Se la vittima si avvicina all’assassino

«Quando Mario e Nicoletta in platea si sono avvicinati a mia figlia Francesca, figlia di un carcerato, ho capito che mi avevano perdonato»: parole di Francesco Ranieri uno dei 13 carcerati segnalati dal Premio “Carlo Castelli” per la solidarietà 2011. Le dedico ai visitatori accompagnandole con un bicchiere di Vino Nuovo.

4 Comments

  1. Principessa che ama le storie sarà felice di questo e del precedente post.
    Come stai Principessa?

    12 Novembre, 2011 - 8:55
  2. antonella lignani

    Vale la pena spendere qualche parola a favore del perdono. Oggi giorno, la gente ritiene che sia sempre più difficile perdonare, anzi che sia addirittura assurdo o ingiusto. Eppure è una delle cose più belle della nostra tradizione. Chi fa qualcosa per riconciliare, per indurre i nemici al perdono fa una cosa splendida, una vera e propria provocazione, una pietra d’inciampo che vale la pena sostenere.

    12 Novembre, 2011 - 17:46
  3. antonella lignani

    Pensi che perdoni più facilmente chi è alla ricerca di un perdono per sé. Oppure un’anima innocente, che compatisce senza mai giudicare.

    14 Novembre, 2011 - 17:09
  4. Sono d’accordo.
    Infatti chi si ritiene infallibile è spesso un giudice implacabile.

    14 Novembre, 2011 - 17:27

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