Pane e calice “nella trama ordinaria dei giorni”

Nutrirsi di Cristo è la via per non restare estranei o indifferenti alle sorti dei fratelli, ma entrare nella stessa logica di amore e di dono del sacrificio della Croce; chi sa inginocchiarsi davanti all’Eucaristia, chi riceve il corpo del Signore non può non essere attento, nella trama ordinaria dei giorni, alle situazioni indegne dell’uomo, e sa piegarsi in prima persona sul bisognoso, sa spezzare il proprio pane con l’affamato, condividere l’acqua con l’assetato, rivestire chi è nudo, visitare l’ammalato e il carcerato. In ogni persona saprà vedere quello stesso Signore che non ha esitato a dare tutto se stesso per noi e per la nostra salvezza. Una spiritualità eucaristica, allora, è vero antidoto all’individualismo e all’egoismo che spesso caratterizzano la vita quotidiana“: così Benedetto oggi ad Ancona, nella celebrazione conclusiva del Congresso Eucaristico (vedi post del 9 settembre). Parole utili per orientarsi “nella trama ordinaria dei giorni”.

100 Comments

  1. Luigi Accattoli

    [Segue dal post] Prima della preghiera dell’Angelus il papa ha detto: “Oggi il nostro pensiero va anche all’11 settembre di dieci anni fa. Nel ricordare al Signore della Vita le vittime degli attentati compiuti in quel giorno e i loro familiari, invito i responsabili delle Nazioni e gli uomini di buona volontà a rifiutare sempre la violenza come soluzione dei problemi, a resistere alla tentazione dell’odio e a operare nella società, ispirandosi ai principi della solidarietà, della giustizia e della pace“.

    11 Settembre, 2011 - 14:15
  2. Luigi Accattoli

    [Segue dal primo commento] Informazione della Sala Stampa vaticana: “Terminata la Santa Messa, il Papa si trasferisce in auto al Centro Pastorale di Colle Ameno dove pranza con i Vescovi, una rappresentanza di operai in cassa integrazione e di poveri assistiti dalla Caritas“.

    11 Settembre, 2011 - 14:16
  3. discepolo

    “Corpo mistico” un tempo si diceva che la Chiesa è il “Corpo mistico” di Gesù. Un ossimoro che dovrebbe piacere a Luigi a cui piacciono gli ossimori.
    Come fa infatti un “corpo” ad essere “mistico”?? Follia per i pagani, scandalo per i greci, come direbbe San Paolo, sciocchezze per i contemporanei…
    E infatti nella razionalità moderna questo termine è stato dimenticato o omesso per il più ragionevole “popolo di Dio”. La Chiesa dunque dopo il CVII non è più il corpo mistico ma il popolo di Dio in cammino.
    Eppure questo ossimoro è alla base del cristianesimo. quando Ratzinger dice, come oggi ha detto, che la spiritualità eucaristica produce i frutti della carità fraterna non vuol dire altro che questo: il primato di DIO, senza il quale la razionalità umana benchè piena di buone intenzioni non può che fallire .
    Il corpo mistico e , altro ossimoro, il “pane spirituale”, che è l’Eucarestia, non sono altro che il Divino nell’umano, la scintilla divina nella carne umana.
    Il primato di Dio, il corpo mistico, il pane spirituale. Per qualcuno vuote e antiquate formule da superare o addirittura da rinnegare per altre più ragionevoli e “alla moda”.
    Per altri invece, per la minoranza creativa, il granello di lievito, che misteriosamente e oscuramente , dall’interno ,cambia il mondo.

    11 Settembre, 2011 - 15:06
  4. Mabuhay

    Luigi: avra’ mica guardato pure lui il film di Olmi…(che -a scanso dei pericoli dottrinali o ecclesiologici- si limita a describersi come un povero “apprendista cristiano”).

    11 Settembre, 2011 - 16:07
  5. Luigi Accattoli

    Non l’ho visto Mabuhay ma lo vedrò e qualcosa mi attendo perchè Olmi è sempre generoso, nè mi preoccupa la disputa. Amo le dispute. Generalmente i disputanti danno il meglio e l’arte di approfittarne è quella di prende dagli uni e dagli altri.

    11 Settembre, 2011 - 16:28
  6. Gioab

    “Il primato di Dio, il corpo mistico, il pane spirituale. Per qualcuno vuote e antiquate formule da superare o addirittura da rinnegare per altre più ragionevoli e “alla moda”.Per altri invece, per la minoranza creativa, il granello di lievito, che misteriosamente e oscuramente , dall’interno ,cambia il mondo.”

    Caro discepolo, non so se devo essere o non essere d’accordo con lei, perché condivido la dichiarazione in astratto ma non in concreto perché se intende dire che i cattolici cambiano il mondo non condivido, se intende dire che ciascun cristiano cambia sé stesso allora mi piace.

    Un corpo è formato da cellule, e anche se ciascun corpo ha un cervello che guida è dirige, ciascuna cellula ha un suo programma da seguire obbligatoriamente e se solo una cellula funziona male tutto il corpo ne soffrirà. Altrimenti sarà metastasi malgrado il cervello che ordina il contrario.

    tutto il corpo, essendo armoniosamente unito ed essendo fatto per cooperare mediante ogni giuntura che dà ciò che è necessario, secondo il funzionamento di ciascun rispettivo membro in dovuta misura, opera per la crescita del corpo alla propria edificazione nell’amore.” Efesini 4.16

    11 Settembre, 2011 - 16:49
  7. Marco

    …Astuto come un serpente, il nostro Luigi,
    ma è anche candido come una colomba?

    11 Settembre, 2011 - 16:51
  8. Marilisa

    Qualcuno , in questo blog, ha anche pensato al Corpo Mistico di Gesù come ad una specie di ectoplasma. Incredibile!

    11 Settembre, 2011 - 16:55
  9. Luigi Accattoli

    “Bound to live together”/ “Convivere – il nostro destino” è il motto del meeting annuale della Comunità di Sant’Egidio che si sta avviando in queste ore a Monaco di Baviera. In un messaggio inviato da Benedetto XVI si dice tra l’altro che “Tale vivere insieme, che un tempo poteva rimanere confinato ad una regione, oggi non può che essere vissuto a livello universale. Il soggetto del convivere è oggi l’umanità tutta intera. Incontri come quello che ebbe luogo ad Assisi e quello che si tiene oggi a Monaco rappresentano occasioni in cui le religioni possono interrogare se stesse e chiedersi come diventare forze del convivere”.

    11 Settembre, 2011 - 18:28
  10. Luigi Accattoli

    Il papa è contento che il meeting si tenga quest’anno a Monaco: “Sono lieto che l’incontro di quest’anno abbia luogo a Monaco, la città di cui sono stato vescovo, alla vigilia del mio viaggio in Germania e in preparazione alla cerimonia per la memoria del venticinquesimo anniversario della preghiera mondiale per la pace di Assisi, che avrà luogo nel prossimo mese di ottobre“.

    11 Settembre, 2011 - 18:30
  11. Clodine

    Benedetto XVI è straordinario nella sua semplicità! Adoro le sue omelie , la sua dolcezza: è bello, ha un tratto di delicatezza indicibile! E’ sempre stato così anche quando era vescovo e veniva da noi per le Cresime! Era amatissimo dalla gente, amatissimo e lui: tutti toccava, tutti accarezzava, per tutti un sorriso..straordinario e contagioso! L’omelia di oggi? Superba!

    11 Settembre, 2011 - 18:52
  12. nico

    Discepolo, a me “popolo di Dio” piace tanto… lo trovo il giusto completamento dell’immagine del corpo mistico. Popolo di Dio è quella figura che mi ricorda che cammino su questa terra che amo (sono parte di un popolo…), ma che non vi appartengo del tutto (…che è di Dio):
    nel mondo, ma non del mondo (Gv 17,11-19).

    E’ una categoria responsabilizzante, antidoto a disincarnare la propria fede dimenticando i fratelli.

    11 Settembre, 2011 - 19:08
  13. Marco

    Io invece lo disprezzo profondamente, Clodine.
    Mi fa pena per quanto è pateticamente bugiardo ed opportunista.

    11 Settembre, 2011 - 19:14
  14. fabi

    Ciao Marco!
    Cioè?
    Scusa non ho capito.

    11 Settembre, 2011 - 19:50
  15. Clodine

    Io invece provo tanta pena per Lui: credi veramente che al papa tutto sia concesso? Che possa parlare liberamente, decidere!? No! non è così….io credo sia costretto a mandare giù amari rospi. Amarissimi rospi!

    11 Settembre, 2011 - 20:13
  16. Gioab

    La sceneggiata dell’ipocrisia ! Caro Luigi, come altro si può definire ? Hai letto Hans Kung ? Cosa è cambiato da quel lontano 1919 quando Bendetto XV respinse l’invito a partecipare alla vergognosa situazione che continua a vedere i cristiani divisi su tutto ? anche all’interno della stessa cattolicità con modernisti da una parte e tradizionalisti dall’altra, con Tettamanziani da una parte e Scolani dall’altra ?
    il 21 novembre 1964 papa Paolo VI promulgò il Decreto sull’Ecumenismo. Nell’introduzione esso affermava: “Il ristabilimento dell’unità da promuoversi fra tutti i Cristiani, è uno dei principali intenti del Sacro Concilio Ecumenico Vaticano II”. — I Documenti del Concilio Vaticano II, Edizioni Paoline, 1966, II ediz., p. 311. Non ti sembra che malgrado l’aiuto dello Spirito Santo (che li guida – dicono) sia stato un fallimento ? Come pensi che possa esserci qualcuno che poiché “infallibile” ammetta di essersi sbagliato ?

    Vedi, la vera unità si realizza quando ciascuno è disponibile a mettere da parte qualcosa della sua infallibilità per donarlo all’altro senza aspettarsi alcunché in cambio; e tu pensi davvero che la chiesa sia disposta a togliere di mezzo il crocifisso, la trinità, la verginità e tutte le altre storielle che costellano l’orizzonte universale ? Io credo di no.
    Pensi davvero che BXVI sia disponibile a rinunciare al suo dorato primato apostolico ? sono certo di no ! A che cosa servono tutte le date che hai citate se non a dimostrare l’elenco dei fallimenti di alcuni furbacchioni ? Cosa è cambiato oggi per cui si possa raggiungere una vera unità ? Nulla ! In realtà c’è solo una tremenda paura che la gente apra finalmente gli occhi. Che finalmente si svegli, come sta accadendo e che finalmente realizzi che per essere cristiani è sufficiente fare ciò che è scritto, senza intermediari, divenendo ciascuno il responsabile unico di sé stesso e trovi al capacità di parlare con il suo Dio in modo responsabile e autonomo senza inutili orpelli, a casa sua.
    “Benedetto XVI ha ribadito: “Nel rispetto delle differenze delle varie religioni,” Secondo te se il Dio è unico e gli uomini sono tutti figli dello stesso Padre, perché mai ci devono essere differenti religioni se non per creare le differenze fra gli uomini ? le supremazie degli uni fra gli altri ? per mostrare chi è più fedele e più degno ?
    Hai scritto : “queste fedi e tra l’insieme della famiglia di Abramo” Hai dimenticato che Abraamo ebbe solo 2 figli Isacco e Ismaele e Ismaele non divenne erede ma fu allontanato.
    Sai quando ci sarà un vero ecumenismo ? per i novecento milioni di europei ? Quando non ci saranno più religioni a dividerli, ma con un solo modo di vivere pubblicamente nel rispetto delle leggi, e cristianamente ciascuno a casa sua, con il suo Dio nella propria cameretta. Tutto il resto è speculazione o pio desiderio irrealizzabile nelle condizioni attuali. La vittoria della convivenza non è l’amore ma la Giustizia.

    11 Settembre, 2011 - 21:53
  17. Marco

    “tutti toccava, tutti accarezzava, per tutti un sorriso..straordinario e contagioso!”

    …E cosa vuoi che facesse? Prendervi a calci in culo?
    Ma dai!

    Insieme al neo-beato ha distrutto tutti i movimenti più vicini alla gente ed ai poveri, ha sdoganato i movimenti più borghesi, capitalisti e catto-calvinisti che esistano nella storia della cristianità.
    Ha una mentalità così rigida e retrogada, così sconvolta dal ’68 che ogni sua decisione organizzativa è dettata da ideologia.
    Infarcito di pregiudizi come un ascesso non riesce a concepire che si possa considerare libertà, eguaglianza e fratellanza valori degni di esser realizzati, che non hanno nulla di contrario al Vangelo e dunque che sono privi di spirito anti-cattolico, o almeno che così è per gran parte della gente oggi.
    Non si accorge che non c’è più nessun motivo perché qualcuno ti prenda sul serio se con le tue scelte non testimoni ciò che predichi e non c’è alcun motivo perché qualcuno ti ascolti se non sai dirgli nulla che c’entri con la sua vita, le sue angosce, le sue aspirazioni o peggio se giudichi negativamente quella vita, quelle angosce, quelle aspirazioni.

    11 Settembre, 2011 - 21:57
  18. Luigi Accattoli

    Dall’omelia segnalo ancora queste parole, che toccano aspetti che sono stati richiamati in questo blog nel dibattito seguito al post del 9 settembre: “Da dove partire, come dalla sorgente, per recuperare e riaffermare il primato di Dio? Dall’Eucaristia: qui Dio si fa così vicino da farsi nostro cibo, qui Egli si fa forza nel cammino spesso difficile, qui si fa presenza amica che trasforma“.

    11 Settembre, 2011 - 22:18
  19. Leopoldo

    @ Gioab
    Metti insieme, crocifisso, trinità e verginità, che costituiscono tutti dogmi ma che hanno rilevanza diversa nell’architettura della fede e, se mi permetti, anche nella visione dei non credenti. Per di più lo fai cercando di ferire, lo fai apposta, e questo è sbagliato. Quanto al “ciascuno a casa sua e nella sua cameretta”, mi permetto di ricordarti il passo del Vangelo in cui si dice che quando due o tre si riuniscono eccetera (vai pure a trovarlo, anche se penso che tu lo conosca meglio di me). D’altronde, e qui parlo di ciò che penso io, perché se la convivenza, la relazione dico io, è un valore di per sé, proprio la fede dovrebbe essere vissuta in solitudine, avulsa dalla relazione con gli altri?
    @ Tutti, me compreso.
    Perché la carità e la comprensione (umana, questa) dovrebbero essere riservate agli errori dei poveri e non estese, invece, alle mancanze, per dire, del papa?

    12 Settembre, 2011 - 11:56
  20. Leopoldo

    C’è una virgola in più ma mi salvo perché non c’è Leonardo (purtroppo).

    12 Settembre, 2011 - 11:59
  21. ondivago

    @Marco
    “E cosa vuoi che facesse? Prendervi a calci in culo?”

    Personalmente credo che sarebbe una possibilità da non sottovalutare.
    Chissà se potrebbe servire a svegliarci e farci dare una mossa decisa?
    Ognuno è libero di giudicare come crede questo Papa e i suoi predecessori. Mi chiedo però se giudichiamo con lo stesso metro e con la stessa aspettativa- giustamente esigente- la nostra, di testimonianza, dico quella di ciascuno di noi, mia tua ecc,oltreché quella del Papa.
    Perchè io conosco un sacco di persone ” lontane ” che di quello che fa o non fa , che dice o non dice il Papa gliene frega pochissimo, e comunque per lo spazio di una ciarla e di un caffè: ma che sarebbe attentissima, vivendomi insieme, non a quello che dico io, ma CHE FACCIO io… se solo fosse cristianamente degno di nota.
    La faccia concreta di Cristo, anche se fa ridere o fa spavento a dirlo, per tutte le persone lontane da Lui che io conosco ( quasi tutte) sono io (tu, tutti), molto piu’ di papa, cardinali, vescovi e preti messi insieme.

    12 Settembre, 2011 - 12:17
  22. Federico B.

    Marco non si rende conto che i movimenti filocomunisti che rimpiange sono stati distrutti dalle proprie contraddizioni. Non da una presunta ideologia dei Papi, ma dalla propria ideologia che li allontanava da iniziali ispirazioni cristiane. Buone ispirazioni, ma non sufficienti e soffocate da altre idee.
    Moltissimi movimenti vicini ai poveri, ma autenticamente cattolici, operano felicemente con la benedizione e l’aiuto del Papa, in comunione con la Chiesa.
    Non saprei trovare esempi di movimenti borghesi, capitalisti (si rilegga a riguardo le parole di Giovanni Paolo II) o addirittura catto-calvinisti sdoganati negli ultimi due pontificati. Faccia qualche nome a titolo di esempio. Non ce ne sono.
    Mi spiace, sinceramente, che Marco avverta un giudizio negativo su “vita, angosce, aspirazioni” di uomini e donne che ascoltano le parole del Papa. Forse c’è la sua esperienza diretta e un travaglio interiore in queste parole. Mi spiace, ma nessuno può pretendere di ricevere approvazione dalla Chiesa per scelte di vita e aspirazioni che non sono in comunione con il suo insegnamento. Se qualcuno desidera essere compreso e incoraggiato, deve cercare la propria conversione, iniziare un percorso di avvicimanento al Vangelo e alla Verità del Signore Gesù. Vangelo e Verità autentici, come ci sono tramandati e insegnati dalla Chiesa, non interpretazioni mondane e, in definitiva, mendaci.
    La libertà dei figli Dio non ha nulla da invidiare alla presunta libertà “libertina” del mondo (fare ciò che si vuole), spesso senza responsabilità. Uguaglianza e fratellanza sono concetti poveri e vuoti contenitori di diritti (e pochi doveri) se si confronta con la comunione fraterna che si respira nella Chiesa. Non è tutto perfetto: c’è l’ombra del peccato che impedisce di riconoscere la Via giusta. E c’è la grazia del sacramento della confessione, che ci consente di ricominciare da capo ogni volta che smarriamo la strada.
    Non do lezioni a nessuno, ma posso testimoniare che le parole del Papa a me dicono molto, per la mia vita, le mie speranze (Marco le chiama aspirazioni) e le mie preoccupazioni. Non vivo angosce, perchè mi sento capito e amato dal Signore, perchè mi affido con fiducia all’insegnamento della Chiesa, perchè sono certo che la Misericordia del Signore ci ha donato la Chiesa per aiutarci nel nostro cammino terreno. Invito Marco a fare altrettanto, lasciando perdere pregiudizi vecchi di almeno trent’anni.

    12 Settembre, 2011 - 12:27
  23. Gioab

    @ Leopoldo
    “Per di più lo fai cercando di ferire, lo fai apposta, e questo è sbagliato”
    Non è sbagliato. Forse può apparire. Ma provo una risposta (spero convincente) usando le parole di Gesù a Saulo : “Ti è duro continuare a ricalcitrare contro i pungoli’.?” ( Atti 26.14)

    I pungoli furono usati anche da Samgar (un giudice guerriero) con il quale uccise 600 filistei. ( Giudici 3.31) Così pur con la consapevolezza che i pungoli possono farti male, continuo a seguire l’esempio della scrittura. Il pungolo era un bastone lungo 2 metri con la punta accuminata di metallo per sollecitare gli animali al lavoro in taluni casi <b<“feriva” l’animale ma serviva a raggiungere lo scopo.

    Lo scopo è riuscire a far riflettere le persone intelligenti anche se devono essere ferite per non essere preda di creduloneria,: “ma <b<provate le espressioni ispirate per vedere se hanno origine da Dio, perché molti falsi profeti sono usciti nel mondo.” ( 1 Giovanni 4.1) I dogmi sono pensieri di uomini, non Parola di Dio.

    “mi permetto di ricordarti il passo del Vangelo in cui si dice che quando due o tre si riuniscono eccetera”
    il verso dice : “ Poiché dove due o tre persone sono radunate nel mio nome, io sono là in mezzo a loro”. ( Mt. 18.20 ma dovresti leggere i precedenti da15-20 senza non estrapolarli dal contesto)
    Se mi permetti, il verso non dice che erano radunati per pregare, perché sarebbe stato contraddittorio con l’invito a pregare in privato, mentre la motivazione dell’essere radunati in due o tre, ha relazione con un diverso compito che i due tre avrebbero dovuto svolgere, diverso dalla preghiera, ma come spiega Paolo: “ affinché l’uomo che ha commesso tale azione fosse tolto di mezzo a voi? Io da parte mia, benché assente nel corpo, ma presente nello spirito, certamente ho già giudicato, come se fossi presente, l’uomo che ha agito in questo modo, perché nel nome del nostro Signore Gesù, essendovi voi radunati, e il mio spirito col potere del nostro Signore Gesù, consegniate tale uomo a Satana per la distruzione della carne, affinché lo spirito sia salvato nel giorno del Signore.” ( 1Corinti 5.2-5) La questione ha relazione con la decisione che almeno due o tre avrebbero dovuto prendere per allontanare chi era peccatore impenitente dalla “chiesa o congregazione” .

    “Inoltre, se il tuo fratello commette un peccato, va e metti a nudo la sua colpa fra te e lui solo. Se ti ascolta, hai guadagnato il tuo fratello. Ma se non ascolta, prendi con te uno o due altri, affinché per bocca di due o tre testimoni sia stabilita ogni questione. Se non li ascolta, parla alla congregazione. Se egli non ascolta neanche la congregazione, ti sia proprio come un uomo delle nazioni e come un esattore di tasse.” ( Mt.18.15-17)

    Vedi la questione era di ordine giudiziario riguardante situazioni peccaminose nell’ambito della “chiesa o congregazione”. Non aveva nulla a che vedere con l’adorazione o la preghiera da rivolgere a Dio in privato.
    “Questa è la terza volta che vengo da voi. “Per bocca di due o tre testimoni dev’essere stabilita ogni questione”. Ho detto precedentemente e, come se fossi presente la seconda volta e ora da assente, dico in anticipo a quelli che hanno peccato prima e a tutti gli altri, che se verrò di nuovo non [li] risparmierò, giacché cercate la prova che Cristo parla in me, [Cristo] che non è debole verso di voi ( 2Corinti 13.1-3)

    Questo è un aspetto che riguarda la confessione e la punizione per i peccatori, che come puoi vedere è completamente diverso dalla confessione auricolare come praticato nel cattolicesimo “non essendo Cristo un debole” ma hanno reso deboli le coscienze, e incapaci i peccatori di reagire con vigore per divenire persone che sappiano modificarsi piuttosto che rimanere i deboli incapaci di vero cambiamento che hanno bisogno dell’assoluzione ogni giorno..
    Però puoi credere ciò che preferisci. Ma se il cristianesimo fosse stato roba da deboli Gesù non avrebbe parlato di pungoli ! Spero di essere stato d’aiuto.

    12 Settembre, 2011 - 13:22
  24. Marilisa

    Il papa è un uomo come gli altri? Sì e no. Lo è perché fatto di carne ed ossa come tutti, e quindi ha la stessa fragilità umana nel corpo; è sottoposto alle stesse debolezze e alle stesse tensioni. Non potrebbe essere altrimenti.
    Non lo è, però, perché spiritualmente è al di sopra della gran parte degli esseri umani, avendo dedicato tutta la sua vita a Dio e a Gesù Cristo, a parlare del Vangelo e a diffondere la Parola. Ed è stato eletto a guidare la grande comunità cristiana cattolica. Anche i preti sono uguali e diversi dagli altri uomini: si sono votati al sacerdozio per celebrare l’Eucaristia e proporre ai fedeli laici la Parola, i dettami del Vangelo soprattutto per quanto riguarda i rapporti fra tutti gli uomini, considerati–cristiani o no–fratelli in Gesù Cristo. Dunque, mi sembra naturale che si debba guardare a questi uomini “speciali” con occhio diverso rispetto agli altri. Dovrebbero dare il cosiddetto esempio, così come nella società chi è chiamato a svolgere un compito stando a capo di altri (in ogni ambito umano c’è una gerarchia per questioni di ordine) deve darlo, questo esempio, per ragioni di credibilità, certo, ma soprattutto per mostrare un senso di responsabilità etica che dovrebbe scaturire da una onesta coscienza. Ecco il motivo per cui chiunque sia chiamato a dirigere altri si trova naturalmente esposto a giudizi e critiche. Ed è lo stesso motivo per cui tutti i cristiani, che se sono tali sono seguaci di Cristo e–dice un canto sacro—“sacerdoti dell’umanità”, devono essere credibili agli occhi di chi cristiano non è, dando, per quanto possibile, l’esempio soprattutto per quanto attiene alla fratellanza fra gli uomini tutti, di qualsiasi colore e religione. Certamente le critiche e i giudizi devono essere esenti dall’astio, ma sinceramente la “comprensione” non è facile di fronte a certe parole ed atti di chi si propone come guida.

    12 Settembre, 2011 - 13:31
  25. Marco

    @Leopoldo, che scrive:
    “@ Tutti, me compreso.
    Perché la carità e la comprensione (umana, questa) dovrebbero essere riservate agli errori dei poveri e non estese, invece, alle mancanze, per dire, del papa?”

    Perché c’è un’asimmetria di potere, rilevanza, visibilità enorme.
    Perché la stessa durezza con cui lui tratta chiunque non sia al 100% omologo e conforme al suo pensiero va riservata a lui.
    Perché non si può pretendere che io o chiunque nella Chiesa debba essere disponibile a mentire e manipolare per ragioni ideologiche.
    Perché forse, creando tensione, si dà una calmata.

    Questa arroganza mascherata ha raggiunto il limite.
    E’ carità fare qualcosa perché la Chiesa non può ridursi al Papa.
    Fino a quando io non vedrò segni chiari e concreti di dialogo e confronto ma soprattutto conseguenze tratte dal dialogo e dal confronto non rinuncerò a parlare.
    E più saranno duri, più sarò duro.
    Più saranno determinati, più sarò determinato.
    Più saranno macchiavellici, più sarò macchiavellico.
    E siamo in tanti così.

    12 Settembre, 2011 - 13:42
  26. Federico B.

    @ Marilisa che scrive:
    “Anche i preti sono uguali e diversi dagli altri uomini: si sono votati al sacerdozio per celebrare l’Eucaristia e proporre ai fedeli laici la Parola, i dettami del Vangelo soprattutto per quanto riguarda i rapporti fra tutti gli uomini, considerati–cristiani o no–fratelli in Gesù Cristo.”
    Mi sembra una definizione che possa andare bene per i pastori protestanti, o per qualche altra religione.
    I sacerdoti cattolici non scelgono un lavoro, ma seguono una Vocazione, rispondono alla chiamata del Signore. Ricevono il sacramento dell’Ordine. Non sono meri “operai della vigna del Signore”, ma sono lo strumento con cui il Signore si rende presente agli uomini attraverso i Sacramenti. Sono voce che proclama e spiega la Parola di Dio.
    Sono uomini, con tutte le debolezze e le fragilità della loro natura, che dedicano la loro vita al servizio di Dio e della Chiesa.
    Lei dimentica che i sacerdoti cattolici (e il Papa) non occupano un posto speciale in virtù dei loro meriti (le loro scelte di vita, gli studi, la spiritualità), ma grazie alla chiamata del Signore e all’azione del sacramento dell’Ordine.

    12 Settembre, 2011 - 14:01
  27. Marco

    Oh, se è per questo anche due coniugi sposati in Chiesa hanno ricevuto un Sacramento e di pari dignità a quello dell’Ordine.

    Non è che esser stati ordinati, rende preti, vescovi, papi dei semidei, i cui giudizi sono insidacabilmente giusti ed al di sopra di ogni critica.
    Specialmente poi se questi giudizi sono vistosamente ideologici.

    Basta con la retorica della fragilità.
    Basta con questa incapacità simulata di entrare nel merito delle questioni.

    12 Settembre, 2011 - 14:10
  28. Federico B.

    Esattamente come nel matrimonio cristiano, anche nell’Odine sacerdotale, il Signore c’è e opera. Non rende semidei le persone, ma le aiuta nella loro vocazione. Quando parliamo dei sacerdoti cattolici non ignoriamo che il Signore opera in loro e attraverso di loro.
    Detto questo, sarebbe interessante capire cosa fa pensare a Marco che talune prese di posizione (quali?) siano ideologiche ed altre no. Non si può entrare nel merito se resta un pregiudizio di questo tipo.
    A mio sindacabile giudizio, i cosiddetti “valori non negoziabili” non sono “giudizi ideologici”, ma il frutto di riflessione e preghiera, alla luce del Vangelo e della tradizione della Chiesa. Difendere e promuovere la vita, messa a repentaglio dalla mentalità moderna relativista e materialista, non è ideologico: è semplicemente cristiano. Difendere e promuovere la famiglia fondata sul matrimonio, come dispone anche la nostra Costituzione, è una cosa sensata, umana e quindi profondamente cristiana. Difendere e valorizzare la libertà di educazione o la presenza di un’identità culturale cattolica non sono posizioni ideologiche, ma è la natura stessa della missione cristiana: da sempre i missionari, appena giunti in una terra di missione, piantano croci, fondano chiese, aprono scuole.
    Se qualcuno non si trova in sintonia con l’insegnamento della Chiesa non deve contestare queste posizioni come ideologiche, ma porsi qualche interrogativo sulla coerenza della propria adesione ai valori cristiani.

    12 Settembre, 2011 - 14:39
  29. Gioab

    @ FedericoB.
    Non per criticare lo spirito del suo post che ha senso, ma per precisare che “qualcuno dovrebbe porsi qualche interrogativo sulla coerenza della propria adesione ai valori “<b<cattolici”(per precisione) perché se i “valori non negoziabili non sono giudizi ideologici ma frutto di riflessione …e della tradizione della Chiesa.” la tradizione della chiesa non può vantare i valori “cristiani” ma è caratterizzata soprattutto da valori “anti-cristiani”. Menziono solo le crociate per carità cristiana.

    “Dio non è parziale, ma in ogni nazione l’uomo che lo teme e opera giustizia gli è accetto. [ a prescindere da quale religione appartenga. ndr.] Egli ha mandato la parola ai figli d’Israele per dichiarare loro la buona notizia della pace per mezzo di Gesù Cristo: Questi è Signore di tutti “ Atti 10.34-35
    La religione non è un insieme di riti, è un modo di vivere ogni giorno senza i riti.
    Saluti

    12 Settembre, 2011 - 17:03
  30. Gioab

    @ FedericoB.

    Leggo solo ora il suo : “I sacerdoti cattolici… sono lo strumento con cui il Signore si rende presente agli uomini attraverso i Sacramenti. Sono voce che proclama e spiega la Parola di Dio.

    Suppongo che lei sia un sacerdote cattolico se ne fa una difesa così accorata, così ripropongo a lei le domande a cui altri su questo pianerottolo non hanno saputo dare risosta.

    Lei ha idea perché mai gli apostoli hanno ricevuto lo Spirito Santo due volete ? Giovanni 20.22; Atti.2.3.
    Lei saprebbe spiegare perché Gesù guarì il cieco di Betsaida in due tempi ? e perché dovette portarlo fuori del villaggio per guarirlo ? E lo rimandò a casa, ma gli disse di non entrare nel villaggio,. Come poteva rientrare a casa senza entrare nel villaggio ? ( Marco 8.23)
    Lei saprebbe spiegare perché Giovanni Battista mandò a chiedere se era Lui o dovevano aspettare un altro, dopo aver visto lo spirito Santo scendere sul di lui e sentito la voce al battesimo di Gesù ?

    Spero possa soddisfare la mia curiosità.
    Saluti

    “Quindi disse loro anche un’illustrazione: “Un cieco non può guidare un cieco, vi pare? Entrambi precipiteranno in una fossa, non è così? ( Luca 6.39)

    12 Settembre, 2011 - 17:21
  31. Gioab

    Stranamente quando Gesù fù in terra, gli unici con cui se la prese e lì insultò, furono proprio i sacerdoti chiamandoli : “ Guide cieche, ipocriti, pieni di ossa di morti e di ogni sorta d’impurità, sepolcri imbiancati serpenti progenie di vipere, ” ( Mt. 23.13-33) Eppure erano coloro che facevano le cose sacre, avevano dedicato tutta la vita al tempio e a Dio, a spiegare la sua parola, si sottoponevano a grandi sacrifici lavorando molto nel tempio per fare i sacrifici. Erano proprio uomini “speciali” con occhio diverso rispetto ad altri. Ma Gesù se l’è andata a prendere proprio con quelli. Forse si dev’essere sbagliato.

    12 Settembre, 2011 - 17:30
  32. Marilisa

    Ebbene, Federico B., io non ho parlato di “vocazione”, ma in linea di massima volevo esprimere questo concetto. Lei, a mio avviso, sottilizza eccessivamente. Papa, vescovi, preti e religiosi sono stati “vocati” (chiamati) e “si sono votati al sacerdozio per celebrare l’Eucaristia e proporre ai fedeli laici la Parola, i dettami del Vangelo soprattutto per quanto riguarda i rapporti fra tutti gli uomini, considerati–cristiani o no–fratelli in Gesù Cristo.” È contento adesso? Provo a ricordarle che certe parole non dette si possono leggere fra le righe solo che si rifletta un po’ prima di precipitarsi nella contestazione.
    Inoltre le dico, se vogliamo puntualizzare, che la cosiddetta “vocazione” non sempre c’è, contrariamente alle sue certezze. Ha presente la storia di don Abbondio? Le posso assicurare che richiama quella di tanti altri preti reali, che si sono fatti preti per svariati motivi che niente avevano a che fare con la “chiamata del Signore”. E spesso hanno capito di avere sbagliato strada e hanno abbandonato. Un po’ come quelle suore che si votano al Signore e alla Madonna magari in seguito ad una delusione amorosa e poi si rendono conto di aver fatto una sciocchezza. Si informi un po’ in giro e capirà meglio.
    “Sono voce che proclama e spiega la Parola di Dio.” Perché, secondo lei, che cosa ho detto io? Legga un po’ più sù.
    “Lei dimentica che i sacerdoti cattolici (e il Papa) non occupano un posto speciale in virtù dei loro meriti (le loro scelte di vita, gli studi, la spiritualità), ma grazie alla chiamata del Signore e all’azione del sacramento dell’Ordine.”
    Io non dimentico un bel niente, caro Federico B. Rilevo semplicemente che proprio perciò devono essere esemplari. E ora aggiungo che quando rinnegano ciò che proclamano dal pulpito e danno scandalo contraddicendo spudoratamente, e degradando, le parole del Vangelo, sono colpevoli due volte e non possono pretendere comprensione. Tanto è vero che neanche la Chiesa li “comprende” e infatti, oggi, li espelle. Caso mai è l’Istituzione Chiesa che dovrebbe interrogarsi sul perché tante vocazioni ad un certo momento cadano, e dovrebbe agire di conseguenza. Prima o poi dovrà farlo seriamente. Tutto ciò anche considerando le debolezze e la fragilità umana.
    Mi spieghi poi, Federico B.: in che modo l’Ordine sacerdotale aiuta nella loro vocazione i preti pedofili? Me lo spieghi, prego, perché io non lo capisco proprio. E mi spieghi: in che modo il Sacramento del matrimonio aiuta una coppia a non dividersi, quando , al contrario, molti coniugi si dividono per non fare della loro vita un inferno? E la separazione–dovrebbe saperlo lei che un cristiano zelante– è ammessa, a certe condizioni, anche dalla Chiesa.
    Non sarebbe più realistico mettere da parte la retorica di un cristianesimo che mette a posto tutte le cose sempre e comunque? Il cristianesimo è una bellissima religione dove però sono presenti pecche e contraddizioni che fanno parte delle vicende dell’Umanità, perché non è disincarnato.
    Io continuo a chiedermi sbigottita perché diversi interlocutori si sentano chiamati alla contestazione senza prima avere almeno cercato di capire le argomentazioni degli altri. Partono a spron battuto e poi ruzzolano. Un attimo di riflessione non farebbe male, mi pare.

    12 Settembre, 2011 - 17:31
  33. Federico B.

    @Gioab,
    la citazione corretta di At 10, 34-35 è:
    “Pietro prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque popolo appartenga, è a Lui accetto”.

    Pietro qui si riferisce a Cornelio, che si contraddistingueva in quanto romano nella prima comunità cristiana, di origine ebraica. E’ accetto a Dio perchè si fa cristiano: invita Pietro nella sua casa e riceve lo Spirito Santo. Quindi non è giusto dire “a prescindere da quale religione” si pratichi: si può prescindere dall’appartenenza etnica o razziale, non dalla religione.
    Extra Ecclesiam nulla salus.

    Effettivamente ho scritto valori cristiani in luogo di valori cattolici. Secondo la mia sensibilità, essendo cattolico praticante, c’è assoluta identità tra le due parole, ma mi rendo conto che in questo blog vale la pena specificare.
    Non offenda la nostra intelligenza tirando in ballo a sproposito le Crociate, che appartengono alla storia “laica” e secolare (intesa come storia degli stati e dei popoli) dell’Europa medioevale. Un’ Europa cristiana cattolica, certo, ma dove le iniziative politiche e militari erano prese dal potere secolare, non dalla Chiesa. Ai Papi si chiedeva una benedizione, gli eserciti erano comandati da principi e re, che si spartivano i bottini. La Tradizione della Chiesa è una cosa ben diversa e certamente aderente ai valori cristiani, a Gesù Cristo e al Suo Vangelo.
    I valori anti-cristiani sono quelli che la società materialista e laicista ci propone continuamente. La Chiesa fa la sua parte: lei, Gioab, da che parte sta?

    12 Settembre, 2011 - 17:38
  34. Federico B.

    Non sono un sacerdote, ma seguo l’insegnamento di San Francesco che affermava che tra un sacerdote peccatore (ce n’erano anche ai suoi tempi e davano scandalo) e un angelo, bisognava baciare le mani del sacerdote, perchè le mani consacrate di un sacerdote rendono presente il Signore nell’Eucarestia. Gli angeli non possono farlo.
    Non intendo rispondere alle domande di Gioab (si affidi ad un direttore spirituale se ha curiosità di questo genere). Preciso solo che le parole di Gesù non sono da considerare avverse al sacerdozio in generale, essendo lui stesso Nuovo Sacerdote. Le sue parole si riferivano a chi, come i farisei, pensava che il formalismo dei riti e l’osservanza delle leggi potesse bastare. La novità del messaggio di Gesù, la Buona Novella, crea un sacerdozio nuovo.

    A Marilisa vorrei dire che non intendevo offenderla ma completare la sua descrizione sottolineando la presenza nel Signore (nella vocazione e nel sacramento dell’ordine) nella vita dei sacerdoti. Chiunque faccia la comunione comprende facilmente come un sacramento possa influire nella vita di una persona, rafforzare i buoni propositi, aiutare a resistere alle tentazioni…
    Non parlo del sacramento ricevuto come gesto “magico” (come il talismano della fortuna) o scaramantico, ma come stato di grazia da coltivare con la preghiera, la formazione spirituale, l’impegno nella quotidianità. E l’affidamento al Signore, presente nella vita di tutti i battezzati attraverso i sacramenti.

    12 Settembre, 2011 - 18:01
  35. Gioab

    @ Federico B.
    “Extra Ecclsiam Nulla salus” Ma non c’è mica scritto cattolica. Chiesa non vuol dire cattolica, per questo c’è la contestazione con i traduttori che hanno usato la parola “congregazione” al posto di “chiesa” perché la chiesa è una congregazione di persone.

    Capisco la sua posizione di cattolico, però dovrà riconoscere per onestà intellettuale come in effetti fa e per questo merita una lode, che la tradizione cattolica annovera una serie di storie e vicende che sono difformi anche al presente dal “cristianesimo” Ai papi si baciava la pantofola, ricorda …. ? mica era lui a lavare i piedi dei visitatori. Quindi proseguo.

    Io da che parte sto ? Dalla parte della “vera” chiesa, quella che agisce in conformità a ciò che è scritto. Mi permetto di suggerire : “ seguo l’esempio di Cristo” è meglio che quello di Francesco. Però non si senta obbligato.
    Le mani del sacerdote ? Ha mai letto Ebrei 7.23-24 ? “ Inoltre, molti dovettero divenire sacerdoti [in successione] perché la morte impediva loro di rimanere tali, ma egli, siccome rimane vivente per sempre, ha il proprio sacerdozio senza successori. Non so se il Vangelo ha ancora un senso per lei.
    Infatti dice bene : “La novità del messaggio di Gesù, la Buona Novella, crea un sacerdozio nuovo.” e se dev’essere nuovo perché continuare a fare sacrifici cruenti quando Dio li ha rigettati ?

    ” Egli non ha bisogno di offrire sacrifici ogni giorno, come quei sommi sacerdoti, prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo (poiché fece questo una volta per sempre quando offrì se stesso);” ( Ebrei 7.27) – “ Una volta per sempre “ ! Cos’è che non capisce ?
    Saluti

    12 Settembre, 2011 - 19:28
  36. Marilisa

    @ Federico B.

    Gentile Federico B., le questioni che lei pone sono interessanti. Anche io sono cattolica praticante, ma appartengo a quella moltitudine di cattolici (sono tanti, mi creda) che la pensano, in alcune cose, diversamente da lei. Diciamo che sono di più larghe vedute. Sbaglio? Può darsi, ma a mia giustificazione porto la buona fede.
    In questo blog ogni tanto ( non so da quanto tempo lei lo legga) si determinano accese dispute proprio fra chi ha le sue stesse idee e chi, come me, se ne discosta. Per esempio, quando lei afferma “non è giusto dire “a prescindere da quale religione” si pratichi: si può prescindere dall’appartenenza etnica o razziale, non dalla religione. Extra Ecclesiam nulla salus”, io, pur rispettando il suo punto di vista, sono portata a rigettare con decisione questa asserzione, chiunque l’abbia detta per primo. La trovo troppo esclusivista, troppo rigida nella logica dell’ infinito Amore di Dio; quel Dio che è unico Padre di Gesù Cristo e di tutti– ripeto tutti– gli uomini da Lui creati.
    Ma davvero lei può pensare che la salvezza sia riservata a quei “privilegiati” che hanno conosciuto e oggi conoscono, tramite i suoi testimoni e per via del Vangelo, Gesù Cristo che è venuto su questa terra per salvarci? Ovvero, sarebbe esclusiva prerogativa, la salvezza, di una minoranza a fronte di una immensa moltitudine di uomini che hanno volto in passato, e oggi volgono, lo sguardo e pregano lo stesso Dio unico che viene chiamato con altri nomi? Mi scusi, Federico, che meriti particolari abbiamo io, lei e tutti quelli che si dicono cristiani e che, senza possibilità di scelta, si sono trovati a nascere e vivere in Paesi nei quali la religione più diffusa è il cristianesimo? E per ciò stesso avrebbero a portata di mano(si fa per dire), in virtù del timore di Dio e della pratica della giustizia, la salvezza? Non crede lei che gli aderenti ad altre religioni, in quanto “sfortunatamente” nati e vissuti in altri Paesi con religione diversa, potrebbero avere ugualmente il sacro timor di Dio e praticare la giustizia, e quindi salvarsi? La discriminante, in materia di salvezza, sarebbe proprio quel Gesù infinitamente misericordioso su cui si incentra la religione cristiana? Quante altre cose vorrei e potrei dirle in opposizione alle sue certezze.
    E che pensare– a proposito di crociate, che venivano indette, come lei afferma, dal potere secolare– del fatto che i papi si limitavano –piccolo gesto, però discutibilissimo– a “benedire”? Lo sa, vero, che la Chiesa attuale le ha disapprovate in pieno e le considera una colpa? Per non parlare di altre colpe espressamente e onestamente riconosciute. E che dire, ancora, dell’enorme potere temporale della Chiesa nei secoli passati? Superiore a quello dei sovrani? Lei crede, Federico, che Gesù Cristo avrebbe approvato tutto questo?
    Si rende conto delle contraddizioni( a cui ho accennato nel post precedente) che hanno sfigurato,in certi periodi, il volto della Chiesa cristiana? Come fa, inoltre, a continuare a vedere la “presenza del Signore” in certi sacerdoti che si comportano all’opposto di quel che è riportato nel Vangelo, addirittura dissacrandolo?
    Tutto questo per dire che non si deve essere acritici. Non abbia paura, magari per paura dell’inferno, di dissociarsi talvolta dall’operato dei vertici ecclesiastici, se è il caso naturalmente. La guida va bene, benissimo, ma bisogna anche non rinunciare a pensare con la propria testa. Tutti i battezzati-si dice- formano la Chiesa; anche chi sta alla base della piramide (quindi tutti noi) deve far sentire la sua voce e, se è il caso, dissentire da chi invece si trova al di sopra.
    Con ciò non intendo minimamente indurla alla ribellione, come forse alcuni–li immagino– potrebbero pensare. Non sono Satana.

    12 Settembre, 2011 - 22:08
  37. Marilisa

    E ricordi, Federico, che lo Spirito Santo non è esclusiva del papa e di tutta la gerarchia ecclesiastica, ma la sua carica di amore e di ispirazione c’è anche per tutti noi poverelli.

    12 Settembre, 2011 - 22:16
  38. lycopodium

    Marilisa,
    quella formula va benissimo; se mai, per le nostre orecchie in po’ toppo sospettose, andrebbe integrata più o meno come faceva temporibus illis il mitico padre Virginio Rotondi, con un “ubi Salus, ibi Ecclesia” (perchè, è inutile eleucubrarci troppo, la Salvezza è compito Suo: “se voglio che anche gli altri Mi trovino, che te ne frega? Tu seguiMi”).
    p.s.
    Benvenuto FedericoB!

    13 Settembre, 2011 - 6:57
  39. Federico B.

    @Lycopodium: grazie per il benvenuto.
    @Gioab: certo che per me il Vangelo ha un senso, ma il Vangelo canonico, non altre versioni in uso presso congregazioni o sette. Non può esserci confronto se la base di partenza è volutamente diversa.
    @Marilisa: il Signore usa la Sua misericordia come crede. Non voglio mettere dei limiti che la Chiesa stessa non pone. Ma che senso ha essere “cattolici praticanti”, come lei dice di essere, se poi non si è convinti che la strada intrapresa è quella giusta? Non una delle tante, ma l’unica giusta. Altrimenti sconfiniamo nel relativismo etico: va bene tutto, ognuno si costruisce una chiesa, una religione, una morale secondo il proprio gusto, ognuno si costruisce un Dio a propria immagine. Una volta si sarebbe detto “idolatria”, oggi “relativismo”, tentazione diabolica del nostro tempo e della nostra società secolarizzata.
    Tre precisazioni: lo Spirito soffia come vuole e viene invocato al momento del Battesimo e della Cresima, quindi è presente e opera in tutti i battezzati e i cresimati. Ma la festa di Pentecoste ci ricorda che lo Spirito Santo scese nel Cenacolo dove erano riuniti gli Apostoli in preghiera: significa che quando la Chiesa si riunisce è presente e opera in modo “speciale” anche lo Spirito.
    La fede non è un privilegio: è un dono bellissimo, ma anche impegnativo per chi la riceve.
    Giovanni Paolo II ha scelto, in occasione del Giubileo, di chiedere perdono per le colpe della Chiesa: atto gratuito, non dovuto, di amore verso tutte quelle realtà che potevano sentirsi “vittime” di una qualche ingiustizia. Opera di un santo, con una passione indicibile per l’uomo. Quanti Stati, organizzazioni sociali, eserciti, partiti politici, realtà laiche o appartenenti ad altre religioni hanno fatto altrettanto? Hanno tutti una storia immacolata? Ai cattolici discriminati, perseguitati, martirizzati chi mai ha chiesto perdono?

    13 Settembre, 2011 - 9:41
  40. Sono lieto che il blog si sia arricchito con l’arrivo di un nuovo, ottimo, commentatore.
    Saluti a tutti.

    13 Settembre, 2011 - 11:06
  41. Gioab

    @ FedericoB
    “certo che per me il Vangelo ha un senso, ma il Vangelo canonico, non altre versioni in uso presso congregazioni o sette. Non può esserci confronto se la base di partenza è volutamente diversa.”

    Bravo sig. Federico ha ragione, ma prima deve dimostrare che non sia la sua base di partenza truccata.
    Come si fa ?

    13 Settembre, 2011 - 11:27
  42. Gioab

    @ FedericoB
    p.s. noto che non ha risposto a nessuna questine proposta. Mi spiace per lei !

    13 Settembre, 2011 - 11:28
  43. Federico B.

    Grazie per l’accoglienza e i complimenti, che non sento di non meritare.
    Anche se per qualcuno non sono abbastanza di “vedute larghe”, cercherò di dare il mio contributo alle discussioni.
    @ Gioab: spiace anche a me, ma non la seguirò in un dialogo tra sordi. Non me ne voglia.

    13 Settembre, 2011 - 13:45
  44. Federico B.

    Errata corrige: sento di non meritare.

    13 Settembre, 2011 - 14:38
  45. Marco

    …eh, sarà meglio…

    13 Settembre, 2011 - 15:01
  46. Clodine

    Benvenuto FedericoB. E’ davvero il benvenuto!
    E invece i complimenti li merita…e aggiungerei un piccolo appunto : in “Atti” così come in tutte le lettere Apostoliche [che sono testi antichissimi, storicamente affidabili, vagliati e veraci ] vi sono chiarissimi inequivocabili riferimenti circa la Chiesa -non una fantomatica congrega, ma la Chiesa voluta da Cristo fondata per Sua Volontà su Cefa: Pietro, e questo aspetto è incontrovertibile- e l’abitazione in Essa [solo in Essa, almeno fino a prova contraria] della presenza dello Spirito donato al credente, tanto che per Paolo l’assenza dello Spirito preclude il mandato missionario e non esisterebbe neppure la Chiesa poiché l’inabitazione dello S.Santo [ Spirito di Dio che agisce in Cristo in Essa] è decisivo per la salvezza : Lui è la vera “Roccia spirituale” [1Cor]. Tuttavia lo Spirito non è la Chiesa in quanto c’è una differenza ontologica tra le due entità nel senso che la Chiesa è sottomessa allo Spirito, che è libero! Non c’è pericope del N.Testamento in cui si attesti che lo Spirito Santo è lo spirito della Chiesa: la chiesa siamo noi, in ultima istanza, una “communio peccatorum” e allo stesso tempo, in quanto giustificati, siamo anche “communio sanctorum”. Detto questo cosa aggiungere: se l’assioma “fuori della Chiesa non v’è salvezza” potrà, per chi è fuori, risultare eccessivo , per chi coloro che ne fanno parte è altamente consolante e vivificante! Avere la certezza che “dentro la Chiesa c’è salvezza”, perché è Dio stesso che si lega nello Spirito, alla Parola e al sacramento della chiesa è una garanzia straordinari!…

    13 Settembre, 2011 - 16:38
  47. Clodine

    straordinaria…

    13 Settembre, 2011 - 16:40
  48. Marco

    http://www.snapnetwork.org/

    “Human rights lawyers and victims of clergy sexual abuse said they would file a complaint on Tuesday urging the International Criminal Court in The Hague to investigate and prosecute Pope Benedict XVI and three top Vatican officials for crimes against humanity for what they described as abetting and covering up the rape and sexual assault of children by priests”.

    13 Settembre, 2011 - 17:02
  49. Gioab

    @ FEdericoB.
    “spiace anche a me, ma non la seguirò in un dialogo tra sordi. Non me ne voglia.” Evidentemente di sordo ce n’è solo uno e anche muto visto che non è in grado di rispondere a domande semplici.
    Ci risentiamo al tribunale dell’Aia.

    “E udii un’altra voce dal cielo dire: “Uscite da essa, o popolo mio, se non volete partecipare con lei ai suoi peccati, e se non volete ricevere parte delle sue piaghe. Poiché i suoi peccati si sono ammassati fino al cielo, e Dio si è rammentato dei suoi atti d’ingiustizia. Rendetele come essa stessa rese, e fatele il doppio, sì, il doppio del numero delle cose che essa fece; nel calice in cui mise un miscuglio mettetele il doppio del miscuglio. Quanto si glorificò e visse nel lusso sfrenato, tanto datele di tormento e lutto. Poiché in cuor suo continua a dire: ‘Siedo regina, e non sono vedova e non vedrò mai lutto’. 8 Perciò in un sol giorno verranno le sue piaghe: morte e lutto e carestia, e sarà completamente bruciata ” ( Apocalisse 18.4-8)

    “il cielo e la terra passeranno piuttosto che una minima lettera o una particella di lettera passi in alcun modo dalla Legge senza che tutte le cose siano avvenute.” ( Mt. 5.18)
    Marco docet anche se in inglese eppure era un semplice “chiacchiericcio”

    13 Settembre, 2011 - 17:18
  50. Marilisa

    Leggo adesso, libera dagli impegni che hanno occupato buona parte della giornata.
    Inizio col fare i miei auguri a Federico per l’ottimo voto ottenuto da chi se ne intende e che è solito dare la massima votazione a chi la pensa come lui. Non è polemica, solo una piccola constatazione, che mi fa anche sorridere.
    Al gentile lycopodium dico che forse sono scarsa io, ma non vedo differenza concettuale, sinceramente, fra le due espressioni categoriche “extra Ecclesiam, nulla salus” e “ubi salus, ibi Ecclesia”, per cui non parlerei di integrazione: il concetto è identico, e per chi è convinto della giustezza di questo assunto, va bene così. Io continuo a non essere d’accordo, ma rispetto chi la pensa diversamente da me, e non propongo le mie opinioni con l’intento di convincere altri, ma solo per un confronto. Che poi l’Autore della salvezza sia Gesù Cristo, su questo non ho dubbi di nessun genere. Dico solo che la salvezza, dal mio punto di vista, viene estesa anche a chi non è cristiano. Dio saprà valutare e mostrarsi faccia a faccia a chi lo ha cercato con passione, anche al di fuori del cristianesimo. Questo voglio credere. Se non lo credessi, sarei orgogliosa e intollerante. Germi di bene e di vero si trovano in moltissime persone non cristiane. Atteggiamenti di carità vera guidano tante altre persone non cristiane e addirittura non credenti. Secondo me la salvezza è anche per loro. secondo la misericordia di Dio. Ripeto ciò che ho detto altre volte: la carità è, a mio parere, al di sopra di tutto, anche della fede.
    Al gentile Federico,poi, faccio rilevare che, per quanto mi riguarda, non ho mai detto di non essere convinta della giustezza della religione cui aderisco con piena responsabilità. Cosa glielo ha fatto pensare? Il fatto che io sottoponga al vaglio della ragione tutto ciò che l’apparato ecclesiastico ha incamerato nella Istituzione? Ebbene, di tale apparato non tutto condivido perché la mia ragione non tutto vede buono, e non accetto per buono tutto ciò che viene detto e fatto dalle gerarchie solo perché viene proclamato dagli alti scranni. È così difficile da capire? L’ho già detto. Non si devono chiudere gli occhi e le orecchie, come spesso succedeva in passato, e soprattutto non si deve ottundere la mente, dono preziosissimo di Dio. Altrimenti in che cosa saremmo fatti ad immagine e somiglianza di Dio? Nella superficialità del corpo? La mia educazione e la mia formazione culturale mi hanno confermato nell’idea che non si deve procedere col gregge incondizionatamente; ogni cosa va filtrata, per quanto possibile, attraverso la ragione. In tutti gli ambiti della vita io, per quanto possibile, mi attengo a questo principio.
    Certo, non solo la nostra, ma anche tutte le altre religioni hanno molti aspetti davanti ai quali la ragione è disarmata, e a quel punto ci si deve abbandonare alla fede. Perchè non c’è dubbio che la ragione ha i suoi limiti. Dunque niente relativismo e neanche scetticismo. Solo doverosa apertura e tolleranza anche verso chi professa altre religioni, in ognuna delle quali l’uomo,di qualsiasi parte della terra, esprime il suo naturale anelito alla trascendenza, cioè a Dio. E solo perché non conoscono Cristo non dovrebbero salvarsì? Non è credibile una cosa del genere; la mia mente non riesce ad accettarla.
    Tu, Federico, ad un certo punto dici: “ma la festa di Pentecoste ci ricorda che lo Spirito Santo scese nel Cenacolo dove erano riuniti gli Apostoli in preghiera significa che quando la Chiesa si riunisce è presente e opera in modo “speciale” anche lo Spirito.” Se è per questo, anche quando si riuniscono due o tre di noi “piccoli” cristiani lo Spirito dovrebbe essere presente. Considera che la scena da te ricordata non fa riferimento solo alla Chiesa gerarchica, ma a tutta la grande comunità ecclesiastica. Ed ancora, poiché mi sento provocata, ti domando: dove era lo Spirito Santo quando la Chiesa prese decisioni molto gravi nei confronti di certi poveretti che venivano considerati pericolosi ed invasati? Ricordi le famigerate Inquisizioni? Non si possono chiudere gli occhi e la mente di fronte a tali fatti che furono la negazione stessa di Dio. E lo Spirito Santo –ripeto–era andato in vacanza?
    Quando poi ricordi che la Chiesa domandò perdono, mentre tanti altri organismi che avrebbero dovuto farlo nei suoi confronti si guardarono bene dal farlo, dici giusto. Ma che significa? La Chiesa seguì meritoriamente la strada giusta e gli altri no sbagliando.
    Tutto questo per dire che va bene il cristianesimo, va bene la Chiesa e tanti altri particolari attinenti. Ma bisogna vedere anche quei dettagli (tante volte neanche piccoli) che bene non vanno.
    E comunque la parola grande che deve sostanziare la religione cristiana è “carità”, cioè rispetto, fraternità e servizio verso il prossimo.

    13 Settembre, 2011 - 18:37
  51. Gioab

    Mi permetto commentare un aspetto che mi pare un po’ confuso nella speranza di essere sufficientemente chiaro.
    “Con ciò non intendo minimamente indurla alla ribellione, come forse alcuni–li immagino– potrebbero pensare. Non sono Satana.”

    Poiché nessuno parla solo per perdere tempo, l’assunto è illogico, perché fa decadere la motivazione per cui si parla. Parlare solo per pettegolare non è utile a nessuno. Sarebbero solo parole al vento, mentre se si parla per trasmettere la propria conoscenza, qualunque essa sia, affinché in un franco dialogo si possa avere un confronto con l’interlocutore, per meglio capire e trovare rispondenza con il proprio pensiero è cosa saggia. Ove non ci fosse concordanza di idee, qualunque persona ragionevole dovrebbe chiedersi se sta sbagliando lui e l’altro; e poiché le idee in tema di fede non possono essere idee personali e/o secondo gradimento, il Vangelo descrive i servitori o schiavi come coloro che si modellano secondo il messaggio dato. La Parola fu data, per spiegare le ragioni e per evitare che ciascuno stabilisse da Sé la regola secondo convenienza. Occorre quindi emendare il proprio convincimento da ciò che è personalmente gradito accettando anche ciò che non è piacevole personalmente ma necessario per sviluppare la mente di Cristo. “Quindi allontanate ogni sudiciume e quella cosa superflua, la malizia, e accettate con mitezza che sia piantata [in voi] la parola che può salvare le vostre anime.” ( Giacomo 1.21)

    “Ma davvero lei può pensare che la salvezza sia riservata a quei “privilegiati” che hanno conosciuto e oggi conoscono, tramite i suoi testimoni e per via del Vangelo, Gesù Cristo che è venuto su questa terra per salvarci?
    Ovvero, sarebbe esclusiva prerogativa, la salvezza, di una minoranza a fronte di una immensa moltitudine di uomini che hanno volto in passato, e oggi volgono, lo sguardo e pregano lo stesso Dio unico che viene chiamato con altri nomi?”

    Anche questo assunto per quanto “buonista e tollerante” non è in armonia con il messaggio dato dalla Parola e bisogna essere in grado di capire la motivazione per cui la Parola dice per es: “ Molti mi diranno in quel giorno: ‘Signore, Signore, non abbiamo profetizzato in nome tuo, e in nome tuo espulso demoni, e in nome tuo compiuto molte opere potenti?’ E allora io confesserò loro: Non vi ho mai conosciuti! Andatevene via da me, operatori d’illegalità.” ( Mt. 7.21-23) Non si tratta di fare solo il bene (opere potenti) o fatte anche in Nome di…. Non basta neanche questo. ( Hanno fatto in nome suo inutilmente). Questo conferma che la salvezza è riservata “solo ai privilegiati” anche se duro da accettare, altrimenti Gesù si sarebbe sbagliato dicendo di andare a predicare dicendo “il Regno dei cieli si è avvicinato” ( Mt. 10.7) Né può essere logico che il Dio abbia distrutto le città di Sodoma e Gomorra che saranno certamente state piene di abitanti, peccatori, ma anche di bambini ancora senza nessuna colpa.
    La questione è semplice: questo messaggio è un menù che deve essere accettato com’è tutto intero e non solo una parte o solo in quella parte che piace. Né si può pensare che chi lo ha proposto, ha lasciato la possibilità di scegliere quale parte piaceva di più per dare l’opportunità di stare un con piede in due scarpe. Stare in un organizzazione e nello stesso tempo criticarla perché prescrive ciò che non piace non giustifica l’appartenenza. La teocrazia si chiama così perché non è democratica e anche se ciascuno è sacerdote di se stesso, le leggi sono sempre le stesse per tutti e nessuno può far sentire democraticamente la sua voce perché gli schiavi agiscono non chiacchierano cercando solo ciò che meglio giustifica la propria incapacità a spogliarsi del proprio egoismo.

    13 Settembre, 2011 - 20:50
  52. Federico B.

    @ Marilisa
    la questione non è usare il cervello, ma adoperarlo bene e imparare a distinguere le osservazioni che si possono fare per il bene della Chiesa e le critiche anticlericali (spesso ingiustificate) che produce la nostra società secolarizzata. Anch’io uso la ragione e distinguo.
    Non le chiedo di annullare la sua intelligenza ma di non pensare alla Chiesa come ad una “istituzione burocratica”. E’ una comunità, con regole e gerarchia, che va amata. La Chiesa va amata sempre, con la riconoscenza dei figli che si affidano alle sue premure materne. La Chiesa è Santa, come recitiamo nel Credo, non perchè senza peccati, ma perchè è santificata dalla presenza salvifica del Signore. Facciamo la nostra parte, rimbocchiamoci le maniche per aiutare i nostri pastori e i loro collaboratori. Preghiamo incessantemente per la Chiesa e per la santificazione dei sacerdoti. Non limitiamoci a critiche salaci..

    14 Settembre, 2011 - 11:42
  53. Gerry

    Sono felice di leggere Federico B., di cui ammiro il coraggio non meno della chiarezza. Avrà bisogno di entrambe le qualità. Un saluto.

    14 Settembre, 2011 - 12:56
  54. Marilisa

    Sì, Federico, adoperarlo bene, il cervello. Io di certo non penso alla Chiesa come a un’ Istituzione burocratica, ma senza dubbio la gerarchia che la regola e le dà ordine a volte non è credibile e ripeto ciò che qualche tempo fa dissi per la politica : sono le persone a determinare l’andamento, buono o meno buono, di una istituzione, a concretizzarla, ed hanno una grande responsabilità. In campo religioso direi anche di più.
    Tu sai, Federico, che molti giovani, ed anche non giovani, si sono allontanati dalla Chiesa per la scarsa coerenza di chi è chiamato ad operare in essa. Anche molti preti hanno lasciato perché “scandalizzati” dalle contraddizioni, rispetto al Vangelo, dei propri superiori.
    Del resto, anche la normale famiglia umana è sacra in sé; ebbene, se i genitori sbagliassero per un motivo o per l’altro, i figli dovrebbero astenersi dai giudizi e dal riprenderli? Io sono convinta di no. L’ affetto, la benevolenza e l’attaccamento dipendono anche dai comportamenti.
    Nulla da eccepire sulla presenza salvifica del Signore nella Chiesa, ma non c’è dubbio che coloro che, a tutti i livelli, la rappresentano degnamente me la fanno avvertire di più rispetto a quelli che in essa operano dimenticando troppo spesso che essi sono gli strumenti del Signore per vivificarla di continuo. continuo

    14 Settembre, 2011 - 13:27
  55. Marco

    Federico,
    prega incessantemente
    frustati
    mettiti il cilicio
    ripeti come un disco rotto le frasi che ti hanno inculcato
    sentiti a posto per questo…
    …fa quello che vuoi

    però

    non impormi la sopravvivenza coatta
    non impedirmi di ricorrere alla fecondazione artificiale
    non impedirmi di utilizzare i contraccettivi che ritengo più opportuni
    non trasmettermi la sessuofobia della parte di Chiesa cui appartieni
    non deformare la realtà
    non mistificare la storia
    non appoggiare per vent’anni Berlusconi per piccoli interessi di bottega
    non essere omofobo
    non impedirmi di sperimentare su cellule staminali embrionali
    non coprire preti e vescovi che sodomizzano bambini handicappati.

    Chiaro?
    Rispetta il mio naso come io rispetto il tuo!

    14 Settembre, 2011 - 13:29
  56. Marilisa

    Mi scuso per il “continuo” di troppo.

    14 Settembre, 2011 - 13:30
  57. Federico B.

    Grazie Gerry,
    veramente troppo gentile.
    Non sono sicuro di riuscire sempre a esprimere chiaramente quello che penso: non sono uno scrittore di professione e le mie capacità espressive sono obiettivamente limitate. Confido nella comprensione, ma anche nell’aiuto, di tutti.
    Quanto al coraggio, consideri che vivo in una delle provincie più laiciste e anticlericali (pardon, oggi si dice: laiche e democratiche) d’Italia e che sono sempre stato una mosca bianca in tutti gli ambienti che ho frequentato (persino l’AC). Un po’ di allenamento, mio malgrado, l’ho fatto. Per il momento, comunque, non vedo grosse avversità…

    14 Settembre, 2011 - 13:33
  58. Marilisa

    @ Gerry

    Scusi, quale “coraggio” c’è nell’esprimere le proprie opinioni? Mi piacerebbe saperlo.

    14 Settembre, 2011 - 13:49
  59. Marco

    Province si scrive senza i, fenomeno!

    14 Settembre, 2011 - 13:49
  60. Marco, c’ero passato su ma….
    visto che do i voto mò faccio pure le correzioni…
    Marco scrive, 11 settembre 2011 @ 21:57
    “retrogada”

    Fenomeno, si scrive “retrogRada”.

    Errare umanum est

    Ps. Figurati che io ho scritto “Giudizzio”

    14 Settembre, 2011 - 14:09
  61. Federico B.

    @Marilisa
    l’esempio dei genitori è calzante. Quando un genitore sbaglia, facciamo memoria del quarto comandamento (onora il padre e la madre), il primo che riguarda il rapporto tra gli uomini, il più importante. Onoriamo chi ci ha dato la vita (terrena o spirituale), anche se ci sembra non meritare rispetto e onore, perchè così facendo onoriamo Dio, nostro Creatore. Se fosse facile o istintivo non sarebbe un comandamento, giusto? Lo stesso vale per la Chiesa e i suoi ministri.

    @Marco
    rispetto la sua libertà, ma le chiedo di voler rispettare la mia di esprimere idee, che nessuno mi ha inculcato, diverse dalle sue. Se si parla di leggi votate dal Parlamento, perchè la sua visione laicista dovrebbe valere più della mia? Mi consenta di partecipare democraticamente alla discussione e di contribuire con le mie idee e i miei valori alla legislazione italiana. E’ un principio laico e democratico, che dovrebbe condividere.
    Consenta ai cattolici di dire la loro, motivare le proprie proposte, richiamare alla coerenza i propri rappresentati politici, nel rispetto delle regole democratiche, senza deformare la realtà (a questo proposito anche i super laici hanno la coscienza sporca!) e mistificare la storia. Attaccare la Chiesa e offendere i cattolici non la faranno sentire più libero; ascoltare senza pregiudizi un’idea che non condivide, forse sì!

    14 Settembre, 2011 - 14:12
  62. Marco

    Taci e colloquia con Lui, Ubi!
    Non produrre le solite flatulenze cerebrali
    che Lo allontanano, Lo stordiscono, Lo disgustano.

    14 Settembre, 2011 - 14:16
  63. Federico B.

    @ Marco
    Non sono un Accademico della Crusca, ma ho sempre saputo che il plurale di provincia fosse indistintamente provincie o province.
    Riporto quanto ho trovato adesso su internet, ma prego Marco di voler verificare anche presso altre fonti:
    “La forma al plurale del termine provincia vorrebbe, per etimologia, la presenza della “i”, quindi provincie, in quanto proveneniente dall’espressione latina provinciae (IPA: /pro’winkiae/). Per molto tempo e fino a tempi recenti[1] l’espressione in uso fu proprio questa e ancora nel 1947 la Costituzione italiana previde l’istituzione delle Provincie[2]. Tuttavia è recente abitudine l’uso di una forma semplice, province, ispirata ad una regola di nuova concezione basata sulla fonetica”.

    14 Settembre, 2011 - 14:18
  64. Marco

    Federico,
    la classe politica che ha votato e varato certe leggi è la stessa che ha votato che Ruby Rubacuori è la nipote di Mubarak.

    Poi, caro megafono dei D’Agostino-Fisichella-Rondoni, stia attento ad idolatrare e sacralizzare i verdetti delle maggioranze di governo perché i numeri ci mettono poco ad invertirsi…

    Lei e quelli come lei non rispettano affatto la libertà.
    Voi non sapete nemmeno cosa sia la libertà dato che lasciate decidere ai preti persino quando e come fare l’amore.

    14 Settembre, 2011 - 14:25
  65. Marco

    http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/P/provincia.shtml

    Tuttavia debbo ammettere che ai tempi in cui è sintonizzata la sua atrofica corteccia cerebrale era in uso esprimersi in cotal maniera ed al plurale provincia scrivevasi provincie imperocché chiedo venia se ho ecceduto in severità.

    14 Settembre, 2011 - 14:35
  66. Federico B.

    @Marco,
    conti pure sul mio perdono. La inviterei tuttavia ad essere meno ostile e pregiudizialmente avverso nei confronti di chi non la pensa come Lei.
    Quando si dialoga, occorre prima di tutto il rispetto reciproco. Non mi offendo se mi chiama “fenomeno”, o se mi rimprovera un presunto errore di grammatica (può anche capitare, non inficia il contenuto espresso nel commento). Mi spiace però essere considerato “megafono” di qualcuno, come se non mi stimasse capace di idee mie. E non mi ritenesse un interlocutore degno di Lei.
    Detto questo, non “idolatro” ne’ “sacralizzo” leggi o maggioranze di governo. Rivendico la libertà di difendere e promuovere idee e valori che condivido, esattamente come fa Lei qui. Non dia etichette politiche prima di conoscere le persone.
    Se vuole parlare di sessualità, non ho problemi. Dato che ha qualche perplessità a riguardo, Le garantisco che l’unica persona che interpello su tempi e modi dell’amore è la mia sposa. E le conclusioni sono sempre state di mio gradimento.
    Non sarà che è Lei a non avere le idee chiare su cosa è la libertà e su cosa dice la Chiesa?

    14 Settembre, 2011 - 15:04
  67. Marco

    Io la sessualità la voglio
    praticare
    e
    non si offenda, la prego,
    non con lei
    ma
    con una donna “giovane e leggiadra”!

    14 Settembre, 2011 - 15:08
  68. Gerry

    Devo, per dovere di cortesia, una risposta a Marilisa, quando dice
    ” @ Gerry
    Scusi, quale “coraggio” c’è nell’esprimere le proprie opinioni? Mi piacerebbe saperlo.”
    Si tratta del coraggio che io non ho avuto – e continuo a non avere – quando sono stato aggredito da un noto epigono dei Lumi e del santo Terrore che tanto si esibisce su questo blog (anche come novello Basilio Puoti, vedo), che arrivò a reiteratamente augurarmi la morte più atroce per mio figlio. Io questo tipo di “discussioni” non sono in grado di sostenerle e non le ho più sostenute.
    Mi inabisso nuovamente, scusandomi se ho rinnovato la memoria di eventi ormai lontani.

    14 Settembre, 2011 - 17:13
  69. Marilisa

    @ Federico B.

    Mi permetto di osservare che disapprovare e riprendere, quando è il caso, non significa affatto “non onorare” e “mancare di rispetto” ai genitori. Chi è nato da certi genitori potrebbe essere più saggio e onesto dei genitori stessi, e sarebbe suo dovere evidenziare le loro mancanze. Una volta era considerato riprovevole esprimere opinioni che contrastassero quelle dei genitori, e spesso fioccavano punizioni. Sbagliatissimo. Oggi è tutto diverso e a volte i figli eccedono, andando fuori strada. Però io ritengo che talora le disapprovazioni siano giuste, anzi obbligate.
    Faccio acuni esempi forse banali. Se suo padre, Federico, fosse un mafioso, lei, essendone a conoscenza, lo approverebbe per un malinteso senso di rispetto e di onore, e si guarderebbe dal contestarlo? O, al contrario, farebbe il suo dovere, seguendo la retta coscienza, mettendolo di fronte alle sue colpevolezze e magari cercando di avviarlo sulla buona strada ( cosa peraltro difficilissima, quasi assurda )?
    Se sapesse che sua madre ha rubato, la onorerebbe-secondo il quarto comandamento- senza rimproverarla?
    Se lei da piccolissimo fosse stato abbandonato in un cassonetto, una volta divenuto adulto davvero riuscirebbe ad onorare una madre che avrebbe voluto sbarazzarsi di lei? Provi a rispondere, ma con sincerità. Perché ho notato che a molte mie domande, lei non ha risposto. Riuscirebbe ad onorare un padre che lo avesse lasciato da piccolo per andarsene da tutt’altra parte dimenticandosi della sua esistenza? Ricordi che, anche se fra i dieci comandamenti– che io preferisco definire “le dieci parole”– non vi è è quello di onorare i figli, tuttavia i genitori hanno dei doveri precisi verso questi ultimi, e ciò viene affermato nel catechismo. Il rispetto deve essere reciproco, nella piccola cerchia familiare e nella grande famiglia umana. In quest’ultima rientra la Chiesa. Comprende ciò che voglio dire?
    Non si accorge che prendere sempre e comunque le difese della Chiesa e dei suoi ministri significa prendere una facile scorciatoia che le permette di deresponsabilizzare se stesso ed anche la Chiesa? Anche io amo la Chiesa e i suoi ministri, ma non a qualunque costo. Amo certamennte Dio, Gesù e seguo il Vangelo, o almeno ci metto tutta la buona volontà, ma al tempo stesso rifletto su ogni parola che mi porge, confrontandola con la vita che mi è dato di vivere. Gesù stesso dice: ” chi ama il padre e la madre più di me non è degno di me…”. Cosa pensa che voglia significare? Non che dovrei necessariamente andare tutti i giorni in chiesa e sospirare con gli occhi al cielo “Gesù…Gesù…”, ma che devo operare il bene per contribuire a realizzare il Regno. E se vedo che alcuni ministri o mio padre o mia madre o chiunque altro con le loro azioni si oppongono, anche senza piena consapevolezza, a questo disegno di Dio, ho il dovere di discostarmene, anche con dispiacere, aderendo alla mia retta coscienza che, non dimentichiamolo, è Trascendenza, ovvero voce di Dio.
    Qualche volta si è costretti a disubbidire.

    14 Settembre, 2011 - 17:21
  70. Marilisa

    @ Gerry

    Mi dispiace molto per lei. Non sono al corrente e non so a chi stia alludendo, ma certamente la persona in questione avrà capito.Trovo ignobile quel che lei, Gerry, ha riferito e ha tutta la mia solidarietà.
    Non si “inabissi”, la prego. Ritorni e partecipi.

    14 Settembre, 2011 - 17:34
  71. Federico B.

    @Gerry,
    alla luce delle sue spiegazioni, ha tutta la mia solidarietà. La invito però di non rinunciare ad esprimere le sue opinioni solo per la maleducazione di qualcuno. Ci ripensi.

    @Marilisa,
    rispondo alle sue domande, anche se mi permetterà di considerarle nel loro insieme. E’ possibile, a volte doveroso, far comprendere un errore ad un fratello che sbaglia: ammonire i peccatori è un’opera di misericordia spirituale. Qualunque peccatore (padre, madre, sacerdote o vescovo) merita questa opera di misericordia da parte nostra, con la dovuta delicatezza e senza sentirsi giudicato. Onorare i genitori, secondo quanto ci insegna il IV Comandamento, e il proprio sposo, secondo le parole delle promesse matrimoniali (prometto … di amarti e onorarti…) ha un significato più ampio di quello che comunemente usiamo. Onorare in questo contesto significa amare con particolare forza, devozione e rispetto. Cercherò di non darle più l’impressione di “prendere sempre e comunque le difese della Chiesa” o di assolvere a priori i suoi membri, tuttavia insisterò ancora sulla necessità di amare la Chiesa senza disobbedire.
    Mi spiace che lei Marilisa si sia sentita “costretta” a disobbedire, ma non posso non pensare che a volte si giustifichi la propria voglia di disobbedire, per non sentirsi troppo in colpa, dicendo che si preferisce obbedire a Cristo piuttosto che alla Chiesa. Il Signore Gesù ha scelto di fondare una chiesa per essere seguito. Non ha detto “ognuno mi segua per conto suo” (ecco il famigerato relativismo!), ma: “Tu sei Pietro … tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli” (Mt 16, 18-20). Non possiamo disobbedire per scrupoli discutibili.
    La letteratura dei “cattolici del dissenso” è piena delle migliori intenzioni e delle più ingegnose giustificazioni, ma in definitiva si tratta della superbia (peccato capitale) di decidere da soli ciò che è bene e ciò che è male (Cfr Genesi). Cerchiamo di resistere a questa pericolosa tentazione diabolica.

    14 Settembre, 2011 - 18:15
  72. Marco

    Ecco Marilisa,
    prima di trovare ignobile… rileggi il post in questione.
    Luigi ha mandato un abbraccio a Cuffaro dopo che, nonostante le preghiere a santa Rosalia, era stato condannato a 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa.
    Tu, Marilisa, sei donna informata e intelligente e quindi non sto nemmeno qui a dirti chi è Cuffaro, dove era stato fatto eleggere per difenderlo dalla galera…
    Unico tra i vari commentatori, io mi ero permesso di dire a Luigi che fosse esagerato abbracciare un simile personaggio ed elogiarlo per aver accettato una sentenza (cosa che fanno centinaia di persone ogni giorno).
    A quel punto Leonardo, Gerry ed un certo debenedetti che magari adesso è morto davvero (RIP) hanno incominciato a dire che chi la pensa come me è giustizialista… addirittura il vero Male (copyright del signor Gerry).
    Schifato da simili ingiurie a me rivolte, ho detto che forse se avessero avuto i loro figli ammazzati per caso da un killer mafioso avrebbero avuto un’altra opinione riguardo i politici che si appoggiano alla mafia per essere eletti.

    Ho già chiesto scusa.

    Vedi, Marilisa, mi fai tenerezza perché pensi che questa gente ascolti le tue parole…
    Forse li stimi più di quanto meritano.
    Io seguo Pertini: a un brigante, un brigante e mezzo.

    14 Settembre, 2011 - 18:25
  73. Clodine

    Gerry, la tua presenza su questo blog, lo sai, è sempre stata apprezzata e gradita. Ricordo quell’episodio nel quale ti sentisti ferito: seguii il dibattito in silenzio e riuscii a percepire la tua indignazione . Tuttavia in quel contesto, se non intesi male, mi parve che il riferimento da te accennato fu esposto a mo’ di esempio, non mi sembrava ci fosse volontà di colpirti personalmente. Eppoi, sai Gerry caro, i criteri che sottendono ai contenuti testuale nei dialoghi virtuali come il nostro, in questo spazio, possono risultare spessissimo fraintendibile mancando la fisicità, l’espressività ,il tono [che fa la differenza in un dialogo] . Per cui, mettiamo una pietra sopra le offese e andiamo avanti, portando ciascuno la propria esperienza di vita,nonché interiore, malgrado i diversi approcci e punti di vista in uno scambio vicendevole e arricchente.

    14 Settembre, 2011 - 18:48
  74. Marilisa

    Il Signore Gesù, Federico, ha scelto di fondare una Chiesa che non tralignasse,come a volte nel corso della storia ha fatto. Se tornasse adesso, temo che andrebbe in collera e forse fustigherebbe, come fece nel Tempio, molti di quelli che ne fanno parte.
    Precisato poi che la mia frase sulla disubbidienza era generica–non riguardante mie vicende personali– e si riferiva a tutte le autorità costituite( compresi i genitori),e non solo alla Chiesa, quando non seguono le regole che esse stesse hanno imposto, suscitando la giusta indignazione degli uomini di buona volontà, ribadisco con determinazione che il dissenso non significa disconoscere l’amore dovuto alla Chiesa; significa disapprovare e, se è il caso, non seguire le sue indicazioni. Ho conosciuto degnissime persone cattoliche che, per niente convinte della giustezza di certe disposizioni date dall’alto clero, non le seguivano (pensi alla questione del sesso).Tant’è che oggi la Chiesa , almeno in parte, ha ascoltato la voce del popolo. Far parte della Chiesa non significa essere “gregge” nel senso più restrittivo del termine. E per favore, non mi parli di “voglia di disobbedire”. Chi ce l’ha questa voglia? Io no di certo. E, mi creda, non faccio parte dei “cattolici del dissenso” perché sono troppo autonoma per inserirmi in un gruppo ben definito. Non parli neanche di “superbia” per voler decidere da soli ciò che è bene e ciò che è male, a meno che lei non veda il bene, come mi sembra di capire, unicamente espresso dai cattolici più tradizionalisti, e magari per partito preso. Non le dice niente il fatto che c’è dissenso, giustificabilissimo, anche fra alti esponenti del clero di grande intelligenza e umiltà?
    Mi vorrebbe spiegare perché con certi papi la Chiesa si apre ad innovazioni significative, mentre con altri si ferma o fa dei passi indietro? Secondo lei i fedeli cosa dovrebbero pensare? Dovrebbero esentarsi dal giudicare e seguire a testa bassa, senza guardare davanti a sé e senza un briciolo di ragionamento, i dettami dell’Istituzione?

    14 Settembre, 2011 - 20:45
  75. Marco

    A quanto detto da Marilisa mi permetto di aggiungere un’altra cosa: che ne è di chi non ha la fortuna di sentire altre campane e di liberarsi da certe nevrosi indotte?

    Ecco forse su questioni intime e delicate come vita, sesso, morte, malattia sarebbe meglio usare una certa prudenza e non farne strumento di propaganda ideologica.

    14 Settembre, 2011 - 20:58
  76. lycopodium

    Ciao Gerry,
    la tua mancanza si sente, eccome se si sente!

    15 Settembre, 2011 - 6:52
  77. Marco

    http://www.avvenire.it/Cultura/Pagine/Germani-scristianizzazione.aspx

    I dati statistici parlano chiaro.
    Peccato però che la conclusione non faccia ben sperare…

    Perché la vita si difende in tanti modi,
    ad es. parlando di come affrontare il problema dell’assistenza agli anziani, degli asili pubblici, dell’educazione, dell’indipendenza dei figli…

    Invece la testimonianza della fede, con ottime intenzioni magari, è il sondino coatto, il divieto alla fecondazione artificiale, le dichiarazioni omofobe di Giovanardi-Buttiglione…
    Mostruosità che uccidono la libertà ed inducono nevrosi e sensi di colpa malsani.

    15 Settembre, 2011 - 8:15
  78. Federico B.

    @Marilisa
    le assicuro che non sono un “cattolico tradizionalista”. Nessun “alto esponente del clero” può predicare disobbedienza e dissenso: qualcuno si assume la responsabilità di porre dubbi o domande, ma nessuno vuole rompere la comunione nella Chiesa. Nei miei interventi volevo sottolineare che l’amore per la Chiesa pone dei limiti alle espressioni di dissenso. Non esistono nemmeno Papi “aperti” o “chiusi”, si tratta spesso di “etichette” politiche che si danno a un pontificato o ad un altro secondo il proprio gusto: è sicura, ad esempio che Giovanni XXIII fosse così “progressista” come vuole una certa vulgata?
    Lei mi chiede di non usare la parola superbia, ma come definire l’atteggiamento di una persona che pensa di insegnare religione al Papa? Come definire chi è convinto che il Signore Gesù “fustigherebbe” papi e cardinali e approverebbe la condotta morale di alcuni “dissenzienti”, ad esempio della Sig.ra Marilisa (niente di personale, uso il suo nome per essere chiaro)?
    Nessuno deve accettare passivamente i “dettami” della Chiesa, ma fidarsi dell’insegnamento dei pastori e della comunione dei vescovi.

    @Marco,
    finora l’unico “nevrotico” che utilizza “questioni intime e delicate come vita, sesso, morte, malattia” per “farne strumento di propaganda ideologica” qui è lei.
    Se lei conoscesse gli insegnamenti e, soprattutto, le opere della Chiesa, saprebbe che è da duemila anni che i cattolici si occupano di educazione e di assistenza a sofferenti e bisognosi. Tutti gli “altri” hanno imparato dai cattolici e dalla Chiesa. Le nuove tecnologie e una visione sempre più materialistica della vita pongono nuove questioni: famiglia, aborto, fecondazione assistita, eutanasia. Per questo si dibatte di questi argomenti più che di altri. Purtroppo la diffusione del relativismo, anche tra cattolici praticanti, rende difficile la testimonianza di una autentica difesa e promozione della vita, in tutti i suoi aspetti. La sua sintonia con Marilisa è significativa.

    15 Settembre, 2011 - 9:35
  79. Marco

    Attualmente ci sono problemi mai affrontati nel passato perché nuovi.
    Ad es. il ribaltamento della piramide demografica e dunque sempre più figli unici che si trovano alle prese con la gestione di più di un familiare gravemente disabile e non auto-sufficiente.
    La sfida epocale rappresentata dall’autonomia femminile e la necessità di conciliare le aspirazioni lavorative e quelle familiari. L’indipendenza femminile inoltre pone in crisi il modello maschile e su questo occorre una riflessione, in primis maschile.
    La legge 194/78 ha ridotto il n° delle IVG e salvaguardato la salute della donna. Solo la responsabilizzazione e l’educazione possono evitare situazioni spiacevoli.
    No all’eutanasia non significa si alla sopravvivenza coatta.

    Bollare come relativista o laicista chi non la pensa come un cardinale di santa romana chiesa è indice di fondamentalismo e rappresenta un reale rischio di lacerazione nella società e nella chiesa.
    La cosa più scioccante è che non portate argomentazioni razionali alle vostre posizioni e addirittura arrivate a dire bugie (sperimentare sulle staminali embrionali è inutile, Eluana fa il bagnetto e la passeggiata, Eluana ha sorriso, Monicelli è stato abbandonato, Welby è depresso…).
    Anche sostenere che tutti hanno imparato dai cattolici è una bugia colossale. Ippocrate, Galeno, la grande tradizione araba? Lo sa che ai tempi di Avicenna nell’attuale Bagdad esisteva un ospedale organizzato in senso moderno con reparti specifici, specializzazioni, medici e non monaci?
    Lo sa che se sono stati fatti progressi in campo scientifico è perché qualcuno è finito sul rogo in nome della libertà di ricerca ed espressione?

    Questo modo di testimoniare Cristo è una delle principali cause di allontanamento dalla Chiesa.

    15 Settembre, 2011 - 9:57
  80. Federico B.

    @Marco,
    le dice niente la Rupe Tarpea? A me sembra che i disabili siano stati guardati con amore fraterno solo con il Cristianesimo. Prima erano solo considerati dei “mostri”, da eliminare il prima possibile. Anche oggi, del resto, non è cambiata molto la situazione.
    Quante donne pensano all’aborto non appena viene ventilata la possibilità di un bambino non “perfetto”?
    Ognuno argomenta come può e come sa fare. Resto convinto però che sia meglio passare da fondamentalista piuttosto che rinunciare a testimoniare i valori per cui credo. Non ho detto bugie, di bugie ne hanno raccontate, e molto grosse, quei laicisti favorevoli al referendum sulla legge 40 e in molte altre occasioni, strumentalizzando la vita per vili scopi politici.
    L’allontanamento dalla Chiesa può avere molte cause, ma non certo la passione per la difesa della vita, l’impegno per salvare Eluana da una morte per fame e sete, la ricerca della volontà di Dio.
    Il suo accanimento da cosa è stato provocato?

    15 Settembre, 2011 - 10:39
  81. Marco

    L’accanimento sul corpo di Eluana?
    Non lo so. Non mi sembra ci sia stato accanimento. La decisione di sospendere è controversa, proprio per questo c’è bisogno di una legge sul testamento biologico.

    15 Settembre, 2011 - 10:44
  82. Gerry

    @ Clodine
    cara Clodine, le parole sono pietre e quelle dell’ormai lontano gennaio lo furono, di estrema e radicale durezza e di fisica concretezza (“Te lo auguro di cuore che te ne mitraglino uno: il più piccolo e per sbaglio, caro Gerry. Vedere i brandelli della sua carne perforata e bruciacchiata, il sangue tingere l’asfalto, sentirne l’odore”).
    Solo a mo’ di esempio? Non mi pare, come non mi pare che abbia mai chiesto scusa, come adesso afferma (” Ho già chiesto scusa.” ). Non mi risulta, per tabulas ho trovato solo l’orgogliosa affermazione di non pentirsi di nulla (“Siccome considero molto importante il tema trattato dal post per un po’ sono stato paziente, poi ho scelto di offendere profondamente queste persone. Secondo me lo meritano, non mi pento e non ritiro quanto affermato.- 27 gennaio 2011 h. 21,29).
    Non si tratta di aver carità, la mia è una vera pregiudiziale, quella di avere o meno uno spazio riconosciuto e soprattutto delimitato in cui discutere. Limiti, insomma.
    Devo confessarti che attualmente avrei qualche difficoltà a seguire con maggior impegno il blog di Luigi dato che (a parte il lavoro, la famiglia e la madre molto anziana) insieme a mia moglie ho accettato un impegno piuttosto gravoso nel movimento di cui facciamo parte. Credo che, alla fine, ci sia sempre una ragione per tutto. Ti abbraccio.

    15 Settembre, 2011 - 11:02
  83. Marco

    Oh…
    sono quasi commosso…
    Addio Gerry.
    🙁

    15 Settembre, 2011 - 11:13
  84. Marilisa

    Senta, Federico B., lei per certi versi mi richiama Gioab; interpreta a modo suo le parole di altri e a questo punto diventa irritante. Se lei non è un cattolico tradizionalista, gli assomiglia proprio molto, e io non ho detto affatto che qualche alto esponente del clero “vuole rompere la comunione della Chiesa”. Non vale la pena stare a spiegare ulteriormente.
    Le etichette “politiche” le lasci appiccicate dove stanno, in questo ambito non hanno alcun senso.
    Giovanni XXIII forse non era un progressista, ma è indubbio che il Concilio Vaticano II ha dato una svolta decisiva e salutare alla Chiesa, ha immesso aria nuova e benefica.
    Nessuno vuole insegnare religione al Papa e se lei ha letto questo nelle mie parole, le assicuro che ha letto molto male. Definisca come vuole chi pensa che la Chiesa, ovvero alcuni alti esponenti di essa, dovrebbero essere più aperti alla vita piuttosto che esserne avulsi, come spesso dimostrano di essere.
    Gesù Cristo camminava insieme ai suoi discepoli, non rimaneva distante da loro.

    “La sua sintonia con Marilisa è significativa”. In che senso, scusi? Il tono dispregiativo di questa frase ha dell’offensivo. Sia più cauto nell’esprimersi, per favore. Io non sono perfettamente in linea col pensiero di Marco ( di cui peraltro rispetto le idee), se permette. Vede che non ha capito un bel nulla? Anche lei si lascia guidare dai preconcetti. Questa è la colpevolezza di chi ha il paraocchi e non ha argomenti sufficienti da contrapporre a chi la pensa diversamente. Ci si aggrappa a frasi fatte, trite e ritrite, che tutti conosciamo, e ci si arrampica sugli specchi.
    Lei–mi creda–non è per niente convincente.

    15 Settembre, 2011 - 11:34
  85. Leonardo

    Son passato per vedere che aria tirava (bassa bassa, mi sembra) e direi che il messaggio più interessante che ho trovato è questo:

    «Io la sessualità la voglio
    praticare
    e
    non si offenda, la prego,
    non con lei
    ma
    con una donna “giovane e leggiadra”!».

    Bravo Marcolino! Per una volta sei arrivato al punto: “voglio praticare” (che implica “ma purtroppo non pratico”).

    15 Settembre, 2011 - 12:36
  86. Marco

    Tu invece, Leonardo…
    Con la dentiera o senza,
    ci dai dentro come un toro,
    immagino.

    15 Settembre, 2011 - 13:12
  87. Federico B.

    @Marilisa,
    ho usato la parola sintonia, perchè un paio di commenti di Marco riprendevano i suoi. Tutti qui. Non c’era nessun tono dispregiativo. Non se la prenda.
    E’ chiaro che la pensiamo in modo diverso, io non pretendo di convincere lei e lei non pretenda di convincere me.

    Sono convinto che un confronto franco e il dialogo tra persone che vivono il cattolicesimo in modo apparentemente diverso possa aiutare la Chiesa ad essere sempre più aderente al Vangelo. Cerchiamo di lasciare da parte le recriminazioni e di avere uno spirito costruttivo di ricerca della Verità.

    15 Settembre, 2011 - 14:09
  88. Clodine

    Marco, non so come sia tu esteticamente, ma ti garantisco che Leonardo è un uomo bellissimo…come ce ne sono pochi !!

    15 Settembre, 2011 - 16:34
  89. Clodine

    Un saluto e un abbraccio a Gerry che continuo a stimare.

    15 Settembre, 2011 - 16:38

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