Se in Vaticano confondono prostituto e prostituta

Il Papa ha detto “prostituto” o “prostituta”? Ha detto “prostituto” al maschile, ma parlando in tedesco e il traduttore che l’ha voltato in italiano ha preso un bel granchio. E pensare che la nostra lingua, a differenza di altre che hanno costretto i traduttori a ricorrere a delle parafrasi, ha da sempre la parola “prostituto”: è il patetico attacco di un mio sdottorante articolo pubblicato oggi dal Corriere della Sera a pagina 19 con il titolo QUELL’ERRORE DI TRADUZIONE CHE CAMBIA IL “PROSTITUTO” IN “PROSTITUTA”. La materia è piccola, ma non va dimenticato che il giornalismo è anche l’arte di raccontare le cose serie come fossero fregnacce e le fregnacce come fossero cose serie.

34 Comments

  1. Leonardo

    Adesso però la questione più seria è l’esatta determinazione del campo semantico di vaiasse.

    22 Novembre, 2010 - 14:39
  2. antonella lignani

    Godo di questa dotta disputa … sì, mi sembra più o meno come il caso di Manuele Paleologo. Gli oratori hanno sempre usato “exempla ficta”.

    22 Novembre, 2010 - 16:28
  3. antonella lignani

    Penso che per capire appieno questo libro (che ancora logicamente non abbiamo letto), dobbiamo tener conto di quello che Dante avrebbe chiamato il “tono medio” di quest’opera. Si tratta di una conversazione, un “colloquium”, dice l’Osservatore Romano, fatto con un giornalista, ma fatto in fondo con ciascuno di noi. Ritengo che ogni conservazione, per essere tale, richieda anche momenti di “mediazione”, di esemplificazione, di stemperamento delle posizioni. Per questo il testo appare così singolare, e non solo sul tema ultracitato del preservativo. Mi colpiscono molto frasi in cui si dice che “il papa in fondo è un medicante” (presso Dio e gli uomini), o che “I novissimi sono come pane duro per gli uomini di oggi”. In queste frasi c’è saggezza e umanità profonda. Altro punto interessante è quello che riguarda la “Humanae vitae”: è bello cercare quell’ideale altissimo, ma vale la pena di cercare anche beni intermedi. Penso che, se non si tiene conto di questa saggezza dolente, si finirà per non capire nulla di questo libro. Come dire: il padre misericordioso dopo avere accolto il figlio prodigo non si aspetta che diventi subito perfetto …

    22 Novembre, 2010 - 17:57
  4. antonella lignani

    Un’altra chiave di lettura interessante della conversazione mi sembra che sia il fatto che BXVI ama guardare (ogni tanto, penso) insieme alla sua “famiglia” i film di don Camillo e Peppone. Intanto è bello che guardi film italiani, poi è simpatico questo modo di vedere la realtà in modo concreto, semplice, ma molto positivo e pieno di speranza negli uomini. (Un papa che si identifica in don Camillo … perché no?)

    22 Novembre, 2010 - 18:15
  5. lycopodium

    Più laicamente, il discorso del Papa sembra vertere nell’ambito dei metodi finalizzati a “contenere un rischio”.
    Questo tipo di interventi (per quanto oggi necessari), sono stati sottoposti a diversi tipi di critica:
    * il loro relativo basso costo porta fatalmente a farli ritenere gli unici praticabili, in situazione di scarsità di risorse;
    * l’alta probabilità di creare una sorta di ghetti dei fruitori, che spesso non sono messi in condizione di cercare migliori alternative;
    * l’eccessiva standardizzazione e modellizzazione dell’intervento (l’estraneità è fonte non di emancipazione, ma di penalizzazione);
    * la scarsa motivazione degli interessati (discreta probabilità di abbandono del programma).
    A queste critiche di tipo socio-operativo, se ne affiancano alcune più incisive, in particolare:
    * la cronicizzazione di una sorta di “alleanza col sintomo”;
    * l’ideologizzazione dell’intervento (visto non per quello che davvero offre, ma come l’unica risposta risolutiva).
    Alla fine, il Papa trova un punto di incontro con l’umana saggezza che, andando oltre interessi economici e kulturkampf mediatici, mostra che quelle necessarie soluzioni spesso non sono prive di limiti, diventando fonte di “rischi” esse stesse.

    22 Novembre, 2010 - 18:31
  6. antonella lignani

    Leggo adesso che Asia Bibi è libera.

    22 Novembre, 2010 - 18:48
  7. lycopodium

    Deo gratias.

    22 Novembre, 2010 - 18:49
  8. Grazie ad Antonella Lignani per averci recato questa buona notizia.
    E grazie a Colui che ha reso possibile la liberazione.

    22 Novembre, 2010 - 18:53
  9. antonella lignani

    Purtroppo la notizia della liberazione di Asia Bibi non è confermata e si sta ancora aspettando. Mi ero fidata troppo!

    22 Novembre, 2010 - 20:33
  10. LEONE

    X Licoposyum

    Il ragionamento di Introvigine si contraddice da solo:

    Stabilito dunque che le gravidanze non c’entrano, perché dalla prostituzione omosessuale è un po’ difficile che nascano bambini, il Papa non dice nulla di rivoluzionario. Un «prostituto» che ha un rapporto mercenario con un omosessuale – per la verità, chiunque abbia un rapporto sessuale con una persona dello stesso sesso – commette dal punto di vista cattolico un peccato mortale. Se però, consapevole di avere l’AIDS, infetta il suo cliente sapendo d’infettarlo, oltre al peccato mortale contro il sesto comandamento ne commette anche uno contro il quinto, perché si tratta di omicidio, almeno tentato. Commettere un peccato mortale o due non è la stessa cosa, e anche nei peccati mortali c’è una gradazione. L’immoralità è un peccato grave, ma l’immoralità unita all’omicidio lo è di più.

    Se seguiamo questo ragionamento, sarà ancora piu’ corretto utilizzare il profilattico nel caso di una prostituta, in quanto oltre al peccato sessuale ed al peccato di infettare e quindi di uccidere una persona siaggiunge il peccato di uccidere un eventuale feto quindi qui i peccati mortali mortali diventano addirittura tre, di conseguenza pare logico utilizzarlo anche nel caso di una prostituta.

    aggiungiamo

    22 Novembre, 2010 - 20:42
  11. LEONE

    scusate era per discepolo

    22 Novembre, 2010 - 20:58
  12. Syriacus

    “Adesso però la questione più seria è l’esatta determinazione del campo semantico di vaiasse.”

    Grazie, Leonardo, non seguendo io molto l’alta politica campana, mi hai illuminato di immenso… [e se questo ha ragione:

    http://it.wikipedia.org/wiki/Vaiassa

    ” Scriveva l’abate Ferdinando Galiani (XVIII secolo) nel suo celebre Vocabolario:

    « “Vaiassa”, serva di Casa. Viene dall’arabo, nella qual lingua “bagasch” significava lo stesso. Nel dialetto toscano “bagascia” è preso in mala parte, in senso, cioè, di “donna disonesta”. Ma nel napoletano non è mai presa la voce “vaiassa” in questo significato, ma soltanto di “serva”. »

    (Ferdinando Galiani, Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, 1789, tomo II, ad vocem) ”

    “l’è propri bela” (come direbbe la mia metà non-genovese) ] .

    By the way (or obiter dictum , if you will) : in Liguria, almeno nel Levante (Chiavari, Rapallo, etc…) si usa chiamare i bambini/ragazzini “bagascetti” .

    [Poco dopo aver letto quella citazione del Galiani -quasi omonimo del socio del già mentore dell’Apostrofata- , mia sorella mi telefona da Bruxelles, ed esordisce con alcune nuove parole appena apprese (“ragazzo”, “ragazza”..) alla appena terminata lezione di Arabo… Aggiunge che ha discusso con l’insegnante sulla possibile origine del genovese “mandillo” (fazzoletto) dall’arabo.. Io subito entro a gamba tesa con l’ultima novità: “Ma lo sai che ho appena scoperto che…” ]

    [Post post scriptum: alcune ragazze e giovani donne da anni usano talvolta -almeno qui a Genova- l’espressione “uàcca” (in loco del tranchant ‘vacca’) per indicare una loro conoscente relativamente più disinibita/disinvolta/sfacciata.. Inutile dire che la canzone di quest’anno di Shakira per i Mondiali di calcio, alla luce di questo..]

    22 Novembre, 2010 - 21:13
  13. Syriacus

    [Basta. Ste tipe ultrafit invasero il campo semantico vaccino già nel 2005..:

    http://forum.alfemminile.com/forum/fitness3/__f45783_fitness3-Uacca.html

    ” Uacca?

    a 54 kili? e io allora ke faccio? Mi sparo!!!
    no..no..skerzo, sapessi io negli ultimi 2 gg, ma l’ago non è sceso..salito sì ” ]

    [(Inoltre parrebbe che Martufello sia stato la scaturigine…) ]

    22 Novembre, 2010 - 21:20
  14. Syriacus

    Possibilmente molto interessante : “Se di un termine in una lingua europea non si trova il corrispettivo greco o latino, tenuto conto dei dati sopra esposti, diventa opportuno cercare l’eventuale filone arabo.

    Ad esempio il termine “ragazzo”, non appare in nessun documento latino prima del contatto con i magrebini. Il Pellegrini, ormai insieme ad altri linguisti, dimostra che la suddetta voce è d’origine arabo-maghrebina; infatti, lo stesso Pellegrini spende quattordici pagine, per enumerare tutti gli illustri studiosi che si sono occupati dell’origine di questo vocabolo “senza giungere però a risultati soddisfacenti”. Nel suo manuale di linguistica romanza, William Denis Elcock definiva “obscure words”6 i termini subentrati al latino puer in italiano e nelle lingue della penisola iberica; dice Elcock: “Latin puer, replaced in romance by various obscure words for ‘boy’ ( cfr.: spagn. muchacho, ital. ragazzo, port. rapaz, all are of doubtful origin)…”.7 ”

    http://www.publifarum.farum.it/ezine_articles.php?art_id=68

    “– “giara” ar. ?arrah, recipiente; fr. jarre

    – “caraffa” ar. maghrebino ?arr?fah, vaso cilindrico di terracotta con due manici

    – “ziro” termine siciliano, ar. z ? r = orcio

    – “tazza” ar. ???ah (pers. tešt); fr, tasse

    – “cifra/zero”, entrambi derivano dall’arabo ?ifr, nulla

    – “algoritmo e logaritmo”, dal nome del grande matemateco Al-Khuwarizmi (morto intorno al 850) che inventò appunto i logaritmi e l’algebra, in arabo al-?abr. Grazie alle sue scoperte rivoluzionarie per la matematica, l’Occidente tre secoli più tardi avrebbe finalmente adottato lo zero e la numerazione araba. ”

    [Questa del Signor Algoritmo l’ho letta combinazione proprio ieri sera in un dizionarietto di Logica che sto leggendo.. I casi della vita! …Dagli algoritmi alle vaiasse.. in 24 ore!! ]

    [[“Non voglio provocare ulteriormente Leonardo”, disse Epimenide di Creta, intervistato da Fazio. Comunque, sappi che..: « “gamurra, gamorra, zimarra”, veste da donna, una specie di mantello, ar. ?im?r , velo femminile, plur. ?um?r, radice ? m r che significa “coprire” » ]]

    22 Novembre, 2010 - 21:38
  15. Syriacus

    E’ stato bello. Torno in “modalità” S…yriacus . 🙂 [Che però è un fan di Sum(morum) Pont(ificum) Cura, of course.] Buonanotte.

    22 Novembre, 2010 - 21:43
  16. antonella lignani

    Caro Luigi, ora sta a te raccontarci qualcosa di inedito su come è anfdata stamattina.

    23 Novembre, 2010 - 14:24
  17. «non va dimenticato che il giornalismo è anche l’arte di raccontare le cose serie come fossero fregnacce e le fregnacce come fossero cose serie»… anche se ha volte dà l’impressione di raccontare fregnacce e basta.

    23 Novembre, 2010 - 15:57
  18. anche se a volte scappa l’h dove non ci va…

    23 Novembre, 2010 - 17:21
  19. lycopodium

    Deve essere successo qualcosa, ma il mio intervento di stamane (circa h. 7,00) è sparito, ma credo anche quello di Ubi. ?????????

    23 Novembre, 2010 - 20:08
  20. Luigi Accattoli

    Lycopodium credo tu li debba cercare sotto il post BENEDETTO SUL PROFILATTICO: IL SIGNIFICATO DI UN PASSO… Lì erano e lì sono restati.

    23 Novembre, 2010 - 20:13
  21. lycopodium

    Grazie, per me è una storia vecchia, che comincia (chissà se sarà capitato anche ad altri omonimi…) con:
    “Gigi cerca il suo berretto …”

    23 Novembre, 2010 - 20:35
  22. Syriacus

    “The point the Pope is making is about a certain growth in freedom, an overcoming of an enslavement to a sexual activity that is morally repugnant [unacceptable] so that this concern to use a condom in order not to infect a sexual partner could at least be a sign of some moral awakening in the individual, which one hopes would lead the individual to understand that his activity is a trivialization of human sexuality and needs to be changed.”

    “The book gives us a fascinating glimpse into the life of this Pope. From your own perspective, what’s it like working in the Curia under Pope Benedict?

    The Holy Father is a deeply spiritual person. I’ve had many contacts with him, strikingly for me, for instance during his apostolic visits, both the one in April of 2008 in the United States and the recent one in Great Britain. People say How is it that visits from this elderly man who holds these difficult doctrines wins over the people? Those who think the visit is going to be a disaster — suddenly they’re captured by the Holy Father. I think that the first thing that captures them is simply his goodness. He’s very close to Our Lord. Secondly, he’s a very gentle soul, a very kindly and understanding person. And thirdly, he’s got a remarkable wisdom and knowledge. I think he has an extraordinary gift for teaching, in putting the most profound truths into language that’s very accessible. People come to Rome, they love to listen to our Holy Father because of his teaching, and so those would be some of the aspects of working with him that I know that are a great comfort to me and also an encouragement and help in carrying out my service.

    And you yourself: You came from relative obscurity, having been the bishop of remote La Crosse, Wis. Now, at least in many Americans’ eyes, you’ve become a rather prominent cardinal at the Vatican and a great defender of orthodoxy. Have you ever had a kind of “how did I get here” moment?

    I’ve been a priest now for 35 years. I think back to when I entered seminary, and the great inspiration for me was the various priests in my home parish and the desire to be a parish priest, the pastor of a parish. Of course, I went in the seminary and I learned as a priest to show obedience and respond to the degree I was morally able to do whatever I was asked to do. As it turned out in my life, for the most part, I’ve had a good amount of parish priestly work and ministry. But I’ve been asked more and more to give that particular service which sort of supports pastors but doesn’t involve me so directly in the pastoral work of a priest, now more so than ever because of the intensity of the matters I have to study and about which I have to write, so that it’s not possible for me to administer a parish, which obviously wouldn’t be appropriate for me either as a cardinal, but I don’t have a particular flock; my service is to the Roman Curia.
    So, yes, I’ve had those moments wondering how did I get here, and I’ve often said to people, especially now in the case of this consistory, that I never forget where I came from, my beginnings in rural Wisconsin. … My life as a priest and as a bishop is in my mind, even as I carry out my work here, is an inspiration for me. I try to never lose sight of the fact that what I do here ultimately is at the service of guiding parishes and dioceses. ”

    “What kind of cardinal do you hope to be or will strive to be?

    Simply one who is 100% with the Holy Father, using whatever gifts God has given me to help the Holy Father, to give him any counsel he asks me. Also in daily activities, simply to be supporting and promoting what he wishes and desires. I would hope to keep that focus always before me. That’s what being a cardinal is all about. “

    24 Novembre, 2010 - 19:59
  23. Syriacus

    “Father Albert Hisham Naoum is an Iraqi Chaldean priest studying communications in Rome, and was a friend of Father Wasim Sabieh and Father Thaier Saad Abdal, the two priests who died in the Oct. 31 attack on Our Lady of Salvation Syrian Catholic Church.”

    http://www.zenit.org/rssenglish-30926

    26 Novembre, 2010 - 0:06
  24. Syriacus

    “…Il sangue dei nostri eroi caduti, grida al mondo e a tutta l’umanita, e spinge noi cristiani dell’Iraq, ovunque siamo, a “predicare” al mondo il Cristo sofferente e risorto che vive nella nostra terra ferita.

    Sì, dico “predicare” perché la nostra fede “è una buona novella”, lo era e così sarà per sempre. Chi ha orecchi per udire, che ci senta adesso, e che conosca il Cristo vissuto dai cristiani dell’Iraq. E’ una testimonianza che viviamo e che continueremo a vivere. E se vi è qualcuno che non sente la sua importanza nella vita, ci limitiamo a dire, a lui e al mondo intero, che per noi è la “vita” intera. Quello che il mondo chiama “il niente”, per noi e’ “il tutto”!

    I cristiani dell’Iraq ben conoscono il Cristo risorto cha ha vinto la morte, non perché sono fedeli battezzati, ma piuttosto perché, con Lui, hanno sperimentato parecchie volte la morte sulla croce, e perché come Lui hanno bevuto l’amaro calice e hanno vissuto l’abbandono degli altri…”

    26 Novembre, 2010 - 0:11
  25. Syriacus

    «Hear the voice of a Christian Martyr singing a hymn in Arabic to the Blessed Mother, while watching a slideshow of his funeral mass. Hear the angelic voice of Father Ragheed Ganni, a 35 year old Chaldean Catholic Priest killed on Sunday June 3rd, 2007 with three of his deacons right after celebrating mass at Holy Spirit Chaldean Catholic Church in Mosul, Iraq. The car of Father Ragheed and the three deacons was stopped by terrorists shortly after leaving the church. They were forced to get down from the car and asked to declare their conversion to Islam. When the four martyrs refused they were brutally gunned down with machine guns. Lord, protect all the innocent people of Iraq and all those trying to defend them. Jesus we trust in you and we are sustained by the prayers of your most holy mother to whom you never refuse a request. We pray for the repentance and conversion of Father Ragheed’s killers and all other terrorists. May she who gave birth to us at the foot of the cross beg you for mercy. source: http://www.ankawa.com

    The hymn translated in English is:

    “We honor you with hymns O Mother of God, you are the pride of the whole earth, because the Word of God whom the Father sent, chose to take His human body from you. The generations call you blessed, all nations and people’s honor you and ask for mercy by your prayers. You are a generous earth in which plants of joy always grow.”»

    26 Novembre, 2010 - 0:18
  26. roberto 55

    Nessuno resiste a Syr: alla fine, la scena (fosse anche del solo “pianerottolo”) è tutta sua.

    Roberto 55

    27 Novembre, 2010 - 22:24
  27. Syriacus

    “Nessuno resiste a Syr: alla fine, la scena (fosse anche del solo “pianerottolo”) è tutta sua.”

    Lascio il sintetico quanto drastico commento al fenomenale concittadino Marcello Cesena (qui nelle vesti di Dr. House) :

    http://www.youtube.com/watch?v=uewegTmVtBA

    “Ma oh, ma come si permette?!?” 😀

    27 Novembre, 2010 - 22:38
  28. Syriacus

    [Per “contestualizzare” l’espressione del Doctoraus rivisitato..:

    http://www.youtube.com/watch?v=nBaGMFeuUH8 😀

    (Fra l’altro, Cesena -lo stesso anche di ‘Jean-Claude’ -fa il comico in questo modo per ‘hobby’ : la sua principale, e redditizia, attività è di sceneggiatore, pubblicitario…)]

    27 Novembre, 2010 - 23:48

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