Se l’incendio islamico avvolgerà la Terrasanta

“In Terrasanta ti avvedi di quanto sia incredibile – anche nel senso di controcorrente – il messaggio di Cristo che ha scelto gli stolti per confondere i sapienti”: è un passaggio del Diario di Terrasanta appena pubblicato da Mauro Banchini nel sito della diocesi di Pistoia, di rientro da un pellegrinaggio ritmato da brani dei Vangeli alternati a notizie dell’insurrezione egiziana. “Non sappiamo che cosa possa accadere ma tranquilli, nessuno qui ha voglia di sprecare un proiettile per un gruppo di turisti” è una battuta della guida palestinese. Il 13 febbraio a Betlemme assistono a una manifestazione di giovani palestinesi che festeggiano la caduta di Mubarak: “Siamo contenti con loro anche se stando qui ti rendi conto di come siano infiammabili gli animi e ti chiedi che ne potrà venire”. Bevo un bicchiere di Vino Nuovo alla salute dei cari pellegrini di Pistoia.

30 Comments

  1. Gioab

    “ E ti chiedi cosa ne potrà venire” ?

    Beata ingenuità, ma la fede, in che cosa è riposta ? a che serve ? a fantasticare sulle meraviglie del paradiso ? di quelle che neanche l’apostolo Paolo pur avendolo visto non ne ha voluto parlare ?

    “Conosco un uomo unito a Cristo che, quattordici anni fa — se nel corpo non lo so, o fuori del corpo non lo so; Dio lo sa — fu rapito come tale fino al terzo cielo. Sì, conosco tale uomo — se nel corpo o separato dal corpo, non lo so, Dio lo sa — che fu rapito in paradiso e udì parole inesprimibili che all’uomo non è lecito dire.” (2Corinti 12.2-4)

    Non potendo parlare di quelle, perché ci si chiede di ciò che è sotto gli occhi di tutti ? Di ciò che tutti possono vedere e leggere ma non riescono a capire ? perché manca la messa a fuoco ?

    ““‘E certamente chiamerò contro di lui in tutta la mia regione montagnosa la spada’, è l’espressione del Sovrano Signore Geova. ‘La spada di ciascuno sarà contro il suo proprio fratello. E certamente verrò in giudizio con lui, con la pestilenza e col sangue; e farò piovere un rovescio di pioggia inondatrice e chicchi di grandine, fuoco e zolfo su di lui e sulle sue schiere e sui molti popoli che saranno con lui.” (Ezechiele 38.21-22)

    Quando fu eletto Obama ci fu un Cardinale che disse: “ Ecco il presidente escatologico !” Bene sembra che sia stia rivelando tale. E se tale è, ciò che ha scatenato ciò che viene dopo non è difficile da sapere.

    “E deve accadere che se non ascolterai la voce di Geova tuo Dio avendo cura di mettere in pratica tutti i suoi comandamenti e i suoi statuti che oggi ti comando, allora tutte queste maledizioni devono venire su di te e raggiungerti:” ( Deuteronomio 28.15) Era una promessa, e si è già avverata 2 volte 607 aev e 70 ev., per il semplice fatto che Israele non può essere uno stato democratico dato che ha giurato di essere uno stato “Teocratico” ma se n’è dimenticato.

    “E tutte queste maledizioni verranno certamente su di te e ti perseguiteranno e ti raggiungeranno finché tu non sia stato annientato, perché non avrai ascoltato la voce di Geova tuo Dio osservando i suoi comandamenti e i suoi statuti che ti ha comandato. E devono essere su di te e sulla tua progenie come segno e portento a tempo indefinito, per il fatto che non avrai servito Geova tuo Dio con allegrezza e gioia di cuore per l’abbondanza di ogni cosa. E dovrai servire i tuoi nemici che Geova manderà contro di te con fame e sete e nudità e bisogno di ogni cosa; ed egli certamente porrà un giogo di ferro sul tuo collo finché non ti abbia annientato.” ( Deuteronomio 28.45-48)

    “ È pauroso cadere nelle mani dell’Iddio vivente.” ( Ebrei 10.31)

    Non è l’attesa del ritorno del Signore la buona notizia che andrebbe predicata in questo tempo ? E che dovrebbe tornare a fare se non a ad adempiere Ezechiele 38.21 ?

    Mica ci vuole l’università per capire che 2 + 2 fa quattro, “Ti lodo pubblicamente Padre, Signore del cielo e della terra perché hai attentamente nascosto queste cose ai saggi e agli intellettuali, e le hai rivelate ai bambini” ( Luca 10.21) – Non c’è cieco peggiore di quello che non vuol vedere !

    E se tutti gli integralismi si uniscono come finisce ? Staremo a vedere. Basta non farsi distrarre. ! Eppure è scritto anche da tanto…. perchè nessuno ci crede più ?

    21 Febbraio, 2011 - 22:57
  2. Luigi Accattoli

    Dal Jesuit News Around the World – Servizio Digitale ‘Informazione SJ” – che mi è appena arrivato per posta elettronica riporto questa corrispondenza dal Cairo sulla partecipazione dei Gesuiti egiziani all’insurrezione:
    Tutti i padri egiziani sono scesi in Piazza Al-Tahrir (…). La riunione di comunità del 7 febbraio ha consentito loro di condividere e di esprimere ciò che vivono: per loro il 25 gennaio resterà una data storica per l’Egitto, quella della nascita di un popolo. Se il 1952 fu la rivoluzione degli ufficiali, quella del 2011 è la vittoria del popolo. E’ il maggio ’68 dell’Egitto, con tutte le sue ricchezze e le sue speranze, ma con le debolezze e la paura di non arrivare a nulla. Grande paura, perché il paese è rovinato, il caos totale, mentre quello che sostiene i giovani è una speranza di cambiamento e una volontà di giustizia. E’ una rivoluzione terzomondista, un rifiuto dell’ultra liberismo instaurato dagli uomini d’affari presenti nel governo uscente. Ma l’inquietudine è generale (…). Questa rivoluzione porta in primo piano una nuova classe politica completamente estranea a tutto quello che esisteva prima in Egitto. L’inquietudine dei Padri è che non riescono a vedere ancora dove si va. Che succederà domani?

    22 Febbraio, 2011 - 13:04
  3. nico

    “…che ne sarà dei cristiani che vivono laggiù, «pecore tra i lupi»”.

    Sono stata in Palestina quest’estate e ho partecipato ad una celebrazione eucaristica di cristiano-palestinesi.
    Mai come in quel momento ho sentito la nostra responsabilità di cristiani “in pantofole” verso chi vive la propria fede in quelle terre, e la necessità di chiedere perdono per tante cose.

    Posso chiedere al pianerottolo una preghiera per tutti loro?

    22 Febbraio, 2011 - 17:43
  4. mattlar

    «Per dirla alla beduina: sparita la tenda, sparito il problema» . Sono passati solo sei mesi da quando Luca Zaia rise delle polemiche scandalizzate contro il «Muammar Show» concesso a Gheddafi sul suolo italiano.

    Sei mesi. E già si agita l’incubo che quell’eccesso di salamelecchi riservati al dittatore libico possa esserci rinfacciato. Un problema che non riguarderebbe solo il governo, ma il Paese intero. Per undici volte il Cavaliere, ricevendone in cambio l’agognato accordo sul blocco del traffico di clandestini e qualche regalo come un paio di cammelli (dei quali non si conosce il destino) aveva incontrato il leader della Jamahiriya dal ritorno a Palazzo Chigi nella primavera del 2008 fino agli sgoccioli del 2010. Undici. Gli aveva baciato la mano in segno di ossequio. Donato vetri di Murano. Concesso ciò che i libici chiedevano da anni e cioè il riconoscimento, giusto, degli errori e dei crimini commessi dagli italiani durante l’occupazione giolittiana e più ancora mussoliniana. Già che c’era, si era allargato. Promettendo nel marzo 2009 che si sarebbe ripresentato qualche mese dopo a Tripoli per un’occasione speciale: «Tornerò per festeggiare il 40 ° anniversario della vostra grande rivoluzione».
    Quel golpe militare che dalla sera alla mattina buttò fuori dalla Libia, impossessandosi di tutti i loro beni per circa 3 miliardi di euro attuali, ventimila italiani. Che erano nella stragrande maggioranza del tutto estranei ai crimini fascisti. E che da allora, ignorati se non guardati con fastidio dagli insofferenti teorici della realpolitik, invocano che venga riconosciuta dignità al loro dramma. Non bastasse, in cambio dell’impegno a frenare l’immigrazione in Italia (contrattato col pagamento di 5 miliardi di euro su cui il raìs arabo aveva rilanciato più volte con richieste sempre più esose all’Europa, come fanno tutti i ricattatori del mondo), il Cavaliere aveva concesso all’amico Muammar, appunto, show indimenticabili. Come il carosello con 30 cavalli berberi diretta tivù alla caserma «Salvo D’Acquisto» . O la possibilità di piantare un tendone beduino nel giardino della palazzina Algardi di villa Doria Pamphili, che proprio per l’amico libico era stata sottoposta a restauri per 994.923 euro. Parecchi, per un ospite che poi dorme in tenda. O ancora la «lectio magistralis» alla Sapienza, dove il despota tripolino al potere da decenni senza la scomodità di elezioni, scodellò tra gli inchini del rettore Luigi Frati indimenticabili sciocchezze che strapazzavano l’etimologia greca: «La democrazia è una parola araba che è stata letta in latino. Democrazia: demos vuol dire popolo. Crazi in arabo vuol dire sedia. Cioè il popolo si vuole sedere sulle sedie. (…) Se noi ci troviamo in questa sala siamo il popolo, seduti su delle sedie, questa andrebbe chiamata democrazia, cioè il popolo si siede su delle sedie. Invece se noi prendessimo questo popolo e lo facessimo uscire fuori, se avessimo invece preso dieci persone e le avessimo fatte sedere qua, scelte dalla gente che stava fuori, e loro invece sono seduti qua, quei dieci, questa non sarebbe da chiamarsi democrazia. Questa si chiamerebbe diecicrazia. Cioè dieci su delle sedie. Non è il popolo a sedersi sulle sedie, questa non è la democrazia. Finché tutto il popolo non avrà la possibilità di sedersi tutto quanto sulle sedie, non ci sarà ancora democrazia» .

    Quindi perché mai i libici, che hanno già tante sedie senza l’ingombro della libertà, dovrebbero «regredire» al sistema occidentale? Per non dire del surreale battibecco con uno studente sul tema dei diritti umani degli immigrati respinti sui barconi, incarcerati o abbandonati nel deserto. «Come vengono rispettati, in Libia, i loro diritti?» . L’interprete: «Quali diritti?» . «I loro diritti» . «Quali diritti?» . «I diritti!» , gridavano in sala: «I diritti politici» . L’interprete si chinò sul raìs, che si scosse: «Quali diritti?» . E si avvitò a spiegare che, per carità, la domanda faceva onore a chi l’aveva posta ma «gli africani sono degli affamati, non dei politici, gente che cerca cibo» . E i dittatori? «Non ci sono dittatori, in Africa… La dittatura c’è quando una classe sta sopra un’altra. Se sono tutti poveri…» E sibilò: «Volete un milione di rifugiati? Ne volete venti? Cinquanta?» Non bastasse, il satrapo spiegò in Campidoglio, con quel che significa quel luogo non solo per i romani ma per l’Occidente, che «il partitismo è un aborto della democrazia. Se me lo chiedesse il popolo italiano gli darei il potere. Annullerei i partiti, affinché il popolo possa prendere il loro posto. Non ci sarebbero più elezioni e si verificherebbe l’unità di tutti gli italiani. Basta destra e sinistra. Il popolo italiano eserciterebbe il potere direttamente, senza rappresentanti» . Non bastasse ancora, approfittò del palcoscenico straordinario di Roma per rastrellare centinaia di ragazze prese a nolo per 80 euro l’una perché ascoltassero un suo sermone maomettano («Sapete che al posto di Gesù crocifissero un suo sosia?» ), si facessero fotografare con in mano il Corano e magari rivelassero all’uscita di essersi convertite all’Islam. Sembra passata un’eternità, da allora. E un’eternità da quando, solo quattro settimane fa, Franco Frattini citò come risposta all’incendio nei Paesi arabi «l’esempio di Gheddafi. Ha realizzato una riforma che chiama “dei Congressi provinciali del popolo”: distretto per distretto si riuniscono assemblee di tribù e potentati locali, discutono e avanzano richieste al governo e al leader. Cercando una via tra un sistema parlamentare, che non è quello che abbiamo in testa noi, e uno in cui lo sfogatoio della base popolare non esisteva, come in Tunisia. Ogni settimana Gheddafi va lì e ascolta…» A cosa siano servite tutte queste aperture ha risposto nel suo minaccioso proclama alla nazione il figlio del Colonnello, Saif al Islam: «Continueremo a combattere fino all’ultimo uomo, persino all’ultima donna… Non lasceremo la Libia agli italiani o ai turchi…»

    Gian Antonio Stella

    22 Febbraio, 2011 - 19:10
  5. Marcello

    Mattlar, i salamelecchi berlusconiani sono stati ridicoli e ci espongono -al solito- all’internazionale ludibrio. Ma nella sostanza il centrosinistra non è stato migliore.

    Il recente e scandaloso trattato di amicizia tra Italia e Libia (un testo da far rizzare i capelli in testa) è stato votato da tutti i parlamentari dell’attuale legislatura, esclusi solamente Furio Colombo (PD), Fiamma Nierenstein (PDL) e i radicali (santi subito).

    22 Febbraio, 2011 - 19:51
  6. Gioab

    Inizio il mio pistolotto dalla frase che condivido di Antonio Stella: – “Quindi perché mai i libici, che hanno già tante sedie senza l’ingombro della libertà, dovrebbero «regredire» al sistema occidentale?”

    Infatti non dovrebbero, come non dovrebbero farlo in tutti gli altri paesi che condividono quello stesso credo, quello stesso modo di governo: Afganistan, India, Pakistan etc.

    IL loro sistema “tribale”, di governo è più semplice, più simile alle 12 tribù d’Israele (forma biblica non ancora sostituita ( Vedi Rivelazione 7.4)) dove ogni capo tribù quando si riunisce e discute con gli altri capi tribù, è già una forma di democrazia parlamentare che non ha bisogno di 600 rappresentanti, ed essendo diversa da quella tipica occidentale, diventa una forma di governo che infastidisce, perché di ostacolo non permette il raggiungimento degli obiettivi che l’Occidente Usa si è proposto. Il controllo del petrolio.

    Questo mi riporta al “paese di paesani da pollaio” perché oltre che ridicolo è anche divertente vedere come da un sistema politico si è voluto passare ad un altro che si dice “bipolare” dove la coalizione che ottiene un voto in più governa si diceva, e la domanda è per quanto ? e come fa a governare se ogni volta deve discutere in parlamento le proprie scelte le deve barattare e condividere ? perché per governare deve trovare l’accordo dell’opposizione ? Non è più il popolo che giudica l’operato del governo ma diventa il Presidente che rifiuta di firmare, il Parlamento dove ciascuno può fare il suo piccolo (o grande ) ricatto ecc. ecc. Come si governa con 1 voto in più se il mercato delle vacche non ha orario di chiusura ? A chi darà il popolo l’approvazione o la disapprovazione, a chi non ha saputo o potuto fare perché in troppi gli mettevano i bastoni fra le ruote ? E’ la solita ipocrisia italica dove tutti i gatti sono bigi, dove le colpe non si sa mai di chi sono e i meriti sono di tutti, compresa la Corte da quella costituzionale a finire con l’ultimo PM.

    Che paese di paesani da pollaio, che si credono furbi e si danno le martellate da soli sperando di fare male all’altro e tutti si fanno male da soli in un continuo, dove non ci possono essere vincitori ma solo concorrenti che daranno forfait per stanchezza senza aver fatto nulla, ma solo combattuto a vuoto e per le proprrie saccocce.

    Molto meglio i libici che hanno le idee chiare, sanno chi comanda e hanno chiare le responsabilità. E’ proprio da sciocchi morire per fare il favore a qualcuno. Proprio da sciocchi. Perché non gli mandiamo quell’ochetta starnazzante un po’ isterica di Franceschini a guidare la rivolta. Lui si che ci sa fare. Con lui vincono veramente.

    22 Febbraio, 2011 - 20:34
  7. Marcello

    Confermo: un pistolotto.

    22 Febbraio, 2011 - 21:37
  8. Nino

    Circa l’accordo, che doveva essere fatto, vedo due gravi pecche.
    -E’ stato fatto bilateralmente senza alcun coinvolgimento della UE mi riferisco in particolare
    alla parte della gestione dei flussi migratorii. Un tema d’interesse europeo.
    -La parte relativa all’accordo che chiudeva il contenzioso con la ex colonia è stato stravolto nei contenuti rispetto a quello negoziato dal precedente governo Prodi che non ha avuto il tempo di siglarlo.
    Per stravolto intendo gli ulteriori investimenti italiani in opere pubbliche in aggiunta a quelli previsti e l’allargamento alla parte occulta degli interessi personali tra i due amici.
    -La extra esposizione mediatica data agli incontri tra i due amici con l’evidente atteggiamento di sudditanza, perfino il baciamano, del caimano al rais.

    In ultimo la dichiarazione iniziale del caimano: “in questo momento non disturbo Gheddafi” e le tardive dichiarazioni di dissociazione dalla reazione messa in atto dal regime tuttora ancora in corso.

    Denunciare poi la tiepida accoglienza della UE alla richiesta di coinvolgimento è stato l’atto finale dell’insipienza di una politica estera personalistica come quella praticata dal fac totum ed unico gerarca.

    I recenti avvenimenti, secondo me sono ancora soggetti ad ulteriori sviluppi in Ageria e Marocco, e avranno invevitabili conseguenze per la Terrasanta e per il resto degli altri popoli dell’area.

    Si tratta di un evento di portata storica come mai , si è visto in quell’area , che riconfigurerà tutti i rapporti diplomatici e gli accori strategici non solo delle alleanze ma anche di quelli economici tra quei paesi e l’occidente.
    Arduo fare previsioni sugli esiti.
    Serviranno dosi massicce di buona volontà, buon senso e di preghiere.

    23 Febbraio, 2011 - 4:53
  9. Luigi Accattoli

    Gioab: “Che paese di paesani da pollaio“. In precedenza era venuta la spiegazione: “Le aquile volano ‘alto’ i polli razzolano“. Quando si dice la vocazione alle alture.

    23 Febbraio, 2011 - 6:41
  10. Luigi Accattoli

    Gioab: “Molto meglio i libici che hanno le idee chiare, sanno chi comanda e hanno chiare le responsabilità“. Senza di te chi l’avrebbe capito.

    23 Febbraio, 2011 - 7:02
  11. marta09

    Dilemma:

    ma sono le aquile che si credono dei polli?
    o
    dei polli che si credono delle aquile?

    L’aria è rarefatta a certe alture e tale aria può dare alla testa.

    23 Febbraio, 2011 - 8:14
  12. plpl8

    certe botte e risposte sarebbero da mettere (scusa Luigi la forzatura)
    su Cerco Fatti di Vangelo perché regalano davvero un guizzo di felicità al cuore … Gesù secondo me era dotato di un’ironia infinita 😉

    23 Febbraio, 2011 - 8:25
  13. Gioab

    A dire il vero e osservando con obiettività, confesso che il pollo sono io e anche se qualche volta cerco di pensare come un aquila, mi porto appresso la bombola di ossigeno in modo da provare l’ebbrezza del volo ad alta quota per non morire senza ossigeno.

    Se non altro anche da pollo non rinuncio alla mia indipendenza e ai miei convincimenti duramente conseguiti e continuo a pensare con la mia povera illusione di essere un aquila, è soddisfatta dalla conclusione, che mi ha fatto capire ciò che altri già prima di me avevano realizzato, ma almeno ci sono arrivato. L’importante è finire la corsa, non arrivare primo perché il premio è per chi finisce la corsa non per chi corre e si frattura subito dopo il via perché essendo cieco cade nella prima fossa.

    La domanda invece che suscita stupore, è sapere come fanno le aquile a volare così in alto senza sentire quella mancanza di ossigeno, che caratterizza qualunque benpensante quando va in montagna.

    Quando si dice miracoli della Natura eh ?

    23 Febbraio, 2011 - 8:46
  14. marta09

    Perchè le aquile sono state create con questa loro caratteristica di poter volare alto, ma anche le aquile stanno al di sotto dell’aria rarefatta.
    Volano alto sì, ma mica sono sceme come noi umani! 😀

    Ma oltre alla rarefazione (che si può evitare arrivando sino al limite onsentito) esiste anche il pericolo della vertigine che – guarda caso – tira giù!

    In alto ci si va se ci si è portati, non perchè si voglia arrivare in alto magari per toccare Dio, anche perchè Dio (eh 😀 eh) ci ha fregato tutti ed è venuto Lui qui da noi.

    Sentirsi arrivati, sentire di aver capito tutto prima degli altri è un gran brutto sintomo che porta a (appunto) comandare, disporre, disprezzare.

    Dai, stai giù con noi che insieme possiamo arrivare in alto o quanto meno al punto di contatto con Colui che ci rende una cosa sola in Lui.

    Tra l’altro, tra aquile e polli esiste anche una specie di animali che si chiamano “pecore”, la cui loro unica difesa – visto che Madre Natura non ha fornito loro di armi di difesa – è quella di stare tutte insieme.
    Non sono stupide, sono scaltre, umili e forti.

    Ma tutto questo parlare non ha nulla a che vedere con il post di Luigi a cui chiedo scusa.

    23 Febbraio, 2011 - 9:18
  15. giosal

    Nei primi anni settanta passai un periodo di tempo a Tobruk per lavoro e, in più, come luna di miele. Per la terra e gli amici che vi trovai, quel ricordo mi è rimasto nel cuore.

    Quoto in pieno quanto detto da Nino. E soprattutto la parte finale: “Si tratta di un evento di portata storica come mai si è visto in quell’area, che riconfigurerà tutti i rapporti diplomatici e gli accordi strategici non solo delle alleanze ma anche di quelli economici tra quei paesi e l’occidente.
    Arduo fare previsioni sugli esiti. Serviranno dosi massicce di buona volontà, buon senso e di preghiere”.

    Spero che il sangue che stanno versando i libici e che hanno versato gli altri popoli, serva a qualcosa di veramente positivo. Potrebbe anche essere un forte stimolo per noi, a creare scambi culturali e di reciproca comprensione e rivedere forme di collaborazione finalmente su un piano paritario. Non è uno sfizio, ma sono persuaso – per quanto conosco – che ce ne sia effettivamente bisogno (Nino parla di accordi “strategici”. Penso proprio così anch’io). Come sono persuaso che, ahimé, tali situazioni richiederebbero da parte nostra figure e proposte politiche di dignità.

    23 Febbraio, 2011 - 11:21
  16. Gioab

    @ marta09
    Per quanto io sono pollo e non aquila, incapace e un po’ ingenuo, la questione non è quella di sentirmi arrivato perché la vera corsa in realtà non è ancora iniziata; non è comandare né disporre o disprezzare. Ti assicuro, ciascuno può pensare ciò che vuole, fare ciò che preferisce. Io sono assolutamente tollerante e quasi indifferente. La questione è sempre quella del libro lì c’è scritto una cosa diversa, e c’è scritto anche di andarlo a dire a chi vuol sentire.

    Se poi l’orecchio diviene torpido. Il mio compito finisce lì. Dopodichè il problema non è più mio.
    Tra aquile e polli, ci sono è vero anche le pecore, ma i greggi sono due e dovresti almeno sapere a quale appartieni. ( Un piccolo gregge e altre pecore che non sono di questo ovile). Però la cosa che preferisco è cercare di capire perché un/una cristiana debba dire Madre Natura quando Gesù ha insegnato : “Padre Creatore”

    Sarà questione di preferenze. Io resto fedele al testo, gli altri fanno come gli pare.
    Cos’è la Natura ?
    Ciao

    23 Febbraio, 2011 - 15:47
  17. marta09

    Madre Natura perchè è comunque figlia del Creatore, creatura di Dio e perchè anche ci possono essere persone non credenti e su una bazzecola di questo genere non mi ci attacco per nulla.

    23 Febbraio, 2011 - 17:30
  18. Gioab

    @ marta09
    Lieto di sentire la sua risposta che implicitamente concorda. La natura, non può esserre “madre” perchè c’è solo un Creatore Padre che non è madre e per creare non ha bisogno di una madre.
    (Altrimenti diventa quello che ha detto GPII per cui lo definiscono eretico)

    Spiacente di sentire che la definisce “bazecola” perchè su questa bazecola si basa tutta la creazione e il messaggio di Gesù.
    Dia retta – buttate il libro – è quello che vi frega ! Avevano ragione i vescovi quando l’hanno suggerito a Giulio III nel 1550.
    Saluti marta09 stia serena.

    23 Febbraio, 2011 - 21:26
  19. Luigi Accattoli

    Gioab: “buttate il libro – è quello che vi frega“. L’avrai scritto ormai dieci volte. Ogni volta che lo riscrivi vedo la tua faccia furba che dice: “Mo’ lo buttano”. Devi essere davvero un furbo.

    23 Febbraio, 2011 - 22:17
  20. marta09

    E perchè non può essere madre la Natura?
    Anche la donna/uomo è creatura eppure è madre/padre. Tu stesso l’hai citato.

    E come farebbe a contestare il discorso di Gesù, visto che è Figlio di Maria (che quindi è madre anche se creatura) oltre che di Dio?

    Dai. Gioab, ti stai attorcigliando nelle tue stesse parole e forse sarebbe meglio tu rileggessi con il cuore il “tuo” libro (il nostro è da buttare e quindi tieni il tuo) e non solo come un “dove” dove copiare delle citazioni.
    In ogni personaggio della Bibbia c’è un pezzetto di te, di noi; un atteggiamento nostro, tuo; un peccato nostro, tuo: ecc ecc.

    23 Febbraio, 2011 - 22:28
  21. marta09

    Ah, dimenticavo.
    Ehi, con quale diritto, imponi di “buttare il libro”?
    Nessun cristiano impone di buttare il corano o altro libro sacro o reputato come sacro, al contrario cerca di “entrare” in ogni libro se questo libro può portare alla Luce.

    E poi, tu stesso citi passi di “quel libro” … quindi …

    Ma ti prego di non dire mai più una cosa simile, pensala se vuoi (sono affari tuoi), ma non dirla e soprattutto non imporla: non sei il detentore di verità assoluta.

    23 Febbraio, 2011 - 22:45
  22. Gioab

    @ marta09

    Amica mia, non deve prendere fuoco così velocemente, c’è differenza tra suggerire e imporre, ogni parola ha un suo peso preciso, mica sono intercambiabili.

    Io non ho mai imposto, né potrei farlo, ho suggerito, perché se dopo 2000 anni di esclusivo dominio religioso, ancora non è stato capito, e non ha portato la Luce, i casi sono o che non sanno vederla o che sono ciechi. In tutti e due i casi il Libro non serve perché non si legge con gli occhi, ma si legge con il cuore

    ( Matteo 13.15) : -“ affinché non vedano con gli occhi e non odano con gli orecchi e non ne afferrino il significato col cuore e non si convertano, e io non li sani’.

    Vedi marta09 la Verità è scritta per tutti da sempre non cambia con il vento o con il secolarismo, la Verità è quella che vuole farti vivere così,
    “e realmente edificheranno [le] città desolate e [le] abiteranno, e pianteranno vigne e ne berranno il vino, e faranno giardini e ne mangeranno il frutto’. “‘E certamente li pianterò nel loro suolo, e non saranno più sradicati dal loro suolo che ho dato loro’, ha detto Geova tuo Dio”.” ( Amos 9.14-15)

    (Isaia 65.20-25) : – “Non ci sarà più da quel luogo lattante di pochi giorni, né vecchio che non compia i suoi giorni; poiché uno morirà come semplice ragazzo, benché all’età di cent’anni; e in quanto al peccatore, benché all’età di cent’anni il male sarà invocato su di lui. E certamente edificheranno case e [le] occuperanno; e certamente pianteranno vigne e [ne] mangeranno il frutto…“Il lupo e l’agnello stessi pasceranno insieme, e il leone mangerà la paglia proprio come il toro; e in quanto al serpente, il suo cibo sarà la polvere. Non faranno danno né causeranno rovina in tutto il mio monte santo”, ha detto Geova.”

    Sembra però che questo progetto non sia gradito ! Se non ti piace è una tua scelta.
    Ciao marta09

    24 Febbraio, 2011 - 9:43
  23. Gioab

    @ marta09

    Scusa avevo dimenticato, si hai ragione, ho scritto proprio così, “buttate il libro è quello che vi frega.”

    “Non pensate che io vi accusi presso il Padre; c’è uno che vi accusa, Mosè, in cui avete riposto la vostra speranza. Infatti, se credeste a Mosè credereste a me, poiché egli ha scritto di me. Ma se non credete agli scritti di lui, come crederete alle mie parole?”” ( Giovanni 5.45-47)

    Come vedi lo ha detto Gesù se non credete a ciò che è scritto come potete credere a Lui ? Prima viene il libro, e il libro dice:

    ma Dio è uno solo” – ( Galati 3.20) – voi dite che è in 3

    “carne e sangue non possono ereditare il regno di Dio” – ( 1Corinti 15.50) – voi dite che Maria sta in cielo col corpo.

    “l’uomo ha i capelli lunghi, è un disonore per lui” – ( 1Corinti 11.14) – voi raffigurate cristo con i capelli lunghi quindi lo disonorate. –“è indecoroso per l’uomo lasciarsi crescere i capelli,” ( CEI)

    (Esodo 20.4 CEI )- “Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano,” – Ti sembra che si osservi questo comandamento ?

    Vedi ? è il libro che condanna, mica io. Se si fanno cose diverse da ciò che è scritto, io lo faccio notare !

    Non devi prendertela con me, ma con chi ha scritto il Libro.

    p.s.non mi hai detto cos’è la Natura. La natura non pensa e non si inventa nulla, esegue solo le disposizioni che sono state inscritte in essa. E’ una macchina che non può fare nulla di più di ciò che gli è stato ordinato di fare. Infatti il problema non è la Natura è l’uomo che la distrugge !

    24 Febbraio, 2011 - 10:09
  24. marta09

    E già! Solo perchè l’uomo ha preteso di dominare la natura esterna a lui stesso dimenticando che anche l’uomo “è” natura e come tale deve essere dominata grazie allo Spirito Santo insufflato nell’uomo creatura.

    Natura sei tu, sono io, siamo tutti noi, ma a noi è chiesto di dominarla CUSTODENDOLA dai pericoli e ci è stato comandato in forza – di nuovo – dello Spirito insufflato.

    La prima natura da dominare e custodire è proprio la nostra e solo così non si prevaricherà e violenterà la natura di piante ed animali.

    P.S.: se ho scritto errori ortografici paurosi è dovuto alla fretta e anche – perchè no – al fatto che molti termini non vengono usati frequentemente nello scritto … A me succede di trovarne spesso in altri testi (pure giornalistici), ma non mi sogno lontanamente di correggere … non almeno pubblicamente

    E finiamola qui, per favore.

    24 Febbraio, 2011 - 12:23
  25. Gioab

    Come sei “infiammabile” ! Sempre ?

    24 Febbraio, 2011 - 15:32
  26. marta09

    Me ne sono solo accorta quando Marco lo ha evidenziato, prima non ci avevo fatto caso …
    Onestamente però prendimi (come si suol dire) “in castagna” quanto e come vuoi. Non mi importa molto perchè tutti sanno di quale elevatura culturale sono ed è liberante potersi esprimere bene scrivendo – magari – parole errate nella forma, ma non nel significato.
    Importante è la chiarezza di pensiero, per il resto …

    24 Febbraio, 2011 - 18:01
  27. Gioab

    Però non mi hai risposto quando hai detto che qualcuno vi aveva invitato a prendere il largo nel mare virtuale.

    La domanda era chi vi ha invitato a fare i difensori del fortino diroccato ?

    24 Febbraio, 2011 - 20:06
  28. Gioab

    @ nico
    “testimoni digitali ? ” – ahoo mi sa tanto di plagio- Testimoni ? vuoi vedere che tra un pò non si capirà più chi sono i testimoni ….
    Ma testimoni di che ? del pc ? uhmm! me sa tanto che si vogliono confondere le acque …. testimoni ? guarda che correte il rischio di essere confusi, attenti non è saggio ! uhmm….. va a finire che vi prendono a secchiate basterà che dite siamo testimoni che… vedrai vedrai …… io non mi fiderei …..
    E’ un rischio, un rischio essere confuso con quelli ahooo ? Nun ce sto !

    24 Febbraio, 2011 - 22:55

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