Quando i deboli hanno la stessa speranza dei forti – 7

Il desiderio del potere è la legge del Nemico. La combatte efficacemente solo chi ha la forza di rinunciare al potere, che in definitiva è il potere sulle coscienze e le volontà. In questa impresa suprema della rinuncia al potere di fare il male – cioè della rinuncia all’Anello che tutto comanda – i deboli hanno le stesse possibilità dei forti: perché magari dispongono di risorse più limitate, ma sono esposti a minori tentazioni e sono meno distratti da grandi scommesse. La questione è nodale ed è trattata nel capitolo IL CONSIGLIO DI ELROND della COMPAGNIA DELL’ANELLO, che è il primo volume della trilogia di Tolkien della quale mi sto occupando. Ecco due passi che si trovano alle pp. 339 e 340 dell’edizione già citata: “Egli [il Nemico] è molto saggio e soppesa ogni cosa con estrema accuratezza sulla bilancia della sua malvagità. Ma l’unica misura che conosce è il desiderio di potere, ed egli giudica tutti i cuori alla stessa stregua. La sua mente non accetterebbe mai il pensiero che qualcuno possa rifiutare il tanto bramato potere, o che, possedendo l’Anello, voglia distruggerlo”. Dunque il Nemico pur tanto potente può essere ingannato e battuto da chi sappia rinunciare alla tentazione del potere: “Né la forza né la saggezza ci condurrebbero lontano. Questo è un cammino che i deboli possono intraprendere con la medesima speranza dei forti. Tale è il corso degli eventi che muovono le ruote del mondo, che sono spesso le piccole mani ad agire per necessità, mentre gli occhi dei grandi sono rivolti altrove”.

35 Comments

  1. Luigi Accattoli

    [Segue dal post] Un Hobbit dunque può quanto un Uomo. Fuori di metafora: di fronte alla prova decisiva che è quella della morte siamo tutti uguali. Obesi e asceti. Provinciali o poliglotti. Saggi e ridanciani.

    1 Agosto, 2009 - 16:53
  2. Luigi Accattoli

    [Segue dal primo commento] Quando si tratta di salvare la vita perdendola, il traduttore di Isaia vale quanto il coltivatore di insalate. Il traduttore di Isaia tutto concentrato sul greco e sull’ebraico è nella stessa condizione del coltivatore di insalate che pettegola interminatamente con il vicino interrompendosi ogni tanto per mangiare e per dormire.

    1 Agosto, 2009 - 16:54
  3. Luigi Accattoli

    [Segue dal secondo commento] E’ anzi probabile che il coltivatore di insalate avverta quanto sta capitando prima del traduttore. Gli sarà più facile dire “ci siamo” mentre l’altro indugerà a interrogarsi su quella parola che il profeta pronuncia una sola volta – vero apax della disperazione – e che i Settanta intesero diversamente dai Masoreti.

    1 Agosto, 2009 - 16:54
  4. Luigi Accattoli

    [Segue dal terzo commento] Il traduttore di Isaia attribuisce la massima importanza alle variazioni tra i Settanta e i Masoreti. Il coltivatore di insalate fa lo stesso con la scarola e la cappuccina.

    1 Agosto, 2009 - 17:04
  5. paula

    Io mi sento più coltivatrice di insalate che traduttrice di Isaia, ma non perché spettegolo, solo perché non ho le capacità di fare collegamenti veramente colti, ma sento la profondità delle cose e in questo senso sono completamente d’accordo con l’affermazione che i deboli hanno le stesse possibilità dei forti.
    Il coltivatore di insalate non perdendo il contatto con la terra da cui tutti noi veniamo riesce a essere veramente filosofo e se ha il cuore puro non disprezzerà chi legge tutto il giorno e gli offrirà con gioia un bel piatto d’insalata preparata con cura.

    2 Agosto, 2009 - 7:32
  6. fiorenza

    L’importante è, però, che il coltivatore di insalate non occupi con le insalate tutto lo spazio . Così almeno pensava san Francesco, l’esempio massimo che io conosca di rinuncia al potere:
    “Diceva al frate incaricato dell’orto di non coltivare erbaggi commestibili in tutto il terrreno, ma di lasciare uno spiazzo libero di produrre erbe verdeggianti che, alla stagione propizia, producessero i fratelli fiori. Consigliava all’ortolano di adattare a giardino una parte dell’orto, dove seminare e trapiantare ogni sorta di erbe odorose e di piante che producono bei fiori affinché nel tempo della fioritura invitino tutti quelli che le guardano a lodare Dio” (Leggenda Perugina, 51).

    2 Agosto, 2009 - 10:13
  7. fiorenza

    Ancora san Francesco ( a proposito delle “piccole mani”):
    ” Ed io lavoravo con le mie mani e voglio lavorare” (Testamento, in Fonti Francescane 119)
    Ma, soprattutto:
    “Ed eravamo illetterati e soggetti a tutti” (ib. 118)
    Quest’ultima frase, però, è più chiara (e commovente) nell’originale: “Et eramus idiotae et subditi omnibus”.

    2 Agosto, 2009 - 10:26
  8. marta09

    Pare un post dedicato a me come consolazione … Pare …
    Perchè di consolazione non ce n’è proprio, al contrario, il dolore brucia di più.
    E’ sempre molto bella la letteratura e la filosofia, sono sempre molto fashion queste massime che “spaccano il mondo” … Forse spaccheranno il mondo del “potere” di altri, quello che vedo io, no!!!
    Quello che subisco io in questo periodo (insieme ad un bel po’ di migliaia di persone) è il mondo spietato del potere che tutto può ed a cui nulla davvero è impossibile visto che anche lo Spirito Santo invocato giorno e notte si è fermato davanti al potere assoluto che sovrasta – pare – anche la potenza di Dio.

    No, non è vero che i “deboli” (quelli senza potere e quelli che hanno rinunciato al potere) hanno le stesse chance dei forti/prepotenti/potenti. Non è per nulla vero, visto che i potenti riescono a sconvolgere l’ordine della logica, riescono sempre a fare quello che avevano nel cuore, riescono sempre a piegare i buoni sotto ricatti morali. Le opere del male riescono sempre e sempre e sempre … questi sono fatti, non pagine di libro. La vita di tutti i giorni è questa e riuscire a porsi sempre dalla parte del “non mi interessa nessun potere” significa soffrire e tanto anche, significa combattere ben sapendo che si perderà, significa sperare ben sapendoo che si verrà delusi.

    Non ci credo più. non credo più in niente e non credo nella purezza di cuore … che vale è sempre e solo il sé stesso, il riuscire a stare fuori della mischia, il cercare di non esporsi troppo … Non credo più a nulla.

    Ovviamente io non posso “stare fuori dalla mischia” e prendo posizione proprio oggi che la domenica della non-ipocrisia, della verità delle intenzioni e della carità di parola … 3 virtù troppo parlate, ma perfettamente sconosciute.
    Prendo posizioni perchè non ho nulla da perdere e nulla da difendere … solo la mia faccia, solo la faccia di “brava persona che si adegua” che non potrò mai essere … Ah … e quel “potere” l’ho appena buttato alle ortiche, era il potere più doloroso: quello di tacere ed acconsentire su una cosa sbagliata a persone amiche.

    Non chiedo scusa per i miei toni amarissimi … perchè credo non avrò nessun altro tono per un bel po’ … e se dovesse succedere sarà solo per Grazia.

    2 Agosto, 2009 - 15:30
  9. Luigi Accattoli

    A Marta che una volta disse di chiamarsi Lidia. Nel suo gorno amaro. Che cade alla viglia di “Santa Lidia discepola di San Paolo”. Che aveva un bel carattere: “Restammo a Filippi alcuni giorni; il sabato uscimmo fuori della porta lungo il fiume, dove ritenevamo che si facesse la preghiera, e sedutici rivolgevamo la parola alle donne colà riunite. C’era ad ascoltare anche una donna di nome Lidia, commerciante di porpora, della città di Tiàtira, una credente in Dio, e il Signore le aprì il cuore per aderire alle parole di Paolo. Dopo esser stata battezzata insieme alla sua famiglia, ci invitò: “Se avete giudicato ch’io sia fedele al Signore, venite ad abitare nella mia casa”. E ci costrinse ad accettare“. Atti 16, 12-15.

    2 Agosto, 2009 - 16:23
  10. Luigi Accattoli

    Cara Marta il rimando agli Atti 16 del commento precedente era dedicato a te come consolazione.

    2 Agosto, 2009 - 16:27
  11. marta09

    Grazie Luigi!
    La vera consolazione sono i fatti, la vera consolazione sarà la giustizia, la vera consolazione sarà il poter riconoscere la Chiesa, la vera consolazione sarà trovare qualcuno che fa dell fiducia accordata un’arma per uccidere e disperdere, la vera consolazione ci sarà quando non vedrò più lo sfruttamento della Fede e del Credo, la vera consolazione verrà da Dio se me l’accorda.
    Un’ingiustizia su sé stessi si tollera male, un’ingiustizia su una persona amica si tollera peggio, ma è insopportabile quando l’ingiustizia investe migliaia di persone e quando l’ingiustizia si para e ripara davanti al sacro.

    Non posso più credere perchè facendolo crederei a quella chiesa (popolo di potere in qualsiasi “veste”) che ha crocifisso il Figlio di Dio. Non posso e non voglio e non lascio passare nulla.

    E che non mi si venga a dire “consolati e rasserenati in Dio” perchè ora sto sperimentando quell’altra beatitudine: beati coloro che hanno fame e sete di giustizia.

    Fame e sete che divorano, fame e sete di altri che l’Eucarestia di oggi mi ha fatto sentire ancora più acutamente. Nuoto nel dolore di chi è impotente, ma che tutto gioca … perchè da quell’Eucarestia era chiaro il messaggio: “anch’io ero impotente e difatti mi hanno crocifisso” … dolore che ha ribattuto “ma almeno tu qualcuno l’hai salvato con i tuoi miracoli, qualcuno hai sollevato … io non posso fare nulla di nulla solo piangere i torti sul popolo di Dio …
    Ma come Chiesa non contiamo proprio nulla anche per Dio visto che nega il Suo aiuto che non è personale, ma è solo per un popolo?

    Ma se Dio tace, io parlo … non posso più tacere e credo che solo il Papa – forse – potrebbe capirmi e forse aiutare … ma anche il mio parlare è di una che non sa farlo bene … quindi davvero nessun potere e nessuna tutela su me stessa.

    Grazie Luigi …. ma perchè a me non è concessa una fede intimistica?

    2 Agosto, 2009 - 17:09
  12. FABRICIANUS

    Un caro saluto a Marta09.
    Condivido alcuni punti della tua “rabbia”.

    Ti dedico queste parole di Maria: “Ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili”.
    Sì, tornerà, Egli tornerà…e Giustizia trionferà.

    Ciao a tutti.

    F.

    2 Agosto, 2009 - 22:35
  13. FABRICIANUS

    Intervista a Mons. Giancarlo Maria Bregantini, molto, molto interessante.
    Riprende il tema dei forti e dei deboli. E richiama alcune “rabbie” espresse da Marta09.

    http://www.ilnostrotempo.it/drupal/?q=node/2166

    2 Agosto, 2009 - 23:07
  14. FABRICIANUS

    Più che dei “forti” volevo scrivere dei “potenti”. Sorry.

    2 Agosto, 2009 - 23:13
  15. marta09

    (saltate pure questo commento è troppo lungo e forse non pertinente)
    Caro Fabricianus,
    sei della mia stessa città, bazzichi (penso) gli ambienti ecclesiali (tipo parrocchie) e quindi – in qualche modo – saprai i fatti.
    La mia non è quel tipo di rabbia distruttiva e non è neppure un tono impositivo … magari!!!! E’ solo il dolore dell’impotenza davanti ad un potente e – peggio ancora – davanti a chi pare non sia un potente perchè non ha titoli per esserlo, ma che gioca le carte di quel potere che si insinua, che è falso, che tradisce, che inganna, che naviga sott’acqua … il potere e potente più temibile della terra perchè – agli occhi di tutti – è un poveraccio come tutti gli altri.
    Ed è da questo/i potenti che arriva tutto il mio dolore per la sofferenza che stanno infliggendo alla Chiesa (perchè anche le parrocchie sono Chiesa), per il condurre persone a non credere come dovrebbero e perchè davvero rubano il Vangelo alla gente e lo rendono non credibile.
    Lo so che è un atteggiamento che provoca un “sono altre le sofferenze, sono altri i problemi”, lo so che nessuno “se la caccia come me” e so anche che potrei essere presa o per esagerata o per “fuori di testa” … ma io sto male lo stesso perchè ho occhi ed ho cuore, perchè vedo e perchè – e non so per quale straordinaria condanna – dove c’è falsità ai danni di altri immancabilmente io mi ritrovo in mezzo senza volerlo con la fantastica funzione di “strappare la maschera” all’infannatore di turno.
    Non è una cosa che fa piacere e lascia basita anche me, ma così è e così rimane. Non pretendo di essere capita perchè è assurdo succeda, ma posso garantire che ogni “affare di Chiesa” piccolo o grande che sia è “affare mio”. Ed ho sempre mal tollerato quell’invito a “lascia perdere e prega”, “lascia fare e prega” … “affida tutto a Dio” ecc. ecc. … La preghiera c’è eccome, ma è la stessa preghiera che spinge ad agire in prima persona per la parte che compete agli uomini … è la preghiera che induce a convertirsi al bene proponendolo e non solo pregandolo … è la preghiera che dice di non accettare supinamente tutto … ed è sempre la preghiera a fare urlare di dolore per la perdita di quella Fede potente di Dio che pone sempre il vangelo davanti a tutto e confronta tutto con il Vangelo. Non urlo, non sbraito, non sbatto le porte, non offendo, ma semplicemente “dico” le cose come stanno con nomi e numeri, chiedo conto delle ragioni e della logica di certe scelte a discapito di tantissime persone … e lo dico sorridendo a chi mi sta sogghignando in faccia. I toni “inferociti” che uso scrivendo sono il dolore puro che ho anche nella preghiera a Dio.
    Ma ribadisco che non credo più ad una sola parola dei preti …
    Credo La Chiesa e non nella Chiesa … ed i preti sono solo dei cristiani a cui è stata data una responsabilità in più e non hanno ancora capito che di potere ne hanno tantissimo, infinito, immenso … ma non è quel potere che pensano loro. Il loro potere, proprio perchè rimandano a vista a Dio, è quello di riuscire a NON far credere e a far dubitare di Dio e di tutti; il loro potere è davvero quello di portare a Dio o portare lontano da Dio.
    E su questo non ci piove, su questo batto e ribatto … senza contare che davvero sono il confine ultimo tra speranza e disperazione … sono davvero “presenza di Dio” in mezzo a noi secondo i mezzi del tutto umani di comunicazione …. detto in modo “classico” sono “alter Christus” … ecco perchè mi scaglio decisa ma con un sorriso in quanti insultano questo loro straordinario e potere … ed anche a loro chiedo conto delle loro azioni secondo gli effetti che hanno generato.
    Scusate la lungaggine … ma il potere dell’anello l’ho rifiutato anni fa rifiutando di “essere pagata” (i pagamenti avvengono anche senza moneta sonante) per accettare tutto e ho detto NO GRAZIE!!!

    3 Agosto, 2009 - 7:48
  16. fiorenza

    Ancora dal Testamento di san Francesco:
    ” E se io avessi tanta sapienza, quanta ne ebbe Salomone, e mi incontrassi in sacerdoti poverelli di questo mondo, nelle parrocchie dove abitano, non voglio predicare contro la loro volontà.
    E questi e tutti gli altri voglio temere, amare e onorare come miei signori, e non voglio in loro considerare il peccato, poiché in essi io vedo il Figlio di Dio e sono miei signori. E facccio questo perché, dell’altissimo Figlio di Dio nient’altro io vedo corporalmente, in questo mondo, se non il santissimo corpo e il sangue suo che essi soli consacrano ed essi soli amministrano agli altri.”

    3 Agosto, 2009 - 10:26
  17. Leonardo

    Forse sarò io più svagato del solito, ma non ho mica capito con chi ce l’ha Marta09.

    3 Agosto, 2009 - 11:28
  18. marta09

    ma con i potenti no? Quelli della Chiesa, quelli del mondo, quelli di tutti i tempi …
    Anzi con gli stra-potenti …

    3 Agosto, 2009 - 11:32
  19. marta09

    Fiorenza, mi inchino a San Francesco, ma che sarebbe successo se anche Santa Caterina da Siena avesse ragionato così?
    Ogni santità ha una sua caratteristica per il momento in cui si vive e tutto è mirato alla costruzione della Chiesa.
    Se San Paolo si fosse fermato e non avesse proseguito la sua strada di andare a predicare ai pagani, cosa sarebbe successo?

    La mitezza ha a che fare con il “modo” di dire non sul “non dire” ed adeguarsi … Così io leggo nel Vangelo, così mi hanno insegnato e soprattutto mi hanno sempre indicato “gli oppressi” come coloro di cui curarsi ed a cui andare … anche se non si ha nulla tra le mani.

    Ma non a tutti viene chiesta la stessa cosa … ognuno ha una sua funzione nella Chiesa e vorrei tanto avere la stessa funzione di san Francesco e Santa Chiara o Santa Monica ecc. ecc. … santi così … Lo vorrei tanto davvero.

    3 Agosto, 2009 - 11:42
  20. vorrei essere sia coltivatore di insalate che traduttore di Isaia.

    E mi sovviene Jean Guitton: « Sono cattolico perché voglio tutto »

    3 Agosto, 2009 - 12:13
  21. Leonardo

    Insomma, ce l’ha un po’ con tutti, così … genericamente. Ce l’ha e basta.

    3 Agosto, 2009 - 12:24
  22. fiorenza

    Cara Marta09, ma se, invece di volere tanto – e dispiacerti di non avere- “la stessa funzione di san Francesco e santa Chiara o santa Monica”, o di fantasticare sulle grandi imprese di santa Caterina da Siena, tu ti volgessi con simpatia alla semplicità della meravigliosa santa Lidia, non sarebbe una bellissima cosa per te e per tutti? Se, per esempio, tu invitassi, non dico ad abitare da te ma, almeno, a pranzo -in pace e bene- questi “stra-potenti”, non saresti più felice (cioè più santa)? E non faresti più felici anche loro?
    Buon onomastico, con molto affetto.

    3 Agosto, 2009 - 12:35
  23. Nino

    Tratto da un passo della lettera di don Farinella al card. Bagnasco.
    http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-10/lettera-farinella/lettera-farinella.html

    “……….Questa espressione vuota vi permette di non nominare individualmente alcuno e di salvare la capra della morale generica (cioè l’immoralità) e i cavoli degli interessi cospicui in cui siete coinvolti: nella stessa intervista lei ha avanzato la richiesta di maggiori finanziamenti per le scuole private, ponendo da sé in relazione i due fatti. E’ forse un avvertimento che se non arrivano i finanziamenti, voi siete già pronti a scaricare il governo e l’attuale maggioranza che sta in piedi in forza del voto dei cattolici atei? Molti cominciano a lasciare la Chiesa e a devolvere l’8xmille ad altre confessioni religiose: lei sicuramente sa che le offerte alla Chiesa cattolica continuano a diminuire; deve, però, sapere che è una conseguenza diretta dell’inesistente magistero della Cei che ha mutato la profezia in diplomazia e la verità in servilismo. “

    PS X Leonardo e per coloro che mi considerano troppo politicizzato.

    Quanto scriveva 31 maggio scorso al suo cardinale don Farinella non fa testo.
    Si sa il sacerdote è inattendibile e inaffidabile.
    Altri che esprimono due mesi dopo la stessa opinione sono invece attendibili e affidabili.

    E’ anche noto che la difesa di don Diana dalle infamanti posizioni di membri “autorevoli” del Parlamento, anzi, parlamento; spetti a un confratello, certo don Roberto Saviano, anche lui inattendibile e inaffidabile, piuttosto che all’ex generale di corpo d’armata in quiescenza, nonché presidente della CEI, e vice premier in pectore che giustamente redarguisce la sua maggioranza e, sulla Ru486 dichiara: “Così si afferma il diritto del più forte”. “la parte del governo che non si è impegnata” abbastanza”.
    Lui dal canto suo ha già provveduto con un decreto motu proprio : chi la prescrive è automaticamente scomunicato. Mentre per la delegittimazione infamante di un sacerdote assassinato dalla camorra, giustamente soprassiede preferendo recuperare la Pecorella smarrita.
    Un vero Pastore, sic.
    Bella prova eminem.

    3 Agosto, 2009 - 13:37
  24. marta09

    Vabbé … va bene così … Ho già occupato troppo spazio e ognuno viva il suo spazio nella Chiesa e nel mondo come può … Su Santa Caterina non “fantastico” … figurarsi!!!
    Ah … e per tornare all’ “anello” … ognuno si comporti come può … ma sui fatti e non sulle sole parole.
    Questo è quanto ho scelto per me: apro la bocca solo quando sono “dentro” ad una situazione e non “fuori” come spettatrice non coinvolta.
    Scusate tutti il monopolizzare di uno spazio “pubblico” e grazie a Luigi per la pazienza.

    3 Agosto, 2009 - 14:10
  25. Nino

    Appena uscito (3 agosto 2009)

    Ma l’intervento più significativo è sull’Irish Times, che propone ai lettori della cattolica Irlanda dubbi molto severi sulla condotta della Chiesa italiana davanti allo scandalo. La gerarchia ecclesiale “quando è il caso, fa interventi spettacolari”, stavolta invece i vescovi “sembrano riluttanti a commentare”.

    Le eccezioni sono affidate a voci coraggiose, come la lettera di don Angelo Gornati pubblicata sull'”Avvenire”, sottolinea il corrispondente del quotidiano di Dublino. E conclude raccontando che la Chiesa è stata molto decisa a intervenire nella politica italiana quando ha affrontato il caso di Eluana Englaro. “Allora parlare in difesa dei valori cristiani non sembrava difficile, né alla gerarchia, né allo stesso Papa. O no?”

    Leonardo lo so, lo so, certamente l’articolo l’ha pagato don Farinella.

    3 Agosto, 2009 - 15:12
  26. Saluto con gioia il ritorno delle “voci”
    nel coro di del Condominio di Luigi

    3 Agosto, 2009 - 15:59
  27. Leonardo

    Non ci si può fare niente: siamo di due parrocchie diverse, e quel che a me pare evidente (ad es. la gravità incommensurabilmente maggiore della RU486 rispetto alle puttanate di Berlusconi) rimane oscuro a voialtri, mentre, dal canto mio, i personaggi che per voi sono tanto autorevoli (ad es. Farinella) non posso che vederli come delle macchiette.

    3 Agosto, 2009 - 16:01
  28. Leonardo

    A proposito di due parrocchie: forse ci ridurremo come gli anglicani?

    Dall’ultimo pezzo di Magister:
    «Per trattenere i dissidenti, nella cattedrale anglicana di Blackburn nel Lancashire – nella quale vi sono canonici di entrambi i sessi – qualche mese fa hanno escogitato una strana soluzione, nella messa domenicale delle 10.30.

    Alla comunione si fanno due file: da un lato chi accetta l’ostia consacrata dalla reverenda Sue Penfold, dall’altro lato chi l’accetta solo se consacrata dal reverendo Andrew Hindley.»

    Molto divertente.
    (si fa per non piangere)

    3 Agosto, 2009 - 16:07
  29. Nino

    Non ho capito se ci fai o ci sei.

    Confronti la gravità incommensurabile della Ru 486, un metodo incruento e non invasivo per la donna, che comunque ha deciso di avvalersi di una legge dello stato che permette l’aborto, a certe condizioni e con protocolli specifici; a quelle che definisci le “puttanate” del caimano.
    Di grazia qual è il senso?

    Dopodichè tutti coloro che in Italia e nel mondo, cattolici e non, valutano in modo assai critico il comportamento del caimano suddetto e la chiesetta di questi tempi, sono poveri dementi, o bene che vada appartengono ad altra parrocchia.

    Concordo solo in parte con la tua affermazione di appartenenza, nel senso che non si tratta di due parrocchie diverse ma di due Chiese, caro il mio.

    3 Agosto, 2009 - 17:24
  30. E se si riprendesse da Tolkien e dai messaggi che promanano?

    Comunque il dono delle lingue vi è da sempre… è non è necessario capirsi,
    si parla semplicemente in lingue diverse e ci si può continuare a non capire.

    Il mondo va avanti così da migliaia di anni…

    Spero che il 5 agosto sia una giornata ventilata e magari piovigginosa,
    gli effluvi dei corpi nella calura non si sopportano in basilica.
    Vorrei veramente la neve.

    3 Agosto, 2009 - 18:11
  31. fiorenza

    Ma che volevi dire, Matteo, con quel “ritorno delle ‘voci’ nel coro del condominio”? Parlavi di quello che io chiamo “dissonanze”?

    3 Agosto, 2009 - 19:15
  32. fiorenza

    Dice, Marta09: “su santa Caterina non ‘fantastico’. Figurarsi!”
    Ma sì che fantastichi, Marta-Lidia, quando ritieni che, sulla questione che a te preme -quella dei preti-, lei non “avesse ragionato” esattamente come san Francesco.

    3 Agosto, 2009 - 19:23
  33. fiorenza

    Un’altra cosa, Marta09: mi sono lasciata ingannare dal tuo nickname. O, meglio, dall’idea che tu l’avessi scelto riconoscendoti nella convivialità della donna che accoglieva Gesù nella sua casa. Così simile, per questo tratto, a Lidia. Perciò ti ho detto quello che ti ho detto. Che voleva essere anche un “torna in te stessa”. Capisco, dalla tua reazione, che da “fuori”, certo, da “spettatrice”, mi sono sbagliata. Sorry.

    3 Agosto, 2009 - 19:34
  34. marta09

    Tranquilla Fiorenza … a volte si sbaglia perchè quanto si legge o è soggetto alla pura e semplice parola oppure si capisce quello che si vuole capire … la via di mezzo è sempre difficile trovarla.
    Ma la cosa bella che ti riguarda è che sei riuscita ad immaginarti il motivo della mia reazione … e questo è davvero raro.

    Per il resto, come ho detto in precedenza, davvero mi tengo il mio dolore (con tanta preghiera) e se l’ho manifestato in questo post è stato perchè era pertinente con l’argomento. In definitiva, gira che ti rigira, sempre di potere si tratta.
    L’ho fatto anche in un altro blog ed inutile dirlo le risposte sono state più o meno le stesse, forse molto più ecclesiali, un po’ più realistiche.

    Purtroppo non riesco a ritrattare … ma non pretendo ragioni di nessun genere…. Ho detto solamente quello che sto vivendo … se poi sbaglio cercherò di capirlo, ma credo sia lecito chiedere il perchè di scelte logicamente incomprensibili.

    I preti non sono il mio argomento preferito, non è nemmeno un problema a dire il vero, ma i problemi che provocano preti o cristiani in genere quello sì che provoca in me una reazione.

    E … grazie Fiorenza …

    3 Agosto, 2009 - 19:59
  35. lycopodium

    Si parlava di RU 486. Noto che i caimani peccano spesso e volentieri contro il VI, VII,VIII, IX e X comandamento ed è cosa buona e giusta disapprovarli. Ma, nel caso di quel farmaco, c’è anche il V comandamento in gioco … quale segno di contraddizione per molti. In merito mi piace segnalare questa riflessione
    http://querculanus.blogspot.com/2009/08/peccati-che-gridano-vendetta-al.html

    P.S. A scanso di equivoci, il discorso può essere esteso ai tanti casi di procurata morte apparentemente indolore di esseri già nati.

    5 Agosto, 2009 - 15:41

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