Tumulti truppe imperatori e media: tutti al Conclave

Una volta per condizionare il Conclave si scatenavano tumulti per le vie di Roma, o di Viterbo, o di Avignone. Oppure si spostavano truppe verso il luogo dove si riunivano i cardinali. O si affidava a uno degli elettori un “vetum exclusionis” da leggere al momento del voto. Oggi – ma avviene ormai da quasi un secolo e mezzo – si usano i media. Se sia meglio o peggio non lo so, ma immagino che le pressioni cesseranno quando il Papato non sarà più visto come una potenza. In un articolo pubblicato ieri dal “Corriere della Sera” con il titolo Dagli eserciti alle interviste tutte le pressioni sui cardinali richiamo qualcuno di questi segni di devozione che si intensificano durante la “sede vacante”. Con un altro articolo pubblicato domenica con il titolo Crolli emotivi e effetti slavina: momenti chiave dell’elezione avevo fatto qualche accenno alle sorprese che possono intervenire nello svolgimento dei Conclavi.

10 Comments

  1. luca73

    Riguardo alle indebite pressioni dei media sul futuro conclave – correttamente evidenziate da Luigi -, mi sembra giusto ricordare un passaggio della “chiaccherata”, come BXVI l’ha definita, con i parroci di Roma.
    Si tratta di un impressionante atto di accusa contro l’interpretazione politica del Vaticano II fatto dai media.
    E, per estensione, una critica a tutte le narrazioni e speculazioni mediatiche della Chiesa che a partire dal Concilio hanno sempre applicato gli stessi criteri.:

    ” […] c’era il Concilio dei Padri – il vero Concilio –, ma c’era anche il Concilio dei media. Era quasi un Concilio a sé, e il mondo ha percepito il Concilio tramite questi, tramite i media. Quindi il Concilio immediatamente efficiente arrivato al popolo, è stato quello dei media, non quello dei Padri.
    E mentre il Concilio dei Padri si realizzava all’interno della fede, era un Concilio della fede che cerca l’intellectus, che cerca di comprendersi e cerca di comprendere i segni di Dio in quel momento, che cerca di rispondere alla sfida di Dio in quel momento e di trovare nella Parola di Dio la parola per oggi e domani, mentre tutto il Concilio – come ho detto – si muoveva all’interno della fede, come fides quaerens intellectum, il Concilio dei giornalisti non si è realizzato, naturalmente, all’interno della fede, ma all’interno delle categorie dei media di oggi, cioè fuori dalla fede, con un’ermeneutica diversa. Era un’ermeneutica politica: per i media, il Concilio era una lotta politica, una lotta di potere tra diverse correnti nella Chiesa. Era ovvio che i media prendessero posizione per quella parte che a loro appariva quella più confacente con il loro mondo. […]
    Sappiamo come questo Concilio dei media fosse accessibile a tutti. Quindi, questo era quello dominante, […] e il vero Concilio ha avuto difficoltà a concretizzarsi, a realizzarsi; il Concilio virtuale era più forte del Concilio reale.
    Ma la forza reale del Concilio era presente e, man mano, si realizza sempre più e diventa la vera forza che poi è anche vera riforma, vero rinnovamento della Chiesa.
    Mi sembra che, 50 anni dopo il Concilio, vediamo come questo Concilio virtuale si rompa, si perda, e appare il vero Concilio con tutta la sua forza spirituale.
    Ed è nostro compito, proprio in questo Anno della fede, cominciando da questo Anno della fede, lavorare perché il vero Concilio, con la sua forza dello Spirito Santo, si realizzi e sia realmente rinnovata la Chiesa. Speriamo che il Signore ci aiuti.

    Io, ritirato con la mia preghiera, sarò sempre con voi, e insieme andiamo avanti con il Signore, nella certezza: Vince il Signore! “

    26 Febbraio, 2013 - 10:47
  2. Dalle letture di oggi:
    “Orazione
    Custodisci, o Padre, la tua Chiesa con la tua continua benevolenza, e poiché, a causa della debolezza umana, non può sostenersi senza di te, il tuo aiuto la liberi sempre da ogni pericolo e la guidi alla salvezza eterna. Per il nostro Signore.”

    26 Febbraio, 2013 - 11:09
  3. discepolo

    sono d’accordo con Luca nel ritenere “impressionante” questo discorso di Benedetto, come rilettura spirituale e meta-storica di quello che è avvenuto nella storia.
    Ma direi che non solo c’è stato un Concilio Vaticano mediatico che non corrispondeva affatto al Concilio reale, è esistita in tutti questi anni una
    Chiesa “mediatica” che non corrispondeva affatto alla Chiesa reale.
    E questo si è intensificato sotto gli anni del Pontificato di Benedetto XVI.
    Se ci pensate bene i media hanno dato una immagine distorta e deforme della Chiesa, come un luogo dove tutti o quasi i preti sono pedofili, tutti o quasi i curiali sono dei loschi individui, tutti o quasi i Cardinali dei poco di buono, tutti o quasi tutti i fedeli dei bigotti sessuofobi e omofobi e nemici del genere umano ecc. ecc.
    Questa Chiesa mediatica si è sovrapposta nella mente della gente alla Chiesa reale: ma intanto la Chiesa reale sono stati le migliaia di cristiani uccisi per la loro fede, i preti e i laici che lungi da essere pedofili sono beneficamente e qusi miracolosamente attivi in tante realtà e aiutano i bisognosi, i poveri gli ultimi, gli uomini e le donne di buona volontà che ovunque nel mondo cercano pur coi loro limiti di seguire l’insegnamento di Cristo. Di questa Chiesa, quella reale, che è poi quella narrata da Accattoli nei “Fatti del Vangelo” non c’è traccia nei media , Da anni.dunque esiste una Chiesa dipinta a fosche tinte , quella tracciata dai media, e una chiesa reale. Ma i non -cristiani ormai hanno introiettato l’immmagine sfalsata della Chiesa come la presentano i media: e questo era appunto la scopo che è stato raggiunto: screditare la Chiesa di fronte agli occhi dell’umanità.
    Lo scopo di chi? Ma di quel Mysterium iniquitatis di cui parla S. Paolo nella seconda lettera ai Tessalonicesi, e che molti nell’euforia e nell’ottimismo del post-concilio hanno voluto negare: lo scopo di quel Male che come ha detto Benedetto XVI in uno dei suoi ultimi toccanti discorsi ” non sopporta ciò che è bello e buono” e cerca in tutti i modi di sporcarlo.

    26 Febbraio, 2013 - 11:15
  4. lorenzo

    Occhio, discepolo.
    Che la Chiesa sia sporca e sporcata continuamente- dalle divisioni e dagli scandali- l’ha detto continuamente e fino all’ultimo, chiaro e forte, papa Benedetto in persona, non una congiura dei media. E i provvedimenti durissimi adottati contro la pedofilia sono suoi, non frutto di gossip giornalistico.
    Che poi la stampa & c. nel fango ci inzuppino il biscotto, è fuor di dubbio.
    Come pure che esiste tutta la enorme parte bella e buona della Chiesa.
    Questo non significa che esista anche quella che fa schifo.
    E’ così dall’inizio, e così sempre sarà.

    26 Febbraio, 2013 - 11:58
  5. lorenzo

    errata corrige: che NON esista

    26 Febbraio, 2013 - 11:59
  6. discepolo

    sì caro Lorenzo ma il problema è che “la parte che fa schifo” è l’unica che esiste nell’immaginario collettivo. quando parlo con giovani amici dei miei figli rimango colpita dall’ignoranza e dai PREGIUDIZI inculcati nella loro mente contro la Chiesa , ma questo è normale, il normale giovane di oggi pensa che la Chiesa cattolica sia un accozzaglia di pedofili, di carrieristi e di bigotti, e che il cristiano medio sia nel migliore dei casi un sempliciotto ,uno poco intelligente, nel peggiore dei casi un represso ipocrita.
    Anche per questo credo (, forse mi sbaglio non so) che Luigi Accattoli si sia messo a cercare Fatti del Vangelo: come dire , guardate che la Chiesa , la vera Chiesa di Cristo non è solo quella ” cattiva”, ignorante, bigotta, dipinta dai giornali, esiste anche questa realtà misconusciuta., sottovalutata , taciuta, ignorata dalli stessi cristiani.
    Gli stessi cristiani hanno fatto ( spesso volentieri)il gioco dei media: non ultimo, e non glielo perdonerò mai , Il Cardinale Martini che prima di morire ha lasciato detto( in una intevista a un giornale!!!)che la Chiesa è indietro di 200 anni.
    Prima di tutto vorrei chieder rispettosamente :indietro rispetto a cosa?? Quale è il valore principale per Martini a cui la Chiesa deve adeguarsi???la mentalità moderna?? il mondo moderno??? il laicismo?? e dunque la Chiesa è subordinata e deve rincorrere la mentalità moderna ( non il contrario???), e se non è “a la mode” deve chiedere scusa ??? dunque è laChiesa che deve “imparare” qualcosa dalla mentalità moderna ( e non il contrario???) scusate , dovrebbe dire il cristiano, non ho letto Freud, Marx, Lacan ,Sartre non conosco gli ultimi sviluppi della teoria dei “gender”, e non so nulla delle moderne tecniche di inseminazione artificiale , nonchè della creazione di cloni, purtroppo ho letto solo il Vangelo, chiedo scusa, sono un povero ignorante, sono indietro di 200 anni !!!!!
    Bisogna fare il “mea culpa” davanti ai miti della modernità????
    una bestialità simile detta da un cardinale!!!
    Insomma se la Chiesa deve” imparare” dalla mentalità moderna non ha più senso essere cristiani. Per essere moderni, non importa essere cristiani,basta leggere i filosofi moderni, basta adeguarsi ai valori moderni, basta rinnegare ogni valore tradizionale.
    E’ facile essere moderni, più difficile essere cristiani.

    http://www.antoniosocci.com/2013/02/il-vero-volto-della-chiesa-nel-sorriso-di-una-ragazza-chiara-e-il-conclave/

    26 Febbraio, 2013 - 22:41
  7. Povero Socci,
    vorrebbe morire martire,
    ma non ci riesce.

    Pregherò per lui.

    26 Febbraio, 2013 - 22:56
  8. Mabuhay

    “In a further development, the BBC reported that O’Brien was “very upset” by events over the last three days and claimed he was a “vulnerable” adult because of his age and ill health. A church source said the cardinal “doesn’t know who his accusers are and doesn’t know what they’re accusing him of”.
    Se e’ questo il modo per fare pulizia nella Chiesa andiamo bene…

    27 Febbraio, 2013 - 1:02
  9. luca73

    Concordo in toto con il magnifico intevento di discepolo del 26 febbraio 2013, 22:41.
    Ed ovviamente apprezzo la rubrica “fatti di Vangelo” di Luigi, che riesce a spiegare la Bellezza dell’essere cristiani.
    Saluti a tutti!

    27 Febbraio, 2013 - 7:53
  10. Luigi Franti

    Se ce la fa, signor Matteo, si vergogni.

    27 Febbraio, 2013 - 15:17

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