Lina Biora accetta ma non si rassegna

“Sto vivendo tutto con serenità, dopo aver superato le varie fasi ed essere arrivata all’accettazione, senza rassegnazione. La malattia è comunque una grande esperienza che se vissuta in un certo modo, ti fa cambiare, ti arricchisce e porta del bene anche a chi ti è accanto”: sono parole rivolte a me da un’amica – Lina Biora – che è stata straordinariamente mite e forte nella malattia che se l’è presa lo scorso giugno. Nella pagina CERCO FATTI DI VANGELO elencata sotto la mia foto, al capitolo 7. La vita è mutata ma non è tolta, paragrafo b. Il santo è colui che acconsente alla morte, con il titolo Parole di Lina Biora nel fuoco della malattia trovi la sua storia che la fa splendere come un astro del cielo.

25 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Risplendete come astri nel mondo“: parola di Paolo nel secondo capitolo della lettera ai Filippesi.

    22 Novembre, 2012 - 11:12
  2. luca73

    Meravigliosa storia!
    E noi meschini che litighiamo per chi è più o meno educato nel blog…
    Dobbiamo dare l’autentico peso alle nostre esperienze.

    Forza Lina, prego per te!

    22 Novembre, 2012 - 11:44
  3. Gioab

    O.T.
    “Mille tremeranno a causa del rimprovero di uno” ( Isa 30.17)

    Ho ricevuto solo oggi questo messaggio da Luigi.: “ il 20 settembre [cioè due mesi addietro] ti avevo inviato un messaggio restato senza risposta. Magari ti sarà sfuggito. Ora lo reinvio. La richiesta è seria, da uomo a uomo e si basa sulle tue parole. Una volta – il 27 febbraio 2011 – mi hai scritto: “Se la mia presenza ti crea disturbo non devi far altro che dirmelo e trasloco”. Il disturbo mi pare evidente. Vedi tu se puoi traslocare. Luigi”

    E’ la conferma che la profezia citata sopra si è avverata.
    Lo zelo (?) cattolico è incapace di reggere il peso della verità. Le coscienze sono fragili, le certezze vengono meno. Così quale ultimo commento mi piace ricordare anche queste parole di Luigi: “L’arrivo nel blog di un testimone di Geova che si firma Gioab ha provocato scompiglio, abbandoni e furori che a me paiono fuori luogo. Sono pure arrivate richieste dirette e indirette di escluderlo da questo pianerottolo. Ciò non avverrà: il blog vive da quasi cinque anni – il primo post è del marzo del 2006 – e mai un visitatore è stato bandito. Chi non gradisce la conversazione con Gioab non la svolga: nessuno è tenuto a rispondere alle sue “domande”. Chi crede di potersi impegnare a disputare, lo faccia. Non c’è poi alcun motivo per trattarlo con superiorità: non è disprezzando il prossimo che si accresce la propria statura. Con questo mio modo qui sono state ammansite varie fiere e altre ancora lo saranno. (10 febbraio 2011 alle 21:52) – Evidentemente neanche il grande Luigi riesce a mantenere la parola.

    E subito dopo : “Sono soddisfatto …era venuto qui per sbancare il mio pianerottolo con qualche arguta domanda. Bravissimi sono stati tutti i visitatori che si sono attenuti al mio consiglio di non interloquire con “l’umile servitore del messaggio” e di lasciarlo a me. Io vado matto per le sue battute …Conviene prendere meglio la mira e non sprecare frecce, mio simpatico amico… – Evidentemente Luigi non ci va più tanto matto. Il pianerottolo è stato sbancato.

    E di nuovo: “Avvertenza ai naviganti. Invito i visitatori a mantenere l’aplomb di ieri e a non baruffare con Gioab. Chi voglia commentare si applichi al testamento di Gabriele Berionne, che è grande cosa e merita memoria. …Anche da questi titoli si avverte la distanza tra ciò di cui qui vorremmo occuparci e le facezie di Gioab. (2 marzo 2011 alle 8:20 ) – La fiera non è stata ammansita, e le facezie hanno fatto più male del previsto. E’ finito l’aplomb. E’ stata chiesta la resa.
    Forse anche il grande Golia di fronte “all’umile servitore del messaggio” con la fionda avrà avuto gli stessi pensieri, ma deve essersi aggiustata la mira, e mi riconferma, ancora una volta, che le parole di Giuda sono profetiche : “Non sapranno e non vedranno finché non andremo proprio in mezzo a loro, e certamente li uccideremo e porremo fine al lavoro” ( Neemia 4.11)
    E c’era anche un’altra profezia a conferma : “Qualsiasi arma formata contro di te non avrà successo, e qualsiasi lingua si levi contro di te in giudizio tu la condannerai. Questo è il possedimento ereditario dei servitori di Jeova, e la loro giustizia viene da me”, è l’espressione di Jeova.” ( Isa 54.17) Ma avendo chiesto la resa, pare che non si possa applicare al pianerottolo che non ride più delle facezie.
    Avevo scritto:
    “Caro Luigi
    tu che sei un campione in difesa della compassione,
    lascia che io ti interroghi e tu rispondimi,
    hai mai visto un leone quando afferra una fragile gazzella alla gola ?
    hai mai sentito gli strazianti gemiti del povero animale in questa sua lunga agonia ?
    l’hai mai vista stretta nelle fauci del coccodrillo mentre si rotolano insieme nell’acqua e lei continua a gemere flebilmente con strazianti lamenti ?
    Che dici ? Il buon Dio non ha alcuna compassione per la sua creazione ? O si sarà sbagliato ?”
    (10 febbraio 2011 alle 21:52)
    Te lo avevo pure scritto… ma si capisce sempre dopo, quando è troppo tardi. Così “Lascio che i morti seppelliscano i loro morti” ( Mt 8.22) Penso siano le parole più adatte come ultima dedica. Ringraziando per l’ospitalità ricevuta, che mi ha permesso di accrescere e riconfermare la mia fede in quella verità troppo difficile da capire per quelli che sono stati dati “come riscatto per il giusto” ( Prov 11.8)

    Mille cadranno al tuo medesimo fianco
    E diecimila alla tua destra;
    A te non si accosterà.

    Solo guarderai con i tuoi occhi
    E vedrai la retribuzione stessa dei malvagi.
    Perché [hai detto]: “Jeova è il mio rifugio”,
    Hai fatto dell’Altissimo stesso la tua dimora;
    Non ti accadrà nessuna calamità,”

    ( Sl 91.4-10)

    “Non hanno conosciuto, né capiscono, perché sono stati impiastricciati i loro occhi affinché non vedano, il loro cuore affinché non abbiano perspicacia. E nessuno si sovviene in cuor suo o ha conoscenza o intendimento,” ( Isa 44.18)

    22 Novembre, 2012 - 12:58
  4. discepolo

    “la malattia è comunque una grande esperienza, che se vissuta in un certo modo ti fa cambiare , ti arricchisce..”

    Come medico si sono sempre chiesta “ma cosa è la malattia?” cioè cosa è nella sua essenza, e perchè esiste? Ha un senso ? ha uno scopo? bisogna combatterla ed annientarla? e’ questa la nostra missione? Avere un giorno un mondo dove non esistano malattie?? Un mondo di sani?? oppure la malattia fa parte della vita? forse combatterla e volerla annientare a tutti i costi è quello che i greci chiamavano “hybris”, tracotanza dell’uomo nei confronti del Destino????
    dopo trenta anni di pratica della medicina , non ho ancora potuto dare risposta a questi interrogativi e dico umilmente “so di non sapere” anzi ne so meno sull’essenza della malattia di quanto presumessi di sapere quando mi sono laureata nel 1984.
    ma sono sicura che queste parole dette da Lina Biora sono vere, verissime
    “la malattia è una esperienza che ti fa cambiare , ti arricchisce..”
    ne sono sicura perchè sono stata testimone in trenta anni di professione di tanti malati che hanno vissuto la malattia come Lina Biora. e se una persona vede che una cosa avviene così spesso, per trenta anni, allora è molto probabilmente vera!!!
    MC

    22 Novembre, 2012 - 14:35
  5. discepolo

    Un’altra umile e semplice testimonianza come medico e poi mi taccio ( a volte ho l’impressione di essere a malapena sopportata su questo blog) . mMgari qualcuno crede che i casi come quelli Lina Biora siano rari, siano l’eccezione, siano l’eroicità..!! No , posso testimoniare che non è vero! La MAGGIORANZA dei malati si comporta e vive la malattia come Lina Biora! E’ un maggioranza silenziosa, certo, che non ha nome e cognome e che non sarà consegnata alla conoscenza dei posteri, ma quanti malati SANTI nel vero significato del termine ho conosciuto! Santi nel silenzio, nella dignità, nell’amore, mai nella ressagnazione! perchè rassegnazione vuol dire chinare la testa, ma questi malati la testa l’avevano ben dritta sul collo, e gli occhi ben aperti e sereni di fronte alla Morte, non rassegnati, coraggiosi!!!

    22 Novembre, 2012 - 14:54
  6. Luigi Accattoli

    Discepolo non sai quanto ti sono grato. E non ti tacere affatto.

    22 Novembre, 2012 - 15:03
  7. luca73

    Discepolo, la tua testimonianza è magnifica.
    Come dice Luigi, non tacere affatto.
    Ti abbraccio.

    22 Novembre, 2012 - 15:45
  8. lorenzo

    Confermo anch’io, da un altro punto di osservazione.
    Molte persone che si ammalano mi suggeriscono proprio l’immagine di una luce ardente e palpitante: splendono di dignità e di vita e di forza, pur nello schifo della malattia.
    Per me esiste la malattia, che non amo per nulla , ma non esistono ” i malati”.
    Esistiamo noi che ci ammaliamo. Ma siamo sempre noi. Sofferenti, colpiti magari a morte, ma in qualche modo elevati alla potenza.

    22 Novembre, 2012 - 16:55
  9. elsa.F

    @discepolo

    Ecco il bello del cristianesimo.
    Il deserto che fiorisce
    Le rocce che sgorgano acqua.
    La malattia che ti fa santo
    La morte che si fa sorella.

    Più facile da vivere e sperimentare che non da capire.
    La vita come una messa!
    Misericordia,
    parola,
    offerta,
    sacrificio,
    carità,
    benedizione…

    22 Novembre, 2012 - 17:08
  10. Luigi Accattoli

    Metto qui l’intero brano di Filippesi 2 dov’è l’astro che splende da me citato nel post:

    Fate tutto senza mormorare e senza esitare, per essere irreprensibili e puri, figli di Dio innocenti in mezzo a una generazione malvagia e perversa. In mezzo a loro voi risplendete come astri nel mondo, tenendo salda la parola di vita. Così nel giorno di Cristo io potrò vantarmi di non aver corso invano, né invano aver faticato. Ma, anche se io devo essere versato sul sacrificio e sull’offerta della vostra fede, sono contento e ne godo con tutti voi. Allo stesso modo anche voi godetene e rallegratevi con me.

    22 Novembre, 2012 - 17:08
  11. lorenzo

    Quello che dice Elsa è vero.
    La cosa che mi colpisce e mi commuove ancor di piu’ è che ho incontrato anche moltissimi lontani da Gesù che palpitano della stessa luce ,,,

    22 Novembre, 2012 - 17:15
  12. Luigi Accattoli

    Altre traduzioni hanno “risplendete come astri nel cielo”.

    Nova Vulgata: “inter quos lucetis sicut luminaria in mundo”

    22 Novembre, 2012 - 17:18
  13. lorenzo

    …e io sono convinto che ovunque ci possa essere una santità cristiana splendente: anche tra chi non sa o non è cristiano. Almeno: molte volte io l’ho incontrata

    22 Novembre, 2012 - 17:19
  14. lorenzo

    Per dare contenuto al mio accenno di prima e perché non si pensi che io voglia fare della facile retorica a buon mercato su un tema così cruciale per tutti quanti, faccio riferimento alla accettazione della malattia come vita comunque, come pezzo e condizione di vita; ma non come sostituto invasivo della vita stessa; al coraggio pieno di momenti di lucida paura, controllati con dignità e pazienza forte; alla speranza continuamente pronta a riaccendersi, pur ad ogni giro di vite piu’ profondo del male; alla forza nel fronteggiare, senza scappare via, la tristezza e l’angoscia, ma sempre cercando di non rendere tristi e angosciati chi si ama; a una fiducia limpida e quasi ingenua davanti alle possibilità di guarigione;a una volontà sicura di non mollare postazioni, ruoli, storie, vita vera: non per avidità, piuttosto per continuità; a una consapevolezza di dovere e volere rendere onore al tempo, alle occasioni, alle circostanze ancora possibili, agi affetti, alle amicizie, alle relazioni; a una vera arte nel sapere trasformare la precarietà crescente delle prospettive e delle previsioni in una calda, a volte trascinante, voglia di godere di quanto l’oggi ti consente.
    Io capisco bene che Gesù Cristo si sia innamorato dell’anima degli uomini tutti, tutti quanti. Come avrebbe potuto non farlo, lui che ne conosceva la profondità e la bellezza anche senza fede? E molte volte ho avuto l’impressione che in queste persone- così lontane da Lui- lavorasse e splendesse tutta la potenza di quella che noi chiamiamo tecnicamente la “grazia”…

    22 Novembre, 2012 - 17:45
  15. Federico B.

    Grazie a tutti (meno uno) per le testimonianze e le riflessioni condivise.

    22 Novembre, 2012 - 18:03
  16. Luigi Accattoli

    Lorenzo io sono felice che tu sia qui.

    22 Novembre, 2012 - 18:03
  17. Anch’io, Lorenzo, sono felice della tua presenza e del tuo pensiero.
    Un abbraccio

    22 Novembre, 2012 - 19:34
  18. Luigi Accattoli

    Forse può interessare sapere qualcosa su Lina Biora – di cui nel post – che seguiva questo blog. Non volle mai iscriversi e commentare, né inviare a me commenti da inserire. Ma privatamente, per e-mail, ci accompagnava con interesse e divertimento. Era piena di stupore per l’animosità dei visitatori, diceva “che pazienza devi avere Luigi”. La interessavano di più i temi letterari e biblici – era persona di cultura – che quelli politici o di costume. Quando ci salutavamo, in occasione dei pochi incontri che avemmo, diceva: “ti seguo sul blog, un poco imparo e un poco mi diverto”.

    22 Novembre, 2012 - 20:16
  19. Ho conosciuto Lina e ne ho un bellissimo ricordo.

    22 Novembre, 2012 - 23:17
  20. Mabuhay

    Discepolo 14:54

    Grazie, grazie, grazie.

    23 Novembre, 2012 - 1:07
  21. lorenzo

    buonanotte Luigi, e buonanotte principessa.
    e a Lina, che però non ne ha bisogno

    23 Novembre, 2012 - 2:46
  22. fiorenza

    No, non è che sono tornata (ora ho un reale bisogno di silenzio) (poi si vedrà), è che vi devo dire un grazie (molto molto grande) per la vostra comprensione, amici di questo bel pianerottolo.

    24 Novembre, 2012 - 0:06
  23. fiorenza

    Che bel canto, Clodine, e che bella voce di donna per questo post che parla di una donna! Unisco al tuo un altro canto bello. E la voce e il volto di un’altra donna che risplende: Montserrat Figueras (morta proprio un anno fa, a Barcellona -e così ricordiamo anche il viaggio di Luigi- il 23 novembre 2011, anche lei, come Lina Biora, sorridente fino all’ultimo, nella malattia):
    http://www.youtube.com/watch?v=DFFqEdygTqo
    E’ un antico canto… “Ay luna que reluces / toda la noche me alumbres /…
    Ay luna tam bella / alumbres me a la guerra / por do vaya y venga / toda la noche me alumbres /… ”
    Buonanotte. E ancora grazie a tutti voi. E a Luigi. E grazie a Dio.

    24 Novembre, 2012 - 0:25
  24. Clodine

    Anch’io, come te, cara amica fiorenza, ho bisogno di silenzio…un’esigenza che riaffiora di tanto in tanto. Ma questo non esclude il nostro contributo al blog del dott.Accattoli che stimiamo grandemente.
    Grazie per la voce bellissima della Montserrat che è uscita da questo mondo cantando. A lei, come la Violetta Parra che scrisse “gracias a la vida” poco prima di morire. A Lina, e a tutte le donne che hanno chiuso la loro corolla al primo tramonto, senza nulla domandare, grate solo di spandere la loro fragranza. A loro il nostro pensiero unito ad una sincera riconoscenza ringraziando Dio per averle “prestate” al mondo.

    24 Novembre, 2012 - 12:20

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