appunto, io sostengo che uno Stato che ha a cuore la salute e l’istruzione, con tutto quello che si porta dietro,della comunità debba fare di tutto per offrire gratuitamente a tutti il meglio dei servizi correlati.
    Il nome del cappello, socialismo, liberismo ecc, da dare a un progetto del genere, almeno per me non ha alcun senso.
    Tanto meno destra-sinistra. Chiunque sia lo faccia.
    Vedere alla voce Obama, ha cominciato con la sanità ed ora sta iniziando con la riforma scolastica.

    16 Aprile, 2010 - 10:22
  63. fiorenza

    Interessante come sia difficile l’intendersi. Quello che De Benedetti, riferendosi a quanto ho scritto, chiama “imbellettare la cosa” era in realtà proprio l’esatto contrario: erano considerazioni legate alla mia esperienza di psicoterapeuta che ha visto la trasformazione di quelli che “lo prendono e lo danno. Punto”, ostinatamente e difensivamente fissati nell’ “imbellettare la cosa”, in esseri più complessi, più “ambigui” (discordi con se stessi). Capaci di castità, per esempio.

    16 Aprile, 2010 - 11:18
  64. Sono stato assessore alla scuola nell’avito paesello dell’Emilia rossa. So bene cosa significa il problema dei morosi. Da noi i “casi sociali” già oggi non pagano, gli altri pagano in quota proporzionale al reddito, non so se nella verde Adro sia così, ma in ogni caso anche da noi ci sono un sacco di famiglie a cui non si riesce a far sborsare un soldo. E’ un problema serio per le casse dei Comuni, tanto più oggi che i Comuni devono spendere soldi per dare una mano alle scuole molto più e in modo molto più pressante di qualche anno fa, perché lo Stato taglia, taglia, taglia. Come risolverlo?
    Ma risolverlo smettendo di dare da mangiare ai bambini di chi non paga mi sembra un modo terribilmente sbagliato. Tutto qua.

    16 Aprile, 2010 - 11:22
  65. pozzo dire una cosa?
    … a parte che si dovrebbe fare un discorsetto sull’evasione e l’elusione fiscale… e parlare dei furbetti appartenenti a categorie che dichiarano redditi incompatibili con la professione che svolgono e col tenore di vita che mantengono (-perchè lei oltre tutto mantiene anche un tenore? Commisserio ma cosa ha capito…..- Totò contro i quattro).

    Le mense -e diciamocelo dai- oltre a fornire il servizio che offrono servono anche a creare economia……
    c’è da dire che se -e sottolineo se- si assumessero cuochi e si allestissero cucine (come si faceva una volta) i costi sarebbero abbattuti, offrendo la possibilità di offrire quel servizio se non proprio gratuitamente, a costi davvero bassissimi.

    Solo che facendo così…..
    …a buon intenditor poche parole…

    16 Aprile, 2010 - 12:16
  66. Ringrazio per la solidarietà al caso personale solo che… non è un caso personale: riguardava (e riguarda) migliaia di famiglie… e siccome sono italiano so cosa significa derubricare il caso a caso personale. Nella mia attività per far emergere il fenomeno non l’ho derubricato e abbiamo trovato la soluzione collettiva per tutti i cittadini italiani potenziali acquirenti di immobili, non per il caso personale che non ha avuto nessun giovamento. Lo preciso non perché creda insincera la solidarietà espressa, da Nino in particolare che ringrazio, ma solo per mostrare come nelle vicinde che determinano ammaloramenti sociali occorra molta accortezza, anche lessicale. Ho letto l’intervista di oggi all’imprenditore sul Corriere: non piace e più va avanti più si vede la mano dl quotidiano di via Solferino nel montare il caso e nell’organizzare la vicenda. E sempre meno mi piace.
    @Fiorenza: chiedo venia per l’interpretazione errata e esprimo il rispetto più assoluto di ciò che apprende nella sua attività di psicoterapeuta.

    16 Aprile, 2010 - 13:30
  67. fiorenza

    De Benedetti, grazie. Alla fine sono riuscita a spiegarmi un po’ più chiaramente, dunque. La chiarezza: mia meta lontana.

    16 Aprile, 2010 - 23:25

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