Il blog di Luigi Accattoli Posts
Non faccio più il vaticanista, ma capita che ascolti un’omelia di Papa Francesco e desideri segnalare una sua parola forte, com’è capitato stamane seguendo la diretta della celebrazione della 57ma Giornata della pace nella festività di Maria Santissima Madre di Dio nell’ottava di Natale. La parola forte l’ho messa nel titolo e nel primo commento ne offro il contesto.
Il 30 novembre è morto all’età di 101 anni un prete di Bologna, Giulio Malaguti, che ho conosciuto bene e che mi ha ospitato in casa sua, nella canonica di San Sigismondo, nella primavera del 1973, quando arrivai a Bologna da Roma, per lavorare al Regno, e stavo cercando casa. Poi nei decenni tutte le volte che tornavo a Bologna per conferenze, don Giulio veniva a sentirmi riempiendomi di confusione. Ogni volta io ero stupito di trovarlo ancora vivo e sveglio con una resistenza prodigiosa all’età. Ora una cara amica che molto l’ha amato, Giancarla Matteuzzi, mi manda un saluto che don Giulio ha affidato negli ultimi giorni a un video girato da una sua collaboratrice, un saluto – mi dice Giancarla – che possiamo considerare come un suo testamento, o lascito: ”Abbiate molta fiducia, il mondo è bello e santo l’avvenire. Il Signore è con noi e ci assiste sempre”.
Buongiorno visitatori belli: oggi compio ottant’anni e mi pare sia ora che io metta giudizio. Ho già detto qui nel blog che giunto a questa quota avrei cessato di fare il vaticanista: lo faccio da quando avevo vent’anni, prima nelle riviste e poi, dai trenta, nei quotidiani. Ora lascio l’impresa perchè ho bisogno di tempo. Lascio la collaborazione ai giornali e alle riviste, come anche le conferenze professionali su Papa e Chiesa. Restringo la mia attività alla famiglia, alle ginnastiche – ho capito che la vecchiaia è anche un’impresa atletica – e al vasto programma di Pizza e Vangelo: conduco quella lettura della Bibbia da due decenni e ora la metto a mio impegno prioritario. Anche il blog, Instagram e Facebook li stringo a questi obiettivi. I sentimenti del compleanno? La gratitudine e l’attesa. Sono nato a metà del tempo di Avvento e conto che all’Avvento possa essere intonata la stagione che oggi si apre. Il tempo d’Avvento ci segnala che il più e il meglio devono ancora venire. Mi affido a questa vertigine.
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