Tra mezzo secolo ci saranno cristiani in Medio Oriente?

I diciassette paesi rappresentati nel Sinodo per il Medio Oriente (Arabia Saudita, Bahrain, Cipro, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Giordania, Iraq, Iran, Israele, Kuwait, Libano, Oman, Qatar, Siria, Territori palestinesi, Turchia, Yemen) contano oggi in totale 5.754.000 cattolici. E’ con il pensiero a questo piccolo popolo che il Papa domenica ha pronunciato un ringraziamento per il passato che è anche una trepida invocazione per il futuro: “Eleviamo il nostro grazie al Signore della storia, perché ha permesso che, nonostante vicende spesso difficili e tormentate, il Medio Oriente vedesse sempre, dai tempi di Gesù fino ad oggi, la continuità della presenza dei cristiani”. – E’ un capoverso di un mio illazionante articolo pubblicato oggi da LIBERAL a pagina 15 con l’ineccepibile titolo UN SINODO PER IL MEDIO ORIENTE CRISTIANO.

26 Comments

  1. Marcello

    I Cristiani del Medio Oriente sono in difficoltà. E’ sbagliato negarlo.
    Ma io sono ottimista per molti motivi:
    1. Molti musulmani si rendono conto che i cristiani sono una risorsa (per esempio perché sono un baluardo di democrazia).
    2. Il mondo musulmano non è omogeneo e in Medio Oriente chiunque è minoranza. I cristiani hanno spesso la solidarietà di musulmani.
    3. I cristiani occidentali stanno scoprendo i loro fratelli orientali.
    4. I cristiani mediorientali emigrati spesso ritornano; e se non lo fanno sognano di farlo.
    5. Il mondo globalizzato è più forte di qualsiasi tentativo di “pulizia etnica”.

    12 Ottobre, 2010 - 19:06
  2. Luigi Accattoli

    Dal visitatore che si firma Tonizzo ricevo questo messaggio:

    Caro Luigi, ieri pomeriggio è nata la piccola Sara. Una bimba bellissima e dolcissima che dorme tranquilla e si fa coccolare con tanto amore.
    Dio non ha voluto che diventassi un prete e ha scelto per me una vocazione diversa. Ecco, vorrei dirti che anche per questa “chiamata” valga l’esempio del “Sì” forte e chiaro che Paolo VI disse al Conclave accettando l’elezione. Io dico sì a questa bimba e all’amore che porta, dico sì alla vita e alla speranza. Ma non è tutto.
    A questa figlia, che nasce nel giorno in cui la Chiesa diede inizio al Concilio Vaticano II e del famoso discorso “della Luna” di Papa Roncalli, auguro di avere l’ottimismo e la speranza che furono la forza trainante del Concilio: la capacità di osare, pensare qualcosa di nuovo ma pur restando fermissima nella tradizione. Le auguro di andare verso il mondo senz’averne paura, sicura del fatto che nonostante tutto c’è una grande possibilità di fare del bene.
    Un abbraccio, con tanto affetto, a te, la tua famiglia e tutti gli amici del Blog. Nino

    12 Ottobre, 2010 - 19:49
  3. mattlar

    Congratulazioni vive e vivissime, caro Tonizzo !
    Complimenti alla mamma e benvenuta piccola Sara!

    12 Ottobre, 2010 - 20:31
  4. roberto 55

    BENVENUTA SARA ! …… e complimenti a Tonizzo ed a sua moglie !

    Roberto 55

    12 Ottobre, 2010 - 20:52
  5. Ben arrivata, Sara,
    Auguri.

    12 Ottobre, 2010 - 21:13
  6. Un bacio lieve a Sara per darle il benvenuta, i complimenti a mamma, papà e ai nonni, e una preghiera perchè la vita di Sara conosca sempre la Verità, la serenità e il coraggio di affrontarla.
    Auguri !

    12 Ottobre, 2010 - 21:58
  7. Mabuhay

    Marcello: va bene -da buon cristiano- essere ottimisti; ma per piacere cerca di non essere cieco! Va bene vedere cio’ che puo’ tener acceso barlumi di speranza…ma non possiamo fare solo gli ottimisti con chi sta passando attraverso una e vera propria persecuzione.
    Vabbe’, regalare sorrisi non costa niente…ma non sempre e’ rispettuoso di chi sta portando la croce…

    P.S. Auguri e complimenti a Tonizzo e nuova compagnia! Mabuhay si Sara!

    13 Ottobre, 2010 - 1:28
  8. O.T…. ma bellissimo!
    sono le 23.15 di martedì 12 Ottobre e il primo minatore di Copiapò è appena uscito. Florencio Avalòs ha riabbracciato moglie e figlio e il presidente del Cile. Io continuo nelle preghiere per le prossime ore e per tutti gli sforzi che si stanno compiendo per questi lavoratori.E, a proposito di preghiere, il presidente ha continuato a farsi il segno della croce e a pregare per tutto il tempo dell’attesa.

    13 Ottobre, 2010 - 3:20
  9. elsa.F

    Credo che fra mezzo secolo in MO ci saranno cristiani se quelli che ci sono oggi sono cristtiani veri, coragggiosi, capaci di dare una testimonianza concreta e autentica del messaggio evangelico.
    Il seme opera nel nascondimento e silenzio della nuda terra che geme. E da questo granello di senape, continuerà a svilupparsi l’albero immenso e ristotarore.
    Mai come oggi, in una società segnata dalle differenze sociali, dalle disillusioni di un’ecomina basata sul dio denaro, laddove prevalgono i furbetti e le puttane, il Vangelo rappresenza una irresistiibile forza rivoluzionaria di cambiamento e riscatto; un’attrattiva sempre nuova e sempre più forte.
    Un’attrattiva che si cementa sulla testimonianza, di chi sa che il valore del “perdere” supera quello del “prevalere”; proprio come accadeva nelle prime comunità cristiane di Gerusalemme.
    Occorre ripartire da lì. Da quell’utopia che alberga in fondo nel profondo di ogni aniimo umano.

    13 Ottobre, 2010 - 6:34
  10. tonizzo

    Grazie, grazie a tutti. Grazie delle vostre preghiere per questa bimba. Che Dio la benedica e protegga sempre.

    13 Ottobre, 2010 - 8:25
  11. Leopoldo

    Sara: prima non c’era e ora c’è. Se posso dire il mio pensiero, ciò che fonda la nostra identità, che ci fonda, è la relazione con l’altro. Lo stesso essere cristiani è relazione: la relazione con Gesù, che non ha descritto con parole la verità ma ha detto: “Io sono la Verità”. Attraverso percorsi sconosciuti la nostra esistenza influenza quella di persone lontane da noi; in questo senso il bene e il male commessi, pure nel nascondimento, condizionano il bene e il male nel mondo.
    Sara: prima non c’era e ora c’è, e già gli effetti di questa vita nuova si irradiano in direzione di sconosciuti, noi, che siamo, in virtù della gioia che ha portato, abbracciati da Nino (Tonizzo).
    Lo sapete, non sono un credente, ma avrei voglia di ringraziare qualcuno per questo.

    13 Ottobre, 2010 - 8:38
  12. Auguri a Tonizzo e Signora. Un bacio alla piccola Sara.

    13 Ottobre, 2010 - 8:45
  13. Marcello

    Mabuhay, non volevo mancare di rispetto, ovviamente. E mi spiace di non essere stato chiaro.
    Io sono sinceramente ottimista. Non c’è nulla di “ideologico”.
    Conosco bene la realtà dei cristiani in Medio Oriente e so che la situazione è difficile per tutti e insopportabile per troppi. “Persecuzione” e “croce” sono parole che condivido.
    Ma il titolo del post era “ci saranno ancora cristiani in Medio Oriente?”… e io dico sì.
    Registro peraltro anche molto ottimismo tra i vescovi riuniti in questi giorni a Roma sul tema.
    Spero di non aver di nuovo offeso nessuno.

    13 Ottobre, 2010 - 9:03
  14. Io rispondo alla domanda del post con decisione: “Si”. Perchè, con l’aiuto incessante del Signore da 2000 anni, sono, nonostante le grandi difficoltà e repressioni della storia, lucidi e luminosi testimoni e custodi della terra santa. Bisognerebbe ogni giorno ringraziarli per il loro scomodo ma prezioso aiuto che ci sanno testimoniare a noi (specialmente europei) che diamo tanto per scontato e che sprechiamo tanti doni del Signore…

    13 Ottobre, 2010 - 10:19
  15. Gerry

    Sono d’accordo con Mabuhay, non tanto per quanto attiene al rispetto dei cristiani di Oriente (che non è in questione), ma riguardo alla adeguata valutazione della situazione per quella che è e non per quella che vorremmo ci fosse o che ci potrebbe essere in futuro.

    Non posso – sia pure in ritardo – che congratularmi con Tonizzo, sua moglie e, soprattutto, con la piccola Sara,, certo che potrà portare degnamente un nome così bello e impegnativo.
    Un abbraccio anche a Leopoldo, le cui parole mi hanno davvero allargato il cuore (penso che la relazione con Gesù l’abbia non tanto chi dice “Signore, Signore”…).

    13 Ottobre, 2010 - 13:34
  16. Mabuhay

    Ciao Marcello: penso che nessuno si sia offeso x quello che hai scritto. Neanche io, davvero! Ho fatto solo un commento, dal mio punto di vista, al post e alla tua opinione… Ed essere ottimisti fa bene anche alla salute! 🙂

    Le parole di Elsa, 12:34, ormai si possano evidentemente applicare non solo alla terra medio orientale ma anche all’Europa, o nel “primo” mondo…

    Leopoldo: io ringrazio te. Grazie, grazie di cuore x cio’ che hai scritto.

    13 Ottobre, 2010 - 13:48
  17. marta09

    Ciao Sara!!!
    Bambina e genitori benedetti dall’amore.
    Siete la speranza del mondo, forse non lo sapete, ma lo siete.

    Nino … caspita, la tua lettera è stato uno tsunami d’amore paterno e coniugale.
    Fai rinascere la speranza e forse tanti, leggendoti, avranno detto “ne vale la pena di dire “sìììììì”.

    Grazie e un bacio a tutti.

    13 Ottobre, 2010 - 18:49
  18. tonizzo

    Ne vale sempre la pena dire di sì. Avanti con Dio!

    13 Ottobre, 2010 - 20:19
  19. lycopodium

    Auguri a Tonizzo e famiglia.

    14 Ottobre, 2010 - 4:40
  20. lycopodium

    Ho maturato definitivamente la mia posizione in “politica estera” nel lontano 1990, in occasione della prima guerra del Golfo. Lessi sul Sabato che l’intervento occidentale avrebbe finito per aggravare quasi senza rimedio la la presenza e la vita stessa dei cristiani di quei luoghi. Fu l’antidoto non solo per ogni posizione neocon e rigidamente filoisraeliana, ma anche per ogni posizione esclusivamente filoislamica. Purtroppo la politica e la cultura, di destra o di sinistra che siano, mi risultano colpevolemente o dolosamente discriminatorie proprio nei confronti di questi testimoni di Cristo: i guasti della politica sono sotto gli occhi di tutti, ma anche la cultura (cristiana compresa, teologia del dialogo interreligioso in primis) ha avuto un ruolo attivo. Urge autocritica.

    14 Ottobre, 2010 - 4:55
  21. mattlar

    mi sono perso lo tsunami di amore paterno

    14 Ottobre, 2010 - 7:27
  22. Mabuhay

    Ciao Lycop.
    Mi sembra di aver capito il tuo intervento; ma non riesco a immaginare il danno che la “teologia del dialogo interreligioso in primis” ha fatto ai cristiani del medio-oriente. Mi puoi fare luce/aiutare…?

    14 Ottobre, 2010 - 7:47
  23. giosal

    Caro Luigi, la domanda, epocale, è una bella sfida!
    Siamo sicuri che la Regione Medio Oriente, tra cinquant’anni, si chiamerà ancora così? O, piuttosto, questa Regione non potrebbe essere dispersa – come nome e sua identità attuale – in altri stati? O non sarà, a quell’epoca, una piccola provincia dell’Eurasia?.
    Sembra che la storia subisca una forte accelerazione in molti sensi. Ad esempio, le tradizionali energie che consumiamo attualmente, a quel tempo saranno al lumicino dovunque: non più tanto riscaldamento domestico a gas, non più tanta circolazione con motori a scoppio. Quali saranno le conseguenze? Guerre, paci?
    Né il territorio, ora vittima di una bulimia crescente, si potrà più devastare con cemento, asfalto e discariche incontrollate: perché comincerà a mancare come risorsa primaria anche per gli alimenti.
    In più, tra cinquant’anni, essendosi accorciati gli spazi e accresciute le popolazioni (ma fino a quanto potranno crescere? La previsione di Malthus, che tanti dicono: “Vedete! Non si è avverata!” non si sta avverando di fatto, lentamente?) i cristiani si troveranno a sgomitare, molto più di ora, tra mille persone di pelli, culture e credi diversi.
    Culture e credi che, a contatto con le altrui diversità, finiranno via via con l’affievolirsi in vari aspetti, acquisendo parte di quelli vicini: un risultato prodotto dalla forzata coabitazione, dove quasi certamente continueranno a sussistere pure tanti contrasti drammatici.
    Se il Vangelo, come si auspica elsa.F, rappresenterà una evidente forza di cambiamento e riscatto, forse prevarrà in varie regioni, ma capisco che si tratta di un auspicio: e riaffiora anche la domanda sull’importanza dei cattolici (quelli, a mio avviso, di visione veramente ecumenica) in politica.
    Io vorrei sperare che nel tempo finisse per prevalere, fatte salve fondamentali identità culturali e di fede, un senso di rispetto e di fratellanza tra le varie comunità, come credo voglia il Signore.

    Tonizzo, partecipo all’augurio del Pianerottolo per la piccola Sara. Quando, tra qualche settimana, mamma e babbo noteranno sulle sue labbra i primi segni di sorriso, il cuore farà loro: “PUFF!”.
    Un caro saluto a tutti

    14 Ottobre, 2010 - 8:39
  24. adriano

    Tonizzo: un abbraccione!
    Quando Sara navigherà in internet (tra pochissimi anni: cominciano sempre prima…), potrà trovare su questo blog le tracce dell’amore da cui è nata, e l’abbraccio corale con cui è stata accolta anche da chi non conoscerà mai. Che bello!

    14 Ottobre, 2010 - 12:27
  25. lycopodium

    Bene, caro Mabu, tutta una teoria del dialogo interreligioso (ma non solo: vedi un certo modo di porre l’inculturazione o l’ideologia del pluralismo religioso) spesso è sfociata in una colpevole indifferenza nei confronti dei cattolici di quei paesi. L’identità cattolica sembra un peso e uno stigma di cui liberarsi e al limite da far pesare a chi ne porta il peso e lo stigma senza considerarli tali. E’ più facile dialogare con un intellettuale musulmano, indù, ebraico etc., fa più adrenalina produrre liturgie inculturate, proporre l’accoglienza del diverso (tanto Gesù ci ha insegnato a non dividere l’umanità in “nostri” e “non nostri” e l’identità cristiana sta nell’amore, cioè nell’altro da sé: come se l’amore fosse una dissoluzione e non una relazione). Piacciono più queste cose, che sostenere l’imbarazzo tutto mondano per un convertito (dall’islam e dall’ebraismo in primo luogo) o dare effettività al diritto di soccorso che i NOSTRI fratelli di fede perseguitati esigono. Io rimango dell’idea che dialogo e inculturazione non si devono fare sulla loro pelle.
    E paradossalmente, chi ha l’esatta percezione del valore teologico, culturale e sociale della loro presenza è proprio chi li perseguita.

    14 Ottobre, 2010 - 18:00

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