Il blog di Luigi Accattoli Posts

«Il 2010 è ormai passato. Quest’anno porta con sé i migliori ricordi della mia vita. Spero che il 2011 sia ancora meglio. Ho così tanti desideri per il 2011. Per favore, Dio, stammi vicino e aiutami a realizzarli»: così Maryam Fekry aveva scritto su Facebook prima di andare in chiesa per la messa di mezzanotte. Maryam, Mariouma per gli amici di Facebook, 22 anni, a messa è andata nella chiesa copta dei Santi Marco e Pietro, ad Alessandria d’Egitto il 31 dicembre. A casa non è più tornata: è una delle 21 vittime della strage di Capodanno. Ho preso la sua storia dal Corriere on line.

Ho visto la mostra di Marc Chagall IL MONDO SOTTOSOPRA all’Ara Pacis e ancora una volta ho cercato il segreto di Marc, il suo mondo riflesso nell’occhio di una mucca o di una capra, i suoi amanti in volo sulla terra. Mi sono appuntato le scritte che a ogni parete riportavano l’intenzione del pittore: “L’esercito avanzava, e via via la popolazione ebraica si allontanava, abbandonando le città e i villaggi. Volevo farli trasportare sulle mie tele, per portarli in salvo”. Ce n’era una in cui il caro vecchio – è vissuto quasi cent’anni – invece di rispondere interrogava: “Perché la mucca è verde, e perché il cavallo s’invola nel cielo?” Ancora: “Mi tuffo nei miei pensieri, volo sopra il mondo”. Infine: “Cammino per il mondo come in una foresta, sui piedi, sulle mani, di qua e di là”. La più rivelatrice: “Voglio vedere un mondo nuovo”. Anch’io. Marc aiutami.

Capodanno da soli, io e mia moglie, essendo i figli di qua e di là a festeggiarlo. Uscendo di casa la più giovane ci ha detto “vedetevi questo” e ci ha dato il film INTO THE WILD – NELLE TERRE SELVAGGE (scritto e diretto da Sean Penn, Usa 2007) che abbiamo visto e che ci è piaciuto. E’ tratto dalla storia vera di un ragazzo, Christopher McCandless, che dopo la laurea abbandona la famiglia – per contrasti e risentimenti – e si mette all’avventura, con l’idea di cercare la verità e la felicità lontando dai condizionamenti e dalle convenzioni sociali. Vagabonda per due anni negli Usa, in Messico e nel Canada fino all’Alaska, dove muore forse per ingestione di semi velenosi. Con due frasi prese da appunti che Christopher ha lasciato nei libri che aveva con sè auguro il buon anno ai visitatori. La prima è della fase di avvio della sua esperienza solitaria, una volta che ha salutato ogni altro essere umano per vivere in solitudine: “Dio ha messo la felicità dappertutto“. La seconda è degli ultimi giorni, quando arriva a comprendere che cosa sia il perdono e riesce a riconciliarsi con la memoria dei genitori: “La felicità è reale solo quando è condivisa“.

Non li volevo uccidere – non volevo“: lamento di un soldato americano che così ha risposto alla rivista letteraria Smith che si era rivolta a migliaia di reduci dall’Afghanistan e dall’Iraq perché dicessero in un “verso” la loro “verità” sui combattimenti. Dove io l’abbia preso e come vada interpretato lo puoi leggere in questo mio aperitivo di Vino Nuovo. Qui uso arbitrariamente quelle sei parole come addio al 2010 dedicandolo – in forma di preghiera – a quanti nell’anno sono stati uccisi o hanno ucciso. Sono tanti e tutti a noi imparentati.

Tutti gli enti connessi con il governo della Chiesa cattolica vengono da oggi inseriti nel sistema di principi e strumenti giuridici che la comunità internazionale sta edificando con la finalità di garantire una convivenza giusta e onesta in un contesto mondiale sempre più globalizzato”: così la nota del portavoce vaticano che accompagna la pubblicazione – avvenuta oggi – di una “Lettera Apostolica in forma di ‘Motu Proprio’ per la prevenzione e il contrasto delle attività illegali in campo finanziario e monetario” e di quattro nuove leggi riguardanti i “proventi di attività criminose e del finanziamento del terrorismo”, la “frode e contraffazione di banconote e monete in euro”, le banconote in euro e loro “riproduzioni irregolari”, altre questioni sulla circolazione di “monete in euro”. La lettera papale istituisce l’Autorità di Informazione Finanziaria (AIF) che presiederà a queste materie. – Sono contento di questi passi che finalmente mettono il Vaticano alla pari con i paesi viruosi in materia di contrasto alla malavita della finanza e nella finanza, ma sarei più contento se la Santa Sede rinunciasse a disporre di un proprio istituto finanziario – come provo a dire nel primo e nel secondo commento a questo post.

«L’emiro e io abbiamo iniziato la nostra amicizia quando venne a darmi il benvenuto, dopo il mio trasferimento a Jos. Disse di apprezzare il mio ruolo nell’ospitare gli sfollati musulmani in seguito alla crisi etnico-religiosa del 2001. Abbiamo scoperto che avevamo una comune passione per la pace e l’armonia interreligiosa. Dopo gli scontri del 2004, per la prima volta cristiani e musulmani si sono incontrati faccia a faccia. È stato un successo. Abbiamo pubblicato diversi messaggi comuni e credo che, proprio per questo, il capo del governo locale ha costituito il Consiglio interreligioso e ci ha chiesto di presiederlo. La nostra amicizia e il lavoro per la pace è stato lodato e incoraggiato da tanti musulmani e cristiani al punto che molti dicevano che l’emiro e l’arcivescovo sono inseparabili quando si tratta di questioni di pace»: sono parole dell’arcivescovo cattolico della città di Jos, Nigeria, Ignatius A. Kaigama, in occasione della morte – recente – dell’emiro locale, Haruna Abdullah, riportate dal sito on line del Pime a impetrazione di pace mentre siamo di nuovo turbati dalle notizie di morte venute – nel giorno di Natale – dalla città di Jos. [Segue nel primo commento]

Ci sono attentati pesanti e attentati leggeri. Ma ce ne sono anche di leggerissimi e che esistono poco. Chi li incontra si affretta a narrarli a Belpietro: o subito dopo – appena scese le scale – o con qualche mese di anticipo. Lui ci crede sempre.

Tra le tristezze cicliche dei telegiornali quella che mi fa più triste è la monnezza a Napoli. Forse perchè è quella che intendo di meno. O perchè amo Napoli – dove sono stato per quattro mesi da soldato – come una mia patria. Che angoscia ogni volta che vedo quelle muraglie di sacchetti per le vie. Leggo in Goethe, Viaggio in Italia (BUR 1991, p. 341): “A Napoli un numero rilevantissimo di persone, quasi tutti straccioni, sono occupati a trasportare sugli asini la spazzatura fuori della città”. Era il 1787, erano quasi tutti straccioni e la faccenda funzionava. Perchè oggi no, perchè?

Luca non ha detto che gli angeli hanno cantato. Egli scrive molto sobriamente: l’esercito celeste lodava Dio e diceva: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli…” (Lc 2,13s). Ma da sempre gli uomini sapevano che il parlare degli angeli è diverso da quello degli uomini; che proprio in questa notte del lieto messaggio esso è stato un canto in cui la gloria sublime di Dio ha brillato. Così questo canto degli angeli è stato percepito fin dall’inizio come musica proveniente da Dio, anzi, come invito ad unirsi nel canto, nella gioia del cuore per l’essere amati da Dio. Cantare amantis est, dice sant’Agostino: cantare è cosa di chi ama. Così, lungo i secoli, il canto degli angeli è diventato sempre nuovamente un canto di amore e di gioia, un canto di coloro che amano. In quest’ora noi ci associamo pieni di gratitudine a questo cantare di tutti i secoli, che unisce cielo e terra, angeli e uomini. Sì, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa. Ti ringraziamo per il tuo amore. Fa che diventiamo sempre di più persone che amano insieme con te e quindi persone di pace“: è la conclusione dell’omelia di papa Benedetto la notte di Natale. Omelia straordinariamente bella, inventiva nel linguaggio, gentile in ogni pensiero. Un regalo per ognuno. Nei primi commenti riporto altre perle di quel capolavoro.

Faccio gli auguri di Natale ai visitatori del blog con questa foto che mi è arrivata ieri per posta elettronica, di una famiglia con tredici figli che qui nel blog già conosciamo e che costituisce uno dei FATTI DI VANGELO la cui ricerca mi spinge a leggere giornali e libri e a vagare per la Rete.

Si tratta di Paola e Maurizio Alesso: trovi la loro storia nella pagina CERCO FATTI DI VANGELO elencata sotto la mia foto, al capitolo 10 COPPIE IN MISSIONE COME AQUILA E PRISCILLA. Ma qui – in questo biglietto di auguri – più della storia contano i volti: la gioia di essere genitori di Paola e Maurizio e il desiderio di essere figli dei tredici, tutti maschi tranne la bimba più piccola che è in braccio al papà. IL PADRE NOSTRO E IL DESIDERIO DI ESSERE FIGLI è il titolo di uno dei miei libri: ecco, io vedo il Natale come uno dei momenti nei quali quel desiderio dei desideri meglio attecchisce in noi e nei nostri piccoli. Buon Natale ai visitatori abituali e occasionali. Buon Natale a tutti quanti.