Sarà breve anche il Conclave che si apre domani

Otto Conclavi in cent’anni, per otto Papi che hanno “regnato” mediamente per quasi 13 anni. Rispetto a quelli dei secoli precedenti si è trattato di Conclavi veloci e senza le interferenze politiche che si erano avute fino a quello del 1903 che vide il veto dell’Austria sul cardinale Rampolla. Il più rapido è quello che elegge Pio XII nel 1939 con tre scrutini, il più lungo è quello che nel 1922 aveva eletto Pio XI con 14 scrutini. Nell’insieme inducono a prevedere breve anche il Conclave che si apre domani. – E’ l’avvio di un’intera pagina del “Corriere della Sera” di oggi nella quale narro in breve gli otto conclavi degli ultimi cent’anni: Il secolo degli otto Conclavi brevi.

42 Comments

  1. Un fantastico “bignami” dei Conclavi, Luigi,
    ne avevo bisogno.

    Divertente, il pensarmi Siri papabile a vita….

    … Sicuramente colpa dei comunisti, modernisti, ….

    11 Marzo, 2013 - 20:11
  2. Pietro Toscanini

    ” Il termine serendipità è un neologismo indicante la sensazione che si prova quando si scopre una cosa non cercata e imprevista mentre se ne sta cercando un’altra.

    Il termine deriva da Serendip, l’antico nome persiano dello Sri Lanka. Il termine fu coniato dallo scrittore Horace Walpole che lo usò in una lettera scritta il 28 gennaio 1754 a Horace Mann, un suo amico inglese che viveva a Firenze. Horace Walpole fu ispirato dalla lettura della fiaba persiana “Tre prìncipi di Serendippo” di Cristoforo Armeno nel cui racconto i tre protagonisti trovano sul loro cammino una serie di indizi, che li salvano in più di un’occasione. La storia descrive le scoperte dei tre prìncipi come intuizioni dovute sì al caso, ma anche allo spirito acuto e alla loro capacità di osservazione:

    « È stato una volta che lessi una favoletta dal titolo “I tre prìncipi di Serendippo”. Quando le loro altezze viaggiavano, continuavano a fare scoperte, per accidente e per sagacia, di cose di cui non erano in cerca: per esempio, uno di loro scoprì che un cammello cieco dall’occhio destro era passato da poco per la stessa strada, dato che l’erba era stata mangiata solo sul lato sinistro, dove appariva ridotta peggio che sul destro – ora capisce la serendipità? Uno dei più ragguardevoli esempi di questa casuale sagacia (lei deve infatti notare che nessuna scoperta di cosa che si stia cercando può ricadere sotto tale descrizione) è stato quello del mio Lord Shaftesbury, il quale, capitato a pranzo dal Lord Chancellor Clarendon, si accorse del matrimonio del duca di York e di Mrs. Hyde, dal rispetto con cui la madre di quest’ultima trattava la figlia a tavola. »
    (W. S. Lewis)

    Oltre ad essere indicata come sensazione, la serendipità indica anche il tipico elemento della ricerca scientifica, quando spesso scoperte importanti avvengono mentre si stava ricercando altro. Portando alle estreme conseguenze il concetto di serendipità/casualità delle scoperte scientifiche, in contrapposizione al metodo dell’indagine sistematica, si può arguire che in ogni scoperta, come del resto in ogni aspetto della vita reale, deve essere insito qualche elemento di casualità: se il ricercatore sapesse già esattamente quello che sta cercando, non avrebbe bisogno di cercarlo, bensì gli basterebbe avere una conferma di una realtà che già prevede esista. In questo senso una nuova scoperta scientifica ottenuta mediante intuizione o serendipità da un ricercatore è cosa sostanzialmente diversa rispetto all’ottenimento di una conferma sperimentale di un evento mai prima osservato, ma previsto – da uno scienziato – in base all’estrapolazione di una teoria basata sull’interpretazione di altri eventi noti correlati. In questo caso infatti l’oggetto della ricerca sarebbe il tentativo di validare una teoria – cioè una rappresentazione astratta del mondo reale – quindi non la realtà in sé del mondo sottostante.

    Una famosa frase per descrivere la serendipità è del ricercatore biomedico americano Julius H. Comroe:

    « Serendipity is looking in a haystack for a needle and discovering a farmer’s daughter. »

    « La serendipità è cercare un ago in un pagliaio e trovarci la figlia del contadino. »

    (Julius Comroe Jr., 1976) ”

    http://it.wikipedia.org/wiki/Serendipit%C3%A0

    11 Marzo, 2013 - 21:50
  3. lycopodium

    e, seriamente, soprattutto di Zizola, che assommava entrambe le colpe.

    11 Marzo, 2013 - 21:50
  4. Pietro Toscanini

    Ok, siccome il buon Ranjith è diretto discendente (dal predecessore a Colombo cardinal Cooray) della Minoranza al Concilio, direi che la sua causa (naturaliter disperata come Ottaviani che urla in latino nei microfoni dell’Assise) è archiviata -è una tara di famiglia, penserebbe Melloni- … Ché, se non ce la fece il Siri originale per tre/quattro volte, figuriamoci se ce la può fare adesso l’epigonico “Siri del Lanka”…

    Un incidente aereo della Colomba , se scende sul vescovo di Colombo.. (..chepperò potrebbe essere proprio l’uovo di Colombo.)

    Massì, serendipità o no, che vinca il migliore (qualunqua cosa significhi.)

    (A meno che…)

    Comunque:

    Chi entra Ouellet in Conclave, ne esce Clemente XV.
    Chi entra Schoenborn ne esce Benedetto XVII.
    Chi entra Scola ne esce Pio XIII o Paolo VII .

    Ma uno alla volta per carità.

    (Predissi “Ratzinger : Benedetto XVI” -testimoni conoscenti che poi stupirono- l’altra volta, ma ora, visti i tempi burrascosi, c’è meno trasporto per gli accidenti e più per la sostanza di chi verrà.. Il primo Conclave non si scorda mai, certo. E in effetti, da ragazzo lessi un libro di Zizola dove poi infilai fra le pagine un foglietto autoprodotto con tutte le possibili ipotesi -anche le più assurde e cacofoniche- di nome di papa -per pura successione da uno già esistito, non Franceschiprimi..- dopo Wojtyla..
    Poi passarono non pochi anni da quel libro.. ormai quasi caduto in obsolescenza al momento del “Josephum”.)

    E sarebbe carino continuare con il “fanta-imposuit”.. Magari domani.

    11 Marzo, 2013 - 22:27
  5. lycopodium

    Zizola imbrogliò il cardinale Siri, ma fu punito, perchè venne Wojtyla…

    11 Marzo, 2013 - 22:43
  6. Luigi Accattoli

    Lycopodium io una metà delle volte non intendo le tue allusioni, troppo sottili, o anche solo troppo brevi, e lascio stare. Ma su Zizola vorrei capire: che vuol dire “imbrogliò Siri”? Anche perché il collega al momento non è qua e io ne assumo la difesa…

    11 Marzo, 2013 - 22:49
  7. Per me,
    leggere i libri di Zizola
    soprattutto a posteriori,

    mi hanno fornito analisi lucida
    di grande emozione.

    Ma è anche vero,
    che i giornalisti
    portano il peccato “originale”
    per antonomasia……

    11 Marzo, 2013 - 22:59
  8. Pietro Toscanini

    (Faccio una precisazione: fatte salve le capacità analitiche, nonché sintetiche, del Zizola, io mi riferivo soprattutto implicitamente al fatto che, al momento del Josephum!, diversi fra i papabili ritenuti plausibili dal Zizola in quel libro ‘ingiallito’ erano già passati a miglior vita, o erano passati all l’inverno-della-vita de-jure che è la “ingravescens aetas” cardinalizia, ottanta primavere..)

    11 Marzo, 2013 - 23:18
  9. Pietro Toscanini

    Ah, last but not least: una preghierina fra oggi e domani (e da domani…) per quegli uomini vestiti di rosso.

    11 Marzo, 2013 - 23:23
  10. fiorenza

    Lo sapete che nel duomo della mia città natale è sepolto il Papa a cui dobbiamo l’istituzione del Conclave? Riposa lì, ad Arezzo, veneratissimo, dal 10 gennaio 1276, Papa Gregorio X: “il Beato Gregorio”.
    Mai elezione di un pontefice era stata così lunga: non giorni, non mesi, ma anni: dai primi di dicembre 1268 al primo settembre 1271. A nulla aveva giovato, a far superare i contrasti dei cardinali che si riunivano inutilmente da mesi nel palazzo papale di Viterbo per poi la sera tornarsene a casa, nemmeno la decisione, presa alla metà del 1269 dal podestà e dal capitano del popolo, di chiuderli nel palazzo impedendo loro di uscire. I cardinali si limitarono a scomunicare le autorità civili e continuarono a litigare. Si arrivò, passata anche la Pentecoste del 1270 senza Papa, a scoperchiare il tetto del salone dove si riunivano, ma nemmeno questo giovò. Fu il nuovo podestà, intimorito dalle minacce contro l’intera città di Viterbo, a dover cedere, e il tetto fu rimesso a posto. E tutto continuò come prima: nulla fino all’estate 1271. Fu allora che si tentò un’elezione di compromesso e finalmente, sul nome di Tedaldo Visconti (che era allora in Terra Santa), l’accordo ci fu. E mai scelta avrebbe potuto essere migliore. Tedaldo era un’anima grande, nobilissima, santa e amica di santi: di S. Luigi IX di Francia, di S. Tommaso, di S. Bonaventura, di S. Filippo Benizzi…E tre cose, tre sogni, aveva a cuore: la “liberazione del Santo Sepolcro”, l’unione della Chiesa greca con quella latina, e la riforma del modo di vivere del clero. E, per metter mano a queste tre cose, indisse il Concilio di Lione. Fu a Lione, nella sesssione V del 16 luglio 1274, che venne promulgata la Costituzione apostolica “Ubi periculum” con cui si stabilivano le norme che con rigore dovevano ormai disciplinare i futuri Conclavi. E così, il primo vero e proprio Conclave fu quello che elesse il suo successore. E funzionò così bene che durò un giorno solo. Il più breve della storia, credo. E si tenne ad Arezzo. Perché? Perché mentre tornava da Lione, nel dicembre 1275, Papa Gregorio X si ammalò e decise di fare sosta ad Arezzo e di celebrare lì il Natale. E lì, il 10 gennaio 1276, morì. Lì si celebrarono i solenni funerali. Arezzo fu dunque, in quei giorni, il cuore della cristianità. I cardinali lì riuniti il 20 gennaio, il giorno dopo, festa di Sant’Agnese, elessero all’unanimità al primo scrutinio il domenicano Pietro di Tarantasia, che prese il nome di Innocenzo V.
    Intanto, intormo alla tomba di Gregorio X, fiorivano i miracoli.
    Se andrete a visitare la cattedrale di Arezzo (cosa che io vi consiglio) pensate che essa è così splendida anche per merito suo che, vicino alla morte, pensò di lasciare una grande somma di denaro alla città perché potesse costruirsi una degna cattedrale.
    Il suo volto, scolpito sul cenotafio della fine del 1200, è molto dolce. C’è anche un’altra immagine di lui, del suo nobile volto, in un affresco di Buffalmacco, sulla parete destra…
    E la sua memoria, nella mia città, è stata sempre in benedizione, e il suo culto riconosciuto “ab immemorabili”, e il giorno del suo transito, il 10 gennaio, ogni anno ad Arezzo è festa grande.
    E così, dopo avervi detto ieri qual’è il Papa che sognerei per il futuro, (e mi consola il fatto che almeno uno, Pietro Toscanini, abbia “votato” come me) ecco che vi ho raccontato qual’è quello che forse amo di pù tra i Papi del lontano passato.

    12 Marzo, 2013 - 0:20
  11. Mabuhay

    Se qualcuno trova il link per questo articolo di Don Primo Mazzolari – «Il mistero della Chiesa», sulla rivista «Adesso», Ottobre 1, inizio del Conclave 1958 – grazie. E’ un po’ troppo lungo per pubblicarlo qui tutto.
    E’ un testo da leggere, meditare e pregare.
    Qui, metto solo l’inizio:

    “Scriviamo questa nota, mentre si apre il Conclave. Quando una così solenne Congregazione incomincia nel nome e nella invocazione dello Spirito Santo, dentro l’animo dei credenti di tutto il mondo deve tacere, come di certo tace nell’Animo dei Cardinali, ogni piccola voce, insinuata da considerazione che non riguardino unicamente il bene della cristianità e del mondo. Per quanto serie e rispettabili possono essere certe particolari preoccupazioni, esso non convengono al Mistero della Chiesa, che ha nel Conclave uno dei suoi momenti più delicati. Nella storia della Chiesa «tutto è Grazia» o «tutto è commercio», secondo che abbiamo fede o no, e che nella nostra fede prevalgono o non prevalgono gli interessi della Chiesa, veduti e voluti dal nostro «particolare».
    Riesce facile dichiarare di «sentire cum Ecclesia», un po’ meno trattenersi dal confonderla con le nostre opinioni. Quel dire facile è divenuto una insegna e molti le spiegano senza esserne richiesti, forse per coprire un’indebita appropriazione. Questa è l’ora del cuore largo e dell’occhio pulito, altrimenti, nell’aggressione irriverente della stampa, non si riesce a trovar nulla di chiaro né di rispettabile, molto meno di religioso. La religione ha tutto da perdere dal clamore che le viene fatto intorno da una «informazione», che non conosce neppure i limiti della decenza.
    Pochi ci crederanno se diciamo che la elezione del nuovo Papa ci trova in un’attesa trepida ma non inquieta, in una preghiera continua ma non affannosa, in una fiducia che non coltiva preferenze né dà suggerimento o consigli. … …”

    12 Marzo, 2013 - 6:34
  12. Mabuhay

    Grazie sara.
    Si’, pagine 101-104;
    il problema e’ che tagliano di qua e di la’….

    12 Marzo, 2013 - 6:59
  13. luca73

    Nelle more delle preghiere per l’imminente Conclave, posso rivolgere a Luigi – o a chiunque intenda rispondere – una domandina, sulla quale sono stato preso in “castagna” da un amico ateo: durante il Conclave, come pure durante le congregazioni, in che lingua comunicano i Porporati, visto che vengono dalle località più disparate del globo e visto che non penso siano ammessi interpreti?
    In latino ho azzardato io, ma, sinceramente, non ne sono sicuro.
    Grazie e scusate la frivolezza, che almeno mi serve a sdrammatizzare il nervosismo che circonda un momento così cruciale per la Cristianità.

    12 Marzo, 2013 - 8:35
  14. Luigi Accattoli

    Luca 73 che bello avere la risposta quando arriva una domanda.
    Nelle Congregazioni generali avevano la traduzione simultanea in cinque lingue. In Conclave invece non c’è traduzione ma neanche c’è da parlare granché, intendo dire durante le votazioni. La liturgia è in latino, così come sono in latino le “rubriche” della procedura, che è fissata nei minimi dettaglia. Ognuno dei cardinali ha sul tavolo davanti a sè il testo della Costituzione apostolica Universi Dominici Gregis e il volume intitiolato ORDO RITUUM CONCLAVIS. Il cardinale Re, il primo in anzianità dell’ordine dei vescovi che presiederà riti e sedute [avendo più di 80 anni sia il decano Sodano sia il sottodecano Etchegaray] ha una voce stentorea e buona pratica sia del latino sia delle principali lingue…

    12 Marzo, 2013 - 9:07
  15. Luigi Accattoli

    Resta la domanda: e se devono discutere? Questo non è previsto ma neanche è proibito. Se interviene una questione di procedura, un incidente, un imprevisto drammatico all’interno del “recinto del Conclave”, possono dibattere e decidere a maggioranza il da farsi. Immagino che la lingua d’uso immediato sarà l’italiano e – se necessario – lo stesso cardinale Re o qualcuno intorno potrà tradurre in inglese. Con l’italiano e l’inglese combinati insieme tutti vengono raggiunti. Non credo usino il latino, se non per la liturgia e le rubriche procedurali.

    12 Marzo, 2013 - 9:28
  16. fiorenza

    Ecco che sta cominciando (anzi è già cominciata) la Messa “pro eligendo Pontificem”…Là siamo tutti anche noi…
    Prima di entrare nella preghiera, e tacere su tutto il resto, desidero scusarmi con “sal”: solo ora, rileggendo i commenti dei giorni passati, vedo che anche lui aveva “votato” per Ranjith… Così, siamo in tre; quattro con Luigi…
    Un abbraccio a tutti.

    12 Marzo, 2013 - 10:16
  17. luca73

    Grazie mille, caro Luigi!

    E adesso preghiamo perchè lo Spirito Santo – non importa in che lingua! – suggerisca ed illumini i Sigg. Cardinali!

    12 Marzo, 2013 - 10:44
  18. Federico B.

    Trovo molto bello pensare che Dio ha già scelto il prossimo papa. Ai Signori Cardinali resta il compito di essere strumenti della Sua volontà.
    Oremus.

    12 Marzo, 2013 - 11:10
  19. luca73

    Bello quello che dici caro Federico!

    12 Marzo, 2013 - 11:16
  20. giorgio

    Chi verrà eletto ? In conclave si vota, poi nelle stanze dei cardinali si creano e disfano alleanze (come ci hanno riportato precedenti ricorsi storici) Come mi sembra abbia acutamente detto un cardinale, non risulta che Pietro avesse una banca; quindi si tratta di capire se si vuole eleggere un pastore religioso universale o un amministratore delegato esperto di mercati internazionali e di norme antiriciclaggio. Staremo a vedere e ovviamente da buoni fedeli accetteremo il verdetto.

    12 Marzo, 2013 - 11:31
  21. D-o ha scelto…………
    ha già fatto tutto…..

    Ora gli uomini cardinali

    devono solo interrogare gli aruspici,
    viscere,
    fondi caffe,
    sogni premonitori per chi si addormenta nella divina cappella Sistina

    D-o sceglie sempre per tutti,
    bisogna solo interrogarLo per sapere che cosa vuole.

    Facile, No?

    I cardinali non si azzardassero a sentirsi liberi…..

    12 Marzo, 2013 - 11:37
  22. Clodine

    Seguendo la Messa “pro eligendo romano pontefice” formulavo questo pensiero:” tra quei cardinali ce n’è uno sopra il quale si sta stendendo l’ombra del Signore, la Sua mano… Ma non la percepiamo se non con gli occhi della fede. La fede, che grande Grazia!
    Accendo il computer e mi accorgo che Federico ha fatto la mia stessa riflessione: quando si dice che siamo un solo corpo in Cristo…

    12 Marzo, 2013 - 11:49
  23. Clodine

    Mi ha sempre coinvolta molto l’elezione del papa. Tra i miei ricordi non c’è quella di Roncalli, amato da mamma del quale invece rammento vagamente i funerali che avvennero in un fine primavera del 63. Dopo un paio di settimane il conclave elesse PaoloVI, e neppure di lui possiedo ricordi visivi della sua elezione. Invece seguii con grande pathos quella di papa Luciani, Wojtyla e Ratzinger del quale avevo letto molti libri sulla struttura della Chiesa e sul tema dell’infallibilità [sul quale vorrei chiosare in vista della pessima comprensione che si ha circa il tema. Per infallibilità della Chiesa e del romano pontefice non si vuole intendere “impossibilità” che questi possano ingannarsi. O meglio: non vuol significare “assenza di errori” della Chiesa e dei suoi rappresentanti, ozioso anche solo pensarlo. Invero, come recita il CV I :ovvero: la Chiesa [e il Pontefice] in umile obbedienza alla Parola di Dio, partecipa della Sua stessa Verità sicché : menzogna, inganno e quanto è ingannevole resta da essi lontano. Nel contesto l’impossibilità d’ingannare implica una permanenza fondamentale nella Verità, che non è abolita dai singoli errori].
    Continuo a credere che questo conclave durerà un bel po’ di giorni. Tentavo di scrutare, stamani, i sentimenti dei cardinale . Dai volti tirati e impassibili zoomati dalle telecamere sembrò trapelare una certa apprensione. Sarà una scelta sofferta e difficile: gli occhi chiusi di O’Malley assorto in preghiera ispiravano il grande sensus fidei che anima questo ottimo sacerdote e cardinale..chissà…non mi dispiacerebbe!!.
    Preghiamo…

    12 Marzo, 2013 - 12:54
  24. Luigi Franti

    Fiorenza: «pro eligendo Pontificem”…» … Clodine: «pro eligendo romano pontefice» ….
    Coraggio ragazze, se vi mettete insieme forse ce la fate!

    12 Marzo, 2013 - 13:12
  25. Clodine

    e vabbè, ci provo : pro eligendo romano pontifice…credo! ; )))

    12 Marzo, 2013 - 13:31
  26. Federico B.

    Matteo,
    la tua osservazione avrebbe senso se il pontefice fosse solo un rappresentante “politico” dei cardinali e della gerarchia cattolica. Insomma, in un’ottica “protestante”.
    Ma il magistero petrino nella Chiesa Catotlica è ancora questione strettamente legata alla volontà di Dio.

    12 Marzo, 2013 - 13:45
  27. Clodine

    “Cordate filo Ratzinger o Wojtyla? Se esistono le cordate il problema è loro, noi dobbiamo rispondere al Signore non a movimenti o a correnti”. Lo ha detto ai microfoni di Tgcom24 il cardinale honduregno Óscar Andrés Rodríguez Maradiaga in merito all’esistenza di cordate interne al collegio cardinalizio. Sulla continuità dell’operato di Benedetto XVI, il presidente della conferenza episcopale honduregna, nonché tra i papabili possibili, ha aggiunto: “Sono convinto che l’opera di pulizia iniziata da Ratzinger debba continuare perché nel Vangelo c’è scritto che la libertà rende liberi. Si deve presentare una Chiesa con un volto trasparente, sereno e di pace”.

    Però, niente male sto’ Maradiaga…caspita!?

    12 Marzo, 2013 - 13:53
  28. Ecco perchè c’è bisogno dei classici aruspici,

    a scoprire chi sarà cardinale ad essere coperto dell’ombra dell’Altissimo,

    e fecondato.

    Non bastava “Charlie-Hebdo ” con la pessima interpretazione della trinità…

    12 Marzo, 2013 - 14:10
  29. fiorenza

    Puoi non credermi, ragazzo Luigi Franti, ma a me le emozioni troppo forti fanno brutti scherzi…Mi fanno tornare come ero a scuola, quando sbagliavo sempre tutto…

    12 Marzo, 2013 - 14:10
  30. Clodine

    fiorenza, che dire…quando scrivo su questo blog e di certi argomenti, mi sorprendo dislessica !!?…una cosa tragica !!

    12 Marzo, 2013 - 14:18
  31. Federico B.

    Mi permetto di ricordare a Matteo le parole del Padre Nostro:
    “SIA FATTA LA TUA VOLONTA'”.

    Pare che non si tratti di una manipolazione clericale, ma che sia stato Gesù stesso ad insegnarlo ai suoi discepoli (Mt 6,10). Perlomeno questo è quello che credono i cattolici…

    12 Marzo, 2013 - 14:37
  32. Giusto,
    gli uomini non devono avere volontà

    12 Marzo, 2013 - 14:44
  33. Federico B.

    Non sono all’altezza di rispondere alle tue acutissime osservazioni.
    Rivolgi le tue obiezioni a Gesù Cristo.

    12 Marzo, 2013 - 15:01
  34. Luigi Franti

    Fiorenza, Clodine, se fossimo a scuola vi farei copiare di tutto cuore (e con sommo gusto)!

    12 Marzo, 2013 - 15:10
  35. Ma dove le vedi ste’ obiezioni ???

    12 Marzo, 2013 - 15:38
  36. fiorenza

    “se fossimo a scuola…”: magari!

    “se fossimo a scuola vi farei copiare…”: macché, a me non riuscirebbe nemmeno quello… Copiare è un’arte.

    12 Marzo, 2013 - 15:44
  37. Luigi Accattoli

    Clodine: “quando scrivo su questo blog mi sorprendo dislessica”. Immagino a motivo della mia nuova foto.

    12 Marzo, 2013 - 15:56
  38. Clodine

    …mai lo sai…credo tu abbia ragione! ; )

    12 Marzo, 2013 - 15:58
  39. fiorenza

    Guardavano alla televisione non so che programma con la vita di Giovanni Paolo II, e nella stanza c’erano anche i due bambini che giocavano. E che, però, hanno smesso di giocare e si sono messi fermi lì in piedi, di fronte al televisore, attentissimi. Alla fine la bambina (5 anni e mezzo) ha detto, con la voce che tremava ma “di tutto cuore” : “Il Papa non è morto! Io voglio che il Papa non muore mai”.

    12 Marzo, 2013 - 15:59
  40. fiorenza

    No, non 5 anni e mezzo. Quasi 6.

    12 Marzo, 2013 - 16:06

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